Foto a Eluana, quattro indagati

Il caso Englaro sembra veramente non avere mai fine. Una nuova vicenda giudiziaria dai contorni ancora poco chiari ha infatti avuto inizio negli ultimi giorni. L’anestesista Amato De Monte, la giornalista RAI Marinella Chirico, il fotoreporter Francesco Bruni e l’infermiera Cinzia Gori sono stati inseriti nel registro degli indagati dalla procura della Repubblica di Udine. Il motivo? Alcune foto scattate a Eluana Englaro durante il ricovero nella casa di cura di Udine. Il protocollo, come chiesto dalla famiglia, vietava infatti l’utilizzo di macchine fotografiche nella stanza della donna. Ma le immagini, a quanto sembra, sono state scattate proprio nell’interesse della famiglia, a testimonianza dell’attuazione scrupolosa del protocollo stesso.

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30 commenti

antonietta dessolis

come da copione, anche Mario Riccio ha dovuto tribolare per Welby, ecco perchè non si trovava un medico disponibile nella capitale, pochi hanno il coraggio di imbarcarsi in vicende giudiziarie che non si sa come vanno a finire, compreso il rischio di perdere il lavoro 🙁
beato il popolo che non ha bisogno di eroi, diceva brecht, ma il nostro ne ha un gran bisogno, purtroppo

Kaworu

wops ho letto meglio, scusate ma non dormo da più di 24 ore.

se la famiglia era d’accordo è un conto, ma se non era d’accordo mi sembra normale una denuncia.

Ernesto Di Lorenzo

Ho sentito ieri sera la risposta della giornalista Rai. Le foto le ha autorizzate Beppino e sono nella sua disposizione. Cioè, per chiarire meglio, le ha nelle sue mani.
Per il resto, atto dovuto o non, siamo alle solite, purtroppo.

MicheleB.

Non ho capito la necessità di queste fotografie. Che vuol dire “nell’interesse della famiglia, a testimonianza dell’attuazione scrupolosa del protocollo stesso”? La famiglia era al corrente?
La notizia non mi sembra esauriente.

San Gennaro

Sull’osservanza di un protocollo medico è competente l’ordine dei medici di Udine, non la Procura, la quale deve intervenire su querela della parte offesa, non di propria iniziativa.
Anzi l’ANSA riporta la notizia che le foto sono state scattate dietro invito di Beppino Englaro.

L’art. 388 c.p. punisce “chiunque, per sottrarsi all’adempimento degli obblighi civili nascenti da una sentenza di condanna, o dei quali è in corso l’accertamento dinanzi l’Autorità giudiziaria, compie, sui propri o sugli altrui beni, atti simulati o fraudolenti, o commette allo stesso scopo altri fatti fraudolenti”, qualora non ottemperi alla ingiunzione di eseguire la sentenza, con la reclusione fino a tre anni o con la multa da 103 euro a 1.032 euro”.

Ma non mi pare di ravvisare gli estremi di tale reato. Nemmeno mi pare che il sig. Englaro abbia sporto querela: a che titolo il procuratore di Udine lo scavalca?

Sono convinto che il tutto finirà in una bolla di sapone, come per il caso Welby.
Sarebbe interessante sapere se la Procura si è mossa per mostrare ai livelli politici la propria solerzia (visto come siamo bravi?) o per vessare sadicamente quei pochi volontari che hanno accettato di eseguire il provvedimento giurisdizionale.
Tanta solerzia non ha invece colpito chi si è rifiutato adducendo le scuse dell’obiezione di coscienza in quel di Lecco e nella Lombardia informigolata.
Inutile dire che siamo un pochino distanti dallo stato di diritto e pericolosamente vicini allo stato di polizia.

Sandra

La giornalista Marinella Chirico al tg3 notte ha detto che il fotografo del tg3 era stato invitato come lei dal padre, il quale aveva chiesto che la Chirico riferisse verbalmente sulle reali condizioni della figlia (visto il tono di alcune dichiarazioni rilasciate anche da esponenti politici), e che un fotrografo scattasse alcune foto, che poi sarebbero state consegnate a lui stesso, da non pubblicare a meno di eventi che lo richiedessero: qui non e’ stata piu’ esplicita, ma immagino fosse un’eventualita’ che si iniziava a intravvedere, cioe’ se fosse passata il disegno di legge che rendeva obbligatoria l’alimentazione con sondino naso-gastrico.

Quello che non ho capito bene e’ che sembra che alcune di queste foto siano state sequestrate in seguito a questa denuncia. E l’epiteto sciacalli non e’ generoso nei confronti di questi poveri animali.

MicheleB.

Beh, mi è tutto chiaro: è scattata la rappresaglia. Sono sicuro che se la aspettassero, tanto era ovvia. I governi autoritari usano sempre la rappresaglia per costruire paura la dove non riescono ad imporre consenso.

Giovanna

@ MicheleB.
Con la vicenda Englaro il governo del nanetto e la ccar hanno ingoiato dei rospetti amari nel constatare la scarsa adesione dei sudditi alle loro posizioni. E’ schifoso questo vigliacco tentativo di rivincita. Spero che Beppino non getti la spugna e continui a lottare e a spuntarla contro tutti quelli che persistono nel tentativo di infangare lui, la sua famiglia e gli operatori che hanno agito nella piena legalità.

Andrea

Ci sono degli indagati perché le foto non potevano essere scattate; però senza le foto sarebbero rimasti dubbi sulla corretta esecuzione del protocollo.

Insomma tutta la vicenda ha il sapore del Comma 22 (http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_del_Comma_22), così come ce l’hanno diversi disegni di legge del corrente governo: il testamento biologico perché la richiesta di sospensione di idratazione e alimentazione va fatta quando uno è stato cosciente, ma non è più valida quando è incosciente; la legge sulle intercettazioni perché queste possono essere richieste solo quando ci sono le prove di un reato, ma se ci sono già le prove le intercettazioni sono inutili.
Stiamo sprofondando in un paradosso unico.

ateismo

Non dimentichiamo la sofferenza umana dietro questa storia, prima di dare priorità alle nostre idee. Premessa necessaria, detto questo: considerazioni spassionate.

La notizia l’avevo già letta giorni fa e mi sembra che sia un modo (confuso) di dare torto o trovare capri espiatori. Voglio dire, anche se ci fossero delle foto, non vedo cosa ci sia di anormale (almeno, se la famiglia era d’accordo) dato che il protocollo potrebbe richiederlo. mi pare, insomma, che sia un modo per fare buonismo alla maniera dei cattolici (la realtà, se “brutale”, non deve essere vista dai nostri occhi vergini).

lo sciacallaggio, semmai, è ostinarsi a far vedere le foto da ventenne sotto la doccia (su certi giornali e siti lo fanno tuttora) di una donna defunta che è stata in stato vegetativo ed aveva oltre 40 anni.

Francesco M.Palmieri

Ci stanno provando in tutti i modi,

prima con la violazione del protocollo

adesso con le foto “indebite”

tra un po’ con qualche altra cosa !

questo è vero sciacallaggio !!!

RazioCigno

La notizia riportata è piuttosto imprecisa.
Innanzitutto la Procura ci tiene a far sapere che non ha agito di sua iniziativa, ma solo a seguito degli atti depositati dalla Benemerita Arma dei Carabinieri.
Tradotto in italiano: se i 4 sono nel registro degli indagati è perché i militari in divisa si sono convinti dell’esistenza di un reato (inesistente!) e hanno informato la Procura.
Il ragionamento logico è il seguente: le disposizioni sul divieto di foto NON erano state ordinate dall’autorità giudiziaria, ma richieste dalla famiglia Englaro in un documento separato, però secondo l’Arma il secondo documento non può esistere senza il primo, quindi violare delle disposizioni conseguenti alle disposizioni dell’autorità giudiziare va considerato reato (a loro insindacabile giudizio)

daigoro

fa tutto parte del gioco di intimidazioni messo in atto dal le nostre istituzioni. tappe successive potrebbero essere:
– perquisizioni domiciliari,
– sequestro della stanza;
-riesumazione del cadavere,
-sospensione dell’anestesista dallo stipendio;
ecc. tutto ciò che può servire come deterrente perchè simili casi non avvengano in futuro.

Sandra

Si’, condivido il pensiero di daigoro, non potendo piu’ usare l’olio di ricino, ricorreranno ad altri mezzi per chi ha osato vincere in modo legale. Se Englaro avesse agito nell’illegalita’, tutto questo circo non sarebbe stato montato. E’ l’aver osato agire secondo la legge e aver vinto che non va giu’ a questi “signori” illegalmente ricchi e/o illegalmente al potere. La legalita’ e’ l’eccezione da combattere. Lo slogan e’ che l’italiano e’ ingovernabile come disse il duce perche’ geneticamente incapace di rispettare le leggi, noi governanti come voi governati. Englaro ha sbugiardato lo slogan.

Aldissimo

Aggiornamento:

“Il sostituto Procuratore della Repubblica di Trieste, Federico Frezza, non ha convalidato il sequestro delle foto scattate a Eluana Englaro durante il suo ricovero alla casa di riposo ‘La Quiete’. Il magistrato ha anche provveduto a disporre la restituzione del materiale fotografico a F. B.,il fotogiornalista le cui immagini erano state acquisite dai carabinieri di Udine.”

“Secondo la Procura di Trieste il reato contestato dai carabinieri, la violazione dell’articolo 650 del codice penale, non sussisterebbe.”

Barbara

La notizia è stata volontariamente pubblicata imprecisa dai mass media,per provocare ulteriore scalpore e gettar fango sull’anestesista e company.In realtà fotoautorizzate dal sig.Englaro.

Otto Permille

Vedo che dopo tutto il furore, gli sforzi e la propaganda mediatica messa in atto dal capo del governo per arrivare ad una legge sul “fine vita” è improvvisamente morta, senza un apparente motivo, la sorella del capo del governo medesimo. Non per speculare, ma… appena il capo del governo è stato eletto nel 2001 sono crollate le torri gemelle, appena rieletto nel 2008 è crollata l’economia mondiale, appena inserita la figlia in Mediobanca sono crollate le banche, appena fatto l’annuncio sulla possibile nazionalizzazione delle banche sono ricrollate le banche venerdì scorso, appena intrapresa una battaglia per una legge sul fine vita gli muore la sorella… Insomma non è mica il caso di pensare che porti un po’ sfiga?

tomaraya

in merito alla risposta del magistrato: altra libera iniziativa dei carabinieri? ma chi glielo ha chiesto alla Benemerita di andare a chiedere il sequestro delle foto senza un a precisa indicazione dell’autorità giudiziaria? e soprattutto: chi ha avvisato i caramba dell’esistenza delle foto? possibile che non abbiano di meglio da fare?

sti.ca1970

@tutti i tirapiedi cattofascisti
Beccatevi questo, TIE!!!!
Vergognatevi, anche stavolta la magistratura vi ha sconfessato. Siete molto peggio degli sciacalli.

Otto Permille

Credo che le foto fossero state fatte proprio per procurarsi una testimonianza a tutela di fronte ad una serie di accuse che ci si aspettava sarebbero piovute. Infatti, ad esempio, subito dopo la morte, subito è scattato il tentativo di gettare ombre sull’evento (per fortuna accuse subito smentite).

Ernesto Di Lorenzo

@ tomaraya

La stessa domanda che mi sono posto anch’io. Chi ha imbeccato i carabinieri ad una simile azione? Perchè è inverosimile, malgrado le barzellette, che un maresciallo qualsiasi abbia preso in autonomia una simile iniziativa con così tanta rapidità ed una conoscenza del codice penale così profonda. Le forze dell’ordine fanno un’altro lavoro, salvo la flagranza di reato. Allora la domanda è: chi si è vigliaccamente nascosto dietro i carabinieri e non ha presentato una denuncia formale con tanto di nome e cognome?

Questa è la cosa che mi fà schifo, ma proprio tanto.

Ernesto Di Lorenzo

Premetto che non ho alcuna preparazione legale ed aggiungo:

Qualcuno si è nascosto dietro i carabinieri per evitare una denuncia per diffamazione?

Ivo Mezzena

I cattolici non riescono a digerire di evr perso la battaglia, adesso sparano alzo zero su tutti, vendetta?

Apostata

I carabinieri hanno ricevuto un “suggerimento”, questo è fuori di dubbio, sono partiti in quarta con il medico De Monte e i giornalisti e già il giorno dopo la notizia compariva in grande evidenzia sulla prima pagina di un giornale a larga diffusione locale (Il Messaggero Veneto). Non ho dubbi che ci sia stata una regia alle spalle, anche perchè il reato contestato (art. 650 del codice penale) non stava nè in cielo nè in terra. ma era un comodo strumento per riaccendere i riflettori sul caso Eluana e rilanciare la gogna mediatica. E continueranno a tenere accesi i riflettori, anche perchè è in pieno svolgimento il dibattito politico sulla legge per il testamento biologico. Basta poco per capire chi muove i fili dietro le quinte

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