Terni: “Niente crocifisso nelle mie ore”, e il prof rischia il licenziamento

Franco Coppoli, professore in un istituto di Casagrande (Terni), durante le sue ore di lezione stacca il crocifisso dal muro, riappendendolo educatamente a fine lezione.
Coppoli è stato denunciato dal preside, e domattina dovrà presentarsi davanti ai componenti dell’organo di disciplina del Cnpi (il Consiglio nazionale della pubblica istruzione) per spiegare le motivazioni che lo spingono ad un gesto così “ribelle”.
Il professore rischia un provvedimento disciplinare che può andare dalla semplice “censura” al licenziamento.
Coppoli, che è anche rappresentante sindacale, “rivendica la libertà docente di non fare lezione sotto un simbolo appeso dietro la cattedra, di una specifica confessione religiosa, invocando la libertà di insegnamento, la libertà religiosa e la laicità dello Stato e della scuola pubblica previste dagli articoli costituzionali”.
Secondo Piero Bernocchi dei Cobas “l’attacco discriminatorio a Coppoli si inserisce in un quadro caratterizzato dalle sistematiche ingerenze della chiesa cattolica nelle vita politica italiana, di cui abbiamo avuto eclatanti dimostrazioni in questi giorni con la presentazione da parte del governo prima di un decreto legge e poi di un disegno di legge, scritti sotto la dettatura del Vaticano, che puntavano a invalidare una sentenza della Corte di Cassazione e a violare pesantemente la tutela delle libertà personale di una donna da 17 anni in stato vegetativo irreversibile”. Per i Cobas “essendo abrogate le norme fasciste che inserivano il crocifisso tra gli arredi scolastici nelle scuole elementari e medie, non esiste alcuna norma che preveda l’obbligo del crocifisso in aula”.

Archiviato in: Generale

201 commenti

Kaworu

cento frustate come punizione?

no perchè tra un po’ tranquilli che ci arriviamo eh.

Alfio

Si kaworu ma se poi non ci arriviamo che fai, ti smentisci pubblicamente?
eh?

comunque stai tranquilla. con tutte le stupidate che stanno facendo ratzinger e soci
se va avanti così vedrai che i cattolici torneranno nelle catacombe.
oppure al colosseo dato che è ancora in piedi.

nemo

complimenti ai Cobas per la lucida reazione, anche se comprensibilmente stizzita.
Nella mia famiglia ci sono parecchi maestri e insegnanti. Tutti cattolici. La reazione la immagino già: “un saputello, un guastafeste, un rompiscatole, un saccente, un arrogante”. Per alcune persone mutare o semplicemente mostrare che si può mutare il buon vecchio andazzo delle cose è già un attentato contro l’ordine costituito.

Mat

L’UAAR dovrebbe mandare un comunicato al preside, al cnpi e al professore, rispettivamente di disapprovazione, diffida e solidarietà (non so se lo si fa in automatico, ma lo dico lo stesso).

DF1989

Qui se si rispetta la legge e la Costituzione si rischia il licenziamento, mentre se si violano le leggi e la Costituzione si rischia di ottenere un posto in Parlamento…

Anarcateo

Solidarietà al Proff,uno dei pochi uomini con con le p…e!!!

beethoven

chiedo con urgenza informazioni per sapere, come richiesto da vari soci del mio circolo, se l’uaar ha già messo a disposizione o intende farlo la necessaria assistenza legale al prof. Coppoli. Grazie

Druso

Tutto ciò è vergognoso!
Verrebbe voglia di andare in giro e fare come i cattotalebani: loro attaccano crocifissi e scrivono le loro frasi tipo “dio c’è” e noi si va in giro attaccando le immagini di Russel e Darwin. Vediamo cosa avranno da ridire!
È ora rompere i c…..i! Per troppo tempo atei e laici sono stati in silenzio, è ora di far sentire anche la nostra voce, perché di questo passo rischiamo di diventare dei reietti perseguitati.

@DF1989 magari gli dessero solo un posto in parlamento…

Anarchist

Simili notizie mi ricordano i bei tempi del liceo, insieme alla giovinezza che sfiorisce… A suo tempo, l’annosa questione del crocifisso nelle classi dei pubblici istituti fu superata con lo stesso imperio col quale la Chiesa (e lo Stato) ci impone la necrofila presenza di un cadevere sospeso, sadicamente inchiodato su due assi incrociate. Senza annose discussioni circa l’invadente presenza, il macabro oggetto in plastica e legno fu staccato dal muro, spaccato in tre pezzi contro la cattedra, e frullato giù dalla finestra, disperso nel cortile scolastico. E nessuno ha mai rimpianto la sua assenza, né pensato ad una sostituzione del feticcio sanfedista.

eraldo

Vivo a Terni e presenterò personalmente le mie congratulazioni al prof Coppoli che mi ha promesso un incontro a breve: gli mostrerò le nostre mail che spero numerose per non farlo sentire solo in un periodo in cui viene pesantemente minacciato.

matteo

ma soprattutto (come indica l’articolo), rimanendo nell’ambito della legge italiana (che è l’unica cosa che dovrebbe contare, al di la di convinzioni religiose e radici più o meno cristiane), con che giustificazione si può arrivare al licenziamento o alla sospensione?
forse si dovrebbe procedere contro chi vieta di rimuovere il crocifisso, non contro chi lo toglie.

salvatore la prostata

– non mi ricordo ne l`autore ne la chiesa dove è esposto un quadro che rappresenta
una santa che guardando il crocefisso…sembra in estasi..con le palle degli occhi tutte
in su…come stesse per raggiungere un orgasmo!

bardhi

Nel cattolicesimo sudtirolo, ad Appiano per precisone, gia 30 anni fa un professore altoatesino di lingua tedesca lo faceva togliere dal bidello regolarmente il crocefisso durante le sue ore e nessun preside si è sognato di denunciarlo.

Marco

Solidarietà e ammirazione per un uomo che riesce a toccare questo problema in modo così corretto da evidenziare per contrasto quanto siano becere e aggressive le risposte del preside.

Non lasciamolo solo.

Simone Blasetti

Se il gesto di questo professore venisse imitato da tanti altri che la pensano allo stesso modo non credo che potrebbero licenziare così tanta gente. Quindi il mio consiglio è di insistere. La laicità dello Stato la avremo anche grazie alle nostre piccole lotte quotidiane. E spero che anche gli alunni si diano da fare per far sparire dalle pareti ogni simbolo religioso.

Rothko61

Anch’io ho tolto il crocifisso dall’ufficio pubblico in cui lavoro.
Certo, in una classe fa più clamore perché qualche genitore bigotto insorge.
Ma se lo facciamo tutti (intendo quelli che operano in ufficio pubblici), l’iniziativa del singolo sarà meno isolata.

P.S.: quando ho preso possesso del mio ufficio, c’erano anche due madonne, un sant’antonio e un padre pio! Sigh

dysphoria_noctis

a questo punto, perchè non chiedere ai prof di entrare in classe direttamente con la maglia della squadra di calcio preferita? anche quella è una fede, no?

sergio longo

Facciamo una sottoscrizione per sostenere le spese legali del prof. Franco Coppoli???

Tutta la mia ammirazione ed il mio sostegno all’azione del prof. Franco Coppoli!!

😉

Giorgio

Bisognerebbe mandargli la nostra solidarietà direttamente. Qualcuno può trovale l’e-mail del professor Coppoli?

paola

è un mito! fategli leggere che siamo in tanti a sostenerlo, che in Italia ci sono anche tante persone intelligenti e sveglie, che non hanno bisogno di credere alle favole per vivere felici e rispettare il prossimo!che leggono, studiano, si informano, non guardano il grande fratello, vespa & co.,hanno un atteggiamento positivo e costruttivo nei confronti della vita, sono tolleranti nei confronti di tutto ciò che è diverso e lo rispettano, credono nell’amore e nella famiglia, hanno fiducia nella scienza, cercano di vivere secondo la regola d’oro, rispettano la libertà altrui e si animano affinchè i diritti dell’uomo vengano rispettati. ma pretendono dagli altri lo stesso trattamento. la scuola è pubblica e dello stato,che deve essere laico per rispettare tutti allo stesso modo: la religione non deve entrare nelle scuole se non come insegnamento della storia delle religioni. perchè non riusciamo a cambiare le cose? ci vorrebbero tanti prof.Coppoli…

Sandra

Sono d’accordo con la solidarieta’ a sostegno del professore, ma mi permetto di esprimere qualche perplessita’ su quella che potra’ essere l’impatto in un paese tanto retrogrado e bigotto come il nostro, cioe’ la reazione. Il fatto di levare il crocifisso verra’ visto come un atto violento, e i cattotalebani l’avranno vinta. Dopo lo spettacolo offerto dai bravi cattolici in questi ultimi giorni, e l’evidente indifferenza a tanta ferocia negli italiani che continuano a frequentare la chiesa, non mi aspetto niente di buono verso questo professore. Verra’ sanzionato, e paghera’ per la sua opinione. Siamo in un paese dove non si puo’ piu’ esprimere una opinione in contrasto, perche’ il fronte opposto e’ troppo agguerrito per accettare il confronto.
Penso che la scelta del professore sia una scelta di coscienza, e lo ammiro molto per questo, per il coraggio e la coerenza. In questi giorni mi sono trovata di fronte a persone che mai avrei detto cosi’ ottuse. E mi sono resa conto che contrastarle non serve. Anche se per carattere mi sembra un’ipocrisia, credo che per chi e’ capace la cosa migliore sarebbe ignorare gli orpelli, e spiegare e cercare di sviluppare il senso critico che manca drammaticamente da noi. Per esempio, oggi su repubblica c’e’ un bell’inserto su Darwin.
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/spettacoli_e_cultura/darwin-anniversario/odifreddi-anticipazione/odifreddi-anticipazione.html
Professori e docenti, parlatene coi vostri allievi. Sara’, secondo me, un gesto piu’ incisivo rispetto alla contrapposizione muro-contro-muro.

L’articolo cosi’ conclude:
“Ma come da un lato l’educazione scientifica può avere un effetto positivo e antireligioso, così dall’altro lato l’educazione religiosa può sortire un complementare effetto negativo e antiscientifico. Lo conferma un passo dell’Autobiografia, in cui si può leggere una chiara allusione al Genesi: “Non dobbiamo trascurare la probabilità che il costante inculcare la credenza in Dio nelle menti dei bambini possa produrre un effetto così forte e duraturo sui loro cervelli non ancora completamente sviluppati, da diventare per loro tanto difficile sbarazzarsene, quanto per una scimmia disfarsi della sua istintiva paura o ripugnanza del serpente”. “

Sandra

Ho un commento bloccato, a cui aggiungo questo estratto dall’articolo odierno di Repubblica dedicato a Darwin, da una sua lettera:

“Benché io sia un fervido sostenitore della libertà di opinioni in ogni argomento, mi sembra (a torto o a ragione) che attacchi diretti contro il cristianesimo e il teismo abbiano assai scarso effetto sul pubblico, e che la libertà di pensiero possa meglio promuoversi con quella illuminazione graduale dell’intelletto umano che consegue al progresso delle scienze. Perciò ho sempre evitato di scrivere sulla religione, e mi sono limitato alla scienza”.

win

inviate la nostra solidarietà al professore coraggioso, ed alla collega in provincia di Verona che ha fatto altrettanto..
anzi create un fondo di difesa per questi coraggiosi …

Stefano Bottoni

Un eventuale licenziamento (ma anche solo la censura) nei confronti del prof. Coppoli sarebbe totalmente illegale. Basterebbe un ricorso al TAR per il ritiro del provvedimento. Poi, credo, vi sarebbero gli estremi per denunciare il preside per abuso d’ufficio.
A proposito, leggo su “La Repubblica” che i primi tempi nessun ragazzo protestò; solo dopo qualche mese vi fu una mozione durante un’assemblea studentesca. Mi viene da pensare dunque che l’iniziativa non sia partita dai ragazzi, ma da qualche genitore bigotto che abbia spinto i propri figli a protestare.

Nicola Morgantini

Grazie davvero, professore. Sono le persone come lei che ancora danno un briciolo di dignità a questo paese sciagurato.

paolo76

“il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente.

La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo “prima di Cristo” e “dopo Cristo”. O vogliamo forse smettere di dire così?

Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. E’ muto e silenzioso. C’è stato sempre. Per i cattolici, è un simbolo religioso. Per altri, può essere niente, una parte dei muro. E infine per qualcuno, per una minoranza minima, o magari per un solo bambino, può essere qualcosa dì particolare, che suscita pensieri contrastanti. I diritti delle minoranze vanno rispettati.

Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager?

Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino.

Il crocifisso fa parte della storia del mondo.

Per i cattolici, Gesù Cristo è il figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e dei prossimo. Chi è ateo, cancella l’idea di Dio ma conserva l’idea dei prossimo. Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c’è immagine.

E’ vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini.

E di esser venduti, traditi e martoriati e ammazzati per la propria fede, nella vita può succedere a tutti. A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola.

Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto o accade di portare sulle spalle il peso di una grande sventura. A questa sventura diamo il nome di croce, anche se non siamo cattolici, perché troppo forte e da troppi secoli è impressa l’idea della croce nel nostro pensiero. Tutti, cattolici e laici portiamo o porteremo il peso, di una sventura, versando sangue e lacrime e cercando di non crollare. Questo dice il crocifisso. Lo dice a tutti, mica solo ai cattolici.

Alcune parole di Cristo, le pensiamo sempre, e possiamo essere laici, atei o quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto “ama il prossimo come te stesso”. Erano parole già scritte nell’Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto.

Sono il contrario di tutte le guerre. Il contrario degli aerei che gettano le bombe sulla gente indifesa. Il contrario degli stupri e dell’indifferenza che tanto spesso circonda le donne violentate nelle strade.

Si parla tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace, oltre a queste semplici parole? Sono l’esatto contrario del modo in cui oggi siamo e viviamo. Ci pensiamo sempre, trovando esattamente difficile amare noi stessi e amare il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente impossibile, e tuttavia sentendo che là è la chiave di tutto.

Il crocifisso queste parole non le evoca, perché siamo abituati a veder quel piccolo segno appeso, e tante volte ci sembra non altro che una parte dei muro. Ma se ci viene di pensare che a dirle è stato Cristo, ci dispiace troppo che debba sparire dal muro quel piccolo segno.”

Crocifisso: «Quella croce rappresenta tutti», di Natalia Ginzburg, L’Unità, 22 marzo 1988

PS: Meditate gente…meditate

Cosimo

Il prof. Coppoli deve passare alle vie legali. La nostra Costituzione deve essere rispettata e protetta dalle continue umiliazioni operate dal governo e dal Vaticano.

Maurizio

Ma, secondo quale capo d’accusa sarebbe stato denunciato?
…io non riesco proprio ad immaginarmelo

faidate

Forse l’Uaar potrebbe invitare i professori, soci o simpatizzanti, a fare altrettanto nelle loro scuole, garantendo supporto legale. Chi è d’accordo, lo faccia sapere esplicitamente.

Luigi Tosti

Francamente questo professore mi sembra uno squilibrato che offende la sensibilità della maggioranza degli itlaiani. Io non mi permetterei mai di togliere i crocifissi o di chiedere di toglierli.

béal feirste

@ salvatore la prostata

E pensa se (secondo la tradizione) Gesù fosse stato impiccato: oltre ad avere un cappio appeso nelle aule, non si potrebbe più nemmeno fare il gioco dell’impiccato in classe.
Il rischio sarebbe che qualche compagno bigotto hi-tech riprendesse la scena e poi, tramite youtube, questa fosse esposta al pubblico ludibrio tramite l’informazione di Studio Aperto…

Stefano Bottoni

@ Luigi Tosti

La maggioranza degli italiani se ne frega bellamente. All’italiano medio non toccare il portafogli e la squadra del cuore, tutto il resto va bene.
Anni fa la chiesa non voleva le partite giocate di domenica, ma ha dovuto fare marcia indietro.
Immagina se soltanto i battezzati dovessero pagare una tassa per continuare ad essere cattolici: vedresti che apostasia di massa!

Costantino Rossi

@ paolo76
Sono ormai più di vent’anni che i clericali, nel tentativo di convincere i laici che il crocifisso non dà fastidio a nessuno, citano la lettera della Ginzburg. A parte che la Ginzburg non era né una giurista, né una rappresentante del movimento laico, ripresentare implacabilmente lo stesso articolo per vent’anni denota soltanto che non hanno altri documenti più argomentati da citare, né laici né cattolici.

adriano

@Kaworu

a te niente frustate, basta la museruola e il guinzaglio !!! 🙂

Simone Blasetti

@paolo76
Certo… 2000 anni fa il mondo cambiò da così… a così.
La redenzione è stata utile e Dio, l’onnisciente, lo sapeva!!!!
Ahhh, che bello vivere nell’era d.C. !!! Noti anche tu un’aria più fresca, più salubre, più pulita? Io sono ottimista! SIAMO OTTIMISTI!!! Siamo felici e ottimisti!!!!

^_^

Filippo

Assurdo! Io quando ero al liceo ho pagato a caro prezzo il fatto di aver espresso un parere contrario alla presenza del crocifisso in classe.

Kaworu

@adriano

di solito chi non sa cosa dire fa più bella figura a star zitto 😉 ovviamente opinione mia eh 🙂

sarà che sono abituata a intervenire in maniera pertinenete a un thread e non a casaccio 😉

rosalba sgroia

Dal mio blog un commento e la mia replica:

Nessuna solidarietà. Dittatura laica nei confronti degli studenti!
L’arredo della classe, fosse anche che il crocifisso non ci debba essere, non spetta a lui decidere. Si attenga al compito per cui viene pagato e non si permetta di aggiungere una virgola se non è stato concordato con il consiglio di classe! Sicuramente al dirigente scolastico incaricato spetta la responsabilità dell’arredo.
Blogger: Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Blocca questo utente menphis

menphis
Bella roba, il tuo cristo si inca parecchio…ESSERE CONSIDERATO UNA PARTE DEL MOBILIO!! Ma basta con queste buffonate!
E’ un segno CHE VUOLE MARCARE IL TERRITORIO CON LA FORZA!
SAI BENE COSA SIGNIFICA IL SIMBOLO SACRO E A COSA SERVE!
AGGIUNGO:
IERI HO TOLTO UN BANCO DALLA MIA CLASSE. VERRO’ DENUNCIATA?

paolo76

@ Costantino e Simone: Il mio era una spunto di riflessione.
Le parole della Ginzburg mi sembrano infatti ampiamente condivisibili.
Naturalmente non è espressione di tutto il mondo laico nè tantomeno le sue parole possono essere la verità assoluta. Non lo sono nemmeno per me…non pretendo che lo siano per altri.
Mi paiono, semplicemente, delle considerazioni ponderate da parte di una persona che cattolica non è….e che, quindi, non attribuisce al crocifisso il significato “sacro” che esso ha per chi, invece, è credente.
Questo era il senso del citazione.
Mi sarebbe piaciuta una Vostra riflessione (o anche critica) nel merito, piuttosto che leggere parole che denotano un atteggiamento difensivo o inutilmente sarcastico.
In attesa di leggerVi, Vi saluto.

tikerbuba

Prof.Coppoli,come socio Uaar non posso che essere solidale con lei.Una battaglia come la sua io la feci 20 anni fa in una corsia d’ospedale.Sa come e’ andata a finire?Mi sono ritrovato completamente isolato.E’ anche vero che vent’anni fa non c’era una attenzione al problema come c’e’ oggi.Un caloroso Augurio e non MOLLI!

dinuzzo 56

scrivete una mail di disappunto al preside dell’istituto, educatamente ,ma decisamente ,ricordandogli che è pagato per garantire pari diritti a tutti gli studenti, che la religione di stato non esiste più, che i soli simboli che devono esere esposti negli uffici pubblici sono la bandiera italiana e la foto del presidente della repubblica. io l’ho gia fatto.

adriano

@Kaworu:
di solito chi non sa cosa dire fa più bella figura a star zitto ovviamente opinione mia eh
sarà che sono abituata a intervenire in maniera pertinenete a un thread e non a casaccio

Mi inchino dinanzi a cotanta classe !!! 🙂

MicheleB.

Io credo che non sussistano motivazioni regolamentari a procedere contro quest’uomo.
In base a che titolo potrebbe essere addirittura licenziato? Mica l’ha rotto il crocefisso.
Nemmeno ha rimosso uno strumento didattico (ad esempio un mappamondo).
Secondo me, in caso di qualsiasi rappresaglia, può fare ricorso e vincerlo.

babaciu

E perchè non mettere una bella svastica?
La svastica,che deriva dalla croce runica,è un simbolo addirittura precedente alla croce,era usato dalle popolazioni celtiche,dalle quali discendono i nostri bravi leghisti,un simbolo molto più legato alle nostre radici che non una croce di origine mediorientale.

Alessandro Bruzzone

Che i sindacati si siano finalmente svegliati?

Solidarietà al prof!

tikerbuba

@ Paolo76
Ti sei mai chiesto a chi era riservata una fine disumana come quella della crocefissione?Ti sei mai chiesto chi era questo Unto e quale era il suo scopo?Per non entrare in inutili polemiche e’ sufficiente leggere i libri (documentati)di Luigi Cascioli,tipo “la favola di Cristo”.Chi si dichiara credente dovrebbe prima sapere in cosa o in cui crede.

judith

propongo una raccolta firme su questo sito per mostrare la nostra solidarieta’ al professore.

tikerbuba

@ Paolo 76

Tu citi la Natalia Ginzburg che espresse un suo punto di vista strettamente personale e lo fai diventareun pensiero universale,ovvero tutti dovremmo pensarla come lei.Siamo alle solite!
Non siete capaci di rispettare l’altrui pensiero,anzi imporre il proprio;e’ cosi che funziona il pensiero unico di cui tu fai parte.

paolo76

@tikerbuba: Quel Luigi Cascioli che dice che Gesù era in realtà Giovanni di Gamala??? Quel Luigi Cascioli IGNORATO da tutta gli storici laici???
Tikerbuba…ma fammi il piacere su!!!!!!
Giovanni di Gamala NON E’ UN PERSONAGGIO STORICO..è un personaggio di un romanzo di G.A. Henty. Tale personaggio, nel corso del ROMANZO, diventa Gesù (toh che strano..!).
Forse chi si dovrebbe documentare non sono io!.

MicheleB.

@paolo76
anche Maometto, il Budda, Confucio e Lao Tse hanno cambiato il mondo nella stessa misura del Cristo. Anche Rousseau, Voltair, Hegel, DeGobinau, Bakunyn, Marx…
La maggior parte di essi ha predicato, più o meno, le stesse cose, tutti hanno comunque agito a fin di bene (o così dicevano). Chi è più importante, fra costoro? Lo decidi te?

frank

Per Paolo 76.
Sono un adoratore del Dio Iuppiter,in tutte le stanze di casa ne ho appesa una raffigurazione,mi dà
gioia e serenità,ma non mi permetto di appenderla nella sala consigliare del comune dove risiedo.
Adoro anche il babà (noto dolce napoletano).

paolo76

@Michele B. : La scelta di una scala di valori e dei “personaggi” che influenzano la nostra vita e il nostro agire è naturalmente una scelta personale. Altrettanto naturalmente non mi permetterei mai di imporre la mia o di decidere io per gli altri. In questo caso, tuttavia, non stiamo parlando di una scelta..ma se sia giusto o meno (e per quale ragione) rimuovere qualcosa che è già presente in molti luoghi pubblici. Io ho espresso la mia opinione facendo mie le parole della Ginzburg..ma onestamente non ho ancora capito su cosa si basi l’opinione contrario.

@Frank: Caro frank, anche io sono un adoratore del babà (avendo origini napoletano) e Ti assicuro che se vedessi una gigantografia di tale dolce esposta nella Sala Consigliare (ahime, vivendo a Milano, non succederà mai…al massimo il panettone) non mi verrebbe mai in mente di toglierla. Il babà (cosi come il tuo dio iuppiter) non urtano in alcun modo la mia sensibilità nè tantomeno offendono me e ciò in cui credo.

Un saluto ad entrambi

bardhi

@ paolo76

“Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti………”

Hai le prove che prima di Cristo nessuno altro umano lo avrebbe mai detto? Ma Cristo era umano o era una dio? Ma a Cristo lo aveva detto il suo padre, quindi era una rivelazione, o ci era arrivato da solo, ma ci arrivato da solo in quanto era figlio di dio o perché era molto intelligente o perche aveva meditato molto su di questo?
Ti giuro, tutto questi pensieri mi sono arrivato dopo aver letto il tuo consiglio “Meditate gente…meditate”

ET

paolo76 scrive:

11 Febbraio 2009 alle 10:23
“il crocifisso non genera nessuna discriminazione. ……

Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. ‘

Sì, è vero, il crocefisso è segno di dolore: ricorda che bisogna soffrire per partorire anche se c’è l’epidurale ( da quando è disponibile in Italia?), ricorda che gli antidolorifici in Italia stentano ad essere usati come negli altri paesi, ricorda che se starai male ti metteranno il sondino a forza ( anche se tu non lo vorrai, mio padre se lo toglieva e lo tenevano fermo per rinfilarglielo nuovamente), ricorda che non puoi avere il potere di decidere del tuo corpo e delle tue sofferenze, ricorda che non riuscirai a trovare la pillola del giorno dopo….. io quando vedo un crocifisso provo autentica paura ( narturalmente dirai che è il diavolo che è in me!)
Paolo76… vfclo!!!

Ann

@paolo 76
è giusto rimuovere i simboli religiosi dagli edifici pubblici perchè questo è uno stato laico.
mi pare semplice…ma ne riparleremo quando nelle scuole sarà imposto alle donne di velarsi, per rispetto alle immagini religiose ivi esposte.
ripeto: vi pentirete d’aver concesso tali diritti ai religiosi, oh, quanto ve ne pentirete…

Luigi Tosti

@ Stefano Bottoni
La notizia del prof. Coppoli l’ho diffusa ieri col commento che riporto qui di seguito. Forse sarebbe il caso di ricordarsi di qualcun altro che ha portato avanti e sta portando avanti questa battaglia, ivi incluso il prof. Luigi Girelli.

ANCHE IL PROFESSORE “ANTICROCIFISSO” SI APPRESTA AD ESSERE ARSO SUL ROGO.
Forse sarà per il freddo, ma il mese di febbraio si conferma come quello più gettonato per ardere gli “eretici” sui roghi.
Oltre al caso del giudice Luigi Tosti, per il quale si sta accatastando legna in vista dell’udienza del 17 febbraio 2009 dinanzi alla Sesta Sezione penale della Cassazione, anche per il professore Franco Coppoli, che insegna all’Istituto Casagrande di Terni, si profila un arrostimento a fiamma piuttosto vivace. Domani 11 febbraio 2009, infatti, l’insegnante dovrà comparire dinanzi al Consiglio di Disciplina dello Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione) per rispondere di un “grave” crimine, e cioè per aver rimosso il sacerrimo crocifisso, che campeggia sulla parete dietro la cattedra, durante l’ora della sua lezione, per riappenderlo poi al termine. Con questo comportamento, veramente “oltraggioso” e “sacrilego”, l’insegnante ha osato rivendicare gli stessi diritti di eguaglianza religiosa che competono ai cattolici nonché il diritto di libertà di insegnamento e di libertà religiosa e il principio supremo di laicità dello stato e della scuola pubblica: non ha però tenuto conto che la “razza” cattolica è una razza superiore, perché il cattolicesimo è l’UNICA Religione VERA in quanto rivelata direttamente da Dio che, poi, ha nominato un suo Legale rappresentante sul Pianeta Terra: il Papa.
Da fonti riservate si è appreso che il Ministro di Giustizia e quello dell’Istruzione, al fine di limitare le spese per l’acquisto della legna, starebbero concertando di bruciare i due eretici su un unico rogo, che sarà allestito a Roma, in Campo de’ Fiori, martedì 17 febbraio 2009, per celebrare degnamente la ricorrenza del 409esimo anniversario del rogo su cui arse Giordano Bruno.

Federica

Una bella sorsata di olio di ricino, qualche manganellata e passa la paura!

Al prossimo che dice che siamo uno stato laico sputo in un occhio…

Sandra

Domanda per chi lavora nella scuola e/o capisce di legge: Possono costruire un’accusa a partire anche dal passato, in qualche modo dichiarandolo non idoneo (tipo clinica di Udine)? Non so, tirare fuori una vecchia assenza, un giudizio contestato, un pretesto insomma per allontanarlo? Spostando l’attenzione sull’integrita’ professionale e sviandola dal diritto alla liberta’ religiosa?

Alfio

Ecco togliamo tutti i crocefissi cosi Luigi Tosti smette di piangere e ricomincia a lavorare

frank

Caro Paolo 76 , ti ringrazio per la cortese,simpatica e spiritosa risposta.
Il problema nasce quando all’immagine seguono delle sollecitazioni confessionali alla politica,
suffragate dalla presunta cattolicità della maggioranza degli italiani.
Sarei felice di sapere se il tuo credere è svincolato da immagini e catechismi vari,come è il mio,
, non credo nelle chiese organizzate,anche nei vangeli si dice di pregare da soli.
Simpaticamente ti saluto.

Sergio

Caro paolo76,

come tu dici “Per i cattolici, Gesù Cristo è il figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e dei prossimo” e “Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c’è immagine”

Parafrasando Orwell, “tutti i martiri sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri”.

Il crocifisso può evocarti qualsiasi sentimento positivo, ma non puoi negare che sia un forte simbolo di una specifica religione. Come tale non è un simbolo neutrale che rappresenta l’identità culturale di uno stato. Quindi non può essere usato a tale scopo.
Non esistono argomenti che posano bilanciare tale disparità.

Federica

Il crocefisso genera discriminazione, in una scuola pubblica, proprio perché, essendo PUBBLICA, dovrebbe accogliere tutti.

Perché il bambino ebreo, entrando in classe, deve vedere il crocefisso e ricordarsi che i cristiani hanno perseguitato la sua gente per secoli?
Esistono anche gli ebrei italiani da generazioni e generazioni, quindi non tiriamo fuori le menate sugli immigrati.

La scuola PUBBLICA dovrebbe essere neutrale e non esporre né nessun simbolo religioso né fare politica.
Se uno vuole il crocefisso e la preghierina al mattino va alla privata cattolica.

Cristo avrà anche detto che siamo tutti fratelli, infatti non è lui il problema, visto che come uomo gode anche della mia ammirazione (non posso credere che fosse figlio di Dio, ma come uomo aveva del coraggio). Il problema è la Chiesa Cattolica per cui si è fratelli di chi le dà ragione, sennò morte et sterminio.
Vi pare che le Crociate ricordino a qualcuno che siamo tutti fratelli? E i roghi dell’Inquisizione?
OK, ogni tanto i fratelli litigano… ma non esageriamo!

addy-a-palooza

@paolo76: “Stiamo parlando se sia giusto o meno rimuovere qualcosa che è già presente in molti luoghi pubblici”. E’ questo che non capisco.
Il fatto che il crocifisso sià già lì impone forse di lasciarcelo? E’ l’unico motivo che i cattolici possono addurre: “E’ già lì, pare brutto toglierlo…” o anche: “Non dà fastidio a nessuno”.
Ma col cavolo! Vogliamo che sia tolto dai luoghi pubblici perchè sottintende una concezione di Stato italiano come Stato cattolico che deve essere superata. La Chiesa cattolica dà fede e speranza a milioni di persone? Vabbene, non lo metto in dubbio. Lasciamo anche da parte tutte le sue brutture, oh e se ce ne sono. Ma lo Stato deve essere autonomo e indipendente.
“E vabbè, ma cosa c’entra questo con un crocifisso attaccato al muro?” C’entra, eccome.

Federica

Noi, fin dalla prima Liceo, sosistuimmo il crocefisso con QUELO:

http://www.youtube.com/watch?v=lpYSFPO7pqw

Quando il prete ci disse “Non scherzate e rimettetelo!” noi dicemmo “No” e ci tenemmo Quelo.
Eravamo tutti uniti.

E il nostro Quelo ce lo siamo tenuti finché all’ennesimo cambio d’aula ce lo siamo dimenticati e quelli di Quinta non ce l’hanno più restituito 🙁

Però mi sembra di ricordare che per tutti e cinque gli anni il crocefisso ce lo siamo risparmiato :p

Peppe

Per Paolo76
Io sono un fervido credente del dio “WC”. Il “WC” non genera discriminazioni. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione interiore.
Il WC non genera nessuna discriminazione. E’ muto e silenzioso. C’è stato sempre. Per me, è un simbolo religioso. Per altri, può essere niente, una parte dei muro. E infine per qualcuno, per una minoranza minima, o magari per un solo bambino, può essere qualcosa dì particolare, che suscita pensieri contrastanti. I diritti delle minoranze vanno rispettati.

Il “WC” fa parte della storia del mondo.

Se attaccassi un cesso sotto al tuo cristo a me farebbe piacere e a te, per il tuo discorso intelligente, non dovrebbe dare nessun fastidio.

Vedi caro Paolo, dal momento che mi trovo a dialogare con un individuo che nel 2009 ancora professa un culto, adorando divinità e andando dietro a uomini che si acconciano con tuniche colorate e bizzarri cappelli e che ritiene, inoltre, la pioggia non un fenomeno fisico climatico ma la pipì degli angioletti o le lacrime della madonna, mi rimane difficile far entrare in quella tua testa coibentata il concetto di reciprocità di culto che dovrebbe esistere in una nazione che non prevede religione di stato. Per quale motivo non dovrebbero esserci accanto al tuo cristo tutte le altre eventuali iconografie? E poichè niente di tutti questi culti è dimostrato o dimostrabile ogni individuo che si trovasse a credere a qualsiasi cosa avrebbe il diritto di attaccarla al muro della classe (sai che bordello). Quindi, per attaccare quadri o chincaglierie varie hai casa tua o tantissimi luoghi dove di fronte a uno dei succitati tizi goffamente agghindati sei solito venerare la tua divinità creatrice di tutto. Mi spieghi mai il perchè devi attaccare roba tua e solo tua in uno spazio comune? Io non lo faccio, sono forse più civile?

A proposito: il tuo dio è in grado di creare un corpo talmente pesante che neppure lui è in grado di sollevare? Tanto per dimostrarti che non è prova di intelligenza credere all’onnipotenza di chicchessia.

PS: Medita Paolino…medita

Andrea

@Paolo76
Premettiamo innanzi tutto che il Gesù di cui parli tu non è mai esistito, come non esiste il tuo dio.
Aggiungiamo che la chiesa cattolica è una cosca di personaggi che vivono alle spalle degli altri, spesso alle spalle di ragazzini adolescenti.
Quel simbolo che tu descrivi in modo così bizzarro, è soltanto una cosa che ci ricorda di come la chiesa ci ha preso in giro per 2000 anni, e che sta continuando a farlo.
A me personalmente dà fastidio vederlo appeso al muro.
Tu in casa tua sei libero di appendere al muro quello che ti pare, ma in luoghi pubblici, e soprattutto nelle scuole, è un insulto.
Io a vedere quell’oggetto appeso in una scuola o in un ospedale mi offendo, e come me tanti altri.
Chi come te pensa di avere il diritto di costringere gli altri ad essere sottoposti a quell’oggetto è soltanto un prepotente.

Ciao a tutti

patrizia

Bravo Andrea. Aggiungo che la prepotenza sta diventando imposizione che diventerà dittatura. Sicuramente non esiste più la laicità dello Stato italiano. ma uno stato cattolico. Non siamo stati capaci di fermarli, riconosciamolo.

Stefano Bottoni

@ Luigi Tosti

Mi congratulo per la tua ironia, dote che apprezzo sempre.
Chissà, forse il vaticano non paga le bollette del riscaldamento perchè trova sempre qualcuno da bruciare nelle caldaie sotterranee (che spreco quei roghi in piazza)…

kefos93

@ Paolo76 & correligionari:

Mai sentito parlare di Horus, Attis, Erakles ecc. antesignani del vostro mai esistito GC ?
Continuate pure a pascervi di bibbie e vangeli, ma la STORIA è diversa !

eraldo

Carissimo Paolo 76
ti prego di buttare un pò del tuo tempo e dedicarlo alla lettura degli otto ( fino ad ora ) volumi della Storia Criminale del cristianesimo di Deskner – ed. Ariele ). Forse capirai perché la religione fondata non da Gesù ma da un epilettico sadico di nome Paolo ha generato in venti secoli una disgustosa, orrenda scia di sangue e di dolore come mai prima e dopo nella storia dell’umanità e capirai come mai ci sono persone che alla vista di quell’ebreo sulla croce possono provare non sentimenti di fede ma solo un brivido di orrore.
Salutoni

dinuzzo 56

@alfio
Luigi Tosti merita ben altro rispetto che la tua battutina e scusatina successiva: qualche miliaio di luigi tosti in più e questo paese sarebbe un po’ più civile.
@ paolo 76
il libro di cascioli è interessante e coerente: ammesso che anche giovanni di gamala sia frutto di fantasia, almeno non devo”digerire” eteroinseminazioni ,parti virginali, adulterazioni miracolose (fare il vino con l’acqua è reato da queste parti!), rapporti di parentela inverosimili (il padre e figlio di se stesso , si condanna a morte( perchè sta scritto, mica possono gli uomini variare i corsi di dio!) e si risorge:tutto da solo!
Come libro di fantasia è sicuramente più bello e articolato di quello di cascioli, anche se un po’ scopiazzato qua e la da precedenti racconti.
Tu metteresti il baba attaccato alla sala consigliare: dai, prova. Quello che fai finta ti sfugga
è che la prevaricazione catto-talebana non solo non permette di attaccare alle pareti niente che non siano crocefissi , non permette neanche di attaccare la bandieara italiana e la foto del presidente della repubblica ,i soli simboli di garanzia trasversale.
Il giorno che quel simbolo CHE DIVIDE lascierà i posti pubblici ( cioè di tutti ,ma di nessuno in particolare) cominceremo a parlare di rispetto fra pari. Finchè marcate il territorio come rex , si farà fatica considerarvi con rispetto.

Lorenzo T.

@ Paolo76: Gesù detto il cristo non fu il primo a lanciare il concetto di uguaglianza degli uomini (e nemmeno quello di un unico dio), fu semplicemente colui che lo propose direttamente alle masse. Inoltre occorre distinguere l’uguaglianza dalla tolleranza, concetto questo che risale all’illuminismo.

Esprimo anche io solidrietà per il docente.

paolo76

Ho letto le tante risposte al mio messaggio e ringrazio la maggior parte di Voi per i toni pacati presenti nella quasi totalità dei messaggi.
Mi dispiace vedere, tuttavia, che – per alcuni di Voi – chi ha una opinione diversa è bollato come un credulone-deficiente (nella miglior delle ipotesi) un servo del Vaticano e di preti o vescovi (in quella meno pacata) o addirittura un bruciastreghe/inquisitore.
Da dove tanta assoluta certezza? Non dovrebbe essere proprio il dubbio ciò che sta alla base del vostro modo di pensare? Non è proprio questa “chiusura di pensiero” che rimproverate ai cattolici?
In ogni caso – e lasciando da parte gli insulti di pochi – mi sembra di aver già chiarito la mia toltale contrarietà a qualsiasi imposizione. Quanto sopra anche semplicemente per il fatto che ogni imposizione genera l’effetto esattamente contrario. Non c’è miglior modo di far allontare la gente da Dio che imporgli di avere fede. La fede non si impone o si ha o non si ha. Non è un merito o un demerito. Tantomeno può essere un’imposizione.
La CCAR (l’acronimo ve lo rubo) è un organizzazione di uomini. Non imputate gli sbagli degli uomini a Dio. Non prendetevela con Dio per gli sbagli della sua Chiesa.

Andrea

@Paolo76
Devo dirti che sbagli ancora.
Se il tuo dio esistesse, sarebbe il diretto responsabile delle colpe dei suoi sacerdoti.
Ti sei mai chiesto come sia possibile che un dio buono scelga tramite la vocazione tanti preti pedofili?
Ti sei mai chiesto come sia possibile che un dio buono che suggerisce ai papi quale via scegliere, abbia suggerito ai papi dell’inquisizione di bruciare vivi donne e bambini?
Ti sei mai chiesto come sia possibile che un dio buono abbia suggerito ai papi successivi a quelli dell’inquisizione, di fare santi i papi dell’inquisizione?

Il crocifisso (ma non solo) è un imposizione.
Visto che sei contrario alle imposizioni, convieni con noi che il crocifisso debba essere appeso in proprietà privata o nei luoghi di culto, e non certo in luoghi pubblici?

Ciao a tutti

Simone Blasetti

@paolo76
Scusa, io ho risposto in modo umoristico, spero non te la sia presa, ma il senso è che a parer mio il cristianesimo non ha rappresentato nessuna rivoluzione, né nel bene, né nel male. E’ vero che ha prodotto guerre, persecuzioni, morte e distruzione, ma non sappiamo cosa sarebbe accaduto senza il cristianesimo. Probabilmente l’uomo avrebbe trovato altri motivi per fare le stesse identiche cose. Per questo motivo io credo che nessuna religione abbia realmente cambiato il mondo. Le religioni sono frutto ed espressione della nostra umanità (da non intendere in senso positivo). Insomma siamo nati per soffrire e ci riusciamo benissimo. L’unica cosa che possiamo sperare è che un giorno l’uomo diventi meno stupido e meno masochista.

Federica

Non è un po’ troppo facile dire che Dio non ha colpa degli sbagli della sua Chiesa?
Mi pare che con Sodoma e Gomorra ci sia andato pesantino…
Anche per quella storia del diluvio universale.
E mi sembra che Gesù non abbia proprio stretto la mano ai mercanti del tempio.

Se Dio esiste, perché non punisce la Chiesa corrotta che vorrebbe rappresentarlo?

Concordo con te quando dici che la fede non può essere un’imposizione.
Ma, dunque, non è nemmeno giusto mettere crocefissi nei luoghi pubblici, proprio perché sono un’imposizione per chi non ci crede.
Nel pubblico non dovrebbero esserci simboli, poi nel privato uno può allestire un altare in soggiorno.

* * *

Da dove tanta assoluta certezza? Non dovrebbe essere proprio il dubbio ciò che sta alla base del vostro modo di pensare? Non è proprio questa “chiusura di pensiero” che rimproverate ai cattolici?

* * *

Io non rimprovero tanto ai cattolici (nemmeno tutti!) la loro chiusura di pensiero, ma il voler imporre il loro pensiero a tutti. Che è un concetto un po’ diverso.
Ovvero mi va benissimo che il Cardinale Taldeitali mi consideri un’eretica che brucerà all’inferno. Mi girano le balle quando, però, il mio stato mi impone una legge che impedisce ANCHE A ME di ricorrere alla diagnosi preimpianto perché, per la Chiesa Cattolica, l’embrione è già una vita.
E’ il voler imporsi sugli altri, non il ritenersi superiori agli altri, ciò che infastidisce. Almeno per quanto mi riguarda.
Poi mi sta anche bene che il cattolico medio si senta nella condizione di guardami dall’alto in basso – sinceramente me ne frego abbastanza: contento lui! – purché il mio stato sia laico e io possa scegliere, in piena autonomia, cosa è meglio per me e cosa fare con la mia vita, senza imposizioni da parte di una religione che non mi appartiene.

Per fare un esempio che esula dall’argomento, per cinque anni sono stata vegetariana e non ho mai cercato di convincere nessuno che il mio regime alimentare fosse migliore di altri, per quanto lo ritenessi o non lo avrei portato avanti.
Tuttavia non mancava gente che cercava di convincermi del contrario e che, addirittura, non si dispensava MAI dall’offrirmi carne, o dal farmi pesare il fatto che non la mangiassi, pur sapendo che questo andava contro i miei principi.
A me non infastidiva affatto che qualcuno mangiasse carne, anche in mia presenza: mi infastidiva, però, e molto anche, che si pretendesse che ANCH’IO ne mangiassi.

bardhi

è tipico ad molto esseri viventi marcare il loro territorio, p.e i cani lo fanno con il pipi, gli uomini lo fanno con diversi simboli di appartenenza o distinzione, gli cristiani in generale e gli cattolici in particolare marcano il loro territorio con il crocefisso, gli islamici con la mezzaluna e cosi via. Dico a tutti i cani che vano in giro a marcare il territorio, il prossimo cane che verrà cancellerà il vostro marchio.

kefos93

salvatore la prostata scrive:

-” non mi ricordo ne l`autore ne la chiesa dove è esposto un quadro che rappresenta
una santa che guardando il crocefisso…sembra in estasi..con le palle degli occhi tutte
in su…come stesse per raggiungere un orgasmo! ”

Neanche io conosco la chiesa né l’autore, ma la protagonista era sicuramente Teresa d’Avila.
Leggiti la vera storia ( non edizione CEI )
Anche il Bernini la raffigura mentre ha un orgasmo!

http://www.aboutroma.com/roman-photo-gallery/rome-images/extasiteresa.gif

Ciao

MicheleB.

@paolo76
Non sono d’accordo; è proprio con le imposizioni che il cristianesimo si è diffuso, con i battesimi forzati, l’arsura degli idoli precedenti, la persecuzione od il bando dei “ribelli” e dei “difformi”. Se per te la croce rappresenta quella bella favola di cui parli, sei ovviamente liberissimo di esporre tutte le croci che vuoi IN CASA TUA. Ma in un luogo pubblico, per civiltà e pluralismo, non dovrebbero apparire simboli di nessun tipo. Ciò che ho contro la chiesa riguarda solo me. Non è per il mio personale fastidio, quindi, ma per il compito impersonale ed istituzionale di una scuola pubblica come di un tribunale, un seggio elettorale, un ufficio INPS o la sala consiliare d’un municipio.
PS: non potrei mai prendermela con un dio.

LucaRoberto

Quindi Federica se vedi che uno si sta suicidando (senza mettere in pericolo vite altrui) lo lasci fare senza alcun tentativo di fermarlo giusto? Mi siedo lì.
E’ autodeterminazione anche il suicidio non assistito.

Oppure quello che si vende un rene perchè non ha soldi: è “disporre del proprio corpo”, quindi via una bella legge sul prezzo degli organi propri.

Occorre molta attenzione a generalizzare e ne occorre moltissima per fare una legge.
Per evitare abusi.

Tutto qui.

Ammettere di non avere sempre ragione e sforzarsi di non generalizzare è il primo passo per costruirsi un senso critico.
Provateci anche voi.
Io l’ho fatto.

paolo76

Alle Vostre richieste lascio rispondere il Consiglio di Stato, Sez. VI, 13/02/2006, n.556.
Condivisibile o meno questa è la risposta del massimo organo giurisdizionale in materia e non certo della Sacra Rota (nel giudizio amministrativo, il giudizio per Cassazione è ammesso solo per difetto di giurisdizione).
Gran parte di Voi già la conosceranno, ma per chi avesse voglia di perdere cinque minuti la riporto in stralcio qui di seguito.

“È evidente che il crocifisso è esso stesso un simbolo che può assumere diversi significati e servire per intenti diversi; innanzitutto per il luogo ove è posto.
In un luogo di culto il crocifisso è propriamente ed esclusivamente un “simbolo religioso”, in quanto mira a sollecitare l’adesione riverente verso il fondatore della religione cristiana.
In una sede non religiosa, come la scuola, destinata all’educazione dei giovani, il crocifisso potrà ancora rivestire per i credenti i suaccennati valori religiosi, ma per credenti e non credenti la sua esposizione sarà giustificata ed assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso, se esso è in grado di rappresentare e di richiamare in forma sintetica immediatamente percepibile ed intuibile (al pari di ogni simbolo) valori civilmente rilevanti, e segnatamente quei valori che soggiacciono ed ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile. In tal senso il crocifisso potrà svolgere, anche in un orizzonte “laico”, diverso da quello religioso che gli è proprio, una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni.
Ora è evidente che in Italia, il crocifisso è atto ad esprimere, appunto in chiave simbolica ma in modo adeguato, l’origine religiosa dei valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà, di autonomia della coscienza morale nei confronti dell’autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana.
Questi valori, che hanno impregnato di sé tradizioni, modo di vivere, cultura del popolo italiano, soggiacciono ed emergono dalle norme fondamentali della nostra Carta costituzionale, accolte tra i “Principi fondamentali” e la Parte I della stessa, e, specificamente, da quelle richiamate dalla Corte costituzionale, delineanti la laicità propria dello Stato italiano.
Il richiamo, attraverso il crocifisso, dell’origine religiosa di tali valori e della loro piena e radicale consonanza con gli insegnamenti cristiani, serve dunque a porre in evidenza la loro trascendente fondazione, senza mettere in discussione, anzi ribadendo, l’autonomia (non la contrapposizione, sottesa a una interpretazione ideologica della laicità che non trova riscontro alcuno nella nostra Carta fondamentale) dell’ordine temporale rispetto all’ordine spirituale, e senza sminuire la loro specifica “laicità”, confacente al contesto culturale fatto proprio e manifestato dall’ordinamento fondamentale dello Stato italiano. Essi, pertanto, andranno vissuti nella società civile in modo autonomo (di fatto non contraddittorio) rispetto alla società religiosa, sicché possono essere “laicamente” sanciti per tutti, indipendentemente dall’appartenenza alla religione che li ha ispirati e propugnati.
Come ad ogni simbolo, anche al crocifisso possono essere imposti o attribuiti significati diversi e contrastanti, oppure ne può venire negato il valore simbolico per trasformarlo in suppellettile, che può al massimo presentare un valore artistico. Non si può però pensare al crocifisso esposto nelle aule scolastiche come ad una suppellettile, oggetto di arredo, e neppure come ad un oggetto di culto; si deve pensare piuttosto come ad un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili sopra richiamati, che sono poi i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato.
Nel contesto culturale italiano, appare difficile trovare un altro simbolo, in verità, che si presti, più di esso, a farlo; e l’appellante del resto auspica (e rivendica) una parete bianca, la sola che alla stessa appare particolarmente consona con il valore della laicità dello Stato.
La decisione delle autorità scolastiche, in esecuzione di norme regolamentari, di esporre il crocifisso nelle aule scolastiche, non appare pertanto censurabile con riferimento al principio di laicità proprio dello Stato italiano.
La pretesa che lo Stato si astenga dal presentare e propugnare in un luogo educativo, attraverso un simbolo (il crocifisso), reputato idoneo allo scopo, i valori certamente laici, quantunque di origine religiosa, di cui è pervasa la società italiana e che connotano la sua Carta fondamentale, può semmai essere sostenuta nelle sedi (politiche, culturali) giudicate più appropriate, ma non in quella giurisdizionale.”

Alberto

Sono perfettamente d’accordo con Mat che scrive quanto segue. Non so se l’azione sia già stata presa, ma vanno difese le opinioni personali, altrimenti si cade nel totalitarismo.

@ Mat scrive:

L’UAAR dovrebbe mandare un comunicato al preside, al cnpi e al professore, rispettivamente di disapprovazione, diffida e solidarietà (non so se lo si fa in automatico, ma lo dico lo stesso).

Simone Blasetti

@Peppe
dici: “il tuo dio è in grado di creare un corpo talmente pesante che neppure lui è in grado di sollevare?”

Purtroppo non è un’argomentazione valida in quanto la frase è simile al paradosso del mentitore (“io mento”), non assume alcun valore di verità o falsità. Insomma ha un valore di verità indeterminato e pertanto è priva di senso logico.

cross

Per Anarchist: e la vostra prodezza ti fa ricordare i bei tempi del liceo? La vostra prodezza ti sembra espressione della civiltà di un paese? se essere atei vuol dire essere come te allora ben venga anche l vaticano a questo punto

Otto Permille

Il preside dice di avere attuato una delibera dell’assemblea degli studenti. Se l’assemblea degli studenti avesse deliberato di appendere in classe il ritratto di Carlo Marx, il preside avrebbe eseguito ugualmente la delibera? E’ chiaro che sono tutti espedienti per aggirare le norme. Io suggerirei un altro bel modo per aggirare le norme al contrario. Ossia lo studente deve produrre un certificato medico in cui il medico dichiara che l’esposizione di un uomo in croce genera sindrome depressiva e disturbi di tipo emozionale all’alunno. Si invita quindi la scuola a rimuovere tale scena, riservandosi di denunciare il preside per eventuali danni alla salute che potrebbero derivare dalla reiterata esposizione di tale oggetto. A questo punto scatta una seconda normativa sulla tutela della salute nei luoghi di studio e di lavoro, per cui l’oggetto deve essere rimosso in quanto fonte di malattie. Pregherei l’UAAR eventualmente di approfondire questa possibilità

Federica

LucaRoberto,
Ma vi siete messi d’accordo su questa cosa del suicida? Perché sei già il secondo che la tira fuori.

Se vedo uno che si sta suicidando provo a parlarci per vedere se è possibile risolvere i suoi problemi in altro modo, non lo spingo di certo.
Se poi il nostro è veramente convinto, quando io non ci sarò si suiciderà in altro modo.
Sì, in effetti è nei suoi diritti levarsi dal mondo, se vuole. Io, però, non istigo certo nessuno… ma non lego nemmeno nessuno al letto imponendogli di vivere se non vuole.
Provo a ragionarci, a portarlo da un medico, ma non posso IMPORGLI niente, se è questo che vuoi dire.
Tu sì? Lo facciamo internare a vita con una bella camicia di forza per il suo bene?

Forse in ambiente cattolico non è trapelato, ma la depressione è una malattia e come tale può essere curata.
Puoi portare uno dallo psichiatra, dallo psicologo e dargli dei farmaci, ma se rifiuta le cure non lo puoi costringere, così come non è stato possibile contringere la donna di Milano che – coscientemente – ha deciso di morire pur di non amputarsi un piede.
Così come nessun medico può andare da un malato di cancro e dire che DEVE fare la chemioterapia se questo non vuole. Ma alla fine anche quest’ultimo non è forse un suicidio?

Qual era l’altra?
Ah, sì, chi vende gli organi…
Suppongo che chi venda gli organi lo faccia per una questione economica, per cui quello da fare non è tanto né solo una legge che impedisca alla gente di vendere i propri organi, quanto mettere la gente in condizione di non arrivare a un atto tanto estremo.
Rimuovi le cause e ben pochi si faranno consapevolmente del male.

Ed è questo che la Chiesa non capisce: i disperati non si curano con le frustate e la paura dell’inferno, ma cercando di metterli in condizione di essere meno disperati. Fermo restando che ognuno con la propria vita, nel rispetto delle leggi, fa quello che vuole.
Forse tu credi che un ateo o un agnostico non abbiano un’etica, dato il discorso che fai, ma io ti dico che ce l’abbiamo e che la differenza con chi crede di avere la verità in tasca è che non cerchiamo in ogni modo di imporla per legge su tutti.

Supponiamo di avere ognuno un figlio di cinque anni.
Tu preferiresti che detto bambino non attraversasse la strada da solo per consapevolezza di quanto sia pericoloso per la propria incolumità, o per paura che se lo vedi tu lo prendi a sculaccioni?
Io preferirei la prima, perché nel secondo caso nulla esclude che appena tu volti l’occhio quello attraversi la strada rischiando di essere investito, mentre nel primo caso è certo che essendo la cosa “dentro di lui” la strada da solo non l’attraverserà mai, anche se nessuno lo vede.

E’ la stessa differenza che ci passa tra Ateo/Agnostico e credente: io quello che faccio o non faccio lo porto avanti per un’etica mia personale, che non mi impone nessuno se non io stessa; sul credente, invece, pesa sempre la paura della punizione divina.

giorgio

ma perché perdere tempo con chi mi vuole imporre le proprie personalissime convinzioni su questo o quel simbolo religioso pensando di parlare a nome dell’universale??? scrivo per esprimere tutta la mia solidarietà al prof. Coppoli. Questo paese ha ancora bisogno di atti di “eroismo” perché venga manifestata la laicità pur sempre annunciata dalle istituzioni ma ridotta a ben poco di fronte agli anatemi di un qualche prete…..

adriano

C’ è una sola soluzione, unica, valida e rispettosa di tutto e tutti:
via tutti i simboli, sia religiosi che laici … via crocefissi e via bandiere di stato,
via i santi e via le foto dei presidenti di repubblica. E se uno studente indossa una maglietta del Che-Guevara, lo si ammonisca e costringa a togliersela.

Ognuno a casa sua può appendere e credere in quello che vuole, ma lei luoghi pubblici deve sparire qualsiasi simbolo e fotografia e rimando.

Se non si ha il coraggio di fare questo, allora tutti quelli come il prof. Coppoli sono destinati a fare solo della pura polemica ideologica.

Simone Blasetti

@LucaRoberto
Esiste il TSO: Il trattamento sanitario obbligatorio, istituito e regolamentato dalla legge 180/78 e successive modificazioni, è un atto composito, di tipo medico e giuridico, che consente l’imposizione di determinati accertamenti e terapie a un soggetto considerato in condizioni di elevato disagio psichico. Il TSO viene disposto qualora una persona necessiti di trattamenti sanitari urgenti, non sia in condizione di esprimere un consenso informato riguardo alle stesse, e non sia possibile prendere adeguate misure extraospedaliere.

Ma a parte questi casi l’individuo ha diritto all’autodeterminazione e quindi se ad esempio decide di non sottoporsi a determinate cure mediche nessuno può obbligarlo.

LucaRoberto

non hai capito
e non attribuirmi cose che non ho mai detto.
tutte le menate del “i cattolici credono che gli atei siano brutti sporchi e cattivi… ecc ecc”
ha fatto il tempo che trovano e fa anche molto “mania di persecuzione”, come insegna il DSM-IV.

il suicidio e la vendita di organi propri erano esempi: se si decide per la totale autodeterminazione, QUALUNQUE intervento esterno che va contro di essa diventa ILLEGALE. Con tutte le conseguenze del caso.
E passa una bella differenza tra “imporre” e “predicare”, tra “educare” e “lavare il cervello”.
Sono Differenze di buon senso che molti commenti qui ignorano bellamente.

cmq la parte importante del post era:

Occorre molta attenzione a generalizzare e ne occorre moltissima per fare una legge.
Per evitare abusi.

Sei d’accordo?

Simone Blasetti

@LucaRoberto
Esiste il TSO: Il trattamento sanitario obbligatorio, istituito e regolamentato dalla legge 180/78 e successive modifiazioni, è un atto composito, di tipo medico e giuridico, che consente l’imposizione di determinati accertamenti e terapie a un soggetto considerato in condizioni di elevato disagio psichico. Il TSO viene disposto qualora una persona necessiti di trattamenti sanitari urgenti, non sia in condizione di esprimere un consenso informato riguardo alle stesse, e non sia possibile prendere adeguate misure extraospedaliere.

Ma a parte questi casi l’individuo ha diritto all’autodeterminazione e quindi se ad esempio decide di non sottoporsi a determinate cure mediche nessuno può obbligarlo.

Federica

In una sede non religiosa, come la scuola, destinata all’educazione dei giovani, il crocifisso potrà ancora rivestire per i credenti i suaccennati valori religiosi, ma per credenti e non credenti la sua esposizione sarà giustificata ed assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso, se esso è in grado di rappresentare e di richiamare in forma sintetica immediatamente percepibile ed intuibile (al pari di ogni simbolo) valori civilmente rilevanti, e segnatamente quei valori che soggiacciono ed ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile. In tal senso il crocifisso potrà svolgere, anche in un orizzonte “laico”, diverso da quello religioso che gli è proprio, una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni.

* * *

Che fregnaccia, passatemi il termine.
Io non ho bisogno di un crocefisso per ricordarmi cosa dice la Costituzione italiana.
Se questo è lo scopo, allora mettiamo una foto dei padri costituenti in assemblea, non vedo perché demandare il tutto a un simbolo RELIGIOSO che per molti può essere offensivo.

Ribadisco: gli ebrei sono stati perseguitati per SECOLI, accusati com’erano di deicidio!
Non è giusto che un bambini ebreo, iscritto a una scuola pubblica, debba vedere un crocefisso davanti ai propri occhi.

Oppure potremmo fare un’altra cosa.
Potremmo mettere una foto di Pio XII (ma anche di Benedetto XVI!) con accanto la scritta “Arbeit macht frei”, tanto per ricordarci ancora meglio da quale infelice periodo è venuta fuori la nostra Costituzione…

LucaRoberto

ma credi davvero che tutti i cattolici educhino i propri figli con frasi del tipo: “se mangi la marmellata vai all’inferno oppure un fulmine ti colpirà!!!!”

mi sa che ti confondi con l’Iliade

LucaRoberto

a questo punto potrei pensare che gli atei educhino i propri figli dicendogli:

“fai quello che vuoi, non ti posso imporre nulla, devi trovare la tua etica da solo e autodeterminarti”

dai facciamo le persone serie e, federica, smetti di frequentare ciellini

Federica

Il suicidio, in Italia, non è illegale.
Lo dimostra il fatto che un tentato suicidio non venga punito, come lo dimostra il fatto che il paziente possa rifiutare le cure.

Io non sono d’accordo su una legge che limiti l’autodeterminazione del cittadini.
Sono d’accordo con una legge che permetta a tutti di scegliere, come sono d’accordo con interventi che rimuovano le cause che portano ad effetti estremamente dolorosi, come la donna che ha scritto di essere costretta a vendere il proprio rene. Come sono d’accordo con una libera informazione che metta in mano a tutti i dati per valutare come stanno le cose e quali alternative ci sono.

Nel caso di un suicida, insomma, sono d’accordo col tentare di dissuaderlo o col fornirgli assistenza psichiatrica e psicologica gratuite. Non sono d’accordo col mettergli una camicia di forza per impedirgli il gesto estremo.

E non sarei mai, mai, mai per una legge che imponesse al malato di curarsi se non vuole.

Federica

Fortunatamente non frequento ciellini…

Vedi, secondo me l’atteggiamento giusto da usare nell’educare una persona non è imporre le cose attraverso la paura, ma aiutare la persona in questione a CAPIRE le ragioni profonde per cui una cosa non deve essere fatta.
In quel caso quando il bambino crescerà gli insegnamenti appresi rimarranno, altrimenti spariranno insieme alla causa inibitoria.

Mio padre mi ha sempre detto che se avessi voluto avrei certamente potuto fumare, lui non me l’avrebbe impedito, ma avrei rischiato delle malattie anche piuttosto gravi per cui sarebbe stato meglio – PER ME, non per fare un favore a lui – che io non fumassi.
E io non ho mai fumato, mai. La prima (e ultima) volta ho provato verso i diciannove anni, per curiosità, poi ho visto che mi faceva anche schifo – oltre ad essere dannoso – e non ho sentito il desiderio di ripetere l’esperienza, nonostante nessuno, da maggiorenne, potesse impedirmi di fare quanto volevo.

Conosco, invece, un sacco di persone a cui i genitori avevano minacciato punizioni e quanto altro se li avessero beccati a fumare che da ragazzini fumavano di nascosto.

Io non fumavo di nascosto, perché sapevo che facendolo mi sarei avvelenata i polmoni anche se non mi vedeva nessuno.
Loro sì perché il problema principale era non essere presi a schiaffi da mamma, per cui finché mamma non se ne accorgeva tutto andava bene.

LucaRoberto

il problema è proprio “se non vuole”.
e come determinarlo.
tutto qui.

sul resto, ampiamente d’accordo.

LucaRoberto

federica mi trovi d’accordo!!!!!

a parte il fatto che il fumo danneggia anche chi sta vicino al fumatore e quindi andrebbe proibito per legge.

In effetti l’unica legge decente del berlusca and company.

:-))

Federica

Nel caso di una persona cosciente e messa dinnanzi a tutti i possibili esisti – dunque anche il suicida di prima – suppongo basti chiederglielo…
Per gli altri desiderei un testamento biologico che ci permettesse di esprimere cosa esattamente vogliamo e non vogliamo che sia fatto col nostro corpo.

Quanto ad Eluana – ci sono altri topic, per questo, comunque – l’argomento è stato ampiamente dibattuto.
Io mi fido di suo padre che certo la conosceva e l’amava più di chi l’ha vista solo in foto e prima dell’incidente.

Ivano

@ Luigi Tosti

ma è proprio Lei il famoso giudice che si è rifiutato di tenere processi in aula perchè c’era il crocefisso? Allora non capisco la Sua posizione contro il gesto di questo professore. Le sarei grato se me lo spiegasse.

maria

Sono sarda, voglio il bronzetto della Dea Madre in tutti gli uffici, scuole, ospedali

LucaRoberto

non voglio esprimermi su eluana: nessuno me lo ha chiesto e quindi ho sempre ritenuto indecente, da quando è venuta fuori questa storia, parlarne e trasformarla in una questione da stadio.
è un caso privato in assenza di una legislazione chiara.

a scanso di equivoci penso una cosa:

1) le sentenze definitive vanno rispettate e MAI METTERLE IN discussione

tikerbuba

@ Paolo 76
Mi riferivo a quel Luigi Cascioli emarginato sicuramente,ma persona preparata.Sai da chi e’ emarginato ed deriso?da quelle persone che accettano supinamente tutto cio’ che gli viene propinato da quasi due secoli.
Dalle mie parti si dice che non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire.

Ivo Mezzena

@ paolo76

Il crocifisso è l’immagine di una persona torturata, inchiodata e sofferente, perchè dovrebbe darmi fastidio?
Perchè non amo vedere queste cose, ma voi cattolici avete una eccitante soddisfazione nel ricordare a tutti che la tortura è sempre possibile, vedi la storai della tua amata Chiesa o dei criminali amici della stessa Chiesa come Hitler e Mussolini?

Meditate, o meglio medita, caro Paolo!

frank

Penso che i cattolici hanno piacere di sapere che il loro simbolo è imposto, così gli atei imparano
a disubbidire allo sciamano di turno.
Un’imposizione è sempre un’imposizione.Il consiglio di stato si è espresso e noi lo rispettiamo,
ma questo non vuol dire che venga accettato.Io continuerò a non essere d’accordo e a dirmi
contrario e a discuterne in modo critico ogni volta che mi capita.
Se non mi capita l’occasione vado a cercare il lupo nella tana.

Asatan

@Paolo76

Buddah, Confucio e Ran.tao hanno parlato di amore universale e uguglianza fra gli uomini 500 anni prima di cristo.
Che razza di rivoluzione sarebbe una cattiva copiiatura di tali pensieri imposta fin dal suo albore col sangue e il massacro? Oppurevogliamo dimenticarci di come è stata convertita l’europa prima e il nuovo mondo poi?
Oh immagino che per voi cristiani “amore e uguaglianza” significhino Carlo Magno che massacra 10.000\20.000 Sassoni innocenti (e per quei tempi era una strage inaudita) solo perchè non volevano convertirsi oppure le crociate annuali fatte nei paesi pagani dell’est europa.
Perchè gli ebrei potebbero sentirsi offesi dal crocefisso? 2000 anni di accuse di dieicisio, persecuzioni e massacri non sono pochi.

Ed il vostro dover marcare il territoriocoi vostri simboli, come fanno i cani con l’urina per ricordare a tutti che avete il potere e siete superiori (vedi tirate di Ratzingher sulla superiorità cattolica) non contriubuisce certo a farvi amare.

Thors

Circondati come siamo, purtroppo, da tante cose che non ci piacciono, spesso facciamo buon viso a cattivo gioco. Se non amiamo il Grande Fratello o la De Filippi, ad esempio, la Tv possiamo non accenderla o possiamo spegnerla del tutto ma solo a casa nostra, non certo al bar dove beviamo il caffè! Non preghiamo mai (io sono ateo) ma partecipiamo ai funerali religiosi di parenti o amici per umano rispetto. Sono dalla parte del relativismo culturale e soprattutto dela tolleranza di stampo illuminista. Riguardo al caso del prof. Coppoli, mi chiedo: quale differenza c’è tra il fare lezione in un aula con un crocifisso sul muro oppure con un crocifisso appoggiato sulla cattedra?

Stefano Bottoni

Mi sembra ovvio che il Luigi Tosti che si firma su questo blog non può essere assolutamente il Luigi Tosti che conosciamo per le sue battaglie. O è un omonimo o (molto più probabile) è un ladro di identità.

Simone Blasetti

Ma sì, mettiamolo il crocifisso nelle scuole, ma a fianco mettiamo anche un ritratto di Giordano Bruno mentre brucia sul rogo, affinché gli studenti abbiano sempre presente la “coerenza” della Chiesa Cattolica.

rosalba sgroia

Allora, ricapitoliamo: uno stacca l’amennicolo dal muro ( crocefisso = mobilio, complemento d’arredo), lo pone sull’armadio, nel cassetto e poi LO RISISTEMA PURE ed è passibile di denuncia!

Allora INCHIODIAMO TUTTO! TUTTO DEVE ESSERE INAMOVIBILE, I BANCHI LE CATTEDRE, ANCHE LE MAESTRE, tanto POCO CI MANCA!
Anzi, a dire il vero, prima ci ammazzano con i tagli e poi ci scaraventano dalle finestre…

Insomma, basta con la dittatura clericale!

Third Eye

VERGOGNA!!!

Ho avuto professori che per tutta la loro carriera o quasi hanno passato le mattinate entrando, firmando il registro e poi via al bar, salvo INVENTARSI i voti a fine semestre!

E ovviamente era pure gente con laurea e posto di lavoro regalati nei primi anni ’70…

Ma loro no, stan bene dove stanno…

Invece chi toglie il crocifisso, che poi da tante parti manco c’è più, guai…

senzadio

un fatto del genere mi fa venire in mente anche un altro orrore: in certi ospedali la messa e’ filodiffusa….ragion per cui se tu stai male, hai per esempio la polmonite e la febbre alta, ti duole la testa, ti devi comunque sorbire la messa con tutte le frasi vuote del caso.
Le suorine, quando dici qualcosa, fanno finta di non vederti. E a me, quando è capitato, è venuta voglia di mandarle proprio a quel paese. Ma le cuffie non esistono?
Eppoi, non so se ci avete fatto caso, ma in ospedale lasciano sempre le loro immaginette con qualche volto pallido e stinto vicino al malato, tu le togli e loro le rimettono. Ma chi li fa entrare? E se io mi mettessi a suggerire a qualche povero moribondo che il suo dio lo ha abbandonato ed è il caso che si rassegni??

rosalba sgroia

@ senzadio

quando ero malata, in ospedale HO TOLTO IL CROCEFISSO e l’ho poggiato sull’armadio… Era un ospedale statale. Il guaio è che c’è rimasta l’ombra. ancora più INQUIETANTE!!!
Comunque negli ospedali è davvero pazzesco. Entrano preti che recitano in modo automatico giaculatorie alle sei del mattino e poi scappano, messe amplificate, PROCESSIONI… ecc…insomma, un calvario 🙁 oltre le sofferenze del caso.

Federica

Asatan,
da brava linguista aggiungerei anche atti riprovevoli come la cancellazione totale dei nomi delle divinità dai giorni della settimana come è successo, per esempio, col Portoghese.
Si fa presto a imporre le radici, cancellando il substrato culturale preesistente.
Chissà questi talebani quante, quante testimonianze di lingue e popoli pre-cristiani hanno distrutto in nome del loro Dio!
Del resto ci credo che abbiamo radici cristiane: la cultura, per secoli, è stata in mano alla Chiesa e troppo di quello che abbiamo è arrivato filtrato.
Pensate solo al loro voler vedere Aristotele o Platone come annunciatori della venuta di Cristo, quando essi erano felicemente pagani. Ma del resto quando la Chiesa non ha ragione che importa? Distorce la verità e se la prende.

Per cui i popoli pre-cristiani non sono praticamente esistiti, ma laddove ci sia stato un pensatore valido ecco che questo era in realtà una sorta di eletto che se proprio non sapeva ci andava molto vicino!
Facile così…

Cosa ci possiamo aspettare da chi ha gettato nella latrina: “A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio” (misteriosamente se lo dimenticano SEMPRE) inventandosi la donazione di Costantino?
In pratica, mediante un atto di falsa testimonianza (peccato mortale) si sono appropriati di un potere che il loro Dio aveva vietato alla sua Chiesa, salvo poi diventare ricchi come quello stesso Dio NON voleva che diventassero.
Poi gli immorali siamo noi…

Io so soltanto che se l’Inferno dovesse esistere molti di noi, per il comportamento tenuto in vita, sebbene miscredenti di certo non ci andranno.
Ma loro sì e tutti in fila.
Per cui forse forse alla Chiesa Cattolica converrebbe essere atea. Le darebbe un minimo di speranza per il post mortem.

wolf

Eh adesso i cattocredenti vorranno ritirare fuori la “santa” inquisizione, con tanto di tribunale e chissà altro. E’ l’Italia del 2009. Riguardo all’atteggiamento, il lupo perde il pelo ma non il vizio.. quindi o ti converti o altrimenti finisci male, bel messaggio (tanto cristiano). Da piccolo arrivai in Italia dall’Inghilterra, era il 1964, non parlavo una parola di italiano e mia mamma italiana per farmi imparare l’italiano ebbe la splendida idea di mandarmi dalle suore. Arriva l’ora di pranzo, mi portano un piatto di pasta e fagioli che non avevo mai mangiato, assaggio e non mi piace il gusto, poso il cucchiaio e silenziosamente guardo gl’altri bimbi mangiare, d’improvviso da dietro una “dama nera” (suora) mi molla un ceffone, reagisco e faccio cadere il banco con tanto di piatto, per il gesto di ribellione vengo cacciato. E’ stata la mia fortuna, da allora ho iniziato a detestarli e nonostante mia madre mi avesse imposto comunione e cresima, il mio percorso mi ha portato all’ateismo. Ora ho 50 anni e sono orgoglioso di quel gesto d’allora.
TUTTA LA MIA SOLIDARIETA’ AL PROFESSORE, DA UN GESTO IN APPARENZA PICCOLO SI POSSONO SCUOTERE MIGLIAIA DI COSCIENZE (anche se tutto intorno a noi sembra indicare il contrario).

Alfio

veramente siete voi che ogni 3×2 la tirate fuori dop0 centinaia d’ANNI!!!!!!!!!!!!!!!!
ancora?
basta!!!!!! basta!!!!!
cosa c’entra l’inquisizione col vaticano di oggi??????????????????
come dire che Obama è responsabile dei crimini di buffalo bill!!!!

Wolf quelli come te sono ridicoli!

wolf

@Alfio
Eh, eh non hai altri argomenti, se non quello di “bimbetto viziato” e “individuo ridicolo”. Vedo un restringimento del tuo campo cognitivo….

Kaworu

@alfio

eh beh grandi metodi educativi i ceffoni… magari anche le bacchettate.

wolf

@ Kaworu
All’epoca oltre ai ceffoni vi erano le bacchettate, bel modo tanto cristiano di educare!

fresc ateo

crocifissomania ; o attaccamento morboso all’imitazione della sofferenza ,
per mezzo o tramite del dolore. = masochismo, depravazione mentale , esaltazione mentale del dolore onde trasformarsi in cristo, patire soffrire e poi espiare i propri senzi di colpa.
PERO POTREBBERO sempre appiccicarselo nelle proprie abitazioni e lasciare in pace gli alunni di uno stato libero, repubblicano e laico.

Alfio

le suore sono state cattive! dovevano essere denunciate e incarcerate a vita!
ti senti meglio?

qualche ceffone l’ho preso anche io e da ateissime maestre pubbliche delle elementari, oltre che (molto raramente) dai miei: e non mi sono mai sognato di sbattere a terra alcunchè.
gli attacchi isterici non mi appartengono.

belli i tuoi argomenti, mi ricordano quelli di asatan: originali soprattutto; ma tra altri 1000 anni possiamo lasciarcela alle spalle l’inquisizione o no? così tanto per sapere

vico

inviate mail di protesta al preside

questa è la mia

Le scrivo per manifestare la mia solidarietà al professor Coppoli. Ritengo corretta la volontà del professore che rivendica la libertà del docente di non fare lezione sotto un simbolo appeso dietro la cattedra, di una specifica confessione religiosa, invocando la libertà di insegnamento, la libertà religiosa e la laicità dello Stato e della scuola pubblica previste dagli articoli costituzionali.
Spero vorrà rivalutare la sua decisione e lasciare che nel suo istituto sia rispettato anche chi non si definisce cattolico.

Distinti Saluti

Lodovico Zanetti

vico

Le scrivo per manifestare la mia solidarietà al professor Coppoli. Ritengo corretta la volontà del professore che rivendica la libertà del docente di non fare lezione sotto un simbolo appeso dietro la cattedra, di una specifika confessione religiosa, invocando la libertà di insegnamento, la libertà religiosa e la laicità dello Stato e della scuola pubblica previste dagli articoli costituzionali.
Spero vorrà rivalutare la sua decisione e lasciare che nel suo istituto sia rispettato anche chi non si definisce cattolico.

Distinti Saluti

Lodovico Zanetti

wolf

@Alfio
Non mi sento meglio se le suore fossero state incarcerate, Alfio. Forse, il mio incontro con il mondo catto-cristiano non è stato fortunato o forse avrei dovuto inginocchiarmi, chiedere perdono, fare atto di vero pentimento e cosi’ via. Quello che volevo mettere in risalto è il fatto che a mio parere, ogni opinione diversa da una visione cattolica viene letta come “assenza di valori, infangare la dignità dell’uomo, allontamento dalla verità di dio, cultura della morte, seguire satana e così via.” All’età di 13 anni, in terza media, vengo buttato fuori dalla classe con tanto di nota sul registro dal prete nell’ora di religione solo per aver detto che praticavo l’onanismo e non avvertivo sensi di colpa o qualsivoglia peccato. Questa volta senza reazioni “isteriche” (di un bimbo di 4 anni che non parlava una parola di italiano), anche perchè potevo esprimere le mie idee in italiano. Ma come ho detto, forse, ma credo di no, ho trovato interlocutori di fede cattolica con vedute ristrette, in ogni caso ne ho incontrati moltissimi portatori di “verità assolute” e con tali persone ogni dialogo e confronto è impossibile. Parafrando il buon Francesco Guccini “non sono dio questa schiera, sarò pecora nera”.
Riguardo alla santa inquisizione, la mia era una battuta (spero!), non credo che la catto-chiesa abbia voglia di riportarla in auge, lederebbe troppo la sua immagine ovviamente. Ma altre forme di controllo, più moderne, sicuramente sì!

wolf

@ Alfio
Errata Corrige: Parafrasando il buon Francesco Guccini “non sono di questa schiera, sarò pecora nera”.

Federica

Le suore sono cattive, è verissimo.
Non trovo, tra i miei amici che hanno frequentato le scuole delle suore, nessuno che ne abbia un bel ricordo.
Conosco una ragazza, che ha fatto elementari e medie dalle suore, che mi ha raccontato di come le suddette suore non facessero giocare insieme maschi e femmine, nemmeno alle elementari. Perché sono ossessionate dal sesso e vedono la malizia ovunque, anche nei bambini che giocano.
Conosco ragazzini che vanno dalle suore e non per questo hanno un’educazione migliore degli altri, anzi parlano come scaricatori di porto; la mia amica, che insegnava danza classica nel doposcuola delle suore, mi raccontava come i bimbetti avessero di compito qualcosa da disegnare. Stop.
Io stessa facevo ripetizione a un bambino che andada dai frati: le preghiere le sapeva tutte, per il resto da mani nei capelli. Ma in fin dei conti cosa ti aspetti da chi ha un maestro che chiede a ragazzini delle elementari ricerche con google stampate col computer? Cosa impara un bambino di quinta elementari nel ricercare su wikipedia e stampare?
Niente.
La ricerca, un tempo, ti aiutava a mettere in moto il cervello; col copia incolla metti in moto il dito indice e il medio.

Quando ero alle elementari avevo maestre laiche ospitate in un complesso di suore. Era una scuola pubblica, solo i locali erano affittati.
In quinta ci hanno sbattuto fuori perché non rendevamo abbastanza…
Ah, le suore!

E comunque, Alfio, non si prende a schiaffi un bambino perché non mangia.
Se poi con te lo hanno fatto non vuol dire che fossero nel giusto.
Un bambino che riceva uno schiaffo solo perché non vuol mangiare qualcosa ha tutto il diritto di ribellarsi, soprattutto per la sorpresa del gesto che veramente non sta né in cielo né in terra.

E se ti prendessero a schiaffi quando non vuoi mangiare qualcosa che ti fa schifo?
Non è che siccome i bambini sono piccoli allora possiamo vessarli come vogliamo…

Non dico di lasciarli crescere come dei selvaggi, non dispenserei certo una punizione a mio figlio se non si comportasse bene (certo, prima di prenderlo a ceffoni magari proverei strade più civili…), ma tra un bambino che fa capricci tanto per fare e uno che, legittimamente, non vuol mangiare qualcosa che non gli piace ce ne passa.

Anche perché, materialisticamente parlando, per mandare il figlioletto alla privata paghi dei gran soldi.
E allora, se permetti, se mio figlio non mangia la pasta e fagioli non lo prendi a schiaffi, ma gli dai un pezzo di formaggio.

Anche un mio amico che ha fatto le elementari dalle suore adesso è felicemente ateo e laureato in filosofia.
Anche l’amica di cui sopra è atea.
Io, dopo il catechismo dalle suore, ho preso la comunione e poi non mi hanno più vista.

Saranno tutti casi?

Me la ricordo ancora Suor Mariacarla che dispensava ceffoni a un bambino down, facendogli anche uscire il sangue dal naso, una volta. Oppure la suorina che ci diceva che dovevamo rinunciare ai giocattoli per i bambini poveri, facendoci sentire come delle cacchine perché avevamo da mangiare e loro no… eppure il prete era bello panciuto e non credo che si sia mai tolto un anello per darlo ai poveri.

Suore e frati hanno la fortuna che i genitori pensano che sia legittimo che trattino così i loro figli. Lo facessero ai miei li leverei subito e andrei dai carabinieri.

Perché poi un conto è lo sculaccione meritato e come soluzione ultima, un altro è risolvere tutto a schiaffi che si fa prima.

Federica

Non dico di lasciarli crescere come dei selvaggi, non dispenserei certo una punizione a mio figlio se non si comportasse bene (certo, prima di prenderlo a ceffoni magari proverei strade più civili…), ma tra un bambino che fa capricci tanto per fare e uno che, legittimamente, non vuol mangiare qualcosa che non gli piace ce ne passa.

*Non eviterei, non “non dispenserei”.
Scusate, oggi è giornata un po’ così…

Alfio

bene federica.
cosa vuoi che ti dica che hai torto?
ovvio che hai ragione!
sarei uno sciocco a negarlo.
sui metodi educativi potremmo stare qui decenni! 🙂
ho moltissimi amici che sono andati dalle suore o dai preti e non hanno certo avuto esperienze simili: forse erano altri tempi, non so. forse sono stati più fortunati.
continuo a pensare che fare sempre di tutt’erba un fascio sia sbagliato, tanto per i cattolici che per gli atei.
o più semplicemente per gli esseri umani.
cmq tra i bambini c’è malizia e non sempre innocente: bambini che sollevano le gonne e “toccano” le amichette non sono esperienze molto piacevoli, ti assicuro. anche se hanno 8 o 5 anni.

@Wolf
a me è capitata la stessa cosa che dici tu con persone non credenti: preso in giro, sfottuto, aggredito verbalmente, ecc. e ti assicuro che non sono nè ciellino o opus dei nè “cattotalebano”.
poi pensa che con tutte le volte che mi sono confessato, nessun prete mi ha mai chiesto se mi ero “toccato” o “commesso atti impuri”, pensa un po’!

quando leggo queste vostre esperienze mi viene da fare un paragone: secondo voi è possibile perdere la fiducia nella “democrazia” perchè i politici rubano o perchè hitler ad esempio è stato eletto democraticamente?

buona notte!

wolf

@ Alfio
Non era mia intenzione fare di ogni era un fascio, sarebbe illogico e sciocco. Il problema con tutte o quasi le religioni è che proclamano di essere portatori di “valori assoluti”. Se una persona non professa una fede o non crede argomentando con la sola ragione l’assenza di un essere supremo, creatore, ecc. ecc., tale persona viene considerata da molti credenti alla stregua di un sciocco a cui si deve insegnare la “retta via”. Per molti cattocredenti, tale aspetto diventa una “missione”, nel senso “non sei in grado di pensare con la tua testa, quindi ti insegniamo noi i veri valori e le verità”. Libertà di coscienza e assenza di giudizio, prego!

Federica

La bambina che si vede sollevare la gonna si indispettisce per lo scherzo, non tanto perché pensa a una connotazione sessuale del gesto. Non diversamente succederebbe se il bambino le rubasse la fascia per i capelli.
E comunque impedire a bimbetti e bimbette di giocare insieme mi sembra francamente esagerato… oppure (e me l’ha raccontato questa ragazza) permettere ai maschi di giocare col pallone e lasciare che le femmine disegnino – ovviamente senza che una bambina possa giocare a calcio o un maschio disegnare! – è da Medioevo. Fa molto: “Tutti i ballerini di danza classica sono gay”, come modernità.

Potremmo anche continuare con la mamma di una mia amica la cui zia era una suora.
Simpatiche esperienze indotte dalla zietta:
– Terrore, da bambina, di guardarsi allo specchio per paura che si manifestasse il diavolo (sapete, la vanità…)
– Notti intere passate a trattenere la pipì perché se avesse attraversato il corridoio di notte, qualcosa dal pavimento avrebbe potuto afferrarla e trascinarla all’inferno (bel metodo per convincere i bambini a non rompere le scatole una volta messi a letto!)
– Bambina di quattro anni che sfoglia una rivista della mamma guardando le figure, una rivista tipo “Gente” o cosa c’era all’epoca. La zia suora la vede e pensa bene di picchiarla dandole della svergognata.

Forse saranno stati altri tempi, eppure quando andavo a scuola io erano gli anni ’90 e il metodo Montessori veniva applicato da un po’, almeno in teoria.
Certo, non voglio dire che le maestre laiche fossero sante, ma le suore si sono sempre distinte per questi metodi fin troppo autoritari, a quanto ne so io.

Quanto alla tua domanda sulla democrazia: io non perdo fiducia nella democrazia in quanto ha dimostrato di funzionare in altre epoche o in altri paesi e comunque l’alternativa è disastrosa. Per cui io credo nella democrazia perché spero che possa esserci un miglioramento.
Hitler è stato eletto democraticamente, ma poi la democrazia l’ha abbandonata e non si è ritornati a una condizione di normalità finché non è stata ripristinata.

Quanto a perché, allora, ho perso la fiducia nella Chiesa è molto semplice: al di là delle mie personali credenze religiose, mi pare che la Chiesa – intesa soprattutto come Vaticano – faccia tutto il possibile per NON applicare quello che è scritto nei Vangeli e non da ieri, né per un periodo limitato ma più o meno da… sempre?
Gli esempi nella storia e nel presente sarebbero tantissimi, a partire dalle conversioni forzate fino ad arrivare a individui ricoperti d’oro che ti chiedono l’otto per mille per le missioni in Africa.

Suppongo che questo continuo contraddirsi e infangarsi della Chiesa sia ciò che spinge anche moltissimi cattolici a credere, sì, in Dio ma a discostarsi totalmente dalla Chiesa.
Ne conosco svariati.

La corruzione della Chiesa ha portato, nei secoli, anche ai varii movimenti ereticali.
Nessuno avrebbe dato ascolto a Lutero se la Chiesa cattolica non fosse stata innanzitutto una potenza preminentemente poltica, ancor prima che morale, corrotta e desiderosa di mettere le mani ovunque.
Nessuno, poi, al giorno d’oggi criticherebbe tanto aspramente la Chiesa se si limitasse alla propria funzione spirituale senza cercare sempre il potere temporale (anche indiretto) che non le appartiene.

Effettivamente a me non interessa se Gesù Cristo, come uomo, sia esistito o meno.
So solo che se mi leggo il Vangelo e poi guardo cosa fa la Chiesa trovo mille contraddizioni.
Per cui mi domando: come può quella che per secoli (e ancora oggi) è stata un’associazione a delinquere fare la morale a qualcuno? Su che basi? Non farebbero bene a guardare la trave nel loro occhio prima della pagliuzza in quello altrui? E soprattutto: su che basi possono imporre la loro morale a tutti, anche a noi che non siamo cattolici, come hanno fatto per secoli (macchiandosi le mani di sangue!) e come sarebbero ben contenti di continuare a fare?

Tu parli di “politici che rubano” come possibile discredito della democrazia.
A parte che potrebbero rubare anche in altre forme di potere (vedi i nobili durante le varie monarche assolutistiche), implicitamente intendi – o così suppongo – che il cittadino onesto trovi intollerabile essere governato da qualcuno che onesto non sia.

Ebbene io che ho una mia etica, trovo inconcepibile che qualcuno che di etica mi dimostra di averne poca (come puoi andare in giro con oro, raso ed ermellino e predicare la parola del figlio di un falegname che diceva “beati i poveri”?) venga a dirmi come mi devo comportare. Specie se poi adduce motivazioni che per me non stanno in piedi, come la parola di un Dio a cui non credo…

Filippo

@ Federica.

Ho letto tutti i suoi interventi, molto interessanti. Confermo il fatto che le suore spesso sono assai strane. Però dobbiamo accetarle così perchè… questo passa il convento.

wolf

@ Alfio
Vorrei aggiungere una cosa, quando ho scritto che in terza media il prete mi aveva buttato fuori dalla classe e messo una nota sul registro per aver espresso il mio non senso di colpa e di peccato, non è perche volevo “istericamente” attaccarlo. Il sacerdote era venuto in classe per farci una lezioncina di morale sessuale di santa romana chiesa in cui ribadiva che la masturbazione (che pratico ancora felicemente!) fosse un tale peccato! Rispondere ad un’obiezione garbata ma ferma, con un’espulsione da una classe e una nota sul registro mi sembra francamente a dir poco intollerante se non altro.. E’ questo ergersi a giudice morale che mi ha sempre dato molto fastidio, questo essere dio in terra sia che si sia un sacerdote o appartente alla fede cattocristiana. Questa presunzione, questo sostituirsi da essere umano a dio che mi ha sempre ferito.

Simone Blasetti

@Alfio
Ti scoccia che di tanto in tanto si tirino in ballo di nuovo Giordano Bruno, Galileo Galilei, l’inquisizione, le crociate, ecc.? Vedi, la Chiesa ha conosciuto secoli bui, lunghissimi periodi in cui non si è comportata cristianamente, anzi in modo totalmente opposto. E ancora oggi di cristiano ha assai poco. Quindi come posso accettare una predica che venga da tale pulpito? Come posso accettare che una Chiesa lontana anni luce dal cristianesimo mi venga a parlare di “Cristo” e dei valori della croce? La Chiesa ha chiesto perdono (a Dio, non alle sue vittime) per i suoi “errori”. Ma possono realmente chiamarsi errori? Ha senso tale perdono? Io posso accettare le scuse da parte di una persona che si sia comportata male nei miei confronti, errare è umano e riconoscere di aver sbagliato è un atto di onestà. Ma la Chiesa non è una persona, la Chiesa è un insieme di tantissime persone che col consenso del Papa hanno fatto cose orrende, cose lontanissime dall’amore che predica. Tu potrai dire che la Chiesa si dice Cattolica proprio perché è universale, insomma non limitata alle gerarchie ecclesiastiche e che quindi è stata solo una parte di essa a sbagliare. Potrai dirmi che quegli errori non sono stati commessi dalla vera Chiesa Cattolica, ma da gente che aveva mal interpretato il suo volere o le sue direttive. Ma a me sembrano più che altro delle scuse poco verosimili. Inutile arrampicarsi sugli specchi cercando di giustificare in un modo o nell’altro quello di cui la Chiesa è stata palesemente responsabile. La Storia parla chiaro, la Storia la condanna. Chiedere perdono non serve. Se non si è in grado di essere coerenti, meglio cambiar mestiere. Non accetto che adesso la Chiesa mi venga a parlare di moralità, di amore per il prossimo. Un crocifisso potrei anche tenerlo nel taschino della mia giacca, o in un cassetto, in virtù delle belle parole espresse da Gesù che peraltro non sono nulla di soprannaturale e nemmeno di originale. Ma non accetto che a impormelo (e nemmeno suggerirmelo) sia un’istituzione come la Chiesa Cattolica. Mi dispiace sinceramente per i tanti preti in buona fede che operano nel sociale e che sono persone degne di stima e ammirazione. Fossi in loro abbandonerei la CCAR per entrare a far parte di altre confessioni, di altre Chiese.

Simone Blasetti

@Federica
Condivido tutto quanto hai scritto. Prima di leggere il tuo avevo scritto un mio messaggio che giace nel limbo del filtro UAAR in attesa di giudizio. Lo si può leggere sul mio blog.

adriano

La laicità è una cosa seria, e per applicarla servono persone serie.

Ma appena si fa sul serio, i laicisti si arrampicano sugli specchi.

Simone Blasetti

@Kaworu
Come educare i figli ce lo dice chiaramente la Bibbia. Ecco un esempio di saggezza e di senso morale di altissimo livello ^_^

Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta,
per gioire di lui alla fine.

Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio
e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.

Chi ammaestra il proprio figlio renderà geloso il nemico,
mentre davanti agli amici potrà gioire.

Muore il padre? È come se non morisse,
perché lascia un suo simile dopo di sé.

Durante la vita egli gioiva nel contemplarlo,
in punto di morte non prova dolore.

Di fronte ai nemici lascia un vendicatore,
per gli amici uno che sa ricompensarli.

Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite,
a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto.

Un cavallo non domato diventa restio,
un figlio lasciato a se stesso diventa sventato.

Coccola il figlio ed egli ti incuterà spavento,
scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.

Non ridere con lui per non doverti con lui rattristare,
che non debba digrignare i denti alla fine.

Non concedergli libertà in gioventù,
non prendere alla leggera i suoi difetti.

Piegagli il collo in gioventù
e battigli le costole finché è fanciullo,
perché poi intestardito non ti disobbedisca
e tu ne abbia un profondo dolore.

Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
così non dovrai affrontare la sua insolenza.

E’ parola di Dio!!!! Certo, sembra più parola di un mafioso, ma questa è la Bibbia.

MicheleB.

Una considerazione polemica: perchè se si parla di crociate si penza a quelle di 1000 anni fa? Di crociate ce ne sono state un’infinità, nel corso della storia; anche nel 20° secolo.
Perchè, forse non ci troviamo anche in questo periodo nel bel mezzo di una crociata? Non è forse una crociata quella scatenata dalla CEI e dal papa contro la società civile italiana?
Le crociate non sono solo antiche guerre di religione; sono una radicata e mai morta abitudine cristiana.

adriano

@MicheleB:

commento irrisorio: chiunque (ateo o religioso, uomo o donna, buono o cattivo) può compiere una “crociata”, perchè nel momento stesso in cui porta avanti una idea o una realtà, e la difende, si comporta in egualò modo.

Vuoi un esempio: basta leggere ciò che viene scritto in questo forum per capire con quanta determinazione egrinta vengano difese le idee ateo-agnostiche-razionaliste, e spesso (troppo spesso) si vedono toni accesi che rasentano l’ isterico, dettati spesso da ignoranza e luoghi comuni; raramente (ma devo dire mai) da documentazione ineccepibile.

LucaRoberto

Michele B si chiamano guerre, non crociate.
Ridiamo ai termini i propri nomi.
altrimenti si rischia di svuotarli dal loro senso.
di guerre l’uomo ne ha sempre fatte e purtroppo ogni scusa è stata buona per giustificarle.
anche la fede.
anche Dio.
anche, purtroppo, Gesù.

@Adriano
si può anche leggere quello che dicono certi sedicenti cattolici o difensori della cristianità per vedere sintomi di isteria collettiva.

Riusciremo mai a unirci invece che sulla base di “credo” sulla base di “valori” indipendentemente dalla loro origine e colore?

don alberto

ma sì!
Togliami i crocifissi.
E sostituiamoli con un bel ritratto di Ponzio Pilato.
Soprattutto nei Tribunali.

MicheleB.

Quello che descrivi non è una crociata; è determinazione, è fiducia nelle proprie convinzioni,
al massimo può esserci un po’ di aggressività. Per una crociata in piena regola è necessario quanto meno: pressioni mediatiche reiterate e quotidiane, attacchi personali e minacce, gruppi di fedeli scalmanati che bloccano ambulanze gridando frasi inconsulte, manifesti strappati o imbrattati, interventi assidui nelle questioni altrui, in particolare con critiche a comici e minacce di controllo. Questo ed altro sta facendo la chiesa, coprendo il tutto con il consueto manto di ipocrisia.

MicheleB.

Don Alberto, se riusciamo a togliere i crocefissi per poi sostituirli con altro, che li togliamo affare!

Kaworu

@don alberto

ma sostituirli con una cartina geografica invece? in molte classi non c’è manco quella perchè mancano i soldi, che invece evidentemente non mancano per un pezzo di legno inutile.

dawoR

è incredibile la stoltezza della gente e l’ostinato non rispetto della nostra costituzione

dawoR K.

Andrea

@don alberto
Di bene in peggio.
Non hai davvero capito niente.
Togliamo i crocefissi perchè sono un insulto all’umanità.
Se poi vuoi, in casa tua, ci puoi appendere il crocefisso, con a fianco Ponzio Pilato, e perchè no, anche la croce uncinata.

Ma non nei luogh pubblici.

Come già detto a Paolo76, imporre agli altri propri simboli è fare prepotenza.
Ti piace vivere nella prepotenza?
A me no, forse è una delle tante ragioni per non farsi prete.

Ciao a tutti

Andrea

@paolo76
Dopo aver riportato quella pappardella, ti senti di poter dire che imporre un simbolo religioso sia giusto?
E’ sufficiente una sentenza per poter dire che imporre i propri simboli agli altri sia giusto?
Torno a ripeterti che imporre agli altri proprie idee, simboli, religioni, ecc. è prepotenza.
Mi auguro che non sia da te accettato come lecito l’uso della prepotenza.
Spero che non voglia farci credere che non tu non sai che è l’ingerenza del vaticano che porta a risultati come quello da te riportato.

Ciao a tutti

Cosimo

@ don alberto

“ma sì!
Togliami i crocifissi.
E sostituiamoli con un bel ritratto di Ponzio Pilato.
Soprattutto nei Tribunali.”

Caro don Alberto, ti ricordo innanzitutto che il documento fondamentale dell’Italia è la Costituzione, non la Bibbia. La Costituzione dice che l’Italia è laica e per tale motivo qualsiasi simbolo religioso dai luoghi pubblici va tolto. Questo non significa odiare il crocefisso o sostituirlo con una sua caricatura o impedire ai credenti di mettersi collane con immagini sacre e di andare in chiesa.

fresc ateo

12 Febbraio 2009 alle 12:09
ma sì!
Togliami i crocifissi.
E sostituiamoli con un bel ritratto di Ponzio Pilato.
Soprattutto nei Tribunali.

E NO !!!!!!!!! sostituiamoli con un bel RITRATTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA . IL CROCEFISSO ; SE LO APPICCICHINO NELLE LORO SEDI; E DI PONZIO PILATO CHI SE NE FREGA …W L’ITALIA W LA REPUBBLICA . W PORTA PIA.

frank

Per Paolo 76:
Appendere un simbolo significa marcare un territorio.
Se metessimo il simbolo di un partito dentro una chiesa saresti contento?
Magari di uno scomunicato .

Simone Blasetti

Intanto ogni volta che in TV si vede l’aula di un tribunale c’è sempre un grosso crocifisso alla parete. Siamo proprio in una teocrazia!

popkorn

@paolo.sesto@don alberto@ecc

nei luoghi pubblici……nessun simbolo religioso…….
ne politico…é cosi difficile da capire????????
mamma mia come siete chiusi ………

rosalba sgroia

Don alberto:
perché marcate così stretto il territorio?
Sappiamo tutti cosa significa il simbolo del crocefisso= significa che nel luogo in cui è affisso TUTTI SONO CRISTIANI.
Ma così non è, lo sa benissimo… NON SONO TUTTI CRISTIANI-CATTOLICI. No no!

Andrea

@popkorn
Non sono chiusi, sono arroganti e prepotenti.

Ciao a tutti

adriano

@laicisiti:

come voleveasi dimostrare, ho visto solo una gran arrampicata sugli specchi.

La laicità vera, totale e integrale (nei luoghi pubblici) non la volete perchè vi spaventa l’ idea di togliere tutti i simboli.

Solo togliendo TUTTI I SIMBOLI allora si che non si offenderebbe nessuno. Ma per voi questo è impossibile !!!!

Cosimo

@ don alberto

“ma sì!
Togliami i crocifissi.
E sostituiamoli con un bel ritratto di Ponzio Pilato.
Soprattutto nei Tribunali.”

Caro don Alberto, ti ricordo innanzitutto che il documento fondamentale dell’Italia è la Costituzione, non la Bibbia. La Costituzione dice che l’Italia è laica e per tale motivo qualsiasi simbolo religioso dai luoghi pubblici va tolto. Questo non vuol dire odiare il crocefisso o sostituirlo con una sua caricatura o impedire ai credenti di mettersi collane con immagini sacre e di andare in chiesa.

kefos93

@ Don Alberto

Non puoi venire da queste parti parlare di catechismo, vangeli ed altre favole tralasciando la Storia.
Il tuo inesistito GC non è mai stato crocifisso da Pilato in quanto alla data che raccontano i vangeli era già stato rimosso da tempo!!!!
Probabilmente P.P. ha crocifisso uno dei tanti figli di Giuda il Galileo, tutti aspiranti al titolo di Re dei Giudei ( forse Giovanni).
La crocifissione era la condanna per Nazorei o Nazirei, Zeloti ( ovvero rivoluzionari ) non certo a chi predicava pace e fratellanza!!
Ricordati che il nome di Nazareth fu dato alla località solo nel III° secolo.
Inoltre ci sono Fernando Liggio, Emilio Salsi, Luigi Cascioli, Giancarlo Tranfo che attendono delle risposte da parte dei porporati diffusori della Menzogna Globale, mentre hanno sputtanato il libercolo insulso di B16.
Bye,bye

Peppe

@Simone Blasetti
Non è simile al paradosso del mentitore, è il Paradosso dell’Onnipotenza! E l’argomentazione è valida poichè se dio è al di la della logica non possiamo accettare che qualcuno lo proponga e cerchi di spiegarne senso e significato (essendo non logico). Semplicemente non si può dare logicità a un contesto illogico come quello che prevede la vergine maria, la trinità e dogmi vari. E’ come se tentassi di dimostrarti il mio essere divino senza presupposti nomologico deduttivi o statistico induttivi. semplicemente non potrei parlare di “dimostrazione”.
Tutto questo per dirti che il vero paradosso è il concetto di onnipotenza.

giovanni

@paolo76 Tanto per essere precisi non credo che :
“il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente
Esempi:
Vangelo Matteo 25,30: “E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà
pianto e stridore di denti”

Nuovo Testamento Efesini 6,5: Schiavi, obbedite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, con semplicità di spirito, come a Cristo.

adriano

Eliminiamo tutti i simboli dai luoghi pubblici, TUTTI, compreso quelli in cui tutti noi siamo abituati a imbatterci, e releghiamoli nel luogo privato in cui ogni cittadino ha diritto di esporre e credere in ciò che vuole.

Perchè questa cosa semplicissima non accade ?

adriano

Cosa deve accadere in pratica

Nei luoghi pubblici:

– via le bandiere
– via i motti
– via le foto
– via i simboli
– via gli inni
– via i loghi
– tutto quanto non descritto ma che ha le caratteristiche di cui sopra

E ai cittadini (che si trovino in luoghi pubblici)

– vietato indossare indumenti con sopra simboli, frasi, motti, foto, caricature ecc.
riferiti a qualsiasi personaggio o evento

– vietato citare o usare una qualsiasi frase o rimando specifico che possa offendere o
chiamare in causa la sensibilità e/o il credo altrui.

Questo sarebbe un vero stato laico , in cui sia applicata veramente la “par-condicio” e la neutralità.

MicheleB.

@Adriano
uno stato, una repubblica, ha bandiere motti foto simboli inni e loghi. I propri è chiaro e legittimo che li esponga. Lo stato siamo noi tutti – o almeno così dovrebbe essere.
I PRIVATI cittadini, invece, devono poter portare quello che vogliano; e su questo punto sono piuttosto radicale. Naturalmente, un pubblico ufficiale ha dei doveri di impersonalità ed equidistanza incompatibili con l’ostentazione di qualsiasi simbolo non inerente alla propria funzione. Come un luogo pubblico.

adriano

@MicheleB.

Ecco il paradosso:
uno stato, una repubblica, ha bandiere motti foto simboli inni e loghi. I propri è chiaro e legittimo che li esponga. Lo stato siamo noi tutti – o almeno così dovrebbe essere.

Se è così allora tutto ciò che è regolamentato e accettato dallo Stato può essere esposto,
altrimenti no. Quindi il crocefisso , se è esposto nei luoghi pubblici, è perchè lo Stato lo riconosce come valido e suo, e quindi non può offendere e disedgnare nessuno che si reputi cittadino Italiano. Quindi basta con le storie dei cittadini appartenenti ad altre religioni o degli atei che dal simbolo cristiano possono sentirsi offesi o semplicemente non riconoscersi.
Tutte storie.
Se non è così allora ho ragione io, perchè un qualsiasi cittadino italiano che sia di credo monarchico, non riconosce la bandiera e i loghi della Repubblica italiana, quindi se ne può risentire. E non gliene frega nulla se la maggioranza ha scelto la repubblica , perchè la sua persona e il suo credo restano offesi, quindi ho ragione io quando dico che se si vuole veramente uno stato laico simboli & C. vanno eliminati TUTTI.

TdQ

Ho scritto al preside:

Scrivo per esprimere forte solidarietà al Professor Franco Coppoli e massimo disappunto nei confronti di un preside che dimentica che non esiste una religione di stato e che in ogni edificio pubblico gli unici simboli che DEBBONO essere esposti sono la bandiera italiana e la foto del presidente della repubblica. Niente di più e niente di meno.
Vorrei inoltre ricordare al Sig. Preside che non è pagato per imporre le sue convinzioni religiose personali ma per sovrintendere ed organizzare il diritto allo studio di tutti gli studenti indipendentemente che siano credenti (di qualsiasi credo), non credenti, atei ecc.
La scuola non ha e non deve avere nulla a che fare con nessuna religione.

Cordiali saluti

cross

Kefos93

e i cattolici sarebbero quelli che vanno in giro a raccontare favolette? a quanto vedo anche molti laici si sono specializzati in materia….

Commenti chiusi.