Arkansas: finalmente al bando la norma anti-atea?

La costituzione dello stato USA dell’Arkansas (quello che fu governato anche da Bill Clinton) vieta agli atei di accedere a incarichi statali o di testimoniare in tribunale. La norma risale al 1874 e, nel 2009, finalmente qualcuno ha pensato di metterla in discussione: si tratta del deputato Richard Carroll, del Green Party, che ha proposto di eliminarla. Oltre all’Arkansas, norme simili sono in vigore anche presso altri stati americani (cfr. l’articolo di Adele Orioli Nel crogiolo teocon. Nuova Salem per gli atei USA).

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26 commenti

BackDream

Insomma per essere eletto devi credere a cappuccetto rosso… una volta che ti hanno eletto puoi cominciare a scriverle tu le favole…

Stefano Grassino

Alla faccia degli esportatori di democrazia. Stalin a confronto era un gran democratico.

Sol

iniziamo a dire che stanno lavorando per eliminarla, questa regola, mentre qui in Vaticalia durerebbe per i secoli-dei-secoli-amen…

Marco

Sono d’accordo con la norma.
Chi crede nel gigante gassoso mi sembra un testimone decisamente più attendibile in un processo.

Andrea

Concordo con Simone Blasetti: a uno che non è Cristiano, o al massimo Ebreo, non fa né caldo né freddo giurare sulla Bibbia.

Giurare sulla propria coscienza d’altronde varrebbe per tutti, ma questo significherebbe vivere in uno Stato laico: BRRRRRRR!

chris

La Bibbia è intrisa di così tanta violenza, odio, desiderio di vendetta, discriminazione, sessismo che uno che giura su di essa e crede in ciò che vi è scritto dovrebbe parteggiare sempre per l’imputato, di qualunque reato egli sia accusato. In Italia siamo molto più avanti da quel punto di vista, noi non giuriamo neppure più, solo dichiariamo di dire la verità. Ma è in atto la restaurazione delle forze reazionarie religiose ed è contro quella che noi dobbiamo schierarci.

Otto Permille

Se un ateo fosse testimone di un delitto, allora l’assassino non potrebbe essere mai condannato solo perché la testimonianza dell’ateo non è valida?

Stefano Bottoni

Se ho capito bene… in quegli stati se l’unico testimone a discapito di un imputato (che magari rischia la condanna a morte) è un ateo, non potrebbe testimoniare? Condannando così un innocente?
Mi si rizzano i peli sulla schiena.

Reela

Wow… questa sì che è vera libertà.
Ma non ledono i dirittti universali dell’uomo con una legge simile?

MicheleB.

Questa è la civiltà americana che tutti gli imbecilli prendono ad esempio. E noi stiamo scivolando paurosamente verso quella barbarie, quella anti cultura quell’oppressione violenta ed arrogante, quella pseudodemocrazia. E pretendono pure di essere i gendarmi del mondo. Mi fanno orrore.

Antonio

Ma veramente esiste una norma del genere ?!?!?!?! Nel 2009 !?!?!?!?!?!?!?!??!

BackDream

Però permettetemi di spezzare una lancia a favore del popolo americano che spesso non si riconosce nelle proprie leggi così come noi italiani spesso non ci riconosciamo nelle nostre.
Non è bello giudicare tutta una popolazione in base a chi li governa, altrimenti tutti gli italiani dovrebbero essere giudicati in base a Berlusconi (o a Prodi prima di lui, tanto cambia poco).
Scusate, ma avendo vissuto negli USA per anni mi son sentito di volerlo precisare. Da ateo ho avuto molti meno problemi là di quanti io ne stia incontrando ora qui in Italia.

MicheleB.

@backdream
Quel che dici lo do per sottinteso da quando avevo 15 anni. Spero che nessuno su questo blog abbia qualcosa contro uno o più popoli visti come insiemi di persone.

Leo55

Non è bello giudicare tutta una popolazione in base a chi li governa, altrimenti tutti gli italiani dovrebbero essere giudicati in base a Berlusconi (o a Prodi prima di lui, tanto cambia poco).

I base a quale criterio, di grazia, dovremmo allora giudicare?
Se una stragrande maggioranza di persone si affidano a simili incantatori di serpenti, ad imbonitori , a teatrini di nani e ballerine che prima ci affascinano dal video e poi, sempre gli stessi, ci irridono dai manifesti elettorali; chi , cosa e come dovrebbe costituire l’oggetto del giudizio sulla maturità di un popolo.
La tanto decantata democrazia americana, esportata a suon di bombe e missili, ha provocato più vittime di guerra in questi ultimi decenni di qualsiasi altra dittatura o tirannia.
Per il resto, come giustamente faceva notare MicheleB., un conto è esprimere un giudizio sulla cultura di un dato popolo, motivandolo, appunto, con argomentazioni politiche e sociali, ben altro è nutrire preconcetti verso e persone che compongono un determinato popolo, che possono benissimo non identificarsi con il pensiero della maggioranza del momento. Le culture, daltronte , sono soggette a cambiare e le avanguardie del cambiamento, all’inizio, sono sempre minoranza.

Leo55

Backdream dice:-
“Non è bello giudicare tutta una popolazione in base a chi li governa, altrimenti tutti gli italiani dovrebbero essere giudicati in base a Berlusconi (o a Prodi prima di lui, tanto cambia poco)”

I base a quale criterio, di grazia, dovremmo allora giudicare?
Se una stragrande maggioranza di persone si affidano a simili incantatori di serpenti, ad imbonitori , a teatrini di nani e ballerine che prima ci affascinano dal video e poi, sempre gli stessi, ci irridono dai manifesti elettorali; chi , cosa e come dovrebbe costituire l’oggetto del giudizio sulla maturità di un popolo.
La tanto decantata democrazia americana, esportata a suon di bombe e missili, ha provocato più vittime di guerra in questi ultimi decenni di qualsiasi altra dittatura o tirannia.
Per il resto, come giustamente faceva notare MicheleB., un conto è esprimere un giudizio sulla cultura di un dato popolo, motivandolo, appunto, con argomentazioni politiche e sociali, ben altro è nutrire preconcetti verso e persone che compongono un determinato popolo, che possono benissimo non identificarsi con il pensiero della maggioranza del momento. Le culture, daltronte , sono soggette a cambiare e le avanguardie del cambiamento, all’inizio, sono sempre minoranza.

Thors

Bella norma da abolire dopo 135 anni! Non è una novità: essere atei non ha mai garantito nulla, vantaggi ZERO, nessuno ci ha mai invidiato, al massimo ci hanno sempre ignorato. E nel lontano Arkansans succedeva di peggio. Solo adesso sembra che qualcosa stia cambiando.

Emanuela

@ Andrea (segue commenti su “Il segretario UAAR alla presentazione di “Religiolus”)…

ciao Andrea, non volendo lasciare a metà le nostre riflessioni rispondo qui (sperando che tu risca a trovare la mia risposta).
Ti ringrazio per il tuo chiarimento, ho compreso il punto. Capisco bene le tue perplessità perché le domande che mi poni sono quelle che anche io ho posto, per molto tempo, a me stessa. e alle quali, alla fine, ho dato risposte banali (se vuoi).
Prima di tutto non sarei così sicura che Dio non faccia nulla per punire chi sbaglia: in fondo questa vita è solo il primo atto di una partita che si gioca in due tempi e non è detto che nel secondo (quello che verrà dopo la morte) chi ha sbagliato non venga punito. L’inferno esiste quanto esiste il paradiso….e secondo me è abbastanza affollato! Non credo che Dio consideri i pedofili grandi amiconi…
Quanto alla prima osservazione (il fatto che Lui scelga sacerdoti già sapendo che un giorno sbaglieranno) ti (e mi) rispondo che Dio ci crea liberi, liberi di fare il bene e di fare anche il male. Non ci vincola alla Sue scelte con destini preordinati, non ha già scritto tutto …è proprio il contrario, lascia che siamo noi a scrivere la nostra vita. Se tutto fosse già predeterminato saremmo come burattini nelle Sue mani (e io sarei buddista, perchè l’idea di un Dio Mangiafuoco mi lascerebbe perplessa, mi raccapriccia).
Lui ci dona una vita piena di alternative a cui siamo liberi di aderire in un senso oppure nel senso opposto. Chiama ognuno di noi ad una vocazione particolare che possiamo ascoltare, ignorare …. e della quale possiamo anche allontanarci.
E’ l’uomo che con il suo libero arbitrio decide di spendere male questa fortuna. E’ vero, Lui resta a guardare perchè questa è la forma (la sostanza) del Suo amore: donare senza pretese …come una madre o un padre che lasciano che i figli sbagliano, anche se soffrono nel vederli sbagliare, ma li lasciano liberi di vivere la vita, non impediscono le scelte sbagliate e sono pronti, invece ,a condividerne le sofferenze , a consolarli per gli sbagli. Vedi Andrea, il nostro Dio (se preferisci il mio Dio) è davvero un Dio buono che non pone limiti alla nostre scelte e che ci sconsola per gli errori.
Io penso che anche Cristo avrebbe avuto un’alternativa ma ha scelto di fare la volontà del Padre, quello che il Padre si aspettava da Lui…non quello che il Padre aveva già prestabilito, solo quello che gli aveva domandato di fare e non imposto…. e penso ci sia una bella differenza.
Per tornare ( o andare) al punto: se Dio chiama un uomo alla vocazione di sacerdote io non credo che Lui sappia, fin dal principio, che quell’uomo – un giorno – verrà meno a quella chiamata. Credo piuttosto che Lui, semplicemente, sappia che la vita di ogni uomo (anche di quella di un prete) è costellata di tentazioni, di cose che provengono dal male (dal Tipo che abita al Piano di Sotto), di scelte, che è una vita umana (più semplicemente) . Credo Lui dia gli strumenti a quell’uomo per viverla bene (la fede, l’Amore) e poi si affidi a lui pensando “io sono qui, tu mi hai conosciuto, scegli sempre il Bene, scegli Me” ma poi alla fine (amandolo e rispettandolo al punto da affrancarlo del tutto) lo lascia libero di fare la sua scelta (sbagliata). E’ colui che opta per assecondare certe pulsioni sessuali che sceglie fare il male non è Dio che l’ha già deciso o preordinato per lui.
Se così fosse la mia vita mi farebbe paura. Se qualcuno avesse già deciso per me ogni cosa, cosa viveri a fare? Io amo Dio proprio per questo: perché mi ha reso mi rende libera di amarlo di negarlo di dimenticarlo… di tornare da Lui.
Lo so che è difficile capire, lo è anche per me: anche io mi pongo molte domande, credere non significa mette una benda davanti agli occhi :-).
L’onnipotenza di Dio non si può tradurre con la sua ingerenza nella nostra vita, altrimenti si che sarebbe un Dio cattivo. Amo la libertà che Dio mi ha dato è ciò che mi rende uomo (meglio, donna) e non solo un semplice strumento. Meglio: io sono uno strumento, il Suo strumento ma libero e pensante. Il bene che spero di aver fatto l’ho fatto anche grazie a me (alle mie scelte) il male che purtroppo ho fatto l’ho fatto per colpa mia, discostandomi da ciò che Lui avrebbe voluto per me.
Grazie Andrea per le tue osservazioni, per avermi (inconsapevolmente) fatto riflettere su questa cosa…spesso dimentico perché scelgo ogni giorno di essere Cristiana.
Buona settiamana

antonella

Guardate che questa storia dell’Arkansas è assurda pure per me…e io sono cattolica!
Non pensate che siamo tutti stronzi! Il problema non è credere o no, il problema è valutare con giudizio e rispetto…!

Leo55

Questa norma dell’Arkansas è gravemente lesiva della libertà di pensiero.
Andrebbe portata ad esempio per tutti coloro che si spendono a favore della tanto decantata “Democrazia Americana da esportarzione”.
Una simile norma la ritroviamo, forse, inserita nelle leggi delle teocrazie talebane……..seppure.

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