Il ministero degli esteri francese: “”Grandissima preoccupazione per le conseguenze”. I ministeri tedeschi della salute e della cooperazione: “I preservativi salvano la vita, tanto in Europa quanto in altri continenti”. Le parole del papa sull’uso del preservativo nella lotta all’IADS sono state oggetto di forti critiche da parte dei governi europei. La risposta spagnola è stata indiretta ma, se possibile, ancora più dura: come riferisce il quotidiano La Vanguardia, il ministero della salute ha deciso di inviare in Africa un milione di preservativi. Nessuna presa di posizione, invece, dal governo italiano, e nemmeno dall’opposizione parlamentare.
Benedetto XVI è stato criticato anche dal direttore esecutivo del Fondo mondiale per la lotta contro l’AIDS, Michel Kazatchikine, che ha definito le parole del pontefice “inaccettabili: una negazione dell’epidemia. Farle in un continente che, sfortunatamente, è anche quello più colpito dalla malattia, è poi assolutamente incredibile”. Kazatchikine ha chiesto il “chiaro ritiro” delle dichiarazioni del papa.
Dichiarazioni che sono state invece confermate dalla sala stampa del Vaticano. Secondo una nota diffusa oggi, curata dal direttore padre Lombardi, “il Santo Padre ha ribadito le posizioni della Chiesa cattolica e le linee essenziali del suo impegno nel combattere il terribile flagello dell’AIDS”. La sala stampa ha anche pubblicato la trascrizione ufficiale delle parole di Benedetto XVI: “Non si può superare questo problema dell’Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c’è l’anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di preservativi: al contrario, il rischio è di aumentare il problema. La soluzione può trovarsi solo in un duplice impegno: il primo, una umanizzazione della sessualità, cioè un rinnovo spirituale e umano che porti con sé un nuovo modo di comportarsi l’uno con l’altro, e secondo, una vera amicizia anche e soprattutto per le persone sofferenti, la disponibilità, anche con sacrifici, con rinunce personali, ad essere con i sofferenti”. Il Corriere della Sera ha tuttavia contestato tale trascrizione, sostenendo che è stata edulcorata.
AGGIORNAMENTO. Anche l’Unione Europea ha criticato il papa. Secondo il portavoce del commissario agli aiuti umanitari Louis Michel, il profilattico “è uno degli elementi essenziali nella lotta contro l’Aids e la Commissione Ue ne sostiene la diffusione e l’uso corretto”. Continua invece il “no comment” di governo e opposizione italiani.
AGGIORNAMENTO DEL 19/3: Il ministro dello sviluppo olandese, Bert Koenders, ha diffuso una nota con cui si dichiara “sinceramente stupefatto” per le affermazioni di Benedetto XVI. Di fronte a una gigantesca epidemia “il papa peggiora la situazione”: evidentemente, ha concluso Koenders, “non ha il contatto con la realtà”.
AIDS, criticate le parole del papa
104 commenti
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ca’ nisciun’ è fess’, si incomincia a non tollerare più il linguaggio ambiguo e sconsiderato del vaticano, mi fa enormemente piacere che le proteste si siano levate ai più alti livelli istituzionali di due grandi Stati Europei: Francia e Spagna
veramente la trascrizione riportata dalla sala stampa e` errata, ho visto ieri notte alle 2, al ritorno dall’italia, lo nello spezzone che hanno mandato in onda nelle tv, e mi pareva che benny avesse detto “… con la distribuzione dei preservativi, che semmai fanno fanno aumentare l’epidemia”
qualcuno puo` confermare, o la mia stanchezza mi ha giocato un brutto tiro?
se queste sono le parole usate da benny, sono un po’ piu` specifiche e meno generaliste da quelle riportate dalla sala stampa, e se possibile, ancora piu` inaudite
Ecco, ma c’è qualcuno che ha sentito una critica, anche velata, nei nostri notiziari televisivi, o anche solo per riferire delle critiche suscitate altrove? Tutto quello che ho ascoltato in merito è stato un timido accenno al fatto che ha destato poemiche.
Se invece qualcuno le critiche le ha ascoltate (non passo tutto il tempo a sorbirmi notiziari) ritiro tutto.
Fa piacere che Francia e Germania abbiano preso posizioni così nette, dispiace che per ora nessuno in Italia abbia criticato le parole del papa
Nessuno ha spiegato in che modo l’uso dei preservativi farebbe aumentare il problema
Noi abbiamo i politicanti vaticaliani…
@ Bruno Gualerzi
Caro Bruno scusa ma qui la provocazione la meriti tutta. Le famose purghe Staliniane se venissero fatte oggi nei confronti dei giornalisti italiani sarebbero forse sbagliate? Se ancora non hai capito che almeno il 70% di loro è sulla busta paga di Silvio ed il restante 30% vive terrorizzato, vuol dire che sei irrecuperabile. Abbi pazienza per la durezza ma siccome, nonostante i tuoi difetti (che sono tanti) sei una persona intelligente non ti posso perdonare i dubbi circa l’autenticità delle falsità dei nostri notiziari.
… siamo a fronte del solito problema…. parla il papa e tutti ad inginocchiarsi
muti e con la coda tra le gambe.
Ulteriore dimostrazione del potere che detiene contro il quale (noi atei) dobbiamo essere
sempre integerrimi.
Dovremmo reagire, facendo più alta la “voce” in tutti le occasioni e luoghi possibili;
compreso una campagna per abbassare il prezzo dei preservativi per far sì che vengano
usati maggiormente.
Il papa ha detto un’enormità, non ci piove.
Ma non si è tradito, non ha tradito la sua dottrina, nè ha tradito la logica umana.
Il papa ha affermato una verità conclamata: SE NON TI VUOI BECCARE UNA MALATTIA TERRIBILE COME L’AIDS (infatti non ha nè negato l’epidemia, nè l’ha banalizzata) NON AVERE RAPPORTI SESSUALI. Ha detto quello che la chiesa cattolica dice da duemila anni cioè da quando è stato posato il primo mattone in Roma: NIENTE SESSO PRIMA DEL MATRIMONIO, cioè NIENTE SESSO LIBERTINO.
E questo non tradisce neppure la logica, dio santo: la migliore cura, la cura delle cure, non è forse la castità? O, per non essere troppo brutali e all’antica, la RESPONSABILITA’?
Certo, lo è. IN QUESTO, IL PAPA NON E’ AFFATTO CRITICABILE, anzi.
Il problema è che non tutti sono responsabili, e pochi anzi nessuno vuole preservarsi casto vita natural durante. E qui Benedetto può starnazzare quanto vuole. La carne è e rimarrà debole. E questa debolezza non si guarisce con le prediche in chiesa.
Ergo, il preservativo è necessario. Negarne l’utulità è irresponsabile. Demonizzarlo, addirittura, un crimine contro l’umanità. Qui scattano,e devono scattare, le accuse, i rimproveri.
Ma, ripeto, non è vero che il papa ha negato l’esistenza della malattia, o l’ha trascurata o minimizzata. O peggio, ridicolizzata. Non è assolutamente vero. Non leggiamo sopra le righe, che non ci fa onore.
Infatti non ha detto:
“… con la distribuzione dei preservativi, che semmai fanno fanno aumentare l’epidemia”
ma ha detto:
” …i preservativi, che fanno aumentare i problemi”.
Per problemi, benedetto intende la promiscuità sessuale,cioè l’illusione anzi la falsità che il sesso libertino non è pericoloso. Quando invece lo è. Il preservativo non è una pietra filosofale, lo dicono pure i medici, dio santo.
NON POSSIAMO ACCUSARE IL PAPA PER AVER DETTO CHE LA MALATTIA SI COMBATTE CON LA RESPONSABILITA’, CHE A VOLTE SI TRADUCE,E DEVE TRADURSI, IN CASTITA’ (meglio astinenza). Lasciando stare il fatto teologico e ”morale”, (niente sesso prima del matrimonio, rinnovamento spirituale e chiacchiere simili) il papa ha ragione.
Ma ha torto, e torto marcio, quando si oppone al preservativo.
Non sarà la pietra filosofale, ma serve, eccome.
dico una cosa, qualcuno mi critica, sono stato frainteso……..
b16 mi ricorda qualcuno…………
Un pò come se il papa dicesse, in ipotetici, apocalittici scenari di epidemie: “non cremate i cadaveri, che è peccato!” Tanto che gli frega a lui?
Caro Stefano, credo che stavolta tu abbia proprio sbagliato bersaglio. Il mio intervento non faceva altro – sia pure con qualche cautela più che altro pro forma e sostanzialmente ironica – che sottolineare ciò che affermi anche tu. Se c’è uno che ha sempre rimproverato alla sinistra di non aver capito quanto sia stato autolesionistico non portare a fondo la battaglia contro il regime che si andava prospettando proprio sfruttando il monopolio dell’informazione (ah il D’Alema che dichiarava essere Mediaset un patrimonio di noi tutti!), scusa ma sono sempre stato anh’io.
Macklaus
Dici bene, giusto !
Che sia proprio per quello, che i preti preferiscono i giovani fanciulli ?
Che gli frega a loro?
La cosa è alquanto ironica: da ateo non credo a nulla e da scienziato non presto credito a quanto non possa essere al di là di ogni possibile dubbio dimostrabile (sebbene ciò rimanga sempre ai miei occhi una verità provvisoria e confutabile), ma ricordo di aver letto o sentito qualcosa sulle profezie di Nostradamus in merito alla successione temporale dei pontefici.
Il libro delle profezie diceva in sintesi che alla morte di un pontefice “buono” a cavallo tra il secondo ed il terzo millennio (che molti hanno identificato con il sig. wojtila) sarebbe succeduto un papa “nero” (ovviamente non un papa di colore, ma oscuro) che avrebbe posto fine al cristianesimo.
Le attuali affermazioni del sig. ratziger mi stanno dando l’idea (malsana, bislacca, ma speranzosa) che Nostradamus (non so spiegare come abbia potuto farlo) ci avesse azzeccato: ogni volta che il sig. ratziger apre bocca diventa latore di polemiche e molti si staccano ragionevolmente da una religione morta presente solo nella testa degli ipocriti cornacchioni e dei Ned Flanders; la fine di questa religione è sempre più vicina…
@ nephylim
Tu hai scritto questo:
“Il papa ha affermato una verità conclamata: SE NON TI VUOI BECCARE UNA MALATTIA TERRIBILE COME L’AIDS […] NON AVERE RAPPORTI SESSUALI. Ha detto quello che la chiesa cattolica dice da duemila anni cioè da quando è stato posato il primo mattone in Roma: NIENTE SESSO PRIMA DEL MATRIMONIO, cioè NIENTE SESSO LIBERTINO.”
Non voglio criticare te personalmente, ma ti rendi conto che la prima affermazione suona come dire “se ti fa male la testa, tagliatela!”? Sappi che la repressione che vorrebbe il sig. ratziger porterebbe la gente sull’orlo dell’esaurimento nervoso facendo per così dire esplodere in modo violento tutte le pulsioni represse (così forse riuscirai a capire perché molti cornacchioni impartiscano la lezione: “Lasciate che i fanciulli vengano a me… più vicino!”) determinando così qualcosa di ancora più innaturale del normale sesso.
In secondo luogo , vorrei che tu definissi il “sesso libertino”: siamo uomini e non bestie, ma restiamo pur sempre degli animali la cui unica differenza è la corteccia cerebrale sviluppata (sebbene la chiesa tenti di atrofizzarla) che ci rende diversi da uno scimpanzè che, per la cronaca, fanno sesso pure loro in modo slegato dalla procreazione. Ci sono persone che cambiano partner spesso e non trovo giusto che debbano pagare a causa degli altrui falsi moralismi; al massimo ci può stare un po’ d’invidia…
Ma ancora con questa storia della castità come valore cattolico?
L’osessione per la verginità fino al matrimonio, NON E’ un’invenzione cristiana, ma è una costante di tutte le società arcaiche, in cui ci si sposava a 15 anni, i matrimoni erano quasi tutti combinati, non c’erano contraccettivi e non c’erano attribuzioni certe di paternità… e quindi, la libertà sessuale fuori dal matrimonio avrebbe introdotto pasticci enormi in materia di imparentamenti, rapporti di clan, e “deprezzamento” delle ragazze sul mercato nuziale, con danni economici e sociali per le rispettive famiglie. La manfrina sull’ “unicità oblativa del dono sponsale” e su “quanto è bello conservarsi puri per il vero amore” è stata inventata svariati millenni dopo, per mettere una pezza su qualcosa che non stava più in piedi…
Lisa
ci fosse un Tg che riporta le critiche che arrivano dall’estero!
Concordo, anche se mi incavolo ogni volta che il papa apre la bocca, poi penso che sta facendo il mio gioco. Si stanno scavando una fossa sempre più profonda dalla quale ogni giorno è sempre più difficile uscirne. E questo mi fa molto piacere.
E’ uno sconsiderato sclerotico, sessuofobo e omofobo. E’ un soggetto che se non fosse papa sarebbe sotto stretta sorveglianza psichiatrica. E’ un soggetto particolarmente pericoloso. Una sola cosa: pensate quante vittime avrà sulla coscenza con le dichiarazioni relative ai preservativi da oggi quanti non useranno il profilattico e si beccheranno l’AIDS. Lo potranno ben ringraziare. Certo che lui non ama usare il preservativo…. vuole sentire tutto…. scusate la volgarità, ma quando ci vuole ci vuole!
Il tg3 ha riportato comunque la notizia in maniera abbastanza chiara….
@ Bruno Gualerzi
Scusa, non mi sono spiegato bene. Ho usato del sarcasmo che in realtà non era contro di te. Tu eri solo il pretesto, visto che eri entrato nel merito, di dire che da noi la libertà di stampa è carta straccia e non carta stampata. Personalmente non dò la colpa a Berlusconi perchè lui giustamente ha solo fatto i suoi interessi. In ogni società ci saranno sempre coloro che non rispettano le regole e chi li persegue penalmente. Come cittadino mi indigno non tanto del ladro che ruba ma del poliziotto che lo vede e si volta dall’altra parte dopo che ha ricevuto lo stipendio con il denaro di noi tutti e peggio ancora se si fà corrompere. Chi ha governato, quando il Cav. era all’opposizione che cosa ha fatto? Nulla. Incapacità o peggio ancora connivenza? Io credo tutte e due le cose messe assieme. Il risultato è che oggi abbiamo non una democrazia o una dittatura illuminata (forse più adatta al servile popolo italiano) ma un regime clerico-fascista-leghista della peggior specie dove l’ignoranza fà da cemento.
Come ho già detto, questo Papa co le sue sparate, mi è sempre più simpatico, fà sempre più autogol, dai Acquasanta che vai forte!
E’ vero, il tg3 ha riportato la notizia proprio in apertura, e, forse di proposito, ha sottolineato più volte che le critiche venivano da fuori, facendo vedere fra l’altro un servizio di non so quale associazione straniera apertamente polemico, mentre qui da noi… Certo è che per una volta un tg non ha fatto fare al papa – e sembrava volutamente – una gran bella figura!
Correte a votare sul sito de La 7 alla domanda.
http://www.la7.it/news/
E intanto Zapatero ha messo a disposizione per l’Africa un milione di preservativi….meraviglioso.
Aggiornamento: siamo 97% favorevoli alle critiche di Francia e Germania, 3% contrari…WOW!!!
Non tutto il male viene per nuocere. Grazie alla risonanza mediatica che B16 ha impresso al concetto di “preservativo” è nata l’occasione per potere spiegare a ragazzi e ragazze preadolescenti, che esiste un tale oggetto e a che cosa serve.
Come è già stato sottolineato anche in alcuni commenti, le critiche al Papa sarebbero pienamente giustificate se lui condannasse l’uso del preservativo e poi incitasse alla più spensierata promiscuità sessuale. Invece, la condanna del preservativo va vista all’interno della globale visione cattolica della sessualità. La Chiesa infatti proibisce QUALSIASI rapporto sessuale pre- o extra- matrimoniale: solo tra marito e moglie è ammesso l’atto sessuale. Non solo: essa proibisce QUALSIASI metodo anticoncezionale artificiale (sono consentiti solo i metodi naturali, perché non alterano artificialmente i ritmi della fecondità umana). Non ha senso giudicare la condanna del preservativo a partire dall’idea di sessualità prevalente nell’Occidente contemporaneo. (E d’altra parte, bisogna riconoscere che, se venissero rispettati TUTTI gli aspetti della morale sessuale sostenuta dalla Chiesa, effettivamente la lotta all’AIDS ne gioverebbe…)
Tra l’altro, va notato che il principio che ispira la morale sessuale cattolica è lo stesso che vieta ogni tipo di eutanasia (anche passiva): l’indisponibilità della propria vita e del proprio corpo. Se si riflette, il sesso è considerato cosa buona dalla Chiesa proprio quando non è espressione della propria autodeterminazione, ma – al contrario – come rinuncia all’autodeterminazione. Infatti, il sesso è lecito solo nell’ambito di un matrimonio indissolubile, che è visto come scelta, da parte di ciascuno dei due sposi, di rinunciare per sempre alla propria individualità per donarsi completamente e senza riserve all’altro (“i due saranno una carne sola”); è inoltre lecito solo quando è “aperto alla vita”, ovvero quando i due sposi rinunciano a porsi come decisori ultimi circa la venuta al mondo di un figlio, ma si aprono senza riserve alla sovrannaturale possibilità di cooperare alla creazione della vita.
Insomma, la posizione cattolica in materia sessuale e bioetica è certamente molto rigida, ma è assolutamente coerente con se stessa, e persino logica se si assumono le sue premesse prime (a cominciare dall’assoluta indisponibilità della vita e del corpo): Weber avrebbe parlato di razionalità orientata al valore (e non al fine). Per questo appare molto arduo pensare che “un domani” la Chiesa possa cambiare queste posizioni (dovrebbe cancellare le premesse ultime della sua dottrina, e ciò appare difficilmente conciliabile con l’idea che tale dottrina sia ispirata e “garantita” dallo Spirito Santo). Ma certo lo scontro culturale con la modernità (che invece si basa proprio sul principio di autonomia del soggetto umano) non è destinato a diminuire…
a tafano
finalmente un commento non viscerale ma ragionato. Quoto.
che meraviglia! tutta europa ha espresso commenti, tutti i ministri della salute hanno criticato il papa, tutti tranne noi: no comment! ha detto il nostro ministro della salute ( il tg2 è l’unico che ha fatto un servizio completo esprimendo il non commento del nostro ministro, metre il tg1 ha parlato solo delle critiche degli altri). Abbiamo fatto proprio la figura dei leccapiedi come al solito. anzi povero papa le sue parole sono sempre strumentalizzate! sono così felice he lo abbiano criticano, oggi sono fiera di essere europea(non italiana!)
@ Tafano
“Per questo appare molto arduo pensare che ‘ un domani’ la chiesa possa cmbiare queste posizioni…)
Spirito Santo o no, mi sa che la chiesa abbia cambiato le sue posizioni chissà quante volte, e non su cose marginali, quali la pena di morte, il modo di ‘leggere’ le sacre scritture, le teorie scientifike anche quelle che mettono in discussione la sua interpretazione sull’origine dell’uomo come il darwinismo, tentando goffamente a conciliarlo con i suoi principi, e tanto altro. Nessun altra istituzione è maestra come lei nel mescolare le carte in modo da presentarsi come la depositaria di verità eterne e nello stesso tempo cercando di non perdere troppo il treno che le permette di adeguarsi ai tempi in modo da continuare la sua presa sulle coscienze. E ancora molte ne cambierà o modofikerà, salvo poi, appena torna a spirare il vento della restaurazione, recuperare almeno una parte del terreno che ha dovuto cedere, come, appena può, fa questo papa.
Prendendo però anche molti granchi, lui personalmente magari cercando di essere coerente con una sua visione rigida dei principi, ma ha sempre dietro, come in questa vicenda dell’AIDS, chi gli tira la tonaca.
Segnalo,in proposito,un articolo di Marco Travaglio.
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/
“La risposta spagnola è stata indiretta ma, se possibile, ancora più dura: come riferisce il quotidiano La Vanguardia, il ministero della salute ha deciso di inviare in Africa un milione di preservativi.”
Non potremmo pensare anche noi dell’UAAR a inviare dei preservativi in Africa? naturalmente in una quantità compatibile con le nostre limitate risorse economiche.
Scusate,l’articolo è di Pino Corrias.
soluzione aids in afr….nel mondo:
un prete, un missionario, un vescovo, un arcivescovo, il segretario di stato Bagna.to
il pa…..accolgono i malati di aids…..a 90 gradi sotto il sole…………………….
In Europa c’è destra italiana e destra tedesca, belga etc che non hanno niente da vedere l’una con l’altra sopratutto con quella italiana, succube del Vaticano
Oggi il Presidente del partito UMP, cioè quello di Sarkozy ( in Italia più o meno PDL ) ha detto riferendosi alle parole della Sua Sporcizia Benedetto XVI :
Questo Papa comincia a porre problemi . C’è da chiedersi se fosse stato colpito di autismo …
Preserv… iamoci dai dogmi.
Uccidono!
Scandalose e vergognose le parole del Papa che dimostrano il totale disprezzo delle gerarchie cattoliche nei confronti della vita della gente. Altro che messaggio cristiano. Questi preti sono dei veri e propri demoni!
Mentre all’estero si criticano le parole e i pensieri del cattopapa, da noi la solita letargia dei cattocredenti ipocriti (adesso ci si mettono anche i calciatori “devoti” con dichiarazioni del tipo l’omosessualità è un peccato, fra poco, prevedo, parleranno anche le veline con frasi del tipo “difendo la famiglia cattolica” o ai miei figli “voglio trasmettere i veri valori, quelli cattolici” e avanti con questo teatro), con a capo la solita schiera di politici di destra, centro e sinistra a inginocchiarsi davanti alle gerarchie vaticane e al grande capo Josef B16. Che tristezza vivere in un paese in cui la grande massa dei cittadini ha spento il cervello!
babaciu,
l’articolo e’ di Pino Corrias, che spartisce lo stesso spazio blog con Peter Gomez e Marco Travaglio.
scusa babaciu, ho i riflessi un po’ lenti stasera, scrivo i commenti e poi dimentico di inviarli.
I preservativi possono essere pericolosi se qualcuno li buca.
1. nessuno ha spiegato in quale modo il preservativo aggrava i problemi.
2. in italia la notizia è passata praticamente inosservata, neanche una parola o sole vaghissime allusioni sui tg nazionali.
3. questo paPPa deve essere fermato, come il suo predecessore sta condannado a morte 2 generazioni di giovani africani; certe affermazioni non possono essere tollerate, chi deve intervenire per zittirlo definitivamente lo faccia subito.
troppo timidi i ministri francese e tedesco, l’abuso di professione medica è un reato grave.
spero che Obama sia più deciso.
il vaticano è potente e ricco.
può influenzare la politica interna degli stati.
è in grado di comandare a bacchetta centinaia di milioni di pecore ad encefalogramma piatto che votano, si comportano ed accettano supinamente tutto ciò che il vicedio gli ordina.
l’ingerenza religiosa nella vita laica è un problema serio che anche in futuro i governi dovranno affrontare, e non solo in italia.
@ Bruno Gualerzi
La Chiesa ha cambiato posizione nel corso della storia? Per molti versi sì, ma – soprattutto ultimamente – gli stessi uomini di Chiesa (a partire dallo stesso Benedetto XVI) tendono a presentare questi cambiamenti come cambiamenti “di metodo” e mai “di principio”.
Per esempio, sulla pena di morte: la Chiesa in passato la giustificava come “legittima difesa” della comunità; e ancora oggi, la condanna della Chiesa verso la pena di morte non è assoluta (il principio di sacralità della vita è riferito prioritariamente alla vita “innocente”): essa dice solo che (Catechismo alla mano) “oggi, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere il crimine rendendo inoffensivo il colpevole, i casi di assoluta necessità di pena di morte sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti”, e dunque lo stato dovrà preferire i metodi incruenti: un’opposizione di carattere pratico, dunque, non di principio! Sulla libertà di coscienza, Benedetto XVI ha spiegato che essa non implica affatto rinunciare all’idea che solo il Cattolicesimo sia la Verità, ma solo che, essendo tale Verità ritenuta spiegabile anche attraverso la ragione (“Dio è Logos”), va sì propagandata, ma con la persuasione e non con l’uso della forza. Anche il darwinismo è ora accettato, purché però non metta in discussione l’idea che l’uomo sia stato originariamente concepito da Dio, pur se “creato” attraverso il meccanismo dell’evoluzione. La lettura del Concilio “in continuità con la tradizione” e l’apertura ai lefebvriani vanno letti in questa direzione.
In tutto questo c’è un filo rosso che spiega la continuità dell’atteggiamento della Chiesa: è l’opposizione alla modernità intesa come “cultura della soggettività di massa”, ossia alla possibilità di ogni individuo possa liberamente progettare la propria esistenza. La ragione di questa opposizione sta nell’idea di peccato originale: a causa dell’originaria disobbedienza, la volontà di ogni uomo è inesorabilmente ed intrinsecamente malvagia: per cui tutto ciò che l’uomo compie in nome dell’autodeterminazione, cioè mettendo da parte Dio (nella scienza, nella politica, nella morale, nella sessualità, ecc.) è malvagio. L’uomo può redimersi solo rinunciando alla propria autonomia per obbedire invece al “progetto di Dio”, attraverso il sacrificio di sé, anche a costo di affrontare dolori e sofferenze.
E’ una visione che fa a pugni con la mentalità e la cultura dei moderni. Però è una visione coerente.
quando è troppo è troppo…ratzinger parla di rispetto della vita e non sa neanche cosa sia….nè la vita nè il rispetto!
@tafano
anche hitler e stalin (tolgo la maiuscola che non la meritano) erano persone coerenti, la coerenza é anche perseveranza e tutti sappiamo che perseverare è diabolico.
In ogni caso la scazzottata di mentalità la chiesa l’ha già persa, anche grazie alla sua ben nota elasticità di pensiero; sono ben pochi i cattolici che seguono le indicazioni del pontefice (già dai tempi del gran successo di nascite dovuto ai cosidetti metodi contraccettivi naturali). Resta un cattolicesimo di facciata e una incrostazione di fede, altro che coerenza o sofferenza…
Poi, per quanto riguarda la verità spiegabile etc.etc. “dio è Logos” la trovo una spiegazione di una coerenza abbagliante.
Ma probabilmente parlo così perchè sono intrinsecamente malvagio…
W papa razzi (che fra noi atei e quello costretto a fare “il lavoro sporco”).
Rassegna stampa dei giornali in TV. Più o meno tutti aprono con le critiche al papa… in Europa, sia ben chiaro, non sia mai che le muova anche qualcuno – qualcuno di quelli che dovrebbero rappresentare tutti noi – qui dalle nostre parti. Ma c’è qualcuno che si distingue anche in questo: Il Foglio di Giuliano Ferrara. Che non sembra contare molto anche se occupa il suo bravo posto fra la stampa nazionale che gode di sovvenzioni pubbliche, ma che è interessante perché supera di gran lunga, nella difesa del papa, Avvenire e Osservatore Romano messi insieme. Questi ultimi, assieme a qualche altro giornale, si preoccupano più che altro di ‘chiarire’ cosa ha detto veramente il papa, feainteso neanche fosse un Berlusconi qualsiasi; Ferrara invece, libero da necessità diplomatiche, parla – adesso non ricordo le parole precise – di ignobile attacco franco-tedesco a quel faro di civiltà che è il papa, tutti ipocriti che si premurano di salvare vite con l’uso dei preservativi e poi sono favorevoli a quello sterminio di massa che è l’aborto legalizzato. Solo colore? Forse, ma credo che rappresenti proprio quella tendenza oltranzista che la chiesa ufficiale deve soffocare per non esporsi troppo, ma che, in gran parte dei suoi dirigenti e in tanta parte dei fedeli, in realtà pensa.
Nel panorama dei giornali stranieri spicca poi a mio avviso, perchè si presta a tante considerazioni, la presa di posizione di un teologo francese che praticamente non salva niente dell’operato di questo pontefice, e con parole molto dure… ma che non per questo abbandonerà la chiesa cattolica. Una sola considerazione, fra le tante possibili: ecco un altro di questi teologi sempre pronti ad avere a che fare con le realtà trascendenti (la chiesa come istituzione divina), e mai disposti ad abbandonarla anche quando colgono lucidmente quanto poco questa istituzione si curi della realtà storica, qella con cui tutti noi abbiamo a che fare.
L’unico preservativo dannoso è stato quello non utilizzato dal padre di B16
Samane il Tempo.it riporta l’ ennesima sparata di Acquasanta : IN AFRICA NON C’ E’ ATEISMO! ormai l’ aterosclerosi, oltre al resto, se l’ è preso. CIAO!
@Tafano
Non scherziamo, le frasi di quella mina vagante di Ratzinger potrebbero costare parecchio caro a milioni di persone, in Africa ma non solo.
Avere rapporti solo per gli scopi prefissati dalla chiesa è impossibile, gli stessi papaboys lo dimostrano ai raduni come anche gli stessi preti (pedofili e non).
Premesso quindi che ad andare contro natura non ci si riesce (non fare sesso è contro il desiderio naturale di farlo a più non posso), il predicare che il preservativo non aiuta nei confronti dell’AIDS ma anzi lo aumenta, è come minimo tentato omicidio.
Non è ammissibile che si vada a predicare cose di questa gravità, soprattutto in paesi del terzo mondo, dove la cultura è arretratissima e queste stupidaggini potrebbero venire prese sul serio.
Ciao a tutti
“In Africa non c’è ateismo”: un modello, dunque… per le loro scorribande.
Penso che il papa sia affetto da una specie di sindrome teologico teocratica.
nephylim scrive:
18 Marzo 2009 alle 18:13
È quasi come dire che se, durante un’epidemia, uno non volesse ammalarsi di polmonite, basta che costui smetta di respirare. Oppure durante un’epidemia di colera, che smetta di bere. Il sesso è un bisogno naturale e fisiologico; non si morirà direttamente astenendosene, ma è assurdo pretendere che per questioni morali religiose ci si rinunci e si sia privati dei mezzi di profilassi necessari alla garanzia della propria incolumità. Se voialtri cattolici siete felici così, fate pure, non ve lo si impedisce. Ma è criminale voler imporre le vostre scelte a tutta l’umanità in nome di un’ideologia che è anche in questo dettaglio rigettata dalle masse e che è stata ampiamente dimostrata falsa dalla scienza medica.
# Tafano scrive:
18 Marzo 2009 alle 22:49
A parte l’abbaglio dell’assumere la coerenza come un valore, cui ha ben risposto odino alle 2:20, aggiungo, ancora una volta, il punto che vi “dimenticate” sempre, puntualmente di prendere in considerazione: la morale cattolica, con tutta la sua coerenza, è liberamente praticabile per libera scelta da parte di tutti i credenti cattolici. Viviamo in uno stato libero, democratico e laico in cui non si dovrebbe fare discriminazione in base al credo religioso. Ma, per la stessa ragione, è sbagliato, è assurdo, antistorico, antisociale pretendere di imporre per legge i propri valori etici di matrice religiosa all’intera popolazione nazionale. È contro questo che gli agnostici e gli atei si battono, non contro la coerenza della dottrina cattolica che io per primo riconosco per quanto la trovi orrenda e aliena dal mio sentire.
Ma va?
per conoscenza:
19 Marzo 2009
Intervista a Ciantia medico di Avsi
Il successo dell’UGANDA dà ragione al Papa
La posizione del Papa sull’Aids? Realista, ragionevole e scientificamente fondata. Parola di un medico che da anni si misura col problema in uno dei Paesi africani dove il virus ha colpito più duramente, l’Uganda, e dove le strategie di contrasto hanno portato a risultati molto signifiçativi, fino a farne un modello. Filippo Ciantia ci vive dal 1980 con la moglie e otto figli. È il rappresentante regionale dell’ong italiana Avsi per la Regione dei Grandi laghi ed è autore di numerosi interventi su riviste scientifiçhe. In uno di questi, pubblicato su Lancet, ha messo in evidenza l’effiçacia della dottrina cattolica nell’affronto dell’Aids.
In che senso Benedetto XVI esprime una posizione realista?
La strategia vincente di fronte al virus non può essere meramente sanitaria e farmacologica. Si vince tenendo conto di tutti i fattori che costituiscono la persona. I dati dimostrano che l’Aids è diminuito solo nei Paesi in cui si è lavorato per modifiçare i comportamenti sessuali e gli stili di vita delle persone, cosa che a sua volta deriva da un lavoro di informazione e educazione che coinvolge le famiglie, le donne, le scuole. È accaduto così in Kenya, Etiopia, Malawi, Zambia, Zimbabwe e soprattutto qui in Uganda. Ma per ottenere risultati bisogna avere il coraggio di scelte forti, come hanno fatto da queste parti…
Quali scelte?
Il cuore del problema sta nella modifiçazione dei comportamenti, per esempio i rapporti sessuali a rischio contemporanei con più partner, che in Africa sono molto diffusi. C’è una notevole ritrosia a intervenire su questo terreno perché si dice che in nome della libertà non è lecito intromettersi nelle scelte della gente. Ma questa è una posizione ipocrita. Come la mettiamo allora con le campagne contro il fumo, l’alcol, la droga che si vanno moltiplicando? Anche questa è invasione di campo? Se un comportamento mette a rischio la salute, astenersi dall’intervenire per cercare di modifiçarlo significa in realtà danneggiare le persone che lo mettono in atto e l’intera società.
Quindi la Chiesa non fa invasione di campo parlando di astinenza e fedeltà al partner?
La Chiesa fa il suo mestiere e, facendolo, contribuisce al bene di tutti. Non c’è un posto al mondo dove l’Aids sia diminuito senza un cambiamento radicale dei comportamenti sessuali. Ma per arrivare a questo si deve lavorare a livello educativo, non ci si può certo accontentare di distribuire preservativi, confidando nel loro effetto taumaturgico e deresponsabilizzando la gente. Lo ha capito bene il governo ugandese che ha LAICAMENTE lanciato con successo la strategia dell’ABC.
In cosa consiste l’ABC?
Alle persone viene consigliata l’astensione dai rapporti (Abstinence), la fedeltà al partner (Being faithful) e – in casi molto particolari e solo per certe, limitate categorie di persone – l’uso corretto del profilattico (Condom use). Risultato? La prevalenza dell’Hiv è passata dal 15% del 1992 al 5% del 2004. E sa qual è stato il costo dei programmi avviati per favorire la modifiça degli stili di vita? 23 centesimi di dollaro a testa. Ha ragione il Papa: siamo di fronte a una tragedia che non può essere vinta solo con i soldi. Serve una strategia multilaterale che metta al centro il bene della persona.
Cosa vuol dire concretamente?
Promozione della condizione femminile, sostegno a chi è colpito dal virus con i farmaci (la gratuità è un elemento fondamentale e rischia di venire colpito dagli effetti della crisi economica), lotta allo stigma e alla discriminazione nei confronti dei malati, campagne di educazione preventiva nelle scuole primarie raggiungendo i bambini prima che diventino sessualmente attivi. E per raggiungere questi obiettivi, non si può prescindere dal fattore comunitario.
Perché è fondamentale questo elemento?
In una società come quella africana è necessario coinvolgere i leader religiosi e le comunità locali. In Uganda molte organizzazioni si sono prese cura degli orfani (che sono due milioni e mezzo), hanno aiutato le famiglie colpite, si sono prodigate nell’attività educativa e soprattutto hanno fatto compagnia ai malati. Come fanno quelli del Meeting Point, il partner locale di Avsi, che da anni aiutano migliaia di donne a Kampala e in altre città.
Cosa fanno?
Promuovono corsi di igiene e salute, prestiti per piccole attività lavorative, distribuiscono cibo. Molte donne sono state aiutate a capire che la loro esistenza è più grande della malattia, hanno cominciato il trattamento antiretrovirale che prima rifiutavano perché si sentivano finite, si aiutano a vicenda a prendere le medicine. Se una di loro muore, i figli vengono presi in casa da un’altra. Si sentono amate da qualcuno che le considera importanti. È un piccolo miracolo quotidiano, un’esperienza d’amore più contagiosa del virus. Filippo Ciantia
mah non ‘e’ che i tg rai facciano riferimento a quel tempo che fu’, quando si chiamava eiar
invece di rai e il fu duce faceva ,come mi sembra oggi, il parlamento comunella con il santo uffizio? e il paese ITALIA era asservito a questa famelica setta.
…a dire il vero anche Hitler era coerente con la sua logica antisemita, Hitler non tradiva la sua convinzione che gli ebrei fossero una razza inferiore quindi da sterminare in campi di concentramento. Dunque potremmo dire che non ha importanza cosa si dice, ma ha importanza se si e’ coerenti con le proprie idee, anche se queste sono allucinantemente paradossali e totalmente inaccettabili in alcun modo? Non direi. Il fatto che un personaggio cosi’ paradossale com il Pontefice abbia sempre il diritto di dire cio’ che pensa e’ una cosa (tutti hanno il diritto di dire cio’ che pensano, un fatto totalmente differente e’ accettare passivamente un’unica cosa del suo pensiero, ovvero la sua coerenza! C’e’ ben altro oltre alla coerenza. Effettivamente la chiesa per secoli era coerente con la sua geografia, ovvero che la terra fosse piatta… e chi provava a dire il contrario (alcuni scienziati italiani dell’epoca ne sanno qualcosa…) veniva messo immediatamente “al posto suo”. Allora fanno bene Francia, Spagna Germania e UE a mettere ben in chiaro le cose come stanno
Il papa e’ coerente con la sua logica ed il suo pensiero
LA SUA LOGICA ED IL SUO PENSIERO FANNO ACQUA DA TUTTE LE PARTI!
ma i credenti son così ottusi, perchè non si ribellano ad un capo che da segni di squilibrio?
Ragazzi ma ancora c’è chi tira fuori la storia dell’Uganda e dei presunti successi della dottrina cattolica? Vedo che certe mistificazioni sono dure a morire.
In Uganda la dottrina ABC ha funzionato (e purtroppo MOLTO MENO di quanto non dicano i dati inizialmente strombazzati) solo quando c’è stata una distribuzione dei condom (la C di ABC). Infatti, quando il governo cattolico ugandese, nel 2002, ritira dalla circolazione i preservativi (su pressione di bush e del vaticano) immediatamente i casi di aids quasi raddoppiano! Da 70.000 nel 2003 a circa 130.000 nel 2005. Direi che è la migliore smentita possibile alle farneticazioni di B16. Peccato che questa smentita è costata la vita a un sacco di persone.
http://www2.ohchr.org/english/bodies/hrc/docs/ngos/CRR.pdf
http://www.independent.co.uk/news/world/africa/public-health-and-religion-aids-america-abstinence-480593.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Prevenzione_dell'AIDS
http://it.wikipedia.org/wiki/Uganda
Mi è piaciuto molto l’intervento di paniscus delle 19:03 di ieri.
Al riguardo, una battuta per me bellissima è quella fatta da Vergassola ieri sera nella trasmissione “Parla con me”:
“Santità Benedetto ….Sedice(s)simo ….meno cazzate?????
Temo che quando si comincia a dare i numeri, in senso letterale, diventi difficile, nonostanze le apparenze, portare prove in favore di una tesi o della tesi opposta. Naturalmente non perché i numeri nella maggior parte dei casi non siano indicativi più di qualsiasi altro dato di un fenomeno, ma perché quando devono essere rappresntativi delle oggettive dimensioni di fenomeni complessi, difficili da definire proprio in termini quantitativi essendo troppe la varianti da considerare, ognuno può sempre trovare la possibilità di tirarli dalla propria parte. Ciò non vuol dire che non si debba controbattere con numeri altri numeri quando sono palesemente manipolati, ma in certi casi, come a mio parere questo che si sta discutendo, forse è più producente puntare sugli aspetti ‘culturali’ del fenomeno già così eloquenti di per sé.
chissà come mai dall’Italia nessuno ha detto niente….
@ Bruno G.
Il tuo post delle 13.28 è asaustivo.
caro Bruno,
ahimè, credo che le cose stiano all’esatto opposto. Gli aspetti “culturali” di problemi simili possono essere estremamente fluidi e soggettivi, e ci si può arrovellare per anni su valutazioni, idee, sensazioni senza venire a capo di nulla. In questo i preti di ogni credo ed era sono imbattibili: discorsi, chiacchere, metafore poetiche, appelli al sentimento. Poi, fuori, c’è la dura realtà: che, proprio in questi casi, certo non si esaurisce con la statistica, ma ancor meno con le diatribe delle opposte interpretazioni culturali. Nei dati Ugandesi non ci sono affatto margini di interpretazione: è tutto lì on line, basta leggere.
Se no va a finire sempre che gli intellettuali e i preti parlano, si indignano e discettano, e intanto i poveri muoiono di Aids e di fame.
@ AleG.
Forse hai ragione, ma forse anch’io dovevo spiegarmi meglio. Intanto continuo a pensare – un esempio l’abbiamo proprio su questo post – che i numeri certamente contano, ma, quando assumono certe dimensioni vi si può giocare dentro rilanciando in questo modo la palla alla fiducia (leggi ‘fede’) che ne orienta la lettura. Ecco perché, proprio per non cadere in questo cul de sac, parlavo di aspetti ‘culturali’, messo tra virgolette perché intendevo, certamente riferirmi ai principi, ma soprattutto a quegli aspetti esistenziali che impongono giudizi non rimandabili in quanto milioni di persone stanno morendo adesso, e questi giudizi se condivisi si tradurrebbero subito in volontà e azione polica. Lungi da me l’idea di condurre una battaglia culturale sulla pelle di queste popolazioni. A questo, come giustamente rimarcavi, ci pensa già il papa, le cui proposte alternative avrebbero effetti, ammesso che ne avessero, nei soliti tempi eterni (là dove tutto si risolve per il meglio…).
Dice un detto: Prima di aprire la bocca mettere in moto il cervello.
Si potrebbe personalizzarlo in: Prima di aprire la bocca coprirsi il capo con un preservativo!
Sono stato da poco in Africa, paese dello Swaziland. Percentuale di malati di AIDS altissima. Lì regna la poligamia di Stato. ANche il re ha più di 10 mogli. Notizia di qualche mese fa (prima dell’arrivo del papa), il re ha suggerito la CASTITA’ per evitare l’AIDS, perchè il preservativo, pare, non abbia garantito neanche lui.
@don alberto
Puoi riportare quello che ti pare, ma in un paese dove l’AIDS è dilagante, il dire che l’uso del preservativo non aiuta nella diminuzione della trasmissione della malattia ma anzi la aumenta, in una società civile e non sottomessa al papa di turno sarebbe da considerarsi un tentato omicidio.
Ciao a tutti
Come disse una volta Umberto Eco, in casi come questi mi vergogno di essere italiana. Il silenzio delle istituzioni politiche equivale a concordare con i discorsi da assassino di BXVI.
E poi sta gente è contro l’aborto!
Quanto riportato du wikipedia. Il re non è cristiano ma animista.
“Nel 2001, in parte con motivazioni legate alla lotta all’AIDS, Mswati III ha introdotto la legge della castità, che impone la castità femminile fino al compimento del ventiquattresimo anno di età. Recentemente sono state concesse deroghe per alcune giovani spose”.
caro don, certo è che l’astinenza e la fedeltà sono armi ottime contro l’aids, ma quando queste non ci sono il preservativo è l’unica arma valida. I religiosi che si trovano in africa che hanno contratto l’aids sicuramente non si sono astenuti, nn sono stati fedeli, ma se avessero usato il gondone non avrebbero contratto l’aids…e come loro tutti gli altri.
PS e tu prete, lo usi o sei a rischio?
le parole del Papa sono gravissime. D’accordo che la posizione del Vaticano sul preservativo è chiara ed è la stessa da anni,, ma qui si parla dell’inutilità del preservativo alla diffusione dell’AIDS, e per di più in un paese come l’Africa, dove questa malattia è una piaga più che in altri continenti. Le parole del Papa sono biasimabili e inaccettabili per ogni forma di pensiero civile.
Scioccante il silenzio italiano in merito…
La castità è un rimedio alla diffusione dell’aids?
Vero.
E per eliminare i morti sul lavoro?
Basta non lavorare.
E le vittime della strada?
Se stiamo lontani dalle strade risolviamo il problema.
Tra i cattolici americani si fa anche strada l’idea di chiedere l’impeachment per b4x4
http://newsweek.washingtonpost.com/onfaith/guestvoices/2009/03/impeach_the_pope.html
Io spero invece che il “brav’ uomo” resti al suo posto ancora qualche annetto, in modo da concludere bene l’opera iniziata.
@ Lello
Qui trovi qualcosa a proposito delle “reazioni” dei ns. politici
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/03/18/una-battaglia-per-esempio-3/
Già alcuni anni fa dicevano che il preservativo non garantiva l’assoluta incolumità. Dati scientifici. La distribuzione, poi, ad opera di speculazioni varie (come sempre capita in Africa specie da parte di ditte farmaceutiche francesi e tedesche) induce le persone ai rapporti sessuali “tanto ho il preservativo”. Ecco il motivo per cui non si risolve il problema. Ripeto: dati scientifici.
PARLA IL MEDICO FILIPPO CIANTIA
Aids: «Il successo dell’Uganda
dà ragione al Papa»
La posizione del Papa sull’Aids? Realista, ragionevole e scientificamente fondata. Parola di un medico che da anni si misura col problema in uno dei Paesi africani dove il virus ha colpito più duramente, l’Uganda, e dove le strategie di contrasto hanno portato a risultati molto significativi, fino a farne un modello. Filippo Ciantia ci vive dal 1980 con la moglie e otto figli. È il rappresentante regionale dell’ong italiana Avsi per la Regione dei Grandi laghi ed è autore di numerosi interventi su riviste scientifiche. In uno di questi, pubblicato su Lancet, ha messo in evidenza l’efficacia della dottrina cattolica nell’affronto dell’Aids.
In che senso Benedetto XVI esprime una posizione realista?
La strategia vincente di fronte al virus non può essere meramente sanitaria e farmacologica. Si vince tenendo conto di tutti i fattori che costituiscono la persona. I dati dimostrano che l’Aids è diminuito solo nei Paesi in cui si è lavorato per modificare i comportamenti sessuali e gli stili di vita delle persone, cosa che a sua volta deriva da un lavoro di informazione e educazione che coinvolge le famiglie, le donne, le scuole. È accaduto così in Kenya, Etiopia, Malawi, Zambia, Zimbabwe e soprattutto qui in Uganda. Ma per ottenere risultati bisogna avere il coraggio di scelte forti, come hanno fatto da queste parti…
Quali scelte?
Il cuore del problema sta nella modificazione dei comportamenti, per esempio i rapporti sessuali a rischio contemporanei con più partner, che in Africa sono molto diffusi. C’è una notevole ritrosia a intervenire su questo terreno perché si dice che in nome della libertà non è lecito intromettersi nelle scelte della gente. Ma questa è una posizione ipocrita. Come la mettiamo allora con le campagne contro il fumo, l’alcol, la droga che si vanno moltiplicando? Anche questa è invasione di campo? Se un comportamento mette a rischio la salute, astenersi dall’intervenire per cercare di modificarlo significa in realtà danneggiare le persone che lo mettono in atto e l’intera società.
Quindi la Chiesa non fa invasione di campo parlando di astinenza e fedeltà al partner?
La Chiesa fa il suo mestiere e, facendolo, contribuisce al bene di tutti. Non c’è un posto al mondo dove l’Aids sia diminuito senza un cambiamento radicale dei comportamenti sessuali. Ma per arrivare a questo si deve lavorare a livello educativo, non ci si può certo accontentare di distribuire preservativi, confidando nel loro effetto taumaturgico e deresponsabilizzando la gente. Lo ha capito bene il governo ugandese che ha laicamente lanciato con successo la strategia dell’ABC.
In cosa consiste l’ABC?
Alle persone viene consigliata l’astensione dai rapporti (Abstinence), la fedeltà al partner (Being faithful) e – in casi molto particolari e solo per certe, limitate categorie di persone – l’uso corretto del profilattico (Condom use). Risultato? La prevalenza dell’Hiv è passata dal 15% del 1992 al 5% del 2004. E sa qual è stato il costo dei programmi avviati per favorire la modifica degli stili di vita? 23 centesimi di dollaro a testa. Ha ragione il Papa: siamo di fronte a una tragedia che non può essere vinta solo con i soldi. Serve una strategia multilaterale che metta al centro il bene della persona.
Cosa vuol dire concretamente?
Promozione della condizione femminile, sostegno a chi è colpito dal virus con i farmaci (la gratuità è un elemento fondamentale e rischia di venire colpito dagli effetti della crisi economica), lotta allo stigma e alla discriminazione nei confronti dei malati, campagne di educazione preventiva nelle scuole primarie raggiungendo i bambini prima che diventino sessualmente attivi. E per raggiungere questi obiettivi, non si può prescindere dal fattore comunitario.
Perché è fondamentale questo elemento?
In una società come quella africana è necessario coinvolgere i leader religiosi e le comunità locali. In Uganda molte organizzazioni si sono prese cura degli orfani (che sono due milioni e mezzo), hanno aiutato le famiglie colpite, si sono prodigate nell’attività educativa e soprattutto hanno fatto compagnia ai malati. Come fanno quelli del Meeting Point, il partner locale di Avsi, che da anni aiutano migliaia di donne a Kampala e in altre città.
Cosa fanno?
Promuovono corsi di igiene e salute, prestiti per piccole attività lavorative, distribuiscono cibo. Molte donne sono state aiutate a capire che la loro esistenza è più grande della malattia, hanno cominciato il trattamento antiretrovirale che prima rifiutavano perché si sentivano finite, si aiutano a vicenda a prendere le medicine. Se una di loro muore, i figli vengono presi in casa da un’altra. Si sentono amate da qualcuno che le considera importanti. È un piccolo miracolo quotidiano, un’esperienza d’amore più contagiosa del virus.
Filippo Ciantia
@Ester
Dal dire che il preservativo non dà garanzia assoluta, e benchè non abbia letto niente del genere posso anche crederlo, a dire una cialtronata del tipo che l’uso del preservativo aumenta addirittura la diffusione dell’AIDS, c’è un pochino di differenza. Non credi anche tu?
Ciao a tutti
@Daniele
Ma non ci credo, non leggi nemmeno quello che qui si scrive.
Hai riportato quella tremenda pappardella senza nemmeno vedere che ci aveva già torturato don Alberto.
Ed io una risposta l’avevo già data a lui.
Ciao a tutti
E daje con questa leggenda dell’Uganda (vedi sopra). Guarda che non è che a furia di ripeterla diventa vera.
OK da oggi tutti quelli che usano preservativi affrica compresa saranno arsi sul rogo,
cosi vi imparerete, che quello che dice il duce ,di tutti i cattocredenti e’ cosa da prendere sul serio. E cosi vi imparate a non obbedire SEIG HEIL…… SEIG HEIL ……HAI B 16
Caro Andrea, la questione sta nel fatto che se uno ha il preservativo è incoraggiato ad usarlo e le possibilità di contagio aumentano. Così dicono alcuni medici ricercatori.
La questione, poi è fisica: il lattice del preservativo ha dei pori che bloccano il passaggio degli spermatozoi ma non quello del virus che ha dimensioni molto minori. Tutto qua.
Cara Ester, il fatto di avere gli organi sessuali incoraggia all’uso, altro che il preservativo. Il preservativo diminuisce drasticamente la possibilità di contagio durante un atto (il rapporto sessuale) che avverrebbe a prescindere.
Cerchiamo di vedere i fatti con oggettività.
Leggi un pò qui:
http://www.corriere.it/esteri/09_marzo_18/ministro_papa_profilattico_e2d8b984-13bd-11de-9b77-00144f02aabc.shtml
Ciao a tutti
X Andrea
Toh, hai ragione, l’hanno già postata! beh d’altra parte io non sono mica coperto dall’infallibilità papale 🙂
Byeezzzzz
Spero che questi non li abbiano già postati!!! 😉
http://www.documentazione.info/article.php?idsez=9&id=810
http://www.documentazione.info/article.php?idsez=9&id=598
http://www.documentazione.info/article.php?idsez=9&id=536
http://www.documentazione.info/article.php?idsez=9&id=153
sappiamo tutti che il preservativo non è infallibile ma è,in ogni caso, una buona occasione per salvare la pellaccia a un po’ di gente….dire il contrario significa mandarla al patibolo.
anche questa volta la Chiesa ha perso l’occasione per fare qualcosa di buono per l’umanità-
“PS e tu prete, lo usi o sei a rischio?”
la “U” di uaar sta per Umoristi?
Ma cosa ne saprà mai B16 di preservativi e fiki fiki se il suo partner neanche esiste?
@don alberto
“PS e tu prete, lo usi o sei a rischio?”
la “U” di uaar sta per Umoristi?
——————–
La “U” sta per “Unione”, in compenso la “R” sta per “Razionalisti”. 🙂
Ciao a tutti
A proposito, credo che una delle prossime campagne dell’Uaar dovrà riguardare proprio l’uso del preservativo e la relativa posizione della chiesa cattolica. 😉
Per Lorenzo:
Recentemente, una rivista britannica di medicina, il Lancet, ha criticato la Chiesa per la sua opposizione all’uso dei preservativi. Un editoriale pubblicato sull’edizione del 26 gennaio rimprovera a Benedetto XVI di non voler cambiare la linea della Chiesa per consentire ai cattolici di far uso del preservativo al fine di evitare l’eventuale contagio con il virus dell’HIV/AIDS.
Tuttavia, il presupposto secondo cui il preservativo sarebbe la soluzione contro le malattie sessualmente trasmesse si sta dimostrando sempre di più infondato. Il British Medical Journal ha pubblicato, nell’edizione del 26 gennaio, un forum sulla questione del preservativo, in cui figurano articoli sia a favore sia contro.
Ma anche gli articoli di Markus Steiner e Willard Cates, a favore dei preservativi, ammettono che, in aggiunta all’uso del profilattico, è necessario adottare comportamenti volti ad evitare o ridurre i rischi di contagio. Fra tali misure gli autori citano la tardiva iniziazione all’attività sessuale e la fedeltà reciproca dei partner. Fra gli autori “contro” vi è Stephen Genuis che scrive chiaramente: “Anzitutto, il preservativo non può essere considerato come la risposta definitiva al contagio sessuale perché esso assicura una protezione insufficiente contro la trasmissione di molte malattie comuni”. Genius sottolinea anche che: “La ricerca epidemiologica ha dimostrato ripetutamente che la diffusa familiarità con il preservativo e la maggiore consapevolezza sui rischi infettivi di fatto non comporta l’adozione di scelte sessuali più sicure”.
Sarà interessante se nella campagna che si intende iniziare non ci fossereo solo dei preconcetti o meglio dei pregiudizi ma ricerche serie e documentate. Nessuno ha alzato la voce contro le speculazioni di Francia e Germania grazie all’invio di preservativi nei paesi ove cresce l’epidemia di HIV. E’ facile alzare la voce per difendere i propri interessi: nessuno questo lo dice, vero?
Il disinteresse occidentale verso l’Africa
Infine solleviamo un dubbio: non è che tanto accanimento polemico su un tema in fondo assodato per gli esperti serve a distrarre da qualcosa? Un’idea ci è venuta leggendo un articolo di Riccardo Bonacina pubblicato ieri sul sito del settimanale Vita (e segnalato nel suo blog ieri dal giornalista Andrea Tornielli) in cui riporta i dati di un rapporto dell’Ocse che sottolinea il disinteresse dei paesi occidentali nei confronti dell’Africa. Ecco le sue parole: “a salire in cattedra, oggi, sono stati gli stessi responsabili di aver fatto carta straccia di tutti gli impegni internazionali da qualche decennio in qua… A parlare sono gli stessi rappresentanti di quei Governi che non arrossiscono neppure per aver fallito e tradito l’obiettivo fissato alla conferenza di Barcellona del 2002 di destinare agli aiuti internazionali lo 0,33 per cento del PIL entro il 2006. Di aver tradito e fallito un ulteriore impegno, quello preso nel 2004 sugli Obiettivi del Millennio, quando firmarono e controfirmarono con inchiostro invisibile l’impegno di innalzare la quota per la cooperazione allo sviluppo sino allo 0,7% del Pil entro il 2015. E ancora la promessa del G8 2005 che disse di voler raddoppiare l’aiuto all’Africa. Come stiano le cose l’ha spiegato poche settimane fa l’Ocse.”I Paesi donatori avevano promesso di aumentare i loro finanziamenti di circa 50 miliardi di dollari l’anno entro il 2015, a partire dai livelli del 2004 – si legge nel Development Co-operation Report pubblicato in questi giorni – ma le proiezioni dell’OCSE rispetto alla destinazione di questi fondi registrano una caduta complessiva di circa 30 miliardi ciascun anno. I numeri sono abbastanza eloquenti: tra 2006 e 2007 i Paesi di area Ocse hanno diminuito il loro impegno dell’8,5% a livello internazionale, con punte del 29,6% per il Regno unito, del 29,8% del Giappone, del 16,4% della Francia e dell’11,2% del Belgio. Anche l’Italia perde terreno: meno 2,6% nel 2007”.
Non per difendere il papa sembrando la classica bigottona, ma io sinceramente con una persona di cui non conosco con certezza lo stato sierologico non lo farei neanche col preservativo.
Con questo non voglio dire che non sia un efficace metodo di protezione, ma io avrei paura ugualmente.
Comunque dire che intensifica il diffondersi della malattia….semmai sarà il contrario.
OK,BenedettoXVI ha detto delle bestialita’e per fortuna da piu’ parti(non dai politici italiani)
si sono levate proteste,ma non dimentichiamoci che B16 ha solo ribadito l’ottusa linea del-
la chiesa cattolica e che il suo predecessore osannato a dx e sx e in odore di santita’,duran-te il suo pontificato ha piu’ volte ribadito che l’uso di qualsiasi anticoncezionale e’ un offesa
a Dio.
Facci mia e riporto la seguente frase da me letta oggi su di un quotidiano:
“LA CHIESA CATTOLICA NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE”
Questo papa mi sa che comunquue in ogni caso non sarà mai molto osannato, le critiche che riceve sono troppe.
[…] le nette prese di posizione dei governi europei contro le parole di Benedetto XVI (nel frattempo si è aggiunto anche il premier del Lussemburgo, […]
L’articolo citato da Ester e’ questo, dal BMJ del 26 gennaio 2008:
( http://www.bmj.com/cgi/content/full/336/7637/184 )
Dire che il preservativo non e’ una garanzia contro la trasmissione delle malattie sessuali e’ come dire che la cintura di sicurezza non garantisce dai traumi in caso di incidente o indossare il casco sulle piste da sci: nessuno strumento di sicurezza garantisce niente, ma il comprendere l’importanza di uno strumento di prevenzione e di adottarne l’uso, e’ gia’ di per se’ una prova di sensibilita’ e di consapevolezza del rischio. Questo comprende anche l’informazione corretta sull’uso dello strumento: e’ ovvio che distribuire preservativi senza spiegare come usarlo (per es. non due volte lo stesso!) fa parte della campagna di prevenzione. Nell’articolo mi sembra che il ruolo del preservativo in questo ambito di prevenzione siano definito come fondamentale.
Ester,
l’interesse dell’occidente verso l’Africa non c’e’. Non c’e’ mai nessun interesse sincero in politica. L’interessamento verso l’epidemia in Africa e’ un passo obbligato verso l’opinione pubblica, sia perche’ l’Africa non e’ un barattolo sotto vuoto, e se hanno un’epidemia la’, si rischia anche qui, e ovviamente bisogna far vedere ai loro elettori che ci si e’ mossi in tempo.
Quanto ai finanziamenti, non e’ proprio il momento giusto, e a livello di opinione pubblica sanno benissimo che possono risparmiare quei soldi senza che nessuno trovi molto da dire.
Cara Sandra, il Papa non ha fatto altro che ribadire questo. Ma siccome la discussione è segnata da pregiudizi e insulti evidentmente si è perso il senso di un discorso che non può sposare una speculazione su persone.
Ho una zia che opera in Africa in mezzo alle persone malate di AIDS e tocca con mano ogni giorno il fallimento di politiche, anche Europee, dove credono di risolvere il probelma della difusione dell’AIDS con il preservativo. E così li distribuiscono come si distribuisce l’acqua durante gli incendi estivi. Evidentemente così mettono a tacere la propria coscienza perchè il loro dovere lo hanno fatto (e versano valanghe di risorse alle solite multinazionali e ditte farmaceutiche). In tutti questi anni, con milioni di preservativi distribuiti, l’AIDS è aumentato (e non ditemi che ciò è a causa della Chiesa che dice no ai preservativi, perchè in alcuni paesi non c’è la CHiesa ma l’AIDS sì). Chiederei un impegno maggiore di tutti e non possiamo delegare ad un condom la soluzione di una grave problema. Se i fondi spesi per i preservativi fossero investiti per una sana formazione forse le cose andrebbero meglio. Ma formare paesi poveri è pericoloso perchè non si possono più sfruttare come vogliamo. Ma non vi accorgete che tutti cercano il modo migliore per eliminare gli africani per continuare a sfruttare le risorse che vi sono? Ma perchè non vi accorgete che tutti vogliono la distruzione della cultura africana per rendere l’Africa la spazzatura del mondo? Ma perchè non dite queste cose?
@d Andrea
“in compenso la “R” sta per “Razionalisti”. ”
Una “R” su una tessera rende “razionalisti”, tanto quanto una “registrazione di battesimo” rende “cristiani”
L’assurdo della questione non è nelle dichiarazioni del papa, che ha detto delle boiate incredibili, quanto, nel fatto del voler far passare “ANCORA OGGI” per attendibili i presupposti di una moralità che nel corso dei secoli ha fatto sfraceli.
Il papa non ha detto che il preservativo non va usato, bensì che non risolve il problema dell’aids. E questo, è effettivamente vero. Occorre una colonizzazione del pensiero ed una sensibilizzazione culturale ancora oggi per i paesi industrializzati e assai piu benestanti del mondo, figuriamoci per quelli africani.
Ma la boiata sta proprio in questo: come si può pensare di infondere messaggi di questa portata in una popolazione che ha di per se deficit culturali, socio-economici e di pensiero talmente precari da paragonarsi quasi ad una cultura ancora allo stato tribale?
Da questo, ne scaturisce la menzogna e la falsità di una posizione ideologica morale che ha letteralmente manipolato le coscienze del mondo nel corso dei secoli.