Un durissimo scontro è in atto tra la Santa Sede e il governo israeliano. Il presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, Renato Raffaele Martino, ha dichiarato ieri che “la Striscia di Gaza assomiglia sempre di più a un lager, a un campo di concentramento”. Igal Palmor, portavoce del ministero degli Esteri, gli ha risposto a stretto giro di posta: “Fare affermazioni che sembrano provenire direttamente dalla propaganda di Hamas e ignorare gli impronunciabili crimini commessi da quest’ultimo, che con la violenza ha fatto deragliare il processo di pace e ha trasformato la Striscia di Gaza in un gigantesco scudo umano, non aiuta la gente ad avvicinarsi alla verità e alla pace”. Il cardinal Martino, lungi dal deflettere, ha ribadito oggi la propria opinione. Il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire ha dedicato allo scontro solo due righe in prima pagina e una decina a pagina quattro.
Il Vaticano: “Gaza è un lager”. Israele: “parlate come Hamas”
146 commenti
Commenti chiusi.
“Hamas […] ha trasformato la Striscia di Gaza in un gigantesco scudo umano.”
Che gli israeliani colpiscono senza pensarci troppo.
Sono idioti tutti e due.
E “Quando gli elefanti combattono è sembre l’erba ad essere schiacciata.”
Ieri ho letto su il manifesto che fu Israele a rompere la tregua il 4 novembre del 2008 e la notizia viene dal quotidiano israeliano, filo governativo, Haaretz.
Inoltre continuo a ripetere che i palestinesi combattono a casa loro mentre Israele è sempre l’occupante perché non c’è un solo motivo che giustifichi la creazione e l’esistenza dello Stato ebraico in Palestina, salvo la pretesa dell’occidente di avere in medio oriente il suo cane da guardia, con la protervia che lo contraddistingue. Non c’è un solo motivo razionale ed incontrovertibile, cioè: che non richiami alla mente fatti che smontino la serenità del giudizio.
D’altronde cosa aspettarsi da un occidente che sa creare così bene le condizioni per diffondere nel mondo fame e ingiustizia?
rimane però il fatto che israele è l’unica democrazia nella fascia che va dal marocco all’iran
non confondiamo il diritto all’esistenza dello stato di israele con la loro politica.
a parte che se mi continuassero a tirare sassi contro casa mia un po’ sarei alterato.
leggete
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200901articoli/39845girata.asp
@ Manlio Padovan
E gli arabi nel maghreb sono dunque gli occupanti? La cultura berebera precendente quella si che sta scomparendo, ma vedo che a te non interessa molto. Comunque molto interessante sapere che nell’UAAR ci siano persone che sono contrarie all’esistenza di Israele e che sostengono Hamas un movimento non solo antisemita, ma misogino omofobo e islamista radicale. Poi se non ti va bene l’occidente vai a fare l’ateo a Gaza o a Ramallah. E scrivici una cartolina.
E dimmi Manlio Padovan cosa ti aspetti invece dai ricchi arabi del golfo che invece di integrare i profughi palestinesi preferiscono sfruttare come cani immigrati asiatici, per costruire grattacieli più alti del mondo?
io non penso che ragionare in termini di giusta esistenza o meno dello stato di israele si utile a qualcuno: la storia è composta da fatti ed è un fatto ormai l’esistenza dello stato di Israele(che sia giusta o meno). E visto che la distruzione di uno stato non è concepibile…..penso che l’unica cosa da fare sia migliorare in modo sostanziale la vita nella striscia di gazza…..Se è stato eletto un partito di terroristi come è Hamasa la colpa è in gran Parte di israele e dell’occidente che non stati in grado di dare al popolo Palestinese uno stato di vita diverso dall’estrema povertà: un popolo portato a tali estremi sceglie un partito che promette soluzioni estreme!
Le soluzione per una pace duratura nel in quella zona è una sola: dare ai Palestinesi una terra non soffocata dalla povertà e che si posso avvicinare col tempo a tenori di vita occidentali….
Purtroppo credo che la mia soluzione trnda all’utopia in quanto stiamo parlando di due popolazioni che icncnetrano tutto il loro vivere sulla religione….
A quanto pare Manlio Padovan è nato in Libia quando era sotto occupazione italiana e si porta dietro i sensi di colpa tanto da trovarsi persino d’accordo con la chiesa che ha sempre considerato lo stato di Israele come provvisorio. Mamma mia sinceramente se questa è la gente che difende la laicità in Italia…
E aggiungo a Dirladada che saluto, cosa dice Manlio Padovan ai “democratici e liberi” paesi arabi come Egitto che hanno minacciato di sparare sui profughi palestinesi, qualora si fossero permessi di oltrepassare i confini?
@ Ema
Tra l’altro esistono popoli come i curdi, che quelli lo stato non ce l’hanno proprio o i berberi, ma invece guai se una striscia grande come la puglia viene inquinata dagli ebrei. Il sogno di Manlio Padovan è un mondo arabo judenrhein un po’ sul modello algerino.
@ Leo55
Infatti quando l’esercito libanese (paese in cui i profughi palestinesi non hanno assistenza sanitaria) sparava nei campi palestinesi ancora recentemente pure hezbollah stava zitto, quindi figurati personaggi come lui. Ma sai, a me dispiace che nell’uaar ci siano persone con dell’idee tanto estremiste, perché con una persona come ema, anche se non sono d’accordo, si ragiona, ma con persone che sostengono hamas in un movimento laico…
Comunque l’Egitto ha interesse alla liquidazione di hamas, pare che si sia stata intox dei servizi segreti egiziani sull’assenza di risposta di Israele in caso di lancio di razzi. Boh dai manlio padovan avrà una settantina d’anni noi giovani e sopratutto donne di oggi sappiamo che l’islamismo radicale è una minaccia ben più grossa per la laicità dello stato.
Inoltre vorrei dire a Manlio Padovan che si è permesso di esprimere opinioni vergognose, mettendo in dubbio il diritto all’esistenza di uno stato libero e democratico come Israele.
Le sue sono le stesse parole delinquenziali di tanti vigliacchi terroristi islamici a cui della pace e della giustizia non importa poprio un bel niente.
Israele esisteva da sempre in palestina in quanto da millenni in essa vivevano ebrei frammisti a numerose altre etnie. Delle altre etnie e degli altri gruppi religiosi che vivevano in Palestina egemonizzati e condotti alla scomparsa dall’Islamismo il signor Padovan non si preoccupa: a lui sta a cuore Hamas, Hezbollah…….a quando lo vedremo perorare i diritti dei movimenti islamici in casa nostra, magari per ottenere l’applicazione della Shaaria anche in Italia?
Mia cara Dirladada,
io ho solo sollevato un elementare problema di giustizia: è ora di smetterla di andare in casa d’altri a fare da padroni solo perché si è più forti. Non mi metto a giudicare ciò che non conosco. Nemmeno ho scritto che venga distrutto Israele; ma è certo vero che non c’è un solo motivo che ne giustificasse allora la creazione, avvenuta per opera di veri e propri terroristi sionisti – per il solito idealismo falso e ipocrita- e l’esistenza oggi se non quella che ho detto: tu non me ne citi uno solo di motivi. Abu Mazen non è Hamas: cosa ha ottenuto sul piano del riconoscimento di uno Stato per i palestinesi? Che poi ormai che c’è, Israele ci rimanga, posso essere d’accordo purché si finisca con la guerra e si trattino seriamente i legittimi abitanti della Palestina che, per dirla tutta, con gli ebrei andavano perfettamente d’amore e d’accordo fino a quando i soliti prevaricatori non ci misero lo zampino; ma sarebbe una soluzione comunque ipocrita anche se razionale e giusta.
Dai paesi arabi del golfo non mi aspetto nulla: leggo il giornale vedrò quando potrò esprimere un giudizio. Mia cara: mi duole dirlo, ma nemmeno conosco la Storia del Maghreb. Che poi Hamas sia un movimento con le specifiche caratteristiche che tu elenchi, ne prendo atto e, premesso che noi abbiamo avuto l’illuminismo, non vedo come da noi quelle caratteristiche non siano rappresentate anche se in forma più “moderna”. Se vuoi la cartolina te la mando da Papozze.
@Dirladada
Beh se i palestinesi accettassero di vivere tranquillamente senza un loro stato vero e proprio le cose sarebbero ancora + semplici…ma questi sono decisamente discorsi ultrautopici…
Ma Leo55 quando gli islamici saranno abbastanza influenti per chiedere cose del genere Manlio Padovan non ci sarà più, scusate il cinismo. Ci ritroveremo noi a pagare i danni dell’ideologia islamoterzomondista.
@ Ema
Beh sarebbe potuto anche succedere, sai i palestinesi di gerusalemme est erano tentati dalla proposta di cittadinanza israeliana. Io sono d’accordo con la tua di speranza, cioè due stati, quello che voglio dire che in tutti questi anni gli arabi hanno tenuto nel congelatore i profughi per riutilizzarli in caso di una eventuale sconfitta militare su Israele. Quante persone hanno dovuto lasciare la loro terra? In greci per esempio e ci arrabbiamo se bocciano il piano dell’onu che non restituisce loro le case di cipro nord.
Papa Nazinger ricambia (non gli sembra vero così presto) gli schiaffi, giustamente, ricevuti da Israele, circa il ruolo della chiesa (filo nazifascista) nella seconda guerra mondiale e poi è nel dna della chiesa cattolica l’antisemitismo, per non parlare della ghiotta occasione per dimostrare agl’islamici, i suoi nuovi alleati contro gli atei, che in comune hanno anche l’odio verso gli ebrei.
queste sono le conseguenze, quando si mandano milioni di persone su una terra solo perchè su un insieme di libri senza fonte e pieno di barbarie (la bibbia) c’è scritto che è la loro
“Beh se i palestinesi accettassero di vivere tranquillamente senza un loro stato vero e proprio le cose sarebbero ancora + semplici…ma questi sono decisamente discorsi ultrautopici…”
Più che “ultrautopico” sarebbe ultra-ingiusto….anche perchè si potrebbe dire la stessa cosa degli ebrei.
Non ci sarà MAI pace duratura fino a quando non ci saranno due Stati equamente divisi per due popoli; tutti coloro i quali pensano di risolvere la questione in altro modo sono o dei pazzi o dei criminali a cui va bene la situazione attuale (eterna guerriglia di fatto).
Sulle parole di Martino : sicuramente le condizioni di vita degli abitanti la Striscia sono vergognose, ma credo che i responsabili di ciò non vadano ricercati solo tra gli israeliani, ma anche all’interno di Hamas, a cui mi sembra che interessi maggiormente la sua folle guerra piuttosto che il benessere del suo popolo.
Per concludere, almeno da parte mia e visto che ho un pezzo di terra , piccolo piccolo, da coltivare e si sa che in campagna il tempo non basta mai, mi pare che a me tutti hanno lanciato accuse -monade che ghe vuria ‘na enciclopedia par rispondare- ma nessuno ha risposto ai punti da me sollevati: è così che poi, da una semplice e razionale constatazione – ricordate “Il linguaggio della Dea” di Marija Gimbutas?- si arriva alla irrazionalità della teologia fatta di parole parole parole parole… e monade.
@ Faust
Scusami ultraingiusto fino ad un certo punto, i palestinesi sono circondati da 300 milioni di persone che parlano la loro lingua e praticano la loro religione, oddio se perdono mai un territorio grande come la Puglia, apriti cielo. Pensa solo ai palestinesi del Cile come si sono ben integrati, certo sono in maggioranza cristiani ma hanno portato comunque una lingua diversa. Invece nei paesi arabi nessuno è stato in grado di integrarli a parte un po’ la Giordania. Questo non per dire che non sono d’accordo con lo stato palestinese, ma insomma mi sembra che di ingiustizie più gravi ce ne sono vedi lo sparire della lingua berbera per colpa degli arabi, la minaccia sulla lingua curda per colpa di arabi, curdi e iraniani. Solo che i palestinesi sono spendibili ideologicamente contro l’occidente corrotto e perverso.
@ Manlio Padovan
Come si fa a rispondere ad una persona che vuole la morte di Israele? Comunque se ci tieni tanto, vai a combattere con loro, fatti una foto insieme a quello che voleva pure conquistare Roma, che magari a te va pure bene.
@ lorenzo
Ecco cosa succede quando si rifiuta un piano di pace molto più vantaggioso di quello di oggi che prevedeva dall’inizio la creazione di due stati. Non l’hanno rifiutato i palestinesi?
Non volevo intervenire, ma non ce la faccio.
A Gaza sta succedendo una strage di innocenti, naturalmente come ‘effetto collaterale’ di una ritorsione che alcuni considerano giusta ed altri sbagliata… e ci si imbarca in una ricerca di responsabilità nel passato recente o remoto fermandosi per altro dove la propria ideologia trova più conveniente fermarsi, senza considerare che inoltrandosi per questa strada si potrebbe arrivare benissimo ad Adamo ed Eva e oltre.
A me personalmente non interessa niente che la ccar sia intervenuta prendendo posizione in modo, come spesso fa, che passa disinvoltamente sopra alle proprie responsabilità oppure per venire incontro in modo interessato al sentire di tanta gente (‘le anime belle’, come le chiama sprezzantemente l’ateo devoto Giuliano Ferrara, trovando qui molti replicanti). Interessa che, per motivi di appartenenza ideologica ci si schieri con uno o l’altro dei contendenti senza considerare che alla fine tutti saranno sconfitti. Vincitori e vinti.
Credo – opinione naturalmente personale – che questo sia il vero modo di sentire per chi si considera ateo.
C’è una leggera differenza, Faust.
Per “popolo palestinese” oggi noi conosciamo solamente la componente araba di religione islamica: le altre componenti etniche sono state disfatte ed hanno dovuto emigrare massicciamente in altri paesi.
Non è giusto sotto l’aspetto filologico accomunare il popolo palestinese con lo stato di Israele. Ti inviterei a controllare da chi trae origine l’OLP, movimento per la liberazione della palestina, messo in piedi dalla Siria con chiari proponimenti egemonici e strategici nell’area, senza che sussistesse la men che minima richiesta popolare da parte dei palestinesi di allora, molti dei quali beneficiarono moltissimo dal progresso della modernizzazione portata da Israele che in pochi decenni trasformò un territorio desertico in una zona densa di produzioni e industrie, offrendo lavoro e benessere senza preclusioni.
Molti palestinesi, oggi, perdendo la possibilità di quel lavoro grazie alle belle gesta di Hamas e alle inevitabili conseguenze (Israele ha dovuto ergere muri e limitare la libera circolazione di persone e beni per far fronte al pericolo degli attentati terroristici), tanti palestinesi, dicevo, dovrebbero maledire e cacciare a pedate nel sedere questi profeti del terrore, troppo intenti ad arringare folle e bruciare bandiere per trovare un pò di tempo per lavorare e costruire qualcosa di positivo.
Poi Faust, se i palestinesi hanno resistito, non è grazie ad hamas, ma grazie alla natalità. Sharon aveva benissimo capito influenzato da Sergio della Pergola, che il sogno del grande Israele era finito, ma battaglia demografica persa. Della serie vai con le resistenze progressiste. Noi qui parliamo di pillola, di controllo della nascite, e poi ci sono membri dell’uaar che se la godono per la forte natalità delle palestinesi (cinque figli per donna la più alta del mondo arabo, tranne lo Yemen). Sta diventando comica questa discussione.
Bruno, un ateo a diritto di pensare quello che vuole, un laico invece che sostiene hamas mi inquieta particolarmente.
Ma infatti quellle zone erano prima cristiane come dice lo storico marxista Maxime Rodinson, per quello che il vaticano ce l’ha tanto con Israele.
O lo stato ebraico avrà il coraggio di scelte impopolari tra la sua gente e si farà carico di una moltitudine di arabi diseredati e senza patria, o sarà, così e per sempre, condannato alla difesa in un territorio ogni anno più instabile.
Il corso della storia, come le sue scelte, a volte sono inevitabili e crudeli, e nessun popolo, come quello di Israele, dovrebbe averne chiara coscienza.
Proprio per questo dovrebbe anche comprendere come sia esile il confine tra la ragione ed il torto , tra la pace e la guerra, e come, con grande facilità gli oppressi di ieri possano diventare gli oppressori di oggi e viceversa.
Non ne basta però averne coscienza, si tratta di farne una ragione ed un metodo di vita.
Da un blog di Ivanmez
Con questo non voglio sostenere Hamas….ma centinaia di persone stanno letteralmente crepando sotto il martello di Israele…è ora di dire basta!
@dirladada
l’origine però sta lì…
si è vero, per dirlo in parole povere nessuna delle due parti in causa si comporta in maniera adeguata… d’altronde sono guidati da dio
Una volta tanto la chiesa dice una cosa vera.
In quella cacca che molti si ostinano a chiamare servizio di informazione da un po’ di tempo sembra ascoltare la favola del lupo e dell’agnello.
Israele ha il diritto a difendersi? Da quello che so io è il paese occupato che ha il diritto a difendersi e il paese occupato in questo caso non è Israele.
I razzi pericolosissimi razzi palestinesi che in tre anni hanno ucciso ben 17 persone, non sono indirizzati su citta Israeliane ma solo su insediamenti Israeliani nei territori occupati.
A Gaza ci furono delle elezioni democratiche fortemente volute dai paesi occidentali e riconosciute dall’ONU. Elezioni in cui come era facile prevedere vinse il braccio politico di Hamas che subito si vide sbattere la porta dagli stessi paesi che avevano voluto le elezioni.
Hamas è senza dubbio una formazione violenta ed estremista ma è l’unico interlocutore possibile se si vuole avviare un processo di pace serio. Dico l’unico interlocutore perché Fatha dopo i tanti fallimenti diplomatici non conta più una cippa per i palestinesi.
Fino a prova contraria l’unico piano di pace serio è stato proposto proprio da Hamas e dalla lega araba: riconoscimento dello stato di Israele ed impegno a non attacare in cambio del ritiro delle truppe Israeliane dai territori occupati e alla costituzione di uno stato Palestinese.
Proposta perfettibile che né Israele, né i paesi occidentali si sono mai degnati di prendere in considerazione. In cambio hanno continuato con le loro insensate “Road map” che promettevano mari e monti e che Israele ha sempre violato sul nascere continuando a costruire colonie nei territori occupati.
Se qualcuno mi da un pugno nello stomaco e io appena posso lo sferro ad una terza persona chi è piu malvagio, chi ha dato il pugno a me oppure io che ho sperimentato il dolore sulla mia pelle?
Una soluzione potrebbe essere l’interposizione di una forza di pace internazionale.
Ma di quale nazione? Soldati di paesi arabi confinanti? Ma ve lo immaginate?
Forze armate europee? Difatti vediamo in Libano a cosa stia servendo la presenza delle forze d’intermediazione , tra cui l’esercito italiano, che se ne stanno a guardare mentre i terroristi hanno ripreso a lanciare razzi contro la popolazion di Israele. Allora a tutti quelli che si affannano a condannare l’azione militare di Israele che, è vero, sta provocando , senza dubbio, vittime tra la popolazione civile, ma di cui il principale ed unico responsabile si chiama terrorismo islamico di Hamas; a tutti quelli che, dicevo, condannano Israele, chiedo di suggerire quale sarebbe dovuta essere la condotta di uno stato libero e democratico, unico nella regione, che si vede fatto oggetto quotidianamente di attacchi terroristici e vili, senza intravvedere possibilità alcuna di mediazione o dialogo con chi si propone come unico scopo la sua distruzione?
@Antonio II
Lo stato di israele ha già preso decisioni molto impopolari nelle frange ultraortodosse restituiento Gaza e Cisgiordania.
Io mi chiedo una cosa: perchè gli amiconi di Hamas non spendono una parola per spingere la Giordania (paese islamico) a rendere i territori palestinesi che a tutt’ora iniquamente occupa (sono solo il 40% del totale)?
Hamas ha vinto le elezioni? Beh quando partecipi falciando a colpi di mitra l’opposizione e piazzando i tuoi armati fuori dai seggi è facile vincere. O vi scordate le violenze egli omicidi pre-elettorali?
Poveri palestinesi sfruttati e manipolati dai lor cari fratelli arabi (siria in testa e a ruota la giordania). Il Settembre nero chi lo fece? Chi massacro migliaia di civili tenuti in campi profughi lagher? La giordania. Chi iene a tutt’oggi prigionieri i profughi palestinesi in campi profughi lagher (nessun accessoa istruzione, naturalizzazione e lavoro? Siria e Giordania.
“”Se qualcuno mi da un pugno nello stomaco e io appena posso lo sferro ad una terza persona chi è piu malvagio, chi ha dato il pugno a me oppure io che ho sperimentato il dolore sulla mia pelle?””
Vi giuro che non è per fare ulteriori polemiche……ma questa io , proprio, non l’ho capita…..
mattia ha perfettamente ragione…
inoltre l’ultimo a violare la tregua è stato israele lo scorso novembe mi sembra..
e penso con relativa certezza che nessuno qua tra noi sostiene hamas
X Leo55
Ti ricordo che quello stato libero e democratico porta avanti da decenni una occupazione illegale condannata più volte anche dall’ONU e che i razzi dei “terroristi” come li chiami tu, cadono all’interno di questi territori occupati.
E non venitemi a raccontare la solita frottola dell’occupazione per difendersi dagli stati confinanti, una scusa più volte usata da Israele per nascondere i veri motivi: controllo delle risore idriche e di importanti città prima tra tutte Gerusalemme, tutti territori che non facevano parte dell’originario stato di Israele.
Tu dici che le forze di interposizione restano a guardare mentre i terroristi (sempre come li chiami tu) hanno lanciato pochi razzi sui territori occupati, ma non ti sogni neppure di dire che da quando quelle forze di interposizione hanno iniziato la loro missione sono restate a guardare mentre Israele ha continuato per mesi a bombardare il Libano violando i trattati di pace.
Il buon Dio nella sua infinita saggezza li aveva dispersi per 40 anni nel deserto alimentandoli a manna fritta. Ma non poteva disperderli un po’ di più? Prima schiavi in Egitto, poi a Babilonia, poi perseguitati dai cristiani, poi dai nazisti, ora debbono vedersela coi palestinesi… Non c’è che dire, è proprio il popolo eletto e quella è proprio la terra promessa. Poi dicono che uno si butta nell’UAAR!!!
Ok. Non ho mai scritto niente in questo sito, ma stavolta mi sento di dire qualcosa.
L’argomento è così enorme che passa la voglia di scrivere qualcosa (bisognerebbe parlarne a quattr’occhi per ore; ognuno direbbe la sua e nessuno farebbe cambiare idea all’altro perchè nessuno conosce la verità).
Personalmente, ritengo che bisogna distinguere quale potrebbe essere la soluzione con le eventuali “cause”. La causa di tutto è la creazione di uno stato all’interno di un altro stato.
Vorrei vedere cosa direbbero i sostenitori d’Israele se domani l’America (o un’altra potenza) decidesse che da domani la vostra regione italiana diventasse un altro stato completamente… chessò… arabo (islamico o come vi pare…). Senza che nessuno vi abbia chiesto niente, in nome di un qualcosa deciso a priori da altri; i suoi abitanti costretti ad andarsene o ad integrarsi nel giro di pochissimo tempo.
Detto questo.. son d’accordo anch’io che ormai non si può distruggere lo Stato d’Israele ma nemmeno gli si può permettere di fare quello che gli pare col popolo palestinese utilizzando Hamas come pretesto; perchè è quello che stanno facendo.
Si stanno comportando come gli americani in Iraq che utilizzando un pretesto falso (le armi nucleari) hanno causato una guerra con perdite umani enormi per ottenere il petrolio.
Israele, con un pretesto falso (la violenza di Hamas, che non è falsa di per sè perchè Hamas esiste, ma comunque non venitemi a dire che non ci sono metodi migliori per fermare dei terroristi oltre ai bombardamenti indiscriminati che stanno facendo loro) stanno causando centinaia e migliaia (contando anche quelle passate si arriverà anche alle decine di migliaia, probabilmente…) di vittime innocenti; ree di stare a casa loro.
I palestinesi hanno la colpa di avere Hamas, ma è incredibile come tutti si dimentichino degli attentati terroristici e stragi che hanno subito loro da parte degl’israeliani prima della creazione dello Stato d’Israele (fatevi una ricerca su internet e qualcosa trovate di sicuro); poi, da attentati o stragi, son diventati bombardamenti o rastrellamenti contro non si sa chi visto che ammazzano sempre donne, civili e bambini.
Quanto al genocidio attuale (perchè non può considerarsi una “guerra” quella tra un missile e una fionda visto che sono queste le proporzioni delle capacità belliche dei due stati. Basta vedere anche le vittime: Hamas, con i suo razzi, ha fatto 1, 2 forse 3 morti; gl’israeliani ne hanno dichiarati 700 quindi saranno molti di più, come la storia di tutte le stragi insegna), secondo me, è tutto un pretesto di’Israele perchè si sente scottare i piedi con l’elezione di Obama in America (il suo più forte alleato. E praticamente l’unico, perchè se gli volta le spalle lui, lo fanno anche tutti gli altri) e stà cercando di colpire il più forte possibile gli “occupanti” della Striscia per qualche motivo che mi sembra strano ricondurre solo alla religione.
Ma comunque, quest’ultima, è solamente una mia illazione.
La soluzione, forse, sarebbe due stati che coesistono… ma se mi permettete un paragone assurdo… mi ricorda Berlusconi che la mattina vuol avere un dialogo con l’opposizione, il pomeriggio và avanti a forza di fiducia e la sera parla male dell’opposizione. L’Israele per me è Berlusconi.
Scusate l’intervento.
Arrivederci a tutti.
@Mattia
Dico questo e poi chiudo.
Io analizzo la questione sotto una certa chiave di lettura che mi porta a prendere posizione dalla parte di Israele, non per motivi politici, nè, tantomeno per motivi storici. Sono convinto che alla fonte del problema medio orientale ci sia l’Islam con tutto il suo carico nefasto di integralismo e aggressività irrazionale verso “un nemico” che oggi si identifica nello stato di Israele e domani e altrove si identificherà nell’occidente e nella cultura della razionalità e delle libertà individuali.
Gruppi come Hamas non possono prescindere dalla logica religiosa che li anima e li motiva verso una lotta assurda che non tiene in nessun conto le vite umane e il benessere della popolazione. Con Arafat era possibile trattare ed il processo di pace era avviato, perchè Arafat era un “mussulmano di facciata”, in verità ateo quanto noi. Con questi soggetti il dialogo è spaventosamente difficile, perchè loro “credono” effettivamente ai loro proclami e si comportano di conseguenza.
Secondo me la questione palestinese , da tempo ha finito di essere un problema politico , essendosi trasformato in un problema islamico , stesso problema che ha già riflessi in tutto il mondo poichè l’Islam è una ideologia pericolosissima, dove si proclama la “guerra santa”, la dominazione fino all’annientamento di tutti coloro che non sono considerati appartenenti al popolo del profeta. Fino a quanto il terrorismo islamico e l’ideologia che lo alimenta non verrà definitivamente sconfitto, non sarà possibile mai alcun dialogo per la pace.
@Simone Blasetti
E tu saresti un’iscritto all’UAAR??
Alla faccia…….. Mi sa che hai proprio ragione …..tu nell’UAAR ti ci SEI PROPRIO BUTTATO.
la chiesa che dice qualcosa di intelligente??????o no!!!!!è uno dei sette segni dell’apocalisse!!!!!!!!
ma a qualcuno gliene frega che israeliani da bravi terroristi stanno bombardando una popolazione inerme?no,eh? 🙁
@mattia
i tiggì vanno buttati nella munnezza.il mio elettroencefalogramma quando li guardo è del tutto piatto,
mi manca solo un po’ di bavetta per sembrare un bel vegetale.quanto dici è davvero interessante
@manliopadovan
hai scritto tra le poche cose intelligenti che io abbia letto sull’argomento guerra alla palestina…
Quello che succde in Israele è proprio il frutto della coscienza religiosa, di chi crede agli angeli ed ai fantasmi di chi si arruola il diritto di essere l’unico depositario della verità…
Questo è la religione, in particolare questo è il risultato delle grandi religioni politeiste occidentali…
Questo a mio parere è l’unica certezza, poi si può disquisire sulle responsabilità…comunque ho trovato di cattivo gusto l’aggressione subita da Manlio Padovan da parte di Dirladada, non sono questi gli interventi che vanno fatti tra i razionalisti…
Premetto a scanso di equivoci che non sono un sostenitore di hamas (dal momento che secondo qualcuno se non sei filoisraeliano allora parteggi per il terrorismo e sei pure antioccidentale), ma sono daccordo con manlio padovan. I palestinesi si sentiranno sempre come espropriati dai propri territori. A torto? A ragione? Secondo me a ragione. E’ vero che è “un fatto” che esista lo stato di israele, ma lo stato di israele nasce sulla base di premesse discutibili, si fonda sulla pretesa che ha un popolo “eletto” su di un territorio che non gli appartiene se non in base ad una farneticante giustificazione religiosa secondo cui una divinità avrebbe promesso quella terra a quel popolo (che era in principio senza terra e senza stato), in danno delle popolazioni che già li vivevano. E’ la premessa stessa ad essere antisemita se per antisemitismo intendiamo anche appropriarci di terre che non ci appartengono cacciando via a pedate chi ci vive. L’olp nacque come risposta antisionista: e questo a me sembra logico. Purtroppo è’ un fatto ormai che hamas sia parte integrante dell’anp e mi sento di dire che i suoi metodi debbano essere condannati ogniqualvolta un attentato terroristico sia con certezza riconducibile all’organizzazione (ma spesso non è cosi’), allo stesso modo mi sento di condannare le reazioni spropositate di israele sulla popolazione civile.
Che vi venga un bene!
Le vittime sono diventate i colpevoli!
Complimenti!
Complimenti a tutti quelli che credono di sapere come stanno le cose, nell’ottica occidentale, s’intende. Riporto un post che può aiutare a capire…
DI GILAD ATZMON
Palestine Think Tank
La comunicazione con gli israeliani può lasciare stupefatti. Anche ora che l’aviazione israeliana sta assassinando alla luce del sole centinaia di civili, persone anziane, donne e bambini, gli israeliani riescono a convincersi di essere le vere vittime di questa violenta saga.
Chi conosce bene gli israeliani si rende conto che sono completamente disinformati sulle radici del conflitto che domina le loro vite. Spesso sono capaci di mettere insieme ragionamenti rocamboleschi che possono avere senso nelle argomentazioni israeliane ma fuori della loro realtà non ne hanno alcuno. Sono ragionamenti di questo tenore: “quei palestinesi, perché insistono a vivere sulla nostra terra (Israele), perché non possono semplicemente andare in Egitto, in Siria, in Libano o in qualsiasi altro paese arabo?” Un’altra perla di saggezza ebraica suona più o meno così: “di cosa si lamentano questi palestinesi? Gli abbiamo dato acqua, elettricità, istruzione e in cambio vogliono solo buttarci a mare”.
Per strano che possa sembrare, perfino gli israeliani della cosiddetta “sinistra” e della “sinistra” colta non riescono a capire chi sono i palestinesi, da dove vengono e cosa vogliono. Non riescono a capire che per i palestinesi la Palestina è loro casa. Incredibilmente gli israeliani non riescono a capire che Israele è stato costruito a scapito del popolo palestinese, su terra palestinese, sui villaggi, le città, i campi, i frutteti palestinesi. Gli israeliani non capiscono che i palestinesi di Gaza e dei campi profughi della regione sono gente espropriata da Beer Sheva, Yafo, Tel Kabir, Shekh Munis, Lod, Haifa, Gerusalemme e molti altri villaggi e città. Se vi chiedete perché mai gli israeliani non conoscano la loro storia, la risposta è semplice: non gli è mai stata raccontata.
Le circostanze che hanno condotto al conflitto israelo-palestinese sono ben nascoste nella loro cultura. Le tracce della civiltà palestinese anteriori al 1948 sono state spazzate via. Non solo la Nakba, la pulizia etnica dei palestinesi autoctoni compiuta nel 1948, non fa parte della memoria collettiva israeliana, ma non è nemmeno menzionata o discussa in alcun contesto accademico o ufficiale israeliano.
Al centro di quasi tutte le città israeliane c’è un monumento che commemora il 1948 ed è costituito da una strana composizione quasi astratta di tubi. La scultura si chiama Davidka ed è in realtà un mortaio israeliano usato nel 1948. Va notato che la Davidka era un’arma estremamente inefficace. Aveva una portata non superiore ai 300 metri e i suoi proiettili causavano danni molto limitati. Anche se la Davidka arrecava scarsi danni, faceva però molto rumore. Secondo la storia ufficiale israeliana, gli arabi, cioè i palestinesi, quando sentivano da lontano i colpi della Davidka scappavano terrorizzati. Secondo la versione israeliana, gli ebrei, cioè i “nuovi israeliani”, facevano un paio di botti e gli “arabi codardi” scappavano come degli idioti. La versione ufficiale israeliana non fa parola dei molti premeditati massacri condotti dal neonato Esercito di Difesa israeliano e dalle unità paramilitari che lo precedevano. Non fa parola neanche delle leggi razziste che impedirono il ritorno dei palestinesi nelle loro case e nelle loro terre [1].
Il significato di tutto ciò è molto semplice. Gli israeliani non conoscono la causa palestinese. Dunque non possono che interpretare la lotta palestinese come una follia irrazionale e omicida. Nell’universo solipsistico giudeocentrico l’israeliano è una vittima innocente e il palestinese non è altro che un selvaggio assassino.
Questa grave situazione che impedisce all’israeliano di conoscere il suo passato distrugge la possibilità di una futura riconciliazione. Poiché l’israeliano è privo della minima comprensione del conflitto, non riesce a contemplare una soluzione che non comporti lo sterminio o l’epurazione del “nemico”. Tutto ciò che gli è dato di sapere è costituito dai fantasmatici resoconti della sofferenza ebraica. Il dolore palestinese gli è completamente estraneo. Il “diritto al ritorno” dei palestinesi suona alle sue orecchie come un’idea ridicola. Neanche gli “umanisti israeliani” più progressisti sono pronti a spartire la terra con i suoi abitanti autoctoni. Ciò non lascia ai palestinesi altra scelta che quella di liberarsi da soli a tutti i costi. È evidente che sul lato israeliano non c’è un interlocutore che sia disposto a dialogare per la pace.
Questa settimana abbiamo saputo un po’ di più della capacità balistica dell’Hamas. Evidentemente l’Hamas finora ha scelto di contenere le proprie azioni contro Israele, rinunciando per molto tempo ad allargare il conflitto a tutto il sud di Israele. Mi viene da pensare che gli sporadici lanci di Qassam su Sderot e Ashkelon non fossero che un messaggio dei palestinesi assediati. Erano in primo luogo un messaggio alla terra rubata, ai propri campi e frutteti: “Nostra terra amata, non abbiamo dimenticato, siamo ancora qui a combattere per te. Prima o poi, ma più prima che poi, torneremo e ricominceremo da dove ci eravamo fermati”. Ma erano anche un chiaro messaggio agli israeliani: “Voi, laggiù, a Sderot, Beer Sheva, Ashkelon, Ashdod, Tel Aviv e Haifa, che lo capiate o no, vivete sulla nostra terra rubata. Fareste meglio a sloggiare perché avete i giorni contati, la nostra pazienza è agli sgoccioli. Noi, i palestinesi, non abbiamo più niente da perdere”.
Ammettiamolo: realisticamente la situazione di Israele è molto grave. Due anni fa furono i razzi dell’Hezbollah a colpire il nord del paese. Questa settimana l’Hamas ha dimostrato oltre ogni dubbio di essere in grado di servire al sud di Israele un cocktail di vendetta balistica. Sia nel caso dell’Hezbollah che in quello dell’Hamas, Israele è rimasto senza risposta militare. Potrà uccidere civili, certo, ma non riesce a fermare il lancio di razzi. L’Esercito di Difesa israeliano non ha gli strumenti per proteggere Israele, a meno che coprirlo con un tetto di cemento armato non sia una soluzione praticabile. In fin dei conti forse ci stanno pensando.
Ma questa non è la fine della storia. Anzi, ne è solo l’inizio. Ogni esperto di Medio Oriente sa che l’Hamas può prendere il controllo della Cisgiordania nel giro di poche ore. Di fatto l’Autorità palestinese e Fatah la controllano solo grazie alle forze israeliane. Una volta presa la Cisgiordania, la numerosa popolazione israeliana del centro sarà in balia di Hamas. Per chi non lo capisca, sarebbe la fine dell’Israele ebraico. Potrà accadere oggi, potrà accadere tra tre mesi o tra cinque anni, non è una questione di “se” ma di “quando”. Allora tutto Israele sarà sotto il tiro dell’Hamas e dell’Hezbollah, la società israeliana crollerà, la sua economia andrà in pezzi. Una villetta a schiera nel nord di Tel Aviv costerà come una baracca a Kiryat Shmone o Sderot. Quando un solo razzo colpirà Tel Aviv, il sogno sionista sarà finito.
I generali dell’Esercito israeliano lo sanno, i leader israeliani lo sanno. Ecco perché hanno trasformato la guerra contro i palestinesi in uno sterminio. Gli israeliani non intendono invadere Gaza. Laggiù non hanno perso niente. Vogliono solo porre fine alla Nakba. Sganciano bombe sui palestinesi per spazzarli via. Vogliono cancellare i palestinesi dalla regione. È ovvio che non funzionerà, i palestinesi resteranno. E non solo resteranno, ma il giorno del ritorno alla loro terra si avvicina quanto più gli israeliani mettono in pratica le loro tattiche letali.
Ed è esattamente qui che entra in gioco l’escapismo israeliano. Israele ha superato il “punto di non ritorno”. Il suo destino è profondamente impresso in ogni bomba sganciata sui civili palestinesi. Israele non può fare niente per salvarsi. Non c’è una strategia d’uscita. Non può ricorrere al negoziato perché né gli israeliani né la loro dirigenza comprendono le coordinate fondamentali del conflitto. Israele non ha il potere militare necessario a concludere la battaglia. Può riuscire a uccidere i dirigenti palestinesi, lo ha fatto per anni, ma la resistenza e la persistenza palestinese si stanno rafforzando, non indebolendo. Come predisse un generale dei servizi segreti militari israeliani già all’epoca della prima Intifada, “Per vincere i palestinesi devono semplicemente sopravvivere”. Stanno sopravvivendo, e stanno vincendo.
La dirigenza israeliana lo sa. Israele ha già tentato di tutto: ritiro unilaterale, assedio con privazione del cibo e adesso sterminio. Pensava di sfuggire al pericolo demografico riducendosi a un piccolo familiare ghetto ebraico. Niente ha funzionato. È la persistenza palestinese in forma di politica dell’Hamas a definire il futuro della regione.
Agli israeliani non resta che aggrapparsi alla cecità e all’escapismo per ignorare un destino infausto che è già diventato immanente. Nella loro caduta gli israeliani intoneranno i soliti inni vittimisti. Essendo imbevuti di una visione della realtà egocentrica e suprematista, si concentreranno completamente sul proprio dolore restando insensibili a quello che infliggono agli altri. Quando sganciano le loro bombe gli israeliani agiscono come un collettivo compatto formato da un solo uomo, ma non appena subiscono il minimo danno riescono a trasformarsi in monadi di vulnerabile innocenza. È questa discrepanza tra l’immagine che hanno di sé e il modo in cui noi li vediamo che trasforma l’israeliano in un mostruoso sterminatore. È questa discrepanza che impedisce agli israeliani di conoscere la loro storia, è questa discrepanza che impedisce loro di capire i molti ripetuti tentativi di distruggere il loro Stato. È questa discrepanza che impedisce agli israeliani di comprendere il significato della Shoah per evitare che si ripeta. È questa discrepanza che impedisce agli israeliani di far parte dell’umanità.
Ancora una volta gli ebrei si troveranno a errare verso un destino sconosciuto. In un certo senso, io stesso ho da tempo iniziato il mio viaggio.
Nota
[1] Legge del ritorno per soli ebrei: Law of Return 5710-1950. Si veda anche: Israel’s “Right of Return” for Jews only but no Right of Return for Palestinians.
La scelta di permettere la crezione di uno stato israeliano con la massiccia immigrazione di popolazioni di fede (e dico fede, non etnia né nazionalità) è stato uno sbaglio gravissimo e un crimine da parte delle potenze occidentali che avevano il culo sporco per le persecuzioni perpetreate nei confronti degli ebrei (ma ve lo immaginate uno stato albanese creato in Puglia, antica terra dei Messapi? o uno stato celtico creato in Francia? come reaggirebbero le popolazioni già residenti?).
Ma lo sbaglio è stato commesso 60 anni fa e al giorno d’oggi proclamare l’illegittimità di Israele è stupido e non porta a niente. Che fare? Per me bisognerebbe ritornare alla situazione pre-1967 riconoscere uno Stato Palestinese con tutti i crismi.
Non riesco a sapere come siano andate le cose per fatti che accadono nel mio comune, nel mio quartiere, nella mia via, al vicino del piano di sopra.
Tutti riportano versioni diverse, e la propaganda voluta o meno inquina tutti i racconti.
Come sentenziare su accadimenti che avvengono a migliaia di chilometri di distanza?
Si possono fare considerazioni, certo.
Ma prestare fede ai resoconti che ci vengono presentati mi sembra… fideistico.
In tema con questo blog, e mantenendo un atteggiamento razionale, direi che la benzina sul fuoco che le religioni riscono ad essere e’ evidente.
Frazioni estremiste rivendicano leggi divine per avere un territorio o per imporre una strategia del terrore ed eliminare i moderati (di Fatah).
E la storia della “terra santa” e’ una di quelle che gronda sangue a livelli molti alti, con i tre monoteismi che ci hanno sempre dato dentro alla grande
..il problema è che lo stato d’Israele è fortemente voluto dai Sionisti che sono una specie di frangia degli ebrei.In America esiste addirittura un’associazione di ebrei contro i sionisti e che non approvano lo stato d’Israele..inoltre non ci sono prove storiche certe che gli ebrei abbiano mai avuto una terra in quelle regioni…perchè non creare uno stato Rom allora?!…
@ Roberto Grendene
Infatti, caro Roberto, in quelle terre sono nate le tre peggiori religioni che si siano mai viste sulla terra. Questo fà capire quanto mai sia difficile comprendere ed ancor meno tentare di risolvere quel conflitto. L’unica possibilità di uscita è lo sterminio totale di una delle due parti in giuoco, come accade in tutte le faide, in quelle grandi come in quelle piccole. Capisco che questo mia analisi possa risultare cinica e spietata ma la razionalità non può essere che fredda, senza un briciolo di sentimento, come la matematica.
hamas e’ un cancro religioso, e cosi’ va trattato, Israele non ha rotto nessuna tregua a novembre e ne asettembre poiche hamas bombarda Israele da 6 mesi..
Tutti pensano a Israele, ma nessuno pensa come mai Hamas usa edifici civili, ospedali, scuole come base per il lancio di razzi?
@Mr.Hubble
lo stato Israeliano e’ una disgrazia per gli Ebrei ortodossi.. altro che supportato…
@ S Grassino
La razionalità sarà certamente fredda, ma questo non vuol dire che analisi “spietate” siano razionali (così come non lo sono analisi “pietistiche”).
Come ti sia uscita che le faide si concludano tutte inevitabilmente con lo “sterminio” di una delle due parti in causa non me lo so immaginare. E’ un concetto hitleriano, oltre che patentemente falso.
La prima e seconda guerra mondiale sono state “faide” grosse, direi, ma non mi risulta che in Europa siano rimasti solo anglofrancesi o solo tedeschi. I paesi europei vanno piuttosto d’accordo da 60 anni a questa parte, dopo essersi fatti la guerra per 1000 anni.
Questo E’ lo statuto di Hams… a leggere certi commenti ho come l’impressione che alcuni qui abbiano perso il senno…
http://www.cesnur.org/2004/statuto_hamas.htm
——-
Il motto del Movimento di Resistenza Islamico
Articolo 8
Dio come scopo, il Profeta come capo, il Corano come costituzione, il jihad come metodo, e la morte per la gloria di Dio come più caro desiderio.
—-
Motivazioni e obiettivi
Articolo 9
Il Movimento di Resistenza Islamico si è sviluppato in un tempo in cui l’islam si è allontanato dalla vita quotidiana. Così i giudizi sono stati rovesciati, i concetti sono diventati confusi e i valori sono stati trasformati; il male prevale, l’oppressione e l’oscurità infuriano, e i codardi si sono trasformati in tigri. Patrie sono state usurpate, popoli sono stati espulsi dalle loro terre o sono caduti riversi nell’umiliazione ovunque sulla Terra. Lo stato di verità è sparito, sostituito da uno stato di malvagità. Nulla è rimasto al suo posto, perché quando l’islam è assente dalla scena, tutto cambia. E queste sono le nostre motivazioni.
Quanto agli obiettivi: combattere il male, schiacciarlo, e vincerlo cosicché la verità possa prevalere; le patrie ritornino ai loro legittimi proprietari; la chiamata alla preghiera si oda dalle moschee, proclamando l’istituzione di uno Stato islamico. Così il popolo e le cose torneranno ciascuno al suo posto legittimo. E l’aiuto si chiederà ad Allah.
“Se Allah non respingesse alcuni per mezzo di altri, la Terra sarebbe certamente corrotta, ma Allah è pieno di grazia per le creature” (Corano 2, 251).
———–
Pace, iniziative di pace e conferenze internazionali
Articolo 13
Le iniziative di pace, le cosiddette soluzioni pacifiche, le conferenze internazionali per risolvere il problema palestinese contraddicono tutte le credenze del Movimento di Resistenza Islamico. In verità, cedere qualunque parte della Palestina equivale a cedere una parte della religione. Il nazionalismo del Movimento di Resistenza Islamico è parte della sua religione, e insegna ai suoi membri ad aderire alla religione e innalzare la bandiera di Allah sulla loro patria mentre combattono il jihad.
“Allah ha il predominio nei Suoi disegni, ma la maggior parte degli uomini non lo sa” (Corano 12, 21).
Di tanto in tanto, si sente un appello a organizzare una conferenza internazionale per cercare una soluzione al problema palestinese. Alcuni accettano l’idea, altri la rifiutano per una ragione o per un’altra, domandando il rispetto di una o più condizioni come requisito per organizzare la conferenza o per parteciparvi. Ma il Movimento di Resistenza Islamico – che conosce le parti che si presentano alle conferenze e il loro atteggiamento passato e presente rispetto ai veri problemi dei musulmani – non crede che queste conferenze siano capaci di rispondere alle domande, o restaurare i diritti o rendere giustizia agli oppressi. Queste conferenze non sono nulla di più che un mezzo per imporre il potere dei miscredenti sui territori dei musulmani. E quando mai i miscredenti hanno reso giustizia ai credenti?
“Né i giudei né i nazareni saranno mai soddisfatti di te, finché non seguirai la loro religione. Dì: ‘È la Guida di Allah, la vera Guida’. E se acconsentirai ai loro desideri dopo che hai avuto la conoscenza, non troverai né patrono né soccorritore contro Allah” (Corano 2, 120).
Non c’è soluzione per il problema palestinese se non il jihad. Quanto alle iniziative e conferenze internazionali, sono perdite di tempo e giochi da bambini. Il popolo palestinese è troppo nobile per mettere il suo futuro, i suoi diritti, e il suo destino nelle mani della vanità. Come afferma un nobile hadith: “Il popolo della Siria è la frusta di Allah sulla Terra. Con loro si prende la sua rivincita su chi vuole. Ai loro ipocriti è vietato regnare sui loro credenti, e muoiono nell’ansia e nel rimorso” (riferito da al-Tabarani, come rintracciabile attraverso una catena di fonti fino al Profeta, e da Ahmad, la cui catena di trasmissione è incompleta. Ma deve trattarsi di un vero hadith, perché queste storie sono credibili, e Allah è veridico).
——-
10 minuti di applausi all’intervento di Roberto Grendene.
Iniziavo a temere di essere l’unico cui delle “ragioni” della guerra in sé non frega proprio nulla, pensando piuttosto a un modo per fermarla.
@ MATTIA
I razzi palestinesi sono diretti contro città israeliane (Sderot, Ashkelon). Non esistono più insediamenti ebraici nella striscia di Gaza dal (mi sembra) 2006, quando ci fu lo sgombero forzato unilaterale da Gaza ordinato dall’odiato Sharon.
cortesemente.. rifondaroli vari, amici arcobaleno.. l’uscita e’ in fondo a destra[ come il cesso] vi aspetta l’isola…
@ Dirladada
La striscia di Gaza (360 km2) è molto più piccola della Puglia.
In ogni caso, i berberi e i curdi non giustificano il trattamento che Israele sta riservando ai palestinesi. E’ un trattamento auto-distruttivo a lungo termine.
E’ anche vero che molti vedono solo la questione palestinese per motivi ideologici (cmq sinceramente penso che odiare il proprio paese e la società in cui si vive sia un segno di intelligenza, perché non credo esista al mondo una società giusta) e se ne fregano dei crimini commessi da molti paesi arabi.
@ dantes76
I programmi degli evangelici che hanno eletto Bush sono più o meno identici a quello di Hamas.
Quanto ai “rifondaroli”, sempre meglio l’isola(?) e il cesso, della corte dei miracoli del nano di arcore.
@Dantes 76
Non sò…il tuo intervento mi lascia perplesso e amareggiato…sopratutto quello delle 21:57 è fuori posto…questo è un blog di ateismo razionalista…riguardo alle leggi di Hamas che ci hai dato…è vero ma lo sai che fino agli alli ’70 la Palestina era perlopiù laica, ora il terrorismo a mio avviso è una reazione a 60 anni di occupazione al silenzio del mondo…è una vergogna, se non fosse Israele avremmo già i caccia americani su Tel Aviv e Gerusalemme…
Inoltre in quanto ad estremismo non credo che lo stato di Israele abbia nulla da invidiare a nessuno…il punto è che questa è una guerra religiosa e se la gente lo capisse il male che viene dalla religione credo che il mondo sarebbe un posto miliore.
Al di la di questo qui abbiao due popoli, uno occupato ed uno occupante, uno ipermilitarizzato e l’altro…le pietre…comunque caro Dantes 76 questo non è il tuo ed il mio mondo è il loro mondo, questa è l’unica certezza…cerca di usare e-mail diverse dall’ultima, qui altrimenti si degenera.
@Ernesto
Ti sfugge che hams, prima di andare a gaza, stava assieme all’autorita’ palestinese…
non e’ che hamas sta a gaza per virtu’ dello spirito santo… prima si sono scannati con quelli di abumazen…
detto questo:
“Il modo più rapido per porre fine a una guerra è perderla”
George Orwell
IL VATICANO HA RAGIONE DA VENDERE: GAZA è UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO!
il problema è un’altro: dietro le critiche cattolice si cela una ANTICO ANTISEMITISMO…(gli ebrei hanno ucciso il loro Dio…SONO DEICIDI!)
io sono dalla parte dei Palestinesi xchè sono l’olocausto..IL SACRIFICIO che l’oriente sta pagando..e nn ho vergogna di sire che lo stato d’Israele è UNO STATO FASCISTA!
Non mi risulta che i governanti, in particolare israeliani, siano religiosi.
Sono atei, agnostici e laici.
In Israele, da quel che so, gli unici che non si abbarbicano all’idea di terra “promessa” sono proprio gli ebrei ortodossi.
@giulio
infatti non e’ un blog pro hamas.. o di rifondazione comunista, o arcobaleni vari…
qui si tratta di uno stato come israele… e di hamas un movimento terroristico.. che ha come fine la diffusione e’ l’imposizione dell’Islam..
A) i palestinesi non hanno mai avuto terre… in quanto popolo di pastori nomadi che nel corso dei secoli hanno venduto tutte le loro propieta’ ai ricchi emrcanti arabi
B) perche gli unici e primi opposotiri alla creazione di uno stato palestinese sono stati gli arabi…
@Ernesto scrive:
8 Gennaio 2009 alle 22:12
mi dispiace… voto il giustizialista…
Standing ovation @ Roberto Grendene!
E a manlio padovan?
Ma va’ a ciapà i rat a lamecca col to amis maumet!
E piantala di soffiare su un fuoco che brucia
da prima della mia nascita nel 1953.
In quella terra stramaledetta non ci sono ragioni,
ma (a livello di capocci) solo torti da tutte e due le parti.
La Pace si avrà solo quando si spegnerà il fuoco.
IMVHO questo è l’imperativo categorico: spegnere il fuoco.
Ma la Pace da quelle parti,
la vedranno, forse, i miei pro-pro-nipoti.
Fino a quando ci saranno manli padovani
oggettivamente alleati dei master of war,
la pace non ci sarà mai.
“E io spero che voi moriate
E che la vostra morte arrivi presto
Seguirò la vostra bara
Nel pomeriggio pallido
Ed io guarderò mentre venite calati
Nel vostro letto di morte
E resterò sulla vostra tomba
Finchè sarò sicuro che siete morti”
Bob Dylan, Master of war
Caro Stefano che brutta concezione della razonalità che hai!
Io credo che essere razionali significhi invece proprio saper vedere l’uomo in tutte le sue componenti. Vederle lucidamente, certo, ma proprio per questo non separare irrazionalmente una componente dall’altra. Per un materialista coerente ‘sentire’ e ‘pensare’ sono solo due facce di una stessa medaglia, per cui non possono stare l’una senza l’altra, senza che l’una condizioni inevitabilmente l’altra. Ipotizzare il contrario è aprirsi una strada verso la schizofrenia. In quanto alla matematica ho sentito più di un matematico esaltarne la bellezza… del resto per chi come te – se ricordo bene – ama e pratica la musica ciò non dovrebbe sorprendere.
Per tornare al tema del post. Quella ‘soluzione finale’ che sembrano perseguire i contendenti, certamente metterebbe fine al conflitto, ma, ne converrai, nel modo più irrazionale possibile. E non tanto, non solo, perchè ci andrebbero di mezzo persone coinvolte solo perchè private di ogni possibilità di scelta minimamente consapevole (in guerra, sia chi sta dalla parte ‘giusta’ che chi sta da quella ‘sbagliata’… che sarà poi, la seconda, quella dei perdenti… si vota alla barbarie), ma perchè non avrebbero risolto niente, in quanto chi ritiene di dover affrontare i problemi connessi ai rapporti umani con la soppressione di chi considera nemico difficilmente potrà vivere senza nuovi nemici. E chi segue irrazionalmente questo istinto non impiegherà molto tempo per trovarli. Ovviamente tra i sopravvissuti.
@don alberto scrive:
8 Gennaio 2009 alle 22:15
infatti.. cioe’ io da ateo.. dovrei difendere quei poveri e indifesi palestinesi che fin dall’eta’ di 5 anni si fanno fotografare con granate vere in mano.. a 10 con ak47.. a 16 con cinture piene di tritolo… solo perche credono che andranno in posto dovre avranno millemila vergini.. che restano sempre tali…
@Dantes76
Non pensavo che fosse un blog pro-Hamas e neppure di rifondazione o arcobaleno…ma di ateismo è questa discussione non è di ateismo…dove c’è dio c’è guerra in questo credo concorderai, e qui dio c’è sia da una parte che dall’altra…ah se l’essere umano un giorno capisse che un bel giardino per essere meraviglioso non ha bisogno dei folletti e delle fate…
si cisara’ da entrambi le parti.,. pero’ in una parte solamente decide e prende decisioni…
sai io prefrisco fra i due stati quello dove sia permessa o la clonazione umana, o la ricerca sulle staminali embrionali… o dove i gay non vengono fucilati, o messi con la testa dentro un cappio, perche’ uno spiritiello ha spiegato come fare zum zum…
@ Stefano Grassino
Mentre scrivevo nel post c’è stato un incremento notevole di interventi… e tu ti sei ‘allontanato’ rendendo poco comprensibile a chi mi riferivo. Tra l’altro faccio un riferimento alla musica confondendoti con un altro. Ti chiedo scusa,
Yunis al-Astal, parlamentare di Hamas: “Conquisteremo Roma, capitale dei Cattolici”
E’ uno scandalo che dei fanatici palestinesi vogliano togliere il lavoro ai fanatici di casa nostra.
@ dantes76
1) Hamas governa Gaza perché ha vinto delle libere elezioni.
2) A chi ti riferisci con “giustizialista”? A Di Pietro? Nel caso, perché lo apostrofi come fa il nano?
3) Hamas è un’organizzazione terroristica, non c’è dubbio. Alcune decisioni del governo israeliano (e americano, e italiano, e saudita, e iraniano) sono pure terroristiche. “Terrorismo” è diventato un termine che si usa per motivi solo politici.
@ EMIDDIO
Israele è una democrazia liberale, e ce ne fossero di più in quella zona di stati come quello. Tuttavia, il suo governo (e dico: solo governo) è in mano a gente della peggior specie.
@Ernesto scrive:
8 Gennaio 2009 alle 22:39
1)no, hamas sta recluso a gaza, perche e’ stato cacciato li da altri palestinesi.. che dopo abbia vinto le elezioni e’ solo una scusante.. anche hitler fu eletto in maniera democratica…
2) perche e’ un vanto essere chiamto cosi’… in questo paese.. mi offenderei a essere chiamato moderato.. garantista.. etc etc..
3) l’importante che le decisioni non siano fatte nel nome di dio..
@ Alessandro Bruzzone
Riserva alcuni secondi di applausi anche a me, che ho fatto, sia pure da altra angolazione, le stesse considerazioni.
A parte gli scherzi, non mi va davvero di essere messo nel mucchio di chi spara giudizi solo sulla base di convinzioni ideologiche, vedendo colpevoli da una parte e vittime dall’altra. Sono, e alla fine (quale che sia) tutti aranno, solo vittime.
@Dantes76
Che pena che fai.
Non ti conosco personalmente ma rappresenti sicuramente la gran parte delle vittime del Sistema. Niente di personale ma fai tenerezza x la tua ignoranza. Credi che aver capito l’importanza delle fondamenta ateee-agnostiche basti? Pensi che sia sufficiente a poter scrivere sciocchezze razziste, egocentriche come fai?
Chi parla è un ateo-agnostico che però continua a porsi domande e cercare di capire. Ti consiglio di studiare in continuazione e di acquisire informazione veramente alternative.
Alcune cose che leggo e che fanno veramente sorridere:
a) “Francesco Cocco scrive:
8 Gennaio 2009 alle 22:35
Yunis al-Astal, parlamentare di Hamas: “Conquisteremo Roma, capitale dei Cattolici””
Ma veramente questo poveretto crede che questa notizia sia vera?
b)
“dantes76 scrive:
8 Gennaio 2009 alle 22:22
@don alberto scrive:
8 Gennaio 2009 alle 22:15
infatti.. cioe’ io da ateo.. dovrei difendere quei poveri e indifesi palestinesi che fin dall’eta’ di 5 anni si fanno fotografare con granate vere in mano.. a 10 con ak47.. a 16 con cinture piene di tritolo… solo perche credono che andranno in posto dovre avranno millemila vergini.. che restano sempre tali…”
Che compassione… La disinformazione di Sistema continua a dominare il gregge. Ma x quanto ancora?
c)
alberto tadini scrive:
8 Gennaio 2009 alle 17:15
rimane però il fatto che israele è l’unica democrazia nella fascia che va dal marocco all’iran
non confondiamo il diritto all’esistenza dello stato di israele con la loro politica.
a parte che se mi continuassero a tirare sassi contro casa mia un po’ sarei altero.”
Povero “cristo”! Non capisce che lo Stato ebraico di Israele è x definizione non democratico… E-b-r-a-i-c-o. Ma vaglielo a spiegare
5) “Ma Hamas era stata eletta democraticamente, dunque perché Israele non l’accetta?”
Hamas ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti palestinesi e la maggioranza assoluta dei seggi nel parlamento palestinese nelle elezioni del gennaio 2006. Ma, dopo falliti tentativi di tenere in vita un governo di unità nazionale, nel giugno 2007 ha imposto il proprio potere nella striscia di Gaza con un golpe brutale e sanguinoso, con tanto di raccapriccianti violenze e decimazioni sommarie dei rivali di Fatah.
In ogni caso Israele, sin dalla formazione del primo governo Hamas-Fatah, ha dichiarato che il punto non è la presenza di Hamas nel governo palestinese. Il punto è che il governo palestinese (quale? quello in Cisgiordania o quello a Gaza?) sottoscriva i tre principi fissati dalla comunità internazionale (rappresentata dal Quartetto Usa, Ue, Russia e Onu), e cioè: riconoscimento del diritto di Israele ad esistere, ripudio del terrorismo e della violenza a favore del negoziato, adesione agli accordi fra Israele e palestinesi già firmati negli anni scorsi.
Ad ogni modo, non si può dire che Israele non “riconosca” di fatto il potere di Hamas a Gaza, tant’è che è esattamente questo il motivo per cui attacca le strutture di Hamas “riconoscendo” che la striscia di Gaza è controllata da un’entità terrorista espressamente votata alla cancellazione di Israele. Israele non ha lanciato la controffensiva a Gaza perché Hamas è al potere, ma perché Hamas è un’organizzazione terroristica che da anni mira con tutti i mezzi a sua disposizione a colpire deliberatamente i civili israeliani, convinta com’è di poter in questo modo minare alle fondamenta la società e lo stato di Israele. Il fatto che il tuo nemico mortale vinca eventualmente delle elezioni passabilmente democratiche non ne fa un nemico meno, ma semmai più pericoloso.
Piombo Fuso, Israele dà il via alla “terza fase”
La prima era: Vai e ammazza!
La seconda era: Vai e ammazza!
Ci si interroga su quale potrà essere la terza.
@Fase2
“La disinformazione di Sistema” basta questa frase.. per capire che, al massimo, tu segui siti sulle scie chimiche, signoraggio, e sionismo…
@Leo55
“E tu saresti un’iscritto all’UAAR??
Alla faccia…….. Mi sa che hai proprio ragione …..tu nell’UAAR ti ci SEI PROPRIO BUTTATO.”
Non sono iscritto all’UAAR. Vorresti ora chiarire il tuo pensiero? Le illazioni non sono gradite.
Violenza genera violenza. Che tale è anche se, come in questo post, è espressa solo a parole.
Come se a fomentare i fatti violenti – come quelli che stanno accadendo a Gaza – non ci fossero parole violente.
@Dantes76
caro amico,
sei limitato in fatto di conoscenze e dimostri molta confusione.
Ti aggreghi bene a “Bruno Moretti Turri”, “Dirladada”, ecc.
Personalmente cerco solo di capire le cose, di pormi domande, quindi di chiedermi il perché delle cose, ecc.
Ma questo non può essere fatto fermandomi sui luoghi comuni come fai tu. Non ti rendi conto che quello che scrivi è esattamente quello che i ricchi e i potenti vogliono che l’uomo medio dica: quello che si sente ripetere quotidianamente nei mezzi d’informazione ufficiali.
E pensare che basterebbe far ascoltare voci veramente alternative x poter ottenere un grosso progresso, in tutti i sensi.
P.S. “scie chimiche, signoraggio, e sionismo…” E’ bene che ognuno di noi capisca l’importanza della conoscenza in senso lato. Non mi pronuncio né sul signoraggio né sul sionismo ma so cosa sono e come tante altre questioni è bene tenersi informati.
Credo che però tu reputi meglio adagiarsi alle nozioni apprese nei films, nei TG, o nei giornali?
@Fase2
niente amico.. comunque fa piacere aver fatto centro a riguardo delle scie chimiche.. o del tenersi informato sul signoraggio.. tutte queste persone, hanno delle frasi preimpostate.. fra tutte una sola spicca… ” il sistema opprime” o una parola fra le tante ” sistema”;
e come quando senti dire: il capitalismo opprime.. stai parlando con uno di rifondazione che non e’ mai stato in Korea del Nord, ma quasi sempre a cuba..
io sono, e sto, per uno stato, dove potrei risiedere.. e non per uno stato[ che manco e’ stato, visto che i primi a non riconoscerlo sono propio i paesi arabi..] dove sarei un perseguitato..
il papa ha torto gaza non è un campo di concentramento, è un campo di sterminio.
personalmente me ne frego di chi ha torto o ragione tra ebrei e palestinesi perchè sono entrambi colpevoli di usare dei metodi riprovevoli che vorrei vedere cancellati dal repertorio delle azioni umane: entrambi questi popoli rappresentano ciò che la razionalità umana aborrisce
il fatto che israele sia democratico non gli dà di per sè legittimità all’esistenza, così come il fatto di essere stati scacciati dal proprio territorio non dà diritto ad un ritorno, per esempio da noi migliaia di famiglie italiane furono scacciate dall’istria definitivamente alla fine della 2a. guerra mondiale. non per questo sono vissute in campi profughi intraprendendo azioni terroristiche contro gli occupanti delle loro terre perdute (per chi non lo sapesse l’istria era italiana già ai tempi di dante)
Sarò più esplicito. Questo post fa schifo per quanto è violento! Mi pento di avervi partecipato.
Buona notte a tutti.
@Ernesto
Israele una democrazia liberale?! stai scherzando!
israele è uno stato fascista che CONTRO OGNI DIRETTIVA INTERNAZIONALE non da diritti agli stranieri ARABI facendo RAZZISMO ISTITUZIONALE!
GLI ARABI NON POSSONO VOTARE IN ISRAELE SE NN ALLE ELEZIONI LOCALI!
I PROFUGHI NN POSSONO ENTRARE E ISRAELE BLOCCA I CONFINI X CIBO E MEDICINALI!
ha ridotto Gaza un lager…e nn se se si puo chiamare DEMOCRAZIA quella d’Israele…ma se anke gli U.S.A. sono DEMOCRATICI allora ti do ragione!
a questo punto però la DEMOCRAZIA FA SCHIFO…e non è cosi!
Se Gaza non è un lager, c’è forse qualcuno che è in grado di definirla in un modo diverso? Come potremmo chiamarla? Un centro di accoglienza? Un campo di villeggiatura?
@ EMIDDIO
Gli arabi israeliani possono votare per tutte le elezioni. Esiste un partito arabo alla Knesset e altri 2 che esistono ma non hanno raggiunto abbastanza voti.
Israele è definito “stato ebraico” ma le leggi fondamentali (non esiste costituzione ufficiale, come in Inghilterra) assicurano piena uguaglianza a tutti i cittadini, indipendentemente dal sesso, dalla religione e dall’etnia.
La corte costituzionale ha più volte riaffermato questo concetto.
L’arabo è lingua ufficiale insieme all’ebraico.
La “disinformazione di sistema” danneggia anche Israele, a quanto sembra.
@EMIDDIO
hai dimenticato che esistono campi profughi gestiti dal’egitto[ paese arabo] dove i loro residenti, da circa 25/30 anni, palestinesi, non hanno diritto allo studio, alla sanita’…
Sempre l’odiato Sharon, ordinò nel 2006 che ogni impresa pubblica avesse almeno un arabo israeliano nel consiglio d’amministrazione.
Il 10% dei membri della Knesset sono arabi (poco, rispetto al 25% della popolazione totale che è di origine araba, ma questo dipende dal fatto che gli arabi partecipano meno alle elezioni e votano anche per candidati ebrei).
Anche un giudice della corte suprema è arabo.
@ Bruno Gualerzi
Scusa, non volevo metterti nel mucchio dei vari “ideologi”, ci mancherebbe.
@Dantes76
Caro “non amico” disgraziato,
capisco i tuoi limiti e la tua conseguente confusione, ma l’unico centro che hai fatto è nella tua pochezza intellettiva.
Prova a studiare di più e a non fermarti alle verità ufficiali. Vai oltre. Cerca di capire che gli uomini, intesi per quello che sono, ovvero degli animali complessi, sono sostanzialemente tutti uguali e tutti dovrebbero contribuire al bene comune (nel rispetto di tutti gli altri esseri viventi del pianeta) e a seconda delle proprie esperienze e delle proprie attitudini. Non esistono gruppi di uomini superiori o veramente diversi. Gli esseri umani che abitavano nella terra che si chiamava Palestina, ma questo in realtà ha un’importanza relativa, hanno gli stessi diritti e obblighi di quelli che si fanno chiamare israeliani. Se questi ultimi hanno diritto alla terra (ammesso che l’abbiano) anche gli altri hanno lo stesso diritto. Altrimenti il giochetto non vale. Le questioni che sembrano complesse in realtà sono molto semplici, ma i nostri padroni angloamericani da parecchi lustri c’insegnano che invece non è così. Ma x quanto tempo la gente come te gli crederà? X quanto ancora?
P.S. “io sono, e sto, per uno stato, dove potrei risiedere.. e non per uno stato[ che manco e’ stato, visto che i primi a non riconoscerlo sono propio i paesi arabi..] dove sarei un perseguitato..”
L’unico “stato(?!?)” dove potresti risiedere sarebbe in uno stato di conoscenze migliore. La parola stato a cui ti riferisci, peraltro, si scrive così: Stato.
Buona notte a tutti.
@Fase2 scrive:
9 Gennaio 2009 alle 0:46
P.S. “io sono, e sto, per uno stato, dove potrei risiedere.. e non per uno stato[ che manco e’ stato, visto che i primi a non riconoscerlo sono propio i paesi arabi..] dove sarei un perseguitato..”
L’unico “stato(?!?)” dove potresti risiedere sarebbe in uno stato di conoscenze migliore. La parola stato a cui ti riferisci, peraltro, si scrive così: Stato.
—–
fa piacere che l’unica cosa da dire che hai, sia a riguardo di una Maiuscola…
I palestinesi stanno morendo anche ora. Buonanotte.
@ernesto
La Corte Suprema israeliana ha stabilito che non può partecipare alle elezioni parlamentari una persona che si opponga all’idea che Israele debba essere uno Stato ebraico o che si opponga al principio che in Israele debba esserci una maggioranza ebraica
forse non è chiaro ke ISRAELE è UNO STATO EBRAICO!
vuol dire che la nazione è legata in modo DIRETTO alla religione dei cittadini!
e le discriminazioni non mankano in un paese ke vede l’ebreo essere superiore in confronto a un arabo o un cattolico!
qui parliamo di SIONISMO…una delle tante sfaccettature del fascismo!
la guerra dei 6 giorni e i territori occupati CONTRO OGNI CONVENZIONE INTERNAZIONALE sono propri del COLONIALISMO E IMPERALISMO FASCISTA!
@ Knesset
Non può essere eletto alla Knesset una persona che nega il diritto all’esistenza dello stato di Israele e la sua natura di patria del popolo ebraico. Questo è significativamente diverso dalla tua sparata iniziale secondo cui gli arabi israeliani sarebbero privi di diritti politici.
Non vedo che cosa ci sia di fascista a voler mantenere una maggioranza demografica ebraica (culturale, più che religiosa: la maggioranza degli ebrei israeliani è non praticante o atea: a differenza dell’Italia quasi tutti i governi israeliani sono stati socialdemocratici).
Non c’è nessuna implicazione di “superiorità” o “inferiorità” di un gruppo rispetto ad un altro, quando le leggi impongono esplicitamente l’uguaglianza di diritti e le pari opportunità di tutti.. Ci sono molte ragioni storiche, invece, dovute -appunto- ad una storia peculiare del popolo ebraico, che ha sentito il bisogno di una patria nazionale non per volontà di potenza ma per cercare di sfuggire ad ogni eventuale nuovo olocausto.
La guerra dei 6 giorni fu scatenata da varie provocazioni di Egitto e Siria. La maggior parte dei paesi arabi inviò truppe. Pensavano di vincere facilmente (in 5-6 contro 1). Invece subirono una disfatta catastrofica.
L’Egitto perse il Sinai, che gli fu restituito in cambio della pace (grazie alla ragionevolezza di Sadat, che per questo fu assassinato da suoi ufficiali).
La Giordania perse la Cisgiordania, che gli fu riofferta sempre in cambio di un trattato di pace alla fine degli anni ’80, ma alla fine rifiutò (firmò il trattato lo stesso qualche anno dopo senza volere territori).
La Siria perse le alture del Golan, che potrebbe probabilmente riavere se si decidesse a cessare lo stato di guerra tecnica che dura dal 1948.
Ti ricordo poi che la prima proposta dell’ONU di partizione della Palestina in due stati, uno ebraico (più ridotto fra l’altro di quello compreso oggi entro la cosiddetta “linea verde”), l’altro palestinese, fu rifiutata dai palestinesi.
🙂
Il messaggio precedente era rivolto a EMIDDIO, evidentemente non al parlamento israeliano.
Devo essere stanco. Buonanotte.
@ Stato laico
A parte il fatto che io conosco un sacco di filopalestinesi che riconosco il diritto all’esistenza di Israele a cominciare da Abbas e dal defunto Arafat, quindi smettiamola di fare le vittime, cosa dovrei pensare di persone che dicono che l’occidente è solo capace a produrre fame e morte? Se siamo su questo sito a discutere liberamente è grazie all’occidente, vai a fare l’apostata nel mondo islamico, vai. Per il resto c’è poco da discutere con la gente come te, perché il punto è sostieni hamas quando tira su asilli nido?
Mi fa troppo ridere il nome agnese l’apostata. Vi rendete conto che gente qua che si crede di essere coraggiosa perché è atea in Italia, e da qui sostiene movimenti islamisti? Di ingiustizie nel mondo ce ne sono tante, ma chi sa come mai c’è sempre questo interesse morboso per Israele.
@ Ernesto
Io non ho scritto che sostengo la politica israeliana, semplicemente leggo delle cose allucinanti su questo sito, evidentemente la gente conosce poco questo stato. L’identità è sopratutto la lingua non la religione. L’ebraico che è stato veramente il collante della democrazia israeliana senza Israele scomparirebbe. Come scomparirà la lingua berbera e eventualmente la lingua curda se non si crea uno stato. Invece la lingua araba non è per nulla minacciata.
@ Otto per mille
Secondo me la gente che paragona Gaza ad un lager non sa proprio di cosa sta parlando, non sa proprio veramente cosa siano stati i lager. Ma io ho una proposta, invece di lager perché non la paragoniamo ad un gulag? Come mai non sento mai utilizzare questo termine? Forse perché chi sostiene i palestinesi oggi, sosteneva i gulag allora.
@ Ernesto
Quando scrivevo di territorio grande come la Puglia intendevo l’insieme Israele-Palestina.
Manuela Cartosio
Gaza a Milano,
preghiera e imbarazzi
Luisa Morgantini, che da anni si batte per la causa della Palestina, dichiara (il manifesto di domenica 4 gennaio) l’«imbarazzo» – suo, dei pacifisti israeliani e dei palestinesi di sinistra) per le manifestazioni che si chiudono al grido di Allah Akbar, Dio è grande. Che cosa impedisce al manifesto di fare (almeno) altrettanto? Perché siamo ciechi, sordi e muti suicortei che sabato scorso nelle piazze italiane sono stati chiusi da una preghiera islamica? Non riempie questo vuoto il commento, su il manifesto di ieri, di Alessandro Dal Lago. Pur condivisibile, esso si limita a constatare che la religione è l’ultima risorsa dei diseredati. Guarda al problema dal punto di vista delle vittime, dei palestinesi, delle seconde generazioni musulmane immigrate in Europa (ovunque e sempre più fondamentaliste dei padri e delle madri). Tace su di noi che da un pezzo siamo costretti a allontanarci da manifestazioni per una giusta causa che usano un linguaggio sbagliato: manichini e bandiere bruciate, stella di David uguagliata alla svastica, ora le preghiere rivolte alla Mecca. Per la destra nostrana queste ultime sono un sacrilegio, una contaminazione dei sagrati e delle «radici cristiane».
Fatti suoi.
Fatti nostri, invece, che manifestazioni organizzate anche dalla sinistra deviino dalle sue «radici laiche». Considero questo rassegnato codismo come l’ultima delle prove dell’impotenza di una sinistra a pezzi, incapace persino di contrattare le modalità di un corteo. Non si obietti, per favore, che di fronte ai cinquecento morti a Gaza queste sono argomentazioni accademiche. Riguardano lo statuto della sinistra. E non si liquidi chi solleva questo problema come il malmostoso di turno che, prima di schierarsi e di portare aiuto, pretende di potersi identificare totalmemte con le vittime. Noi siamo schierati con la Palestina. Ma questo non ci deve impedire di chiamarci fuori da un fondamentalismo che sta rovinando sia la Palestina che Israele.
Da ultimo, vorrei far notare la triste incongruenza, per noi, di cortei di uomini e donne chiusi da masse di soli uomini inginocchiati a pregare. Ecco un caso in cui l’esclusione delle donne è benvenuta.
@ Fase2
Beh in inghilterra la religione di stato è la religione anglicane, eppure da dei punti alla laica francia in materia di diritti delle donne e dei gay.
@ Dirladada
Io sono un ‘malmostoso di turno che, prima di schierarsi e di portare aiuto, pretende di potersi identificare totalmente con le vittime’. E sai perché?
Perchè le vittime sono le uniche persone che mi interessano in questa, come in altri simili disgraziate vicende, dove c’è sempre chi si schiera con qualcuno dei responsabili incolpando qualcun altro dei responsabili. E in quanto al ‘portare aiuto’, sai cosa ti dico? Che sarebbe il caso di ‘pensarci prima’ del dovere sempre portare aiuto ‘dopo’. E sai perchè questo accade? Perchè c’è chi si schiera, chi sposa una parte fregandosene che, per difendere questa scelta, ci sia sempre qualcuno che deve pagare… che sia o non sia coinvolto in questa scelta, o che lo sia per forza maggiore. Quando una vicenda storica si traduce in una guerra, non mi interessa più un accidente andare a indagare chi aveva ragione o aveva torto, perchè tanto finiscono sempre per avere tutti torto.
E adesso basta perchè non voglio passare agli insulti…
In un periodo di tensione con Israele, la sempre storicamente diplomatica santa sede si lascia andare a battute imprecise e rozze da avventore da bar sport. Invece di smorzare i toni come fa chi intende portare pace tra i contendenti, getta sadicamente benzina sul fuoco citando i lager – agli ebrei che dei lager nazisti hanno ancora il ricordo in lotta con Hamas sostenitore del revisionismo sull’olocausto che secondo loro e’ una bufala sionista.
Avevo letto ieri l’articolo sul Manifesto, secondo me e’ ragionevole la tesi che a gente senza altre vie d’uscita dare una ragione per combattere e’ l’unica cosa che resta. Le seconde generazioni di immigrati sono ancora persone che non si sono integrate e che hanno bisogno di mantenere la propria identita’ di origine, non essendo riusciti a crearne una propria. Non dimentichiamoci che per queste persone l’eventuale processo di nuova identita’ spesso coincide con grandi conflitti familiari, e per persone senza legami locali questo e’ un prezzo troppo alto.
@ Sandra
Io sono rimasta basita dagli insulti a manuela cartosio da personaggi che si proclamano atei che, ma che sostengono che non deve essere bollato come fondamentalismo hamas o quello che succede nel mondo islamico. In sostanza discriminare donne e omosessuali è fondamentalismo cristiano ma non islamico? Poi non è vero che tutti i diseredati si dedicano alla religione, vedi america latina che hanno trovato piano piano un’altra via, altri modelli di rivolta e non è assolutamente vero che i giovani musulmani integralisti siano tutti diseredati. Ti assicuro che ce ne sono di disoccupati che non sono credenti e di medici che sono invece fondamentalisti anche in Europa. Il problema è quello che dice la Cartosio, la sinistra oggi non porta valori forti capaci di contaminare queste persone, che preferiscono un’ideologia più forte e chiara nei valori come l’islam radicale.
Poi sarebbe opportuno riflettere su questo sito, invece di scannarsi su Israele, a noi laici fanno bene queste situazioni di una sinistra che un giorno lancia volantini contro il papa e l’altro si ritrova in piazza con i musulmani a pregare verso la mecca? In realtà a quelle manifestazioni ormai di sinistra ci sono solo alcuni quadri dirigenti a fare da copertura, ma quanto basta per dare il bastone alla destra catto-reazionaria per batterci. Sono molto perplessa e preoccupata, io sinceramente mi sento sempre meno in sintonia con molti atei e laici (in realtà solo anticlericali) e come me moltissime altre persone. Le nostre divisioni non faranno che giovare a chi ci combatte, lo so, ma io non posso chiudere gli occhi di fronte all’ipocrisia.
troppi post per questo articolo, non li ho letti tutti ma anche io non posso fare a meno di mandare un messaggio:
@Manilo Padovan
Ma credi veramente in ciò che scrivi?
Scusate, ma qua la religione non c’entra niente. IN Palestina stanno facendo un massacro. La tregua non è stata rotta da Hamas ma da Israele, e il fatto che i media occidentali (e in particolare in Italia) mentano e tacciano su tutto il fronte, è a dir poco allucinante. Vedete per es.
http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=8510
e guardate le immagini, le avete mai viste nei nostri TG? io no. Ma su Al Jazeera per esempio le mandano. POi non venitemi a dire che si tratta (solo, per lo meno) di fondamentalismo religioso: io se vedessi per terra la testa di mio figlio, anche se sono atea fare qualsiasi cosa per farla pagare a chi ha compiuto quello scempio. Magari farei anche un attentato suicida, se non avessi altre armi. Noi parliamo dalle nostre comode tastiere, ma questi qua è da anni che sono sotto embargo, e adesso vengono pure massacrati. Dei bambini sono stati trovati morti con colpi in pieno petto: non sono danni collaterali, sono comportamenti da nazisti, esattamente quelli che mettevano i bambini in ginocchio al bordo della fossa comune e poi gli sparavano un colpo alla nuca.
Minacciare con un mitra una donna e un bambino a distanza di un metro, non è un comportamento né da persone civili, né da democratici.
Io non voglio dire che Israele non possa avere un suo stato, ma non a queste condizioni.
POtete anche dirmi che Israele è democratico, che è liberale, che rispetta di diritti civili, ma queste cose secondo me non succedono in un paese libero.
Non è bello fare la conta dei morti, ma il rapporto è di 500 palestinesi contro 5 o 6 israeliani, di cui almeno 4 morti dall’inizio dell’invasione (quindi soldati impegnati in azioni di guerra); con questi dati non si può, come fanno i politici italiani, dire che ‘gli israeliani sono sotto attacco, sono massacrati’. Ma stiamo delirando? possibile che nessuno veda le cose come stanno? siamo talmente permeati di propaganda che non vediamo più la realtà?
Purtroppo l’occidente con gli ebrei ha la coscienza sporca, per colpa dei nazisti, e così (ma non solo per quello, ovviamente) tace anche quando i nazisti diventano gli israeliani stessi.
Anche a me gli islamici integralisti non piacciono (come non mi piacciono i cristiani o gli ebrei integralisti e i religiosi in generale), ma qua ripeto la religione c’entra poco.
Se ci fosse giustizia ed uguaglianza, non si arriverebbe a questo ‘scontro di civiltà’ creato ad hoc, visto che non c’è più il mostro comunista da condannare.
Almeno stavolta nessuno potrà dire che il Papa e la Chiesa hanno taciuto
Mi dispiace che l’Uaar sia rappresentata da tanti amici dei nazisionisti. Leggo le solite tiritere su Israele, l’unica democrazia del medio-oriente, e altre sciocchezze sul fondamentalismo religioso arabo che lasciano davvero sconcertati. Non mi metto qui a ribattere colpo su colpo perché sarebbe troppo lungo e inutile. Mi dispiace solo che la peggiore propaganda di regime abbia fatto breccia nella testa di tante persone che si reputano razionaliste e che commentano i fatti senza alcuna cognizione di causa, esprimendo così pregiudizi anziché giudizi.
prova
@ Morgantini
Scusa ma cosa vuol dire fondamentalismo religioso arabo? Gli arabi sono minoritari tra i musulmani non esiste la religione araba. Impara ad utilizzare i termini corretti, questo è un sito che si occupa di laicità, leggiti la carta di Hamas e poi dimmi se non è un movimento fondamentalista. Mentre invece tu che parli di nazisionisti sei in conoscenza di causa certo.
@ Sara
In america latina c’è ingiustizia e povertà e ci sono i diritti delle donne e dei gay, nei ricchi paesi arabi del golfo c’è discriminazione e fondamentalismo. La religione non c’entra niente?
Poi ci spieghi una cosa, come fa una popolazione sotto torchio dai nazisti israeliani a quadruplicare nel giro di sessantanni?
Questo post è veramente penoso e non posso credere che in un sito UAAR si dibatta di ciò
Poi gli occidentali è un termine sbagliato in questo caso, perché i nord america non c’è senso di colpa per gli ebrei. In Europa per molto tempo in particolare in Francia ci sono state critiche feroci ad Israele, ma con l’avanzata del fondamentalismo in casa nostra, con i giovani musulmani francesi che hanno bruciato scuole e biblioteche laiche e moltiplicato le aggressioni antisemite con gli ebrei, la gente è impegnata con altri problemi.
Dirladada, mi sento d’accordo con quanto dici, certo non bisogna generalizzare, ci sono anche medici fondamentalisti, ma ecco, forse e’ questo il punto, ci sono medici fondamentalisti kamikaze? Gli atti estremi li compiono i disperati, e gli altri stanno dietro, come i capi di Hamas, anche se ogni tanto pagano di persona per quanti mandano a morte, ma certo loro non si immolano. Forse in america latina hanno altri modelli, non so, e forse anche piu’ prospettive di crescita economica. Che modelli puo’ avere un giovane palestinese, quali progetti puo’ fare? Cosa rimane a tanti in medioriente se si toglie loro l’odio per il nemico? E se il nemico non c’e’ piu’….di cosa ci si occupa? Questa terra e’ in guerra da cosi’ tanto tempo, sembra incredibile ma in fondo da’ una spiegazione, ma e’ un fazzoletto di terra il cui maggiore “contributo” a se stesso prima ancora che al mondo e’ la nascita delle tre grandi religioni monoteiste. Zeloti, farisei, battisti, esseni, ebraisti, ellenici, poi islamici…invece di sviluppare una tecnologia, una cultura, mah. Ci sara’ un motivo, magari qualcuno piu’ colto di me e’ capace di fare un breve riassunto, o di correggere questa mia conclusione, spero non troppo bislacca.
@DIRLADADDA
tu dici:
“A parte il fatto che io conosco un sacco di filopalestinesi che riconosco il diritto all’esistenza di Israele a cominciare da Abbas e dal defunto Arafat, quindi smettiamola di fare le vittime, cosa dovrei pensare di persone che dicono che l’occidente è solo capace a produrre fame e morte? Se siamo su questo sito a discutere liberamente è grazie all’occidente, vai a fare l’apostata nel mondo islamico, vai. Per il resto c’è poco da discutere con la gente come te, perché il punto è sostieni hamas quando tira su asilli nido?”
Visto che “per il resto c’è poco da discutere con gente come me” (mi hai già pesato, compreso e giudicato senza appello dall’alto di non so cosa), ti dico solo che il mio intervento è chiaro e non so perchè tu mi dici di non fare la vittima (?), e non capisco nemmeno perchè tiri fuori dal tuo sacco (che è pieno, come tu dici), amici filopalestinesi che sostengono israele, dei quali -francamente- non mi importa. Ma soprattutto non vado a fare l’apostata nel mondo islamico, anzi se qualcuno deve andare da qualche parte, per me quello sei tu. Io ho scritto quello che penso e continuo a pensare senza offendere nessuno. Tu rispondi direttamente a me come se avessi scritto per polemizzare con te, e usi toni che credimi non ti consento di usare dal momento che il tuo sarcasmo , per quanto mi riguarda, puoi accartocciarlo e mettertelo dove meglio credi.
come si fa a parlare di israele come uno stato democratico?vorrei vedere chiunque di noi a vivere in condizioni di deportati a casa….vergogna.il sionismo è una vergogna.il problema è che in quelle condizione hamas ha avuto vita facile.
A Dirladada:
io credo che dovresti parlare solo di argomenti che conosci. Ce ne sarà qualcuno, no? Be’, allora parla di quello. Mica per altro, ma se ognuno qui mette in piazza i suoi pregiudizi ne viene fuori una matassa di ciance inutili. E poi guarda che il pregiudizio è la vera espressione del fideismo. Penso che almeno su questo tu sia d’accordo.
@ Sandra
Certo che ci sono i medici fondamentalisti kamikaze ed i giovani inglesi di origine pakistana che si sono fatti esplodere in Israele erano perfettamente integrati. Ma non è questo il punto, è chiaro che la povertà non è certo positiva, ma in una certa sinistra maschile è una maniera comoda per bollare come secondari i diritti delle donne e la laicità. Insomma combattiamo la povertà e poi come per incanto i musulmani diventeranno tutti laico-liberl. No non funziona in questo modo, soprattutto qui in Europa. Se la sinistra avesse valori forti e un progetto di società chiaro non avrebbe bisogno di attaccarsi all’energia islamica. Anzi come ha sempre fatto con gli “immigrati” cattolici del sud li contaminerebbe con la sua ideologia.
@ Morgantini
Ma tu cosa vuoi conoscere? Sei il classico che prende Israele come capro espiatorio per le proprie frustrazioni personali.
@ Statolaico
Io non ho mai parlato di amici filopalestinesi, intendevo personaggi pubblici che si esprimono sulla questione come Ester Fano o altri. Beh mi accusi di dare dell’antioccidentale e del sostenitore di hamas a chiunque non è filoisraeliano e vuoi che non ti risponda? Per me voi due fate discorsi inquietanti e che non vanno certo nella direzioni di una soluzione razionale del problema. Poi non è per niente chiaro se sei favorevole ai tiri di Hamas che hanno direttamente come obiettivo gli asili israeliani.
A Dirladada:
segui il mio consiglio, dammi retta, che stai facendo veramente una figura penosa.
@ Nicola
A me delle figure che faccio importa poco. Siamo su un sito laico, l’obiettivo è la laicità, l’ateismo e la liberazione dall’oppressione della religione, se per te il mondo arabo-musulmano è un paradiso, beh tanti auguri, ma non seguo certo consigli che non sanno nemmeno che gli arabi sono minoritari nell’islam. Comunque interessante sapere che nell’UAAR ci sono tante persone come te che utilizzano termini come nazisionisti e credono di fare i coraggiosi facendo gli anticlericali d’assalto qui in Italia, ignorando completamente che nel mondo islamico l’apostasia è praticamente vietata ovunque. Che tristezza, e che frustrazione avranno sapendo che la presidenza UAAR non ha mai recepito le loro idee.
@ Nicola
A me delle figure che faccio importa poco. Siamo su un sito laico, l’obiettivo è la laicità, l’ateismo e la liberazione dall’oppressione della religione, se per te il mondo arabo-musulmano è un paradiso, beh tanti auguri, ma non seguo certo consigli che non sanno nemmeno che gli arabi sono minoritari nell’islam.
Comunque interessante sapere che ci sono tante persone come te che utilizzano termini come nazisionisti e credono di fare i coraggiosi facendo gli anticlericali d’assalto qui in Italia, ignorando completamente che nel mondo islamico l’apostasia è praticamente vietata ovunque. Che tristezza, e che frustrazione avranno sapendo che la presidenza UAAR non ha mai recepito le loro idee.
Un ultima cosa a Nicola Morgantini che sostiene che la “religione cattolica è il cancro dell’umanità”? Avrebbe il coraggio di dire la stessa cosa sull’islam? Oppure l’islam è una religione superiore, più bella, più tollerante e come dice lui, le discriminazioni nascono per colpa delle potenze imperialistiche? Mi sembra l’ora di gettare la maschera. Non credo sia positivo per l’UAAR avere persone che hanno solo il dente avvelenato contro la chiesa perché sono altrettanto razziste di chi pensa che l’islam è una religione inferiore al cattolicesimo.
http://www.uaar.it/news/2008/12/02/vaticano-nostra-posizione-sui-gay-allonu-non-isolata/#comment-210694
Dirladada, certo, non basta combattere la poverta’, si dovrebbe combattere anche la stupidita’, il che e’ ovviamente impossibile essendo condivisa dalla maggioranza della popolazione umana.
Eh già cara sandra.
A Dirladada,
guarda cara, che il nemico non è la religione in sé, ma l’alienazione che porta a rifugiarsi in essa. Faresti meglio a chiederti perché in un popolo tradizionalmente laico come i palestinesi, ma anche come gli iracheni o i siriani, si è fatto strada il fondamentalismo religioso. Lo sai perché Hamas ha vinto le ultime elezioni? No, vero?
A me pare che tu abbia una testolina molto piccola, che ti fa ragionare secondo tre o quattro deduzioni o induzioni che forse funzionano bene nel tuo orticello, ma che non valgono per il resto del mondo.
Mi accusi di inneggiare all’islam… mah, che ti devo dire. Buona fortuna.
E mentre noi siamo qui a schierarci da una parte o dall’altra (rimanendo sempre in torto da qualsiasi parte ci mettiamo) a Gaza delle persone, esseri umani, bambini, donne, ecc. ecc. vengono sbranati, fusi, massacrati, lasciati a morire come cani.
Quale ragione si può dare a chi sbrana, massacra, fonde corpi e lascia morire…da qualsiasi parte si schieri?
Chiedetelo a loro, chiedetelo ai bambini, alle madri, ai vecchi…andate là a chiederlo, andate a toccare il massacro, annusate la puzza della putrefazione, della paura, chiedete a loro di chi sia la colpa.
Razionalismo non significa cinismo ideologico, ateismo non significa abbandono della pietà, agnosticismo non significa aspettare che il cadavere venga sbattuto in casa nostra per accorgersi di quanto diventi inumano l’uomo.
Piantiamola di litigare sulle colpe ideologiche e pensiamo materialisticamente allo strazio!
Troncate il post, grazie
@ Nicola Morgantini
E intanto rifiuti di definire l’islam un cancro dell’umanità come hai fatto con il cattolicesimo, per poi dire che il nemico non è la religione in sé. Evidentemente per te il cancro non è un nemico. Poi sarei io ad avere la testolina piccol piccola. A me sembra che sei tu ad avere delle teorie che qui in Italia non funzionano per niente, infatti frustrato dal fatto che l’uaar non segue per niente la tua linea e non solo è molto attento all’integralismo islamico, ma si è sempre astenuta da utilizzare il tuo linguaggio quando si tratta di Israele vieni a sfogarti sul blog, insultanto chi la pensa diversamente da te.
Come ateo devo denunciare che Israele è uno Stato
fondato sulla Bibbia e costruito per la difesa della
razza ebraica.
La cosa non è campata in aria come la famigerata
“difesa della razza ariana”, ma è comunque qualcosa
non molto accettabile.
Però – mi chiedo – in Medio Oriente che alternativa
c’è?
Un palestinese residente in Israele si sentirà un pò
straniero in casa sua, come noi in Vaticalia, ma
non credo che un qualche altro paese arabo gli
darebbe più libertà, eccetto quella, naturalmente,
di inchinarsi allo sceicco di turno.
Rispondendo poi alla tua domanda che è un minestrone. I palestinesi un popolo laico? Mah a me risulta che il paese che ha per primo dato pari diritti alle donne compreso l’aborto è la Tunisia, quanto all’Iraq e la Siria è un po’ come parlare di laicità a proposito dell’italia fascista. Poi adesso nel curdistan iracheno ci sono molte cose positive (e preciso che io non ho sostenuto la guerra in Iraq) Comunque i palestinesi hanno votato hamas anche a causa della corruzione di Arafat, che di soldi se ne è mangiato.
Gentile Dirladada,
arripigliate!!!
Tu e l’altra del tuo stesso livello.
Non vale neanche la pena di argomentare…
Spero che tu non sia troppo anziana x allargare la conoscenza in tempo utile attraverso lo studio. Con solidarietà umana te lo auguro vivamente.
Complimenti invece a Nicola Morgantini, Sara, Emiddio, ecc.
Ecco una interessante testimonianza diretta sulla vita a Gaza prima delle bombe cadute dal cielo finanziate dagli inconsapevoli cittadini statuitensi.
P.S. E’ di poco la notizia (vera!) che gli statunitensi hanno bloccato l’ennesima risoluzione ONU contro il cc.dd. Stato d’Israele.
Shaher Mazen, 25 anni, ha una laurea in scienze politiche ma lavora come tassista per mettere a tavola del pane per la sua famiglia. Ho parlato con lui mentre mi dirigevo da alcuni forni di Gaza per raccogliere la notizia di quanto accadeva lì. Shaher era frustrato a causa dell’assedio e furioso verso i due governi palestinesi rivali, che considera deboli nei confronti di Israele.
Mazen ha detto: “Siamo sotto una campagna mediatica organizzata da Israele. Veniamo affamati e puniti ingiustamente da Israele. Il mondo pensa che siamo noi ad assediare Israele, non il contrario. Israele sta montando la questione del lancio di razzi per assediarci sempre di più”.
Il panificio Al-Shanty a Gaza City è uno dei maggiori della striscia e fornisce pane a decine di migliaia di persone. Ieri centinaia di persone si sono radunate fuori dal panificio in una lunghissima coda nell’attesa di una busta di pane. Bambini, donne e uomini stavano aspettando l’occasione di comprare un po’ di pane, che è diventato scarso da quando Israele non ha permesso l’importazione di adeguati rifornimenti di farina e di gas da cucina.
“Il nostro panificio è senza pane da giorni ormai, e quello che abbiamo durerà solo per altre ventiquattr’ore. Infatti abbiamo smesso di lavorare ieri quando siamo rimasti senza farina. Ormai stiamo usando mangime per animali che finirà in poche ore” ha spiegato il ventiquattrenne Abed Masod mentre era impegnato a lavorare al panificio.
La voce di una donna si è sollevata dalla folla. Ha iniziato a gridare e a invocare Dio per la salvezza e il soccorso della terribile situazione di Gaza. Il volto sfinito della quarantacinquenne Om Ali Shoman porta l’impatto delle sofferenze di Gaza. “Questo è il nostro destino” ha detto. “È una congiura progettata contro di noi. Cos’hanno mai fatto i miei bambini per rimanere a casa senza pane? Hanno forse lanciato razzi? Hanno ucciso degli israeliani? Possiedono pistole?”
Solo una dozzina dei 47 panifici di Gaza sono attualmente in funzione, ma stanno rapidamente esaurendo le forniture. L’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (UNRWA) ha dovuto fermare le sue consegne di aiuti alimentari perchè Israele non le ha permesso di rifornire i suoi magazzini. Ciò colpisce 750.000 rifugiati nella striscia di Gaza.
Gli abitanti di Gaza temono però che il peggio debba ancora venire, dal momento che il governo israeliano rinnova le sue minacce per una grossa offensiva contro la striscia di Gaza, senza alcun riguardo per le perdite civili che un’invasione inevitabilmente provocherebbe.
Il tempo si sta esaurendo a Gaza, e la carestia si profila minacciosa mentre i cieli di Gaza sono resi più scuri dalle minacce di un’incursione militare israeliana. Come giornalista, pacifista e come uno delle centinaia di migliaia di abitanti di Gaza che vengono collettivamente puniti da Israele, esorto chi legge questo articolo ad appellarsi ai propri governanti perché chiedano che Israele renda conto delle proprie azioni di fronte alla legge internazionale, compresa la quarta convenzione di Ginevra il cui articolo 33 proibisce la punizione collettiva di una la popolazione civile. Sebbene abbia rimosso unilateralmente le sue colonie illegali dalla striscia di Gaza nel 2005, Israele ha mantenuto il controllo dei confini di Gaza, del suo mare e del suo spazio aereo, così come dell’anagrafe della sua popolazione, e rimane una Potenza occupante, e come tale è obbligata a rispettare la legge umanitaria internazionale, compresa la quarta convenzione di Ginevra.
Esorto i lettori affinché facciano pressioni sui loro governanti perché costringano Israele a rispettare le innumerevoli risoluzioni delle Nazioni Unite che affermano i diritti dei palestinesi, e che i leader palestinesi chiedono che vengano immediatamente implementate.
Per favore, non lasciate che la triste condizione di Gaza venga dimenticata, ed esortate ad agire anche coloro che vi circondano.
Sameh A. Habeeb è un fotoreporter ed attivista per la pace e i diritti umani residente a Gaza, Palestina. Scrive come freelance per diversi notiziari web.
Titolo originale: “Hunger before the storm”
Prendiamo atto che i nervi sono saltati ad un po’ troppe persone in questo post, no? Accettiamo l’idea che su questo argomento – la cui oggettiva complessità storica è gravemente accresciuta dagli inganni e dalle vere e proprie menzogne operate da entrambe le parti (e da chi le riecheggia nel resto del mondo) – siamo troppo “caldi”, passionali, e quindi inevitabilmente ciascuno sembra “credulo” a chi ha maturato “credenze” diverse sulla questione, forse perché ha usato “fonti” diverse, in passato o nell’attualità. Ovviamente ciascuno sembra convinto che la sua non sia una credenza ma una documentatissima convinzione: in parte sarà pure così e qui ci saranno intervenuti pure degli espertoni di geopolitica e storia del ‘900 (credo che qualche dato storico qua e là andrebbe proprio rivisto, e se uno avesse la pazienza di farlo senza gridare potrebbe modificare almeno di un poco il proprio punto di vista, non faccio nomi…) ma , al di là di questo, una invereconda discussione del genere, fra atei e razionalisti, dimostra principalmente che la questione sembra fatta apposta per farci sentire comunque “creduli”, ingannati, sostanzialmente impossibilitati ad usare argomenti razionali fino in fondo: e per questo, ho il sospetto, alcuni hanno svirgolato e si sono presi a male parole. Avrò detto c…te pure io, ma comunque, questo è certo, su questo post da dimenticare non aggiungerò una virgola. Ha fatto bene Gualerzi, uomo di grande levatura, a togliersi di torno presto.
Sono completamente solidale con Dirladada.
Gli invidio la forza di volontà che la porta a dialogare con persone indirizzate ideologicamente e pronti a negare anche l’evidenza.
Questi non sono altro che i relitti di una sinistra nostrana ormai allo sfascio totale. Sono stati bbandonati dai lavoratori, da quei ceti che dicevano di difendere, ora saranno anche abbandonati dalle donne e da tutti coloro a cui non basta che un teatrante come Luxuria vinca l’isola dei famosi per sentirsi rappresentati da chi spalleggia regimi e culture che inneggiano alla pena di morte per i Gay e per chi non è credente.
Rifondaroli e arcobaleni islamici , ora che non avete più neanche uno straccio di sito dove sproloquiare con le vostre farneticazioni avete scoperto l’UAAR?
Scusatelo, Leo55 ha digerito male
Bene fase 2 allora inizia a spiegarmi i ragionamenti contorti di Nicola Morgantini, ci dice che la religione cattolica è un cancro dell’umanità (utilizzando tra l’altro un noi che non si sa bene a chi si riferisca), poi quando gli si chiede di utilizzare la stessa espressione per l’islam, allora il nemico non è più la religione in sé. Grazie. A casa mia questo è il politicamente corretto che coniglia quando c’è da dire mezza parola contro l’islam. E certo che è meglio non argomentare con me, ma non perché sia più intelligente, semplicemente perché le vostre contraddizioni sono troppo evidenti.
@ Leo55
Ma sai, non è tanto difficile, figurati che questa gente è costretta persino a ringraziare il vaticano se su questo sito possono sfogare la loro bile, le occasioni sono rare perché chi lo gestisce (fortunatamente) sa quali sono le priorità di chi si batte per la laicità in Italia (cattolicesimo e poi islam). Sai che frustrazione sapere che l’UAAR non si è mai sognata minimamente di parteciapare ad una manifestazione contro Israele “lo stato basato sulla bibbia”.
Ho letto il commento di Fase2 sui panifici a Gaza e sulla fame che incomberebbe …………a giudicare dalla stazza degli abitanti non si direbbe che soffrano, poi, tanto lquesta fame. Inoltre anche come energie, dalle immagini che ci arrivano, non sembrano stare tanto messi male, da come si agitano e si sbracciano davanti alle telecamere per inneggiare ad allah e maledire gl’infedeli.
@Fase2
Sulla digestione devo darti senz’altro ragione.
Digerire tutte queste corbellerie ideologiche di chiaro stampo politico , anzi partitico, che non recano una men che minima parvenza di logica ed equilibrio, è davvero difficile.
Tante c…….te filoislamiche restano per forza sullo stomaco.