Fare la predica ai figli parlando di sesso, cercando di imporre loro una visione predefinita “del bene e del male”, può essere controproducente: meglio quindi che i genitori si astengano dal percorrere questa strada. E’ l’invito che il governo inglese lancia con un nuovo opuscolo che, informa il Sunday Times, ha già sollevato un’ondata di proteste da parte delle associazioni familiari e cristiane. Simon Calvert, vicedirettore del Christian Institute, ha definito l’iniziativa “oltraggiosa”, basata su un “approccio amorale”. Le gravidanze delle teenager hanno raggiunto, nel Regno Unito, livelli altissimi: e nei giorni scorsi la notizia che un ragazzo di 13 anni è divenuto padre ha attirato ancor di più l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione.
Il governo inglese invita i genitori a non fare della morale, parlando di sesso con i figli
23 commenti
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Penso proprio della società civile porsi questi quesiti, più che di un governo.
quindi i cristiani preferiscono una marea di 13-14-15enni in cinta? ma lo sa sta bella gente che in inghilterra il tasso di aborti tra le teen agers è uno dei più alti del mondo libero? e meno male che hanno a cuore la vita!
“Il governo inglese invita i genitori a non fare della morale, parlando di sesso con i figli”
Bene.
cristiani ipocriti
E se leggete i commenti… sembra di essere tornati all’epoca vittoriana…
e se uno prova a sostenere tesi piu’ progressiste non passa il filtro.
Figuriamoci poi se uno deve imporre la propria idea di MONOLITICA eterosessualità a un figlio che si scopre gay… quello si che è controproducente, per tutti.
I governi, se c’è un problema di adolescenti incinte, devono curare l’educazione sessuale nella scuola, intesa come (in)formazione scientifiha. I genitori provvederanno alla trasmissione dei valori (e quando saranno vecchi raccoglieranno ciò che hanno seminato…)
il problema è che il sesso non ha morale. l’informazione dev’essere solamente di carattere “pratico”. Come si fa a lasciare i figli nell’ignoranza!!!!il sesso dev’essere spiegato tranquillamente sia a casa sia a scuola (idea non ancora realizzata), forse se fosse meno tabù, le cose andrebbero molto meglio!!!!
Probabilmente il senso dell’esortazione governativa è riferito al fatto che affrontare il tema della sessualità in chiave moralista è inefficace. Dunque, se si desidera ottenere qualche risultato, è meglio parlarne senza tirare in ballo la morale ma usando altre leve. Insomma, mi pare proprio che il governo facesse riferimento ad un metodo, non ad un contenuto. Avendo conosciuto circa 1700 adolescenti e le loro reazioni, mi sembra un’indicazione costruttiva e pertinente.
Evidentemente sono stato troppo audace nel mio commento precedente, infatti son stato filtrato! 🙂
Non sopporto l’idea di uno Stato che mi da’ ordini su come educare i miei figli. Questo e’ un approccio staliniano, rivendico la mia liberta’!
Grazie San Gennaro,quello che dici è vero ma la gioventù d’oggi le sintesi non le apprezzano,viviamo in mondo fatto di “enormi”fratelli,talent non so che cosa,tutto fuorché l’insegnamento di base:”TI paghi le conseguenze”.
Neanche questo esiste più perché le conseguenze vanno scaricate ad “altri”,fai tu l’elenco di chi sono gli altri.
@Giuliana.
Approccio staliniano sarebbe imporre che i figli si educassero in un certo modo. Qua è un consiglio, non una legge. Mi pare molto civile. Inoltre, l’educazione sessuale mi pare prioritaria, io la farei a scuola invece della famigerata e insulsa ora di religione, almeno sarebbe utile! A forza di insegnare Maria vergine, le bambine di 13 anni si accoppiano con gli angeli, poi però i figli sono veri, e pure gli aborti…
Le gravidanze delle teenager e i padri 13enni sono le conseguenze di una scorretta educazione sessuale basata sul bigottismo cattolico o religioso in generale.
L’opuscolo è indirizzato a ragazzini tra i 10 ed i 13 anni, ai quali, secondo il governo, non bisogna insegnargli ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma incoraggiarli a prendere decisioni autonome. A me sembra una stupidaggine, partorita dal “ministero dei bambini” che in qualche modo deve giustificare la sua inutile esistenza e far dimenticare “baby p”.
Scusate, forse non conoscete la realta’ inglese, io si’ perche’ ho vissuto a Londra molti anni. Chi parla di educazione bigotta o cattolica in Inghilterra non ha proprio capito nulla. Gli inglesi, in media, non sono affatto religiosi. Molti bambini non vengono neanche battezzati. Le chiese anglicane sono vuote. Molti genitori si disinteressano dei figli, il problema delle bande di teenager violenti e dei ragazzini che si ubriacano e’ molto piu’ grave che negli altri Paesi europei. Secondo me il problema sta proprio nel fatto che nessuno educa i ragazzi all’importanza dell’amore e ad apprezzare una relazione basata sul sentimento. Per i ragazzini il sesso e’ vissuto in modo animalesco: sento il bisogno fisico di accoppiarmi e lo faccio. E’ questo che porta alle gravidanze delle teenagers, non la “morale cattolica” che in Inghilterra viene considerata meno che zero! Quando due sono ubriachi fino alla cima dei capelli, non stanno certo a pensare al profilattico…. si svegliano la mattina dopo e non si ricordano neanche cosa e’ accaduto! Non me lo sto inventando, questi casi li leggevo sui giornali ogni giorno. Il problema e’ che il cosiddetto “nanny state” (lo Stato-babysitter) ha preteso di sostituirsi ai genitori e li ha completamente esautorati. pensate che un padre e’ finito in tribunale perche’ ha tirato giu’ dal letto con le maniere forti il figlio quindicenne fannullone che la mattina non voleva andare a scuola. Forse un po’ di morale (non “cattolica” ma semplicemente dettata dal buon senso e dalla dignita’ umana che ci rende diversi dagli animali) non guasterebbe.
Quoto Giuliana che dimostra di conoscere bene la situazione inglese.
I genitori trasmettano i valori ai loro figli. Il resto so chiacchiere.
Mi sa che ha ragione Giuliana.
Le gravidanze iperprecoci sono solo la punta di un iceberg. Non è solo una questione di educazione sessuale (magari lo fosse, basterebbe un’ora di lezione per spiegare alle ragazze come non rimanere gravide), ma di educazione in senso lato, su tutti i fronti.
Molti genitori, anche in Italia, non educano più i figli al rispetto di sé e degli altri, abdicano, lasciano fare ai ragazzi tutto ciò che vogliono.
Non è una questione di religione o di ateismo, è una questione di regole, che non dovrebbero essere bigotte, ma neppure inesistenti.
@ Giuliana
Grazie per il tempo che dedichi ad onore della verità,perché qui tutto il negativo viene dall’educazione cattolica mentre le conquiste sono atee. E’ ora di prendere seriamente in mano i pro e difetti che anche l’ateismo radica nel cuore dell’essere umano. L’esempio di Giuliana non è che una goccia nella melma della società d’oggi.
Cosa centra l’ateismo? La Francia ha un’alta percentuale di atei ma non mi sembra che abbia lo stesso problema. Così l’Olanda.
Il cinismo morale non ha a che vedere con l’essere o non essere atei, come ha poco a che vedere con lo stato sociale, che non mi sembra in inghilterra sia ancora molto in auge, almeno dalla Thacher in poi. E poi perchè mai ateismo dovrebbe significare assenza di inibizioni, superficialità, noncuranza? Questa è l’idea che i cattolici hanno degli atei. ma credo che se si chiedesse a una di quelle teenager che cosa pensa del mondo e della natura umana, essa non sarebbe in grado di rispondere se non una smorfia. Un ateo è una persona che si interroga, che si fa delle domande…una cosa è essere atei ed un’altra vivere nel totale abbandono di sè.
Bhe adesso non dipingiamo l’ateismo come un mostro immorale che devasta le menti dei ragazzini.
Un genitore ateo non è per forza irresponsabile… e tutti i mali non derivano dall’ateismo.
Bisogna essere più responsabili nei confronti delle giovani generazioni, punto e basta.
@ popy-pisita
e quali sarebbero i contro che l’ateismo radica nel cuore umano?
@ Giuliana
sarebbe interessante sapere la composizione sociale delle teen-agers che ogni anno restano incinta nel regno unito. e chissà perchè ma ho come il sospetto che vengano in maggior parte dalle classi più in basso della scala sociale, quelle dove i genitori o spesso solo un genitore deve fare tre lavori per riuscire a sfangarla con le spese necessarie, che non hanno il tempo materiale per seguire i figli, non è facile sopravvivere ai giorni nostri. comunque la metti è fondamentale levare al sesso quella patina di peccato e trasgressione, che sono benzina per creature a cui stanno esplodendo tutti gli ormoni. poi per carità, va bene insegnare ai figli ad avere rapporti sessuali con un minimo di raziocignio e magari solo con una persona con cui ne vale solo la pena, ma per favore evitiamo di bombardare i giovinastri con parole che a quell’età scatenano solo la curiosità morbosa. attenzione che a quell’età si comincia a ribellarsi all’autorità dei genitori, quindi cominciare a dire “,no questo non si fa perchè lo dico io!” è il modo migliore per convincere la boceria a farlo per dispetto.
@ Giuliana
a parte l’inizio, che mi ricorda tanto i commenti su internet sul grembiulino o sul maestro unico che iniziavano con “sono una mamma”…
avrei da controbattere punto per punto:
Inglesi in media affatto religiosi e chiese vuote. A meta’ della popolazione non gliene frega nulla, l’altra meta’, divisa fra tre religioni di cui due cristiane, e’ molto piu’ fanatica, sebbene meno ridicola nelle esternazioni di quella italiana.
L’amore e’ importante ed il sentimento e’ bellissimo (anche se non conosco una singola donna che rinunci ad un’offerta di sistemazione quando le finanze del fidanzato storico piombano, ma questa e’ un’altra storia…), pero’ mi guarderei bene dall’affermazione sessuofobica che i ragazzini vivono il sesso in modo animalesco e si accoppiano. Molto piu’ corretto e’ secondo me (e non e’ solo una questione di forma) dire che vivono il sesso in modo piu’ istintivo, come dovrebbero fare anche gli adulti e come farebbero molti di essi se solo non avesse provveduto la morale cattolica a creare il perverso meccanismo della mercificazione del sesso (in senso lato, anche la donna che sceglie come partner qualcuno che guadagna di piu’ o ha piu’ potere), dovuto ai semplici meccanismo della legge della domanda e dell’offerta, e della psicologia del bisogno, ovviamente influenzati dalla repressiva morale cattolica.
Le gravidanze delle teenagers si devono all’assenza di precauzioni ed all’abuso di alcool (che come tu confermi annulla la fattibilita’ delle precauzioni), e mi sembrano entrambi argomenti di una sana, non moralista, educazione, sessuale la prima, sanitaria la seconda.
I giornali che campano di queste storie, come “metro” sono supplementi del daily mail, che e’ diretto alla componente piu’ popolare della destra (parte del popolino dei tories, ukip, bnp) e non sorprende il coro scandalizzato con codazzo di commenti dell’arcbishop di turno).
Per il genitore in tribunale non conosco il fatto, se parte un ceffone e’ difficile che si arrivi al tribunale, se hanno dovuto ricovere il figlio al pronto soccorso forse lo Stato ha diritto di vederci chiaro.
Concordo con il fatto che una vita non deve essere sregolata, ma le regole deve imporsele l’individuo. Alla societa’, anche verso i piccoli, tocca spiegare cosa fa bene e cosa fa male e quali sono le conseguenze. Lo spirito di autoconservazione dell’individuo nel caso di educazione sanitaria (“questo ti distrugge, questo ti fa bene”), e di comportamento non anti-sociale, indotto dall’educazione civica (“esiste la galera e… se lo facessero a te?”), portano, non utopisticamente, l’individuo a creare il complesso di autoregole di cui parlavo.
Cosa c’entra la morale con tutto cio’?
La morale crea solo tabu’, complessi, spirito di rivolta (molti analisti dicono che tante teenager mamme lo sono per questo), ecc.
Grazie Giuliana per la testimonianza.
Con la sqqqquola che ci ritroviamo e con i lavori “sontuosi” che i nuovi genitori troveranno sul ‘mercato’ (con i quali ti spacchi la schiena per 4 soldi al mese e tempo per i figli non ne hai perchè dopo il lavoro sei distrutto)…
…una simile deprimente situazione ce la ritroveremo in Italia tra pochi anni.
Sempre che questo sistema capitalistico da rapina non trovi la sua nemesi o un po’ di sano egualitarismo.
Una opzione sarebbe tornare al Medioevo, chiudere le donne in casa con i figli e mandare il marito al lavoro. Ma credo che le donne moderne scenderebbero in piazza brandendo forbici e cesoie………….