Si è chiusa la prima fase dell’individuazione di un nuovo slogan per gli ateobus UAAR. Ben 609 messaggi sono stati postati dai navigatori del sito: una mole ben superiore al previsto, che testimonia quanto elevato sia l’interesse per la campagna. Il Comitato di coordinamento ha cominciato a vagliare le proposte pervenute, e nei prossimi giorni sceglierà quelli che riterrà i migliori, sottoponendoli al voto sul sito.
L’iniziativa ha riscosso l’interesse di Alessandra Longo, che ne ha scritto ieri su Repubblica. Gli slogan che hanno attirato l’attenzione della giornalista sono stati i seguenti:
– «Dio esiste, mia moglie pure! Posso benissimo farne a meno»;
– «Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta»;
– «Ho provato a parlare con Dio, ma mi ha detto che non c’è per nessuno»;
– «La storia di Adamo ed Eva non ti convince? Abbiamo ipotesi alternative»;
– «Se Dio esiste, la donna è una costola»;
– «Se credi rinuncia ai nostri soldi»;
– «La cattiva notizia è che in Italia abbiamo il Concordato con il Vaticano e ci costa molto. Quella buona è che lo possiamo abolire».
Slogan per gli ateobus: chiusa la prima fase
95 commenti
Commenti chiusi.
«Se Dio esiste, la donna è una costola»
AHAHAHAHAHAHAHA geniale!!!! :-))
non me ne volete ma queste sono sempre e soltanto le solite provocazioni inutili, mille volte meglio lo slogan di Richard Dawkins. Queste frasi potrebbero anche passare, ma in uno stato libero e veramente laico e realmente democratico. State in Italia (!) Come credete di far passare queste “sciocchanti quanto peccaminose, se non addirittura immorali ed altamente offensive” parole anticlericali ed antivaticane?
L’Italia e’ una nazione di leccakuli, nessuno potrebbe mai appoggiare queste parole sapendo di offendere (visto che l’offesa e’ l’unica cosa rimasta in mano ai religiosi) il vero potere che c’e’ in italia. Il Cattolicesimo
Viva Espana, Long Live UK, Hop Suisse (Italia va cagher)
…e in realta’ mi toccherebbe anche specificare il perche’:
– «Dio esiste, mia moglie pure! Posso benissimo farne a meno»
GAY (QUINDI PECCAMINOSO)
– «Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta»
STUPIDA
– «Ho provato a parlare con Dio, ma mi ha detto che non c’è per nessuno»
QUESTO LO DITE VOI ATEI CATTIVI E MALVAGI
– «La storia di Adamo ed Eva non ti convince? Abbiamo ipotesi alternative»
L’UNICA PIU’ O MENO PASSABILE, MA GLI ITALIANI CREDONO IN WANNA MARKI, FIGURATI
– «Se Dio esiste, la donna è una costola»
MOLTO SIMPATICA MA “VOI ATEI OFFENDETE LE DONNE”!
– «Se credi rinuncia ai nostri soldi»
VOI CREDETE CHE IL VATICANO RINUNCERA’ MAI AI SOLDI DEGLI ITALIANI?
– «La cattiva notizia è che in Italia abbiamo il Concordato con il Vaticano e ci costa molto. Quella buona è che lo possiamo abolire».
I SOGNI SON DESIDERI, PERO’ POI CI TOCCA SVEGLIARCI.
ALLORA QUESTE SONO LE RISPOSTE CHE VI SENTIRETE DIRE DAI FURBACCHIONI CATTOLICI (LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI).
ciao
@ c.j.
Queste però sono le frasi citate dalla giornalista riguardo il sondaggio, non quelle decise dall’UAAR.
E adesso spuntano i nomi di Masi e De Bortoli per la Rai…
Su Masi: “Sarebbe velleitario pensare di mettere delle norme italiane che possano contrastare internet, senz’altro…..ehm, regolamentare internet.” Conferenza stampa sui programmi dell’editoria, 29 maggio 2008 (http://www.governo.it/GovernoInforma/Multimedia/dettaglio.asp?d=39163)
Su De Bortoli: (scritto sul topic della bambina in Brasile, ancora nel limbo)
Articolo “La fondazione per la sussidiarieta’ ha tre anni” :
http://web.cdo.milano.it/immagini/File/pdflumi/lumidiliberta3cdo.pdf
http://www.comunioneliberazione.org/Art_dett.asp?Data=2005&Giornale=&ID=20051207
… aggiungo che “la donna è una costola dell’uomo e non una creatura di Dio” mi sembra lo dicesse un certo Agostino fatto santo…. Sicuramente non un ateo…. 😉
caro N2RT
L’ateismo in Italia deve mirare ad altro, sicuramente sarai daccordo con me nel dire che l’IItalia e’ molto arretrata rispetto alle altre democrazie laiche dell’occidente. Gli slogan atei possono esser compresi nei paesi anglosassoni o mitteleuropei, ben piu’ civili e colti. Gli ateitaliani devono puntare su altro. Questa la mia opinione.
Resto dell’idea che collocarsi ad un livello di aggressività pari a quello di certi cattolici ci danneggi pure: non si ha credibilità come alternativa e si rischia di apparire già in partenza gli sconfitti frustrati…
609 messaggi!!! … A comità, e mo’ so’ cavoli vostri …
Anche io trovo che la spiritosa selezione effettuata dalla Longo vada bene per un articolo di giornale (progressista), ma non per una campagna che deve soddisfare la triplice esigenza di informare, far nascere dubbi e superare prevedibilissimi filtri censori.
Il dibattito pubblico sul tema è troppo arretrato in Italia perché possa già essere tempo di battute di spirito: credo che semplicemente non verrebbero capite. In conclusione, penso che dovremmo andare su slogan più seri.
– «La cattiva notizia è che in Italia abbiamo il Concordato con il Vaticano e ci costa molto. Quella buona è che lo possiamo abolire».
Questa secondo me è buona. Bisogna far capire a tutti quanto piaga sia, la chiesa, per questo Paese…
Il dibattito pubblico sul tema è troppo arretrato in Italia perché possa già essere tempo di battute di spirito: credo che semplicemente non verrebbero capite. In conclusione, penso che dovremmo andare su slogan più seri.
perfetto- o quasi
Piu’ che slogan e’ necessaria la presenza. Di persone e non di parole. Gli italiani devono capire che in Italia cosi’ come in Europa ci sono milioni di atei agnostici razionalisti. Gli slogan sono parole, non persone
La mia perplessità nei confronti degli slogan segnalati ricalca in buona parte quella di c.j., che immagina quali potrebbero essere le risposte dei cattolici ad alcuni di essi. Secondo me, essendo questi slogan sostanzialmente delle battute, anche se spesso azzeccate e corrosive, si prestano a risposte o improntate a loro volta a battute, o tutte incentrate sull’offesa arrecata, dando così la possibilità di non entrare mai nel merito.
Certo è difficile trovare uno slogan che non si presti a questo, ma forse vale la pena rischiare un discorso, sia pure in forma di annuncio pubblicitario, o esplicitamente informativo circa l’esistenza di UAAR, oppure, magari meno immediato, ma in grado, proprio per questo, di porre una questione seria, che ovviamente può essere contestata, ma con argomenti. La maggior parte degli italiani se ne infischierebbero, ma almeno non potrebbero ridurre ogni cosa alla solita zuffa infarcita di facezie.
Nel primo caso la formulazione sarebbe semplice, mentre nel secondo è indubbiamente più difficile ma si potrebbe puntare su un’asserzione che non suoni come battuta, più o meno così impostato: “Noi atei, agnostici, razionalisti riteniamo che…”
“Il dibattito pubblico sul tema è troppo arretrato in Italia perché possa già essere tempo di battute di spirito: credo che semplicemente non verrebbero capite. In conclusione, penso che dovremmo andare su slogan più seri.”
Evitare battute di spirito! Concordo!
@Giorgio. 9 Marzo 2009 alle 8:57
… una campagna che deve soddisfare la triplice esigenza di informare, far nascere dubbi e superare prevedibilissimi filtri censori.
La campagna con gli ateobus ha informato gli italiani che in Italia ci sono milioni di atei e che c’e’ l’Uaar che si batte per la laicità dello stato e delle pubbliche istituzioni.
La campagna ha fatto riflettere atei e credenti sullo stato di coma in cui vegeta la laicità in Italia (insinuare dubbi sulla fede nei credenti non è un nostro scopo e comunque non sarebbe realizzabile con degli slogan).
Non è necessario che l’Uaar riesca a superare i filtri censori: se non fanno viaggiare i nostri ateobus, “viaggiano” le foto degli ateobus e tutte le polemiche che si scatenano in tutti i media. g
Concordo con chi dice che si debba puntare all’aspetto economico.
E’ difficile, se non impossibile, far “capire” alla popolazione ingenua e credente quanto venga presa in giro con questa favoletta della religione.
Invece i soldi li capiscono un po’ tutti.
Diciamo “guardate quanto vi costa, questa carissima Chiesa”. Forse iniziano a indignarsi un po’.
Ma sai, Luca, veramente costa tanto anche lo stato, eppure…si accetta di essere presi in giro nel nome della democrazia, figurarsi nel nome della chiesa cattolica che tutto e’ fuorche’ democratica.
Ce ne sono di molto più belli.
Concordo con c.j. e gli altri.
Effettivamente quegli slogan (ed altri) potrebberoportare a non pubblicizzare l’UAARpositivamente ma a distogliere l’attenzione mettendola su un piano di aggressività nei confronti degli altri.
Come dice Gualerzi, lo slogan deve essere informativo, per questo mi piaceva l’idea di “liberi di non credere”, non offende nessuno e dà un messaggio che riprende la libertà dell’individuo e, mi sembra, in generale le attività ed i principi dell’UAAR, senza entrare nello specifico degli altri (quindi non criticabile) e con poche parole, ma dicendo tutto: niente ingerenze, libertà di culto o di non averne, paese laico, libertà di opinione, ecc.
Comunque a ben vedere i messaggi saranno circa 620: qualcuno è rimasto in attesa di approvazione.
E’ verissimo che certi slogan possono sembrare poco accessibili alle menti indottrinate, però se si insistesse magari con aforismi piuttosto semplici di cui venga messa in bella mostra il nome dell’autore (più è noto e meglio è!!) magari qualche cervellino assopito comincerebbe a ronzare di più… alcuni esempi:
Io non so se Dio esiste. Ma se esiste, spero che abbia una buona scusa. (Woody Allen)
Se Dio avesse voluto che credessimo in lui, si sarebbe limitato a esistere. (Daniele Luttazzi)
Nella Bibbia l’autore del libro è anche l’autore dei lettori. (Roberto Benigni)
Credere in Dio è come accusare qualcuno senza prove. (Pino Caruso)
Lo penso davvero: il Papa è una persona troppo intelligente per credere in Dio. (Paolo Villaggio)
Quando dio creò l’uomo era già stanco. Ciò spiega molto. (Mark Twain)
Quando l’uomo creò dio era ancora ignorante. Ciò spiega tutto. (B.Dartagnan)
“Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta” – Anonimo
“Una donna senza un uomo è come un pesce senza bicicletta” – Gloria Steinem
Ergo un uomo senza religione è come una donna senza un uomo
D’accordo con centrodx e con Luca: il nemico occorre colpirlo nel portafogli, altro che coi sofismi “dio sì, dio no”.
E poi, un’altra cosa: è vero che in Italia ci sono milioni di atei e di agnostici, molto meno vera, anzi, fasulla, è però l’idea che queste persone la pensino tutte allo stesso modo sui temi che a noi dell’Uaar stanno più a cuore. Ricordo che Marcello Pera è agnostico e Giuliano Ferrara è ateo.
ragazzi lo slogan migliore è la traduzione di quello britannico.
@jaro
lesbica?
Anche io penso che bisognerebbe andare per gradi. L’arretratezza culturale italiana sulla laicità è profonda. Facciamo un passo alla volta. Slogan troppo forti hanno l’unico effetto di far allontanare le gente.
A Giorgio Villella
“La campagna con gli ateobus ha informato gli italiani che in Italia ci sono milioni di atei e che c’e’ l’Uaar che si batte per la laicità dello stato e delle pubbliche istituzioni.”
Scusa, Villella, ma detta così mi suona un po’ troppo categorica. Certo, l’eco della campagna ha raggiunto cittadini italiani che seguono i giornali in carta e online, e gli spettatori di alcuni telegiornali, nonché utenti genovesi dei bus in questione. Spero che siano davvero tante persone, ma pensare a loro come a “gli italiani” mi sembra francamente un eccesso di ottimismo.
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“La campagna ha fatto riflettere atei e credenti sullo stato di coma in cui vegeta la laicità in Italia (insinuare dubbi sulla fede nei credenti non è un nostro scopo e comunque non sarebbe realizzabile con degli slogan).”
Secondo me questo è probabilmente vero se riferito alla frazione di cittadini italiani interessata alla, o quantomeno informata della, questione. Personalmente, dubito molto che la laicità stia a cuore alla massa dei credenti ma, come in molte cose, spero di sbagliare.
Vorrei precisare che il mio riferimento al far nascere dubbi non era volto tanto al proselitismo ateo/agnostico, estraneo alla nostra Unione, quanto a questioni quali:
– lo stato della laicità,
– lo stato dell’indipendenza dell’Italia da paesi esteri,
– il rispetto per la Costituzione (eguaglianza, diritti, libertà d’opinione e d’espressione),
– l’attuale politica della CCAR
– forse più importante di tutti: la figura dell’ateo/agnostico dichiarato nell’immaginario collettivo di una società contemporaneamente secolarizzata e clericale.
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“Non è necessario che l’Uaar riesca a superare i filtri censori: se non fanno viaggiare i nostri ateobus, “viaggiano” le foto degli ateobus e tutte le polemiche che si scatenano in tutti i media.”
Io ho capito che la dirigenza UAAR è ben determinata a far circolare gli ateobus per fini di principio, a questo punto, oltre che per fini pratici. Ho capito male? Se però ho capito bene, allora bisogna trovare messaggi capaci di sfondare il muro delle censure, fatta salva l’efficacia.
Per quanto riguarda foto e polemiche: è ben vero che esse fanno il nostro gioco, e anche gratis, ma alla lunga forse non farebbero più notizia. E’ un aspetto, questo, che secondo me non si dovrebbe trascurare.
Cordialmente.
LA CATTIVA NOTIZIA E’ CHE IN ITALIA ABBIAMO IL CONCORDATO E CI COSTA MOLTO.
QUELLA BUONA E’ CHE LO POSSIAMO ABOLIRE.
Io spero di cuore che il comitato scelga questo.
SMETTIAMOLA CON LE FRASI INUTILI, ANCHE SE SPIRITOSE.
PROPAGANDIAMO SUGLI ATEOBUS LE BATTAGLIE CHE CI STANNO A CUORE.
COMINCIAMO CON QUESTA, POI PASSIAMO ALL’ 8X1000 E POI GIU’ FINO ALLA FARSA DELLA QUARESIMA NEGLI ASILI. QUESTI SONO SIGNORI SLOGAN.
BASTA COI MOTTETTI, CHE NON CI PORTANO DA NESSUNA PARTE.
GRIDIAMO L’EMERGENZA LAICITA’!
scusate ma…come donna , single e atea ……non mi sento rappresentata da nessuna delle 5.
Meglio allora solo il logo UAAR Unione Atei Agnostici Razionalisti e in Italia siamo …..( e il numero di quanti siamo noi atei in italia)
Ma ovviamente è il mio parere, senza presunzione
Qual è lo scopo di questa iniziativa? Si vuole convincere la gente a ragionare, a informarsi, a pensare con la propria testa, si vuole diffondere la cultura scientifica? O si vuole pubblicizzare l’UAAR, al fine di intascare soldi?
I due intenti non sono mutualmente esclusivi, ma credo che avere in mente un obiettivo preciso possa servire a scegliere la linea d’azione più adatta.
Io sarei per il primo obiettivo, che mal si concilia con gli slogan citati (alcuni dei quali sono francamente imbarazzanti).
@Giovanna
La battuta di Benigni, tra le altre, è un pesce fuor d’acqua
@Kaworu
Se mi stai chiedendo se sono una lesbica: No
Se mi stai chiedendo se un uomo senza religione è una lesbica: … hmmm. Non ho capito la domanda
@jaro
tranquillo (credo tu sia maschio), era una battuta 😉
te hai scritto
“Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta” – Anonimo
“Una donna senza un uomo è come un pesce senza bicicletta” – Gloria Steinem
Ergo un uomo senza religione è come una donna senza un uomo
e io ho aggiunto “lesbica?” in risposta a “ergo un uomo senza religione è come una donna senza uomo”.
ok non farci caso, humor pessimo della mattina 😉
Credi, che tutti i messaggi da noi inviati, debbano dare un indirizzo di base alla UAAR, che dovrebbe ricavarne un messaggio ben elaborato che non prenda di punta le generazioni cresciute a pane e catechismo, ma gli proponga un messaggio che insinui in loro il tarlo del dubbio, l’ UAAR, dovrebbe consultare un psicologo superpartes che valuti la validità del messaggio elaborato.
Una cosa vorrei sapere:
com’è andata a Genova con gli ateobus?
Come li ha presi la gente, ovverosia
che reazioni han suscitato?
Mi piacerebbe avere notizie.
Daccordo anche io sul fatto che il messaggio debba essere scelto tra quelli seri perchè abbia una vera utilità, senza rischiare di andare troppo sul tipo battuta.
L’impressione che viene data è un fattore molto importante a mio modo di vedere e questo è un fatto su cui i religiosi speculano.
Anch’io propenderei per uno slogan informativo sull’esistenza dell’UAAR. Le convinzioni in materia di spiritualita’ sono il risultato di un percorso personale, non si scalfiscono con uno slogan che invece rischia di sortire l’effetto contrario di irritare e inasprire il confronto.
Personalmente non ho una fede da difendere, ma neanche da combattere.
Quello che e’ secondo me da contrastare e’ piuttosto l’invadenza a livello politico del vaticano in italia, con tutte le ripercussioni anche in ambito sociale e culturale.
E chi gia’ su questa lunghezza d’onda condivide il senso di oppressione, puo’ trovare nel sito di UAAR parecchio materiale su cui riflettere. Non vorrei che si venisse considerati assimilabili nei modi ai testimoni di Geova (il club degli atei).
… fatto sta che sull’articolo di Repubblica che è stato riportato, non sono stati riportati i messaggi seri, ma quelli che hanno più un tono di battuta e molto probabilmente sono stati selezionati volutamente in questa ottica.
Quoto chi sostiene di mettere in evidenza anche l’aspetto economico.
Molti hanno idea che senza Vaticano avremmo in tasca ogni anno 4 miliardi di euro in più.
liberi di non credere mi calza a pennello, e credo a tutti quelli di uaar. oltre a toccare il tema dell’ateismo, tocca quello della libertà di espressione, di democrazia. però sono d’accordo anche sul toccare il tasto dei soldi. la gente non sa quanto ci costa la chiesa. pensa che il parroco viva con le offerte dei buoni cristiani e di dare l’8×1000 per aiutare i bimbi del terzo mondo!
@ c.j.
” Dio esiste, mia moglie pure ! Posso benissimo farne a meno “.
Questo slogan è mio e ti assicuro che non sono gay. Quand’anche lo fossi, non sarei nè un “peccaminoso ” nè tantomeno un peccatore.
Cordialmente
Antonio
Mi è piaciuta molto quella sul concordato è la verità ci costa molto e non solo quello aboliao anche l’8 x 1000!!!!!!!!!!!!!
l’UAAR c’è,
ma c’è per un solo tipo umano: quello che non vuol sentir balle.
Anche la Chiesa cattolica c’è,
ma per esserci ha bisogno di due tipi umani: quelli atti ad inventar favole e quelli accomodati a crederle.
beh, forse è inutile ricordarlo allo staff uaar che sceglierà i vari slogan da far votare, ma vorrei ricordare agli utenti che riassumere un pensiero così complesso in una breve frase non è facile. oltretutto bisogna arrivare alla maggioranza delle persone… e quindi bisogna levare da mezzo sofismi, citazioni troppo alte e rimandi a cose poco conosciute.
Un buon pubblicitario direbbe che bisogna spiazzare chi legge la frase, in modo da poter rimanere impressa, bisogna provocare una emozione, che sia il riso o la rabbia non importa.
(perciò mi piace la frase di s.agostino… insomma per un credente sentirsi dare dell’ignorante da un santo è forte come cosa)
Inoltre, cosa fondamentale, è sapere cosa si vuole ottenere con questa campagna: visibilità mediatica? dire agli atei e agnostici che esiste l’uaar? oppure dirlo ai credenti? far discutere semplicemente? essere l’associazione alla quale fare riferimento per casi etici (in senso lato)?
Ps. forse ho scritto cose ovvie, ma mi andava di precisarle… 🙂
– «Dio esiste, mia moglie pure! Posso benissimo farne a meno»;
«Se Dio esiste, la donna è una costola»;
per favore… vi prego… quoto stefania… son sicura che troverete qualcosa di meglio sicuramente
dovrebbe consultare un psicologo superpartes che valuti la validità del messaggio elaborato.
quoto mp
aggiungo… e un pubblicitario possibilmente ateo esperto di comunicazione
Mi chiedevo… e se ci si limitasse a esporre l’articolo che abolisce la religione di stato e firmarlo con il link uaar? Giusto per cominciare. Credo che la “maggioranza” non sappia nemmeno che non esiste più la religione di stato.
@bruno gualerzi
concordo pienamente. si rischia di finire in una disputa fra chi è più spiritoso o corrosivo-
mi permetto di riproporre lo slogan che avevo scritto qualche mese fa:
dopo vari decenni di preghiere affinchè cessino le guerre, la fame e la sofferenza nel mondo, è legittimo iniziare a domandarsi se davvero c’è qualcuno che le ascolti.
non è un’offesa, non è una battuta, ma una semplice riflessione alla portata di tutti….
e’ bene ricordare che gli slogan sopra riportati sono quelli “che hanno attirato l’attenzione della giornalista”.
non sono in alcun modo una selezione operata dal comitato di coordinamento uaar
ritorno ancora a ribattere con convinzione ke negli slogan non bisogna nominare dio ma solo la religione.
di fatto dio non esiste, però la religione sì; e con gli effetti ke tutti conosciamo.
qualcuno ha detto: “gli atei annoiano perké parlano sempre di dio” ; se ci pensate bene
questo aforisma purtroppo è vero; io cerco di scrollarmelo di dosso il più possibile ma ci ricasco ogni tanto.
riassumo: battere sulla religione; suoi effetti deleteri (ingerenza, costi)…
pubblicizzare l’uaar e rendere nota l’effettiva consistenza dei non credenti….
e come detto prima smettere di parlare di dio.
darik
@ Tia
“Credo che la “maggioranza” non sappia nemmeno che non esiste più la religione di stato.”
Hai perfettamente ragione!! La maggior parte dei commenti negativi che nel mio piccolo ho sentito a proposito dell’iniziativa dell’ateoubus vertevano proprio sul fatto che in Italia sia ritenuto addirittura illegale o comunque altamente offensivo per la morale nazionale negare l’esistenza di dio. Anche chi si vanta di essere anticlericlale (per il magna magna della chiesa, l’ipocrisia dei prelati, ecc. ecc.) spesso cade in questo tranello e dimostra di avere potentissimi paraocchi. Magari rinfrescare le idee sul fatto che la Repubblica Italiana si autodefinisca, almeno formalmente, uno stato laico non farebbe davvero male!
Capisco che le preferenze siano soggettive, però ci vuole un po’ di ragionevolezza.
Alcune mi sembrano poco chiare e risultano un po’ troppo criptiche.
– «Dio esiste, mia moglie pure! Posso benissimo farne a meno»;
Forse vuole essere ironica, a me sembra solo maschilista e contraddittoria.
– «Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta»;
Ci si deve pensare troppo per capirla.
– «Ho provato a parlare con Dio, ma mi ha detto che non c’è per nessuno»;
Un ateo di solito non parla con dio, a meno che non voglia sbeffeggiare i credenti. Ma non è il nostro scopo
– «Se Dio esiste, la donna è una costola»;
Costola di che? E poi quale sarebbe il messaggio?
– «Se credi rinuncia ai nostri soldi»;
Non tutti i cristiani fanno voto di povertà
Queste mi sembrano le uniche vagamente “papabili”
– «La storia di Adamo ed Eva non ti convince? Abbiamo ipotesi alternative»;
mi sembra buona: chiara e sintetica
– «La cattiva notizia è che in Italia abbiamo il Concordato con il Vaticano e ci costa molto. Quella buona è che lo possiamo abolire».
molto buona, però punta troppo in alto, è un po’ aggressiva
Io sono decisamente per lo slogan della campagna londinese.
E’ il più semplice, immediato, ironico e inoffensivo e costituisce un ottimo precedente per smontare gli intenti censori presenti in Italia.
Si stà perdendo un sacco di tempo in disquisizioni per una soluzione che esiste già, e l’efficacia del risultato che se ne potrà ottenere rimane comunque molto vaga.
Credo piuttosto che l’UAAR dovrebbe lanciare una campagna di raccolta fondi internazionale e puntare a una diffusione più capillare del messaggio.
Trovo particolarmente centrato questo: “Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta”.
Le ragioni del mio apprezzamento sono essenzialmente due: 1. l’arguzia surreale dell’accostamento, molto catchy e 2. il fatto che non si parla di una particolare religione, ma di qualsiasi religione.
Chi è l’autore?
# c.j. scrive:
9 Marzo 2009 alle 8:26
Si dovessero gli atei arrendere di fronte alle accuse di peccaminosità, potrebbero benissimo sciogliere la loro associazione.
Concordo.
1) Si dovessero gli atei arrendere di fronte alle accuse di inventarsi le storie, potrebbero benissimo sciogliere la loro associazione.
2) Questa risposta i cattolici la possono dare a qualsiasi slogan proposto dagli atei.
3) Il difetto principale di questo slogan è che c’è comunque un dio che parla e qualcuno che ne sente le parole. È un boomerang.
Si dovessero gli atei arrendere di fronte all’ignoranza e credulità della massa, potrebbero benissimo sciogliere la loro associazione.
Piuttosto, la trovo non incisiva. Possono certamente esistere ipotesi altenative, ma messa così sembrerebbero tutte poste sullo stesso piano.
È la mia preferita. Ma se questa frase offende le donne, le donne si dovrebbero sentire offese dalla bibbia, non dagli atei. E non solo per questa frase.
Si dovessero gli atei arrendere di fronte all’assenza di qualsiasi intenzione del vaticano di rinunciare ai soldi, potrebbero benissimo sciogliere la loro associazione.
I SOGNI SON DESIDERI, PERO’ POI CI TOCCA SVEGLIARCI.
Trovo piuttosto da obiettare che questo slogan fa pensare che gli atei siano contrari alla religione solamente per una questione di soldi. Anche questo slogan è un boomerang.
Alessandro S. scrive:
9 Marzo 2009 alle 14:29
Ah, ho dimenticato: la mia contrarietà principale contro questo slogan è che stupidamente sessista, maschilista e misogino, o per lo meno fa facilmente pensare che gli atei lo siano. È un potente boomerang.
So di essere fuori tempo massimo, ma io avrei proposto:
“Ma nel 2009 voi vredete ancora in un dio?? Non ci posso CREDERE!!!”
correzione:
credete = vredete
Mi auguro sinceramente che nessuno degli slogan scelti dalla giornalista sia poi scelto da voi. Salvo l’ultimo, che è peraltro troppo provocatorio, sono tutti inconsistenti, se non imbarazzanti per ecceso di ironia o “femminismo”
Vi propongo queste tre scelte, che mi sembrano di maggior spessore:
Sull’autobus c’è posto per tutti: per chi vive guardando verso il cielo, e per chi preferisce posare bene i piedi per terra
Ma tu pensi veramente che credere sia più importante di vivere?
Se la risposta è Dio, la domanda è probabilmente sbagliata
questi slogan sono ironici, ovviamente non adatti a rappresentarci e poi non fanno nemmeno ridere, so fare sicuramente di meglio, comunque potrebbe dimostrare che la giornalista o il giornale non prendano sul serio la vicenda, o che riducano il nostro bisogno di farci conoscere ed apprezzare ad un gioco per rilassarci dai nostri continui pensieri razionali e filosofici, insomma abbiamo un grande potenziale, rideremo solo quando avremo vinto, per allora attenti alla lotta.
Io eviterei le battute ironiche. Molti italiani non capiscono… Meglio una frase che corrisponda alla realtà e che punti alla questione economica. Se si parla di soldi gli italiani capiscono benone!:-D
@ Alessandro S
– «La cattiva notizia è che in Italia abbiamo il Concordato con il Vaticano e ci costa molto. Quella buona è che lo possiamo abolire».
Trovo piuttosto da obiettare che questo slogan fa pensare che gli atei siano contrari alla religione solamente per una questione di soldi. Anche questo slogan è un boomerang.
___________
A me interessa rivendicare il mio diritto a che nessuna religione mi imponga nulla, diritto che oggi in Italia non ho.
Personalmente non vedo nulla di male in questo approccio.
Non è solo una questione economica, ma anche l’aspetto economico è molto importante.
Vorrei vedere se i cattolici fossero tassati dallo stato per sovvenzionare l’UAAR 😀
beh, allora c’è solo da aspettare cosa sceglierà lo staff e poi potremo partire con fiumi e fiumi di parole 😀
Marco scrive:
9 Marzo 2009 alle 15:40
Questo slogan purtroppo non dice nulla riguardo la libertà. L’unica cosa negativa che dice sul concordato è che «ci costa molto». Questa è la ragione della mia obiezione. Che tu, come tutti gli altri, abbia interesse a rivendicare un tuo diritto non lo metto in dubbio, ma non è questo che lo slogan dice.
Se c’è qualcuno che pensa che la frase “Dio esiste, mia moglie pure! Posso benissimo farne a meno!” possa essere un’istigazione all’omosessualità, forse sarebbe sufficiente cambiare una sola parola per renderla più simpatica all’immaginario collettivo:
Dio esiste, mia suocera pure! Posso benissimo farne a meno!
P.S: premetto che non ho nulla contro la categoria delle suocere in genere (sentenza che non posso applicare alle comari) e alla mia potenziale futura suocera in particolare.
P.P.S: la comari sono donne malelingue spettegolanti che parlano male di una persona per il gusto di farlo (genericamente con altre della stessa categoria).
P.P.P.S: Spesso le suocere sono comari (sebbene il fatto non sia atuomatico), ma non tutte le comari sono suocere!
Sono stato lontano dal sito (e da internet in generale) per seri motivi di salute e di lavoro, quindi non ho potuto dare il mio contributo agli slogan.
Certo, non sono così presuntuoso da pensare che si sia sentita la mia mancanza.
Però vorrei proporre questo, che oltretutto mi sembra pertinente alle battaglie dell’UAAR:
“L’anno scorso hai regalato in media 500 euro alla chiesa cattolica. Qualcuno ti ha chiesto se eri d’accordo?”
@ anticristo
A parte che se si dovesse aspettare per ridere ‘quando avremo vinto’ temo che non solo io non riderei più fino alla fine dei miei giorni (non tanto lontana), concordo pienamente con te. Puntare sull’aspetto economico, naturalmente importante, avrebbe peròl’effetto di far passare in secondo piano
@ anticristo
Scusa, ma mi è partito il post mentre lo stavo ancora elaborando. Doveva essere questo:
A parte che se si dovesse aspettare per ridere ‘quando avremo vinto’ temo che, non solo io non riderei più fino alla fine dei miei giorni (non tanto lontana), ma nemmeno alcune generazioni a seguire… concordo pienamente con te. Puntare inoltre sull’aspetto economico, certamente importante, avrebbe però l’effetto di far passare in secondo piano tante altre ragioni per essere atei credo più qualifikanti.
mah, a me non piacciono, preferirei una cosa del tipo:
” 9000000000€… il prezzo della fede “
In margine alle discussioni sugli slogan che vengono giustamente analizzati con riferimento al clima dominante in Italia, penso possa interessare quanto visto in TV.
In una trasmissione condotta da Corrado Augias l’intervistato era Odifreddi col suo libro su Darwin. Ora, Corrado Augias era certamente ben disposto nei suoi confronti e sulle tesi da lui sostenute, ma ogni volta che Odifreddi usciva con una battuta, secondo me pertinente alla conversazione imbastita anche se pur sempre una battuta, il buon Augias lo redarguiva, in genere amichevolmente, salvo usare poi toni più severi, perfino un pò risentiti, quando si trattava di giudizi sarcastici in merito alla contorta difesa da parte di esponenti religiosi (per esempio Ravasi) del cosiddetto ‘disegno intelligente’. Con questa motivazione: non si può scherzare su queste tesi argomentate così seriamente.
Ora, se anche un ateo, o agnostico (almeno credo), come Augias usa tutto questo riguardo nei confronti di chi viene sottoposto a battute, figuriamoci la levata di scudi della stragrande maggioranza dei mezzi di informazione di fronte ad eventuali slogan-battuta da affiggere sugli autobus.
onestamente lo trovo più efficace, più diretto, inoltre scrivere 9000000000€ e non 9.000.000.000€ manifesta subito chiaramente l’enormità della cifra pur non rendendola immediatamente leggibile, cosa che suscita la curiosità di chi legge lo slogan a guardare meglio per capirne la reale entità…
god is busy, can I help you?
Qual e’ il colmo per la Chiesa cattolica? Essere Casta.
@ Bruno Gualerzi
concordo con te!Anche io sono rimasto delusissimo da Augias soprattutto perché era proprio fuori luogo tutta quella deferenza da parte di un “ateo” nei confronti di un cappellano!di cosmologia credo che un cappellano ne sappia quanto un muratore o un metalmeccanico(sono un metalmeccanico).
@tanti altri
Possiamo poi comunque essere politicaly correct nei confronti di chi crede che le donne sono inferiori e che gli omosessuali debbano bruciare per l’eternità all’inferno?Per non parlare di quello che pensano di noi atei……..Non dobbiamo far presa suin credenti o i benpensanti ma bisogna risvegliare le cscienze di chi la pensa come noi prima,poi si penserà al resto della società.
dio per la società è come il papa per gli atei……se ne può benissimo fare a meno (naturalmente non essendo credente ho scritto dio in piccolo).
comunque non mi sembra che il vil denaro(lo sterco del demonio)abbia mai fatto schifo ai credenti!
Gli slogan riprodotti sono quelli che “hanno attirato l’attenzione della giornalista” di Repubblica. Sono tutti semplicemente ORRENDI. Spero che tra i 609 ci sia qualcosa di meglio. Altrimenti, meglio riprendere quello inglese, se non altro per continuità. (Però quello ha il difetto di far pensare che se non c’è Dio puoi anche “goderti la vita”, che può essere inteso come “fregartene della morale”).
9.000.000.000 ? ma no, dai… per i cattolici e’ addirittura poco. Dovremmo dare anche il sangue…
x Antonio.
Non ti davo del Gay- pero’ come gia’ scritto da qualcun altro quella frase e’ piu’ anti moglie (e sai le polemiche, adesso sti “ateacci” sono pure misogini e un tantino dall’altra sponda) Te lo dice uno che vive sull’altra sponda da piu’ di 30 anni.
Io invece suggerirei, poi mi fate sapere cosa ne pensate, una foto di un malato sulla sedia a rotelle, una mamma ultra cattolica che vorrebbe scarrozzare il povero figlio malato per l’europa, magari per portarlo a Lourdes (per il miracolo che puntuale come un treno svizzero non ci sara’) ed un medico (la parte razionale della foto) che dice: “Signora suo figlio ha bisogno di riposo, non di essere trascinato per far arricchire Lourdes”
Qualcosa di simile, certo con qualche ritoccatina. In questo modo si potrebbe intelligentemente giocare su due figure, quella religioso isterica che viene palesemente ritratta come la parte ignobile, che mette l’isteria cattiolica davanti alla ragione; dall’altra parte la ragione stessa, ovvero la parte razionale che fa notare a tutti l’assurdita’ della religione.
esempio…
Lourdes:
Miracolati 0
Alberghi 1000
Ostelli 2.000
Ristoranti 10.000
Fatturato annuo 1.000.000.000.000
anche io mi sono stupito dell’incertezza di Augias nell’affrontare le battute di Odifreddi, le ha considerate cadute di stile, come se si potesse cancellare con un libro il cristianesimo ma non si potesse deriderlo, e quindi intaccare la sensibilità dei credenti, sia Augias che Odifreddi hanno scritto abbastanza per far tramontare il cristianesimo, ma esiste un rispetto innato forse derivato dalla posizione di giornalista e di uomo telivisivo, o forse solo doveroso ai credenti, come se loro non possano essere derisi o cinti da un’ironia piuttosto fulminea e luminosa visto la decadenza dei loro pensieri ed atteggiamenti
«Dio esiste, mia moglie pure! Posso benissimo farne a meno»
Mi auguro che questo slogan non venga preso lontamente in considerazione. E’ sessista e offensivo per tutte le donne. Lo stesso per la variante “suocera”.
Mi sembra che Alessandra Longo di Repubblica abbia scelto volutamente gli slogan peggiori tra quelli proposti, forse per sminuire l’iniziativa “dal basso” dell’UAAR, che invece trovo democratica e creativa.
Anche io penso che lo slogan usato in inghilterra sia tutto sommato efficace.
Le frasi scelte sono battute o provocazioni. Frasi da tifosi che non invitano a riflettere su niente.
Data allora l’ignoranza dei nostri connazionali in merito… a me è capitato di trovare chi crede che Italia e vaticano siano tutt’uno.
Leggevovi e muginavomi…
Perché non evitare proprio di prendere in considerazione UN ALTRO STATO… e puntare sulla legislazione del nostro?
Tipo:
(- L’italia ha abolito la religione di stato
1984 )
(- Essere atei è un diritto
oppure
dal 1984 in Italia non esiste più la religione di stato…
giusto per esempio… spero di esser stata chiara… sarete sicuramente più in grado di me di sviluppare il concetto.
Insomma, evitare di citare quale che sia religione puntando invece sulla nostra legislazione e sul nostro diritto.
O no?
@ Bruno Gualerzi e anticristo
Anch’io ho visto la puntata odierna de “Le Storie” e mi sono divertita tantissimo. Non vedo l’ora che sia messa online sul sito per mostrarla a mio marito (grande fan di Odifreddi). A me è sembrato che Augias abbia solo voluto giocare un po’, fingendo una pruderie esagerata. Almeno spero proprio di non sbagliarmi. Comunque Odifreddi è stato fantastico!
Se vi interessa è già disponible online:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-397ed797-d030-46dc-97fe-7a71783c467e.html?p=0
Lo scopo principale dell’associazione secondo me dovrebbe essere quello di contrastare e impedire il più possibile l’invadenza autoritaria della religione e della chiesa nelle vite di tutti lottando innanzitutto per la laicità dello Stato e facendo il possibile per diffondere fra la gente la cultura giusta in questo senso e i valori in cui crediamo (laicità, libero pensiero, diritti civili, ragionare con la propria testa, rifiuto dei dogmi e di qualunque forma di imposizione autoritaria, anticlericalismo, ecc. ecc.). Gli slogan e ogni altro sforzo dovrebbero essere tesi primariamente a questi fini.
bastava dire “io non credo in dio e la mia opinione vale quanto quella di chi ci crede” ma rimangono solo provocazioni, il coltello dalla parte del amnico lo tengono ancora i corvi neri…
L’ho gia’ detto e lo ridico:
in questa occasione l’ateismo deve fare un passo indietro…
bisogna sottolineare il fatto che l’associazione si batte per la laicita’ del paese.
ben vengano quindi gli slogan che parlano delle ingerenze del Vaticano, e dei soldi che questo costa agli italiani.
E se si scrivessero queste, solo per citarne alcune, per poi aggiungere che la chiesa è tutta una farsa?
“La donna ha il diritto di vestirsi solo a lutto. Non appena ha raggiunto l’età adulta, dovrà coprire il suo viso che è fonte di tanti pericoli, altrimenti rischia di perdere la beatitudine eterna.” Il padre della Chiesa Tertulliano
“Quando vedi una donna, pensa che si tratti del diavolo! Essa è come l’inferno!”
Papa Pio II, 1405-1464
“La donna è un essere inferiore, che non fu creato da Dio a Sua immagine. Secondo l’ordine naturale, le donne devono servire gli uomini.”
Il padre della Chiesa Sant’Agostino, 354-430, considerato uno dei più importanti dottori della Chiesa.
“Il valore principale della donna è costituito dalla sua capacità di partorire e dalla sua utilità nelle faccende domestiche.”
Tommaso d’Aquino, santo e dottore della Chiesa, 1225-1275
““io non credo in dio e la mia opinione vale quanto quella di chi ci crede”
Questa non é una provocazione, Stefano, é una frase sensatissima. 🙂
Comunque sono d’accordo con quanto afferma poi Tsk nel messaggio successivo al tuo. Aggiungendo però che é bene non limitarsi solo ed esclusivamente all’aspetto economico – anche se é quello che fa più presa sulla gente – ma comprenderne altri, come ad esempio quelli, fondamentali e ugualmente concreti, delle libertà personali e della ricerca scientifica unica in grado di curare prima o poi le malattie che affliggono l’umanità, e osteggiata dalla chiesa.
Credevo che i suggerimenti servissero a scegliere uno SLOGAN da trasmettere all’Italia a mezzo pubblicità, non la prossima barzelletta o vignetta da pubblicare sull’Ateo per farsi due risate fra noi…
davvero non posso credere che gli slogan del tipo “liberi di non credere” siano stati scartati a favore di battutacce di quart’ordine… a questo punto per quel che può valere almeno si scelga il meno peggio, cioè:
LA CATTIVA NOTIZIA E’ CHE IN ITALIA ABBIAMO IL CONCORDATO E CI COSTA MOLTO.
QUELLA BUONA E’ CHE LO POSSIAMO ABOLIRE.
l’unica che centra il punto più importante della situazione della laicità italiana.
E voi UAAR vi fidate di un giornalista per decidere?? Naaa.
Mi piace solo questa:
«Un uomo senza religione è come un pesce senza bicicletta»
Perché tutte le altre sono vagamente trollanti. Mi piace ma non mi entusiasma…
E poi da donna vi dico: non azzardatevi a usare quella della moglie cavolino! 😉
POI SCUSATE! Scusate, ma su 7 frasi 4 si riferiscono alla religione cattolica. Perché?
Noi siamo atei di TUTTE le divinità: io sono atea di Allah, di Geova, di Jahvè, di Shiva e Vishnu, perfino di Rael.
Vogliamo passare per dei fischiatori da loggione o vogliamo mostrare con un gesto la via della riflessione?
Occorre capire bene cosa si vuole ottenere, se si vuole far parlare di noi e darci visibilità ci vorrebbe un messaggio provocatorio come a Genova, che, pur senza finire sui bus, ha creato un gran polverone! NEL BENE E NEL MALE, PURCHE’ SE NE PARLI!
Tanto queste teste di ca….ttolici, non li sradicheremo dalle loro convinzioni, ci vorranno ancora diverse generazioni ed importanti scoperte astronomiche ed astrofisiche per capire
che bisogna credere in se stessi e nel prossimo e non in feticci, ed allora sapendo che ci siamo, ( scopo del messaggio ) verranno a cercarci.
E’ arduo trovare la scritta giusta, perchè… come la fai, la sbai ( sbagli ).
Un po’ in ritardo ma anch’io ho una proposta per lo slogan:
“Non importa che dio esista o meno: questo è l’unico mondo che abbiamo, rendiamolo migliore”
e variazioni sul tema, io non sono un pubblicitario e mi rendo conto che il concetto possa essere espresso meglio e in modo più conciso.
Secondo me il punto centrale di questa frase, il fatto che per noi atei questo è l’unico mondo esistente e _per cui_ cerchiamo di viverlo al meglio e, per quanto possibile, migliorarlo per noi e i nostri figli, possa efficacemente contrastare il mito dell’ateo immorale e diabolico.
Inoltre concordo con chi ha detto che lo slogan non dovrebbe convertire ma farci conoscere e, se possibile, farci conoscere bene.
@federica
hai ragione
La giornalista ha scelto gli slogan più provocatori ed esilaranti, non quelli più riflessivi, ed è chiaro, secondo me, che la scelta di quelle battute-slogan abbia l’intento di ridurre ad una buffonata la campagna ateobus.
Va bene che tuttavia ci è data visibilità, ma la visibilità non deve far passare gli intenti dell’uaar come qualcosa di goliardico e bizzarro, e l’articolo di questa Alessandra Longo mi sembra proprio di poter dire che sia più da rotocalco sotto la voce “curiosità”, che da quotidiano.
Non teneteli in conto. Se la giornalista avesse preso gli slogan filosofici, o quelli più profondi, non avrebbe potuto scrivere l’articoletto.
L’informazione italiana è pessima, mira a fare scalpore e scoop, non ad informare seriamente. Ormai in Italia, per essere considerati giornalisti, basta scrivere qualcosina in una redazione. Ma il giornalismo, quello serio, è altro.
L’informazione o ce la procuriamo da noi oppure, a sentire tutta la spazzatura che ci arriva dentro casa dalla tv e dai giornali, saremo sempre plagiati.
“Secondo me il punto centrale di questa frase, il fatto che per noi atei questo è l’unico mondo esistente e _per cui_ cerchiamo di viverlo al meglio e, per quanto possibile, migliorarlo per noi e i nostri figli, possa efficacemente contrastare il mito dell’ateo immorale e diabolico.”
Senza polemica, ma per me rischia di ottenere l’effetto contrario, come in genere tutti gli slogan giocati sul materialismo esplicito. Non é tanto una questione di “mondi” da vivere, terreno o ultraterreno, ma di questioni ben più..spicciole. Come ad esempio quelle relative al concordato e all’8 x 1000.
un credente è solo un ateo inconsapevole
Quella della costola funzionerebbe in USA, ma in Italia la maggioranza è cattolica – e la Chiesa Cattolica accetta l’evoluzione.
“Ho provato a parlare con Dio, mi ha detto che non c’è per nessuno” – carina assai, ma potrebbe essere troppo raffinata.
Secondo me la migliore è l’ultima (o una variazione più sintetica): mai sottovalutare il potere del portafogli… (come diceva Machiavelli: “l’uomo dimentica prima la morte del padre che la perdita del patrimonio”).
… brava Fucsia
no no via…è inutile tentare surrogati…la frase piu bella e d effetto è sempre quella originaria…se si dave giocare al ribasso tanto vale chiudere ora per mancanza di attributi! Le idee si difendono e se manifesti ed ateobus non funzionano si cerchino altri mezzi ( io avevo proposto ad esempio le magliette)…