Lussemburgo, l’eutanasia è ora legale

La legge che legalizza l’eutanasia è stata pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale del Lussemburgo. Il Granducato diventa così il terzo paese, dopo Olanda e Belgio, ad avere eliminato le sanzioni penali nei confronti dei medici che aiutano i paziente che desiderano morire a raggiungere il loro scopo.

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16 commenti

Ernesto

No, lo so bene che c’entra. E’ solo perché commenti come quello sopra non spuntino solo in notizie come quella che segue…

ignazio

@ Ernesto

La notizia è attinente agli scopi dell’UAAR semplicemente perché non siamo in un paese civile.
In un paese civile non avrebbe senso nemmeno una associazione come l’UAAR.
Qui invece certi argomenti politici vengono trattati e pilotati da uno stato teocratico assolutista: il Vaticano.
Ecco perché c’è attinenza. Perché in Italia la razionalità non ha nessun valore, mentre come vivere e morire lo decide il papa e io vescovi.

@ Roberto Grendene

In Svizzera, esiste il “suicidio assistito” che viene praticato solo in determinate strutture. Negli ospedali dove uno è in cura non lo si può ottenere, e credo sia “somministrabile” solo a persone con le facoltà mentali integre e capaci in qualche modo di dare il comando, più o meno meccanico, per l’inizio del procedimento

Sergio I

@ Roberto Grendene

In Svizzera l’eutanasia attiva diretta è vietata. Quella passiva, che consiste poi praticamente nella sospensione delle terapie, è invece praticata (anche in Italia, solo che non se ne deve parlare).

L’assistenza al suicidio non è equiparata all’eutanasia. Le organizzazioni Exit e Dignitas procurano all’aspirante suicida il pentobarbital che egli deve assumere da solo (niente iniezioni o altri aiuti diretti: al massimo gli si può tenere il bicchiere davanti alla bocca e il suicida può bere con una cannuccia).

Questo tipo di assistenza è “tollerato”, ma fortemente osteggiato dai cattolici. Chi assiste il suicida non è punibile in base all’art. 114 del codice penale che prevede la non punibilità se chi assiste non lo fa per “motivi egoistici”. I cattolici, ma anche i protestanti, vorrebbero una modifica o forse anche la soppressione di questo articolo. Ma non hanno i numeri per imporre il loro punto di vista.
Exit e Dignitas hanno comunque anche problemi di immagine.
In soldoni: l’eutanasia è un tabù anche in Svizzera. Ma casi come quelli italiani (Welby, Englaro) sono inimmaginabili.

Bruno Gualerzi

C’è qualcuno – parlo tra chi ha ricevuto il mandato per fare le leggi – che qui da noi non abbia parlato dell’eutanasia considerandola, a proposito di testamenti biologici e cose simili, qualcosa da non prendere nemmeno in considerazione? Anche chi è oriantato a sostenere il più possibile il principio dell’autodeterminazione, ci tiene subito a precisare che comunque non si tratta – sia ben chiaro – di eutanasia!

Daniela

ne sono felice, d’altronde solo garantendo i diritti si può far si che gli uomini vivono in pace e serenità.

Ivo Mezzena

I progressi sociali raggiungeranno anche l’Italia, molto più “poi” che “prima”, ma arriveranno, e le tonache dovranno accettarlo.

Takeshi

Per fortuna che il mondo civile ci ricorda ogni giorno quanta delinquenza morale invece c’è nella repubblica delle banane del reverendo bottiglione & friends

Ernesto Di Lorenzo

Vi ricorda nulla questa vecchia sigla: Benelux = BeNeLux!!!

Aleramo

Anch’io non capisco perché la semplice parola eutanasia abbia su di sé una specie di marchio d’infamia. Credo che gli esponenti dei movimenti e dei partiti laici dovrebbero menzionarla più spesso in modo da rendere accettabile almeno il fatto di parlarne. Grazie a Sergio per le informazioni sulla Svizzera.

Silvia

Bene, così c’è un paese in più in cui poter fuggire in caso in futuro (speriamo di no!) ne avessi bisogno… Perchè non ho nessuna fiducia nell’ Italia

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