Pur di dare addosso agli atei e agli agnostici, ‘rei’ di aver osato presentare una campagna pubblicitaria a Genova, Il Giornale ha lanciato oggi un messaggio vagamente iettatorio: “chi crede a Dio vive più a lungo”. Le basi soggiacenti a cotanta affermazioni non sarebbero costituite da un’analisi statistica, ma da uno studio di Alessandra Lancellotti, “psicologo clinico genovese, che già nel 1988 aveva presentato un lavoro dal titolo I rapporti tra umore e tumore“. Secondo la Lancellotti, che a quanto si legge sul suo sito “ha partecipato al format televisivo X-Factor su RaiDue in qualità di life coach per i giovani concorrenti”, “è stato provato scientificamente che le persone che hanno un proprio credo riescono ad avere difese immunitarie più forti perché sviluppano noradrenalina ed endorfina sostanze che stimolano la piacevolezza”.
Per la cronaca, la noradrenalina è detta anche “ormone dello stress”, perché viene svilupata in condizioni di stress psicofisico, mentre l’endorfina è nota per sviluppare gli stessi effetti di oppio e morfina.
Il “Giornale”: “chi crede a Dio vive più a lungo”
93 commenti
Commenti chiusi.
beh direi che UNO studio (oltretutto dell’88) non è che sia sufficiente…
mai pensato al giornale di usare pubmed?
La fede è una droga, l’ho sempre detto.
Se è il piacere che allunga la vita basta ridere, divertirsi e fare l’amore per campare cent’anni con un sorriso non ebete sulle labbra.
..la religione è l’oppio dei popoli..allora è vero..
Che scoperta, la religione dà la vita eterna. Più a lungo di così, si muore!
Ma dai, “il giornale” NON è mica un giornale.
E’ solamente una raccolta di pubblicità elettorale del pdl.
E’ più affidabile Topolino.
la montalcini mi sembra un bell’esempio di non religiosa longeva
Strano: dio dovrebbe chiamare a sé presto chi crede in lui, e lasciare il più possibile sulla Terra chi lo ignora.
Se vabe’… i rapporti tra umore e tumore.
Mi sembra sia stato dimostrato che quando si parla di malattie GRAVI conta poco la rassegnazione o meno… per il procedere della malattia intendo.
Poi e’ chiaro che se uno smette di mangiare e di curarsi il discorso cambia.
Patetici.
Tra i Masai i credenti sono il 100%.
La vita media?
42 anni i maschi
34 le femmine
Concordo con Anticlericale. Considerare “il giornale un giornale è una bestemmia. E’ più o meno agli stessi livelli di Diva e Donna. Basta prendere la Montalcini come esempio.
La noradrenalina ha effetti diversi sul corpo e sul cervello.
Perifericamente, è correlata all’attivazione del sistema nervoso simpatico, cioè a situazioni di stress, come è detto nell’articolo.
Tuttavia centralmente può avere anche funzione antidepressiva. Esistono alcuni antidepressivi che funzionano proprio aumentando la concentrazione di noradrenalina nel cervello.
Ho dimenticato di citare la fonte: missione luterana di Moshi (Tanzania) da me consultata durante una spedizione alpinistica al Kilimanjaro.
E se pure fosse così (ma non lo credo)? lunga vita ai credeni basta che ci facciano fare in pace la nostra piccola ignobile vita. Facciamoci una risata…
@ Ernesto: il miglior antidepressivo naturale è il “think positive” condito di ottimismo.
Il miglior antidepressivo chimico naturale è il delta-9-tetraidrocannabinolo contenuto nella marijuana ed è, purtroppo, illegale.
A Gaza e nei dintorni ci sono tantissimi credenti. Non mi sembra che da quelle parti la vita media sia molto alta.
Il commento di “faidate” e’ veramente grande. Comunque, sebbene la base scientifica della ricerca mi paia traballante, non vedo nell’articolo in questione alcun attacco agli atei. Ma perche’ gli atei convinti e non sfiorati dal dubbio sono cosi’ seriosi e gridano sempre alla persecuzione? Molto meglio alcuni commenti spiritosi (non tutti) che ho letto in questa pagina.
Chi legge “Il giornale”?
“è stato provato scientificamente che le persone che hanno un proprio credo riescono ad avere difese immunitarie più forti perché sviluppano noradrenalina ed endorfina sostanze che stimolano la piacevolezza”…
Un proprio credo… quindi qualsiasi credo! Che razza di distorsione! Anche se la frase precedente fosse vera quindi non significherebbe che chi crede in dio vive più a lungo.
Guardare l’originale
http://www.alessandralancellotti.net/
forse hanno ragione chi ha fede si fa meno problemi e il cuore riposa,
gli altri si arrabbiamo per ogni sbordata di benny sedicesimo e friends
Ovviamente il servizio in questione è inverocondo come l’intero giornale che lo ospita (per questo, forse, ha vita feconda?).
Mario Giordano è impresentabile, così come la sua redazione.
Con inaffabile indifferenza veleggiano tra falsi scoop politici fino a finte critiche cinematografiche (in realtà gonfiati spot per la Medusa).
Gli ultimi misfatti hanno del clamoroso.
Le menti geniali di cotanta testata hanno visto bene di ritoccare digitalmente alcune foto per rendere più credibile la vergognosa propaganda filo-israeliana.
Guardare per credere (e vivere meglio e non solo di più):
http://www.fotoinfo.net/articoli/detail.php?ID=743
C’è il pro e il contro. Il credente è angosciato di finire all’inferno. Questa angoscia, secondo la teoria della Lancelotti, dovrebbe predisporre maggiormente alla malattia. Da ciò potremmo dedurre che un credente vive di meno.
Il “Giornale”: “chi crede a Dio vive più a lungo”. Un pò come quando si diceva agli adolescenti che le pratiche di autoerotismo provocavano la cecità.
Il problema è comunque più complesso e non riguarda la lunghezza della vita, bensì l’utilizzo di alcune risorse al livello dei neurotrasmettitori, come la dopamina, che effettivamente funzionano da “placebo” o da “oppiaceo naturale”. Il digiuno, la povertà, l’indigenza ecc. favoriscono la moltiplicazione dei recettori della dopamina sopratutto a carico dell’emisfero sinistro dove sono poste anche le aree maggiormente coinvolte nel trasporto religioso (visioni mistiche, percezioni di presenze sovrannaturali, allucinazioni ecc.). Tra l’altro un eccesso di dopamina (come sperimentato nei topi) genera il fenomeno dello “stargaze” ossia del rovesciamento dei lobi oculari che ostinatamente si proiettano verso il cielo. Ecco dunque… Padre nostro che sei nei cieli.
Chi “scopa” molto sembra raggiunga lo stesso risultato… 😉
Se potessi godere tantissimo in 1 sol giorno di tutti i piaceri sublimi della vita…mi basterebbe vivere un sol giorno!
E cmq conosco tantissimi atei famosi che sono anziani o che sono morti oltre ogni media:
Bertrand Russell a 98 anni ad esempio.
Di vivi c’è Margherita Hack, Piero Angela, Veronesi.
Giornale, quando chiudi i battenti?
Un proprio credo lo possono avere anche gli atei, anzi uno che vive senza imposizioni dall’alto è perchè ha alti valori morali personali!
Giornale, davvero, basta..chiudi fai più bella figura!!!
“noradrenalina ed endorfina”
per svilupparli basta trombare, una cosa normalmente repressa dalle religioni che anzi, in questa stessa ottica, possono essere viste come concausa della malattia. In ogni caso molti psicologi di chiara fama, tra cui Wayne W. Dyer (altro livello di una scopiazzatrice italiota con le saccenti pubblicazioni autoreferenziali del bel paese), individua un nesso chiaro tra religioni e depressione (per lo stretto legame a conservatorismo ed assolutismo insito nel pensiero bigotto).
“è stato provato scientificamente che le persone che hanno un proprio credo riescono ad avere difese immunitarie più forti perché sviluppano noradrenalina ed endorfina sostanze che stimolano la piacevolezza”.
ma non è detto che si debba trattare necessariamente di fede in dio e in particolar modo nel dio e nelle altre assurdità del cattolicesimo…
a questo punto l’unica cosa da fare è procurarsi tutti un “life coach” per gestire al meglio le poche e tristi ore che ci rimangono
Non ho problemi, io credo in Paperino, più vecchio di me e non ancora morto!!!AhAhAhAhAhAh!!
Ma , poi , se si doveva perorare la causa del credere, per quale motivo si è scelto il fatto che “il credere allunga lavita”??
Dal punto di vista del credente, che aspira al raggiungimento della vita eterna nell’aldilà, la cosa mi pare un tantino controproducente.
Contraddizione nei termini.
Eh sì. Perché, se credente, per ciò (?) vivente più a lungo (vuoi veder che pure i globuli bianchi che producono anticorpi possono essere cattolici?), sarò più tempo lontano dal mio craatore.
Mistero?…buffo!
Come se una lunga vita in sé fosse un valore, il sogno di tutti. Meglio un giorno da leone che cent’anni da pecora (be’ meglio un paio di giorni da leone, uno mi sembra poco). E’ l’intensità della vita che conta, la soddisfazione che si prova, la qualità della vita ecc. Vegetare mica è vita (l’allusione a un noto caso dei nostri giorni è voluta).
Sai che novità. Da sempre i religiosi sono convinti di avere tutto “più lungo” rispetto a chi non crede…
Una volta dissero che chi va a messa campa di più. In realtà la statistica andava letta nel senso che chi campa di più fa tutto di più e quindi va anche di più a messa. Non mi fiderei troppo di certe statistiche. Ma se realmente avere delle forti motivazioni nella vita fa vivere di più, bene, noi atei razionalisti ce le abbiamo (e forse più di molti stanchi credenti).
Sul Giornale potrebbero fare uno di quei bei titoli ad effetto “MEGLIO VIVERE 100 ANNI DA PECORA!”. Insomma il vento è cambiato? ^_^
Ormai non sanno più cosa inventarsi per attaccare atei e liberi pensatori. Sono semplicemente patetici.
Certo che la psicologa di x-factor, che fa la mentore anche di ex-veline naufragate sull’isola degli infami – http://www.alessandralancellotti.net/articolo_detail.asp?ID=209 – è sicuramente un’autorità scientifica di grandissimo livello!
Come ricorda Martin Seligman (“La costruzione della felicità”, Fabbri ed.), quello che è importante nelle fedi, in quelle religiose come in quelle filosofico-scientifiche, è la speranza verso il futuro e il creare senso nella vita di coloro che condivodono la fede che agisce come variabile positiva sullo sviluppo di resilinza verso le malattie. Insomma, come ho anch’io cercato di dimostrare negli anni Ottanta, in una ricerca di psicologia sociale sui militanti politici anziani, sarebbero vermente importanti due dimensioni psichiche: la proiezione dinamica (verso il futuro), la condivisione e la compartecipazione emotiva in impegni ritenuti cruciali; è l’assunzione di tale prospettiva e degli agiti che ne conseguono che garantirebbero una migliore (e forse più lunga) qualità di vita.
chi crede in dio vive di più,
Gesù lava più bianco (titolo di un libro spassosissimo, leggetelo!)
insomma i cattolici hanno sempre una marcia in più
ma bisogna esser cattolici, non credere in un’altra religione!
“Il Giornale ha lanciato oggi un messaggio vagamente iettatorio: “chi crede a Dio vive più a lungo”.
Magari si, ma magari no….
Quel che è molto piu’ probabile è che viva peggio…
@ Bruno Moretti Torri
😆
Sì, le canne sono un ottimo antidepressivo. Però, se vogliamo fare un discorso interessante in merito, i migliori in assoluto sono due: la metanfetamina e l’eroina (o, più in generale, stimolanti dopaminergici e oppioidi).
E’ strano che gli antidepressivi più efficaci siano tutti illegali, eh?
CI RESTA SOLO DIO!! 😉
Allora voglio morire suuuubito! 😀
Il 22 Aprile c.a. il Premio Nobel per la Medicina Prof. Rita Levi Montalcini ( non credente ) compirà 100 anni.
Questa pseudo ricercatrice deve essere messa alla berlina e sbeffeggiata pubblicamente, la scienza non può essere usata come una religione o un’ideologia, la scienza sono fatti, prove, se Miss Lancillotto o Sancho Panza o come cavolo si chiama, pubblica uno studio che non è scientifico, per tale, va cacciata, tra gli sberleffi, dalla comunità scientifica, perchè o è un’ignorante o è una corrotta lecca c. dei preti. Piegare la scienza ai preconcetti porta all’oscurantismo e la chiesa usa pseudo ricercatori mercenari, per avallare le sue superstizioni, come la presunta inutilità del preservativo.
Mi pare un modo un po’ intimidatorio di instillare la fede, no? Francamente, come notizia non mi accorcia la vita.
sarà che ogni essere umano fa storia a sé, ma da quando mi sono disintossicato dal cattolicesimo, i miei ormoni vanno mooolto meglio.
un problema può essere che alcune società arretrate discriminano chi non si conforma ad un determinato modello di vita: sedicente cattolico, lavoratore, consumatore, represso, autodipendente, drogato di lavoro, di televisione, di alcol, di cocaina, ipocrita e quindi con una bella zavorra di cose irrisolte.
come poi qualcuno abbia voglia di campare a lungo in questo modo, non lo capisco, ma ognuno si fa del male come preferisce. forse è qui che viene buona la “difesa della vita”.
quello che sicuramente capisco è che essere fuori da una o più di queste norme sociali porta emarginazione, repressione e attacchi all’autostima. e quelli sicuramente non aiutano a vivere bene né a lungo.
quindi quello che sostiene l’articolo è che finora, guardando i “grandi numeri” e non le singole storie individuali, il modello sociale oppressivo funziona.
e ne vanno anche fieri!
MI SPIEGASSERO PERCHE’ IL MI NONNO CHE ERA ATEO E MORTO ALLA VENERABILE ETA’ DI ANNI 102. LA MI NONNA INVECE ATEA PURE LEI 98.ANNI I MI ZII ATEI MORTI ALLA VENERABILISSIMA ETA’ DI ANNI UNO 95 E 89 ANNI .POTREI CONTINUARE CON ALTRI MEMBRI FAMILIARI, ESSENDO TUTTI ANTICLERICALI E ATEI CONVINTI. QUINDI IL GIORNALE SPARA GROSSE CAVOLATE
Innanzitutto, anche se credere a una menzogna allungasse la vita, cio’ non renderebbe vera tale menzogna. Dimostrerebbe solo che l’essere umano trae benefici dalle idee confortanti.
Inoltre, se non ricordo male, i pochi studi seri dei rapporti crdenze/stress dicono che sia convinti credenti che convinti ATEI hanno livelli di stress bassi, e che e’ essere incerti e ambivalenti che provocherebbe stress.
La signora è stata in televisione e questo rende la sua opinione autorevole….la vostra è solo invidia….IGNORANTONI!
Per quanto riguarda le Margherita Hack o le Levi Montalcini sono solo delle eretiche che con metodi sleali vogliono minare la credibilità di questa ricerca.
Qualche tempo fa alla televisione di stato intervistarono un prete,presumo che era importante lo chiamavano monsignore,costui affermava che recitare le preghiere cantando facesse bene alla salute!!Meditate gente…
Ovviamente il mio nome non ha niente a che vedere con la fede!ma solo un po di lettere del mio nome e cognome.Ciao a tutti
Ma attenzione non ha detto nulla di così straordinario: ha solo confermato la teoria dell’autosuggestione, al pari per esempio dell’ipocondria.
In ogni caso si tratta sempre di disturbi mentali.
Non posso non essere d’accordo. La religione è una patologia psichiatrica.
@fedel: su questo faccio meno fatica a crederci: il canto e la recitazione ripetuta di frase sono tecniche di rilassamento e meditazione ben note, e trasversali a varie religioni e scuole di benessere.
si sà che aiutano a rilassarsi, fanno bene all’umore, e quindi alla salute.
il problema è che da noi sono associate alla religione, percui un ateo può essere restio a provarle.
ma è sbagliato: sono strumenti sviluppati dagli uomini nel tempo, che funzionano per come è fatto il corpo e la psiche umana, risultato di evoluzione naturale e di sviluppo delle società.
e possono essere utili, non hanno bisogno di fede per funzionare e quindi non c’è motivo per privarsene.
La ricerca mi sembra mostri un rapporto tra “umore e tumore” (come dice il titolo) per cui il buon umore può aumentare le difese umanitarie, così si sostiene. Da qui a dire che chi ha fede vive più a lungo… ne passa! Anche perché non tutti prendono la fede come una pillola, per alcuni è una vera tragedia riuscire a conciliarla con ciò che vivono tutti i giorni.
Vanno presi in esame quindi altri fattori, ben più rilevanti per stimare la durata della vita media: alimentazione, assunzione di droghe, stress, abbienza…
Mi sento tuttavia di dissentire dalle ultime righe dell’articolo. Per quanto le mie conoscenze mediche siano scarse: la noadrenalina è “l’ormone dello stress” proprio perché contrasta l’azione dell’adrenalina, per cui: stress->adrenalina, finisce l’ira funesta->noadrenalina.
Mentre l’endorfina non è “paragonabile agli effetti di morfina…” quanto sono proprio questi oppiacei a indurre alla sintesi di endorfina.
E’ verissimo: la fede fa vivere + a lungo, mentre rompere uno specchio accorcia la vita; i felini con peluria nera influiscono sul numero di incidenti stradali, la masturbazione provoca danni alla retina ed il peperoncino aiuta a risolvere l’impotenza maschile.
Dai, giovane jedi, abbraccia anche tu il lato oscuro della scienza!
Beh, il Giornale è la versione cartacea di quello speudo-tg-gossip di Studio Aperto. Basta vedere il livello di chi lo dirige.
Cmq a questo punto dovremmo cambiare la famosa massima in “la religione è la noradrenalina dei popoli”
penso che il fatto di aver lavorato per X-factor non faccia testo,quelli non sono elementi normali da studiare,è tutta un’altra casistica…
“chi crede in dio vive più a lungo.”
…a bè allora cambia tutto.
ma questi ci fanno o ci sono?
la questione non è QUANTO si vive,
ma COME!!
“chi crede in dio vive più a lungo”.
Tranne i martiri 🙂
“beh, anche i gatti castrati vivono più a lungo.
e questo mi sembra l’argomento definitivo…”
(daniele luttazzi, nell’originale rispetto all’affermazione
“gli uomini sposati vivono più a lungo”)
da quando il giornale conduce ricerche autorevoli? (dell’88, tra l’altro.. io manco ero nata…)
anche le canne sono antidepressivi, ma quelle sono illegali…
@nemo
Quoto la tua affermazione!!
beh che dio sia uno psicofarmaco lo si sapeva da anni…
in fondo droga=psicofarmaco=religione: tutto per coprire dei vuoti enormi e stimolare (artificialmente) l’attività sinaptica del cervello…
Io sono sereno e felice così, le mie simapsi lavorano benissimo e non ho bisogno di simile spazzatura per alterarle.
Ora vediamo chi ce l’ha più lungo…
Il punto di vista secondo cui
il credente sarebbe più felice
dell’ateo è assurdo,
tanto quanto la diffusa
convinzione che l’ubriaco
sia più felice del sobrio.
G. B. Shaw
Crolla il tetto della chiesa pentecostale renascer di S.Paolo (Brasile) : 7 morti e 60 feriti…credevano che il tetto tenesse…
ma una ricerca del genere, poco tempo fa, non aveva concluso che erano gli intellettuali e gli studiosi quelli che vivevano più a lungo?
Evidentemente non hanno letto la sezione “famosi non credenti” del sito:
-Nino Manfredi, 83 anni
-Indro Montanelli, 92 anni
-Mario Monicelli, 94 tuttora vivo e attivo
-Rita Levi Montalcini, 100 anni il prossimo aprile
-Bertrand Russell, 98 anni
-Henry Roth, 89 anni
-Umberto Veronesi, 84 anni vivo e attivo
-Piero Angela, 81 anni vivo e attivo
-Peter Higs, 80 anni ed in odore di Nobel
-Avram Noam Chomsky, 81 anni,una delle più grandi menti del ventesimo secolo, vivo e attivo
-….
e questi sono solo quelli che mi sono venuti in mente adesso.
crollo di renascer, qualche articolo
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=42787&sez=HOME_NELMONDO (con foto)
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo439006.shtml
http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/Brasile_crolla_tetto_chiesta_matrimonio_Kaka_7_i_morti.html?siteSect=146&sid=10213678&cKey=1232347875000&ty=ti&positionT=4
da notare l’infinita insipienza dei giornalisti itagliani, che – tutti – sentono la necessità di specificare che “è la chiesa in cui si è sposato kaka”
concedendosi un poco di cinismo, per la provvidenza è grossa pubblicità negativa.
@andrea
Ma quelle cifre sono irrisorie di fronte alla “vita eterna” riservata ai credenti 🙂
Scusate, ma questa Lancellotti nel suo curriculum ha la partecipazione nientepopodimeno che ad XFACTOR! Caspita! scienziata serissima!
Il fatto che Il giornale pubblichi di sta roba è significativo… Sarebbe come farsi curare il mal di denti con gli infusi di Nonna Papera. Ma dai…
Che ridere quando ci provano con la pseudoscientificita’… oddio, scommetto che sanno fare bene il loro lavoro: del resto la news era riservata ai lettori de “il Giornale”. Visto che siamo in tempi bui, avranno voluto tirarli un po’ su di morale.
probabile però sembra un pò esagerata, tutte ste endorfine e noradrenaline sviluppate grazie al credo…non mi sembra che sia questo il motivo per cui “credere”…ma sono tantissime le cose, anche meno stressanti e più concrete, che fanno vivere meglio e più a lungo…,una buona dieta, dello sport, fare tanto sesso…
Il sesso fa male!!! Se non ti togli le mutande… 🙂
Anche se un giorno venisse dimostrato che un credente vive più a lungo di un ateo, preferisco vivere 10 anni in meno come leone, artecife delle mie scelte, piuttosto che “belare” come una pecora perchè c’è una casta che mi dice cosa devo fare.
… oops … scusate volevo dire … <>
artefice
… oops … scusate volevo dire … artefice
@ suor Giorgio
Castità forzata…è dura ostinarsi a vivere contro natura.
Comunque penso che chiunque abbia il diritto di pubblicizzare le sue convinzioni….pagando le tasse di affissione…
P.S. Dici che i conventi sono pieni di brasilere…wow…vi serve qualche collaboratore?
Per precauzione sono andato dal notaio e ho fatto testamento.
Essendo malato di ateismo nella sua forma più grave (la clerofobia) potrei schiattare da un momento all’altro 😉
@Andrea:
Nella lista di famosi non credenti di questo sito c’è anche un altro centenario, tuttora vivente, lucidissimo: l’antropologo Claude Levi Strauss!
Per non parlare del logico Raymond Smullyan, agnostico, il mio scrittore preferito, che ha 89 anni e continua a pubblicare libri meravigliosi. E’ uscito da poco più di un mese “Logical Labyrinths”.
Avevo letto studi simili e sostanzialmente risentono del bias che molto più spesso il credente vive in comunità e quando ha acciacchi è notato ed accudito prima, that’s all…
Le differenze tra credenti di varie religioni o tra credenti ed atei sarebbero poi quasi sempre contenute, mi pare i TdG o altri con posizioni oltranziste contro certa medicina fossero dotati di minore longevità rispetto agli atei, comprensibilmente…
Il “Giornale”: “chi crede a Dio vive più a lungo”
e chi no ci crede se la gode di più
@Filippo
Grazie, dovrò approfondire le mie conoscenze su Raymond Smullyan 🙂
PS: altri 4 nomi a caso tra i “famosi non credenti “:
-Baruj Benacerraf: premio nobel 89 ancora vivo
-Ingmar Bergman: regista, 89 annni
-Stanisław Lem, 85 anni
-Ernst Mayr, biologo, 101 anni!!!
Grazie! Io continuo la ricerca. E’ un argomento interessante!
Si… a parte questo studio, sono convinto che nella vita non bastino gli eventi naturali… quelli trascendentali danno una meta lla vita… in realtà io ateo non do un senso alla vita, e questo sicuramente l’accorcia.
Come mai muoiono alla fine?
stanchi di aspettare?
Life coach??????
Ah, beh, se lo dice “ilGiornale”!!!!
Se uno “crede” di essere ateo vive più a lungo allora..
Il Giornale è buono per strofinarsi i piedi quando si prende una cacca per terra.