Fossili precambriani: una risposta al “dilemma di Darwin”

Un articolo pubblicato recentemente sul Journal of the Geological Society, firmato dai ricercatori di Oxford Richard Callow e Martin Braiser, contribuisce a rispondere al cosiddetto “dilemma di Darwin”. Per il naturalista inglese infatti – dati i mezzi e le conoscenze del periodo – risultava difficile trovare dei fossi risalenti al Precambriano che potessero testimoniare efficacemente le sue teorie sull’evoluzione nei tempi più remoti.

Callow e Martin, con delle rilevazioni nel territorio inglese dello Shropshire, hanno trovato un gran numero di fossili microscopici risalenti a quel periodo, ben conservati. La zona era già stata battuta all’epoca di Darwin dal geologo J. W. Salter, che però non aveva ottenuto risultati soddisfacenti. Sulla scia dei suoi studi, oggi i due ricercatori di Oxford, con mezzi e tecniche più avanzati, sono riusciti a provare la presenza di fossili precambriani.

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11 commenti

MicheleB.

Questa località, Longmydian, è una vecchia conoscenza dei paleontologi; diciamo una vecchia pic-nic area per illustri professori inglesi. Picchia e ripicchia, alla fine…

fresc ateo

DOVE SONO STATI RINVENUTI ???NEL PARADISO TERRESTRE??? COSA ERANO ANIMALI DA CORTILE HO DA AFFETIVITA’ DI ADAMO ED EVA??? CUCU’ CUCU’ E DIO NON CE’ PIU’.

Popinga

Una precisazione: è la prima volta che si trovano resti di organismi precambriani nelle rocce del complesso di Longmydian, ma non è la prima volta che si trovano fossili precambriani in assoluto. Lo stesso articolo de “Le Scienze” cui rinvia il link cita la località australiana di Ediacara, dove decenni fa fu rinvenuta una curiosa fauna di organismi di cui parla un articolo della stessa rivista: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/L_evoluzione_bloccata_di_Ediacara/1321045

Simone

Dai, gente. Ogni tanto buone notizie!

Usando il metodo scientifico non ha la certezza di arrivare alla verita’.
Si ha pero’ la certezza di tendere asintoticamente verso la verita’ [questa e’ da nerd, ammetto]. Lentamente, procediamo.

E se i fatti ci dimostreranno che ci sara’ da cambiare qualcosa nella teoria di Darwin (come del resto e’ gia’ stata affinata), saremo contenti di farlo. Con umilta’: non abbiamo preconcetti.

Stefano Bottoni

@ Daniela

Appunto: anche un sacco di conferme della teoria della relatività sono giunte dopo la morte di Einstein, grazie appunto all’evolversi delle tecnologie. Ma i detrattori di una teoria vorrebbero tutte e subito le dimostrazioni necessarie, salvo poi difendere le loro posizioni sempre e comunque senza alcuna prova.
Nel XIX secolo, a un dibattito sull’evoluzionismo, un sostenitore della teoria di Darwin esplicò molto bene e a lungo le ragioni per cui riteneva valida tale teoria, mostrando il maggior numero di prove di cui disponeva; un detrattore salì sul palco, alzò la bibbia e affermò che tutto ciò che c’era da sapere era scritto lì, punto e basta.
Alla faccia del dibattito scientifico…

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