In occasione dell’incontro di Benedetto XVI con gli universitari romani a dicembre, il rettore della Sapienza Luigi Frati ha invitato formalmente il papa all’Università, proposta che sarebbe stata accolta in Vaticano.
Il rettore, interpellato di recente sulla mancata visita papale dell’anno scorso durante l’inaugurazione dell’anno accademico, afferma: «Inopportuna mi è sembrata la posizione dei 67 colleghi che hanno firmato la lettera contro, non tanto per l’espressione di una legittima laicità, quanto per i giudizi espressi sul pensiero del pontefice. L’università deve essere un luogo aperto: il suo compito è la diffusione delle conoscenze scientifiche e della cultura. Con un’unica regola: che a trattare gli argomenti siano quanti sulla materia hanno studiato, fatto ricerche e pubblicazioni».
Secondo Frati, l’anno scorso il papa non avrebbe esposto una «prolusione», ma «un intervento dopo l’inaugurazione», rilanciando: «L’invito a tenere la prolusione non c’è mai stato e non ci sarà. L’invito a venire alla Sapienza c’è stato e ci sarà ancora. Con modalità senza equivoci».
Rettore Frati invita il papa alla «Sapienza»
27 commenti
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Invitare personaggi più o meno autorevoli, compreso il papa o un ex Br, a esporre argomenti controversi e sollecitare un dibattito con contraddittorio in modo da stimolare il senso critico degli studenti può rientrare nei compiti dell’Università. (Non ho ben chiaro a chi sarà affidato il contraddittorio nei confronti di Benedetto XVI: a un ateo?. Mi ricordano le prediche quaresimali di campagna, con un prete che faceva la parte del diavolo). Diversa cosa è l’inaugurazione dell’anno accademico con lectio magistralis. Un conto è stimolare il cervello, altra cosa è baciare l’anello.
Trovo aberrante, per i motivi ovvi che tutti comprendono, che il capo di una setta radicalmente -e da sempre- contraria ai principi di diffusione della conoscenza e della scienza propriamente detta, ovvero che l’esponente principale di coloro che ammettono -ed anzi asseriscono!- che il termine “Sapienza” sia qualcosa relativo solo alle loro assurde idèe sul trascendente -cui tutto debba tra l’altro essere subordinato!- possa avere un privilegio che dovrebbe essere dignità esclusiva di coloro che credono nei valori della conoscenza, appunto, e della ricerca sul tangibile. Mi auguro che in tale eventualità l’incontro venga totalmente disertato.
Pischello
Il rettore è libero di invitare chi vuole (anche un nazista), altrettanto liberi di non andare alla conferenza sono tutti i docenti e gli studenti.
“non tanto per l’espressione di una legittima laicità, quanto per i giudizi espressi sul pensiero [sic] del pontefice”
Cioè: se non vuoi che venga il bavarese “perché no” va bene, se non vuoi che venga perché è uno sparascemenze non va bene.
Una conferma: gran bel rettore. Prima che cosa insegnava, ciapanò?
purtroppo credo che il papa venga solo a farsi baciare l’anello.
Altro che contraddittorio.
L’università deve essere un luogo aperto: certo, se viene invitato assieme al nazi un altrettanto ateo, così per fare due chiacchiere e non per farsi baciare la mano.
ma perchè invitare il papa? in nome di cosa e per conto di chi.
a questo punto si invitino tutti:imam ,rabbini, papi……tutti insieme appassionatamente!!!
Massì, vada pure a fare il suo discorsetto all’università. Così le checche di casa nostra – dal Frati a tutto l’establishment politico, di destra, di sinistra, presidenza della repubblica compresa – avranno la loro rivincita sui 67 incivili che osarano criticare il tipo d’invito rivolto al signor Ratzinger. Che era stato invitato non come un comune mortale, appunto da signor Ratzinger, ma come papa e teologo e suprema autorità morale. La teologia non è scienza. In Germania ci sono davvero facoltà di teologia foraggiate dallo Stato nelle università. In Italia non mi sembra che la teologia sia considerata scienza e nelle università non ci sono facoltà di questa pseudoscienza. I preti fanno teologia nei loro ridotti.
Un papa, vicario di Cristo e viceiddio, non può abbassarsi a un contraddittorio. La sua parola è legge. Per Frati e le checche di destra e sinistra sì, per me no. Ma il papa è il papa e io non sono un … (diceva il marchese del Grillo e/o Belli).
Ma non è lo stesso Frati che aveva detto due giorni fa che l’ex BR poteva parlare, ma a via Fani?
Con lp stesso criterio Frati permetta al vescovo di Roma di di parlare, ma nel Palazzo del Sant’Uffizio, dove il 12 aprile 1633 (spero di non aver sbagliato data, citata a memoria) Galileo Galilei si presentò per la prima volta davanti all’inquisitore Vincenzo Maculano, assistito dal procuratore Carlo Sincero.
Concordo però in toto con Fede; il papa verra solo a farsi baciare l’anello.
Nessun ,contraddittorio.
Nella sala troveranno posto solo professori e studenti con invito scritto, assolutamente controllati in precedenza; diranno che è necessario perchè la sala non è in grado di contenere tuyyi quelli che vorrebbero partecipare.
La polizia (italiana), coadiuvata dagli integralisti cattolici, impedirà fisicamente agli studenti sconosciuti o conosciuti per non essere cattolici l’ingresso alla loro Università.
L’Universtà di Padova fu fondata nel 1222 da un gruppo di studenti e professori dell’Università di Bologna fuoriusciti perchè la Chiesa non tollerava più un libero insegnamento.
Oggi nemmeno questa soluzione sarebbe più possibile.
sarebbe bello se, questa volta, al posto delle proteste (sulle quali ero favorevole ma che, a conti fatti, non hanno fatto altro che il gioco dei sostenitori del papa), ci sia una bel più semplice ma efficace astensione.
sarebbe bello vedere l’aula in cui il pontefice andrà a pontificare, completamente deserta o, con al massimo, una decina di persone. comico sarebbe se ci fosse solo il rettore.
anche nel caso fosse possibile un contraddittorio, fosse pure con qualche persona atea molto istruita, ho il timore che nonappena saltassero fuori domande “difficili” o affermazioni che metterebbero in difficoltà il papa, tutto il discorso verrebbe rigirato in un campo a lui molto più agevole da praticare, ovvero l’odio e l’immoralità di cui sono intrisi gli atei al contrario della bontà e della moralità dei cattolici (cosa ovviamente non vera, ma che riesce sempre a far deragliare qualunque dialogo simile). il copione lo sapremmo già, è sempre lo stesso ogni volta.
Personalmente, sono del parere che tutti possano venire a parlare, se invitati, in un’Università, ma CON CONTRADDITTORIO. Se non lo vogliono, se ne stiano pure a casa.
….io +che disertare…..andrei a contestare…sempre che si dia la libertà di farlo…ma ne dubito fortemente….
Comunque,Ratzinger e il Br Morucci sono entrambi esempi di totale INsipienza.
E’ iniziata la parabola discendente della Sapienza nel panorama scientifico ed internazionale.
E’ un segnale preoccupante, questa genuflessione dell’universita’ al capo dello ior, fiancheggiatore dell’opus dei, simpatizzante del nazismo e propugnatore delle leggi razziali, campione dell’integralismo religioso.
Se non si puo’ prendere come segno dei tempi il salto sul carro del vincitore da parte di campionesse olimpioniche (“presidente da lei mi farei toccare”, alla faccia del marito becco, aggiungerei io), o il continuo lecchinaggio dei soliti giornalisti servi, o lo zelo dei servi con la pistola e la divisa, e’ invece un salto di qualita’ l’asservimento di un ateneo pubblico, con una storia di liberta’, laicita’ e pluralismo, ad un monarca assoluto.
“Con un’unica regola: che a trattare gli argomenti siano quanti sulla materia hanno studiato, fatto ricerche e pubblicazioni”.
E’ proprio questo il punto: su cosa è preparato il papa? Sulle scienze? Sull’economia? Sulla politica? Sulla medicina?
Ve lo dico io: su nulla che possa essere culturalmente interessante. Per culturalmente interessante, ovviamente, non intendo certo appelli metafisici alla morale privi di senso
La cosa tragicomica è che i primi a violare la famosa “reciprocità” sono quelli del Vaticano, vedasi intitolazione di vie, piazze, aeroporti, scuole ed altre istituzioni pubbliche italiane, ma non nelle strutture clericali.
La cosa tragicomica è che se rappresentanti della sapienza nazionale nelle università o istituti culturali ecclesiastici non cambierebbe nulla, l’animus clericandi li accomuna e li caratterizza indissolubilmente.
Inviato i rappresentanti del vaticano ad una rivisitazione del processo a Vanini, che in alternativa potremmo fare diretta,mente noi.
Quale sapienza fra frati e papi?
Sicome stavolta già sanno come andrà a finire, vedessero di non lamentarsi per i contestatori che sicuramente ci saranno e soprattutto la polizia vedesse di tenere i manganelli infilati….. nella fondina!
Qualcuno conosce la biografia di questo Frati? Mi sa tanto di catto-fascistazzo tipo C.L. o giù di lì.
Fortunatamente sono lontano da Roma, visti rettori di Università e Sindaco non c’e da stare molto allegri, auguri a tutti i romani.
@ignazio, la so io: era lo stesso rettore che fa il matrimonio della figlia nell’aula magna e poi nega malamente, lo stesso che si vanta di aver messo lì dove sono centinaia tra ricercatori e docenti, lo stesso che era stato implicato in ricerche dagli esiti discutibili e finanziate dalle ditte farmaceutiche, etc…
Leggi pure qui:
http://tinyurl.com/6w4z2z
Nei commenti trovi pure altre belle amenità…
@ Angelo Ventura
Esatto, CON CONTRADDITTORIO. Ve lo immaginate se il papa parlasse ma subisse anche il fuoco di fila di domande impertinentissime (se mi passate il superlativo ;-)) di un plotone di atei, membri uaar, anticlericali e laici senza timori reverenziali? Chiaro che ci sarebbe un bel po’ di cose da domandargli. Altrettanto chiaro, poi, che il papa riuscirebbe a glissare e a svicolare, e che i “disturbatori” verrebbero perlomeno allontanati dall’aula. Ma credo che la cosa susciterebbe uno scandalo da far impallidire quello dei 67 docenti.
Oppure, certo, anche l’astensione e l’aula vuota sarebbero una gran bella cosa, anche se provocherebbero certo meno scandalo.
Frati: un nome un marchio una gaanzia
Ma questo Frati vuole ripetere una cosa che, oggettivamente parlando, è stato un errore, in quanto è una formale violazione del principio di laicità?
Se non è idiota, è certamente un folle provocatore.
L’università deve essere un luogo aperto… finchè la Gelmini non chiude tutto… Joseph, affrettati!
wow, è un evento al quale non potrò assolutamente mancare…porterò in regalo a Ratzinger un confezione speciale di Cytotec…
Frati:”go home!!”