Durante la catechesi in occasione della visita presso il Seminario Romano Maggiore di ieri, Benedetto XVI si è espresso contro la cultura moderna. Secondo il papa, la libertà – “grande sogno dell’umanità” – è degradata dopo la Riforma protestante e soprattutto con l’illuminismo e il marxismo nel “libertinismo”, che “non è libertà ma fallimento di libertà”.
La cultura illuminista e l’ateismo hanno dipinto Dio come una “dipendenza da cui liberarsi”.
Riprendendo la Lettera ai Galati di Paolo, Benedetto XVI critica la libertà intesa come “vivere secondo la carne”, come “assolutizzazione dell’io, che vuole prendersi tutto per sè, quell’io assoluto dipendente da nessuno e da niente, che sembra essere la libertà” e che invece “è degradazione dell’uomo”. Solo la fede in Dio, sostiene il papa, permetterebbe l’apertura verso il prossimo: “Paradossalmente la libertà si realizza nel servire, nel diventare servi gli uni degli altri” e nel riconoscere che Dio non è “un tiranno”, ma “un creatore che ci ama”.
