Sta forse per suonare il de profundis per il multiconfessionalismo britannico tanto caro a Tony Blair. Sei inglesi su dieci, infatti, secondo un sondaggio di cui dà notizia il Daily Mail, ritengono che sia la religione, e non l’origine etnica, a rappresentare un fattore di divisione. La percentuale è addirittura più alta tra le minoranze: lo pensa così, ad esempio, il 64% dei musulmani. Il 64% del campione si è inoltre dichiarato in disaccordo con l’affermazione che “le comunità devono essere lasciate libere di svilupparsi secondo linee separate anziché essere forzate a integrarsi”.
Regno Unito: “le religioni sono un fattore di divisione”
23 commenti
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che le religioni siano fattore di divisione lo si vede bene anche in questi giorni: le guerre per esempio sono quasi sempre di origine religiosa, l’intolleranza e l’odio è religiosa, ma specialmente l’ignoranza e l’irrazionalità sono figlie della religione! L’accoglienza per le religioni è riservata a chi la pensa come loro mentre chi non è d’accordo va ammazzato. questo è il succo: o la pensi come me o ti uccido. semplice no?
buongiorno!!!
Si, e così, e specialmente nei Paesi africani. Se non sei della “tribù”, ti squartano a colpi di machete.
Mi pare che anche in inghilterra si faccia confusione fra l’integrazione che dovrebbe significare per lo più accettare e rispettare le leggi dello stato ospite e l’abbandonare la propria ultura e religione per quelle locali.
Confusione tanto cara ai cattolici che amano sottintendere l’idea che il cattolicesimo sia la religione degli italiani e in qualche modo religione di stato….
no alby, nelle guerre la religione viene USATA per iniziarla, come scusa, in realtà si cercano terreni e materie prime.
In Irlanda del nord,
anglicani e papisti si sono sbudellati per secoli…
“le religioni sono un fattore di divisione”
Toh, hanno scoperto l’acqua calda.
Verissimo Danx, anzi, io alla lista aggiungerei anche patriottismo, orgoglio razziale e tutte le altre trojate che i gruppi di umani hanno inventato nel tempo per autoconvincersi di essere migliori degli altri.
Giol,
però così non si fa, ero venuto deciso a scrivere la stessa cosa!
La scoperta dell’acqua calda!
Il concetto, espresso dal comico americano George Carli – recentemente scomparso – nel suo spettacolo “Back in Town” (scaricabile dal sito del ReRosso), è molto divertente:
“Credi in dio?”
“No”
Bang. Morto
“Credi in dio?”
“Sì”
“Credi nel mio dio?”
“No”
Bang. Morto.
“Il mio dio ce l’ha più lungo del tuo”
Il XX secolo sta lì a dimostrare che per fare guerre atroci non c’è nessun bisogno della religione
Meglio tardi che mai !!!
Purtroppo la fede rende ciechi, “l’oppio dei popoli diceva Marx” e bisogna dargliene atto senza essere comunisti.
E pensare che la cosa è semplice: se esistesse un DIO, perchè ognuno si è inventato il suo?
MA DAI???????????????????
Che il pubblico indistinto sappia distinguere tra religione ed origine etnica….mi sembra un sondaggio pilotato.
Infatti si fa una gran confusione quando si parla di integrazione; per qualcuno è una parolaccia che fa rima conrazzismo. Invece è l’esatto inverso di esclusione, ghettizzazione, emarginazione: fattori che, pper altro, favoriscono l’autochiusura delle minoranze in quelli che vengono visti come caratteri identificativi proprio perchè più distanti dai valori della maggioranza. Per cui, favorire le “chinatown” alimenta anche l’integralismo religioso.
Integrare vuol dire pretendere (ma anche insegnare) il rispetto delle regole vigenti, difronte alle quali dovremmo essere tutti alla pari.
Prevedo un embargo nei confronti del regno unito….paese di blasfemi…la troppa pioggia da loro alla testa!
FInalmente qualcuno (64%, nemmeno silvio….) inizia a ragionare. Peccato non si trovino in Italia.
Le religioni sono un fattore di estremismo conto terzi (poiché valorizzano un’idea assoluta del potere alienando ad esso le masse, come il gregge al pastore).
Anni fa un uomo uomo camminava tranquillo per le strade di Belfast.
Improvvisamente gli si parò di fronte un altro uomo puntandogli un fucile in faccia.
-DI CHE RELIGIONE SEI?- gli urlò.
Il poveraccio pensò il più in fretta possibile.
“Dunque, se dico cattolico e questo è protestante, mi spara. Ma se dico protestante e questo è cattolico mi spara… dunque…”
-SONO EBREO!- disse.
E l’altro uomo, armando il fucile rispose: -Accidenti! Sono l’arabo più fortunato di tutta Belfast!-
E’consolante leggere nel 2009 una considerazione fatta da Ugo Grozio nel 1500. L’inventore del giusnaturalismo, osservando che le religioni erano causa di contrtasti sociali poi sfociati in guerre, con la formula ‘cuius regio eius religio’, esprimeva il bisogno (sociale, non morale) di far finta che Dio non esista nei rapporti tra stati.
Un manualetto di scienza politica a metà prezzo? (Vedi link)
E quando religione ed etnia (o razza) si identificano? Quale dei due è fattore di divisione?
Quando avremo tolto appartenenza etnica e religiosa a chiunque, non solo avremo ucciso l’identità di chiunque, ma staremo seguendo le tracce di quell’imbianchino austriaco degli anni ’30.
“le religioni sono un fattore di divisione”
Ma va? Non lo sapevo…
@ S. B.
Formidabile!
Occhio gente, questo è il Daily Mail, fogliaccio di destra estrema (c’è chi lo chiama “Daily Heil”) che ama sostenere molto la tesi del “i musulmani devono andarsene/diventare anglicani”.