Intesa con lo Stato: il TAR del Lazio ha detto no all’UAAR

Il governo Berlusconi aveva detto di no alla richiesta UAAR di avviare trattative per la stipula di un’Intesa, ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione: l’UAAR ha presentato ricorso al TAR del Lazio, ma il Tribunale amministrativo le ha detto di no. Secondo l’UAAR, la protezione accordata all’ateismo e all’agnosticismo dall’articolo 19 della Costituzione deve estendersi anche ai soggetti collettivi in cui si raggruppano persone “che condividono un medesimo credo – di segno negativo – in materia di religione”, persone che si sono associate per “difendere le proprie convinzioni di fronte a prassi o provvedimenti discriminatori”.
Il TAR non è tuttavia entrato nel merito della titolarità dell’UAAR ad addivenire alla stipula di un’Intesa: ha infatti stabilito che il diniego espresso dal governo è un atto “politico”, e quindi insuscettibile di qualsiasi sindacato giurisdizionale. Il governo, sostiene il TAR, “è libero di assumere le più ampie determinazioni nella materia di rapporti con le confessioni religiose”: libero anche di stipulare accordi con alcune di esse e di non stipularne con altre, senza che in tal modo “il principio di laicità dello Stato [sia] vulnerato”.
L’UAAR preannuncia che impugnerà la sentenza davanti al Consiglio di Stato.

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21 commenti

MaxM

Ovviamente il clerico-fascista non poteva dire di sì…. secondo me ci finisce a Strasburgo.

Otto Permille

Una associazione deve esibire un “credo” in qualche baggianata qualsiasi per poter stipulare l’intesa. Senza credo, niente intesa.

biondino

Effettivamente la legge italiana questo prevede: i soggetti che si ritengon titolari di diritto chiedono di addivenire ad un’intesa con lo stato, il governo eventualmente (cioè se ritiene sia il caso) la firma e poi la passa al parlamento perchè sia convertita in legge.
A suo tempo, tanto per ricordare altre intese andate a monte, Dalema aveva firmato il protocollo con i testimoni di geova, ma il parlamento non ha mai reso operativo quell’accordo; così neppure esiste una intesa con le comunità musulmane, o con i sikh, o con i mormoni, eccetera eccetera.

Giacomo Grippa

Sicuramente in appello si potrà sostenere ancora il petitum, relativo all’interesse leso, come riventicato dall’Uaar.
L’intesa associazioni-governo non è un atto politico, meramente discrezionale, perchè allora potrebbe discriminare anche fra le confessioni, aspiranti alla stipula.
L’intesa è un atto amministrativo di natura provvedimentale, quindi impugnabile se rigetta una istanza, se lede un’aspettativa, previste da norme di varia natura.
Quali sono state le motivazioni assunte dal giudice amministrativo? Qualificare il diniego all’intesa come atto politico è una scappatoia che conferma la fondatezza di una pretesa, di un interesse leso anche da un giudicato di parte.
Come smentir il vecchio detto: attacca il Tar dove dice il padrone!

Roberto Grendene

Faremo ricorso al Consiglio di Stato, perche’ passo da compiere, ma sapendo quello che ci aspetta… il Consiglio di Stato e’ quello che ha definito il crocifisso “simbolo di laicità”…

fresc ateo

INFAMIA PERPETRANDI CONTINUATA. COSA ASPETTARSI DA UN GOVERNO DI AVANZI DI SALO’ E PIDUISTI???

Sol

fate benissimo a fare ricorso, anche se per i motivi qui sopra esposti da fresc ateo la probabilità è di non cavare un ragno dal buco…. 🙁

Silvia

Pure secondo me l’unica speranza è ricorrere in Europa, perchè finchè si resta in Italia troveranno scappatoie per non darci ragione. Però è giusto seguire l’iter e ricorrere intanto in consiglio di stato, poi si vedrà!

Daglator

Concordo con Silvia.
Trovo corretto (anche se estenuante per l’UAAR ) il seguire l’iter in modo completo.
Temo anch’io che il ricorrere in Europa sia l’unico modo per avere la speranza di un’Intesa.
In bocca al lupo a prescindere.

Markus

Ma chi ? quelli che dicono che il crocifesso è valore universale ?

Vabbe… tappa obbligata prima della Corte Europea

Ernesto Di Lorenzo

@ Roberto Grendene

Non fà nulla. certe battaglie si devono combattere fino in fondo per asserire un principio. Anche se è una battaglia persa. Chissà che non siano, le loro, battaglie di Pirro.

bright77

Beh se la corte a Strasburgo ci darà ragione l’impatto sarà molto piu’ ampio.
La cassa di risonanza sarà l’Europa invece che la provinciale e catto-medievale Italietta,forse ci vorrà piu’ fatica ma irisultati saranno migliori…..o almeno spero.

fab

Se il ricorso al Consiglio di stato è un atto dovuto, vabbe’…
Ma la magistratura più retriva di questa retriva nazione è da sempre tutta annidata lì; la sconfitta giuridica è sicura.

Peppe

quindi il rispetto della laicità di stato, non implica piu che il politico non deve imporre le proprie convinzioni religiose nella vita dello stato?? lo stato è laico, ma se il presidente è cristiano di fatto puo imporre il cristianesimo come religione di stato??

biondino

@ oreste

c’è l’intesa coi buddhisti, che non sono uno stato, non hanno un capo di stato;

c’è l’intesa coi valdesi, che non sono uno stato, non hanno un capo di stato;

c’è l’intesa coi luterani, che non sono uno stato, non hanno un capo di stato;

c’è l’intesa cogli avventisti del settimo giorno, che non sono uno stato, non hanno un capo di stato.

Insomma, quella richiesta dall’uaar è un’intesa, quello stipulato con la chiesa cattolica è un concordato. sono due cose diverse. c’è scritto anche nella costituzione (della repubblica italiana, nevvero).

Third Eye

Vabbè, solo questione di tempo e presto capitolerà anche questa barriera ridicola…

Al limite potevano obiettare che, a differenza di quanto accade nelle religioni con clero (e non so come la sbrighino con i buddhisti), la UAAR non rappresenta ogni ateo o agnostico, ma tant’è…

Si è visto quanto i nostri politici vadano di fino per queste cose…

Adriano Sosso

anche Franceschini, capo PD, ha qualificato il Silvio clericofascista: il secondo Cav, è oggi l’emblema dello stato . emblema tipicamente italico quanto a trasformismi, conformismi, voltagabbana Rari sono gli iontelletttuali che fanno notare le analogie odierne con i passi fondamentali dell’origine del fascismo, Allora quanti intellettuali condivisero la scelta del fascismo? Quanti si resero conto del peso dei concordati ’29 e 83, Benedetto Croce.Liberale disse che il fascismo rappresentava una circoscritta parentesi storica, ma quale parentesi!!?!? che oltre alla guerra, provincializzò gravemente un paese arretrato, già in ritardo nella modernizzazione!! E..dopo la II guerra quanti ex fascisti divennero fervidi comunisti ? e dopo quanti postfascisti sono diventati fervidi democratici chiedono scusa per le leggi razziali?! ecco perchè mi piace la DEFINIZIONE DI gIUSTINO fORTUNATO: FASCISMO L’ iTALIANO DI IERI, DI OGGI,E DI DOMANI…Ecco il DNA delle nostre Istituzioni, che si sperava,dopo la guerra, diventassero veramente quelle di uno stato democraticoliberale …….

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