Marco Paolini: la laicità è un senso etico, la religione è pret-à-porter

Marco Paolini, l’attore-autore del Vajont, dice la sua sulla laicità:

“La laicità è un senso etico, è una regola non scritta che ti tiene insieme, è un codice che viene prima del genuflettersi verso l’Oriente, o del farsi il segno della croce. Se tu avessi quello, non importa che ti genufletti verso Oriente o se ti fai il segno della croce, ma se tu hai solo il segno della croce o solo il genufletterti… è lì il problema. La laicità non è soltanto sapere che risposte dare ai casi di coscienza. E’ identità. E’ qualcosa che si è sedimentato nel tempo. E se ne parliamo è perchè non riusciamo a definirla. L’angelo, il diavolo ti tirano come vuoi. Chi è che non crede più agli angeli custodi? Tutti, è comodo credere agli angeli custodi. Sono i più fenomeni della religione, non molto diversi dalle veline.
E’ tutto pret-à-porter.”

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33 commenti

Daniela

la laicità è un senso etico, è sapere che ogni individuo ha la sua dignità, ha il diritto di decidere della sua vita e del suo corpo, è sapere che nessuno può imporre i propri valori agli altri, la laicità è il rispetto di ogni singolo individuo.

stefano

la cosa grave è quando chi indossa una religione pret-à-porter vuole costringere anche chi gira nudo o vestito in altro modo a vestire nello loro stesso modo.
la laicità è un valore sedimentato? sicuramente sì ma non certo in italia, qui ancora si venerano i cadaveri imbalsamati di falsi santi guaritori e Wanna Marchi ha raggranellato una fortuna spacciando rametti di edera per talismani miracolosi.

Maurizio D'Ulivo

Non a caso il diavolo, come peraltro Ratzinger (vedi le sue babbucce rosse), veste Prada…
😉

In effetti le religioni si prestano a produrre pressochè qualsiasi artefatto o fantasticheria pur di tenere ben in pugno il potere: è la laicità -giusta, equa ma a volte anche altrettanto faticosa e scomoda per i potenti di turno- la strada migliore e più inclusiva, ma anche la più difficile, da perseguire.

stefano

direi di più! le religioni sono prodotti artefatti e fantastici di uomini vissuti in epoche lontane quando i valori etici e morali erano completamente sconociuti o quanto meno concepiti al rovescio di adesso, diamine si veda l’antico testamento che gronda sangue da quasi ogni pagina; stupri, incesti, cropofagia, stermini sono considerati atti praticamente normali.

vieri

sarebbero rispettabili se fossero pronti a partire loro in prima persona a liberare i santi seplcri. ma fanno gli indignati da divano. un paio di fiaccole ogni tanto e poi dietro i soliti sottanoni di chi gestisce il teatrino. in questo senso io intendo il pret a porter. una morale con la lampo, quando serve si infila, quando no si toglie. ed i defensor fidei son quelli, poi , che più di tutti han contrabbandato il materialismo più becero e scoreggione mai visto prima. la primogenita non si anela più che viva una vita claustrale, ma la si sbatte smutandata in lizza per un posto di velina. son cialtroni anche a fare i talebani.

Otto Permille

L’uomo prima è stato religioso e poi è diventato laico. E’ un fatto evolutivo ed è una questione di “metodo” per affrontare in modo pragmatico problemi umani e risolvere questioni di convivenza civile. Non ha però senso confondere il “metodo” trattandolo come se di per sé fosse un serbatoio pieno di “valori”. La laicità è un metodo, non un “valore”.

Federica

La laicità consiste nel rispettare le idee altrui e vedere le proprie rispettate, nella consapevolezza che nessuno ha in mano la morale, l’etica, la verità assoluta.
La laicità consiste nel credere individualmente in ciò che si vuole, ma nel non pretendere che le nostre credenze vengano imposte anche a qualcun altro.

Oxiuranus

Perche` “laicita`”? E` un temine orribile al quale molti credenti si appellano per screditare chi ateo e`. Parliamo pittosto di ATEISMO.

Luciano

Laicità è libertà individuale, è l’accettazione del dialogo interiore, è la sofferenza del dovere avere a che fare col tarlo del dubbio, è la volontà di aspirare ad un pensiero autonomo e consapevole, ma non indiscutibile. Religione è una cambiale in bianco , è la negazione di se stessi, è l’ammissione della propria sconfitta morale, è la morte del proprio io spirituale.

l'infedele

Mi permetto di correggere la trascrizione dal video di Paolini.
Alla fine dice “sono EPIFENOMENI della religione” ,non ” i piu’ fenomeni”.
Davvero un bella definizione di laicita’, dal sempre bravo Paolini.

don alberto

Laicità è non dire mai: “mi dispiace”
Buonanotte.
(sottofondo di violini)

Federica

Secondo me sono le gerarchie ecclesiastiche e non dire mai “mi dispiace”.
Quando si dispiacciono di un crimine contro l’umanità (e ci impiegano secoli!) ne sfornano subito un altro.

La religione di per sé non sarebbe nemmeno dannosa, se mantenuta a livello individuale.
Diventa dannosa nel momento in cui si vuole imporre la propria legge morale a tutti.

Per uscire un momento dai soliti discorsi legati alla Chiesa Cattolica, il problema non è il singolo che crede nel Corano. Il problema è quando, nel nome del Corano, si decide di lapidare una donna considerata colpevole di adulterio.
A questo punto si va ben oltre il credo individuale e ci si tuffa nella pazzia collettiva.

Anche per il caso Englaro, tanto attuale, il problema non è il cattolico che dice: “Io non lo farei”, ma il cattolico che dice: “Io non lo farei e anche tu, per legge, non lo farai”.

Maurizio D'Ulivo

@ don alberto
laicità semmai è non dire mai “dio lo vuole!”.
Per il “mi dispiace” invece può accadere che lo si debba dire, visto che il metodo laico, come peraltro quello scientifico, prevede la possibilità che, alla ricerca della soluzione migliore in un dato contesto, si possano commettere errori pur agendo con scrupolo e in buona fede.

Mentre clericalismo, a quanto pare, è non dire mai “abbiamo sbagliato”, se non a qualche secolo di distanza, quando peraltro la cosa è ormai palese agli occhi di tutti e il contesto si è talmente modificato da rendere le scuse sostanzialmente insignificanti.

Kanna Shirakawa

@federica che parla di religione innocua se indivuduale
@oxiuranus che dice no “laico”, meglio la parola “ateo”

l’uso corretto dei termini implica una conoscenza che spesso non e` alla portata di chi non ha una solida cultura accademica, io per primo: capisco i concetti ma non so se corrispondono sempre alle parole che leggo, quindi uso la logica e l’intuito per provare a districarmi, correggetemi se e` il caso

la religione non e` un fatto individuale, forse la religiosita`, insomma, la sensazione immanente che vi sia qualcosa oltre il proprio limitato orizzonte, che non possiamo spiegare con i nostri mezzi, un “senso del mistico” che parrebbe comune a tante persone: questo e` personale e come tale non e` necessariamente in contrasto con la liberta` e il rispetto altrui

la religione invece, per definizione, e` un insieme di regole dogmatiche, che si abbraccia acriticamente per atto di fede, e aggiungerei di sottomissione a regole inventate arbitrariamente da qualcun altro: in questo senso non puo` che essere dannosa, in quanto chiude in gabbia la mente, e prima o poi genera obbligatoriamente deviazioni negative

riguardo alla parola ateo, non credo sia sinonimo di laico, e non e` necessario essere atei per avere un’impostazione di vita laica: potrei essere agnostico, e laico; oppure al limite anche credere nell’ultraterreno, ma considerarlo un fatto puramente personale, ed avere quindi una concezione assolutamente laica della societa`

Leo55

Sono daccordo con oxiurianus.
Si è molto abusato in questi ultimi termini del termine di “Laico” e degli aggettivi ad esso ricollegabili, dimenticandosi che detto termine trova origine proprio nell’organizzazione dei monasteri e nel cristianesimo.
La cultura giuridica che anima le istituzioni, il senso della cosa pubblica, lo Stato, deve essere “Ateo” per poter rispettare pariteticamente le convinsioni filosofiche di tutti: chi ritiene di possedere, attraverso la fede, delle verità assolute, molto difficilmente le accantonerà per far posto alla logica ed alla razionalità.

rolling stone

Mi sembra che Paolini confonda la laicità con il senso di giustizia.

Essere laico è e rimane: rivendicare la autonomia dello Stato dall’autorità ecclesiastica in ogni campo. Punto e basta. Di etico non ha nulla (forse è solo una buona premessa)
mentre la giustizia (il rispetto dei diritti degli altri) si.

Anche Chavez o Kim Jong Il sono laici, ma non brillano certo per valori etici.

nemo

Laicità è, con o senza violini, provare a essere uomini civili, senza essere succubi, gregge di dio, figli dell’uomo o fratelli in cristo.
E si sbaglia, ad esser uomini. Ma certo non si sbaglia a provarci.
L’errore fa parte della nostra natura. Come il comprendere, crescere e migliorare.

Pasquale D'Ascola

Stimo Paolini senza conoscerlo de visu. PEr quello che ha scritto oggi le sue quotazioni già alte schizzano ancora più in alto.
Azione:forse bisognerebbe farne copia e mandarle a tutti le scuole e a tutti gli italiani: forse avrebbe un effetto vaccinatorio contro il virus Sb

salvatore la prostata

-mi dispiace deludere i napoletani…ma `o sanghe `e san gennare è tutta una truffa
del clero! io credo che in quel contenitore…ci sia il “trucco!” gli allocchi..abboccano sempre!
i miracoli della chiesa non sono miracoli! un vero miracolo sarebbe far germogliare
il manico di legno di un ombrello…oppure portare a lourdes mia figlia celebrolesa dalla
nascita e farla parlare e camminare…questo sarebbe impossibile.tutte le altre guarigioni…
sono “pilotate” dai “compari”!

Bruno Gualerzi

Anch’io sono d’accordo con oxiurianus, anche se il concetto è espresso in modo lapidario. Più articolato quello di Leo 55.
Potrei non esserlo sul piano pratico, e quindi sposare tutte le posizioni tendenti a vedere nella laicità qualcosa di analogo a ciò che dovrebbe essere, riduttivamente, la poltica, cioè un’arte della mediazione resa nacessaria dalla convivenza civile, per garantire la sopravvivenza della ‘polis’… Ma visto che – a mio parere giustamente perchè non si può poi ottenere una vera mediazione se si gioca sull’equivoco, ma solo un fragile compromesso – ci si studia di definire il concetto di laicità, diciamo la sua essenza, al di là dell’origine del termine, o la laicità si identifika con l’ateismo, oppure l’equivoco sarà sempre in agguato.
Ma come, si dirà, parli di mediazione e poi proponi di identifikare la laicità con l’ateismo? Sì, se per ‘ateo’, come dice bene Leo55, si intende la necessità di rispettare le convinzioni di tutti, cosa possibile solo se non si dà ‘cittadinanza politica’ ad alcuna fede, che è sempre escludente l”infedele’. E per fede intendo, non solo la fede in senso esplicitamente religioso, ma anche in senso ideologico, compresa la fede nello stato identifikato – parafrasando Hobbes – con una sorta di Leviatano necessaario.
Considerato tutto questo allora, per quanto mi riguarda, ateismo e anarchia (intesa non come mancanza di ‘archè’, di principi, ma come mancanza di dominio di alcuni su altri) coincidono.

Simone Blasetti

Vent’anni di berlusconismo hanno ridotto l’Italia ad un ammasso di rovine. La sinistra non avrebbe dovuto combattere Berlusconi, ma il berlusconismo che è qualcosa di estremamente insidioso. Nanni Moretti è stato estremamente lucido nella sua analisi col film “Il caimano”.

fabio

don a me dispiaciono molte cose, tra cui i preti. Ma non dico loro di fare quello che voglio io, dico loro di lasciar fare a me quello che voglio io.
Quando sarai cresciuto e un po’ maturato capirai.
Ora va a casa che la tua mamma ti ha preparato il pranzo, chiaramente offerto dal popolo italiano. Su piccolo bimbo indifeso vai.

Sol

Non sono d’accordo con Oxiuranus: io ad esempio non sono affatto atea, ma difendo a spada tratta il diritto di considerare la fede (qualunque) o non fede del cittadino un affare privatissimo tra lui e la sua eventuale divinità, che non deve in alcun modo toccare lo Stato e le sue regole.
Tant’è vero che sono tesserata all’Uaar. Mica devo imporre quello che credo io all’umanità intera, le mie scelte le voglio fare per me e non per altri che non le condividono…
Prima di tutto sono una cittadina di questo stato, e ne assumo i doveri ed i diritti, poi come vivo il rapporto con le divinità è affare solo mio…
L’ingerenza di qualunque credo religioso negli affari di uno stato è una vera vergogna, non solo per gli atei.
(ne consegue ovviamente che vieterei per legge l’esistenza di qualunque religione organizzata, con poteri politici e/o economici).

Bruno Gualerzi

@ Sol
Il tuo discorso, condivisibile per tanti aspetti, credo si basi però sul presupposto – per altro molto diffuso, e magari tra gli atei stessi – che l’ateismo sia una dottrina, un’ideologia, una filosofia intesa anch’essa come ideologia… insomma, a suo modo una ‘fede’ basata sulla negazione di dio come rovescio della medaglia di chi crede in dio. Se invece si intende ateismo – cogliendone così il senso più profondo – come esrcizio di libero pensiero votato alla ricerca, basato sul dubbio sistematico, svincolato da ogni certezza assoluta, uno stato veramente laico dovrebbe prima di tutto garantire tale esrcizio.
E naturalmente uno stato così concepito troverebbe nell”ateismo di Stato’ la sua principale negazione.

simone.salis

Piango per noi italiani che oltre a perdere il senso del dovere abbiamo perso anche il senso della vita.
Quando il cinismo supera il senso dell’etica e confonde la laicità con l’odio verso la chiesa,abbiamo veramente toccato il fondo.
Piango forte perché non avrei mai pensato che nella mia ex bellissima Italia, avremo fatto fiaccolate tipo America per salvare una vita condannata da un tribunale

Danielenogod

Lo stato “laico” penso debba garantire, tra le altre cose che sono state citate, soprattutto la libertà di chi vive nel dubbio.

simone.salis

Piango per noi italiani che oltre a perdere il senso del dovere abbiamo perso anche il senso della vita.
Quando il cinismo supera il senso dell’etica e confonde la laicità con l’odio verso la chiesa,abbiamo veramente toccato il fondo.
Piango forte perché non avrei mai pensato che nella mia ex bellissima Italia, avremo fatto fiaccolate tipo America per salvare una vita condannata da un tribunale

tomaraya

@ simone.salis
???????????????????????????????????? in america il testamento biologico esiste da più di 30 anni.
@ doncicciomantenuto
laicità è riuscire a tenere le mani a posto ogni volta che qualcuno di voi cerca di convincermi a vivere la mia vita come vorreste voi.

simone.salis

@ tomaraya
Noto le tue acute conoscenze di morte doll’oltre oceano, sai spiegarmi come mai la Schiavo ha subito la stessa condanna,aveva dimenticato di farlo?è per questo che il tribunale si era accanito?Finiremo anche noi cosi? Penso che se non ci diamo una frenata con il modernismo finiremo con l’ucciderci a vicenda,già lo facciamo con le parole.

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