Ieri Christopher Hitchens era tornato, sul Corriere della Sera, a sollevare il caso della risoluzione ONU che, in pratica, vieta di criticare l’islam. Oggi ci è invece pervenuta la notizia di una risoluzione del parlamento europeo, approvata lo scorso 13 gennaio, avente per argomento Le prospettive di sviluppo del dialogo civile dopo il trattato di Lisbona. Il documento sottolinea la necessità di “un dialogo aperto, trasparente e regolare tra l’Unione europea e le chiese e le comunità religiose, come previsto dal trattato di Lisbona”. Trattato che, si ricorda, equipara comunità religiose e associazioni filosofiche non confessionali. La Federazione Umanista Europea, di cui fa parte anche l’UAAR in rappresentanza dell’Italia, ha inviato una nota di protesta al presidente Hans Gert Poettering, lamentando il differente livello di trattamento e sottolineando le discriminazioni che i cittadini non religiosi sono costretti a subire in quasi tutti i paesi dell’Unione.
Europarlamento pro-religione
16 commenti
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Non posso che ringraziare l’UAAR per la tenacia e attenzione.
Grazie.
Come ti distrai ti… fregano.
penso che non si debba demordere é una guerra dura ma bisogna essere tenaci e non demordere, Grazie!
Anche Obama nel suo discorso inaugurale ha riconosciuto pari dignità a credenti e non credenti: perche non si dovrebbe fare pure in Europa?
L’importante è non stare zitti.
Complimenti ed un sostegno all’associazione. Si fà quel che si può. E non è poco.
Ma se il trattato di Lisbona «equipara comunità religiose e associazioni filosofiche non confessionali», come ci si può lamentare che attui un «differente livello di trattamento» tra le due e che, sembrerebbe da quel poco che leggo qui, effettui una discriminazione tra i cittadini europei non religiosi?
Noi, non credenti, siamo i perseguitati del terzo millennio, l’ olocausto ( derivazione greca di rogo completo ) ci attende, questo ci riporta indietro nei tempi, quando le streghe di allora ( oggi siamo noi ), venivano messe al rogo.
gira e rigira gli atei sono imballati sempre di fronte allo stesso problema (e per GLI ATEI intendo NOI ATEI)
Il problema non e’ la religione. L’ho scritto un miliardo di volte ma non passa il messaggio.
Il problema e’ culturale. Moltissime persone, (tra cui molti atei) stanno e staranno sempre dalla parte del piu’ forte. Non centra la religione, devo quindi fare un esempio.
Se nell’anno 2598 la piu’ forte organizzazione mondiale sara’ costituita (esempio limite appositamente assurdo) da una associazione di cartomanti… sara’ esattamente la stessa cosa. Milioni di persone cercheranno di liberarsi di questa potente ed ingombrante associazione, ma miliardi di persone (rapporto 1 a 1000 a svantaggio) preferiranno mostrarsi con un atteggiamento di sottomissione, subordinazione e reverenza nei confronti dei cartomanti e del capo supremo dell’esoterismo del 26o secolo.
Non bisogna fare la guerra alla religione, se dovesse morire le frustrazioni umane salterebbero semplicemente in un altro campo ideologico. Possa essere questo la religione, l’esoterismo, la cartomanzia, l’astrologia, i fantasmi, le streghe, i maghi, i trolls e quanto di meno razionale ci sia in giro (o ci sara’ in giro.
La cerita’ e’ che ci saranno sempre I FURBI!!!!!!!
Atei o meno (anche nel riguardo della cartomanzia) preferiranno stare dalla parte del piu’ forte (la legge della fattoria: Le galline sane beccano a morte la piu’ debole e malata, per cui il piu’ forte uccide e si sbarazza del piu’ debole)
Bisognerebbe cambiare totalmente strategia. Insegnare alla gente che stare dalla parte dei piu’ forti e’ semplicemente sbahliato perche’ e’ l’atteggiamento tipico del vigliacco.
Speriamo passi sta volta
Ciao
c.j., perché credi che la cartomanzia non sia un fenomeno religioso? A me sembra averne tutte le caratteristiche.
Grazie
Se proibiscono di criticare le religioni allora dovrebbero proibire di criticare un sacco di altre cose. Per quale motivazione logica e razionalmente spiegabile dovrei ritenere la fede religiosa più importante della dieta alimentare o degli ascolti musicali? Perchè?
Perchè la fede religiosa è fra quel gruppo di scelte che coinvolgono i valori ondanti di un essere umano. Mentre la dieta alimentare o gli ascolti musicali di per se no.
@Butcher
Però, se ci pensi, la fede non rappresenta nulla di me che sono ateo, mentre la musica che ascolto rappresenta moltissimo di me stesso, sia in quanto arte sia perchè curo particolarmente questo tipo di arte. I valori fondanti di un essere umano si esprimono attraverso una tale pluralità di scelte che, per il medesimo principio, non si dovrebbe più discorrere di arte, politica, filosofia, tradizioni culturali, tradizioni di famiglia ecc…
Non so come la pensi, ma secondo me si deve poter criticare (costruttivamente e contestualmente) ogni fatto umano e, soprattutto, poter esprimere la propria posizione su tutto, dall’islam alle scelte elettorali d’un paese.
Per quello e per i danni piscologici che arrecano alle popolazioni , le religioni dovrebbero essere messe al bando da ogni stato laico , ma si rendono conto di quanti secoli al buio
hanno costretto l’europa e non solo questi divulgatori di mensogne??
Se non posso criticare le religioni, non posso nemmeno criticare Wanna Marchi