USA: cresce l’attenzione editoriale per l’abbandono del cristianesimo

In quanto co-autore di Uscire dal gregge, sono ovviamente molto interessato ai testi che trattano dell’abbandono della fede. E’ un tema che riscuote un attenzione crescente negli Stati Uniti: già lo scorso anno il libro di David Kinnaman e Gabe Lyons, unChristian. What a New Generation Really Thinks about Christianity… and Why It Matters, segnalava (da un preoccupato punto di vista evangelico) come il 40 per cento dei giovani USA non si autoidentificasse più nel cristianesimo. Negli ultimi mesi si sono aggiunte altre due pubblicazioni dello stesso tenore. Il primo libro, Quitting Church: Why the Faithful are Fleeing and What to Do about It, sembra percorrere la stessa strada: scritto dalla born again Julia Duin, religion editor per il Washington Times, è presentato come una ricerca che si sofferma sulla crescita della disaffezione nei confronti del cristianesimo USA da parte di donne e single, una condizione in cui ella stessa ricade. Il secondo, Losing My Religion: How I Lost My Faith Reporting on Religion in America -and Found Unexpected Peace, in uscita il 24 febbraio, è stato scritto da un altro giornalista, William Lobdell, già del Los Angeles Times. Come il sottotitolo evidenzia, si tratta di un born again che, a furia di indagare sulla fede per motivi di lavoro, ha finito per perderla.

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13 commenti

darik

dopo aver letto con sgomento ke una pari percentuale di yankee crede ke la terra sia stata creata in sei giorni; ke noè abbia costruito l’arca.. e altre simili bubbole; una notizia del genere reca un po’ di sollievo.
darik

don alberto

“una pari percentuale di yankee crede ke la terra sia stata creata in sei giorni”

Forse anche l’avventura in iraq è stata preparata dalle stesse teste.

Druso

Anno nuovo buone nuove! Tra questo post e quello inerente il Triveneto c’è motivo per festeggiare.
Speriamo che i cervellini ridotti non passino dal cristianesimo ad altre fedi ben….
@ don alberto: togli il “forse”, almeno per il 90%…

Giol

@ don alberto

Questo, almeno, dovrebbe farti riflettere sul fatto che religione ed ignoranza (e quindi intolleranza) vanno sempre a braccetto.

TalebAteo

e’ una goduria entrare in una libreria e trovare un intero scaffale dedicato al tema, ed ancora piu’ bello e’ vedere che lo scaffale e’ “movimentato”, cioe’ ci sono segni inequivocabili di interesse da parte del pubblico, tipo piu’ persone che si fermano, leggono qualche pagina e lo prendono subito, libiri che una pila la trovi dimezzata dopo una settimana (ed in alcune sale lettura all’uni ne spunta qualche copia), perfino qualche volta qualcuno non incellophanato con il talloncino a precisare “nuovo” (che se l’e’ letto aggratise la commessa:)

la gente ne ha le bip piene, ed e’ affamata di tutto quanto sveli cio’ che i media di regime si affannano ad occultare, con buona pace delle 3b nostrane… tre parlamentari dell’arco *pr*ostituzionale
^_^

don alberto

@ Giol
C’è a chi piace crederlo.
Ognuno gode come può.

Mario

Mi sembra che un dio non conti niente rispetto a satana…….

duz

@don
Che risposta è???
Se mi dici “dio c’è” senza aggiungere altro posso rispondere “c’è a chi piace crederlo”.
Se uno fa un ragionamento logico basato su dati reali non si tratta di credere.
O smonti il ragionamento o taci ^^.

don alberto

Il riferimento era a: ” religione ed ignoranza (e quindi intolleranza) vanno sempre a braccetto.”

maxalber

# don alberto scrive:
5 Gennaio 2009 alle 19:26
Il riferimento era a: ” religione ed ignoranza (e quindi intolleranza) vanno sempre a braccetto.”
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Hai ragione.
“Sempre a braccetto” è sicuramente sbagliato.
Ma “spesso a braccetto” non è poi così lontano dalla realtà, no?

don alberto

@ maxalber

se non lo credessi (“spesso” o “qualche volta”, non importa) non verrei “a lezione” qui.

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