Lippi minimizza su bestemmie in campo, replica di monsignor Ravasi: “Dà cattivo esempio”

Il ct della nazionale di calcio italiana Marcello Lippi, intervistato dal sito Petrus sulla sua carriera e il suo rapporto con la fede, afferma di essere “cattolico”, senza però andare in chiesa o pregare – nemmeno prima della finale dei mondiali a Berlino, precisa. Quando gli è stato chiesto cosa pensa delle bestemmie in campo da parte di calciatori o tifosi, pur affermando che “non si tratta di un bell’esempio”, tende a tollerare il fenomeno, in quanto motivato da nervosismo e rabbia, piuttosto che da mancanza di fede o volontà di “offendere Dio”. Ricordando di essere toscano, Lippi spiega come “la bestemmia è quasi utilizzata come un intercalare”, ammettendo che qualcuna è scappata anche a lui. Secondo Lippi, “il mondo del calcio, in Italia, è fondamentalmente cattolico, cristiano, e io non trasformerei in un dramma le bestemmie di un giocatore o di un tecnico. C’è di peggio”. L’intervistatore, dissentendo dalle dichiarazioni di Lippi, afferma che “la bestemmia è e resta l’urlo dell’Inferno”. Le dichiarazioni di Lippi sono state criticate da monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura, intervistato sempre da Petrus. Il prelato afferma che tali dichiarazioni “sono gravi e rappresentano il decadimento e l’imbarbarimento non solo del mondo del calcio ma di tutta la società moderna”, soprattutto perché provenienti da un personaggio pubblico, che è un esempio per molti giovani. La bestemmia in campo infatti è ritenuta “segnale diseducativo verso una platea vastissima, rischiando di creare gravi conseguenze”. Ravasi conclude con una filippica verso la società moderna, che “ha messo da parte Dio ed ha creato nel denaro e nel potere i suoi idoli” e contro la tv, “sempre più diseducativa”.

Archiviato in: Generale

50 commenti

Nietzsche---

“sono gravi e rappresentano il decadimento e l’imbarbarimento non solo del mondo del calcio ma di tutta la società moderna”
Ma no, sono solo segni che indicano che di Dio importa sempre a meno gente… E poi la regola di espulsione per bestemmia vale sono nel calcio, nel basket ad esempio non è neanche contemplato nel regolamento….
Verrà un giorno in cui nessuno bestemmierà più, perchè non ci sarà più nulla di “trascendente” che verrà preso in così alta considerazione da incolparlo per un goal sbagliato.

PO

“ha messo da parte Dio ed ha creato nel denaro e nel potere i suoi idoli”: sta descrivendo il vaticano?

Stefano Bottoni

Lippi è il classico esempio del cristiano italiano: si professa credente ma non va in chiesa nè prega. Anzi, bestemmia peggio di un turco (per usare un altro vetusto luogo comune).
Però, per carità, è cristiano, eh?
Naturalmente qualcosa di peggio c’è sempre: spezzare la gamba a un avversario è molto più grave di un paio di imprecazioni, per quanto pesanti. Peccato che se ti chiami, faccio un esempio, Gattuso o a suo tempo Baresi, avresti potuto spezzare le gambe all’avversario e l’arbitro ti avrebbe detto al massimo -Birichino birichino…-.
In quanto alle affermazioni di Ravasi, mi viene in mente un episodio di qualche anno fa, quando un giornalista criticò Charles Barkley (allora uno dei più famosi e forti giocatori di basket NBA) per una rissa cui partecipò.
Rispose lapidariamente: -Io sono pagato per vincere le partite, non per educare i vostri figli. A quello ci dovete pensare voi genitori!-.
Ci pensai bene quando lessi questa affermazione, poi decisi che aveva ragione.
In fin dei conti cosa sono un paio di bestemmie o una sana rissa a mani nude, rispetto a certe cose che si vedono in tv?

Simone Blasetti

Il bello è che per le bestemmie dovrebbe offendersi Dio o la Madonna o il santo cui è diretta, ma come sempre a difendere l’onore degli dei ci pensa l’uomo. E’ l’uomo a parlare in nome di Dio, è l’uomo a fare la sua volontà e a imporla ad altri uomini, è l’uomo a prendere le sue difese. Dio non interviene mai personalmente. Forse ha impegni più importanti ^_^

Simone Blasetti

Il bello è che per le b*stemmie dovrebbe *ffendersi Dio o la M*donna o il santo cui è diretta, ma come sempre a difendere l’onore degli dei ci pensa l’uomo. E’ l’uomo a parlare in nome di Dio, è l’uomo a fare la sua volontà e a imporla ad altri uomini, è l’uomo a prendere le sue difese. Dio non interviene mai personalmente. Forse ha impegni più importanti ^_^

Il Filosofo Bottiglione

i calciatori si fanno il segno della croce, tirano dei m*adonnoni, invocano dio e lo ululano nei vari modi disponibili.
cosa hanno da lamentarsi i preti? non è forse la manifestazione di un sentimento religioso popolare? lo stesso che apprezzano quando si manfesta mediante padrepiite, m*adonne che che sanguinano o volano e adorazione di santi di vario potere e fattezze?

lindoro

Boh io non bestemmio, mi pare una cosa stupida (ma vorrei la libertà di farlo, ovviamente)…
comunque è vero, Lippi aderisce alla religione più diffusa in italia.
Non dimenticherò mai una frase della mia povera zia, ai tempi della guerra nella ex-jugoslavia: “ma guarda te questi che si ammazzano per la religione… ma se facessero come noi italiani che facciamo tutti finta di essere cattolici non sarebbe meglio?”

Danx

Non mi risulta che 200-500 anni fa non ci fossero casi di bestemmie o che non ci fosse stato un imbarbarimento del linguaggio.
Invece c’è stato eccome, basti pensare alla nuova lingua creata da Dante

Daniele+

Qualcuno vada su you tube e cerchi “Corso di bestemmie”. Magari invii poi uno dei filmati a quel sant’uomo di Ravasi: così gli viene un infarto e ci risparmiamo i suoi commenti per un po’.
(l’infarto non gli verrà per le bestemmie, c’è di peggio. Gli verrà per la rabbia di sapere che non sono tutti cagnolini obbedienti che scodinzolano al primo comando vaticanofilo)

Danx

Avete notato: i calciatori ringraziano Dio o Gesù quando segnano, come se questa/e divinità “lavorassero” per loro che sono già fortunati. Allora i poverazzi che magari sono pure tanto fedeli, cosa dovrebbero scrivere, dire, urlare?
E poi perchè possono scrivere tipi come Kakà (lui gioca per il cuore, non per i soldi, nooo…) o Legrottaglie che Gesù esiste, mentre noi non possiamo dire BEH?
Ma in che cavolo di dittatura dolce viviamo???

Otto Permille

Bisognerebbe invece fare un concorso per premiare quelle più colorite e fantasiose. Costituiscono un genere letterario più che interessante.

Steffen

io voglio germano mosconi come presidente del pontificio consiglio della cultura

ignazio

“in quanto motivato da nervosismo e rabbia, piuttosto che da mancanza di fede o volontà di “offendere Dio”.”
Egr. Sig Marcello Lippi,
Le premetto che non sono uno sportivo e non seguo il calcio, di conseguenza non ero a conoscenza del fenomeno delle bestemmie durante le partite.
Mi sorprende la Sua affermazione in cui si evince che tra i bestemmiatori usuali ci siano i non credenti.
Anche Lei è convinto, come la maggioranza dei fedeli, che le persone prive fede religiosa (per scelta motivata) siano assiduamente dediti a offendere le divinità altrui.
Da non credente e da non appartenente ad alcuna religione, Le assicuro che non avrebbe il minimo senso offendere un qualcosa, o qualcuno, di cui sono fermamente convinto della non esistenza.
Chi bestemmia è sicuramente un credente ché manifesta la volontà di offendere nell’entità in cui crede.
Bene inteso ognuno è libero di bestemmiare chi vuole.

MicheleB.

O.T. Mi ha risposto la IGPdecaux riguardo agli ateo-bus, tramite la persona di Benedetta Arlati-Responsabile Comunicazione e Immagine-Direzione Marketing, dicendo di essersi riferiti a quanto dettato dal Codice di Autotutela Pubblicitaria, Artt.10 e 46 (44.ma edizione).
In particolare, l’Art.10 recita: “la comunicazione commerciale non deve offendere le convinsioni morali, civili e religiose dei cittadini. Essa deve rispettare la dignità della persona umana in tutte le sue forme ed espressioni”.
A chi interessasse, il Codice si trova su http://www.iap.it/it/codice.htm

Massi

Comunque quello è pur sempre un risultato a resto zero (come è di tutti i sentimenti umani) visto che undici bestemmiano e undici ringraziano.

ateismo

“il mondo del calcio, in Italia, è fondamentalmente cattolico, cristiano, e io non trasformerei in un dramma le bestemmie di un giocatore o di un tecnico. C’è di peggio”

Basti pensare al rituale irrinunciabile del segno della croce da parte dei giocatori. Da appassionato di calcio (per quel che ne rimane…ormai) non posso vedere una partita tra squadre italiane senza che il segno della croce venga inquadrato almeno una volta.

E poi anche il presunto cattivo esempio della bestemmia è vacuo: la vera decadenza di questo mondo sta nel fatto che dovrebbe essere basato sulla lealtà, ed invece si posa esclusivamente sul denaro. Un “valore” che peraltro la chiesa conosce molto bene.

Che tristezza, monsignore, scandalizzarsi per una bestemmia e prendere quelle posizioni su aborto, eutanasia e gay…

Ernesto 50

Allora ragazzi, cosa c’è di nuovo?
E’ tutto trito e ritrito, non c’è alcun bisogno di tirare in ballo i calciatori. Basta vivere la realtà quotidiana, comunque dico la mia: la bestemmia la considero uno stupido e volgare turpiloquio senza alcun fine. Addirittura esagero: mi da fastidio per tutte quelle persone che sono credenti (poche) in modo degno e meritano rispetto. E’, a mio avviso una questione di”normale?” educazione civica. E questo senza essere un moralista e un buonista.

MicheleB.

@Flavio
naturalmente; è così che ce la danno a bere (o ci provano).

miro99

io bestemmio proprio perchè ci credo ,,,ah ah ah ah !!!!!!!!!!!!!!

Kerry King

” Gli dei compresero appieno la loro divinita’ solo quando l’uomo comincio’ a maledirli ” (Luciano di Samosata)

Rothko61

Non seguo il calcio ma sbaglio o sono nel giusto se affermo che a bestemmiare sono spesso gli stessi calciatori che entrando in campo toccano l’erba, si fanno il segno della croce e si baciano la mano?
Non sono gli stessi che dopo un goal mandano baci al cielo o lanciano dediche con braccia e occhi rivolti pateticamente lassù?
RIDICOLI!
Mai nessuno che, ipotizzando un parente all’inferno, mandi una dedica verso gli inferi.
Perfino quel giocatore della Roma (Rossi o De Rossi, scusate ma sono davvero una frana in materia) che aveva il suocero criminale, rapinatore incallito, morto ammazzato per mano dei suoi complici, si è sentito di inviare la dedica di un goal al compianto congiunto indirizzandola al cielo.
PATETICO!
Mi offende di meno (anzi, per nulla) il giocatore che rivolge un pensiero poco carino al supremo mentre un avversario gli stampa i tacchetti sulla tibia o gli infila un gomito su uno zigomo.
Urlo dall’inferno??? Ma come si possono dire certe str…ate?

piero

Non mi danno fastidio le bestemmie.
Mi danno fastidio i calciatori e gli stadi

Kaworu

penso sempre più che l’anello mancante tra l’uomo e la scimmia sia il calciatore…

piero

no, la sequenza è calciatore – scimmia – uomo
o forse calciatore – amminoacido – proteina – ecc.

MetaLocX

Perché offendere un dio inesistenete quando puoi offendere l’intelligenza, tua e del prossimo?

😐

raphael

E certo…. è meglio il Trap che versa l’acqua santa sul campo ad ogni azione avversaria
Da trogloditi

cartman666

Lippi e’il classico esempio del perfetto italiano, finto cattolico e bestemmiatore incallito, ed i calciatori idem. Addiritutta ammise di bestemmiare perfino il cristianissimo Kaka’.
Pero’ Lippi mi piace, perche’ evita di cercare l’aiuto divino prima delle partite. E l’italia ha vinto i mondiali con il bestemmiatore Lippi, mentre con il cristianissimo trapattoni la nazionale ha collezionato figure ridicole, visto che neppure l’aiuto dell’acqua santa affidatagli dalla sorella suora, e’ riuscita ed evitare l’onta dell’eliminazione dalla Corea del Sud, paese di religione buddista.

TalebAteo

claudio ha detto una sacrosanta verita’

quando a me le cose vanno male, una giaculatoria a modo mio con riepilogo del calendario e varie orgiastiche combinazioni di santi, madonne e popolazioni bibliche mi fanno sfogare il nervoso facendo venire meno la necessita’ di uscire di casa per decapitare il primo politico che trovo. E’ cosi’ da sempre e non ho ancora decapitato nessuno, ne consegue che la bestemmia, oltre che eccelsa forma d’arte, ha funzioni calmanti e socialmente utili.
Qualora nei paraggi del bestemmiatore ci fossero credenti, e’ mia personalissima opinione che la bestemmia funga anche da efficace veicolo di cultura pluralistica.

Questa apologia della bestemmia ne vuole sottolineare le proprieta’ catartiche, bestemmia anche tu, dormirai meglio!

DISCLAIMER:
la posizione espressa non coincide necessariamente con quella dell’UAAR.

Leggere le avvertenze prima dell’uso. Non lasciare alla portata dei bambini.

😉

Mun Rafun

Lippi rappresenta perfettamente l’identikit del cattolico italiano:
non praticante, non pregante, ma bestemmiatore.
Infatti il comando “non nominare il nome di Dio invano”, viene ben rappresentato dalla madre di tutte le bestemmie cattoliche, quel “porco d_ _” che possiamo ascoltare giornalmente, in ogni occasione ed in ogni luogo, non solo in un campo di calcio. In definitiva, se non ci fossero cattolici non si ascolterebbero bestemmie in ogni dove. Personalmente è un inquinamento acustico che non mi turba.

Third Eye

Lippi è proprio un bel prototipo di italianità, in tutto…

E non ne sono affatto fan, ci fosse il dubbio…

Massi

A Viareggio quelli osi li mandano a allenà la nazionale pe levasseli di ulo.

lorenzocer

ma come la tv è diseducativa???
senza di quella come faranno??

Otto Permille

E pensare che gli dei sono nati proprio per essere bestemmiati. Gli uomini devono poter scaricare il senso di colpa (attribuzione di un rapporto causa-effetto) agli eventi. Quando l’evento è imprevisto, incomprensibile (ad esempio un martello che cade sul piede) scatta istintivamente l’immediata costruzione di una cornice causa-effetto in cui l’evento ottiene una ragion d’essere. La bestemmia, che attribuisce alla divinità (cioè ad una entità metafisica) il ruolo di “causa” dell’evento inspiegabile, assolve in questo senso una funzione razionalizzante. Poiché solitamente quando una cosa viene razionalizzata perde parte del suo effetto patemico ed emozionale, ecco che la bestemmia aiuta anche a lenire il dolore.

Giol

Ravasi si dia una calmata.

E’ ora di finirla di trattare le bestemmie come fosse qualcosa di più grave di un qualsiasi altro epiteto.

don alberto

“la bestemmia, oltre che eccelsa forma d’arte, ha funzioni calmanti e socialmente utili”
“La bestemmia … assolve in questo senso una funzione razionalizzante”

Se non ho capito male, la bestemmia sarebbe diventata l’ “oppio dei popoli”.

ET

TalebAteo
Approvo pienamente la tua apologia della bestemmia!!! Aggiungerei che mi serve anche come sfogo contro questo clero dominante, se l’ingerenza vaticana fosse meno assillante bestemmierei meno,mi da soddisfazione fare qualcosa (molto piccolo per carità) che a loro teoricamente potrebbe dare fastidio ( in realtà se non li tocchi nel portafoglio o nella presa sul popolo se ne fregano….)
In ufficio o altri luoghi pubblici mi trattengo per educazione, ma poi mi sfogo appena posso…

Nicola Morgantini

D’accordo con Et e TalebAteo: io sono peggio di Nonno Fiorucci. Oddio, non vorrei peccare di presunzione: l’allievo non può superare il maestro. Diciamo che in un reality show durerei una manciata di secondi.

aleg

Dice la rivista Petrus (per inciso, quella su cui MOGGI tiene una rubrica) : “la bestemmia è e resta l’urlo dell’Inferno”

Sublime.

fresc ateo

LIBERTA’ DI ESPRESSIONE??? MAHH COMUNQUE A ME SE UN CALCIATORE SPARA MOCCOLI MI SEMPBRA UN COMPENSO X QUEI CALCIATORI CHE STANNO SEMPRE A FARSI IL SEGNO DELLA CROCE QUANDO FANNO GOOL ,COME SE DIO SEMPRE CHE ESISTA ,STESSE DALLA LORO PARTE .GUADAGNANO MILIONI E MILIONI E POVERACCI PENSANO CHE DIO LI AIUTI???? , INVECE DI AIUTARE I MILIONI CHE MUOIONO DI FAME NEL MONDO. A MENO CHE ANCHE LUI SIA UN TIFOSO DEL CALCIO . E INSIEME AL BAR CAFFE’ ABBIA ORDINATO A SAN PIETRO E BONOLIS , DI ORGANIZZARE UNA SERIA A
CON LE ANIME DEI DEFUNTI. CHISSA’ MAGARI POI SCOPPIA UNA PARADISOPOLI.

Sandra

“Ravasi conclude con una filippica verso la società moderna, che “ha messo da parte Dio ed ha creato nel denaro e nel potere i suoi idoli”.”

Societa’ moderna? Pensavo parlasse del Vaticano.

Commenti chiusi.