I manifesti atei affissi a Pescara continuano, a distanza di due settimane, ancora a far parlare di sé e dell’ateismo la città abbruzzese. Dopo la presa di distanza da parte del mondo politico, è di ieri un deciso ‘no’ proveniente dal mondo accademico. Bernardo Razzotti, 70 anni, docente ordinario di filosofia morale all’università D’Annunzio Chieti-Pescara, dove ricopre anche l’incarico di preside della facoltà di Lingue e letterature straniere, è stato infatti intervistato dal quotidiano locale Il Centro rilasciando dichiarazioni anti-atee di ampia portata. Secondo Razzotti, “dichiarare che Dio non esiste lede la dignità di quanti ritengono che Dio esiste… tutti i popoli hanno sempre avuto la fede in Dio … e l’uomo è soggetto naturaliter di religiosità”. Come se non bastasse, lo slogan UAAR sarebbe contraddittorio, perché “l’ateo in senso stretto non esiste … l’ateo è colui che trovandosi insoddisfatto del Dio a cui è stato educato va alla ricerca di un Dio diverso da quello della tradizione”. I manifesti atei, dunque, sarebbero per Razzotti “atti polemici e denigratori che, di fatto, impoveriscono l’uomo e lo rendono soggetto di posizioni in cui viene meno la dignità stessa dell’atto”. Senza Dio, conclude il preside, la società “rischierebbe molto”.
Per la cronaca, Razzotti più che un filosofo è un teologo, come si può leggere dal suo curriculum pubblicato sul sito stesso dell’Università: ha infatti conseguito i gradi accademici di Baccelierato e di Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, e nel 1989 è stato nominato da Giovanni Paolo II Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di S. Gregorio Magno.
Pescara: contro l’UAAR scende ora in campo anche un preside universitario
99 commenti
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“dichiarare che Dio non esiste lede la dignità di quanti ritengono che Dio esiste…”
Ma stiamo scherzando? Questa è un attacco alla libertà di espressione!
Inaccettabile!
Non conosco questo Signore, non ne ho mai sentito parlare, ma non può non essere che un pericoloso fascista!
In nome della democrazia e della libertà di pensiero e di espressione DEVE CHEIDERE SCUSA!
Caro il mio rettore dio non esiste! Forse anche lei per la sua carriera ha beneficiato di “in hoc signo vinces” (leggi opportunismo)
“l’ateo in senso stretto non esiste”
se è per questo, in senso stretto, non esiste neanche Dio
[parafrasi di un detto familiare]
Senza dio gli insegnanti di religione, di teologia, i preti, i vescovi, le suore, i tour operators religiosi rischierebbero molto.
8 X 1000 AI VALDESI
5 X 1000 ALL’UAAR
“l’ateo in senso stretto non esiste … l’ateo è colui che trovandosi insoddisfatto del Dio a cui è stato educato va alla ricerca di un Dio diverso da quello della tradizione”
Quello che mi piace di alcuni filosofi (posto che costui possa essere definito “filosofo”) è che loro “sanno” tutto di tutti. Bam, ti definiscono cos’è l’ateo, e questo deve valere per tutti quelli che si dicono atei… Un po’ come certi critici d’arte, che ti dicono che cosa l’artista voleva dire con quel quadro, non come una opinione personale ma come un dato di fatto…
Ma vai a zappare, cialtrone, che ce n’è bisogno…
Ah ecco, è un teologo e non un filosofo. Mi sembrava strano che un filosofo potesse dire tante sciocchezze.
Intendiamoci, un filosofo può anche essere credente (lasciamo perdere Buttiglione che è un filosofo come io sono un ingegnere aerospaziale), ma lo studio della filosofia educa fra l’altro all’apertura mentale verso diverse opinioni e a cercare di capirne le ragioni, non certo a dileggiarle.
Ma vi rendete conto che questo qui insegna??? Poveri giovani…Ha ragione darkzero: a zappare, a zappare!!!
“dichiarare che Dio non esiste lede la dignità di quanti ritengono che Dio esiste”
quindi dichiarare che dio esiste lede la dignità di quanti ritengono che dio NON esiste
Giustamente ‘ignazio’ considera questa uscita un attacco alla libertà di espressione… ma ci si rende conto con quanta sicurezza questo ‘preside universitario’ (non un parroco di campagna, ammesso che ce ne siano ancora) spara le sue assurdità, evidentemente convinto di interpretare ciò che ‘tutti i popoli’ hanno sempre pensato e continuano a pensare? Non credere, ma proprio pensare? Questo cosa vuol dire? Che non gli passa nemmeno per la testa di portare un attacco alla libertà di espressione perché non ha dubbi sul fatto di poter contare su un consenso talmente generale da considerare un attacco alla libertà di espressione chi invece affigge questi manifesti che negano ciò che è evidente a tutti. In altre parole, esprime quel sentire comune che dà forza alle sue convinzioni riproducendo un micidiale circolo vizioso dove causa (la ‘verità’ da far circolare fra le masse) ed effetto (le masse che che testimoniano questa ‘verità’) si scambiano i ruoli rafforzandosi a vicenda. Che è poi lo stesso circolo vizioso che sta alla base del successo berlusconiano.
Come si fa a spezzarlo?
Non me ne vogliano quanti vorrebbero inviare il cialtrone di turno a zappare, ma per fare questo lavoro agreste occorre essere molto più intelligenti ed usare la logica di quanto non facciano abitualmente i teologi.
Non sto scherzando ! Io lo faccio da 50 anni. Provare per credere.
Molto più educativo è fargli usare la pala ed il piccone.
Gualerzi hai centrato il punto.
Le parole di questo accademico sono una cartina tornasole della mentalità che pervade una parte del nostro paese.
Ciò dimostra che per quanto riguarda la libertà di pensiero e la libertà religiosa, soprattutto non-religiosa, c’è ancora molta molta molta acqua da far passare sotto i ponti.
Se poi aggiungiamo a questo fantomatico “sentimento religioso” il potere temporale della chiesa, potrebbero passare secoli.
@giancarlo
non ti offendere, ma penso che quello che tu chiami cialtrone in campagna qualcosa riuscirebbe a farla.
Penso che riuscirebbe, se si concentrasse, a spalare letame.
Giusto, mandiamolo a fare lo spaventapasseri…
Avete tutte le ragioni del mondo ma di una cosa sono felice: questi individui ci fanno comodo. Nel loro delirio di onnipotenza non si rendono conto che stanno perdendo la loro arma più forte: il silenzio. Sbraitate ai quattro venti tutto il male possibile contro di noi, fate sempre il nome della nostra associazione, fateci conoscere. Scusate ragazzi ma io più che il lato filosofico della questione, cerco sempre di vedere quello pratico.
” e l’uomo è soggetto naturaliter di religiosità”.<<
“naturaliter”: dopo gli omosessuali…anche noi atei siamo “contronatura”? 🙂
tutti i popoli hanno sempre avuto la fede in Dio e…tutti i popoli si sono sempre massacrati abbondantemente 🙁
aiuto, è proprio il caso di dire: c’è troppa religione!
@ Stefano Grassino
Questo che tu sostieni è la possibile altra faccia della questione, o se preferisci il bicchiere mezzo pieno… forse però più da auspicare che da ritenere verosimile. Perché se non si tiene conto della faccia con cui purtroppo si presenta (il bicchiere mezzo vuoto) si corre il rischio di sottovalutare una cultura, una mentalità, il cui zoccolo duro è in grado di resistere a tutti quelli che noi giudichamo degli ‘autogol’. Per tanta gente questi non sono ‘autogolì, ma dei rafforzamenti in ciò che vogliono credere. E credere per mille ragioni che hanno a che fare con tutto meno che con una convinzione radicata perché meditata, ma che proprio per questo hanno bisogno che qualcuno gli fornisca le ragioni per continuare a credere. E questo qui gliele fornisce.
Detto questo vale sempre il vecchio adagio illuminista ‘pessimismo dell’intelligenza e ottimismo della volontà’ per cui ciò che auspichi bisogna volerlo, ma questa volontà meritoria non deve nacondere, non tanto il lato ‘filosofico’, come lo chiami tu, ma quello purtroppo molto concreto.
“e l’uomo è soggetto naturaliter di religiosità”
ho come la vaga impressione che il suo ultimo fornitore debba avergli passato cosine non troppo succulente…
Scusatemi tanto,
secondo Razzotti, io (in senso stretto) non esisto.
Invece dio esiste eccome… si muove come faccio io, parla, legge, cammina, dorme, magari fa anche all’amore. Chi non lo vede, dio? A me, invece, non mi vede nessuno…
ecco,quando si cominciano a usare i paroloni…vuol dire che non c’è più niente da dire,che non hanno contenuti da proporre.è una maniera molto elegante per mascherare il loro vuoto
perchè a zappare?è un lavoro utile e pieno di dignità.che rimanga a fare il teologo!non vedo cosa ci sia di dignitoso,cosa si possa tirar fuori di nuovo e originale da un testo letto e recensito da duemila e più anni…come se nel frattempo non fossero state scritte tante altre opere interessanti
E’ sempre la solita storia.
Ammettere l’ateismo significa sconfessare l’idea di dio in quanto ente universale.
L’esistenza stessa dell’ateo mette in crisi una delle presupposte qualità essenziali di dio.
Quindi dato che dio DEVE esistere, l’ateo semplicemente non può esistere.
Molto furbi, sempre, per non dire patetici!
Meno male che questo insegna filosofia morale! allora i miei studi liceali e qualche lettura personale dovrebbero farmi conseguire la laurea in folosofia honoris causa, visto il livello! (ah già, ma tra i filosofi c’è anche il buon Buttiglione! scordavo…)
Davvero in Italia non si fa strada con i titoli, ma i “soldi e le amicizie”. Emetico. Qualcuno dell’UAAR può risponderli per le rime, magari citando qualche filosofo vero?
ah ecco… ora ho capito:
Il Centro — 09 marzo 2009 pagina 19 sezione: SPETTACOLO
“l’ateo è colui che trovandosi insoddisfatto del Dio a cui è stato educato va alla ricerca di un Dio diverso da quello della tradizione”
Signor Razzotti, le consiglio di dedicarsi integralmente alla facoltà di lingue. La prego che di brutta fama noi filosofi ne abbiamo già troppa.
Ah, ma leggo meglio che lei più che altro è un teologo. Dagli all’infiltrato!!!
in Italia non c’e’ nessuna novita’ se i potenti stanno dalla parte dei potenti. Tutto regolare. Sarebbe una notizia a dir poco eccezionale se i potenti stessero dalla parte dei diritti delle minoranze… non sarebbe l’Italia…
Vivendo e lavorando a stretto contatto col mondo universitario non posso che riconoscere lo stile prettamente baronale del signore in questione. tristezza…
Senza Dio, conclude il preside, la società “rischierebbe molto”.
Cancelliamo tutte le religioni e tutto quello che si portano dietro.
Sono pronto a correre il rischio…
Mi sembrava alquanto strano che un professore di filosofia facesse certe dichiarazioni.
E’ un teologo mascherato da filosofo, quindi è scusato.
D’altronde dopo aver sentito quel che dice uno “scienziato” come Zichichi…c’è da aspettarsele tutte.
l’ateo non e’ colui che non crede ma colui che va alla ricerca di un altro dio diverso?
Ma possibile che certa gente non riesca neppure a concepire che qualcuno semplicemente non creda nel soprannaturale? Eppure dovrebbe essere la cosa piu’ normale..
“dichiarare che Dio non esiste lede la dignità di quanti ritengono che Dio esiste… ”
ne discende che:
dichiarare che dio esiste lede la dignità di quanti ritengono che dio non esiste,
o no?
Un solo grado accademico per queso prof.:
quello di Baccalarato.
Questa gente si è sempre arroccata dietro al “rispetto religioso” a cui tutti siamo stati educati: guai offendere la “sensibilità religiosa” di una persona! soprattutto di un giovane! io, ex insegnante, ho dovuto chiedere scusa a una classe per avere espresso giudizi interpretabili come antireligiosi!
Ma la ragione è chiara: NON HANNO STRUMENTI per discutere serenamente e chi pretende di discutere manca loro di rispetto, perchè li porta su un terreno di razionalità su cui sono perdenti!!!
La stessa esistenza dell’UAAR rappresenta per loro una mancanza di rispetto e arrivano a negare che possa esistere un ateo!
La loro unica difesa è la negazione di un interlocutore in disaccordo con loro!
E allora, serenamente, con la sola rispettosa forza della ragione, facciamoci sentire!
Che feccia che si fa avanti se gli tocchi le favole predilette…
il fatto che uno sia un preside universitario non implica che sia anche una persona ragionevole o una persona con la lingua poco allenata.
Così fragile è la loro credenza in Dio che per darsi sicurezza hanno bisogno diaffermare che gli atei non esistono..
Per coloro che vorrebbero mandare questo energumeno a zappare o a dar di picco e pala: ma il porello ha 70 anni, mandiamolo piuttosto in pensione, ed eventualmente in una clinica per malati di mente.
Ciao a tutti
@giancarlo
Dicendo “zappare” intendevo che il cialtrone deve solo eseguire l’azione manuale alza-la-zappa-abbassa-la-zappa; poi è chiaro che per uno così ci vuole un terzo soggetto che diriga l’operazione di zappatura. Il cialtrone si limita ad eseguire, certo non può pianificare.
Naturalmente, in tal caso è più economico che a zappare sia uno che si sappia auto-dirigere e quindi forse è il caso di mandarlo a picconare, come dicevi tu.
Ma saprà picconare?
ehm…
non so quanti di voi hanno mai provato a zappare… V’assicuro che non è facile e non ci vuole solo forza: se non lo fai bene ti stanchi velocemente e non compi molto lavoro. Ci vuole scioltezza e coordinazione, senza contare che le mani non abituate si distruggono nel giro di pochi minuti! Dubito che il nostro caro Intellettualoide Teologo possa rendersi utile quindi nel mesterie della zappatura…
E’ triste pensare che persone così disperatamente inutili esistano e sproloquiando condizionino magari la nostra vita!
Signor preside, prima di azionare la lingua, verificare che il cervello sia inserito ed efficiente.
Potremmo vederla anche così:
“dichiarare che Babbo Natale non esiste lede la dignità di quanti ritengono che Babbo Natale esiste… tutti i bambini hanno sempre avuto la fede in Babbo Natale”
Per ogni malato di mente (leggi fedele) essere contraddetto e’ una dichiarazione di guerra.
I fedeli tipo sono la manifestazione conclamata di schizofrenia paranoide con venature di mania di persecuzione e sindromi psicosessuali da repressione. Sostenere di fronte a loro che la loro costruzione ideologica e’ falsa, significa far crollare quel castello di certezze che gli rende accettabile una vita che, data l’insipienza di gente che sente le voci e crede a vergini partorienti, essi non potrebbero immaginare differente. La consuetudine (leggi disturbo ossessivo-compulsivo) divanta quindi solido appoggio, un artiglio penetrante che gli consente di rimanere aggrappati allo scoglio, troppo timorosi delle correnti della vita.
C’e’ poi chi, su questa malattia mentale collettiva ci mangia, come il soggetto in questione, il quale intasca uno stipendio mica male per raccontare frottole che farebbero ridere a crepapelle qualsiasi persona impegnata in un laboratorio scientifico, forse anche il personale ausiliario di pulizie.
Il personaggio in questione rappresenta il classico dinosauro contro il quale giovani potenziali docenti, forse futuri rettori, dalla mente sveglia e fresca si trovano a “combattere”. Eh già, le vecchie baronie universitarie, chi non le ricorda!
Per fortuna si tratta di un caso, voglio augurarmi, assai isolato.
Mi rincresce dirlo (o forse no, non troppo) ma questa mentalità assurda e monolitica -di un settantenne, ma lavora ancora?- è fin troppo superata e pertanto destinata a morire con chi la difende e promulga.
Per operare uno svecchiamento del sistema, ci vuole una notevole apertura mentale, che un teologo (non me ne vogliano) semplicemente non ha.
Il fatto preoccupante è che avevo vivamente sperato in una difesa della libertà di pensiero proprio da parte del mondo accademico.
Troppo idealista, evidentemente…
peccato che questo signore, ignorante al di là dei titoli, non consideri che i paesi socialmente più evoluti sono quelli che contanto il maggior numero di credenti o quanto meno non praticanti…
è poi è il concetto di dio che mette in pericolo la società, non la sua assenza!
vergogna! e comunque è il caso di cominciare a far capire che la religione offende la dignità dei razionalisti, visto che questa è sempre la scusa che adottano “loro”!
@ Bruno Gualerzi
Si Bruno, comprendo il tuo concetto però considera che dal momento che lo zoccolo duro quello è e quello resta, a noi interessa comunque che si faccia più rumore possibile. Sai quante persone atee ed agnostiche ci sono in Italia che non ci conoscono e magari ci raggiungono anche grazie a questi individui? La loro bottiglia è piena al 95% e la nostra al 5%. Travasiamone un pò.
errata corrige
nel mio precedente post mi riferivo ai non credenti e non ai credenti, ovviamente….giusto per non essere frainteso!
@ TalebAteo
D’accordo, il quadro clinico che ricavi dalle parole di questo qui è più che attendibile… ma come si spiega il consenso che trova in tanta gente e che lo rende così sicuro nei suoi deliri?
E’ anch’essa, questa gente, affetta da schizofrenia? Certo, non è da escludere, ma allora il quadro che si prospetta sarebbe veramente apocalittico. Io continuo a credere che esista uno scambio simbiotico di recirproco rafforzamento (non so se l’espressione è coretta, ma non me ne vengono altre) tra lui e gran parte del resto del mondo che demonizzare può essere fuorviante. Tutto si gioca su quel disagio esistenziale che ha fatto nascere le religioni, che il pensiero ateo cerca di superare puntando sulla razionalità, ma che apre per questo pensiero una strada estremamente difficile da percorrere… e tanto più difficile se, appunto, ci si attesta sulla pura demonizzazione. Che altro non è che l’altra faccia della divinizzazione.
io sono molto insoddisfatto del Dio della tradizione, e per tradizione intendo violenza fisica e psicologica sulle donne, abuso di minori, schiavitù, omofobia, insomma quella tradizione che noi atei ripudiamo per sfogare la nostra animalità in una nuova moda, pace, rispetto e fratellanza, e il dubbio sorge alla fine chi è pù vicino all’umano, l’ateo o il credente?
“dichiarare che Dio non esiste lede la dignità di quanti ritengono che Dio esiste…
Anche dichiarare che dio esiste lede alla mia libertà di pensare il contrario, la democrazia è morta!
Ho scoperto di non esistere. Penso eppure non sono. Il suo dio è più reale di me.
@e pur si muore
giustissimo!!
ma come siete suscettibili!!! il tipo ha espresso una sua opinione e come dite bene voi è libero di farlo. Punto.
Essere preside non è mutuamente esclusivo con il dire solenni corbellerie.
Essere laureato in teologia è fortemente correlato con una corposa produzione di sciocchezze.
Parlando più seriamente, il preside teosbroccato ci fa pubblicità a buon mercato. Contestando gli atei, fa conoscere al mondo la nostra esistenza, anzi spero che venga ripreso dai media nazionali così ci sarà gente in bilico che scoprirà l’UAAR.
Come ha osservato correttamente Bruno Gualerzi, questa è una guerra di spot, oltre che di idee. Cerchiamo di imporre la nostra agenda!
devo dire che la cosa che mi stupisce è …lo stupore con cui molti accolgono le banalità di quel barone cattolico di una università in sfacelo di uno stato come vaticalia dove tutto va…così: basta vedere il governo, la ministra della cosiddetta istruzione e università, l’altra ministra che un insospettabile come il senatore guzzanti ha definito prodotto della mignottocrazia!!!!
questa è la nostra italia e uno del sassi più indistruttibili sarà proprio questa demenza pseudouniversitaria dominata da leccapiedi di qualche fronzolo vaticano…
Il problema vero è che la maggioranza delle persone si muove spinta da pulsioni basse, “di pancia” (o forse d’inguine!), si destabilizza, dà sfogo a paure, insicurezze, vive e sceglie spinta da panico e non da ragione e intelletto… questo vale per la religione come per il berlusconismo, secondo la giustissima osservazione di Bruno Gualerzi… allora? come far capire la necessità di faticare un pò prima di fare delle scelte anzichè agire su pulsioni del tutto irrazionali (e soprattutto manovrabili)?
@Bruno Gualerzi
capisco ed ammiro la tua speranza in un approccio moderato, e’ sicuramente cosa da pensarci su. Meno male che ci sono persone come te che sono capaci di confrontarsi civilmente con quella gente. Io ho poca pazienza e quindi mi e’ faticoso sopportare o smontare la programmazione mentale di cui sono affetti. Voglio dire che non si puo’ parlare razionalmente ad uno che cita versetti con numeri, comme e sigle. Versetti, si badi bene, che come ogni proverbio popolare sono non solo controvertibili, ma essi stessi contraddittori l’uno dell’altro.
Al solo scopo di chiarire il mio pensiero, non certo di aver l’ultima parola, ti ricordo che a pensarla come me sulla follia ci sono state anche persone come Nietzsche:
“La follia é molto rara in singoli individui – nei gruppi, nei partiti, nei popoli, nelle epoche essa é la regola.” Gli si puo’ dar torto?
Apoacalisse? Mah, direi piuttosto una continua lotta tra bene e male, inteso non come manifestazione di una divinita’, ma come tormento inferiore dell’individuo e del suo gruppo nella ricerca di un assetto di vita stabile (o moderatamente progressivo). Quando questi tormenti da interiori si trasformano in flagelli esteriori come i nani e le ballerine che abbiamo qui in itali’, come pelate, baffetti e stivali che hanno fatto tremare il mondo negli anni ’30-40, come le litanie deliranti degli ayatollah, sono guai.
Qualcuno ha parlato di questi vecchi catorci di professori per far largo ad una nuova generazione di professori, dimenticandosi (senza polemica, ma solo spunto) che le giovani leve 40enni sono figlie di quell’insegnamento. Come non bastasse, non vengono reclutate negli atenei giovani forze pensanti, ma giovani allineati all’interno di un sistema “fracico”
fino alle radici. Questa è la dura realtà, che peserà per decenni allevando altri giovani impreparati. I laureati nei call center, senza genaralizzazioni gratuite, sono figli di questa “qualità di insegnamento”. Ovviamentele le manifestazioni verbali di “tale preside” si commentano da sole.
è da quando son bambino che mi sento dire certi discorsi antiatei. (sono ateo di famiglia).
tanto superficiali quanto irritanti
dite a questo teologo (cioè scenziato del nulla) che essere ateo significa non credre in dio e più in generale alle tante favole inventate dalle religioni e spacciate per realtà assodate, i suoi girigogoli concettuali non fanno che accrescere negli atei la loro convinzione atea e non sono di aiuto a quei credenti “illuminati” che vorrebbero conoscere meglio il pensiero ateo per poterlo valutare e raffrontarlo con quello fideistico.
Andiamo bene. Uno slogan di tre righe di testo è contradditorio, mentre pagine e pagine di nonsensi chiamate sacre scritture è Verità assoluta? E le varie definizioni di dio non sono ben più intrinsecamente contradditorie (un dio onnipotente può creare una pietra tanto pesante da non essere capace di sollevarla)?
Se questi sono i risultati degli studi di Teologia, allora con almeno uguale dignità bisognerebbe istituire quelli di Ateologia. Anzi, l’Ateologia, quale disciplina che rimuove le incongruenze e le illogicità di Teologia, può benissimo essere considerata uno studio a base scientifica.
@ Ernesto Di Lorenzo
quoto totalmente la tua critica al nuovismo da tante parti agognato. Chi e’ sedotto dallo slogan “spazio ai giovani” e’ ovviamente in buona fede, dimenticando che ci sono un sacco di ultrasettantenni razionalissimi, onestissimi, per niente inclini al pensiero autoritario, in ogni facolta’. Il problema non e’ l’eta’, il genere, il colore, il problema sono le persone. Certi tromboni esperti di una materia, la teologia, che ha la stessa scientificita’ dell’astrologia o delle predizioni nella sfera di cristallo, sono effettivamente un problema, specie se possono ammantarsi di titoloni altisonanti che gettano fumo negli occhi e sono legittimate da uno stato piu’ preoccupato di mantenere il potere tramite la religione che di favorire il progresso ed il benessere dei suoi cittadini.
Se le dichiarazioni vengono da un teologo non fanno testo e vanno tranquillamente ignorate.
No, prof. Non esistono atei. Non esistono neanche i manifesti atei. E neanche l’UAAR. E’ tutto frutto della tua troppo fervida immaginazione. Ora smetti di preoccuparti e goditi la vita.
ma chi ce l’ha messo un talebano cattolico a capo di un’università dello stato?
Pazzesco… stop
Già, sono curioso di sentire cosa dice questo professore ai suoi alunni quando parla di Feurbach, Nietzsche, Russell… Russel era ateo ma è stato insignito di vari riconoscimenti per la sua posizione “pacifista”, quale esempio più lampante che la moralità non dipende dal credo religioso?
Non vorrei uscire troppo dal seminato, ma quando entra in ballo il mondo universitario non posso non ricordare con una certa commozione un mio grande amico ora scomparso. Professore universitario con una brillante carriera davanti, formatosi filosofikamente all’ombra di un cattolicesimo piuttosto reazionario (Del Noce), se ne era progressivamente liberato pur mantenendo una sorta di trascendentalismo laico che mi trovava spesso in disaccordo. D’altra parte la sua onestà intellettuale era tale che, per non rinunciare a questa sua fede nell’uomo, non ha esitato più di tanto a lasciare l’università imbarcandosi in una serie di avventure culturali con alcune delle quali mi sono trovato a collaborare. Il motivo di questo suo rifiuto, confluito poi in un libretto-accusa (“La fabbrica dell’intelligenza”)? In sintesi questo: nelle università si faceva di tutto meno che rispettare la ragione per cui erano sorte, cioè produrre cultura. Giudizio forse troppo drastico, ma formulato avendo poi il coraggio di trarne coerentemente le conseguenze pagando di persona.
Non dovrebbe, questa coerenza, essere il segno distintivo di chi insegna al più alto livello istituzionale? Di chi ha il compito di dimostrare come la cultura non sia un esercizio puramente accademico che lascia il tempo che trova, ma deve formare individui il più possibile mentalmente liberi e disponibili?
Invece ci troviamo questo signor Bernardo…
Le Università sono piene di mafiosi esattamente come il Vaticano.
Vendita di esami, raccomandazioni, giochi di potere, posti di rilievo occupati da ignoranti, vendette ecc… sono molto più comuni di quello che si creda.
Chi ci è dentro ne è consapevole.
Per questo la notizia di oggi non è particolarmente sorprendente.
Letta la sua dichiarazione, mi sembra solo lo scemo del Paese. Poveri studenti!
” Senza Dio, conclude il preside, la società “rischierebbe molto”. ”
giusto per far notare quanto i “senza dio” mettano a rischio la società:
Tratto da questo stesso sito, riporto alcuni tra i più importanti nomi:
Thomas Alva Edison (1847): inventore.
Baruj Benacerraf (1920): Premio Nobel per la medicina.
Paul Delos Boyer (1928): Premio Nobel per la chimica.
Robert Cailliau (1947): informatico, co-inventore del World Wide Web.
Albert Camus (1913): Premio Nobel per la letteratura.
Francis Crick (1916): Premio Nobel per la medicina, co-scopritore della struttura del DNA.
Pierre Curie (1859): Premio Nobel per la fisica.
Charles Darwin (1809): naturalista, padre dell’evoluzionismo.
Renato Dulbecco (1914): Premio Nobel per la medicina.
Richard Feynman (1918): Premio Nobel per la fisica.
Sigmund Freud (1856): fondatore della psicoanalisi.
Ernest Hemingway (1899): Premio Nobel per la letteratura.
Rita Levi-Montalcini (1909): Premio Nobel per la medicina
Claude Monet (1840): pittore.
Pablo Neruda (1904): Premio Nobel per la letteratura.
Linus C. Pauling (1901): Premio Nobel per la chimica e per la pace.
Andrei Dmitriević Sakharov (1921): fisico sovietico, Premio Nobel per la pace.
Gino Strada (1948): chirurgo, fondatore di “Emergency”.
ecc…
Sinceramente a me il vecchietto fa simpatia; mi ricorda tanto quelli davanti ai saloon, immortalati dai film western, che biascicano filosofia da whisky con voce chioccia ed occhio flippato. Ma vi rendete conto della supercazzola che ha detto? E’ fantastica, cito: <>. Cioé secondo il ragazzo: l’ateo è una specie di cliente/credente insoddisfatto, forse alla ricerca di un prodotto migliore. Ma voi ad uno così volete pure rispondere? e poi, ma siamo veramente sicuri che sia in grado di capire le risposte?
Per me questo ” signore ” dovrebbe togliersi dalle scatole e lasciare spazio ai giovani anziché fottersi due o più stipendi!!
Per il resto si sa… è un teologo ovvero studioso dell’ariafritta!
Acc…mi è saltata la citazione era: <>. I’m sorryVa beh; io ho trovato: il-Grande-Dio-Pinguino-che-dopo-morti-ci-porterà-nel-suo-igloo-che-è-nei-cieli-e-ci-offrirà-granatina ;)!
Ogni tanto io uso la vanga per il mio orto,e quando lavoro filosofeggio, consiglio a tutti l’arcano
ordigno.
Ma io dico, dire che dio non esiste o esiste non cambia alcunchè per nessuno dei dichiaranti , allora perchè tanta paura di chi dichiara che non esiste.
Una religione con 2000 anni di storia che ha paura di una dichiarazione.
Se pensano che dio esiste nessuno lo toglie,è tutto loro.
Molti “cristiani” in realtà sono solo persone colme di odio verso il prossimo, ne sono prova le incredibili costruzioni mentali del tutto illogiche che certe persone allestiscono pur di poterci denigrare.
Denigrazioni gratuite…
Da una mia canzone di qualche tempo fa:
L’esistenza divina è chiara come il sole del mattino
E ogni umano difetto proviene dal demonio, oggi chi non lo sa?
Ma non a caso la morte è la consorte di ogni divinità
E se saperlo aiuta saprò serbare questo segreto per me, perché
Può aiutar la carriera usare un dio come portabandiera
Calpestando le genti nel nome d’un “Signore” che reale non è
E sarà mia la vittoria, e poi la gloria, sarò Sua Santità
Dominerò le genti, sì… io, Papa infallibile!
Non certo un capolavoro, ma chissà che vi strappi un sorriso.
E’ questo “sentirsi leso nella dignità” che preoccupa. Perché il non-credente sinceramente non “si stente leso” dai celebratori e osannatori dell’Uomo-con-il-barbone che essi credono essere Dio? O meglio, abitando io davanti ad una chiesa, l’unico moto di stizza è connesso al fatto di non trovare parcheggio in certi orari e di dovermi fare a piedi pezzi di strada carico di borse. Per il resto, il fatto che il gruppo dei fedeli vada a cantare in chiesa le lodi a Dio o a Moana Pozzi, sinceramente non me ne importa un fico secco. Non mi sento offeso. Invece il credente non mi ricambia la cortesia, ma “si sente offeso” dalla mia indifferenza. Perché “si sente offeso”? Forse perché in fondo la credenza in un Dio si mantiene se c’è un altro che ci crede. E’ una catena di Sant’Antonio. E’ un credere ad una cosa perché ci crede anche un altro e così all’infinito. Anche il preside lo confessa: “… ..tutti i popoli hanno sempre avuto la fede in Dio…” E’ un vortice del sentito dire. Basta che uno dica “non è vero” e subito la catena si rompe. Quando si rompe qualche anello, uno dopo l’altro anche la catena incomincia a sciogliersi. Voi ateacci siete liberi di essere non credenti. Ma non lo dovete dire! Una catena che si regge sul sentito dire, non si regge più se si stente dire il contrario.
L’ho già scritto e lo riscrivo: è il monoteista che non esiste, dato che non si può credere che esista una volontà insieme onnipotente e benevola in un mondo in cui si soffre.
Non so i termini di discussione sul blog citato dall-articolo, ma mi sembra preoccupante
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/cassazione-1/forum-online/forum-online.html
Si capisce subito chi è questo Razzotti: un vecchio parassita che ha fatto carriera con l’aiuto della pretaglia e che oggi vuole spiegare che cosa sono gli atei e i razionalisti. In realtà lui non ha mai capito nulla di nulla ed ora con il cervello avariato può dire ciò che vuole
Se tante volte ci fosse qualcuno intenzionato a scrivere qualcosina ecco gli indirizzi:
razzotti@unich.it
segr_presidenza.lingue@unich.it
@Dario
Resta da dimostrare la differenza che esiste tra la libertà di espresione e lo scrivere su un blog. Anche il proclamarsi ateo può risultare offensivo per un credente, allora che facciamo? Vietiamo l’ateismo?
Inoltre, per me, ateo, è oltremodo offensivo leggere le corbellerie espresse da questo pseudo filosofo (o teologo), mi si spiega per quale motivo la mia sensibilità valga tanto meno di quella di chi crede alle resurezioni, ai purgatori, ai paradisi e agli inferni??
E così gli atei offendono, insoddisfatti del loro dio se ne liberano, anzi, l’ateo NON ESISTE, per questo grandissimo, eccellentissimo studioso del pensiero umano.
I manifesti UAAR sono stati affissi da fantasmi notturni malefici indiavolati.
Io, atea, mi chiedo il perchè di questa aggressività fuori da ogni controllo.
Non può che essere un segnale positivo, perchè se non esistessimo veramente sul pianeta terra non ci sarebbe bisogno di roghi accesi pronti a incenerire anime senzadio.
“Bernardo Razzotti, 70 anni, docente ordinario di filosofia morale all’università D’Annunzio Chieti-Pescara”
“Razzotti più che un filosofo è un teologo, come si può leggere dal suo curriculum pubblicato sul sito stesso dell’Università: ha infatti conseguito i gradi accademici di Baccelierato e di Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, e nel 1989 è stato nominato da Giovanni Paolo II Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di S. Gregorio Magno.”
Come dicevano i vecchi professori di una volta:
“Braccia strappate all’agricoltura!”
“tutti i popoli hanno sempre avuto la fede in Dio … e l’uomo è soggetto naturaliter di religiosità”
Tutti i popoli hanno sempre avuto la pena di morte, e l’uomo è soggetto naturaliter al desiderio di vendetta…
In bocca a questo Razzotti la parola “filosofia” va tradotta più propriamente come “amore per l’ignoranza”. 😛
gli ho appena scritto di mettersi l’anima in pace, in quanto gli atei esistono eccome !!
Molto probabilmente in razzoti, come in altri, c’ è la convinzione che l’idea di dio sia fondamentale per reggere i fragili equilibri delle società, antiche passate e future, dal che se non ci fosse questo gigantesco “spauracchio”, l’uomo sarebbe condannato all’autodistruzione, e quindi all’annientamento di se stesso.
Il fatto, poi che dio esista o meno, per costoro non è importante e di sicuro questa cosa è molto meno necessaria rispetto al credere , invece, che dio esista per davvero.
Se poi aggiungiamo il fatto che a “spacciare” l’esistenza di dio sono uomini ( chiamiamoli così ) che occupano posizioni di potere (politico, economico, religioso etc., etc. ), per i quali ( guarda caso!) l’idea di dio è per loro utile, si capisce, ad esempio, come ‘sto razzotti ed altri come lui, faranno di tutto per contrastare chi si azzarda a mettere in discussione i loro fortilizi ideologici.
Per i suddetti ( razzotti e compagnia cantata ), dio è poco più che una superstizione, per la serie è meglio credere in dio perchè non si sa mai, di Pascaliana memoria.
Che miseria umana e morale!!
Noto con delusione che, a meno non mi sia sfuggito qualche post, nessuno si è preso la briga di leggere il curriculum di questo preside; nessuno che lo abbia letto potrebbe definire quest’uomo un teologo. Capisco che sia un po’ scomodo pensare che un filosofo possa sostenere queste posizioni, peraltro non molto originali, ma, insulti a parte, sarebbe stato bello leggere qualche argomentazione se non razionale, almeno logica.
Invece, per fare un esempio, Ignazio, seguito da altri, ritiene che le affermazioni del preside siano un attacco alla libertà di espressione e chiede le sue scuse. Come dire: in nome della libertà di dire quello che si vuole, tu non puoi dire quello che vuoi. Solo io vedo una contraddizione madornale in questa affermazione? Evidentemente sì.
Una stupidaggine rimane tale, non importa se a dirla e’ un teologo, un filosofo o uno scienziato.
Dire che gli atei non esistono e’ una castroneria grossa quanto una casa.
ma poi qualcuno qui riesce a impedire ai credenti di dire quello che vogliono ?? ??
seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee…. che film hai visto ? 😉
@Precariatoassicurato.
Scusami, ma è da molto che volevo chiedertelo.
Ma il tuo nickname vuol significare che la società odierna, con i suoi assetti economici e culturali,ci assicura una situazione di precariato perenne, oppure che auspichi la nascita di apposite polizze assicurative per i precari??
Inoltre , curriculum o non curriculum, questo signore , con le sue affermazioni e con il tono con cui le esterna, pontificando dall’alto del suo ruolo accademico, sembra esercitare un ruolo censorio senza, peraltro, senza servirsi di argomenti logici ma solo di affermazioni figlie del più atavico tradizionalismo clerico fascista. Gli dovremmo assegnare anche il rispetto per le “sue opinioni”? Solo quando avrà il coraggio di confrontarsi democraticamente e pariteticamente in un dibattito…….forse.
Mi unisco a Precariatoassicurato nel notare che “pochi” sono andati a controllare il link, che pure era presente, per verificare che il personaggio in questione è un filosofo. Da qualche decina di anni fa il filosofo a livello universitario.
Poi, magari, può non piacere quello che dice, ma in iItalia non è necessario chiedere il patentino all’Uaar per poter svolgere il mestiere di filosofo.
E la libertà di opinione non è l’obbligo di essere d’accordo con gli atei-agnostici né con Berlusconi…
Perciò e in altre parole: rileggete i post sopra il mio, potrete notare che in molti di essi non si contesta le affermazioni discutibili – almeno quanto le nostre – di un filosofo, ma gli si contesta di essere un infiltrato, un idiota che insegna all’università, uno che dovrebbe starsene zitto… tutto questo in nome della libertà di opinione!
Suvvia, un po’ di autoconsapevolezza!
filosofo,teologo quello che volete…rimane comunque una persona infima se dice certe boiate.
Ricordate:si possono legger centinaia di libri,vantare una cultura enciclopedica ma se dalle proprie esperienze culturali si capisce solo quello che si vuole capire questo rende il sapere una macchina d’intolleranza e di ignoranza a livello progredito..
@ precariatoassicurato
Forse c’è qualche male inteso, io nel mio post riporto per prima la frase del preseide
“dichiarare che Dio non esiste lede la dignità di quanti ritengono che Dio esiste…”
Ovvero: tu ateo non puoi dire che dio non perché io credente mi offendo.
Quando io asserisco: sono convinto che dio non esista non sto offendendo nessuno, è solo la mia convinzione personale, e ho tutto il diritto di esprimerla.
L’offesa é per esempio, dire ad un’altra persona che la madre faceva il mestiere più antico del mondo, questa è sicuramente un’offesa e non è lecito che venga detto;
un conto è dire: a me la pizza non piace e sentirsi dire dai pizzaioli che questa affermazione non si può fare perché offende il proprio mestiere.
E’ il preside che vuole imporre il silenzio agli atei.
Lui ha la libertà di credere in quello che vuole e di esprimerlo come gli pare, ma non può imporre ad alcuno di esprimere l’opinione contraria.
errata corrige:
l’ultimo periodo é
E’ il preside che vuole imporre il silenzio agli atei.
Lui ha la libertà di credere in quello che vuole e di esprimerlo come gli pare, ma non può imporre ad alcuno di non esprimere l’opinione contraria.
A scanso di ulteriori equivoci: vado matto per la pizza, ne mangio a quintali.
Dichiarare che dio non esiste è come dichiarare che non esistano gli unicorni. Non credo leda alcunché, solo una dichiarazione di estremo buonsenso.
@ Leo55
Né Bauman né Franceschini: solo Samuele Bersani.