Il programma d’inchiesta Vanguard, in onda su Current Tv, dedicherà la puntata dell’11 marzo allo sbattezzo. In studio Luca Tanduo (Gruppo giovani del Movimento per la vita ambrosiano), Salvatore Cannavò (Arcigay Roma, credente) e Barbara Esposti Apiccino (UAAR). Verrà anche trasmesso il documentario Uscire dal gregge di Stefano Sotgia. L’appuntamento è alle ore 23.00 sul canale 130 di SKY.
Sbattezzo su “Vanguard”
87 commenti
Commenti chiusi.
Beh, dopotutto ci sono stati ebrei nazisti e neri del Ku Klux Klan…
credevo andasse in onda su rai1 in prima serata…e chi lo vede così??
Quello dei gay credenti è un vecchio adagio.
Fanno finta che non esista la netta condanna biblica (altro che esegesi settimanale) nei confronti del rapporto carnale omosessuale. E’ un po’ la stessa posizione assunta dai credenti eterosessuali nei confronti della continenza prematrimoniale: fingere che le regole non esistano, languire nel peccato reiterato, e confidare, da ultimo, in quel dio che è un distributore automatico di perdono. A leggere tanto infervorato masochismo mi viene in mente quell’aforisma che recita: “I precetti religiosi sono come gli elastici delle mutande: ognuno se li aggiusta come gli pare”. E la parola mutande è, non a caso, la chiave di volta.
Saluti
peccato, non lo potrò vedere…..spero che potrò farlo con youtube.
mi consolerò leggendo Uscire Dal Gregge……l’ho iniziato solo ieri (meglio tardi che mai).
non so perchè ma gay credente mi suona un pò strano………beh ma a me sembra proprio strano l’idea che qualcuno sia credente………
Ma davvero c’è qualcuno che crede “realmente” alla possibilità di sbattezarsi?
meursault , scusa, ma “gay credente”, non vuol dire necessariamente “gay cristiano”. Io, non sono nè gay, nè credente, ma rispetto entrambe le categorie. Si può essere credenti senza dover fissare per forza un interlocutore fra la propria mente ed il proprio dio.
@ Paolo
io sono sbattezzata e l’ho fatto per varie ragioni tra le quali non aver accettato l’imposizione data dai miei genitori e la volontà di affermare legalmente di non voler appartenere alla chiesa (e sono solo due ragioni) ,quindi per me il battesimo non ha valenza religiosa (in effetti oltre all’imposizione data non ha il benchè minimo significato) come per te e guardando solo il lato legale e giuridico, si sbattezzarsi è possibile.
credo che la tua domanda derivi dal fatto che essendo credente per te questo rito abbia un significato e un “potere” non cancellabili…… ^.^
@Uruz7
Il Battesimo è un rito puramente religioso… è un rito che avviene all’interno esclusivamente di una religione (non è come il matrimonio che esiste, giustamente, anche quello civile). Che significa quindi tecnicamente “sbattezzarsi”? Semplicemente non ha senso… Ovviamente poi si credere, non credere, cambiare religione…
@Paolo
diciamo che ci sono dei risvolti giuridici da non sottovalutare… e comunque, è una questione di coerenza con le proprie idee.
Personalmente non discrimino nessuno, ho parecchi amici credenti con i quali ho un bellissimo rapporto. l’importante è capire che la propria libertà finisce dove inizia quella dell’altro…
x Paolo
Dato che forse non hai voglia o tempo per cercare l’argomento ‘sbattezzo’ sul sito, eccoti un aiutino (ho cercato io per te) che risponderà alla tua domanda:
* per coerenza: se non si è più cattolici non v’è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
* per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
* per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, “invade” la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di “condizionamento ambientale” e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro, rivendicando con orgoglio la propria identità di ateo o agnostico, è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
* per la voglia di far crescere il numero degli sbattezzati, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 96% della popolazione italiana;
* perché si fa parte di gruppi “maltrattati” dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi, ricercatori…
* per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti.
* per non essere considerati, dalla stessa legge italiana, «sudditi» delle gerarchie ecclesiastiche. Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì «pubblici peccatori e concubini» una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano infatti a essere sottoposti all’autorità ecclesiastica. Ogni prelato può dunque tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare?
* per un vantaggio economico: se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, e in modo assai salato (anche 60 euro al mese su uno stipendio di 2.000 euro…).
@ Paolo
infatti per me il battesimo non ha senso essendo atea; non credo, quindi per me non ha significato qualcosa che come giustamente dici avviene all’interno di una religione (o così dovrebbe essere)…
il problema è che viene imposto alle persone quando non sono in grado di capire (io sono stata battezzata a tre mesi…) e la Chiesa si fa forte numericamente di tutti i battezzati (anche se da adulti non sono credenti) parlando anche a loro nome, come se tutti dovessero essere sottoposti alla volontà del papa e compagnia bella. tecnicamente sbattezzarsi significa dire “io non ci sto più”… e cose così ^.^
se non ci fosse stata questa particolarità per cui il rito religioso viene usato dalla Chiesa anche a scopo “politico” per me non ci sarebbe stato alcun problema a lasciare le cose com’erano…
grazie per avermi dato la possibilità di spiegarti il mio punto di vista, (io il tuo lo comprendo benissimo) senza fare muro come la maggior parte dei credenti…
Continuo a non capire cosa significhi “tecnicamente” sbattezzarsi… (le motivazioni, è ovvio, possono essere molte…. )
Sbattezzo è semplicemente un calco dal francese debaptization (spero d’averlo scritto bene, i miei studi di francese sono ormai assai lontani 😀 ).
Un termine nato semplicemente da un prefisso con valore negativo ed il termine base (come s+fiorire = sfiorire).
In poche parole, è semplicemente un neologismo creato per identificare l’annotazione sui registri parrochiali di non essere più cattolico/a (se ti chiedi come si fa, basta mandare una raccomandata al parroco con questa richiesta).
That’s all, nothing more.
Il battesimo, ovviamente, non si può cancellare… (tanto meno con una raccomandata…) Ma, autorizzato dal vescovo, il parroco della chiesa dove si è ricevuto il sacramento potrà annotare, sul libro dei battezzati, la volontà dell’ interessato… (non può certo strappare la pagina!).
@ Paolo ore 14.00
E ti pare nulla il voler uscire da una comunità dove ti sei (ho ti hanno non importa) iscritto.
Quando la Forma diventa Sostanza. In quella parrocchia, richiesta da qualcuno quanti sono i tuoi battezzati ? Risposta: il numero che risulterà dai registri!
Per analogia è come le statistiche sui telefonini , prima che entrasse in vigore la trasportabilità del numero, molti di noi avevano 2 o più schede che poi diventavano inutilizzate, ma i gestori lì a sbandierare quanti clienti avevano ognuno, mai specificando quelli “attivi”.
x meursault
In realta’ moltissimi gay sono anche atei, Questo pero’ non significa che gli atei sono anche necessariamente omosessuali. E’ come dire che essere di roma significa essere italiani, ma essere italiani non significa necessariamente essere di roma. Ci sono pero’, purtroppo, persone che, omosessuali o no, atei o no, sanno comunque che in Italia CONVIENE stare dalla parte dei piu’ forti, altrimenti non c’e’ trippa. Dunque molti atei e molti gay devono necessariamente stare sotto il pacchero dei ratzingoidi, oppure non verranno mai neanche minimamente ascoltati o presi in considerazione. Detto questo, io sono gay, ateo e felicissimo di me stesso. Non mi sono mai drogato, a differenza di povia che di neuroni deve averne persi parecchi, e dall’Italia me ne sono andato nel lontano 2004, primi mesi. Bacioni e abbracci e… tenete duro, in Italia vi serve coraggio, incoraggiamento e tanta, tanta pazienza. Bye!
Paolo scrive:
6 Marzo 2009 alle 14:00
Il battesimo, ovviamente, non si può cancellare… (tanto meno con una raccomandata…)
———————
E che ne dici di una bella passatina di phon? é abbastanza “tecnico”?
@Paolo: il battesimo, una volta avvenuto, ovviamente non si può annullare come fatto storicamente avvenuto. Ma c’è molta differenza sostanziale tra essere battezzati e rimanerlo e farsi “sbattezzare” (come altri hanno qui molto ben spiegato)!!!!!!!!!!!!!!
@c.j.: permettimi una correzione: non è che Povia abbia perso molti neuroni, anche “icto oculi” risulta inequivocabilmente la sola presenza di numero tre neuroni e basta (due lavorano ed il terzo sovrintende) ;-))))
Con simpatia
@ Enrico56
Come lo Space shuttle? + o –
@ Paolo (e soprattutto per gli altri)
sul sito UAAR è abbondantemente spiegata la valenza – per un ateo – del cosiddetto “sbattezzo”. Fai lo sforzo di leggere!
Non stiamo a perdere tempo con le provocazioni – cerchiamo di impiegare il tempo in maniera costruttiva, sia fuori che sul blog
@Alessandro S:
“Beh, dopotutto ci sono stati ebrei nazisti e neri del Ku Klux Klan…”
Il fatto che sia credente non significa per forza che sia cattolico.
@ Ernesto di Lorenzo
Nel “censimento” parrocchiale che ci è richiesto ci sono:
-cattolici
e
-non cattolici
e questi ultimi sono divisi in:
-battezzati
e
-non battezzati.
Basta che uno mi dica che è ateo, che lo “conteggio” tra i “non cattolici battezzati”, senza bisogno di altre pratiche.
Certo, che se lo sbattezzo serve a non fare da padrini, farebbe molto comodo anche a me, come pure il non dovere fargli il funerale.
non sembrava essere una provocazione ma solo voler capire un punto di vista diverso. mi sembra che Paolo non abbia insultato nessuno o abbia posto i quesiti e idubbi in maniera maleducata, anche se è vero che avrebbe potuto informarsi attraverso il sito a volte apprendere qualcosa attraverso il confronto è più piacevole e stimolante….^.^
Ho richiesto al parroco lo sbattezzo , il vescovo mi ha dato quindici giorni per ripensarci e per contattarlo, e non evendo io risposto, dopo altri dieci giorni mi è arrivata la lettera finale del vescovo che mi comunica l’accoglimento della mia richiesta. Naturalmente facendomi rilevare gli effetti della mia apostasia tra i quali, per ultimo e più minaccioso, l’avvertimento che ora sono scomunicato ” latae sententiae “.
A che mi è servito ?
A immergermi in un intenso, vibrante, dolcissimo senso di pace con me stesso, un delizioso orgasmo psichico.
Provare per credere.
@ Paolo
Ma chè sei de coccio?
Leggo “Salvatore (Arcigay Roma, credente) “.
Credente? Gay?
Il masochismo è un vizio sempre più diffuso.
Per me sbattezzo NON è l’annullamento o cancellazione dell’atto formale del battesimo. Semmai è l’annullamento di quelle che sono le CONSEGUENZE del battesimo (che è forzato), col quale si sancisce l’appartenenza dell’individuo alla confessione religiosa. Per questo si chiama sbattezzo, a mio avviso in modo appropriato.
Penso però che siamo un po’ illusi se crediamo che realmente lo sbattezzo serva a fini statistici. Veramente avete fiducia nell’onestà intelettuale dei preti? Io immagino che il numero di battesimati venga comunicato in modo progressivo all’aumentare dei battesimi e a questi vengano sottratti i battesimati deceduti. Dubito che quelle poche unità(per parrocchia) di sbattezzati vengano realmente sottratte dai conteggi. In fondo sappiamo che ci disprezzano e un modo per rendere vano il nostro intento è proprio quello di non filarci a livello statistico. Chi cura le statistiche se non i preti stessi e chi li contolla? nessuno direi. Sarebbe un piacere essere smentito.
però non ho ancora capito se i gay credenti sono appunto gay credenti per puro e semplice masochismo, perchè fa tendenza o semplicemente comodo tenere i piedi in due staffe agli antipodi…
spero gay non cattolico! come si fa ad essere gay e cattolici? anche nella terminologia “felice” e cattolico…… NON è POSSIBILE!!! I cattolici non possono essere felici: sono spregevoli peccatori che anelano ad una vita migliore dopo la morte(seeeeeeeeeeee)! scusate mi viene da ridere e vomitare insieme. Viviamo nel paese piu’ ateo del mondo(le chiese sono vuote!!)! c’è “grossa crisi nella chiesa che si arrocca su posizioni ormai indifendibilii! Ragazzi stanno sparando gli ultimi colpi prima della resa!
da un gay felicemente non credente e sbattezzato che rimane qui in italia a godersi lo spettacolo (ovviamente sempre con un biglietto per madrid pronto per ogni evenienza)!
Se non sapate a che serve o servirà lo sbattezzo andate un po’ a vedervi la proposta di legge costituzionale, in esame alla commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, n° 1483 con titolo “modifiche all’art. 7 della Costituzione….” che prevede una addizionale IRPEF dell% per cento a favore delle caste religiose.
Io Lavoro in una chiesa (digitalizzazione battesimi & C) e vi posso assicurare che a fine anno viene mandato al vescovo un elenco dei battezzati di quell’anno.. non so a quale “conteggio” faccia riferimento il nostro don alberto.
@MaxM
cioè? che tu sappia gli sbattezzati vengono (s)contati? o no? magari dipende dalla parrocchia
Una domanda tecnica sullo sbattezzo.
Sono stato battezzato in una certa parrocchia X dallo zio di mio padre, sacerdote che adesso ha 86 anni e lavora in un’altra parrocchia Y. Se mi sbattezzassi, l’attuale sacerdote della parrocchia X, potrebbe riferire al mio prozio e suo collega dello sbattezzo? Vorrei evitare che lo sapesse, immagino ci resterebbe malissimo. Cosa devo fare secondo voi?
Mi sembra se ne fosse già parlato. Essere gay e cattolici è come essere donne e cattoliche, neri e razzisti, ebrei e nazisti, gay e fascisti, scenziati e credenti, atei e di destra. Tutte queste cose esistono perchè sono posizioni personalissime mosse da intime ed intangibili motivazioni personali. Ognuno ha il diritto di vivere con le contraddizioni che vuole. Il mondo è bello perchè vario. Certo è che un conto sia la posizione singolare di un ateo di destra (che ce ne sono tanti e sempre ce ne sono stati), totalmente diversa è la posizione rasentante la psicopatia di un gay fascioclericale (ne ho conosciuto uno di Forza Nuova, trattavasi di un povero ebete delirante). Del resto, quanti cattolici italiani vivono da cattolici?
@ MaxM
Assieme ai battezzati dell’anno (+ cresime e matrimoni)-Modello A-,
c’è anche, sempre da mandare in curia, un Modello B (almeno da me), con i “residenti” cattolici, non cattolici battezzati e non cattolici non battezzati.
@ Riccardo
Lo sbattezzato o anche chi mi ha semplicemente “detto” di essere ateo (di solito lo vengo a sapere per vie traverse; magari anche altri lo dichiarassero! -la chiarezza è sempre positiva) va segnato nei “non cattolici (di solito) battezzati”.
Penso sia solo per avere il polso della situazione: nell’annuario diocesano c’è solo il numero dei residenti.
Chiedo scusa. La Proposta di Legge che può interessare lo sbattezzo porta il n. 242 e non il 1483. E’ del 29 aprile 2008 ed è, appunto, in questi giorni alla VIa Commissione Affari Istituzionali. Mi spiace per lo sbaglio.
trovo una cosa bella e intelligente che dei preti accedano e scrivano su questo Forum.
magari lo fanno come “spie” (scherzo, eh?) ma è singolare, non me lo sarei aspettato.
🙂
Sul fatto che un prete partecipi ai commenti penso anche io sia interessante, l’importante è che non voglia convertirci.
Su un gay cattolico, non dico credente, invece, ribadisco il mio stupore.
Laddove un’istituzione, la Chiesa, ti considera un peccatore, un malato curabile, e tu ne fai ancora parte… il malato sei tu e non il religioso.
@ale sini
mi sà che il don albert holl .si trovi meglio quì….
non perchè fa la “spia”…..ma perchè trova “gente” sincera con qui dialogare …..
ciao…..
@dario
stai tranquillo ….cerchiamo “NOI” di sconvertirlo……..
Poiché la chiesa sostiene che il battesimo è comunque indelebile, si dovrebbe piuttosto inventare uno spray o una soluzione capace di neutralizzare gli effetti del battesimo. Per fare questo si dovrebbe studiare gli antichi testi alla ricerca di una eventuale formula per cancellare gli effetti indelebili del battesimo. Poiché il battesimo viene fatto con l’acqua, io consiglierei in attesa di trovare la formula in qualche antico testo, di “sbattezzarsi” con un bel bottiglione di barbera (mi raccomando DOC!), magari pronunciando per ogni sorsata la formula “Io mi sbattezzo nel nome degli Atei, degli Agnostici e dei Razionalisti. Amen”
# Alessandro S. scrive:
6 Marzo 2009 alle 7:04
(Arcigay Roma, credente)
Beh, dopotutto ci sono stati ebrei nazisti e neri del Ku Klux Klan..
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e ancora ci sono pure coloro ke godono a farsi frustare 😉
darik
@ dario
Non mi risulta che essere gay, sia considerato peccato.
Gli “atti omosessuali”, magari, ma chi non è senza peccato?
allego, per conoscenza, dalle Lettere al direttore:
testimonianza:
Un giovane omosessuale che mira alla santità
Gentile Direttore, viste le recenti polemiche in Italia sulla canzone di Povia a Sanremo le invio questa lettera scritta da un giovane che chiede di restare anonimo. Si tratta di una persona omosessuale che ha letto ‘Il Libraio’ di O’ Brien e che da anni ha deciso di offrire le ferite della sua vita in una consacrazione privata a Cristo nella verginità e che vuole testimoniare come, nell’abbraccio di Gesù, ad ogni uomo sia possibile diventare santo, e trovare la pienezza della propria vera identità e del vero amore per Dio e in Lui per tutti gli uomini. Credo che sia una testimonianza molto importante, perché scarseggiano le voci che mostrino come sia possibile attraversare certe dolorose ferite seguendo Cristo.
Spero abbiate modo di pubblicarla, perché mi pare un documento di grande rilevanza.
Grazie di cuore: da lettore affezionato e costante vi accompagno nella preghiera per il vostro lavoro.
Edoardo Rialti, Firenze docente all’Istituto teologico di Assisi
Gentile Direttore, Roberto Benigni al recente Festival di Sanremo ha citato Wilde, il suo processo e la relazione con Lord Douglas quale espressione d’un amore autentico e profondo.
Ma ha totalmente omesso di ricordare come Wilde fosse sposato ed avesse due figli, e come gli adulteri e le menzogne da lui vissute per tutto il corso della vita abbiano gravemente pesato, ferito e tradito le persone a lui più vicine. Uscito dal carcere Wilde preferì continuare la sua relazione con Alfred Douglas che non anche solo provare a sanare il matrimonio con la moglie affranta e consumata (che difatti morirà poco dopo a soli quarant’anni), ma anche a poter così rivedere i propri figli. La prima caratteristica d’una menzogna, magari fatta in nome del «vero amore», è che essa pretende sempre dei «sacrifici umani»: bisogna eliminare qualcuno, la cui presenza ci obbligherebbe a fare i conti con la verità autentica delle cose. Ecco invece cosa scrisse lo scrittore cattolico Micheal O’ Brien, intervistato dal vostro stesso Avvenire la scorsa estate, sulla ferita del peccato e della lontananza dal Volto di Dio, all’origine anche dell’omosessualità: «L’immagine divina – icona della paternità – nel cuore è danneggiata o totalmente assente. Da qui, un vuoto interiore che si manifesta nella psicologia, nella vita affettiva, nell’intelletto e nella spiritualità, in ogni espressione della cultura. L’omosessualità, per esempio, è solo una delle manifestazioni più ovvie della profonda sete spirituale dell’uomo di oggi. Qual è la speranza di cui ha bisogno l’uomo oggi? Con parole mie direi semplicemente che l’uomo ha nel profondo del suo cuore il bisogno di sapere che egli è amato, amato in modo assoluto. C’è Uno che lo conosce e che gli ha dato un nome unico: egli è amato da Dio».
Tutte le forme di disordine e di peccato attingono la loro forza da una ultima, magari inconfessata disperazione: la disperazione che l’amore vero e totale non ci sia, che non sia davvero possibile amare ed essere amati, ed allora che noi lo si debba afferrare alle condizioni e con i mezzi di cui disponiamo. La canzone di Povia eseguita a Sanremo racconta a suo modo questo molto bene, nella specificità d’una vicenda umana particolare, ma niente affatto parziale. Al protagonista del romanzo ‘Il Libraio’ di O’ Brien, il quale per varie cause soffre proprio della ferita d’una inclinazione omosessuale, Dio risponde «L’uomo che cerchi è dentro di te: è l’immagine del Padre, e l’immagine del Figlio». La vera liberazione è scoprire come la propria ferita, qualsiasi forma prenda, gridi il Volto di Qualcuno che ci ami, ci conosca, ci abbracci. Tutti gli uomini sono feriti, ma proprio guardare alla ferita del peccato permette che questa diventi una feritoia entro la quale può entrare la risposta vera.
Possiamo ricevere l’amore del padre che ci ama, e a nostra volta donarlo agli altri, diventando la Sua icona sulla terra, ognuno nella specificità della propria vita e del proprio cammino. In un momento di assai più dolorosa onestà Oscar Wilde stesso l’aveva riconosciuto, nei versi di questa bella poesia scritta in carcere: «How else but through a broken heart / May Lord Christ enter in?» (Come potrebbe entrare il Signore Gesù se non attraverso un cuore spezzato?). La grande «buona novella» che la Chiesa annuncia anche alle persone omosessuali è che quello che arde al fondo d’ogni loro anelito d’amore è vero: è possibile incontrare gli occhi di Chi ci ama davvero, ed in Lui a ogni uomo è possibile farsi a sua volta padre e amico per coloro che ama, e in questo trovare una gioia, un abbraccio e una pienezza che traboccano oltre ogni falsa consolazione, che invece portano solo l’illusione d’un unione momentanea e affondano nelle acque dell’amarezza. È possibile per loro, come per chiunque, diventare santi: farsi amare da Cristo e amarlo e donarlo agli altri. Il Santo Padre Benedetto ci ricorda sempre questo con commovente attenzione: i «no» della Chiesa sono invece dei «sì» all’immensità della vita vera e autentica; dire no al peccato permette di scoprire la vera gioia, ciò cui si aspira in ogni nostro anelito, anche in quello più confuso. Come in ogni strada di vero amore (si sia eterosessuali o omosessuali), ciò richiede sacrificio, strapparsi alle false risposte del mondo, ma l’ultima parola non è il dolore, ma l’amore e la felicità piena. La grande gioia per ogni uomo, fatto a immagine di quel Dio che è una relazione eterna d’amore, è scoprirsi a sua volta sempre più figlio, sempre più padre. In questa scoperta prendono luce e chiarezza tutti gli altri linguaggi dell’amore vero, in un processo di guarigione che prende forme diverse a seconda del cammino personale, ma che sbocca sempre nell’unico oceano della pienezza e della pace. Questo è quanto testimonia la mia stessa vita: seguendo Cristo io sto scoprendo sempre più chi sono, il mio volto di figlio amato, e questo mi permette di amare a mia volta davvero le persone che porto nel cuore, con una intensità, una tenerezza, una profondità, una libertà cui avevo sempre segretemente aspirato, ma che forse non riuscivo neppure a sognare.
Chi soffre per questo, sappia che nello sguardo di Cristo è possibile ricevere l’amore che cerchiamo, e donarlo agli altri.
Lettera firmata
PS: poi qualcuna scoprirà un errore di sintassi, che inficia ogni contenuto …
@don alberto
Assieme ai battezzati dell’anno (+ cresime e matrimoni)-Modello A-,
c’è anche, sempre da mandare in curia, un Modello B (almeno da me), con i “residenti” cattolici, non cattolici battezzati e non cattolici non battezzati.
Mi domando come sia possibile e se sia legale.
Io mi sono trasferito in un altro comune. Ho comunicato all’anagrafe i miei dati e quelli dei miei familiari, tra questi non era compreso nessun dato riferito a religione o battesimo.
Come fa la parrocchia a sapere che sono residente, e se sono cattolico o non cattolico, battezzato o non battezzato?
Io continuo a non vedere “effetti civili del battesimo” in Italia, e dunque a non vedere l’utilità dello “sbattezzo”. La pagina sul sito UAAR non ne mostra.
@pling
bella domanda…….
# Paolo scrive:
6 Marzo 2009 alle 11:43
Ma davvero c’è qualcuno che crede “realmente” alla possibilità di sbattezarsi?
Ma prima di intervenire, hai provato a guardare il sito?
http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/#09
Oppure a leggere ALMENO la recensione del libro?
http://www.uaar.it/ateismo/opere/198.html
O sei partito direttamente a slogan ideologici?
Sbatezzarsi è come togliere la propria iscrizione ad un partito politico, dove non hai chiesto di essere iscritto e usano la tua adesione x fini politici.
Per questo ha molto senso Sbattezzarsi mio bel Paolone.
Il rapporto che ognuno ha con un Dio nè un battesimo ne’ un Sbattezzo potrà regolarlo.
At salut
@Pling
E già, anche a me ha colpito molto il fatto che qualche ditta tenga regolarmente registri , oltre che dei suoi associati, ma anche di situazioni fuori dal loro statuto ” così, tanto per tenere il polso”. Così come fà sorridere la finta non chiarezza di chi non comunica apertamente le sue idee sempre alla stessa ditta come se ne avessimo un obbligo morale.
E’ da tempo immemore che non frequento chiese “ufficialmente” ma vi posso assicurare che non mi indigno affatto per queste cose, Facessero quello che pare a loro, basta che non rompano i cabasisi “fuori dalle loro mura” cioè nella società civile. Anche perchè è molto difficile far convocare “il capo” della ditta dal garante della privacy (Immaginate: Egr. Dott. Dio dei Cieli – Via di Tutte le stelle snc – 55555 Paradiso (Universo) – c.p.c. il Figlio – Cav. Gesù di nazaret, Il braccio dx sua eccellenza – Spirito Santo, resp sett femm – Madonna Maria. dir. gen.- San Pietro) a meno che non decidano di farsi rappresentare in terra da qualche “unto”. Ma che vuoi farci, loro l’anello lo portano al dito, noi al naso.
Dopo le ultime dichiarazioni e azioni della chiesa, devo dire che mi è venuta una gran voglia di farlo, questo sbattezzo, e stamattina mi sono scaricata il modulo. Certo dovrò superare la mia pigrizia e, devo ammettere, che un po’ mi dispiace, dare questo piccolo dispiacere al vecchio parroco della chiesa dove sono stata battezzata, che è indubbiamente un uomo gentile e buono. Ma è anche vero che ormai le ingerenze della Chiesa sono diventate troppo pesanti e pericolose per la serena vita democratica del nostro Stato, che è già abbastanza acciaccato di suo.
Quanta gente si sta “sbattezzando”, soprattutto in questo periodo? Esiste una specie di anagrafe degli sbattezzi? Lina
# Lorenzo T. scrive:
6 Marzo 2009 alle 16:07
# Magar scrive:
7 Marzo 2009 alle 2:11
Tipico prodotto dell’indottrinamento cattolico, il non voler vedere nenche, tra le tante cose, una sentenza della corte d’appello:
http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/sbattezzo-sentenza-fiordelli-1958.pdf .
Oltre alle vacue parole, potresti, per favore, comunicarci perché non sussiterebbero gli effetti elencati su http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/#05 ? Grazie.
@ pling
Lo si chiede (“per favore”) all’interessato, di solito durante le benedizioni.
Poi se vuole, risponde, così l’anno dopo non sto a disturbarlo, o passando faccio solo dei generici auguri … .
Comunque sono solo numeri.
Di fatto non so quanti noncredenti ho in parrocchia: qualcuno me lo ha detto, di altri mi è stato riferito, ma di quanti non so?
don alberto scrive:
6 Marzo 2009 alle 22:36
Caro don alberto, mi spieghi questo che non capisco: se in Cina mettono in galera i preti che dichiarano la loro sottomissione al Vaticano, per voi la cosa è una mostruosità e a nulla valgono le parole dei governanti cinesi che non è illegale essere cattolici, ma solo il compiere “atti cattolici”. Mentre per voi è normale e naturale che un omosessusale sia bollato come un infame. Si, come un infame criminale, non solo come un semplice “peccatore” tale e quale sono tutti, preti inclusi, che agli omosessuali sono stati attribuiti infamità e scelleratezze di ogni genere come l’essere causa del decadimento dei valori morali, della coesione sociale e della solidità della famiglia traidizionale, e anche l’essere causa del dilagare della pedofilia. Facesse un giorno un governo cattivo cattivo una legge che impedisse non l’essere preti cattolici, ma solo l’esercitare “atti ecclesiastici”, trovereste la cosa accettabile e non degna di rilievo tanto dal desistere da ogni lamentela o protesta?
Peccato che c’è chi veda soltanto la pagliuzza negli occhi del prossimo e non la trave nel proprio.
In ultimo, potrei anche essere felice del fatto che un omosessuale abbia trovato la pace e la gioia nel castrarsi psicologicamente nella coltivazione della sua fede cristiana, ma questo:
1) non dice nulla sulla presunta infamia del praticare atti omosessuali;
2) non è in alcun modo una ragione perché si possano negare i diritti civili di tutti gli altri omosessuali;
3) la testimonianza di un singolo individuo come indice del valore delle scelte personali del 4-5% della popolazione conta come il due di coppe quando la briscola è a bastoni.
@ Alessandro S.
Uno straccetto di documento ufficiale in cui si parla dell’omosessuale come di un “infame criminale”, me lo citi?
Così strappo il n° 2358 del CCC e lo sostituisco.
PS: viene sempre il momento di essere di mano con un due di coppe, quando gli altri hanno solo carichi di spade e denari.
Che palle!!! questi catto-troll che vengono a darci lezioni Etico-Morali.
Sono senza vergogna. E sono votati al martirio.
Non riesco più a comprendere il perchè, non se ne stanno a casa loro a far prediche.
Già, dimentico che sono votati a portare la parola del loro dio dappertutto.
Però ripeto, che palle! Sono come quelli del piano di sotto con la musica ad alto volume ma che si in……zano come iene se gli dici di abbassarla. In più questi quì pretendono di voler suonare la loro musica in casa mia. Che palle……
( Ogni riferimento a fatti e persone è puramente ….voluto)
“Don” Alberto lei si definisce “cristiano” e nel contempo membro della chiesa apostolica romana.
Non capisco la relazione.
La stessa che c’è tra chi si definisce “razionalista” e taccia regolarmente gli altri di malafede.
PS: quando mai mi sono definito “cristiano”
Ernesto, se sono ancora in attesa (e presumo per sempre), che responsabilità ho?
don alberto, non c’e’ bisogno di nessuno straccetto, se si ricorda pochi mesi fa il Vaticano si oppose in sede ONU alla proposta di depenalizzare l’omosessualita’, cioe’ di promuovere il cambiamento delle leggi che in alcuni paesi considerano l’omosessualita’ come reato e sia punita di conseguenza, fino alla pena di morte.
# don alberto scrive:
7 Marzo 2009 alle 12:24
http://listserv.american.edu/catholic/church/vatican/gay.pastoral (adesso non più online, ma archiviato in: http://web.archive.org/web/20010812055344/http://listserv.american.edu/catholic/church/vatican/gay.pastoral)
Scritto dal Cardinal Ratzinger, capo della Congregazione vaticana per la dottrina della fede, responsabile, da quanto so, della determinazione della dottrina ufficiale della Chiesa cattolica romana, ha scritto:
«Sebbene l’orientamento particolare dell’omosessuale non sia un peccato, è una più o meno forte tendenza verso un male morale intrinseco; e così l’inclinazione di per se deve essere vista come un disordine oggettivo.»
«Persino quando la pratica dell’omosessualità possa seriamente mettere in pericolo le vite e il benessere di un gran numero di persone, i suoi alfieri persistono senza remore e rifiutano di prendere in considerazione la scala dei rschi connessi.»
«[La Chiesa] è anche conscia del fatto che l’idea che l’attività omosessuale sia equivalente a, o tanto accettabile quanto, l’espressione sessuale dell’amore coniugale, abbia un effetto diretto sulla comprensione della società della natura e dei diritti della famiglia, e che li metta in pericolo.»
«Quando tanto si sostiene [che l’omosessualità non sia un disordine oggettivo] e quando l’attività omosessuale è, di conseguenza, condonata, o quando si approva della legislazione civile in protezione di un comportamento nei confronti del quale nessuno ha alcun diritto concepibile, né la Chiesa né la società tutta deve soprprendersi quando prendono piede altre nozioni e pratiche distorte e quando aumentano le reazioni irrazionali e violente.»
Prego, fai pure. Di ogni traccia di umanità e di libertà che sia scappata di mano ai suoi predecessori e che ancora in qualche dove sia presente nella dottrina ufficiale della Chiesa, ha già bellamente fatto strame il papa odierno. Se non nella lettera, che potrebbe tornare utile per un revisionismo futuro, certamente nei fatti, che sono quelli che adesso sto prendendo maggiormente in considerazione.
E certamente questo periodo storico è, ancora una volta, il giro degli omosessuali, degli atei e di quanti si sentono e che vogliono vivere come delle persone libere, di ritrovarsi con scartine in mano, mentre la Chiesa si ritrova, ancora una volta, carica di denari e fa affilare le “spade” al suo “braccio secolare”. Come interpretare la propensione della Chiesa all’uso della forza della legge secolare se non come l’assenza di ogni fiducia sulle promesse del suo Dio che si spogliasse di ogni cosa riceverà da Lui tutto quello di cui avrà mai bisogno, nonostante quale martirio dovrà nel frattempo aver subito nel suo nome?
(parte uno di tre)
# don alberto scrive:
7 Marzo 2009 alle 12:24
listserv.american.edu/catholic/church/vatican/gay.pastoral (adesso non più online, ma archiviato in: web.archive.org/web/20010812055344/http://listserv.american.edu/catholic/church/vatican/gay.pastoral)
Scritto dal Cardinal Ratzinger, capo della Congregazione vaticana per la dottrina della fede, responsabile, da quanto so, della determinazione della dottrina ufficiale della Chiesa cattolica romana, ha scritto:
(continua)
(parte due di tre)
«Sebbene l’orientamento particolare dell’omosessuale non sia un peccato, è una più o meno forte tendenza verso un male morale intrinseco; e così l’inclinazione di per se deve essere vista come un disordine oggettivo.»
«Persino quando la pratica dell’omosessualità possa seriamente mettere in pericolo le vite e il benessere di un gran numero di persone, i suoi alfieri persistono senza remore e rifiutano di prendere in considerazione la scala dei rschi connessi.»
«[La Chiesa] è anche conscia del fatto che l’idea che l’attività omosessuale sia equivalente a, o tanto accettabile quanto, l’espressione sessuale dell’amore coniugale, abbia un effetto diretto sulla comprensione della società della natura e dei diritti della famiglia, e che li metta in pericolo.»
«Quando tanto si sostiene [che l’omosessualità non sia un disordine oggettivo] e quando l’attività omosessuale è, di conseguenza, condonata, o quando si approva della legislazione civile in protezione di un comportamento nei confronti del quale nessuno ha alcun diritto concepibile, né la Chiesa né la società tutta deve soprprendersi quando prendono piede altre nozioni e pratiche distorte e quando aumentano le reazioni irrazionali e violente.»
(continua)
(parte tre di tre)
Prego, fai pure. Di ogni traccia di umanità e di libertà che sia scappata di mano ai suoi predecessori e che ancora in qualche dove sia presente nella dottrina ufficiale della Chiesa, ha già bellamente fatto strame il papa odierno. Se non nella lettera, che potrebbe tornare utile per un revisionismo futuro, certamente nei fatti, che sono quelli che adesso sto prendendo maggiormente in considerazione.
E certamente questo periodo storico è, ancora una volta, il giro degli omosessuali, degli atei e di quanti si sentono e che vogliono vivere come delle persone libere, di ritrovarsi con scartine in mano, mentre la Chiesa si ritrova, ancora una volta, carica di denari e fa affilare le “spade” al suo “braccio secolare”. Come interpretare la propensione della Chiesa all’uso della forza della legge secolare se non come l’assenza di ogni fiducia sulle promesse del suo Dio che si spogliasse di ogni cosa riceverà da Lui tutto quello di cui avrà mai bisogno, nonostante quale martirio dovrà nel frattempo aver subito nel suo nome?
(fine)
# Magar scrive:
7 Marzo 2009 alle 2:11
Tipico prodotto dell’indottrinamento cattolico, il non voler vedere nenche, tra le tante cose, una sentenza della corte d’appello:
http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/sbattezzo-sentenza-fiordelli-1958.pdf .
Oltre alle vacue parole, potresti, per favore, comunicarci perché non sussiterebbero gli effetti elencati su http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/#05 ? Grazie.
“l’orientamento particolare dell’omosessuale non sia un peccato”
appunto.
Non vi sono giudizi sulle persone
# don alberto scrive:
7 Marzo 2009 alle 13:26
Si definisca, allora, prete non cristiano.
Perché un gay non dovrebbe essere cattolico? Secondo me se vi leggete Il Cantico dei Cantici scoprirete che è la poesia di amore tra un lui e un lui e non una lei/lui (la cosa scandalosa è che la citano anche ai matrimoni!!).
D’altronde all’epoca le relazioni omosessuali erano ben più tollerate di oggi (essendo il rapporto ai tempi uomo/donna troppo differente culturalmente e per esperienza). Bisogna lasciare la libertà di credere a tutti, indipendentemente da come la loro religione li tratti (d’altronde saranno pure fatti loro o no??).
# don alberto scrive:
7 Marzo 2009 alle 14:51
C’è giudizio, e perfidamente negativo, sulle persone che praticano, per quanto in ambito personale e intimo, la loro natura omosessuale. Natura che non è possibile distinguere dalla pratica. Non più di quanto sia possibile distinguere il fabbro da chi forgia metalli (“Abbasso chi forgia i metalli, ma senza discriminare i fabbri!”), o i centometristi da chi fa gare in pista (“Abbasso chi fa gare in pista, ma senza discriminare i centometristi!”) eccetera.
@ don alberto scrive:
7 Marzo 2009 alle 13:26
“La stessa che c’è tra chi si definisce “razionalista” e taccia regolarmente gli altri di malafede.”
1)Chi avrebbe messo in dubbio la sua buona fede?
Dovrebbe ricominciare dal seminario, anzi, dal servire messa.
@ don alberto scrive:
7 Marzo 2009 alle 13:26
“PS: quando mai mi sono definito “cristiano” “
2)Perfetto. Grazie
@Alessandro S.
Magari dovevo precisare che io non trovo motivi per sbattezzarmi, perché sostanzialmente non mi sento un ex-cattolico, ma che altre persone possono avere ottime ragioni. A parte dunque il fatto che di indottrinamento cattolico ne ho ricevuto ben poco, nel merito, my 2 cents :
1) Sbattezzo per correggere i dati statistici:
Né la CCAR né i media saranno mai obbligati a citare il numero degli sbattezzati a fianco a quello dei battezzati, come ha già detto Riccardo alle 17:18 di ieri.
2) Sentenza Fiordelli: lì non c’è scritto che lo Stato ritiene i battezzati subditi legum della Chiesa, c’è scritto semplicemente che lo Stato prende atto (senza avvalorare la cosa!) che la CCAR ritiene sottoposti alla propria legge (peraltro di natura esclusivamente spirituale, quindi priva di valore civile: Le sanzioni inflitte dal vescovo di Prato ai coniugi Bellandi non sono sanzioni temporali, ma esclusivamente spirituali!) soltanto i battezzati. I Bellandi rientravano in quella categoria, dunque il vescovo non era uscito dai confini del suo magistero.
3) Il motivo per cui i giudici andarono a spulciare il diritto canonico era la speciale libertà di parola accordata dal Concordato ai preti cattolici che agissero “nell’esercizio del loro magistero”. Probabilmente se un pastafariano ante litteram avesse usato gli stessi termini nei confronti di chicchessia sarebbe stato condannato.
Ma io sono un libertario, e vorrei dare libertà di parola a tutti, non toglierla a chi ce l’ha già!
A mio parere un vescovo ha tutto il diritto di gridarmi pubblicamente: “Ateo peccatore, pentiti o sarai dannato!“. Purché io possa fare altrettanto nei suoi confronti, ovviamente… 😀
In conclusione, non vedo “effetti civili [negativi] del battesimo” nella sentenza, quelle parole dovrebbero poter essere dette da chiunque a chiunque altro (battezzati o meno che fossero).
Sinceramente, preferirei iscrivermi ad un “registro degli atei” tenuto dalla UAAR: di quello che pensa di me la CCAR non me ne importa nulla, e mi dà fastidio l’idea di dare qualsiasi importanza al pezzo di carta senza valore tenuto nei registri di una parrocchia.
@l Condor
Non ho mai servito Messa
@ Alessandro
“C’è giudizio, e perfidamente negativo, sulle persone che praticano, …”
“Natura che non è possibile distinguere dalla pratica”
Potevi anche dire: “non più di quanto sia possibile distinguere l’uomo dal peccatore”.
Però l’uomo, anche se peccatore, è fatto lo stesso ad immagine e somiglianza di Dio e chiamato alla santità.
Si vede che per te natura e pratica sono talmente una cosa sola che o si amano o si odiano tutte e due, ma per noi, abituati ad essere perfidi rivoltatori di frittelle e spietati arrampicatori di specchi, si può odiare il peccato, pur amando il peccatore (pensa che odiosa aberrazione logica).
(Altrimenti perché e per chi sarebbe venuto Gesù?)
@ aLE SINI
Abbi pazienza e aspetta un pò. Chè sotto i panni della pecora si nasconde un lupacchiotto.
Non un adulto e vissuto lupo, ma un semplice e giovane lupacchiotto che cerca nuovi terreni di caccia. Buon per lui che che trattasi di metafora.
don alberto scrive:
7 Marzo 2009 alle 15:57
Secondo voi. Secondo altri, no. A voi la libertà di credere tanto e di comportarvi di conseguenza. Agli altri la libertà di credere diversamente e di comportarsi di conseguenza. Gli uni come gli altri fintanto che non creino danni al prossimo e rispettando l’altrui diversità e diritti.
Non esattamente, per me la natura si esplica nella pratica; non credo nella natura che non si esprime in alcun modo, non credo nella natura puramente virtuale.
Che ami o che odi gli uni o gli altri, entrambi rispetto e difendo nei loro diritti alla diversità fintanto che la loro natura *e* pratica non creino danni ad altri.
Io posso anche odiare il “peccato” (e come tale NON considero le pratiche sessuali diverse dalla mia, o quale altra pratica condotta nel privato), ma, diversamente dalla Chiesa, non condanno per questo il “peccatore” fintanto che la sua pratica non arrechi danni ad altri.
Forse è venuto per quelli come te. Bene: tenetevelo, non vi si impedisce di adorarlo e di comportarvi tra di voi come Lui vi ha insegnato di fare (e non lo fate). Ma non potete imporre ad altri i vostri valori morali: per gli altri, i non credenti o i diversamente credenti, vanno le loro libertà e le loro pratiche secondo la loro natura, nel solo limite già detto più volte.
@d Alessandro S.
La Chiesa non solo “non condanna il peccatore”, ma lo AMA.
Lo farà richiamandolo, ammonendolo, anche “scomunicandolo” (in vista della conversione) … ma lo fa perché lo AMA.
(abbi pazienza, lo sai che siamo fuori di testa)
@d Alessandro S.
La Chiesa non solo “non condanna il peccatore”, ma lo AMA.
Sandra scrive:
“don alberto, non c’e’ bisogno di nessuno straccetto, se si ricorda pochi mesi fa il Vaticano si oppose in sede ONU alla proposta di depenalizzare l’omosessualita’ …”
L’opposizione era alla “formulazione”, che infatti venne (mi pare) cambiata, non certo al fatto.
don alberto: ma che esempio di virtù.
Chi è senza peccato lei chiede? Io. Il peccato è una condizione che sussiste solo nella mente che l’accoglie.
Lei dice che in seno alla Chiesa Cattolica non ci sono giudizi di merito sulla condizione omosessuale. Manca, oltre al decoro, quel minimo di onestà intellettuale che predispone al ragionamento. Vuole che le citi la pastorale per la “cura” delle persone omosessuali del caro Ratzinger? Vuole che le sottoponga i documenti nei quali il vicario di Cristo appella l’omosessualità come un “pericolo pubblico”? Vuole che le trascriva l’auspicio del pontefice affinchè la medicina (probabilmente quella di certi cialtroni del San Raffaele o di un’università pontificia a scelta) curi la condizione? Vuole il link di programmi cattolici sulle reti nazionali nei quali padre Cantalamessa spinge i gay verso un’associazione attualmente sotto processo per violenza sessuale sugli adepti?
Sa qual’è il problema? La boria di chi, ignorando qualunque nozione di biologia, si prende la briga di definire cos’è naturale e cosa non, soltanto sulla base di un testo mitologico rimaneggiato centinaia di volte.
Capisco lei che vende viatici per coscienze confuse un tanto al kilo (ed è stipendiato per questo), d’altronde è un lavoro e, di solito, molti lavori consistono nel vendere fumo. Una sorta di telepromozione ante-litteram. Mi rimane più difficile, invece, capire perchè un omosessuale contintente (viste le attuali ed aggiornate norme) non può accedere al sacerdozio. Oppure perchè il Vaticano faccia strenua opposizione al riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali e, ancor prima, alla normazione della piaga devastante dell’omofobia. Le devo linkare per caso il passo in cui Ratzinger parla di “giusta discriminazione lavorativa nei confronti degli omosessuali”?. So benissimo che queste letture le ha già intraprese, ma fa leva sull’ignoranza altrui.
Lei non si riconosce nel pensiero conservatore dei suoi superiori? Lei è un prete progressista? Lo è nella realtà dei fatti o solo nella confortevole verità virtuale che ci fa tutti liberi? Perchè esserlo nella realtà significa fare la fine di Don Barbero.
Il resto sono sudditi, o meglio signorotti. Ligi al pensiero dominante, alle pulsioni nascoste (non serve Almodovar per descrivere cosa accade in un seminario, vero?) e al verticismo interessato. In una parola: conniventi.
Saluti
# don alberto scrive:
7 Marzo 2009 alle 17:07
La Chiesa condanna, per “amore”, chi si concede a pratiche private e intime che lei trova detestabili. A questo amore asfissiante e dall’odore della pira preferisco l’odio di chi però rispetta la mia persona, nella sua natura e pratiche personali, e difende, le mie come quelle degli altri, libertà.
Io mi sono sbattezzato per varie ragioni personali e non che non sto qui a citare, vorrei però ricordare il significato biblico del battesimo, ovvero la liberazione dal peccato originale. Sapete qual’è questo peccato? La conoscenza. Il battesimo serve per liberarti dalla conoscenza, queto è il suo significato biblico. Vogliamo per caso essere ignoranti?
Perchè cita Gesù? Le ricordo che poco prima ha affermato quanto segue:
Prima RINNEGA tal Gesù e poi lo cita. Ma non vede che si rende ridicolo, ma soprattutto, spudoratamente falso?
Al “don”
non intendo perdere ulteriore tempo con lei. Ho da lavorare, perchè IO (come tanti e tanti altri) mi guadagno il pane col sudore della fronte: non vivo a spese del prossimo. Saluti
Sbattezzo: diritto civile per un atto essenzialmente
politico.
E’ per questo che strillano tanto: segno che ha fatto
effetto: è il cane che ha avuto paura, quello che
abbaia di più.
x c.j.
salve, scusami tanto , anch’io vorrei andare via dall’italia; come ti trovi nella nazione dove sei ora se puoi dirmelo…..Cambia davvero la vita espatriando?