L’UAAR comunica che, in data di ieri, le donazioni ricevute per la sua campagna ateobus hanno superato i 20.000 euro. Nel ringraziare tutti i sottoscrittori, l’UAAR ricorda cha la campagna continua: nei prossimi giorni verranno rese note le decisioni prese dopo il ‘no’ della concessionaria IGPDecaux allo slogan “La buona notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno”.
Campagna ateobus: superati i 20.000 euro
54 commenti
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E dire che siamo in crisi.
Comunque secondo me non dovreste puntare sull’attacco alle convinzioni dei cristiani, l’unica via è una certa collaborazione. Perché in genere un cattolico avrà antipatia per un ignoto ateo mentre non avrà alcun problema a passare del tempo con l’abitante della via a fianco, anche se è ateo, dato che lo conosce. Magari le stesse persone che vi attaccano andrebbero d’accordo con voi se vi conoscessero.
Meno slogan teorici. L’unico pregio è che portate alla luce la discussione, col solo risultato di venire poi “bastonati” perché siamo una minoranza.
Sarebbe invece più utile insistere sulla libertà di espressione, perché la maggioranza della gente in Italia è convinta che sia una cosa giusta.
@ Aller
Condivido molto di quello che dici, considera però che è stato tramite questo “attacco” che molti hanno capito il problema della mancanza di libertà di espressione che esiste in Italia. Singolarmente ho una certa fiducia nel dialogo tra singolo e singolo, ma alla fine la chiesa ufficiale riesce sempre a militarizzare le sue parrocchie e a creare un muro artificiale demonizzando noi atei, rendendoci degli appestati agli occhi di quei credenti disposti al dialogo.
Personalmente avrei scritto: Non è Dio che ha creato l’uomo, ma è l’uomo che ha creato Dio.
Vivi la tua vita serenamente.
Riprendo la proposta avanzata da un socio (che non sono riuscito a rintracciare): impiegare i 20.000 euro per l’acquisto di un’auto per trasporto disabili, con la semplice scritta : Dono dell’Uaar.
Per i calciatori e E.Fede “Non ti curar di lor ma ridi e sorpassa” .
Nella promozione dei diritti:
Esponenti laici sono o sono stati per: istruzione obbligatoria, parita’ uomo-donna, condanna all’omofobia, divorzio, aborto, contraccezione, eutanasia, staminali, ricerca scientifica, pedofilia, pacs. Ce ne sono altri sicuramente non mi vengono in mente.
In tutte queste cosa la chiesa sta a zero, pero’ non e’ detto, se qualche cattolico ha qualche idea del contributo della chiesa a favore dei diritti umani, si faccia avanti.
Questo e’ il messaggio che conta.
Per ora Laici 11 – Vaticano 0
Ciò che ha scritto Gianni Red corrisponde ai fatti.
Secondo me è importantissimo togliere la maiuscola a “dio” (in italiano “dio” con la maiuscola si riferisce tradizionalmente al dio dei cristiani) e trovare un modo assolutamente esplicito per generalizzare le osservazioni di UAAR, in modo che siano applicabili ad OGNI religione. Non fate sconti, e non offrite appigli: lasciate perdere il solito discorso “in Italia il ‘nemico’ è il cattolicesimo” e bla bla bla. Allevereste cuccioli di tigre sapendo che, una volta cresciuti, potrebbero sbranarvi? O provvedereste a “neutralizzarli” fin da piccoli?
Sono d’accordo con Aller.
Io proverei con una nuova serie di slogan. Al limite da affiggere come manifesti.
(parte comune per tutti i messaggi)
Se DIO esiste ed è onnipotente, come ci spieghiamo…
… i preti pedofili?
… le guerre in suo nome?
… lo sterminio dei nativi americani?
… i milioni di bambini che muoiono di fame?
… l’inquisizione?
… il prevalere dei potenti sugli indifesi?
… (si potrebbe continuare all’infinito)
@ Aldo: Io ho volutamente cominciato a scrivere la parola dio con la minuscola per sottolineare 1) che non gli do importanza e 2) che è un concetto molto variabile e non un nome proprio.
proporrei un altro ennesimo slogan: credere nell’aldila’ non è FEDE è FIFA
Bravo miro99!
Avevo proposto, nel caso in cui si decidesse di cambiare slogan, “Non ci sono prove della esistenza di Dio, quindi rilassati e goditi la vita”. Oppure spargere quello che si decide con un elicottero nel centro storico.
io posso credere a quello che mi pare e piace.posso anche discutere della cosa con qualcun altro che ha interesse a parlare dell argomento.ma non cercherò di convincerlo delle mie idee nè accetterò che lui convinca me delle sue idee.insomma la religione e la fede rimane solo una faccenda privata e personale e ognuno se la viva come vuole senza rompere le scatole agli altri.
@paolo p.
avrei un’idea sul materiale da spargere…
specie se si parla di spargerlo sopra al vaticano.
@senzaluce
Esatto!
Per la fede è così!
Purtroppo la religione entra di forza nella vita di tutti ogni giorno, con la pretesa di imporre le sue idee.
Qualcuno diceva:” io credo nelle mia idee, ma darei la vita perchè tu potessi esporre le tue!”
Io proporrei tutta una serie di slogan dal semplice Ateismo a quelli complessi da sottoporre all’approvazione degli organi preposti.
Ad libitum fino a che Loro indichino quello “giusto” per poi dire:
ok sarà per la prossima volta adesso il pubblico è saturo.
Tanta pubblicità gratuita senza spendere un centesimo ammesso che esista uno slogan che vada bene
Abbiamo (concedetemi il “noi”) raccolto più soldi del Canada per la stessa campagna.
Meditate gente…
Colui che vigila….
sei dio per caso????
Certo non si può pretendere di far girare all’interno della fabbrica della Coca Cola un pullmann con su scritto “La Coca Cola fa male, non bevetela!” Idem per la Vatican Cola.
x gianni red: hai scritto: non è dio che ha creato l’uomo, ma è l’uomo che ha creato dio, errore, si deve dire “è l’uomo che ha creato L’IDEA di dio,”,,
piccola ma significante variante, (RICHARD DAWKINS insegna)
Credo che ormai il livello degli studi e delle ricerche storiche e scientifiche abbiano fatto ampia luce sulla storia delle religioni, sulle loro cause e sul materiale usato per la costruzione di miti e leggende sugli dei. Parimenti. visto che trattasi un po’ della mia materia di studio, esiste già un’ampia documentazione sperimentale sulle aree cerebrali che si attivano nella produzione dell’esperienza religiosa. Queste aree sono adiacenti a quelle che gestiscono anche le produzione delle metafore, del linguaggio ecc. per cui è in fondo vero quello che sostenevano ad esempio Cassire o Renan secondo cui un sistema religioso è sopratutto un sistema linguistico. Si pensi ad esempio che “Gesù” è solo un nome che originariamente nel primo vocabolario semita, significava “medico”. “Andare dal Gesù” significava “andare dal medico”. Ecco perché in fin dei conti Gesù diventa un potente guaritore. ma lo era già prima! Ecc. Ecc. Mi sembra quindi in generale che la questione della “esistenza di Dio” sia completamente priva di senso, sarebbe come cercare di capire se esiste la cavallinità del cavallo.
@#Aldo#
lo slogan era in stampatello: ognuno era libero di immaginare vi fosse scritto “dio” o “Dio”
Ma perche’ nessuno considera mai di indicare nello slogan la connivenza tra religione e potere/i? Il modo potrebbe essere serio, scherzoso, bambinesco, con citazioni, ma cmq sia, vedo che l’idea qui sopra non piace. Allora chiedo, perche’ l’idea in se non piace?
Segnalo la messa in onda, in questo momento, di una puntata del talk show “Otto e mezzo” su LA7 dal titolo “Dio è con noi?”.
Forse il modo migliore per far passare lo slogan senza modifiche è virgolettare la frase. Virgolettata, e ‘firmata’ Uaar.it (maiuscolo!) diventa più esplicitamente una ‘opinione’ dell’Uaar, meno l’affermazione di una ‘verità’.
Come tale, è più facile che sia accettata a denti stretti e criticata facendo spallucce che presa di petto contrapponendo i ‘noi’ e i ‘loro’ fra verità universali.
IMHO, sia chiaro.
1) Lo slogan non si tocca. Bello o brutto che sia lo conoscono tutti.
2) Questo non impedisce a chi voglia agire localmente di giocare o di immaginarsi nuove forme di pubblicita’/guerrilla (non violenta e democratica). Di parafrasare, riproporre, negare, sovvertire lo slogan.
A proposito lo registriamo come CC?
Che anche questo fa notizia “gli atei registrano lo slogan, ma solo per la chiesa”
Perche’ se ci facciamo una licenza CC o simile che autorizza l’uso dello slogan a tutti tranne che alla CCAR, se l’Avvenire lo riporta, tutto o in parte, ci sborsa dei soldini…
3) Contribuire a far diventare lo slogan un meme, sia sul territorio (esempio il carro carnevalesco)
sia su internet. (e che i creativi si sbizzarriscano)
4) Mettere quei soldi in un conto fruttifero ma immediatamente esigibile, in maniera tale da preservarli ed usarli per nuove guerriglie mediatiche. (Conto il cui ammontare e’ noto ad i soci uaar nelle modalita’ previste dal loro statuto )
5) “contattare” altre associazioni organizzate civili che combattono la loro battaglia di razionalita’ in altri campi
Suggerisco realta’ tipo civilta’ contadina che si interessa della biodiversita’ del patrimonio italiano o partito pirata che si interessa di diritti digitali
Li suggerisco ma non li indico, sia chiaro. Semplicemente li conosco.
Tuttavia, realta’ simili, viaggiano in favore di una risposta intelligente.
Non di un “disegno intelligente”
Ed altre realta’ vi sono.
Federarsi, una federazione dei razionalisti. Illuministi/neoilluministi…
tra l’altro “neo-illuminismo” puo’ essere anche un fenomeno di costume.
Sta da dio sulle copertine di moda “trendy neo-illuminista. ”
Pensiamoci.
Ovviamente assieme a chi gia’ frequentiamo con piacere: l’universo LGBT/BDSM/ecc…
Iniziare a federare queste realta’, perche’ atei od agnostici che siamo,
SIAMO (o dovremmo essere) RAZIONALISTI.
(e qui, consentitemelo, a volte sembra che il solo nemico sia la CCAR.
Non e’ cosi’.)
Il mondo ha bisogno di razionalita’.
E quindi IMHO sarebbe bene costruire un disegno politico nel senso effettivo del termine con queste (ed altre) realta’.
Da RAZIONALISTI, tranquilli. Non ci andiamo ad infognare nella new age. Ma la fuori in Italia e nella rete ci sono ancora persone razionali.
non trovo dei volantini da scaricare “La buona notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno”.
Perchè non li mettete a disposizione in modo che ciascuno di noi li potra distribuire, magari anche sugli autobus.
E’ positivo comunque che si parli di slogan a contenuto “ateo” ed é enormemente importante enfatizzare il TABU’ che avvolge e discrimina ogni “proposizione” che si collochi al di fuori del credo religioso il quale come una “gramigna” invade e sparge la sua pprepotenza e il suo potere in ogni campo della vita pubblica che è e dovrebbe essere di tutti!!
Forse il modo migliore per far passare lo slogan senza modifiche è virgolettare la frase. Virgolettata, e ‘firmata’ Uaar.it (maiuscolo!) diventa più esplicitamente una ‘opinione’ dell’Uaar, meno l’affermazione di una ‘verità’.
Come tale, è più facile che sia accettata a denti stretti e criticata facendo spallucce che presa di petto contrapponendo i ‘noi’ e i ‘loro’.
Cari amici Atei e Laici siamo troppo mosci…
Si sapeva che andava a finire in quel modo coi pulmann
Io propongo una cosa molto semplice, e efficacissima…
Possibile che non sia mai venuta in mente a nesuno qui, dove si cura anche la filmografia Atea, o non si trova un regista per fare un film tipo “Una Settimana da Dio” o simili,
con dialoghi tipo questo: http://www.alateus.it/papi.htm o tipo l’intervista virtuale di Odifreddi a Gesu’: http://www.vialattea.net/odifreddi/Gesu.htm dove senza contrapposizion dirette si metta in tutta evidenza le contraddizoni dei vangeli con la chiesa, falsita’ etc etc… con citaioni precise dei passi del vangelo o altre cartacce sante. Anche nel piu’ ignorante dei popolani si instillerebbe il dubbio e la voglia di andare a vedere cosa c’e’ di vero… Saluti
La cosa importantissima, secondo me, è far capire a tutti, che gli atei/agnostici non sono dei mostri, che possono comportarsi come tutti gli altri e che la loro etica e i loro ideali sono pressochè uguali a quelli dei credenti (ed anzi forse vissuti più serenamente e con convinzione perchè senza la paura del castigo divino).
Pertanto uno slogan che evidenzierebbe questa importantissima realtà (misconosciuta da tutti) portrebbe essere:
“Non serve credere negli dei per vivere bene e fare del bene”
oppure (ma forse è un po’ troppo “dolce”)
“A noi non serve credere in dio per riuscire a piangere di fronte ad un tramonto di fuoco ”
e così via..
Sì, è ottimo che (per la prima volta?) si parli di iniziativa ‘atea’ e non ‘laica’ Le due cose sono ben diverse, ed è fastidioso osservare la voluta resistenza all’uso del corretto aggettivo.
Concordo con Lauraf sul sistematico pregiudizio, e dunque con Emmeesse sul fatto che c’è bisogno di farci conoscere per i valori che portiamo, non solo per anticlericalismo. Quest’ultimo di fatto è solo una parte dell’azione Uaar, l’altra – cioè quella sul valore di razionalità e scienza e a favore di valori e diritti umani – è volutamente passata sotto silenzio quando si parla solo degli ‘atei’.
In questo, lo dico ancora una volta, l’errore è innanzitutto nostro: continuiamo per primi a proprorci come atei e atei soltanto. Ad esempio, se da una parte la campagna nasce “in chiave umanista” (v. pagina campagna sul sito), poi viene offerta ai media – cioè alla vetrina che conta – come una ‘sfida atea’. Non va bene!
A mio parere non possiamo oggi farci ancora identificare come ‘quegli ateacci’, ma dobbiamo presentarci come i portatori di *valori positivi* che siamo. A che serve dire ‘non hai bisogno di dio’ se poi non diciamo mai perché nero su bianco?
Mettiamoci alla pari delle religioni, nel senso di proporre una *visione di vita* come fanno loro, non il solo e semplice ‘non credere’.
Non crediamo, E POI? Guardacaso lottiamo per i diritti, gli alti ideali, la ragione, la laicità.. FACCIAMOCI IDENTIFICARE con questo!
Raccolgo quindi la provocazione di Emmeesse sul ‘neo-illuminismo’, e suggerisco che una definizione che calza ancora meglio – ed è all’estero largamente usata – è UMANESIMO.
http://www.anticatechismo.it/cms/tutto-su-anticatechismo/faq-5/
Umanisti è – mi pare – quello che siamo (per Statuto, iniziative, affiliazioni, valori). Diamogli una connotazione specificamente ATEA (scettica, agnostica, non crente, ..) e sarà MOLTO più difficile sbolognarci via quando parliamo. Ci contesteranno sempre, ovvio, ma dovranno prenderci più sul serio.
E immaginate l’effetto sulla gente.. «Oddiamine, allora davvero posso essere una brava persona anche se non credo!».
Roberto Grendene: “[…] lo slogan era in stampatello […]”
Lo so, e personalmente ritengo che l’ambiguità che ne deriva non aiuti: il carattere usato non permette di capire se sono o non sono presenti maiuscole. Con quel carattere, sarebbe stato esplicito scrivere qualcosa del tipo: “[…] è che non esiste alcun dio […]”; quell’alcun avrebbe spazzato via ogni possibilità d’equivoco.
Così come stanno le cose, se hai fatto caso, sono osservabili due fenomeni alquanto indicativi del fatto che potrei aver ragione:
1) in molti, quando trascrivono la frase in un carattere non stampatello, aggiungono d’istinto la maiuscola, a mio parere evidenziando proprio il tipo di identificazione spontanea con il dio dei cristiani che indicavo
2) non ci sono state vere manifestazioni di dissenso (almeno, non sono state “vivaci” o “visibili”) da parte dei rappresentanti di altre religioni, alcune delle quali oggettivamente piuttosto permalose (es.: islamici) o comunque molto attive (es.: Testimoni di Geova); anche questo mi induce a pensare che l’equivoco esiste
Sia ben chiaro che osservo queste cose “da esterno” e che non intendo fare pressioni di alcun genere. Mi auguro che UAAR vorrà comunque prendere in considerazione con occhio distaccato quanto vi ho segnalato.
Ho proposto anche nel forum questo concetto, ossia che è meglio cercare slogan per affermare il nostro diritto ad esistere, o per affermare la nostra visione ottimistica della vita.
Cercare di far capire che le leggi ed i diritti fondamentali (che oggi tutti danno per assodato e che molti pensano affondino le loro ragioni d’essere nelle radici cristiane e che la chiesa furbescamente fa finta che così sia) sono figli di pensatori laici se non addirittura atei.
Bisogna buttare lì una o più frasi in cui la gente oggi ci si rispecchia e dire che chi l’ha detta era un ateo. L’elenco che ha fatto Sandra (istruzione obbligatoria, parita’ uomo-donna, condanna all’omofobia, divorzio, aborto, contraccezione, eutanasia, staminali, ricerca scientifica, pedofilia, pacs..) mi sembra un buon punto di partenza.
Poi fra qualche mese possiamo riproporre qualche slogan con la parola dio… ma a questo punto la gente non ci vedrà più come demoni ma come quei benpensanti che hanno dato loro molti diritti.
Qualcuno potrebbe essere disposto persino a difenderci.
Insomma il concetto è: prima facciamoci conoscere bene, facciamogli capire che non mangiamo i bambini, che non vogliamo il sangue di nessuno, che anzi siamo coloro che si battono da sempre per i diritti di uomini e donne, di bianchi e neri, di credenti e non credenti e poi possiamo andare oltre.
Concordo con Morgan !
Quello che scrivi è tutto OK, ma come mai non riusciamo ancora a realizzarlo?
per la prossima (eventuale campagna) propongo un’impostazione diversa: forse con la cifra raccola i testimonial ce li possiamo permettere 🙂
fa effetto vedere un volto noto e popolare che dichiara, serenamente e senza astio, il proprio ateismo o agnosticismo. E la scritta UAAR più grande…
sono solo idee, spero siano utili 🙂
Io sono sempre convinto che quei soldi andrebbero spesi per campagne pubblicitare all’estero
con lo slogan che ha lanciato qualche giorno fa “Donatella”:
“LA BUONA NOTIZIA E’ CHE DIO NON ESISTE. LA CATTIVA E’ CHE IN ITALIA NON SI PUO’ DIRE”.
20.000 € ?????
🙂
e se proponessimo al Prof. Veronesi di farci da testimonial, nessuno credo potrebbe obbiettare che il suddetto prof. non sia una persona piena di Valori, e noi ne guadagneremmo in Umanita’, ci guarderebbero con piu’ rispetto.
l’italietta della mediocrità e dell’ignoranza non capirà facilmente l’importanza di poter scrivere qualsiasi slogan di quelli che avete citato. altrimenti non siamo diversi dalle teocrazie islamiche che queste stesse persone si vantano di superare culturalmente e civilmente. bisogna tenere duro… forza UAAR
Lionheart,
contento che siamo d’accordo! E non siamo pochi ormai, all’interno dell’Uaar!
Per quello che ho potuto capire, mi pare che sia innanzitutto la direzione a non considerare le potenzialità dell’idea. Cari ‘alti papaveri’, vi adoro (anzi, vi venero, và) e sono conscio del grande lavoro di qualità che fate nell’organizzare l’Uaar, per il quale vi ringrazio di cuore!
La mia è una critica costruttiva: parlare più esplicitamente di umanesimo ateo (o secolare) è appunto come mettere il turbo ai nostri progetti, per le ragioni di cui al mio post precedente.
Lo so, l’Uaar è un ‘calderone’ di atei, agnostici, scettici, anticlericali, di destra, di sinistra ecc. e non tutti sarebbero d’accordo. Ma è un problema loro o dell’Uaar? L’Uaar *agisce già* da associazione umanista, e nessuno si lamenta.
Si tratta di *dirlo*, cioè di fare le stesse cose che facciamo dandogli una forma unitaria e coerente, esplicitamente positiva come già sono le nostre singole attività.
Di fatto, l’Uaar non fa solo ateismo, ed è inutile che vi ricordi che *nemmeno* nasce solo per quello. Chi si è iscritto lo sa, o doveva saperlo.
Cominciamo a discuterne. Si tratta di moltiplicare la nostra efficacia in tutta coerenza, e questo sta a cuore a tutti. Che ne pensate?
SputaPreti scrive:
21 Gennaio 2009 alle 23:04
Sono assolutamente d’accordo con il tuo commento. E’ da una vita che propongo questo tipo di comunicazione di massa, ma, stranamente non vengo ascoltato. L’UAAR (ed altre associazioni anti-ccar) ha in mano questa DINAMITE, però vuol continuare a fare la guerra con i mortaretti.
Mah! Misteri della… non fede. 🙁
anche secondo me lo slogan dovrebbe essere scritto tutto in minuscolo per evitare che si trascriva Dio (quello cattolico) anziché dio (qualsiasi)
Le religioni sono un sistema di potere. In una democrazia, ma anche in sistemi assolutistici il potere politico cerca sempre di andare a braccetto con le religioni per aiutarsi così a vicenda ad intimorire e mantenere il potere sul “gregge”. Ciò non è accaduto soltanto quando l’ideologia politica, per troppa avidità, ha voluto anche sostituirsi alla religione (caso emblematici il comunismo). Non potrà mai accadere che in un sistema politico marcio come quello italiano possa essere dato facilmente spazio all’ateismo; vediamo che ormai anche gli uomini di sinistra si prostano dinanzi al papa. Però. se l’UAAR riuscisse raccogliere qualche milione di soci, forse qualche politico potrebbe iniziare a pensare che, tutto sommato,…
La buona notizia è che dio non esiste, quella cattiva è che se ne ha bisogno.
20.000 euro sono pochissimi. Io ho dato 50 euro perché è il massimo che riesco a tirar fuori. Qualcuno sarà stato più generoso, qualcuno meno. Assumendo 50 euro come cifra media, significa che solo 400 di noi hanno fatto una donazione. Siamo così pochi o qualcuno latita?
Forza ragazzi, uscirete a mangiarvi una pizza in meno!
ripeto la mia idea (scusate ma in questi giorni non mi sono aggiornato sugli sviluppi…).
andare a verfiicare chi ha apposto i cartelli “dio esiste anche gli atei lo sanno” e, nel caso la sua iniziativa sia legale, andare dalla stessa concessionaria pubblicitaria con il nostro slogan.
ripubblicizzare l’iniziativa ed enfatizzare eventuali negazioni all’affissione!
Io suggerisco questo slogan: la buona notizia è che gli atei non sono tutti devoti.
Vediamo se la concessionaria riesce a dire di no anche a questo.
@Matteo
Non so se si potrebbe usare come arma legale, ma ai fini del confronto polemico sì. Concordo: chi è di quelle parti può andare a fare qualche foto in dettaglio? Sono autorizzate ‘ste affissioni?
@morgan
non intendevo sfruttare “armi legali” sul loro si e noi no… ma proprio buttarla in polemica con i media per ottenere ancora una volta l’attenzione e pubblicità gratis! 🙂
come ho gia’ scritto, io vedrei bene come slogan:
DIO ESISTE? NOI PENSIAMO DI NO E ABBIAMO TUTTO IL DIRITTO DI DIRLO,
SE ANCHE TU LA PENSI COSI’ VISITA IL NOSTRO SITO
http://WWW.UAAR.IT(UNIONE ATEI E AGNOSTICI RAZIONALISTI
in questo modo facciamo vedere che noi la pensiamo cosi’, senza volere imporre verita’ assolute, e ci rivolgiamo soprattutto a chi la pensa come noi per farci conoscere
Sono d’accordo sul contenuto dei commenti di emmesse e morgan.