Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è disponibile da oggi sul sito UAAR. Questa la domanda: “Mons. Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, ha definito l’iniziativa dei bus atei la “carnevalata” di “un ateismo non pensante”, che né Marx, né Nietzsche, né Sartre avrebbero mai realizzato. Con quale opinione sei più in sintonia?”
Sette le opzioni:
Mons. Ravasi è fin troppo buono: iniziative del genere andrebbero vietate
Mons. Ravasi ha perfettamente ragione
Non mi sembra una carnevalata, ma non mi sembra nemmeno un’iniziativa utile
Stiamo parlando di pubblicità: anche Agostino e Tommaso non avrebbero mai realizzato le campagne cattoliche per l’Otto per Mille
La Chiesa cattolica, che non può più mandare al rogo gli atei, vuole comunque limitarne la visibilità e la crescita numerica
Quanto a carnevalate, la ritualità cattolica è senz’altro molto peggio
Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. La domanda era: “Lanciata nel Regno Unito, l’idea di pubblicizzare l’ateismo sui mezzi di trasporto è stata replicata anche negli USA, in Australia e in Spagna. Secondo te, l’UAAR dovrebbe proporla anche in Italia?”
Questi i risultati:
33% Sono favorevole, e sono anche disponibile a inviare un contributo.
26% Se non costa troppo, perché no?
16% Sono favorevole, a prescindere dal costo.
14% Non sono molto convinto: i fondi dell’associazione vanno utilizzati per altre iniziative.
5% Sono soldi buttati: nessuno se ne accorgerà.
4% Pubblicità del genere dovrebbero essere vietate, perché vilipendono la religione.
2% Non so / altro.

Archiviato in: Generale, UAAR

37 commenti

Nietzsche---

“Non mi sembra una carnevalata, ma non mi sembra nemmeno un’iniziativa utile
Stiamo parlando di pubblicità: anche Agostino e Tommaso non avrebbero mai realizzato le campagne cattoliche per l’Otto per Mille”
Ahah questa mi ha fatto ridere, e la ho anche votata 😉

rosalba sgroia

Ho votato la prima di queste due opzioni, anche se appoggio in pieno anche la seconda:

1) La Chiesa cattolica, che non può più mandare al rogo gli atei, vuole comunque limitarne la visibilità e la crescita numerica

2) Quanto a carnevalate, la ritualità cattolica è senz’altro molto peggio

Mangiapreti

Io però metto in conto anche l’altra affermazione di Ravasi: ha parlato di “un ateismo non pensante” a cui ha contrapposto Marx e Nietzsche. Evidentemente, per lui, ateismo pensante. Insomma la sua preferenza mi pare chiara: meglio l’ateismo pensate … così gli atei sono occupati a pensare (e posso essere ignorati, emarginati) e non si fanno VEDERE (altrimenti non potrebbero più essere ignorati).
Quindi n.5 (anche se il rogo è una battuta, si spera).

Jean Meslier

@Mangiapreti

Volendo proseguire il parallelismo anch’io preferisco la religiosità “pensante” (mi sembra un po’ un ossimoro, ma tant’è…) di chi vive la propria fede dentro di sé e non la fa pesare sugli altri.

CandyFruit

Stiamo parlando di pubblicità: anche Agostino e Tommaso non avrebbero mai realizzato le campagne cattoliche per l’Otto per Mille

CandyFruit

però il problema vero su cui dovrebbero riflettere i cattolici è che non solo dio potrebbe in assoluto non esistere, ma che potrebbe anche esistere un dio, ma diverso da quello in cui credono loro, che magari non impone i principi in cui credono loro, io direi che lo slogan esatto sarebbe “è probabile che dio non esista, ma anche se esistesse non puoi sapere quale(o quali ) dio esiste e cosa vuole(vogliono)…”

fabio

visto gli esempi di atei citati, mi sembra di capire
che l’unico ateo buono e’ l’ateo morto! 🙂

Antonio

Non credo ai miei occhi!
Ragazzi, state trasformando una ipotesi di lavoro : L’ateismo (che Dio non esiste) in una nuova religione e questa cosa è pessima.
Io pensavo che essere atei voleva dire utilizzare il metodo di Galileo, che nessuna idea, nessuna affermazione, nessuna filosofia, potesse sfuggire al vaglio della Scienza.
Come non crederò mai ai credenti finchè non mi avranno mostrato e dimostrato che Dio esiste, non crederò ai non credenti cioè agli atei finchè non mi mostreranno e dimostreranno che dio non esiste.
E non bastano le parole per farlo.
Bisogna essere uomini fino in cima e non fino in fondo.
P. S. Prendete i mezzi della ragione dimostrata e dimostrabile, non quelli pubblici e privati.
Quest’ultimi inquinano le menti.

Manlio Padovan

Sono indeciso tra la terzultima ela penultima; ma voterò per la terzultima perché mi pare più razionale.

oinofilo

Come pensiero sono vicino a CandyFruit, ma andrei un po’ oltre: nessuno può dire se Dio esiste o no, nel senso che non è dimostrabile nè la sua esistenza nè la sua non esistenza. Pertanto ognuno è libero di crearsi un’immagine del Dio che preferisce e adorarlo, ma non può assolutamente imporlo agli altri.

3viss

Caro Antonio(12 gen. 2009), la tua argomentazione è frutto di nichilismo: in base alla medesima non si dovrebbe esercitare nessuna attività in difesa della libertà di non credere (la società c’è, la politica esiste, la soffoconte invadenza ecclesiastica…. ecc.).

Simone Blasetti

@CandyFruit
E’ un po’ difficile definire a cosa credono i cattolici. Già seguono poco o nulla i testi sacri, poi dagli stessi testi sacri vien fuori un’immagine di Dio multiforme, indefinibile, non si sa se è buono o cattivo, se è saggio o sventato, se è giusto o ingiusto, se è realmente onnipotente, onnisciente. Insomma chi volesse stilare un ritratto di Dio basandosi sulla Bibbia si troverebbe in grosse difficoltà.

Simone Blasetti

Uno slogan potrebbe essere: “Dicono che i piani di Dio siano imperscrutabili. E quelle stesse persone pretendono di conoscerli moooolto bene!” ^_^

Alessandro Bruzzone

Stiamo parlando di pubblicità: anche Agostino e Tommaso non avrebbero mai realizzato le campagne cattoliche per l’Otto per Mille.

In assoluto la più figa. ^_^

Mangiapreti

@ Jean Meslier
Sono anche d’accordo anche con te.
Infatti non mi sono piaciuti molto i contenuti di queste pubblicità (mentre mi è piaciuta l’idea della visibilità) proprio perché sono affermazioni che pesano su chi la pensa diversamente. Avrei di gran lunga preferito un invito alla riflessione ed alla considerazione dei non credenti. Atesimo pensante e che faccia riflettere.

stefano c

in un mondo di conformisti e atei devoti una frase su un autobus non farà certo differenza,però sarà come il tener alta la bandiera tra tanta gente che non sa nemmeno che in questo paese ci sono degli atei riuniti in associazione
@ antonio:
mi risulta che le prove dovrebbero esser portate da chi fa una affermazione,la divinità
non mi risulta abbia dato segni chiari della sua esistenza se non roveti ardenti o altro
del genere,per cui non credo che si possa accettare l’ipotesi dell’esistenza di una divinità
quale essa sia.IHVH,allah o gli dei scintoisti o induisti esistono e hanno creato e regolano il
mondo?Sia a carico dei loro officianti la prova.

Roberto Grendene

@ Jean Meslier
L’uaar aveva gia’ tentato una volta ad investire in pubblicita’.
Non costo’ poco questa sul Corriere della Sera (costi solo per il giornale, fotografo, modella e pubblicitario volontati):
http://www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/uaar-pubblicita-otto-per-mille.pdf
ma il ritorno fu bassissimo e praticamente furono soldi buttati (a parte l’utilizzo successivo del cartellone nei nostri tavoli 8×1000 informati)

Ora abbiamo tentato un’altra strada, quella di permetterci di dire che esistiamo.
E con noi le nostre ragioni.
Vedremo come va

Ciao
Roberto Grendene

Antonio

Per 3viss,
Gentile Signor 3viss, se permette qui non stiamo parlando di tutte le cose umane, ma solo del problema di una esistenza o meno.
Nessuno le impedisce di dichiarare di non credere e nessuno la obbliga ad andare in una chiesa, forse tra un po le consiglieranno la moschea, ma questi sono altri problemi.
Se dio esistesse, s’è nascosto talmente bene che è come se non esistesse, ma l’assenza dell’evidenza non significa l’evidenza dell’assenza.
Trovo l’idea del bus folkloristica, non dissimile ad una processione cattolica o la preghiera alla Mecca dei suoi seguaci e tutte le manifestazioni affini delle altre religioni: il mio dio è meglio del tuo, il mio non dio è meglio del tuo, alla fine pubblicità, un’altra forma di devozione.
Fai pure tanto l’universo andrà per conto suo lo stesso.

rothko61

La 4, la 5 e la 6 non sono tra loro incompatibili.
Le avrei votate tutte.

Andrea

Aspetto con curiosità il momento in cui, finalmente, Dio si scoccerà di tutti questi atei e agnostici del c…. e si deciderà a manifestarsi agli uomini ed a metterli in riga…allora sarò il primo ad organizzare la Resistenza Antidivina ! O è talmente potente da annullarci, e allora non c’è gioco, oppure anche lui (lei, esso, essa ???) dovrà accettare che qualcuno non sia disposto a prostrarsi supinamente al suo volere e porsi nell’ottica di un rapporto dialettico con i suoi oppositori.

Nell’attesa le religioni prosperano sulla paura, sulla speranza e sull’impossibilità di dimostrare l’inesistenza dell’inesistente.

matteo

@Antonio:
A mio avviso, rimproverare un ateo perchè non porta la prova certa della non esistenza di Dio (inteso come entità superiore) è la negazione più radicale di qualsiasi razionalità.
Non esiste metodo comprovato e certo per dimostrare l’inesistenza dell’inesistente, poichè in quanto tale, non può essere sottoposto ad esame.
Credo che il peso del dimostrare che dio esiste debba gravare sulle spalle di chi avverma con certezza che ci sia, non di chi razionalmente non lo considera.
Altrimenti potrei dire che io credo nel Dio Zebrallo perchè nessuno mi ha dimostrato che non esiste!

Simone Blasetti

Benito Mussolini da giovane era un socialista ateo (orrore, orrore! ^_^) e un giorno ad una conferenza disse, guardando l’orologio: “Concedo a Dio 5 minuti esatti per fulminarmi, dopo di ché sarà evidente che non esiste”. Purtroppo non fu fulminato. Possibile che questo Dio onnipotente parli e agisca sempre per interposta persona? Mai personalmente come si racconta nelle Scritture? Vediamo molta gente compiere i più efferati crimini in nome di Dio, ma Dio non fa nulla nemmeno per salvare degli innocenti da un terremoto. Allora o non è buono, o non è onnipotente. O molto più probabilmente è solo una fantasia umana.

Cristian

X Antonio: se una cosa non esiste è impossibile dimostrarla. Per esempio dimostrami che non esiste il mostro degli spaghetti! Non esiste e basta!

Antonio

Io devo ed ho l’obbligo di chiedere la prova della non esistenza di un dio a chi ne nega l’esistenza alla stessa maniera di chi invece ne afferma l’esistenza.
Forse non è chiaro, ma ritengo che una affermazione, qualunque essa sia, vada dimostrata altrimenti non esiste razionalità e tutte le opinioni diventano di peso uguale.
E per favore non andate a scomodare il teorema di Godel.
Molte cose non esistevano fino a che non sono state scoperte e infinite sono da scoprire.
Eppoi ironizzandoci su, se una cosa oggi non esiste non è detto che non è mai esistita o non esisterà mai, ma questo è solo un sofisma.
Mi chiedo se un ateo può arrogarsi il diritto di dire così è senza darne una prova.
Provatemi a dare una risposta razionale se si è capaci, altrimenti occorre l’umiltà di ammettere l’ ignoranza sull’universo.
Io non so se un dio esiste o meno, non è il mio problema.
Il mio problema è: non lo so.

chinsky

Sono un po’ perplessa: 107 voti per “Mons. Ravasi è fin troppo buono: iniziative del genere andrebbero vietate”????
Credo che quest sito abbia guadagnato molta popolarità tra i piu’ folli tra i cattolici..

Antonio333

Gentile Antonio,

sono suo omonimo ma dissento (quasi) totalmente dalle sue argomentazioni! Una risposta razionale al suo ragionamento l’hanno già dati illustri fisici, biologi e filosofi e io gliela ripeterò semplicemente: l’ateismo razionale non è un’altra religione o una “credenza” alternativa, ma è l’adozione di un modello di pensiero completamente diverso, per l’appunto quello “razionale” e scientifico. Con l’adozione di questo modello, neutro, universale e non immutabile, l’ateo razionale non ha alcun dovere né necessità di dimostrare la “non-esistenza” di dio, oppure avrebbe lo stesso dovere e necessità di dimostrare la non-esistenza di Babbo Natale, degli asini che volano, della Befana, della validità della cartomanzia, o, per dirla con Bertrand Russell, di una teiera in orbita intorno all’universo! E’ naturale che di nessuna superstizione può essere rigorosamente dimostrata la falsità: se fosse vero, o meglio corretto in senso epistemologico ciò che Lei dice: “Io devo ed ho l’obbligo di chiedere la prova della non esistenza di un dio a chi ne nega l’esistenza alla stessa maniera di chi invece ne afferma l’esistenza.” allora ogni teoria varrebbe come un’altra, anche la più strampalata e idiota, mentre non è ovviamente così! La superstizione si combatte con il pensiero ateo e scientifico come la malattia si combatte con la scienza medica e l’essere sani non è una malattia anch’essa! E quindi infine ben venga un po’ di umorismo scettico-edonista sugli autobus che serva almeno a far pensare un po’ di più!
Cordialmente

Antonio

Chi l’ha detto che l’ateo non ha nessun dovere?
Come se non appartenesse alla razza umana.
Ammesso che sia così, anche un credente può sentirsi in dovere di non dare dimostrazioni.
Niente è impossibile ma tutto è probabile……………
Aveva ragione Einstein che aveva qualche dubbio sulla dimensione infinita dell’universo ma non su quella della stupidità umana.

Fabrizio

Buonasera a Voi
credo che la differenza tra i due Antonio sia quella che esiste tra un Ateo ed un Agnostico.
Se non ricordo male essere agnostici fu definita come una forma educata di professarsi atei da parte del prof. Darwin.
Concordo quindi con il secondo Antonio: siamo in attesa di prove e moriremo in attesa a mio avviso.
Infine, a parte le indubbie trovate di marketing che caratterizzano i riti della chiesa cattolica da 2 millenni – e questo la dice lunga su come voterei – aggiungo: echissenefrega di che cosa dice quel certo alto prelato di cui non voglio neppure ricordare il nome?
Non diamo importanza a chi non ne riveste alcuna ai nostri occhi.
Cordialmente.
Fabrizio di Torino

Antonio333

Fabrizio ha ragione, io sono ateo, mentre il mio gentile omonimo è agnostico e sinceramente non apprezzo la posizione agnostica (la trovo intellettualmente debole, condividendo Richard Dawkins). Il mio gentile omonimo agnostico mi attribuisce però un cosa che non ho detto, o meglio mi spezza una frase! Non ho mai scritto che l’ateo non ha nessun dovere! Ma che (ricompleto la frase) non ha il dovere di dimostrare la non esistenza dell’inesistente, l’assurdo dell’indimostrabile o della superstizione, avendo adottato in partenza un approccio scientifico e non mistico, causale e non magico! Il problema è che niente è impossibile e siamo d’accordo, ma certamente non è vero che tutto è probabile! Dio è altamente improbabile agli occhi di un fisico, di un biologo o di un filosofo! Infine non capisco proprio che cosa c’entri la citazione di Einstein a conclusione del discorso.
Cordialmente

Antonio

Cos’è l’inesistente?
Sarebbe l’indimostrabile a quanto pare.
Anche i devoti e pii predicano l’indimostrabilità.
Gli artefatti della produzione umana (Monod, fatti ad arte)? Le opere d’ingegno? Cose che non si trovavano anni fa nei negozi e nei libri ed ora sono d’uso comune?
E se non abbiamo pregiudiziali, come possiamo considerare la posizione assunta da miliardi di individui, i quali per motivazioni varie e depurate da quelle coercitive, comunque rappresentano una massa neuronale sufficientemente significativa (fatta anche di scienziati)?
Chi crede è stupido perchè crede all’inesistente?
Strano, anche chi non crede adora l’inesistente.
Forse siamo tutti stupidi, compreso lo scrivente.

carlo

Ma di che cosa stiamo parlando ? Un conto è la figura storica di Gesù, che ha un suo peso per quello che ha detto e fatto, un conto è la Associazione che si è insediata a Roma ( la mia città ) in quel del Vaticano che, in nome di un Dio, ha nei secoli “operato” benissimo per colmare il vuoto lasciato dall’Impero Romano e sviluppare così i propri “affari”.

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