La vis polemica cattolica, negli ultimi tempi, sembra proprio non avere uguali. Il quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, in questi giorni è riuscito a bisticciare contemporaneamente con Repubblica e con la Chiesa valdese. La querelle è nata sul caso Englaro, ma si è poi allargata alla logica di appartenenza: vera e propria ossessione della Chiesa cattolica, come mostra anche il post precedente. Ossessione tanto pervasiva, nel tempo e nello spazio, che in Uscire dal gregge abbiamo evidenziato che “un’attenzione cosí maniacale a far sí che tutti appartengano alla propria organizzazione non [l’hanno avuta] nemmeno partiti totalitari come il fascista, il nazista e il PCUS”. Ma torniamo al tema del giorno:
10 FEBBRAIO, PRIMO ROUND
Su Avvenire, Marco Tarquinio dà del “boia” a Beppino Englaro.
11 FEBBRAIO, SECONDO ROUND
Gustavo Zagrebelsky, intervistato su Repubblica da Giuseppe D’Avanzo, sostiene che “in vicende così dolorose debbano trovare espressione parole più adeguate e controllate, più cristiane”.
12 FEBBRAIO, TERZO ROUND
Dino Boffo, in prima pagina su Avvenire, titola “frase mai scritta, pensiero mai avuto”. Il direttore del quotidiano dei vescovi lancia una nemmeno tanto velata minaccia di boicottare Repubblica: “Attenti però, che cominciamo a stancarci. Che se la nausea raggiunge la soglia critica e i cattolici anche solo per un giorno o una settimana rinunciano ad acquistarvi in edicola, allora son dolori”. (Minaccia, peraltro, prontamente sottoscritta dai Papaboys). Ma Boffo se la prende anche con Zagrebelsky: “Che poi, per ben servirvi, il Grande Valdese sia subito pronto a impartirci – ad onta di ogni bon ton e garbo interconfessionale – l’ennesima lezioncina sul Concilio Vaticano II, è solo il mesto coronamento di un’acida torta”.
13 FEBBRAIO, QUARTO ROUND
Ezio Mauro, direttore di Repubblica, scrive una nota sul suo quotidiano. Promette di non fare come Avvenire, perché “per noi è meglio se i cittadini, di qualunque fede e anche senza credo religioso, leggono più giornali, si documentano ricorrendo a più fonti, compresa naturalmente quella cattolica”. Sulle accuse a Zagrebelsky osserva: “Essere valdese non è né un merito né una colpa, non toglie e non aggiunge nulla alle considerazioni di un costituzionalista che è stato anche presidente della Corte, e che senza essere gravato degli obblighi del dialogo interconfessionale spettanti tutt’al più alla gerarchia, ha diritto di pronunciare le sue opinioni sullo Stato e la Chiesa senza che vengano bollate come “lezioncine”. Anche perché Zagrebelsky (è ridicolo dover parlare di questi aspetti a proposito di una discussione politica ed istituzionale, come se le appartenenze contassero più delle idee) non è valdese. È un cittadino, libero di pensare e di esprimersi”.
14 FEBBRAIO, QUINTO ROUND
Scendono in campo anche i valdesi, con una lettera ad Avvenire del teologo Daniele Garrone, decano della Facoltà valdese di teologia di Roma. Scrive Garrone, rivolgendosi a Boffo: “Non si allarmi: una o molteplici, [i valdesi] sono pressoché ininfluenti, e comunque con risonanza nulla o scarsa nella gran cassa mass mediatica, che invece ogni giorno ci propina dosi di magistero romano inimmaginabili in qualunque altro paese del mondo. In ogni caso – anche qui, non si allarmi – i valdesi sono poco più di 20.000. Non resta che una spiegazione: Lei ridà fiato ai toni di cento e più anni fa, quando le voci che dissentivano dalla unica verità su ogni cosa che il pontefice ritiene di detenere per tutti (stavo per scrivere “riteneva”, ma purtroppo oggi come ai tempi di Pio IX ritiene, eccome!) venivano attribuite ad una sorta di congiura che vedeva alleati massoni, ebrei, protestanti, potenze liberali ecc.”
14 FEBBRAIO, SESTO ROUND
Nel pubblicare la lettera di Garrone su Avvenire , quasi “solo per deferenza”, Dino Boffo prima sostiene che “di vicinanza culturale, non dirò complicità, nelle redazioni giornalistiche del nostro paese, i cattolici ne riscontrano davvero pochina. Vuole che passiamo in rassegna queste testate una ad una? O che proviamo ad esaminare i talk show? O i programmi di intrattenimento radiofonico?”. Per poi lamentarsi che “i lettori di Repubblica rischiano di sapere di una realtà complessa, variegata e multiforme come la Chiesa cattolica più ciò che pensa questo studioso [Zagrebelsky, NDR] (acuto ma indubbiamente di parte) che quanto dice la Chiesa stessa”.
Su Repubblica, ricordiamolo, scrive regolarmente Joaquim Navarro-Valls, e meno frequentemente scrivono anche Ezio Bianchi e il cardinal Carlo Maria Martini.
Uomini che si scannano per un Dio che non esiste, che non si vede, non si sente. Un Dio che parla per bocca di uomini e agisce per mano di uomini. Un Dio che, se c’è, si comporta esattamente come se non esistesse. E che differenza c’è tra un Dio che si comporta come se non esistesse e un Dio inesistente? Perché non ha fatto nulla per Eluana? C’è bisogno di recarsi fisicamente a Lourdes per avere un miracolo? Ah, già, i piani di Dio sono imperscrutabili. Forse Dio ha fatto esattamente quel che voleva e che abbiamo visto. Non si muove foglia che Dio non voglia. Tutto ciò che accade è per volontà di Dio. C’è un disegno intelligente dietro tutto. Se lanci i dadi, qualunque numero esca lo ha voluto Dio. E allora di cosa ci preoccupiamo? Ma possibile che la gente non abbia di meglio da fare che blaterare sulle proprie fantasie? Quante religioni sono esistite? Quante ne esistono? Quante ne esisteranno? Ma la mia è l’unica religione giusta, come sempre!
a,,venire?????????
mah… ogni volta che la chiesa respira, blatera, fa, la prima domanda che mi viene in mente è:”qual’è il secondo fine di quest’azione?”
di solito coi secondi fini ci vanno a nozze… stavolta mi sa che stanno toppando di brutto. Anche perchè a voler sempre far la guerra al mondo, prima o poi ci si fa un po’ di bua…
(Tanto, per conoscenza)
ULTIMA TAPPA ( SPERIAMO) DEL CONFRONTO CON REPUBBLICA
Basta una parola
S o che è stucchevole, ma la verità prima di tutto. Ci dispiace, infatti, segnalare ai nostri lettori un nuovo episodio che si è verifihato ieri su Repubblica.
Vorremmo credere all’«errore di battitura», ma poiché tutta un’argomentazione si basa su quell’«errore» è difficile anche per noi che abbiamo sempre riconosciuto a Ezio Mauro abilità nel fare il mestiere di giornalista e quello ancor più difficile di direttore di giornale.
Il fatto. Per non correggere un suo collega che aveva sostenuto che Avvenire avesse definito «boia» Beppino Englaro, il direttore di Repubblica ha citato un paragrafo del nostro editoriale di martedì scorso. Ma tagliandone la conclusione e una parola chiave. E così ne ha fatto deragliare il senso.
Ecco il brano integrale: «Eluana è stata uccisa. E noi vogliamo chiedere perdono ai nostri figli e alle nostre figlie. Ci perdonino, se possono, per questo Paese che oggi ci sembra pieno di frasi vuote e di un unico gesto terribile, che li scuote e nessuno saprà mai dire quanto. Con che occhi ci guarderanno? Misurando come le loro parole, le esclamazioni?
Rinunceranno, forse per paura e per sospetto, a ragionare della vita e della morte con chi gli è padre e madre e maestro e amico e gli potrebbe diventare testimone d’accusa e pubblico ministero e giudice e boia? Chi insegnerà, chi dimostrerà loro che certe parole, che le benedette, apodittiche certezze dei vent’anni non sono necessariamente e sempre pietre che gli saranno fardello, che forse un giorno potrebbero silenziosamente lapidarli? Ci perdonino, se possono. Perché Eluana è stata uccisa».
Nella versione di Repubblica la chiusa è stata ignorata e la parola, il concetto, «madre» è sparita. Che è, guarda caso, l’unico modo per poter sostenere ciò che non è. Per poter argomentare che un lungo, esplicito e inequivocabile interrogativo sulla famiglia, sull’amore, sulla confidenza, sul rapporto che si crea nella scuola e sull’amicizia – realtà presenti nella vicenda umana e giudiziaria riguardante Eluana – andava letto, invece, come una incredibile affermazione «allusiva» contro una singola persona: il padre di Eluana. Beppino Englaro sarebbe stato richiamato come «padre e maestro e amico» di sua figlia e definito, dunque, per allusione «boia».
Basta cancellare la madre, basta cancellare un’ultima dolente domanda e si confeziona una «sentenza» da ritorcere su chi l’avrebbe data. Tanto più che si era ormai alla fine di una vicenda in cui Avvenire era andato ‘scompostamente’ contromano. Cosa di più facile che forzare per irriderlo? Ma questo non è solo falso è anche ingiusto. (db)
Dalla Ultimissima:
“Nel pubblicare la lettera di Garrone su Avvenire , quasi “solo per deferenza”, Dino Boffo …”
Dall’articolo originale:
” sarei tentato di dirle che pubblico la sua lettera solo per deferenza, considerato che ancor prima di leggerla il testo era ampiamente in circolazione sulle agenzie di stampa. Invece la pubblico volentieri, …”
Fate voi.
Il sito dei papaboys ahahahahahh
Caro don Alberto, si rende conto di che organizzazione LEI fa parte? Persone ( i gerarchi vaticani ) che di carità cristiana non hanno proprio nulla.
La prego di rispondere SOLO nel merito e senza giri di inutili parole.
Grazie.
don alberto
in tutta onestà, considerata anche la fumosità del testo che (per quanto io sia un accanito lettore) mi confonde, a me la parola “madre” tanto per incominciare non sembra introdurre alcuna variante: il discorso era ed è chiaramente generico, “le persone cui voi fate riferimento potrebbero diventare i vostri boia”, sottinteso: come beppino englaro. Non sposta una virgola.
Inoltre la parte ” Chi insegnerà, chi dimostrerà loro che certe parole, che le benedette, apodittiche certezze dei vent’anni non sono necessariamente e sempre pietre che gli saranno fardello, che forse un giorno potrebbero silenziosamente lapidarli? Ci perdonino, se possono. Perché Eluana è stata uccisa”, omessa da Mauro su Repubblica, c’entra ben poco con il discorso precedente: se ho ben capito (sempre cercando di storcigliare la nodosa prosa dell’autore) il senso è che una decisione presa a vent’anni (diciamo “le ultime volontà”) possono diventare vincolanti per il futuro anche quando magari una persona avrebbe cambiato idea, ma non può dirlo perché è in coma. Be’ ma che c’entra? Qualcuno ha forse mai detto che con un testamento biologico non si può cambiare idea tutte le volte che si voglia? Solo perchè una persona ha 20 anni (io ne ho 34 e anche se le mie “apodittiche certezze” si sono trasformate e sono maturate, ora sono se possibile ancora più convinto di prima di non voler condurre quel tipo di esistenza) la sua volontà non vale perché… perché ha 20 anni??? E se ne avesse 30? 40? qual è il limite minimo? Il senso è sempre il solito: non è importante qual è la tua volontà, ci sarà sempre qualche cattolico che dirà che è sbagliata e cercherà di impedirti di farla valere… con le solite mille scuse (“dici così solo perché hai 20 anni, io ti impedirò di sbagliare!”) che sprofondano nel ridicolo.
Chi se non i famigliari possono interpretare, al di là delle parole, la volontà, il senso della vita, le idee anche da quei mille impalpabili gesti e pensieri che trascendono le parole e che solo una persona vicina può intendere? Forse anche più della persona stessa, in casi limite (ma questa è anche la pretesa dei vari vescovi, quindi su questo non mi aspettto certo di essere contestato da te, don)
Per come la vedo Ezio Mauro ha fatto un favore ad avvenire a non pubblicare la conclusione dell’articolo. Ha evitato che si rendessero ridicoli non solo ai quattro gatti che leggono le farneticazioni di boffo, ma anche quei milioni che leggono repubblica (che non saranno tutti campioni di senso critico, va da sé, ma che il prosciutto magari ce l’hanno… su un occhio solo)
Don Alberto, a me di Repubblica non interessa nulla: un’organizzazione che ha avuto fra le sue fila personaggi come pio laghi sostenitore di videla e che ha santificato escriva balaguer
che in merito agli eccidi dei falangisti ebbe a dire “sangue necessario” , non ha nessun diritto
di parlare di difesa della vita.
Vangeli – Luca Lc 11,46
46 Egli rispose: “Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito
Io non leggo Avvenire ma i passi citati da don Alberto mi sembrano chiari ed inequivocabili. Posto che sappiamo tutti quali siano le posizioni di Avvenire nei confronti della vicenda Englaro, qui siamo di fronte solo a una polemica malriuscita di Repubblica che oltretutto non mi sembra abbia avuto grande risonanza.
Putroppo la violenza con cui il vaticano irrompe nelle vite di tutti noi (credenti e non) ogni tanto fa perdere la pazienza…posso capire Ezio Mauro. Rabbia impotente di fronte ad una intromissione a testa bassa nella vita della famiglia Englaro, grazie anche ai galoppini codardi e vigliacchi che si nascondono tra i politici italiani di destra e sinistra.
@ don Alberto
Ho l’impressione che clericali e laici parlino ormai due linguaggi diversi. L’incipit della risposta di Boffo è più che significativo: è ‘acido’, tanto per usare il suo stesso linguaggio. Spiace che un’organizzazione che si propone a guida morale per l’intera nazione parli ormai con un linguaggio più vicino a quello di Gasparri che a quello del Concilio. Ma ce ne faremo una ragione.
E chi risponde ora a don Alberto?
Per la “dimostrazione” che Gesù non è mai esistito consiglio la visione del documentario Zeitgeist (si trova su google video o su altri canali)
I papaboys sono dei soggetti che hanno i paraocchi, (come gli asini, anzi quelli pur essendo animali hanno maggior senso critico.
Filosoficamente parlando vivono nel mito della caverna.
Vogliono imporre il loro punto di vista, non vogliono essere contraddetti da nessuno,credono di essere gli unici depositari della verità.
io ho risposto ieri a don alberto, ma il mio commento è ancora di là da passare la verifiça 🙁 chissà quali sono i criteri di filtraggio…
… riguardo zeitgeist l’ho visto e sicuramente è affascinante, ma temo sia falso come una banconota da un euro (ciao tremonti!). Non cita nemmeno una fonte da verifiçare, credo che in parte sia inventato o aggiustato per far “incastrare” le cose… Insomma non crediamogli solo perché siamo d’accordo sulle conclusioni, ma manteniamo il distacco dovuto dal nostro (costante tentativo di) essere “razionalisti”, please 😉
Parafrasi:
“Eluana è stata uccisa, quindi ragazzi, occhio ad esprimere, con l’avventatezza della giovane età, ai vostri genitori (chi gli è padre e madre e maestro e amico) cosa pensate circa il testamento biologico perché loro, i vostri adulti di riferimento, i vostri genitori, potrebbero onorare il patto e uccidervi (diventare testimone d’accusa e pubblico ministero e giudice e boia) come ha fatto il signor Englaro. Noi, invece, siccome vi chiediamo perdono, siamo dalla vostra parte perché sappiamo qual è il vostro bene, che non è quello di decidere liberamente per sè ma di fare quello che vi diciamo noi, i vostri buoni adulti di riferimento. La vostra famiglia siamo noi.”
Vergogna!
a don Alberto che cita l’omissione della parola “madre”, ricordo che pure la madre di Eluna si è battuta perchè venisse esaudita la volontà accertata della figlia. Madre che non si è vista perchè da tempo è pure lei gravemente malata.
E quindi Avvenire non se la prende solo con Beppino, ma con tutti i padri e madri che rispettano la volontà dei figli. E quando Avvenire dice “occhio ad esprimere, con l’avventatezza della giovane età” sarebbe il caso di ricordare a Avvenire e a don Alberto che se uno si sposa in chiesa a quell’età detto matrimonio viene considerato valido e indissolubile. E quindi se a vent’anni mi posso sposare in chiesa in maniera indissolubile perche’ la mia volonta’ verrebbe giudicata immatura se si tratta invece di testamento biologico ?
concludo chiedendo se Avvenire si è scusato per l’epiteto “Grande Valdese”.
Le faranno le scuse ?
@Don Alberto
Far parte della chiesa cattolica non l’ha mica ordinato il dottore. Se c’è qualcosa che anche a Lei (come a noi) non piace nella CCAR perché non segue i suoi principi, si cerca un lavoro onesto in base alle sue attitudini e capacità, e fa quello che ritiene sia giusto in sua coscienza senza compromessi? Per fortuna siamo ancora in un paese (almeno a parole) libero. O forse no?…
Ma immagino che non sia facile, anche psicologicamente, sentirsi al di fuori del “ventre” protettivo di “madre” Chiesa Cattolica Romana…
Se invece apprezza la CCAR e crede che rappresenti effettivamente la sua coscienza, allora mi scusi… ma mi lasci dire: ci sono persone a cui non piace per niente. Ci si lasci almeno la nostra libertà di autodeterminazione nella nostra sfera personale (che include la nostra vita, cosa ovvia anche per un bambino, ma non per voi), come la si lascia a voi.
@Don Alberto
Con i tempi che corrono far parte di questa istituzione criminale che è la chiesa cattolica è veramente triste nonchè disdicevole, sopratutto se ne fanno parte persone altrimenti intelligenti.
“affinchè un giardino sia bellissimo non vi è alcun bisogno di immaginare le fate nascoste dietro l’angolo”
@corbelli ricardo
chi risponderà?????
repubblica……..
@(ci perdonino ,se possono perchè Eluana è stata uccisa)
se il signore che ha scritto l’articolo…conosce chi ha commesso l’omicidio ..vada dalla magistratura a denunciarli…per omicidio–
@don albert holl
tu che sei “informato” questo signore ha fatto denuncia di omicidio??????
grazie…
ciao….buona domenika……
Dalla lettura dellla versione integrale che don Alberto ha pubblicato è evidente che Avvenire dà effettivamente del “boia” a qualsiasi genitore che si trovi e si comporti come ha fatto Beppino Englaro: mi pare dunque che nella lettura riportata da “La Repubblica” non vi sia la benchè minima forzatura.
Noto semmai che, in questo caso l'”Avvenire” come (frequentemente) Berlusconi, dapprima si dicono parole pesantissime fino a essere inaccettabili e poi, quando queste parole vengono sottolineate e giustamente criticate, si nega di averle dette o, addirittura, scritte.
Corbelli Riccardo scrive:
15 Febbraio 2009 alle 9:04
E chi risponde ora a don Alberto?
***************
Qual è la domanda…?
@ nessie
Postilla alla parafrasi:
“Soprattutto guardatevi dal dire a vostra madre che sperate di morire nel sonno: il minestrone potrebbe iniziare ad avere un sapore strano… per rispetto della vostra volontà.”
@ don Alberto: gridare assasini è un atto evangelico? Ma Voi dai pulpiti la predicate o no la carità cristiana? Guardandomi intorno direi proprio di no.
a don Alberto che cita l’omissione della parola “madre”, ricordo che pure la madre di Eluna si è battuta perchè venisse esaudita la volontà accertata della figlia. Madre che non si è vista perchè da tempo è pure lei gravemente malata.
E quindi Avvenire non se la prende solo con Beppino, ma con tutti i padri e madri che rispettano la volontà dei figli. E quando Avvenire dice “occhio ad esprimere, con l’avventatezza della giovane età” sarebbe il caso di ricordare a Avvenire e a don Alberto che se uno si sposa in chiesa a quell’età detto matrimonio viene considerato valido e indissolubile. E quindi se a vent’anni mi posso sposare in chiesa in maniera indissolubile perche’ la mia volonta’ verrebbe giudicata immatura se si tratta invece di testamento biologico ?
concludo chiedendo se Avvenire si è scusato per l’epiteto “Grande Valdese”.
Le faranno le scuse ?
Sinceramente credo che vi sia ancora un destino peggiore dei condannati a morte, ed è quello di coloro che sono condannati a seguire una dottrina. Questa è la vera morte dell’anima. Per questo disprezzo al massimo due categorie di persone: i politici di professione e i religiosi di professione. Quando uno si dedica alla scienza, vede una teoria, la prova, la verifica, la cambia e la migliora. Ma quando uno fa il politico o il prete deve essere in grado di mentire fino in fondo a se stesso, di piegarsi a sostenere qualsiasi fandonia per una ragione di stato o perché altrimenti viene cacciato. Questi sono i veri dannati della terra, ossia color che hanno venduto l’anima al demonio.
precariatoassicurato:
a) non c’è pericolo che un giovane dica una frase del genere, è più facile che lo dica un anziano.
b) è un esempio non pertinente in quanto, proseguendo sul tuo esempio, sarebbe eutanasia, e non è questo il caso.
c) o stai affermando che Eluana è stata uccisa?
Caro Don Alberto, quell’orribile ed offensivo articolo su Avvenire che hai citato, lo lessi subito e pensai che chi lo aveva scritto doveva essere veramente una pessima persona, così in mala fede e gratuitamente accusatorio che mi sarei stupito se non ci fosse stato un seguito. Normalmente, dopo aver letto qualcosa di irritante, scrivo all’autore o al redattore,
ma quella volta sono rimasto così agghiacciato…. Non c’è la minima ragione di cambiare neanche una virgola di quel testo volendolo screditare, perchè si scredita da solo da tanto è folle.
E se tu non lo hai trovato agghiacciante, se non pensi che sia tutto completamente sbagliato, se ritieni che l’omissione di una parola possa comprometterne negativamente il senso, allora tu ed io abbiamo due sensibilità veramente taaaanto diverse.
Ma il mondo è bello perchè è vario.
@ nessie
Se hai un figlio chiedigli come preferirebbe morire; non credo ti risponda: “Tra atroci sofferenze che si prolungano per anni”. Ti dirà come la maggior parte delle persone, giovani e vecchie: “Nel sonno, un colpetto e via”.
Ora, te la sentiresti, il giorno che ti dicessero che tuo figlio ha l’AIDS, di prendere le sue affermazioni di oggi come una forma di autodeterminazione? Non gli chiederesti tutti i giorni se per caso non ha cambiato idea? Anche al momento di staccare la spina, non gli diresti “Sei sicuro?”
Se poi tuo figlio andasse in coma e non ci fosse più modo di comunicare con lui, non ti verrebbe il dubbio che forse, se potesse parlare, ti direbbe di aver cambiato idea, di lasciarlo vivere?
E se anche ci fosse il famoso testamento biologico (un modo ipocrita per scaricarsi della responsabilità dell’amore), sei sicuro che non avresti lo stesso un dubbio, quel dubbio che il padre di Eluana sembra invece non aver mai avuto?
Credo che il senso dell’articolo di Avvenire fosse questo.
P.S.: Cosa vuol dire uccidere?
Credo che il senso dell’articolo di Avvenire sia chiarissimo; il solito mal costume di non rispettare idee e volontà delle persone (tipico di TUTTE le religioni non solo del cattolocesimo).
Sono convinto che tutte queste domande tutti questi E SE.. E SE.. sia il solito giro di parole fatte solo per creare confusione e per fuorviare le persone facendo in modo che queste non esprimano mai una posizione chiara; posizione chiara che sarebbe controproducente e lesiva dello strapotere politico e culturade di stramaledetta madre chiesa!
precariatoassicurato scrive:
15 Febbraio 2009 alle 19:02
Non c’entra con il caso in questione: quando Eluana s’è pronunciata sulla sua morte non l’ha fatto in astratto pensando all’inevitabile ma inconoscibile momento del suo trapasso. L’ha fatto piuttosto riferendosi alla precisa eventualità di essere un giorno nelle condizioni di un suo amico che era tenuto artificalmente in vita. Quindi la domanda corretta cui ha a suo tempo ha risposto Eluana non è: «Tu come vorresti morire?», ma: «Fossi ridotta anche tu in tale condizione dal non poter più avvertire nulla senza possibilità di guarigione, vorresti essere mantenuta artificialmente nella non-morte per un tempo indefinito?».
Ad un figlio malato di AIDS si, perché un malato di AIDS può rimanere lucido e cosciente durante la sua malattia. Ma questo non era il caso di Eluana. Il paragone quindi non ha senso.
Come sopra.
Se fino alla fine mi avesse confermato la sua volontà con coerenza, consapevolezza e lucidità, no. Ora domando a te: sarebbe stato saggio che i medici di papa GPII si fossero rifiutati di obbedire al suo desiderio di desistere da ogni cura per lasciarlo andare «alla casa del padre» perché, chissà, magari domani, o tra una settimana, o tra un mese, o tra un anno o dieci o venti avrà nel frattempo cambiato idea?
I vostri insulti, di voi sedicenti cristiani, vi piovono addosso come sputi verso l’alto: il testamento biologico è un modo coscienzioso di rispettare con compassionevole responsabilità chi si è amato mentre era in vita.
Avessi dei dubbi attenderei, certo. Ma non ne avessi, farei il mio dovere ed esaudirei doverosamente il desiderio della persona la cui volontà ho promesso di rispettare ed esaudire. A volte l’avere dubbi è sintomo di pavidità, o di ignoranza o ignavia, mentre a volte l’avere una certezza, anche se per diciassette lunghi anni, è segno di saggezza, saldezza, fermezza e ottimo carattere umano.
Io ci ho visto un poco velato tentativo di aizzare l’odio delle folle più emotivamente instabili e meno riflessive, meno compassionevoli e misericordiose contro un uomo (e la sua famiglia, e tutti quanti ne condividono gl’intenti) che ha dimostrato sia una saldezza e una lucidità nei suoi principî encomiabili, sia un amore ineguagliabile che gli ha permesso di testimoniare il suo attaccamento paterno e senso di compassionevole responsabilità nei confronti della figlia per diciessette lunghi anni di passione nonostante lei non potesse più comunicargli nulla e nonostante i vergognosi attacchi di gente estranea ed ignorante delle sue condizioni che lo hanno insultato e deriso con odio e un livore indegno di ogni vestito di spiritualità o del mandato di un presunto “padre” celeste incarnante il principio dell’amore universale.
Vuol dire togliere la vita ad un essere che ne è dotato, cioè, secondo la scienza biologica, sottrargli la capacità di nascere, alimentarsi e crescere, riprodursi e morire.
@Simone Blasetti
Concordo pienamente con te
@don alberto
non avevamo davvero bisogno dell’ennesima dimostrazione che:
1) i cattolici integralisti sono specializzati nel gettare il sasso e nascondere la mano (sasso = articolo dell’Avvenire, nascondere la mano = arrampicata sugli specchi per negare l’evidente e malamente camuffato attacco a Beppino Englaro). Non si contano gli esempi precedenti, anche illustri (vedi le dichiarazioni dell’attuale Papa a Ratisbona, sull’Islam)
2) i cattolici integralisti di solito peggiorano la loro situazione pretendendo di prendere per i fondelli tutti gli altri, cercando puntigliosamente di “spiegare” le loro affermazioni una volta che queste hanno giustamente suscitato le reazioni dei laici. Un tombale silenzio sarebbe almeno più dignitoso.
precariatoassicurato scrive:
15 Febbraio 2009 alle 19:02
Non c’entra con il caso in questione: quando Eluana s’è pronunciata sulla sua morte non l’ha fatto in astratto pensando all’inevitabile ma inconoscibile momento del suo trapasso. L’ha fatto piuttosto riferendosi alla precisa eventualità di essere un giorno nelle condizioni di un suo amico che era tenuto artificalmente in vita. Quindi la domanda corretta cui ha a suo tempo ha risposto Eluana non è: «Tu come vorresti morire?», ma: «Fossi ridotta anche tu in tale condizione dal non poter più avvertire nulla senza possibilità di guarigione, vorresti essere mantenuta artificialmente nella non-morte per un tempo indefinito?».
Ad un figlio malato di AIDS si, perché un malato di AIDS può rimanere lucido e cosciente durante la sua malattia. Ma questo non era il caso di Eluana. Il paragone quindi non ha senso.
Come sopra.
Se fino alla fine mi avesse confermato la sua volontà con coerenza, consapevolezza e lucidità, no. Ora domando a te: sarebbe stato saggio che i medici di papa GPII si fossero rifiutati di obbedire al suo desiderio di desistere da ogni cura per lasciarlo andare «alla casa del padre» perché, chissà, magari domani, o tra una settimana, o tra un mese, o tra un anno o dieci o venti avrà nel frattempo cambiato idea?
I vostri insulti, di voi sedicenti cristiani, vi piovono addosso come sputi verso l’alto: il testamento biologico è un modo coscienzioso di rispettare con compassionevole responsabilità chi si è amato mentre era in vita.
Avessi dei dubbi attenderei, certo. Ma non ne avessi, farei il mio dovere ed esaudirei cocienziosamente il desiderio della persona la cui volontà ho promesso di rispettare ed esaudire. A volte l’avere dubbi è sintomo di pavidità, o di ignoranza o ignavia, mentre a volte l’avere una certezza, anche se per diciassette lunghi anni, è segno di saggezza, saldezza, fermezza e ottimo carattere umano.
Io ci ho visto un poco velato tentativo di aizzare l’odio delle folle più emotivamente instabili e meno riflessive, meno compassionevoli e misericordiose contro un uomo (e la sua famiglia, e tutti quanti ne condividono gl’intenti) che ha dimostrato sia una saldezza e una lucidità nei suoi principî encomiabili, sia un amore ineguagliabile che gli ha permesso di testimoniare il suo attaccamento paterno e senso di compassionevole responsabilità nei confronti della figlia per diciessette lunghi anni di passione nonostante lei non potesse più comunicargli nulla e nonostante i vergognosi attacchi di gente estranea ed ignorante delle sue condizioni che lo hanno insultato e deriso con odio e un livore indegno di ogni vestito di spiritualità o del mandato di un presunto “padre” celeste incarnante il principio dell’amore universale.
Vuol dire togliere la vita ad un essere che ne è dotato, cioè, secondo la scienza biologica, sottrargli la capacità di nascere, alimentarsi e crescere, riprodursi e morire. Cose che Eluana non poteva fare da diciassette anni, oltre al non poter né provare né comunicare le sue sensazioni.
Dopo sette ore e mezza il commento è ancora in attesa di essere approvato. Possibile?
@precariato”assicurato”
tu sei sikuro???????
(ci perdonino,se possono .Eluana è stata uccisa)
se sei sicuro vai dalla magistratura a denunciarli per omicidio…….
@precariatoassicurato
(se tuo figlio andasse in coma e non ci fosse più un modo di comunicare con lui.non ti verrebbe il dubbio ,che forse se potesse parlare.ti direbbe di aver cambiato idea.di lasciarlo vivere.
e se fosse il contrario che non volesse vivere in quello stato “vegetativo”????
penso che il testamento biologico quanto meno dia un’indicazione 51/49
@precariatoassicurato
“il testamento biologico”
(un modo ipocrita per scaricarsi della responsabilita dell’amore)
secondo te il papà e la MAMMA,di Eluana non amavano la loro figlia????
sei sicuro???????
Uffa…
Un commento di ieri sera, inviato alle 22:04 circa, replicato stamattima due ore fa, ancora non è arrivato. Possibile?
Precariato, ho un figlio, con cui parlo, discretamente intelligente, tanto che se gli chiedessi come vorrebbe morire mi manderebbe, giustamente, per rane. Lo stesso farei io.
Il punto è sapere come non vorresti sopravvivere.
L’idea di amore che lasci intendere denuncia una scarsa educazione ai sentimenti. Mi spiego: per un genitore perdere un figlio è l’accadimento più terribile che si possa immaginare, probabilmente conservare in simil-vita il tuo adorato figlio è più che perderlo definitivamente, è attaccarsi a qualcosa pur di niente. Ma questo non è amore se al centro del tuo sentimento ci sei tu e non la sua volontà, la sua integrità di individuo.
E’ un grande sentimento, generoso, quello che ti permette di assumere l’immenso dolore della perdita a fronte del rispetto della volontà dell’altro.
Ed è lo stesso sentimento che si accompagna alla presa di responsabilità, alla scelta dopo la tortura del dubbio.
Inoltre, proprio perché amo mio figlio, lasciandogli il mio testamento biologico lo libero proprio da quella tortura.
Come avrai capito io agisco secondo l’etica della responsabilità, non quella dei principi.
@Simone Blasetti
Grazie per averlo detto tu alle 18:59, così mi limito a dire che sono d’accordo.
Ciao a tutti
@ Don Alberto
Non ti vergogni minimamante di essere un appartenente ” all’associazione per delinquere più grande della Storia ” ( giudice Luigi Tosti )?
Non ti vergogni di diffondere la Menzogna Globale sputtanata da ( e cito solo gli italiani ) Emilio Bossi, David Donnini, Fernando Liggio, Luigi Cascioli, Emilio Salsi e Giancarlo Tranfo ( quest’ultimo ha scritto La corona di spine… v. capitolo V° ) senza risalire a Lorenzo Valla ( ca. 1400 che ha sputtanato
” La donazione di Costantino ” )…
O rispondi o continui a fare il parassita!!
Bye,bye