Il cardinale Poletto critica la pubblicazione di un’intervista a Kung

L’intervista al teologo cattolico dissidente Hans Kung, realizzata dal quotidiano francese Le Monde e ripubblicata l’altro ieri da La Stampa, è stata duramente criticata dall’arcivescovo di Torino Severino Poletto. Il presule ha manifestato “amarezza, dolore e disappunto” per essersi dovuto trovare di fronte “a questa pagina di un giornale ancora letto da molti nella mia città”. L’intervista conteneva infatti diverse critiche all’attuale pontefice, Benedetto XVI, atteso nel 2010 nel capoluogo piemontese per l’ostensione della Sindone: e la pubblicazione di un’intervista in cui lo si critica, a detta di Poletto, “non è certo di aiuto nel predisporre gli animi al tanto desiderato incontro col Papa nella nostra citta”’. A queste dichiarazioni ha fatto seguito un auspicio: “che il giornale più diffuso a Torino assuma un atteggiamento maggiormente attento nei confronti della Chiesa cattolica e in particolare della persona del Santo Padre”.
Replica di Giulio Anselmi, direttore del quotidiano: “abbiamo lettori di vario tipo, non possiamo che avere un atteggiamento laico”. Per Gianni Vattimo, quello di Poletto è “delirio di onnipotenza”.

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44 commenti

Sandra

Quell’ “ancora letto da molti” ha un vago retrogusto intimidatorio.

Bruno Gualerzi

Anche se corretta la risposta del direttore Anselmi è ancora troppo debole. Come al solito, invece di denunciare un’ingerenza insopportabile, sembra sempre che ci si giustifichi.
Ben più appropriato il commento del credente Gianni Vattimo.

Kaworu

vedo che sono sempre per il rispetto e la libertà di espressione, questi ipocriti bastardi

GIUSEPPE CARITA

la cosa che mi stupisce è che il cardinale abbia visto l’intervista!
mui ricordo di averlo sentito una sera a Racconigi, farneticare sul “nobel a Valentino Rossi”: voleva prendersela con la laurea ad onorem…
L’incultura che caratterizza ormai troppa parte della fazione cattolica è quella che è! basta vedere lo scempio che molti sacerdoti fanno delle opere d’arte che dovrebbero custodire.
E basta vedere il confessionale di duralluminio anodizzato oro che – allora vescovo – si era fatto costruire nella cattedrale di Fossano al posto del confessionale in legno scolpito del Settecento!
Se quella è cultura come fa il cardinale a sapere che siamo nel XXI secolo, che i giornali non sono più sottoposti ad inquisizione ed imprimatur…. che esistono anche studiosi seri come Hans Kung perseguitati dal vaticano !!!

Davide Caforio

Un applauso, spero continuino su questa strada, davvero!

Rothko61

Non so se sia delirio di onnipotenza.
Secondo me è delirio e basta,

cullasakka

“non è certo di aiuto nel predisporre gli animi al tanto desiderato incontro col Papa nella nostra citta”

Se è veramente così desiderato, non dovrebbe minimamente preoccuparsi delle critiche.

Ernesto Di Lorenzo

@ Quoto in pieno Giulio Gualerzi

E aggiungo a proposito di intolleranza: Ma si rendono conto i vertici vaticani della statura personale e teologica di Hans Kung? Mi sembra una vera e propria caccia agli eretici stile III secolo D.C. (nomen omen?). Quasi quasi trattano meglio noi che saremmo nemici dichiarati.
Non sfugga a nessuno, specialmente ai vari don e frà e dei credenti che postano quì e di cui mi farebbe piacere sentire il parere. Non sfugga a nessuno, dicevo, che il regime vaticano somiglia tanto allo Stalinismo. O mi sbaglio?

stefanino

Mai visto tanta pochezza intelettuale e culturale in un solo uomo.
In poche settimane:
– Mai minareti vicino ai campanili di Torino
– Giusto infrangere la legge degli uomini

e poi questa perla.
Mercedes, per favore rammntaglielo nuovamente!!!!

Promemoria per il vegliardo: rispetto e attenzione, non sono dovute a priori. Nel mondo degli uomini vanno guadagnate. Per ora quello che lei e il suo capò siete riusciti a guadagnare (lei a livello più locale, l’altro a livello mondiale) sono disprezzo e una discreta fama di comici.

Sandra

Ernesto scrive:

>Non sfugga a nessuno, dicevo, che il regime vaticano somiglia tanto allo Stalinismo. O mi >sbaglio?
Si direbbe proprio di no, lo dice pure lo stesso Kung nell’intervista:

“La revoca delle scomuniche non è stata un difetto di comunicazione o di tattica, ma ha costituito un errore di governo del Vaticano. Anche se il papa non avesse avuto sentore delle affermazioni negazioniste di monsignor Williamson e anche se lui stesso non è antisemita, ognuno sa che i quattro vescovi implicati lo sono. In questa faccenda, il problema fondamentale è l’opposizione al Vaticano II, e in particolare il rifiuto di un rapporto nuovo con l’ebraismo. Un papa tedesco avrebbe dovuto considerare questo come un punto centrale e mostrare senza ambiguità le sue posizioni sull’Olocausto. Non si è reso conto del pericolo. Contrariamente alla cancelliera Angela Merkel, che ha reagito duramente.
Benedetto XVI ha sempre vissuto in un ambito ecclesiastico. Ha viaggiato molto poco. È rimasto chiuso in Vaticano – che è come il Cremlino di una volta -, dove non gli pervengono le critiche.
Così non è stato in grado di misurare l’impatto di una tale decisione nel mondo. Il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che potrebbe essere un contro-potere, era un suo subordinato nella Congregazione per la dottrina della fede; è un uomo di dottrina, assolutamente sottomesso a Benedetto XVI. Siamo di fronte ad un problema di struttura. In quel sistema non c’è nessun elemento democratico, nessuna correzione. Il papa è stato eletto da dei conservatori, e oggi è lui che nomina i conservatori.”

Sandra

Qui c’e’ l’intervista in originale sul sito di Le Monde (al cui direttore certo nessun prete si sogna di imporre l’ossequio per il papa che deve stendere un lenzuolo pitturato).
http://www.lemonde.fr/archives/article/2009/02/24/pour-le-theologien-hans-kung-l-eglise-risque-de-devenir-une-secte_1159626_0.html

Si rassegni il nostro Sed…pardon, Severino d’oro, sono finiti i tempi dei fedeli ignoranti ai quali potevate cantare la messa in latino. A differenza di voi, chiusi e protetti nei vostri chiostri, abbiamo studiato, letto e viaggiato, e sappiamo usare internet…continuate voi a rimproverare i direttori dei giornali della vostra amata citta’. E suvvia, direttori di giornali, un po’ di schiena diritta, perbacco!! E’ un’intervista pubblicata da uno dei piu’ autorevoli giornali del mondo, e la si pubblica, laici o non laici, lettori di un tipo o di tre.

Massi

Questa è intolleranza.
Questa è voglia di censura.
Perchè invece non rispondono alle critiche con loro argomenti (perché non ne hanno)?
Ecco allora giocare tutte le loro carte per far tacere gli altri.
Da loro medesimi o alleandosi con chi ha questa stessa loro indole.
E’ duemila anni che funziona così.
E’ l’ora che la smettano!

Giovanna

E’ ridicolo e totalmente assurdo che il kastigamatti Poletto se la prenda con il principale quotidiano della sua città. Da qui al “tanto desiderato incontro” del 2010 il suo b4x4 avrà tempo a sufficienza per combinare chissà quanti altri guai e allontanare altre pecorelle dall’ovile della ccar.

Alessandro S.

Traduco un altro breve stralcio della bella intervista a Hans Kung:

«È fedele al concilio, a modo suo. Insiste sempre, come Giovanni Paolo II, sulla continuità con la “tradizione”. Per lui questa tradizione remota risale al periodo medievale ed ellenistico. Soprattutto non vuole ammettere che il Vaticano II ha provocato una rottura, ad esempio, sul riconoscimento della libertà religiosa, combattuta da tutti i papi precedenti il concilio.»

Papa Roncalli, lui si che era un uomo moderno. Che perdita per la Chiesa non aver né potuto, né soprattutto aver voluto seguire l’indirizzo ecumenico e dottrinale sia suo che di papa Luciani. Che grossa occasione persa, che danno per l’umanità tutta, credenti e non.

Ernesto Di Lorenzo

@ Alessandro S.

Mi sbaglio (retorico) ma Giovanni XXIII ha fatto una gran bella guerra all’allora padre pio?

Allora c’è altro da aggiungere?

Otto Permille

Kung ribadisce gli argomenti già esposti in una inrervista in TV con la giornalista Annunziata qualche domenica fa. Sulla gestione sconfortante di questo papa che sembra uscito da un tomo di una biblioteca medioevale, esistono molti “mormorii” anche anche all’interno della sede romana. Questo è l’articolo recentemente apparso sul sunday

http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article5780270.ece

Sergio

Ernesto:

“Ma si rendono conto i vertici vaticani della statura personale e teologica di Hans Kung?”

Sulla statura di Küng come studioso e teologo ho più di un dubbio, nonostante mi stia abbastanza simpatico. Intanto è uno che non si nasconde dietro discorsi fumosi, misticheggianti, semincomprensibili: ascoltarlo è persino un piacere proprio per la sua chiarezza.
Ma la chiarezza non è tutto: Küng è infatti anche di una insuperabile piattezza. Non dice niente di davvero trascendentale o sorprendente che ti induca a riflettere o a rivedere le tue idee. Nessuna rivelazione nei suoi discorsi. Lo definirei uno studioso serio (non bara), ma anche noioso, scontato.

Per Karlheinz Deschner, l’autore della monumentale “Storia dei crimini del cristianesimo” in dieci volumi (iniziata nel 1986, è giunta al nono volume nel 2008) Küng è una nullità. Küng ricambia considerando l’opera di Deschner nient’altro che una “chronique scandaleuse” che contiene cose sapute e risapute. Errore: sono cose che la quasi totalità dei cristiani non sa nemmeno per sentito dire. La Chiesa campa sull’ignoranza delle sue pecorelle che non vanno certo per biblioteche.

Ernesto Di Lorenzo

@ Sergio
Quello che penso di Kung l’ho detto mettendomi nei panni di di un credente onesto e moderno. Non conosco Deschner e non posso dire nulla. Ti pare poco comunque la tua stessa definizione di studioso serio, per quel nulla che conosco dei teologi moderni, all’interno di una gerarchia dove è diventato papa b16 il suo acerrimo nemico di Tubinga.

giordana bruni

Come si fa a commentare un commento senza conoscere le dichiarazioni a cui è rivolto il commento, solo conoscendo che sia stato rilasciato dal Papa piuttosto che da un Cardinale? Una volta questo era effetto del “dogma della fede”, anche oggi è così ?

jsm

assolutamente d’accordo con sergio……
è tipico dei cristiani dire “sono cose risapute, perchè rinvangare il passato?”
chi ha la pretesa di essere tutore morale dell’umanità non può non presentarsi con un passato trasparente e cristallino.

Alessandro Bruzzone

“Auspicio” che sa tanto di minaccia mafiosa…

bruno dei

… E adesso tutti in coro, col cardinal poletto (minuscolo!!!):
T’ADORIAAAAAM, OSTIA DIVINAAAAAA,
T’ADORIAAAAAM, OSTIA D’AMOOOOOR.

Pelizza Simone

Le critiche di Kung hanno colpito nel segno: Poletto infatti non propone alcun contrappunto valido agli argomenti del teologo tedesco, e quindi fa la “vittima” chiedendo al giornale di autocensurarsi per il bene della città di Torino. Una posizione ridicola, che Anselmi ha giustamente rispedito al mittente.
Peccato che di schiene dritte, in Italia, ce ne siano ben poche, altrimenti Benedetto XVI e i suoi manutengoli non si sognerebbero nemmeno di fare le loro ingerenze quotidiane sulla vita dei cittadini di una repubblica laica e democratica (almeno ufficialmente)…Purtroppo siamo nel paese di Pulcinella, e questi soprusi avvengono ogni giorno, con la vergognosa connivenza di politici e giornalisti.

Lapalisse

Vai tra… Poletto, che quel giornale, da tempo viene popolarmente chiamato “La Bùsiarda” e comunque solo i preti leggo le farneticazioni dei teologi, che sono solo s. mentali fondate sul nulla…

fabris

E già, eminenza, era molto meglio durante il medioevo, quando giornali da leggere non ce n’ erano e i pochi che sapevano leggere e scrivere erano quasi tutti chierici.

Io credo che sentiate già un po’ d’acqua alla gola …

dysphoria_noctis

eh me li immagino già i torinesi che fanno il conto alla rovescia per il tanto atteso incontro con BenitoXVI… -543, -542, -541… come se con la crisi economica che c’è in giro la gente non avesse altro a cui pensare…

fab

La risposta migliore che aveva “La stampa” per rispondere a Poaretto era pubblicare seduta stante una bella intervista fiume a Odifreddi. Ma chiedere un po’ di spina dorsale a chi guadagna stipendi immeritati è chiaramente chiedere troppo.

Takeshi

@ dysphoria_noctis

Carina questa di Benito XVI, supera la mia: BenedhiktlerXVI :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

SalSbattezzato

Ma perché certa gente non si trasferisce in Germania così da gustarsi i sapori di quel cacchio di stupratore che a rotto gli attributi agli italiani?
Preghiamo!

Sol

“che il giornale più diffuso a Torino assuma un atteggiamento maggiormente attento nei confronti della Chiesa cattolica e in particolare della persona del Santo Padre”.

beh, se ne denuncia gli atti, vuol dire che è attento, no?? 😀

GIUSEPPE CARITA

qualcuno ha visto quanto ha scritto Il Vernacoliere sulla notiza che dio non esiste?
Dice… “ma certo che dio non esiste!!!! e se no come farebbe ratzinger a soparare tutte le c…te che spara? ”
Dimostrazione locale per i piemontesi è il poaretto: anche lui è la dimostrazione fisica che dio non esiste tanto che lui può sparare le sue c…te e quindi pensare che La Stampa non debba pubblicare le interviste a Hans Kung (come nel medioevo) ….

Third Eye

Il retrogusto intimidatorio era la prima cosa che avevo notato pure io (il resto con Poletto stupisce poco)…

sebastiano

Ho letto attentamente sia l’intervista con Küng sia le parole di Poletto. Mi sono detto: escludendo ignoranza e stupidità da parte dell’arcivescovo di Torino, non mi resta che pensare una sola cosa: Poletto non ha letto l’intervista, glie ne avranno raccontato qualche passaggio e lui si è sentito in dovere di difendere il suo capo. Küng dice solo cose sensate e storicamente documentate, né poteva essere altrimenti. Cattolici, documentatevi! Leggete per esempio “Teologia del pluralismo religioso” di Vigil, e poi ne parliamo di nuovo…
http://www.ibs.it/code/9788826316840/vigil-jos-eacute-m/teologia-del-pluralismo-religioso.html

Toptone

Perchè il cardinale Poletto non ha inviato la sua protesta anche a Le Monde?

Semplice: perchè in Francia gli avrebbero fatto pelo e contropelo ai peli di sopra e di sotto.

Gli brucia che anche gli italiani possano leggere – una volta ogni tanto – quello che si dice all’estero SENZA il loro controllo.

In un Paese libero, un giornale libero gli avrebbe detto di farsi i fatti suoi e avrebbe rimarcato quel sottinteso intimidatorio, che odora un tantinello di Mafia.

Tracotanza senza fine.

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