La legge sul testamento biologico continua a dividere il PD. Ignazio Marino, intervenendo ieri a un convegno organizzato dal Partito Radicale, ha espresso forti critiche nei confronti del progetto di legge presentato dalla maggioranza: “”Se faranno questa legge così com’è oggi ci batteremo perché venga cancellata”. Il senatore è arrivato ad avanzare l’ipotesi di lanciare un referendum abrogativo.
Le dichiarazioni di Marino sono state immediatamente contestate da Rosi Bindi e Dorina Bianchi. La prima ha prima invitato Marino a non avanzare ora tale proposta (“In politica le subordinate non si annunciano finché si lavora alla principale”), proposta che poi ha comunque criticato: “sarebbe pessimo, poi, se si cercasse per questa via una sorta di rivincita al referendum sulla Legge 40. E invece proprio l’esito di quel referendum dovrebbe consigliare tutti a maggiore saggezza e prudenza”. Il ‘no’ della seconda è stato ancora più netto: “stimo il collega Marino ma credo che parlare oggi di referendum sia un grave errore. Spostare lo scontro dalle aule delle Camere e portarlo nelle piazze significa alimentare uno scontro sbagliato fra due radicalismi”.
Testamento biologico, PD: Marino propone referendum, critiche da Bindi e Bianchi
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Non so se è puramenyte strumentale la critica di Bindi e Bianchi alla proposta di Marino (conoscendo le rispettive posizioni come minimo c’è da sospettarlo), ma, al di là dell’opportunità o meno di indire un referendum prima della discussione in parlamento, credo che un referendum su questa materia vada contro ad un insuccesso annunciato. E non tanto perché la stragrande maggioranza degli italiani non sia interessata a questo tema, anzi (la vicenda Englaro l’ha posto in primo piano anche per chi abitualmente non vi ha mai pensato), ma perchè il testo che uscirà dal parlamento sarà talmente soggetto a interpretazione da non poter essere visto da questa maggioanza in modo univoco.
Per tutti noi questa ‘interpretabilità’ ne costituisce già di per sé un limite inaccettabile, ma quanti saranno in grado di cogliere la portata di questo ostacolo posto all’audeterminazione? Non dimentichiamo che l’Italia è quel paese ‘poco religioso ma cattolico’ che di fronte alle scadenze cruciali (e questa è certamente tale) si fida di chi difende ‘la tradizione religiosa’. Il clima che ha portato al successo della legalizzazione di divorzio e aborto, dopo anni di berlusconismo unito alla sterzata integralista della ccar, è molto difficilmente recuperabile.
Livia Turco e Rosy Bindi mi sembrano, in questa occasione, scollegate dalla realtà.
Per quanto una rigorosa battaglia in sede parlamentare sia giusta e doverosa (ammesso che il nuovo Presidente della Commissione Salute sia disposto a far proprie le posizioni egregiamente rappresentate dal Senatore Marino), i numeri ci dicono fin d’ora che a passare sarà il testo varato dalla maggioranza; non ci sarà neanche bisogno di ricorrere al voto di fiducia, grazie ai Rutelli e alle Binetti.
Ieri, al convegno “Verità e Menzogne” organizzato da Radio radicale, ho ascoltato Ignazio Marino parlare con estrema chiarezza, coraggio e onestà intellettuale: caratteristiche che difficilmente coesistono in tutti gli esponenti del suo partito. Per quanto mi riguarda, sono pronta fin d’ora a rimboccarmi le maniche e a collaborare con chiunque intenda condurre, anche fuori dal Parlamento, la battaglia per una legge sul testamento biologico più giusta, umana e rispettosa del diritto all’autodeterminazione dei malati (espressamente sancito dalla Costituzione e letteralmente calpestato dal disegno di legge del governo Berlusconi).
P.S. Ho fatto riferimento a Livia Turco perché è stata la prima esponente del PD a criticare l’ipotesi referendaria formulata da Ignazio Marino.
In queste occasioni comincerei a collezionare i pochi elementi “buoni” (naturalmente sempre dovendo scendere a compromessi tipici della politica) all’interno del PD.
Contiamo:
Pierluigi Bersani, Ignazio Marino…2!
(Da leggersi in tono fortemente sacrastico) Referendum? E perchè mai? Non vedo il motivo di rivolgersi a tutta la popolazione su un argomento su cui già sappiamo che si esprimerebbe in modo difforme dal parlamento… saremo mia in democrazia?!
Altro che leggi e regolamenti sul testamento biologico! PURA LIBERTA’ del singolo! Ecco quello che ci vorrebbe!
@ Bruno Gualerzi
Concordo. Il popolo Italiano si muove solo per i soldi e non per gli ideali. Quest’ultimi sono per pochi (eran trecento, eran giovani e forti e son tutti morti…….) per cui un referendum su questa legge sarebbe l’ennesimo suicidio annunciato. La nostra stessa associazione, se non vuol restare una elitè fine a se stessa, deve sì restare ad un livello culturale alto con convegni e conferenze ma deve parlare molto delle bollette dell’acea che il vaticano non paga e fare volantinaggio davanti agli uffici postali.
Beh, la Bianchi ha anche affermato, nell’intervista al giornale:
«La vita non è un bene che appartiene solo al singolo individuo».
E a chi, allora?
«Ai cittadini, e alla collettività. La Costituzione descrive questo sistema di relazione tra noi e la società».
Andiamo bene.
Mah…
@Bruno Gualerzi
Non concordo.
Il testo attuale del disegno di legge appare una presa in giro e non credo che alle camere ci sia la minima possibilità di modifica nei punti cruciali.
Unica possibilità di cambiamento della legge sarà il referendum.
Concordo sul fatto che la vittoria non è sicura, specialmente per il motivo che la data sarà scelta da chi si oppone al referendum e tutti i media sono attualmente in mano ai pro-vaticano.
Ci sarà un silenzio totale sull’argomento nei mesi precedenti il referendum; la strategia del Vaticano sarà quella di farlo fallire per mancanza di quorum.
Malgrado questo penso che la battaglia vada combattuta, perchè ognuno deve avere ben chiaro che in tutti i campi si sta procedendo alla identificazione fra peccati secondo la chiesa cattolica e reati secondo lo stato italiano.
Se si raggiungesse il quorum penso che la vittoria sia certa, anche se non mi è chiaro quali sono reamente gli effetti di un referendum.
Ricordo (spero di non sbagliare) che il ministero dell’agricoltura era stato abolito con un referendum (l’attuale ministro mi sembra si chiami zaia) e si era altresì deciso di non fare più centrali nucleari (scaiola sta dicendo che ne costruiremo diverse).
@Bruno Gualerzi
Non concordo.
Il testo attuale del disegno di legge appare una presa in giro e non credo che alle camere ci sia la minima possibilità di modific@ nei punti cruciali.
Unica possibilità di cambiamento della legge sarà il referendum.
Concordo sul fatto che la vittoria non è sicura, specialmente per il motivo che la data sarà scelta da chi si oppone al referendum e tutti i media sono attualmente in mano ai pro-vaticano.
Ci sarà un silenzio totale sull’argomento nei mesi precedenti il referendum; la strategia del vaticano sarà quella di farlo fallire per mancanza di quorum.
Malgrado questo penso che la battaglia vada combattuta, perchè ognuno deve avere ben chiaro che in tutti i campi si sta procedendo alla identific@zione fra peccati secondo la chiesa cattolica e reati secondo lo stato italiano.
Se si raggiungesse il quorum penso che la vittoria sia certa, anche se non mi è chiaro quali sono realmente gli effetti di un referendum.
Ricordo (spero di non sbagliare) che il ministero dell’agricoltura era stato abolito con un referendum (l’attuale ministro mi sembra si chiami zaia) e si era altresì deciso di non fare più centrali nucleari (scaiola sta dicendo che ne costruiremo diverse).
Il referendum abrogativo, come si sa, è un istituto che, in Italia, ha pochissime possibilità di esplicitazione e di successo a causa del “Quorum”, alla raggiungibilità del quale è subordinata non solo l’efficacia della consultazione, ma anche un determinato significato politico che i fautori del “No” verso qualsiasi referendum, hanno ormai imparato ad utilizzare, impropriamente, traendone contenuti e significati politici. Da che mondo è mondo, a mio avviso, chi non esprime un parere dimostra di non aver niente da dire in merito. Al contrario, in Italia, se una maggioranza decide di andare al mare, magari su consiglio del Caxi di turno, determina un effetto politico uguale, se non superiore, rispetto a chi si è documentato sull’argomento e , con senso civico e rispetto per gli altri cittadini, ha espresso un parere.
Le varie maggioranze governative che si sono susseguite in questi anni di tutto si sono occupate fuori che di promuovere una seria riforma costituzionale sullo strumento di democrazia diretta che è il referendum.
Andrebbe abolito proprio il concetto di “quorum” sugli aventi diritto al voto: chi non si ritiene preparato o in grado di operare scelte che taccia e si astenga, il suo agire avrà l’importanza giusta che merita, ossia il niente.
Sinceramente sono molto pessimista sul referendum. Secondo me è destinato a fallire come quello sulla legge 40. Ed in questo caso sarebbe una tragedia assoluta, forse un punto di non ritorno per le battaglie sui diritti civili nella storia dell’Italia. Purtroppo però non vedo alternative, se non uno scontro civile diretto.
Oppure sperare in una direttiva Europea che imponga l’allineamento di tutti i paesi membri in materia di diritti civili ed umani. Forse si potrebbe stimolare la cosa lasciando presagire un movimento migratorio dall’Italia verso l’Europa per questioni legate a diritti civili negati: Italiani in Europa come rifugiati politici.
In ogni caso una applauso a Marino. Una delle poche persone in Italia ancora sana di mente.
Anch’io come Nifft sono estremamente pessimista sul risultato di un eventuale referendum, gli italiani verranno ricattati, non piu’ le cure delle amorevoli suorine bensi’ scraventati in fatiscenti strutture staliniste. Che saranno sicuramente idonee, e dove nessun ministro ordinera’ un’ispezione.
Complimenti a Marino, lui si’ che vedrei al posto di Veltroni, altro che Bersani che ha detto di voler bene a Formigoni….bleah, che schifo.
Testimonianza personale: ieri ho fatto supplenza in una quinta ragionieri (che non conosco e che non mi conosce). Dopo aver svolto qualche esercizio, gli ho lasciato una ventina di minuti liberi. Parla che ti parla (fra di loro, io sistemavo il registro), è venuto fuori il caso Englaro.
A difesa della chiesa non si sentiva nessuno, tant’è che uno ha chiesto, in un clima di rilassata tranquillità, “ma c’è qualcuno qui che la pensa come la chiesa?”.
Silenzio tombale.
Ora, una ventina di persone non è un gran campione, ma stiamo parlando di unanimità. E non in un liceo, ma in una ragioneria.
Ma siamo proprio sicuri che finisca come la legge 40? Là il caso riguardava le poche coppie con difficoltà riproduttive (per cui chissenefregavadoalmare), qui riguarda tutti. La paura fa 90…
Se passasse questa legge non ci sarebbe alternativa al referendum, ma anch’io sono un po’ scettico circa l’abrogazione. Come al solito ci sarebbe una forte pressione disinformativa.
Sono così pessimista sull’idea del referendum che spero solo che l’unione europea ci venga a bacchettare, come il solito, e siano costretti per forza di cose a darsi una calmata.
quoto Stefano Grassino >La nostra stessa associazione, se non vuol restare una elitè fine a se stessa, deve sì restare ad un livello culturale alto con convegni e conferenze ma deve parlare molto delle bollette dell’acea che il vaticano non paga… e fare volantinaggio davanti agli uffici postali.<
referendum: naturalmente sono d’accordo, se passasse la legge che temiamo, non può non farsi; ma penso che annunciralo prima sia stato un errore: usiamo l’ottimismo del cuore (la ragione ci dice che il pessimismo è giustificato) e speriamo che nel segreto dell’urna qualcuno si faccia davvero un esame di coscenza, “laicamente”
Giusto o sbagliato
E’ UNO SCONTRO TRA DUE RADICALISMI !
In questi casi non resta che procedere alla conta !
Giustissima quindi la via del referendum !!
(se sarà il caso, ma c’è poco da illudersi)
Il referendum è da tenersi come ultima ratio.
Gli italiani – state tranquilli – si comporterebbero come con la Legge 40: NON andrebberoa votare perchè sono un popolo di pigri delegazionisti. Se però il referendum riguardasse le loro tasche, sai che folla!
Scordiamoci anche il dibattito televisivo. con RAI e Melmaset in mano al Berluska lo oscureranno peggio di una scorreggia del premier dinanzi al Papa.
Io suggerirei un passaggio preliminare presso la Corte Costituzionale, mi sembra la via più plausibile.
Se dovesse passare la legge sul testameno biologico come la vogliono adesso in parlamento, certo l’unica speranza sarebbe un referendum abrogativo.
Giustamente c’è chi teme un fallimento come al tempo del referendum sulla legge 40.
Ma facciamoci tutti un’esame di coscienza.
Quanti conoscenti abbiamo (non sto parlando di amici, questa è una parola molto importante e mi onoro di averne ben quattro)? Ognuno di noi ne ha certo varie decine (che poi qualcuno li chiami amici è un altro discorso).
Parliamoci. Spieghiamo le nostre ragioni. Seminiamo. Probabilmente riusciremo a convincere almeno qualcuno, che a sua volta spiegherà a qualcun altro…
In parole povere, diamoci da fare ognuno nel suo piccolo. Gutta cavat lapidem!
prima bisogna abolire l’assurdo concetto di quorum.
Chi non va a votare vuol dire semplicemente se ne sta del risultato delle urne.
@thomas
Hai perfettamente ragione. non ha senso buttare tanti soldi pubblici per referendum che non passano per colpa del quorum. Il referendum viene accettato con 500.000 firme, e a votare devono andare 25 e più milioni di persone? sarebbe sufficiente che ci andassero i firmatari.
Gli altri, se non vanno a votare vuol dire che si adeguano e che non gliene frega niente.
Altrimenti continueremo a sprecare tempo ed energie, e che anche solo per disaffezione, il referendum perderà sempre più significato.
Il referendum è la forma più alta di democrazia che il nostro Stato ha, visto che permette al popolo di cambiare od eliminare una legge.
L’unico vero problema è che il Parlamento è pieno di referendum che non vengono presi in considerazione per un motivo o per un altro.
E’ lo stesso procedimento che i nostri “beneamati” politici usano nei processi: ritardi, ritardi e ritardi finchè non arriva la prescrizione (un altro gioiello tutto italiano) che, nel caso del referendum, si chiama oblio da parte del popolo (che, moolto spesso, misura il tempo passato con le puntate degli s.h.i.t-reality.
L’Italia, ormai, di Democratico ha solo il PD (che lo è nel nome e basta).
Nell’attesa appunto le mie matite.
Il problema è che non c’è nessun radicalismo nel dire: “io decido per me”.
È dittatoriale imporre ad altri decisioni strettamente personali e che non coinvolgono altri soggetti.
Non consentiamo a nessuno di interferire nella sfera personale degli individui.
Io non lo consento, che piaccia o no a Rosy Bindi o chicchessia.
Due brevi considerazioni:
– nel giro di solo un paio di giorni Veltroni subisce, purtroppo, una clamorosa smentita sul fatto che la Bianchi era perfettamente allineata con Marino. Ciò la dice lunga su quale sia la credibilità di Veltroni, sia che fosse in malafede (–> quindi bugiardo) sia che lo fosse in buona (–> quindi incapace di capire cosa bolle in pentola).
Consiglio al PD: lo si cacci IM-ME-DIA-TA-MENT-TE, prima che faccia ulteriori danni …
– concordo perfettamente con il pessimismo diffuso sulla possibilità di vincere un eventuale referendum (a maggior ragione se perfino la parte cattolica del PD ci si mettesse contro).
Purtroppo, l’apatia degli italiani su ogni tema ideale è ormai a livello vergognoso e fallire il quorum (concordo che sarebbe da abolire, in Svizzera per esempio non c’è) ormai è altamente probabile.
Eppure se la legge passa trovo che sarebbe “vigliaccamente criminoso” tenercela senza fare nulla, per paura di perdere. Ed allo stato attuale, stante la situazione parlamentare (e lo sfacelo ideale del PD), l’unico strumento è il referendum.
Perderlo sarebbe grave, ma vincerlo sarebbe lo stop all’ingerenza del Vaticano.
Certo, sarebbe bello che la Chiesa si facesse un autogol promuovendo essa stessa un referendum contro l’aborto, ma non sono così stupidi …
In margine alla questione del testamento biologico, un concetto che circola sempre più speso tra chi lo vorrebbe il meno possibile lasciato all’autodeterminazione del singolo (e riproposto anche su questo blog) è che il suicidio, equiparato all’eutanasia, in realtà è… un omicidio! Ma non tirando in ballo il solito principio che la vita non è nostra ma di chi ce l’ha donata (questo non fa ormai più molta presa al di fuori del credente convinto), quanto ricorrendo a ciò che si vuole sia condivisibile da credenti e non credenti, in quanto legge, più ancora che naturale, sociale. Chi si suicida, come chi ricorre alla morte assistita, in realtà compie un omicidio perché, essendo ogni singolo uomo prima di tutto un individuo sociale, cioè determinato dal sistema di relazioni in cui è inserito, e corrispettivamente la società un insieme organico di individui, quest’ultima ne verrebbe danneggiata, ‘derubata’ di un suo componente, alla stessa stregua di chi uccide un altro uomo. Argomento poi ancora più stringente se il sistema di relazioni viene ristretto alla famiglia, nucleo portante della società. Sul piano morale, sarebbe un atto di egoismo.
Insomma, pur di non lasciare libero l’individuo di decidere della propria vita lasciando decidere alla sua coscienza se il suo atto potrà danneggiare o meno qualcuno, si cerca di ‘ricattarlo’ con questo penoso espediente, inserendolo – perchè questa sarebbe la sua vera natura – in un tutto (in questo caso la società) che sarebbe superiore alla parte.
@Bruno Gualerzi
In relazione a quanto affermi sul concetto di “controllo sociale” delle libere scelte individuali, credo fosse qui che qualcuno citava Buttiglione che giorni fa a “L’Infedele” avrebbe affermato un concetto del tutto stalinista, tipo “le libere scelte del singolo devono essere condizionate dalla volontà della comunità nella quale l’individuo vive”!
Direi che non è molto meglio che dipendere da una presunta volontà di un presunto Dio, se non peggio …
Ricordo che argomenti analoghi vennero avanzati da chi cercava di costringere all’amputazione forzata quella donna che pochi anni fa si rifiutò di farlo, preferendo lasciarsi morire: in una discussione che feci in rete ci fu chi sosteneva che il suo atteggiamento era “diseducativo” per la società in quanto autolesionista e pertanto condannabile!
Del resto, i cattolici da sempre cercano di spacciare la loro visione come quella “naturale”, anche sul piano sociale, e già ai tempi del divorzio affermavano di essere contrari non solo e non tanto in quanto il divorzio fosse violazione di dettami religiosi ma in quanto fosse dannoso per l’istituto sociale della famiglia.
Gli stessi argomenti, per inciso, utilizzati per opporsi ad ogni forma di PACS …
In altri termini, effettivamente credo tu abbia ben ragione a sottolineare questa pericolosa china, che nasconde l’integralismo autoritario dietro un finto laicismo “sociologico”.
Che sia questa la nuova frontiera sulla quale dovremo combattere la battaglia?
@ OpusMei
Penso proprio di sì, essendo – non certo da adesso, come giustamente richiami, ma da questo papa potenziata al massimo – la linea seguita per legittimarsi anche verso i non credenti; trovando tra questi ultimi il consenso entusiasta degli atei devoti alla Ferrara. E trattando del testamento biologico – come per altro stiamo già vedendo – sarà il punto di forza, sia pure in questa nuova versione, di ogni loro argomento.
E temo che in un eventuale referendum – a parte altre questioni – tra la grande massa dei ‘cattolici della domenica’, oltre che naturalmente tra i praticanti, incontrerà un generale consenso.
Non avendo il coraggio di dire che,secondo loro,la vita non è nella nostra disponibilità ma in quella di dio(e di conseguenza di chi pretende di rappresentarlo),ipocritamente tirano in ballo la comunità,non rendendosi conto(o forse ne sono ben consapevoli)dove questo ci potrebbe portare.
Mettendo i diritti della società (ovvero di chi la società pretende di rappresentare)sopra a quelli dell’individuo si può giustificare qualunque cosa,dagli esperimenti sul corpo di chi è in stato vegetativo fino ad arrivare alle peggiori forme di repressione.
Avevo postato un intervento alle ore 10,36 ed è tutt’ora in attesa di approvazione.
Non conteneva alcunchè di offensivo o blasfemo, anzi, molti dei concetti che “tentavo” di esporre sono stati, poi, presentati da altri amici fruitori di questo spazio.
Cari gestori del blog, non sarebbe il caso di dre una regolatina a questo filtro che pone in moderazione interventi per cause oscure, ovvero per parole o brandelli di parole assolutamente avulse dal contesto. Visto che si trattava nel tema di democrazia ed autodeterminazione , non sarebbe il caso di cominciare ad attuare forme di autodeterminazione già da certi meccanismi mediatici. Sappiamo bene cosa si intende per interventi “offensivi” ed ingiuriosi e non è certo questo filtro che opera con casualità verso il malcapitato di turno a garntirci il livello della discussione.
Scusate ma io, da socio UAAR, non sono daccordo su questo meccanismo.
personalmente sono ottimista in merito ad un eventuale referendum; siccome tocca da vicino l’individualità delle singole persone, credo che siano motivate ad esprimersi in merito e far valere le proprie convinzioni; la dimostrazione si è avuta in questi giorni dalla partecipazione alle trasmissioni televisive, dibattiti, manifestazioni, ecc.
D’altra parte, con questo Parlamento, che non è rappresentativo della volontà popolare bensì espressione dei partiti, è facile immaginare cosa può venir fuori: anzi, penso che proprio per questo non sarebbe legittimato a fare alcuna legge su temi così delicati, ma occorra una indicazione chiara della volontà popolare.
Mi sembra che chi propone il referndum, in genere lo perde.
Quindi, sarebbe opportuno usare altri mezzi.
Ritorno alla mia vecchia idea delle proposte di legge di iniziativa popolare:
non hanno alcun vincolo di natura settoriale (es: fisco,politica estera,etc);
ti permettono di spiegare con calma la tua posizione a chi vuoi far firmare la proposta;
ti danno modo di far pressione sul parlamento per mettere in discussione la proposta;
ti permettono di contare chi vota che cosa,almeno a livello di dichiarazioni;
in una parola, ti permettono di rompere gli zebedei a molte persone.
Ripeto che bisognerebbe organizzarci in maniera tale da poter proporre 2 o 3 iniziative di questo tipo nei prossimi mesi,esempio:
– l’8 per mille;
– il testamento biologico;
– l’ora di religione nelle scuole;
etc.
In sostanza, poichè non ci si sente rappresentati da alcun partito nell’attuale parlamento, allora proviamo ad intervenire noi stessi.
Mi direte: non ci c….nno nemmeno. Può darsi, ma ricordate : gutta cavat lapidem.
L’alternativa è star qui a raccontarci come sono cattivi gli altri, un pò come le damine del circolo di cucito che si lamentano del tempo.
Io vi seguo da diverso tempo, ma mi sembra che il top della visibilità ci sia stato per la questione degli “ateobus”, cioè guarda caso quando si è deciso (gistamente) di rompere gli zebedei.
Meditate, gente, meditate…
Non sono affatto pessimista sul referendum. Non è detto nulla, e soprattutto non sono sicuro che un insuccesso referendario sarebbe peggio di un’ammissione preventiva di sconfitta. Il segnale che si darebbe rimanendo a casa inerti a mugugnare davanti a internet sarebbe ben peggiore.
Io sono stato tra coloro i quali si è sbattuto a raccogliere le firme per il referendum sulla legge 40 (quello vero, quello abrogativo scorrettamente bocciato dalla corte). Quindi nel mio piccolo ho assaporato sulla pelle la spiacevole sconfitta. Ma le battaglie si vincono solo combattendole.
Se andremo al referendum, sarà anche un modo per risvegliarci, sapendo che stavolta è questione di vita e di morte (in ogni senso). Non ci saranno scuse, tutti noi dovremo essere lì a lottare, a raccogliere firme, a sensibilizzare, a esporci. L’altra volta eravamo pochi, troppo pochi.
p.s. l’integralista Dorina Bianchi ci ha messo poche ore a calare la maschera. Bravo uolter, continua così, che alle europee l’idv sorpassa il pd.
Sono d’accordo con Marino, parzialmente d’accordo con la Bindi ma mi oppongo del tutto alla Bianchi.
@Bruno Gualerzi
“Non dimentichiamo che l’Italia è quel paese ‘poco religioso ma cattolico’ che di fronte alle scadenze cruciali (e questa è certamente tale) si fida di chi difende ‘la tradizione religiosa’.”
No, semplicemente, il popolo è sempre stato manipolato “dall’alto” per fare in modo che votasse per tali “tradizioni religiose”.
L’ignoranza dilagante e il menefreghismo di tale popolo, poi, ha sempre contribuito…
“Buttiglione […] “le libere scelte del singolo devono essere condizionate dalla volontà della comunità nella quale l’individuo vive”!”
Pffff, che schifo.
Sono convinto che questa volta il referendum andrebbe meglio: l’italiano medio è libertario quando sono in gioco le libertà sue, e autoritario quando sono in ballo le libertà altrui. Siccome il fine vita, a differenza della fecondazione assistita, è sentito da molte persone come un tema che le può coinvolgere direttamente, penso che l’integralismo verrebbe respinto dai più. Un po’ come accadrebbe ad un’ipotetica legge per proibire i rapporti sessuali extraconiugali. 😀
Certo, sempre meglio non sottovalutare la potenza di fuoco della propaganda oscurantista…
Tra un pò potrò accendere la prima candelina: sono in attesa di approvazione da più di 12 ore.
Vale per il Guinness?….
Giusto la settimana scorsa, dopo il bel discorsetto di Uolter su Repubblica successivo al “cambio della guardia” Marini-Bianchi mi dicevo poco convinta delle parole di Veltroni. Dicevo anche che siam tutti bravi a spendere belle parole e che per convincermi avrei aspettato i fatti. E ora i fatti sono arrivati e sono convinta. Convinta che non posso più votare nemmeno il PD, lecchini del vaticano fino all’osso pure loro. Che amarezza!
@tutti
Vi saluto : non scriverò più su questo blog.
Non è possibile che rimanga fermo un contributo per più di 12 ore .
Ho sempre sostenuto, già in tempi non sospetti, che il miglior alleato di berlusca è il wuolter de noialtri. Il PD è nato gia morto: veltroni sta solo officiando le esequie.
Cominciamo a pensare al PD come un partito di centro destra e ci libereremo della inutile flebile sparanza che possa fare qualcosa di buono per la laicità democratica. Prima di partire con un referendum ,credo, si dovrebbe ricorrere a vie “tecniche” come il ricorso per incostituzionalità, poi alla corte europea, infine al referendum. E questa volta non sarebbe per il popolino di “oscuro” significato come per la legge 40. Anche le persone più sprovviste di bagaglio culturale capiscono il motivo del contendere. Rimane assurdo, per una logica di democrazia partecipativa, la presenza del quorum. Noi dobbiamo fare comunque il nostro dovere: non mollare. Mai.
@Aldo
Io non sarei così fiducioso in un referendum, dato che disgrazie come quella per esempio di Eluana, per nostra fortuna, non capitano tutti i giorni, e non credo sia così facile immedesimarsi in quella situazione senza davvero viverla e quindi riuscire a votare con serenità e senza preconcetti religiosi. E’ molto diverso dal vecchio referendum sull’aborto, dove invece immaginare il danno cagionato da una gravidanza non voluta era molto più semplice e vicino a tutti.
A me sembra incredibile che nel terzo millennio la libertà personale sia ancora così ristretta, almeno in Italia.
Spero che un giorno ci si riesca a liberare delle religioni, e di tutti i pregiudizi (non solo quello in oggetto) da queste inventati.
Ciao a tutti
saro’ ingenua, ma ho fiducia in un referendum abrogativo, dato che do’ per scontata l’approvazione della legge. voglio credere che i politici siano lontani dal sentire della maggior parte della gente.
e insisto come posso perche’ il testamento olografo, visto che e’ valido per le questioni economiche, diventi valido anche per quelle “sanitarie personali”.
@mac
tranquillo succede un pò a tutti ………..
Io starei molto attento a fare i paragoni fra i referendum. Quello della legge 40 era prima di tutto troppo tecnico, nel senso che i meno informati e a minor scolarità faticavano a capirlo. Per molti poi si è trattato di un problema che semplicemente non li riguardava. In un clima del genere ha avuto vita facile la propaganda all’astensione dal voto del vaticano. Questa è una cosa diversa. Ci tocca tutti. Non è necessario andare nel tecnicismo della formula referendaria, ma sarà sufficiente spiegare che la battaglia è per decidere se ciascuno di noi potrà sottrarsi o no all’accanimento terapeutico. Inoltre, pensiamo a Marino: Ha già dichiarato di essere cattolico e quindi penso che questa battaglia potrebbe essere una battaglia fra innovatori, cioè tutti coloro che vorrebbero aumentare le liberta degli individui, indipendentemente dalla propria fede, e oscurantisti, cioè tutti quelli come Buttiglione. Magari potremmo anche riappropriarci del grido di LIBERTA’ che tanto piace al PDL ma non sanno cosa significhi realmente. Certo non è il clima delle battaglie per divorzio e aborto, ma anche i tempi sono più maturi di allora, perche non sfruttare questa occasione?
Buttiglione […] “le libere scelte del singolo devono essere condizionate dalla volontà della comunità nella quale l’individuo vive”!”
allora, buttiglione se è così ci “facci” il piacere ( a una buona parte di noi europei ) di togliersi dai piedi e rinchiudersi in uno zoo.
E’ così che molti di noi vogliamo!!
Referendum.
AD ESTREMI MALI ESTREMI RIMENDI . Non si potrà mai trovare un accordo che non sia un grave compromesso
tra politca ed istituzioni,
tra laicismo e religiosità,
tra concetto di vita e concetto di morte.
Io credo che si stia sbagliando tutto.
Occorre un referendum decisivo è fulminante:
Volete istituire il testamento biologico?
SI o NO,
Se è si, poi si vedrà come.
Se è no, si dovrà cancellare per sempre la parola testamento biologico.
@michelangelo
In Italia non esiste l’istituto del referendum propositivo, esiste solo quello abrogativo.
Le leggi possono essere proposte con raccolta di firme ma sono sempre e solo le camere che le approvano.