I medici genovesi si sono sentiti in difficoltà per l’aumento di ragazzine sempre più giovani che si rivolgono all’ospedale per richiedere la pillola del giorno dopo. Le ragazze arrivano ad avere anche 13 anni.
Hanno così interpellato i giudici per chiedere il comportamento più corretto, e l’invito è stato di prescrivere la pillola, anche se la magistratura ha ammesso che bisogna prestare un po’ di attenzione perchè è un fenomeno che può nascondere disagi sociali e famigliari.”
La minore età, nella prescrizione dei contraccettivi pone il medico di fronte a dubbi e resistenze” scrive Rebagliati. Gli interrogativi sono di natura medico legale e deontologica, “non esistendo nella legislazione italiana una norma specifica che disciplini la contraccezione nella minore età”.
Nell’aprile scorso la Regione Liguria aveva visto molti casi di donne adulte che si erano viste rifiutare la pillola da medici obiettori, quindi aveva deciso di dare indicazioni precise affinchè il diritto previsto dalla legge fosse davvero garantito. Il Norlevo è infatti considerato un farmaco di contraccezione e non abortivo; è addirittura definita “uno strumento di prevenzione dell’aborto”.
Riguardo le minorenni però, la magistratura si è dichiarata disposta ad essere interpellata riguardo ai casi singoli, e di essere disposta ad intervenire quando dietro la richiesta della pillola esista il sospetto di un disagio della minore o della totale assenza di controllo famigliare.
Boom di richieste dalle adolescenti. I giudici: date la pillola del giorno dopo
38 commenti
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OT
Il comune di Lecce sta finanziando un centro religioso in Moldavia:
http://www.radicali.it/view.php?id=136707
incredibile! i nostri soldi vanno perfino all’estero per evangelizzare gli altri paesi. Vorrei far notare che in moldavia sono ortodossi!
I giudici hanno dimostrato ancora una volta competenza e civiltà. Forse sarebbe il caso che le scuole liguri comincino a introdurre nei programmi una seria educazione sessuale.
Ricordo ancora il prete che alle elementari durante l’ora di religione, OBBLIGATORIA, spiegava il metodo Ogino Knauss… che tristezza.
I giudici stanno solo adottando il buon senso:meglio una pillola subito che un aborto in seguito…a meno che qualche malato di mente non pretenda di obbligare delle ragazzine che hanno commesso una leggerezza a pagarne il conto per tutta la vita costringendole a partorire.
Mi sembra doveroso darla alle minorenni: se la chiedono c’è un preciso motivo. Non vorremo mica ritrovarci delle madri-bambine vittime dell’ignoranza e dell’ineducazione (anche scolastica)?!
Mancano l’educazione sessuale e preservativi a prezzi ragionevoli.
Anche secondo me è doveroso darla alle minorenni, ma è pur vero che se arriva una ragazzina di 12-13 anni a chiederla, qualche sospetto su un caso di pedofilia dovrebbe anche sorgere!
Quello che voglio dire è che non si dovrebbe semplicemente mettere una firma e prescrivere la pillola, senza neanche pensare…ma quanto meno indagare un po’, cercare di capire che tipo di ragazza sta davanti a noi. Non ci si può comportare allo stesso modo di quando a chiederla è una ragazza di 18 anni!
educazione sessuale seria, esaustiva e fin dalle elementari.
ma educazione sessuale vuol dire tante cose: anatomia, fisiologia, sessuologia, embriologia, psicologia…. argomenti che richiedono grande competenza e professori esperti.
I giovani devono sapere tutto del sesso, del loro corpo, dei rapporti psicologici, affettivi, amorosi, devono CONOSCERE
La conoscenza è l’antidoto contro l’ignoranza.
Tranquilli che le ragazze con le idee chiare, ben si guardano dall’avere rapporti non protetti! Tié!
Se però i preti sostegono che l’educazione sessuale debba avvenire in seno alla famiglia allora… ecco il risultato!
basta un rapido tour sui blog delle ragazzine per capire quanto poco ne sappiano in realtà di sesso: dubbi angosciosi, miti, leggende metropolitane.
Solo un sano e approfondito percorso scolastico può arginare questo triste stato di cose!!!!!!!
sono daccordo con molti commenti: il problema è l’educazione sessuale nelle scuole e la ormai scarsa diffusione del preservativo come mezzo antriconcettivo e anti mallatie sessuali tra i ragazzi più giovani; sono un giovane medico e la pillola del giorno dopo l’ho sempre prescritta a chiunque semplicemente perchè non è prevista ‘l obiezione di coscienza’ perchè non si tratta di metodo abortivo ma, appunto, contraccetivo; la mia regione, toscana, nel 2004 specificò che la non prescrizione sarebbe rientrata nel reato di negligenza, caso in cui un medico non prescrive la terapia adeguata pur conoscendola; nel 2008 invece c’è stata la denuncia, a Pisa, di due ragazze contro guardie mediche ‘obiettrici’, che sono poi stati richiamati, per fortuna (tuttora i medici ‘obiettori’ si sono dovuti dare una regolata :))
Comunque sono convinto che tantissimi adolescenti che si rivolgono al medico per la pillola del giorno dopo con la spiegazione del ‘mi si è rotto il preservativo’ semplicemente non lo abbiano utilizzato, da qui la necessità dell’educazione sessuale nelle scuole pubbliche (è impossibile pensare che così tanti preservativi si rompano accidentalmente, se così fosse sarebbe un metodo non sicuro!)
“…per l’aumento di ragazzine sempre più giovani che si rivolgono all’ospedale per richiedere la pillola del giorno dopo. Le ragazze arrivano ad avere anche 13 anni.”
Ma scusate un dubbio, aumento rispetto a cosa? Qualche cifra? A me sembra che parlando di quantita’ si dovrebbe essere precisi quando si deve fare informazione, e sull’articolo di Repubblica non c’e’ un dato numerico.
Nelle mie peggiori prospettive per l’italia del domani, c’e’ l’istituzione di corsi di morale sessuale promossi dalla commissione per l’infanzia presieduta da Alessandra Mussolini da tenere nelle scuole elementari da parte dei 25mila insegnanti di religione assunti a tempo indeterminato. Sara’ lo stato autoritario a sostituirsi alla famiglia laddove ritenuto opportuno per salvaguradare la moralita’ dei nostri giovani bla bla bla.
EDUCAZIONE SESSUALE!!!
La pillola del giorno dopo, e le pillole contraccettive, non prevengono la contrazzione di aids… pensiamoci!
>Se però i preti sostegono che l’educazione sessuale debba avvenire in seno alla famiglia allora… ecco il risultato!
THomas
No no, qui in italia andrebbe molto ma molto peggio
sarebbero professori selezionati tra i cattolici schierati a impartire l’educazione sessuale o magari gli stessi che fanno religione
Docenti che direbbe (come del resto criminalmente fanno da un bel po’) che il preservativo non è una barriera efficace contro l’HIV
Le 13 enni si dimostrano molto più mature e responsabili delle loro madri, nonne, zie che preferiscono tacere una sana educazione sessuale e andare in chiesa a dire il rosario e lasciare alle figlie la gestione di una gravidanza indesiderata. Tipica famiglia cattolica italiana.
Spero di avere, un giorno, la capacità di spiegare personalmente queste cose ai figli che non ho, visto il deserto culturale che li attende. Comincio ad essere un tantino angosciato dall’idea di procreare, per ciò che troverebberò.
E’ vero, c’è un’ignoranza di queste cose tra i giovani… incredibile, con tutti i mezzi di comunicazione che hanno. Comunque, che i preservativi si rompano è vero, a me è capitato almeno 3 volte nel giro di 3 anni, ed erano di marca! Italiana, se non erro.. adesso ne uso di una marca straniera, tedesca, e questi pare non si rompano. Non sarà che il vaticano ha dato disposizioni ai produttori??? Scherzo, ma mica tanto… Certo che se invece dell’ora di religione facessero l’ora di educazione sessuale, fin almeno dalle scuole medie… o anche dalle elementari, perché no!
Ho una figlia di un anno. Mi chiedo come sarà la ns società quando lei avra 13 anni. Chissà perchè mi sembra siano tutti dei “cicli” ricorrenti. Come sa fra un anno tornassero di moda i paninari o i metallari e andassero di moda le timberland con le calze gialle fosforescenti (chi se le ricorda?). Spero che quando avrà lei 13 anni sia ritornato il “ciclo” di quando io ero adolescente e di quando il sesso non si faceva con il primo che capitava facendosi filmare dal telefonino… (vabbè, okay, quello manco esisteva…)
@alby
sul fatto che le madri e le zie delle tredicenni vadano in chiesa ho qualche dubbio.
probabilmente l’ultima che dice il rosario oggi è nata nel 1901.
non scantoniamo: la colpa dell’ignoranza sessuale è PRIMA di tutto dei genitori e POI dei figli che non si informano.
i miei non mi hanno certo fatto educazione sessuale, ma che se volevo avere rapporti dovevo usare almeno il preservativo lo sapevo anche io.
poi se si rompe e l’altra ha l’aids…cassi miei no?
già già…….
parliamo di ragazzi minorenni ovviamente.
e caro/a alby la “tipica famiglia cattolica italiana” è una stupidaggine inventata dagli stessi che hanno inventato le merendine.
Se ci fosse una SERIA E SCIENTIFICA educazione sessuale nelle scuole al posto dell’inutile ora di religione, le ragazzine andrebbero a comprare i preservativi non a farsi prescrivere le pillole del giorno dopo.
All’estero i preservativi costano anche molto meno che in Italia,in slovenia per di più la contracezione con pillola o preservativo è finanziata dalla sanità pubblica.
@rego
infatti è proprio questo il problema, non che le ragazzine facciano uso della pillola del giorno dopo ma che non si proteggano per tempo, tra l’altro la pillola del gioeno dopo sarà anche meglio di una gravidanza indesiderata o di un aborto ma costituisce una “botta di ormoni che non è il massimo per la salute. Tra l’altro anche la rottura del preservativo può essere dovuta a un suo uso errato(mi chiedo quanti non sanno di dover evitare che nel serbatoio resti dell’aria o usano del lubrificante adatto oltre a quello già presente sul preservativo)quindi sì al’educazione sessuale e fatta come va fatta.
A me la vllero fare alle scuole medie, con uso di termini così tecnici che si faceva fatica a capire a quale parte del corpo si riferissero, completai sul mio quaderno il disegno anatomico dell’apparato riproduttore con le linee delle cosce e del busto, la cosa fu “vista molto male” dal professore(come se avessi voluto fare i disegnini osceni…).
…la pillola bisogna darla cmq…poi se si hanno dei sospetti di anomalie di vario genere si fanno le dovute sengalazioni e le dovute “indagini”….non vedo quale sia il problema…nn credo ci sia da dire altro….
Cmq si…i Preservativi costano troppo!!!
Caro LucaRoberto, è ben quello che dico anch’io che il problema risiede nella famiglia. Anche a casa mia l’argomento sesso è sempre stato tabù, anche adesso che ho 38 anni se alla tele esce un argomento o una battuta legata alla sessualità i miei genitori cambiano canale. Pensa che danno ha fatto l’educazione cattolica!
Certo che anch’io mi sono arrangiato e informato. Certo non ho frequentato l’oratorio per sapere quando e come usare il profilattico o gli eventuali rischi che corro. E’ ovvio che l’ignoranza in quei casi regna sia tra i genitori sia tra i figli anche se considero più grave quella dei genitori in quanto adulti, con esperienza e con il compito di proteggere e aiutare i figli, non solo comprandogli i telefonini o il SUV, ma spiegandogli cosa succede ad andare a letto col moroso/a senza la dovuta informazione.
per vedere cosa fanno gli adolescenti oggi, consiglio la lettura del libro:
“ho 12 anni, faccio la cubista, mi chiamano principessa”
non stupisce che poi queste ragazza chiedano la pillola del giorno dopo.
io direi che la pillola va comunque prescritta, se la ragazza è pubere, poi, nel caso il medico sospetti che ci possano essere situazioni di abuso o altre irregolarità può anche allertare i servizi sociali, non vedo l’incompatibilità tra i due tipi di intervento…
@ Alessia
Pedofilia?
Mi spiace, non è detto…mio cugino ha 11 anni e sai cosa fanno le sue compagne di classe?
SESSO ORALE NEI BAGNI. 11 anni, ripeto.
Forse non è stata una grande idea mettere i bambini davanti al grande fratello….e forse dobbiamo iniziare a chiederci perchè una società che si può permettere di fare figli sempre più tardi (non come una volta, che ci si sposava a 16 anni e si facevano figli subito) porta l’età del primo rapporto sessuale sempre più indietro.
@ Alessia
Hai ragione!
Ma ne parli solo tu: peccato!
mi unisco a tutti voi.
ragazzi e ragazze devono conoscere il proprio corpo; come funziona la pillola e le modalità di assunzione e l’importanza dell’uso del preservativo al fine di evitare una gravidanza indesiderata, come funziona l’apparato riproduttivo della donna e dell’uomo ecc.
progresso laicità e libertà…e religioni fuori dalle balle.
Quoto anche io, già che mi trovo, tutti voi 🙂 Però vaglielo a spiegare che l’educazione sessuale andrebbe iniziata al più presto e nelle scuole. Non per liberalizzare il sesso, come suonano i tromboni, o fare in modo che si inizi a farlo da otto anni. Ma esattamente per il contrario: per responsabilizzare i giovani, per fargli capire che il sesso non è uno scherzo, un giochino come purtroppo spesso viene presentato, ma una cosa meravigliosa da prendere con la dovuta serietà.
La pillola del giorno dopo va data certamente, perchè “previene” letteralmente un probabile aborto, ma certo è un rimedio estremo, è una “botta” di ormoni mica male alla fine, non fa esattamente bene ad un giovane corpo femminile….sarebbe meglio prevenirla con la conoscenza dei mezzi contraccettivi.
Prevenire, prevenire, stiamo diventando ridondanti, ma alla fine la parolina magica è quella: prevenire.
non dite sciochezze educazione sessuale a scuola si fa, se rimangono in cinta, ragazzine in tenera età non è certo perchè non sanno come si fa sesso o i rischi che si corre a farlo senza protezione. E’ colpa della banalizzazione del rapporto sessuale. Possiamo anticipare sempre l’età dell educazione sessuale, ma dopo che avremmo messo opuscoli e preservativi nella confezione dei pannolini, non credo che la situazione migliorerà.
@fra
dove si fa?
io non ho mai fatto educazione sessuale alla scuola dell’obbligo e neanche alle superiori. e ho 22 anni, mica 40.
sarà la lombardia ciellina…
x fra
io ho 38 anni ma non ho mai assistito all’ora di educazione sessuale quindi non so di che parli o se stai solo scherzando, comunque sempre meglio i preservativi nelle confezioni di pannolini che i santini di p.pio
La mia scuola era solita organizzare in classe,per quelli di terza media, un incontro con un ginecologo.Ricordo che ci ha parlato dell’atto sessuale,la riproduzione,i vari metodi contraccettivi,le malattie veneree..
Per non metterci in imbarazzo e lasciarci liberi di fare qualsiasi domanda,i nostri professori non erano presenti,c’era solo il ginecologo.
Era l’anno scolastico 1977-78.
Ora vi farò drizzare i capelli : …la scuola era gestita dai salesiani…era il Don Bosco di Asti.
Educazione sessuale? Mai pervenuta. Al massimo un pò di fisiologia durante l’ora di scienze, ma è tutt’altra cosa. E comunque, non ho capito bene fra, se non si fa prevenzione, qual’è l’alternativa, il divieto assoluto? Rendiamo il sesso illegale, torniamo al proibizionismo tipo gli alcolici nell’America degli anni ’30? Mi pare non abbia funzionato benissimo. Io oltre alla conoscenza ed alla consapevolezza, alla responsabilizzazione, non vedo alternative. Perchè su un punto hai ragione, fra. Il sesso viene banalizzato dai media, ed è proprio da questo che bisogna partire.
no non sono della cl lombardia ma della rossa liguria e ancora di un piccolo paese scuola pubblica. Con o senza educazione sessuale nelle scuole vi assicuro che i ragazzi sanno tutto benissimo. l’educazione sessuale non dovrebbe essere fatta solo ai ragazzini ma a TUTTI. grandi e piccini. E poi è inutile che si faccia un’ ora di questa benedetta ed, sessuale e poi per le restati 23 ore si insegni tutt’altro… . E sia chiaro che non dico di non fare educazione sessuale ma che non è sufficiente. Quando dico che bisognerebbe educarsi tutti alla sessualità, penso al fatto che nascono centri di disintossicazione da sesso!!!
Sarò già vecchio anche se ho 21 anni ma mi chiedo perchè per publiccizare degli occhiali deve esserci una ragazza mezza nuda?
A Stefano che pannolini compri con i santini di Padre Pio?
Fra, d’accordissimo su quel che hai detto, tranne una cosa. E cioè, i ragazzini oggi sanno tutto in teoria, tramite la roba che possono vedere su internet o in tv. Ma è una realtà deformata, loro rimangono ragazzini e se ti fai un giro sui forum adolescenziali vedrai che hanno delle lacune straordinarie, imbarazzanti, e direi pure normali per la loro età. D’altro canto a 12 anni io giocavo con l’Amiga, a pallone con gli amici e sinceramente le varie tecniche di sesso orale non erano il mio primo pensiero. Detto questo, vero, un’ora di educazione sessuale probabilmente non basta se poi torni a casa e trovi sesso anche sulla carta igienica. D’altro canto, bisogna pur iniziare, e non lasciarli totalmente in balia di qualsiasi porcata, altrimenti per forza che poi le ragazzine chiedono la pillola del giorno dopo.
tutto benissimo non credo, fra.
vai qui per rendertene conto (fa ridere ma dovrebbe far piangere): http://girlpowervscioe.blogspot.com/