L’ateobus sta girando per Genova

Il primo ateobus italiano ha cominciato a circolare questa mattina a Genova. Il mezzo di trasporto, ricoperto dallo slogan UAAR “la buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei. Quella ottima, è che credono nella libertà di espressione”, è destinato a percorrere la linea numero 36. In piazza De Ferrari, dove è operativo l’infopoint UAAR, si sono presentati molti fotografi, giornalisti, soci, simpatizzanti e anche semplici cittadini. La presenza di manifesti riportanti il primo slogan, quello bocciato dalla concessionaria IGPDecaux (“La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno”) è stata criticata da alcuni cattolici, i quali non sono tuttavia stati in grado di spiegare per quale motivo è possibile affiggere manifesti con la scritta “Dio c’è”, e non dovrebbe invece essere possibile, secondo loro, affiggere manifesti con l’opinione contraria.

Le foto sul sito ANSA

Le foto sul sito TgCom

I video sul sito di Repubblica

Archiviato in: Generale, UAAR

89 commenti

lindoro

bisognava proporre a igpDecaux di pubblicare una pubblicità con “dio esiste”, e vedere se l’accettavano…
Comunque ben venga, anche solo una mezza parola sussurrata è uno squarcio nel silenzio plumbeo nel qualce cercano di relegarci…

Simone Blasetti

Dio non c’è. Se volete potete lasciargli un messaggio sulla segreteria telefonica. Parlate dopo il “Pater Noster qui es in caeeeeeeelis…” ^_^

fab

@ Simone Blasetti

Chiaramente per noi non è una cattiva notizia, ma il manifesto puntava a comunicare con i monoteisti tiepidi.
Per loro, in qualche modo, si tratta di affrontare una verità sgradevole.
La seconda parte del messaggio puntava proprio a mostrare l’inconsistenza di tale sgradevolezza.

Ruggero Ruggeri

E’ iniziato l’ateismo pubblico, che col tempo diverrà ateismo di massa, non più solo d’élite com’era da Voltaire a ieri.

Giuliana

A me personalmente questo secondo slogan piace piu’ del primo, perche’ manda un messaggio positivo (la liberta’ di espressione) e non si atteggia a detentore della verita’ assoluta (“Dio non c’e’ “) che e’ proprio quello che critichiamo nei cattolici, musulmani e religiosi in genere.
Non e’ nostro compito “convertire” i religiosi all’ateismo: non diventiamo una religione noi stessi, per piacere! E’ pero’ nostro compito ottenere che ciascuno possa esprimere liberamente il suo pensiero senza ostacoli e condizionamenti di alcun genere.

piccolo-uomo

@ Giuliana

Temo che il suo appello risuoni nel deserto.
A me, cattolico, piaceva più lo slogan inglese. Meno dogmatico.

piccolo-uomo

OT @ Simone Blasetti

In attesa che il mio commento nel post precedente pas.si, ripeto qui: sto cominciando a rispondere alle sue os.servazioni nel mio blog. Se intende pas.sare è il ben venuto.

MASSIMO

Apprezzo certo l’iniziativa,ma ragazzi,che calata di braghe!! La gente che non ha seguito la questione censura del primo slogan,vedrà questo secondo slogan e dirà: e allora?
Di per se quest’ultimo non ha alcun senso; lo acquista solo se legato al precedente..
Bisognava insistere sul primo perché qui c’è in gioco la libertà di espressione!!!! La”sensibilità urtata”di alcuni non è e non può essere un freno di nessun genere. Invece che cambiare lo slogan si doveva URLARE l’ingiustizia!!!

Stefano Grassino

@ Giuliana

Hai ragione. Un essere umano ha il diritto di credere e di fare qualsiasi cosa che non danneggi il prossimo suo. Se uno è convinto che il tumore si guarisca pregando, libero di andare per quella strada. Io mi arrabbio solo quando vuole fare diventare ciò, legge dello stato.

MASSIMO

@ Giuliana
Forse con un “probabilmente dio non esiste” sarebbe stato meglio,più giusto..ma non è questo il punto..dio esiste,dio non esiste..entrambe con diritto di espressione non credi?
Perché uno si e l’altro no??

lumen rationis

@ Giuliana

Non dobbiam oconvertire, dobbiamo invitare a usare la ragione con onestà intellettuale. La conversione è una conseguenza.

Stefano Grassino

@ MASSIMO

Ci sei o ci fai? Quanti anni hai? Arrabbiati pure se ti dò dell’ingenuo ma te lo meriti. In questo paese la democrazia come nel resto d’Europa non esiste. Quando tutti i mezzi di informazione sono nelle mani di una sola persona che va a braccetto con il clero, come fai a urlare? E’ vero, puoi sempre darti una martellata sulle dita ma lì finisce.

Stefano Grassino

@ lumen rationis

Senza essere assillanti, mettendo l’interlocutore che, incuriosito si avvicina, a suo agio facendogli capire che a noi le pecorelle per aumentare il gregge non servono. Occorrono invece esseri umani disposti al dialogo ed al rispetto per le altrui idee così come recitano gli articoli 1 e 2 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

stefano

l’ateobus circolerà finchè non dovrà fermarsi per fare rifornimento poi l’argomento ritornerà nel dimenticatoio come prima di questa iniziativa, lodevole ma mi si permetta un commento soggettivo un pò ingenua, e il tabù ateismo continuerà ad essere tale, ateobus o non ateobus.

“Cittadini, volete per caso una rivoluzione senza rivoluzione?” M.Robespierre.

😉

Franx

perchè nessuno si lamenta coi religiosi dicendo,che semai PROBABILMENTE dio esiste?
bah

Simone Blasetti

@fab
Vedi, se sono io ateo che parlo, cosa dico? Che mi dispiace che Dio non esista? Il primo slogan come ho detto altre volte mi lascia molto perplesso. Il secondo poi è conseguenza della non pubblicazione del primo, quindi non esprime un concetto assoluto. Non è nemmeno corretto perché se è vero che di atei e ancor più di agnostici ce ne sono tantissimi, non è vero che siano tutti per la libertà di espressione. Però si tratta di slogan e quindi tutto fa brodo. Senza pubblicare il primo abbiamo sollevato un gran polverone, temo che pubblicando il secondo non avremo lo stesso effetto. In ogni caso sono iniziative che approvo e spero che ce ne siano ancora altre.

Flavio

@ Simone

Una pubblicita’ non ha l’onere di fornire tutti gli aspetti di un concetto. Se Dash lava piu’ bianco, siamo sicuri? Piu’ bianco rispetto a chi? E chi lo sostiene? 😉

Simone Blasetti

Dio santo, ma, ma… quello nella foto è Ruini vestito da suora? Ma non poteva aspettare il Mardi Gras? ^_^

Comunque io scriverei: “La cattiva notizia è che nel mondo sono quasi tutti atei, ma molti per motivi politici fingono di essere credenti”.

Simone Blasetti

Comunque penso che si possano usare slogan molto più semplici, senza la pretesa di esprimere un concetto completo. Ad esempio “IO SONO ATEO, E TU?”, oppure “IO NON CREDO IN DIO”, oppure “SE DIO ESISTESSE…”, oppure “MA DIO ESISTE?”. Si tratta di catturare l’attenzione.

MA DIO C’E’… O CI FA? ^_^
(beh, questa la metterebbero subito in… attesa di approvazione)

MASSIMO

@ Stefano grassino
Premetto,non mi offendo 🙂 ho 33anni.
Sai, la consapevolezza di essere in un regime non è un buon motivo per calare le braghe,anzi è proprio il rendersene conto che dovrebbe farti scattare..sono stanco di questa rassegnazione passiva..del male minore..hai un diritto fondamentale che è il diritto di espressione e non c’è motivazione che tenga nel limitarlo..non perdere se puoi la capacità d’indignarti!! Se no è finita!! Capisco il pragmatismo e il cinismo,ma su certe questioni bisogna puntare i piedi!!!

antonio

uno o l’altro per me va bene tutto, purchè si parli del fatto che ci sono persone che non credono. in italia si parla solo dei cattolici e dei musulmani , degli ebrei e di tutte le loro polemiche. almeno si farà notare a qualcuno che c’è un sacco di gente che non crede e che vive benissimo , senza problemi, ripettando se stesso e gli altri, anche quelli che li vogliono come pericolosi per la pace nel mondo( come disse benito XVI)
saluti

butchers

Ma il fatto che vi abbiano affibbiato il 36 è un caso o l’avete chiesto voi?

Stefano Grassino

@ MASSIMO

Caro Massimo, io ho 56 anni e faccio parte del circolo di Roma. Ti posso assicurare, conoscendo Carcano, Adele ed altri del CC che nessuno ha intenzione di calarsi le braghe. Il problema è semplicemente strategico: non si può combattere a sassate contro un carro armato. Non si può e non si deve attaccare un nemico forte di 10 armate con una sola divisione. Anche io sono contrario al male minore perchè alla fine questa scelta diventa un’alibi per non fare nulla, cullandosi nei sogni e come tu sai chi visse sognando……….
Considera però le forze in campo, fai le dovute proporzioni e renditi conto che solo quattro o cinque anni addietro, avere una associazione come questa con i risultati raggiunti a tutt’oggi, nessuno lo avrebbe creduto.

Otto Permille

Almeno la Madonna si è degnata qualche volta di farsi vedere, però di Dio, manco l’ombra! Non è apparso manco una volta! Un paio di persone (Mosé e Gesù) sostenevano di averne però udito la voce. La voce è un po’ poco come prova.

Daniele C

A me dispiace che l’UAAR non abbia nominato anche gli agnostici. Fra l’altro, credo che se molti sono atei, ancora di più siano agnostici senza conoscere neppure il termine.
Insomma, sarebbe importante (e mi sentirei più rappresentato) se nella prossima campagna si nominassero espressamente gli agnostici. Grazie comunque per il vostro impegno!

i.v.

il difficile non è far circolare un ateobus, è piuttosto far arrivare la chiesa al capolinea!

Etuardu

La buona notizia è che Dio non esiste, quella cattiva è che molti ne hanno bisogno!

stefano

la buona notizia è che dio non esiste, la cattiva notizia è che la gente lo sa ma continua a far finta di nulla.

stefano

un passo in avanti è poco o nulla quando la distanza da percorrere è infinita.
ma chi s’accontenta gode…

Ivo Mezzena

La cattiva notizia è che i cattolici hanno vinto di nuovo, siccome sanno che abbiamo ragione non ci permettono di diffodere le nostre idee, come hanno fatto con Galileo.

Fran

Carissimi amici atei,

dal tono di molti messaggi sembra che il motivo della provocazione sia la vostra esasperazione nel sentire una certa ingerenza politica da parte di alcune confessioni religiose. Se non fosse così perchè non lasciare a chi crede la possibilità di farlo…cosa offrite a coloro che decidono di abbracciare la vostra fede…perchè di fede si tratta. Un ateo “crede” che Dio non esite. Un agnostico “non crede”. In tutti e tre i casi si crede in qualcosa.

Purtroppo l’immagine del Dio che conosciamo è frutto delle scelte politiche di uomini. Quello vero, per fortuna o meno, esite davvero ma nessuno di voi probabilmente si è mai sforzato a sufficienza di cercarlo…

stefano

x ivo Mezzena

io penso che la gente non voglia sapere, in italia almeno.
sono 300 anni che l’appello alla ragione è stato lanciato e le nazioni europee più progredite hanno sganciato il fardello religioso mentre noi siamo ancora al concordato…forse è una tara genetica la nostra, non c’è niente da fare.

Simone Blasetti

Moltissima gente non crede e tra questi molti sedicenti credenti. La maggior parte della gente si comporta “etsi deus non daretur”, fregandosene quasi completamente della Chiesa e dei suoi comandamenti. La chiese si svuotano sempre più e sono rimasti pochi i veri credenti, alcune persone anziane e alcuni giovani “nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già”. Al di là di questa situazione, vi è poi la politica che è fatta di clericali e anticlericali. Non sono altro che fazioni politiche come tante altre. E a fare le spese delle loro battaglie su valori cui spesso non credono neanche loro è la gente comune. Questa secondo me è la fotografia della situazione italiana.

pacrox

Mah, mi pare un enorme passo indietro, suona piu’ come una sconfitta…

Inoltre lo slogan non ha nulla di ironico e non e` neanche critico verso la religione. Nel complesso direi che il tutto e` molto scialbo.

Peccato!

Lorenzo Galoppini

Io (scusate se sono noioso a ripeterlo ;-)) da pragmatico metterei da parte la questione dell’esistenza o meno di Dio e punterei su questioni ben più pratiche come i diritti civili (pacs, contraccezione, pillola del giorno dopo, matrimoni gay, ecc.). Ho l’impressione che stare a discutere se Dio esista o meno (e io credo di no perchè non ho mai avuto prove convincenti di questo), pur essendo naturalmente una discussione legittima, alla fine rischi di farci perdere di vista questioni ben più concrete ed impellenti. Non sto dicendo certo che l’Uaar non se ne occupi, ma un po’ di tempo e di energie in più rubati a dibattiti su questioni teologiche per affrontare quelle più terra terra non sarebbero certo un male.

Poi, certo, tutto questo é stato, in un modo o nell’altro, pur sempre positivo. Probabilmente in altre epoche se un’associazione come l’Uaar avesse solo provato a fare una cosa simile sarebbe finita agli arresti immediatamente per vilipendio alla religione, a questo e a quest’altro. Il mondo, nonostante tutto, va pur sempre, faticosamente, avanti.

stefano

x Lorenzo Galoppini

ti quoto in pieno.
che chiunque creda a quello che vuole, non è questo il punto, ma si salvaguardino i diritti civili di tutti, atei e credenti, ovviamente isolando i fondamentalisti di ogni religione nei reparti di neuro deliri 🙂 di cui ogni ospedale italiano è fornito.

Otto Permille

Se la regione Veneto ha ancora in ballo il suo progetto di rendere obbligatoria l’ora di religione nelle scuole, forse varrebbe la pena di “investire” un po’ di autobus da quelle parti.

frank

Il problema sta tutto nella politica.
La chiesa cattolica nasce come atto politico.
Solo un atto politico può (non distrurgerla ,non mi interessa se esiste o no) rimetterla al suo posto
e questo succederà quando il popolo non gli darà più retta e non potranno gestire i voti
Non mancate di parlare in tutti i posti dove vi provocano, se non c’è provocazione provocatela.

frank

D’accordo con Matteo,d’accordo con Lorenzo, se dio esiste o no non è un problema.
Ognuno creda quello che gli pare ma a casa sua.
I diritti civili son di tutti anche dei cattolici e potranno anche decidere di non avvalersene.
Noi atei o agnostici fingeremmo di non concedergli tale opportunità,così soffriranno e saranno
contenti.

Stefano Grassino

@ Lorenzo Galoppini

La nostra associazione non deve correre il rischio di restare una elitè ma ha il dovere di combattere l’oscurantismo clericale che tanto male ha fatto, fà e farà a questo ed altri paesi.
Sono utili ed importanti i convegni e le conferenze ad alto livello che riusciamo ad organizzare ma altrettanto valido è iniziare a far capire alle persone quanto ci costano i parassiti clericali. Da stime ufficiose sembra che ogni anno lo stato italiano, sotto varie forme, passi oltretevere 6 miliardi di euro. Quanti ospedali, asili nido, ospizi per anziani potremo costruire con i soldi regalati al vaticano? Sai che qui a Roma l’ACEA venta un credito di 25.000.000 (venticinque) milioni di euro dal vaticano per la fornitura di luce ed acqua? Personalmente credo che sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi, ancor più che sui diritti civili (senz’altro importanti ma meno comprensibili) ci farebbe diventare una grande forza di lotta civile ai privilegi del clero e a tutti quei politici corrotti che lo appoggiano.

daigoro

il problema non è lo slogan, non è la lotta per i pacs ecc. il problema essenziale è se gli atei siano cittadini con identici diritti degli altri oppure no: la risposta è chiaramente nò perchè lo stato italiano è dominato da una confessione religiosa pervasiva. crocefissi, 8permille, divieti di manifestare, ore di religione, ed in più il mantenimento a scapito delle nostre tasse di un patrimonio immobiliare extraterritoriale, che stà di fatto diminuendo il territorio del nostro paese a favore dello stato vaticano che faremmo bene a non considerare solo composto da 1.5 km2 ma da centinaia di km2 sparsi a macchia di leopardo nel nostro territorio. (l’extraterritorialità aumenta con l’aumentare del patrimonio immobiliare vaticano)

il problema stà nell’unire tutte le forze che non sopportano la chiesa ma che con la loro inerzia stanno di fatto agevolando la chiesa nell’impossessarsi economicamente del nostro paese. questo progetto di unione ci porterà ai pacs, ci porterà all’8per mille all’uaar o meglio all’abolizione dell’ottopermille, all’abolizione del concordato e alla fine alla creazione di uno stato veramente laico.

Matteo

d’ accordo anche con stefano grassino. comunque penso che anche lorenzo galoppini volesse semplicemente spostare il discorso da “dio esiste o meno” al “la chiesa viola i diritti umani (e ci frega soldi)”

senzadio

per anni mi sono sforzato di cogliere la differenza (sottilissima ma c’è, ne sono sicuro) tra una messa e una seduta spiritica (per gioco, da bimbo, ne ho fatte e c’era sempre qualcuno che faceva tremare il tavolo).
alla fine c’era sempre qualcuno che tremava davvero, spaventato, e gli altri dovevano dire: ma è solo un gioco, sono tutte balle.
Noi atei non dobbiamo perdere un po’ di quella fredda leggiadria che ci rende da un canto apparentemente cinici e dall’altro ironici.
la nostra provocazione non deve mai abbassarsi di livello, sarebbe come dire che crediamo davvero alla serietà delle sedute spiritiche.

Lorenzo Galoppini

@ Matteo 21:27

Esatto. Hai detto quello che volevo dire io per chiarire la mia posizione. 🙂

Bruno Moretti Turri

El prim bikini. (che scàndul! che scàndul!)
La prima minigòna. (che scàndul! che scàndul!)
El prim capelùn. (che scàndul! che scàndul!)
El prim chilum. (che scàndul! che scàndul!)

El prim ateobus. (che scàndul! che scàndul!)

Ura e semper W el scàndul! 😉

antoanto123456

finalmente!!! esistono anche gli atei…
Ora mi sento un po europeo. Grazie UAAR…

Stefano Grassino

@ Matteo
@ Lorenzo Galoppini

Non esiste un’unico schema di giuoco, chiaramente, altrimenti saremo battuti in partenza. Tutto starà a capire quando sarà il momento di attaccare e di difendere e su quali argomenti muoveremo le pedine sullo scacchiere. Ripeto, occorre la teoria che è fondamentale per non perdere la nostra filosofia di vita ma dobbiamo stare attenti a guardare gli aspetti pratici in cui i cattolici arrecano danno alla comunità in generale. Personalmente, conoscendo il popolo italiano, profondamente influenzato da millenni dalla mentalità clericale, nutro poche speranze in un risveglio della sua dignità (o Francia o Spagna, basta che se magna). L’unica cosa che può smuovere i nostri concittadini è toccargli il portafogli, facendogli capire che colui che non è credente non deve mantenere questa gente.

Franco

Il problema è che quelli che credono o vogliono credere per forza legano l’esistenza di Dio alla loro sopravvivenza dopo la morte, non accettano il fatto che con la morte il nostro essere finisce nel nulla.

sti.ca1970

Io non la trovo una calata di braghe, ma piuttosto un modo come un altro per farsi conoscere da più gente possibile ( vedrete che il passaparola spingerà qualche curioso ad informarsi ).
Riguardo “le mosse” da fare in futuro, credo che l’UAAR deve trovare sponda presso anche coloro che, pur dichiarandosi cattolici o cristiani, non sopportano il vaticano e i suoi sodali politici e non, che con la loro prepotenza ammorbano la ns. fragilissima democrazia.

MaTTiA

Scusate ma continuo a pensare che questo slogan annacquato sia solo una calata di braghe.
Se questo è l’andazzo (loro a dire: “non si fa” e noi praticamente a chiedere scusa) allora non farò piu offerte, preferisco spendere i miei soldi con iniziative piu incisive.
Il primo slogan aveva alzato un gran polverone ( e questo è bene), del secondo invece non ne parlerà nessuno.
Io sono sempre convinto che la campagna andava spostata all’estero con la frase: “La buona notizia è che non esiste alcun dio, quella cattiva è che in Italia non si puo dire”

Roberto Grendene

@MaTTiA

Come saprai il secondo slogan e’ stato messo su un solo autobus e solo dopo aver tentato in tutta Italia di far circolare autobus pubblici con lo slogan originale.
Come avrai visto avevamo portato i manifesti con lo slogan originale, ripresi da Repubblica TV.
Non abbiamo affatto abbandonato l’idea di far circolare lo slogan della campagna: il problema e’ che finora non ci e’ stato permesso, e con motivi non fondati.
Stiamo ovviamente valutando diverse azioni, tra cui non e’ esclusa una battaglia legale (ma i tempi e i costi aumenterebbero). Questa dello slogan sulla liberta’ di espressione e’ una mossa, non e’ la fine della campagna. In questo senso non la vedo una calata di braghe.

TalebAteo

Insisto, coi tempi che corrono e con la frustrazione popolare l’associazione tra religione e potere magari presentata in maniera “naif” (naive) e’ la chiave di volta per chiarire le idee ad intere scolaresche di pendolari, ad interi plotoni di pendolari a tempo determinato, stagionali, poveri, che si devono pure sorbire la predica di preti fanca…zisti che, con la questuante mano tesa, gli urlano che devono rispettare le leggi (ovviamente volute da dio) e gli unti del signore. Sia che i ricettori della campagna aspettino l’autobus o che siano raggiunti da un efficace servizio di volantinaggio su larga scala (i costi non sono proibitivi) l’effetto non puo’ che essere di aumento del numero degli iscritti e dei fondi. Cose che servono per continuare a sottrarre terreno da sotto i piedi degli stregoni alleati coi capi tribu’ per vendere acqua benedetta e santini. La riduzione a zero del peso sociale dei parassiti che ruotano intorno alla chiesa cattolica (ed a tutte le altre superstizioni), da sola basterebbe a rilanciare l’intera europa, altro che l’italia…

Il potere ce lo abbiamo gia’ contro, di cosa abbiamo paura?

Insistere sullo slogan originale (che ha gia’ sortito il suo effetto egregiamente) significa far sgobbare il responsabile delle attivita’ giuridiche (ed il CC) su un binario morto mentre gli attacchi (o micro-ma-significativi attacchi) ai singoli laici che quotidianamente si rivolgono all’uaar sono molti e meritevoli di attenzione e reazione. Oltre alle spese per stare dietro a giudici e rinvii (i bolli sono fesserie rispetto a telefono, raccomandate e benzina, oltre che allo scorrere della clessidra).

Stefano Grassino

@ Bruno Moretti Turri

E’ o non è scientificamente provato che non si può rompere un muro di pietra a capocciate? Mi domando allora perchè in questo sito ci sono quelli che pur richiamandosi alla razionalità, pensano di poterlo fare.

P.S. forse la scienza sbaglia….con la capoccia di alcuni si potrebbe tentare.

Max

Il nuovo slogan mi fa veramente schifo: insulso, pavido e – soprattutto – inutile.

stefano

io ho già espresso il mio pensiero.
forse la frase migliore sarebbe stata; la buona notizia è che dio non esiste, la cattiva è che gli italiani lo sanno e continuano ad andare in chiesa.

stefano

x Max

concordo.
è una proposizione generica e pavida.
qualsiasi cattolico potrebbe replicare (ed avrebbe ragione) che in italia ci sono milioni di cattolici e che la loro opinione conta quanto quella degli atei, anzi conta di più secondo il loro modo di pensare proprio perchè sono la maggioranza rispetto agli atei.

babaciu

Non si potrebbe,più avanti,fare una pubblicità comparativa sull’otto per mille in cui si spiega come i vari aventi diritto usano i soldi?
Mi pare che i soldi dati ai valdesi finiscano interamente in beneficenza,a differenza di quelli dati alla chiesa cattolica.
Dal momento che siamo costretti a pagare,almeno potremo sciegliere con cognizione di causa.

Francesco

Apprendo, dalla stampa e dalla TV, il messaggio apposto su mezzi pubblici per iniziativa della UAAR, ASSOCIAZIONE ITALIANA DI ATEI E AGNOSTICI RAZIONALISTI: “La cattiva notizia è che Dio non esite. Quella buona è che non ne hai bisogno”: lancio pubblicitario nato da un’idea nella British Humanist Association e subito adottato, oltre che nel nostro Paese, in USA, Australia e Spagna.

Solo il nostro tempo, orgoglioso e arido, poteva ospitare, nella mente e nel cuore, una simile stoltezza.
Povero uomo che ti beffi di Dio: sei venuto dal niente e ti credi onnipotente! Quanto tu dici e scrivi mi colma di disgusto e pena, sopratutto di PENA: immagino la tua fine, il momento estremo della vita, e ne sono sgomento. La tua povertà è immensa, la peggiore di cui si possa soffrire:la mancanza di umiltà, senza la quale viene meno anche la sapienza.
Ti compiango e prego per te.

Thors

Scusate l’incursione, in Sardegna ha vinto Berlusconi, ormai è lui il padrone assoluto di tutto e di tutti: può fare ciò che vuole!!!!!! Siamo tornati allo stato totalitario! Ribelliamoci adesso

Stefano Grassino

@ Francesco

Delle tue preghiere non so che farmene…..anzi, scrivimele su di un pezzo di carta morbida.

domenico

La buona notizia è che gli atei hanno deciso di farsi sentire/vedere! Alla faccia del prete Gasparri….

Filippo

@ Fran

Una cosa che mi dà molto fastidio è sentir dire che l’Uaar è una sorta di setta. Una setta ha una dottrina prestabilita, accetta passivamente dogmi e imposizioni. Invece fra atei e agnostici c’è una grandissima varietà di modi di pensare. Io parlo per me che sono agnostico. Riporto un mio precedente commento:

Spesso si usa la parola “Agnosticismo” in riferimento a tantissimi modi di pensare diversi.
Sul dizionario della lingua italiana Devoto-Oli ci sono due significati:
1) Dottrina filosofica che afferma l’incapacità della mente umana di conoscere la realtà in se stessa che resta appunto inconoscibile.
2) Disinteresse, indifferenza verso qualsiasi genere di problema umano.
La definizione 1 fa riferimento a un sistema filosofico, la 2 a una condizione psicologica (che eventualmente può essere causa di quello o di un altro sistema filosofico).
Io mi riconosco nella definizione 1, ma non nella 2. Se non so stabilire se un certo fatto è vero o falso, non per questo lo giudico poco interessante. Anzi: qualcuno sostiene il contrario!
E si può fare un ulteriore distinzione sulla definizione 1. Posso ritenere un certo fatto intrinsecamente indecidibile, per esempio posso pensare che è impossibile dimostrare in modo definitivo l’esistenza o la non esistenza di Dio. Invece io, per quanto mi sembri plausibile che l’esistenza o no di Dio non sia dimostrabile, non so esprimermi al riguardo. In altre parole, oltre a non sapere se la frase “Dio esiste” è vera o falsa, non so neanche se è indecidibile o no.
C’è poi chi si riconosce solo nella definizione 2 e chi in entrambe le definizioni.
Oppure il disinteresse della definizione 2 può essere limitato solo a particolari questioni come ad esempio l’esistenza di Dio.
Sul vocabolario Zingarelli ci sono due definizioni un po’ diverse:
3) Atteggiamento che giudica inconoscibile tutto ciò che è al di là del dato sperimentale in quanto non sottoponibile ai metodi delle scienze positive.
4) Atteggiamento di persona o di partito che non prende posizione su un determinato problema.
Mi sembra che anche se 1 e 3 sono simili, ma la definizione 1 è più restrittiva in quanto la 3 non esclude (ma nemmeno afferma) la possibilità di conoscere quanto può essere verificato scientificamente.
Inoltre anche se non so stabilire se una certa frase è vera o falsa posso ritenerla vera con una probablità del 60% e falsa con una probabilità del 40%.
Posso poi ritenerla vera con una probabilità compresa fra il 20 e il 30% e falsa con una probablità fra il 70 e l’80%.
Possono non essere in grado di stabilire una probablità, neanche in modo vago, posso ritenere inutile l’uso della probablità o proprio privo di senso.
La definizione 4) invece è slegata dalle altre. Posso decidere di non prendere posizione su un argomento per varii motivi: per disinteresse, perchè non so scegliere o per entrambi.
C’è poi l’ottica positivista che giudica la domanda “Dio esiste?” priva di significato, spostando così il problema sul piano linguistico.
Una volta mi è capitato un giochetto logico, che ammetteva risposte diverse usando la logica aristotelica o la logica fuzzy. Se usiamo strutture diverse possiamo approdare a risultati diversi, quindi possiamo sostenere al contempo più posizioni diverse, magari anche contraddittorie (non sono certo però che in questo caso si possa parlare di contraddizioni).
Lo stesso discorso vale per la scienza, che non è mai completamente slegata dalla filosofia della scienza e dall’epistemologia. Modifiche alla filosofia della scienza, cambiano l’approccio scientifico. Come c’è scritto nel libro “Sulla realtà dei quanti” del fisico Josef Jauch, la parola “fatto” non è un caso che derivi dal latino “facere” che significa fare come se con questa radice si volesse esprimere che i fatti non ci sono dati completamente dal mondo esterno, ma che essi vengono anche costruiti, foggiati e dotati di significato e importanza dalla cornice concettuale di riferimento costruita dall’uomo. Quello che dicevo è che non è da escludere la possibilità di usare cornici concettuali differenti.
Infine possiamo non essere consapevoli (del tutto o in parte) delle nostre stesse convinzioni.
Chi ha letto “Godel, Escher, Bach” di Hofstadter, ricorderà nel dialogo “Piccolo Labirinto Armonico” le seguenti battute:
Tartaruga: – Lei crede davvero a tutta questa storia del SIGNOR, Achille?-
Achille:- Oh, certo che non ci credo. Perchè, lei è atea, oppure agnostica, signorina T.?-
Tartaruga: -Non credo di essere agnostica, forse sono meta-agnostica.-
Achille: -Cosa? Non riesco proprio a capire.-
Tartaruga: – Vediamo, se io fossi meta-agnostica avrei dubbi sul fatto si essere agnostica o meno, ma non sono siciura di essere su queste posizioni; quindi ciò significa che sono meta-meta-agnostica (mi sembra). Ma lasciamo perdere.-
Questo dialogo mi suggerisce un’ altra idea: quella del (meta)^n-agnosticismo. Mi chiedo se abbia senso solo per n naturali o anche n numeri ordinali della teoria Z-F. Lasciamo perdere…
Queste sono le possibilità che adesso mi sono venute in mente, ma di sicuro ce ne sono altre: qualcuno ha qualche altra idea da proporre?

GIUSEPPE CARITA

resta però il fatto, a mio parere, che scrivere “la cattiva notizia è che dio non esiste ” è una “battuta” da bambini, un non senso!!!
perché “cattiva notizia”?
qualcuno me lo spiega? non è né cattiva né niente… è una “non-notizia”… e poi troppo orientata sul fanatismo cattolico

Nicoletta

per Max
Non condivido la tua opinione. Gli atei non fanno proseliti ma sono quasi invisibili. Sappiamo tutti che si diventa atei in una finestra temporale relativamente ristretta: l’adolescenza. Superata quella fase senza prendere una posizione chiara si resta in quella terra di nessuno frequentata da coloro che si dicono credenti ma non praticanti: né veri cattolici né laici convinti. Ecco una delle ragioni per cui la chiesa adesso introduce l’ora di religione fin dall’asilo ( è comunque meglio un cattolico non praticante di un ateo)! Indottrinare , fare i lavaggi del cervello fin dalla più tenera età innesca degli automatismi . E’ questo meccanismo ben collaudato dalla chiesa che bisogna cercare quanto meno d’inceppare. Siccome i patti lateranensi non sono vicini ad essere superati, puntare i piedi, essere duri e puri non ci giova per nulla. Dobbiamo attrarre i giovani, i dubbiosi ad informarsi a farsi domande e a farle, a cliccare sul sito di UAAR ..Il tema della libertà ( lanciato nell’ultimo slogan) interessa un giovane molto di più che qualunque affermazione sulla non esistenza di dio .

Tiziano

Sarà, ma da ateo mi basta ascoltare “Imagine” di John Lennon…

Penso che sarebbe stato meglio investire il denaro in modo più utile, sebbene la campagna ‘AteoBus’ abbia dimostrato quanto possa valere il punto di vista di un ateo in quest’italietta…

mariaeus

Non molti sanno che in Italia esistono 9.500.000/10.000.000 di non credenti e atei. Il dato l’ho letto nell’ultimo Dizionario Atlante edizione Garzanti anno 2009. Sono rimasta incredula ed il mio compagno, cattolico, non ci credeva chiedendosi:”Ma dove sono, mai saputo o immaginato”. Ho risposto che noi atei siamo silenziosi, rispettosi MA è arrivato il momento di farsi sentire e rispondere a questa chiesa arrogante e prepotente e questa classe politica genoflessa ai papi.
Buon lavoro

Camomil

“La buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei. Quella ottima è che credono nella libertà di espressione” Anche questa a me pare una pubblicità ingannevole, o perlomeno un pò discutibile, in particolare per via della seconda frase: come fate ad essere sicuri che proprio TUTTI gli atei che vivono in Italia credono nella libertà di espressione? Non ce n’è proprio neanche uno che vorrebbe, potendo, perseguitare le opinioni a lui contrarie? Neanche un ateo brigatista o stalinista? Sicuri?

mario

Benigni al festival ha parlato del primo slogan degli ateo-bus e ha definito la cosa una “bischerata”!!!

Filippo

@ Giuseppe Carita.

E’ una cattiva notizia perchè ammettere che Dio non esiste per molti equivale a rivedere completamente il modo di pensare.

nerone

“immagino la tua fine…” France’, io immagino la tua e quella di quelli come te. Non provo disgusto o pena. RIDO!

paola

sapete se le tv ne hanno parlato? x’ ieri non ne ho sentito parlare…sono contenta che siano partiti i bus, anche se non abbiamo potuto ( ancora) scrivere il primo slogan, quello che veramente rappresenta la libertà di espressione. grazie agli umanisti inglesi da cui è partita l’iniziativa e grazie a uaar! siete stati fantastici, invidiavo gli inglesi, gli americani e anche gli spagnoli, ero convinta che in questa italia bigotta sarebbe stato impossibile. hanno provato a fermarci, ma non ci sono riusciti. w la democraia e la libertà di espressione! e se un ateobus aiuterà ad avere un’italia veramente laica che garantisce a tutti i cittadini gli stessi diritti, che rispetta le idee di tutti, in grado di fornire una società dove tutti si possono ritrovare x condividono gli stessi valori, quelli etici, umani, universali che prescindono da qualsiasi credo ( poi ognuno è libero di andare nel proprio luogo di culto), allora benvengano mille iniziative come queste….

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