Il parroco della chiesa di San Giovanni, in Morciano di Leuca, ha affidato alla stampa locale una sua lamentazione per la mancata attenzione da parte della Provincia alla riparazione del campanile. Di soli 3.000 euro sarebbe stato il sostegno dell’ ente, a fronte del milione di euro, destinato invece al campanile del Duomo di Lecce. Il religioso, da esperto delle relazioni con le istituzioni, solleva una questione delicata, riconosce che in prossimità delle elezioni gli amministratori guardano all’importanza delle diverse realtà ecclesiali, ma invoca ugualmente pari considerazione, per rispondere “ai bisogni di tutti i cittadini”. Le esigenze cioè di una parrocchia sono, per il prete, problema di tutta la società che i politici non possono ignorare, specialmente “sotto votazioni”. Egli però non dà conto, più che degli oboli dei fedeli, più che delle proprietà possedute da impegnare all’occorrenza, di un altro consistente introito, oltre l’8XMille, che tutte le chiese da ogni ente locale, in tutta Italia, percepiscono annualmente per riparazione o costruzione di parrocchie, mai sottoposte a limite numerico. Si tratta del 7% degli oneri di urbanizzazione, gli introiti comunali per il rilascio delle concessioni edilizie, versati alle diocesi; una riscossione fissa, sfuggendo all’obbligo di rendiconto, che gli uffici comunali devono acquisire e gli organi di controllo verificare. E’ sostenibile che un culto viva con insostenibili privilegi a totale carico dello Stato?
Giacomo Grippa, circolo Uaar Lecce (lecce@uaar.it)
Lecce, lotta per le risorse ai campanili
20 commenti
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Bravo Giacomo, occorre informare i cittadini su come vengono spesi i nostri soldi, non solo quelli sottratti alle tasse di tutti attraverso l’Otto per mille, ma quelli che sono nelle casse comunali. Soldi che dovrebbero essere impegnati diversamente. 🙁
questo succede perchè il politico locale si rivolge alla chiesa locale per prendere i voti. In fondo le vecchiette e altri bigotti sono serbatoi di voti. Poi metti che il politico locale, specie in quei piccoli comuni , è il solito furfante che cerca il potere in tutti i costi , e la frittata è fatta. In fondo se vedi l’elettorato locale che ha portato il sindaco alla carica , sono poi persone del genere. Dunque perchè non fare un regalo al prete locale? E’ normale compensare il piacere ricevuto.
Il fatto più eclatante è che la gente abbassa la testa, cioè è ciò che cerca il clero nei suoi fedeli. Così ne approfittano in maniera pulita… chi potrà dire che ha sbagliato il sindaco e la giunta?
E cio’ indipendentemente dalla bandiera politica mostrata all’elezione.
dato che la parrocchia non risponde ai bisogni di tutti i cittadini, direi che il campanile se lo può restaurare di tasca sua o chieder soldi ai suoi fedeli (alla seconda richiesta si ritroverà in chiesa lui e la perpetua. forse)
Vedete che l’unica cosa che gli interessa sono solo e sempre i soldi? Eccoli sbugiardati, soldi, soldi, soldi e soldi.
Se volete colpirli davvero altro che ateismo e contestazioni, togliamoglli l’argent!!
Tra un po’ si riparte con la campagna informativa dell’otto per mille… Vai ragazzi, che ognuno si adoperi come può! 🙂 Ciò che conta per loro è l’oro!
mi associo all’appello di Rosalba vediamo di fare una campagna 8 permille degna di questo nome, e di spiegare anche a tutti coloro che non sono tenuti a presentare la dichiarazione come operare comunque la propria scelta di destinazione dell’ottopermille.
colpiamoli dove gli fà più male!
ma il denaro non era lo sterco del diavolo? ma si mettessero d’accordo una volta?
x tomaraya
il denaro è sterco del diavolo se non entra nelle loro rapaci tasche.
il tuo denaro o il mio sono peccato, nelle loro tasche diventa santo perchè impiegato in opere di beneficenza tipo viaggi in aereo, pasti luculliani e auto blu pagate da noi con l’8×1000.
Vorrei che dio esistesse davvero così quando saranno al suo cospetto verrà fatta giustizia divina, allora vediamo chi ride poi… lo sterco sono loro, si lo sterco del mondo!
Se ho ben capito, il parroco ha pure minacciato di portar via dei voti, o sbaglio?
Roba da don Camillo!
@Kaworu
hai centrato la realtà in pieno!
Se chiedesse i soldi ai suoi 3 fedeli (in croce), si troverebbe in chiesa da solo…
ma mi domando…
con le chiese sempre vuote,
quali voti si perdono a non pagare il pizzo al parroco?
quelle 4 vecchiette valgono tutti quei soldi?
Mentre il Paese collassa queste sanguisughe non demordono.
Se la campana è un bene artistico copritelo d’oro quel prete se no lasciatela marcire della ruggine, come la mia bicicletta.
Un politico laico dovrebbe dire questo, magari con parole più dolci, i voti non fanno schifo a nessuno.
Non mi stupirebbe se lo stesso Pd facesse una raccolta fondi.
Blogger
POST-IT DI JOSEPH R.
@blogger
Stupisciti! Fu gia fatto, e non dal PD, che pure contiene teodem, cattolici democratici, cristiano-sociali etc.etc., ma dal vecchio scomunicato PCI: mi ricordo un servizio TV degli anni 80 (c’era Wojtila papa)in cui si mostrava una sezione del PCI in un paese della Toscana che aveva lanciato, durante la locale festa dell’Unità, una sottoscrizione per il restauro della campana o del campanile di una locale chiesa di frati.
Secondo me in questo caso bisogna fare un distinguo, come già accennava Blogger. Se il campanile è un bene artistico potenzialmente in grado di richiamare turisti forse è giusto che anche il comune partecipi alle spese. Altrimenti ci deve pensare la parrocchia. Comunque il ricatto dei voti resta una cosa meschina.
@Silvia
“Se il campanile è un bene artistico potenzialmente in grado di richiamare turisti” fose e’ un bene che il comune si inventi attrattive piu’ educative e (perche’ no?) divertenti. Rimanendo sul piano educativo sarebbe interessante la valorizzazione dei siti e reperti pre-cristiani e la formazione interdisciplinare tra linguistica-storia-commercio vista la situazione di Puglia=ponte tra civilta’.
Sul piano ludico molto meglio grandi parchi attrezzati per i bimbi (e gli adulti), certo meglio di quei tetri posti residui di un medioevale passato di sottomissione chiamati chiese!
Le campane sono e restano strumento utilizzato da una ben precisa religione, e non vedo perchè lo stato debba sobbarcarsene la spesa di manutenzione.
Se la chiesa cattolica non vuole manutenerle, che restituisca gli edifici allo stato il quale ne destinerà l’uso a scopi diversi.
Ciao a tutti
sono pienamente in accordo con telebAteo e con Andrea: Se il campanile in questione fosse un bene culturale non dovrebbe appartenere allo Stato? Tra l’altro la Chiesa non paga nemmeno l’ici!!!!!
Zittire le campane di tutte le chiese d’Italia è cosa buona e giusta!!!
Sopratutto per chi (come me) abita di fronte ad una parrocchia e si deve sopportare delle terribili scampanate a tutte le ore.