Testamento biologico, cominciata la discussione in Senato

Nel giorno in cui è cominciata la discussione in Senato sul ddl Calabrò, il capo del governo pone una pesantissima ipoteca sulla futura legge sul testamento biologico. Silvio Berlusconi ha infatti fatto recapitare a tutti i senatori del PDL una lettera con cui chiede loro “di contemperare l’etica della convinzione con quella della responsabilità”, assolvendo così “a un impegno che sono certo anche tu non intendi disattendere”. La missiva è all’insegna dell’unità, anche futura, su posizioni non laiche: “a pochi giorni dal primo congresso nazionale del PDL è davvero importante riuscire a dare sostanza a quei principi che dovranno unirci per decenni».
Le votazioni, ricordiamo, si svolgeranno a scrutinio segreto, circostanza che forse preoccupa un poco il premier. A sentire Paola Binetti non dovrebbe: la deputata teodem ha infatti invitato il suo partito, il PD, a convergere sul testo della maggioranza. Del gruppo PD al Senato fa comunque parte anche Umberto Veronesi, intervenuto oggi in aula: una tale legge, ha sostenuto il noto oncologo, non dovrebbe essere promulgata, “perché oltre che impugnata per incostituzionalità non potrebbe che essere disattesa” anche dai medici.
Dalla società civile si leva la voce della Federazione Italiana per la Cremazione. Un suo documento dei giorni scorsi denuncia “un fatto di estrema gravità: con una legge dello Stato si cerca di impedire l’esercizio di libertà fondamentali della persona”. Il testo sottolinea come “nel nostro Ordinamento e negli Ordinamenti sovranazionali esista già un vasto insieme di riferimenti normativi che consentirebbero di realizzare una buona legge”. La FIC ha elaborato diversi emendamenti sottoposti ai senatori della Repubblica.

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16 commenti

Aldo

faccio semplicemente osservare che a Natasha Richardson dopo due giorni di coma hanno staccato la spina e nessuno ha protestato.

Cris

Roma, 14 mar. (Adnkronos) – “La liberta’ di coscienza e’ un principio intangibile che va rispettato nel modo piu’ assoluto”. A sottolinearlo e’ stato il premier Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con l’assemblea ‘Riformatori liberali’. Il Cavaliere ricorda che i ‘Riformatori liberali’ guidati da Benedetto Della Vedova hanno avuto una posizione diversa sul caso Englaro, ma hanno “espresso il loro dissenso sempre con grande chiarezza e lealta’. Comunque voglio dirvi che su tutti i temi sensibili, a cominciare da quelli di bioetica, il principio della liberta’ di coscienza e’ un principio assoluto e intangibile che restera’ sempre nel futuro”.

Evidentemente il concetto di “resterà sempre nel futuro” di Mr. B è mooooolto flessibile 😀

Bruno Gualerzi

“Contemperare l’etica della convinzione con quella della rsponsabilità”: ecco una nuova dottrina morale, la dottrina delle due etiche. Deve essere un bel problema (non certo comunque per i parlamentari) ‘contemperarle’.

forzalube

Vado off topic, ma volevo dire che il link ai campi estivi in home page manda alla pagina delle adesioni all’UAAR

TalebAteo

“è davvero importante riuscire a dare sostanza a quei principi che dovranno unirci per decenni”

Secondo me non si riferisce al solo pdl, ma il vero msg e’ alla nazione: quelle di giugno 2008 sono state le ultime elezioni “libere”.

Fisico

“Comunque voglio dirvi che su tutti i temi sensibili, a cominciare da quelli di bioetica, il principio della liberta’ di coscienza e’ un principio assoluto e intangibile che restera’ sempre nel futuro”.

il nano nn ce la fa più.
o mente spudoratamente, o davvero ormai nn il silicone gli ha dato al cervello.

stefano

io sono padrone della mia vita, io sono l’unico che può gestirla, io non mi sottometerò a nessuna legge in materia etica partorita da un governo (ed opposizione) che non mi rappresentano.

alberto bramati

Come ha già dichiarato più volte in passato, per il signor Berlusconi essere liberali significa permettere ai parlamentari della sua maggioranza di decidere liberamente. Questo non è liberalismo; questo è qualunquismo. In concreto, lasciare i parlamentari liberi di scegliere significa infatti che al signor Berlusconi tutto va bene. Se i suoi parlamentari votassero una legge per cui i cittadini con i capelli rossi sarebbero da imprigionare perché ritenuti pericolosi, questa legge sarebbe venduta dal signor Berlusconi come una legge liberale perché liberamente votata dai suoi parlamentari. Sul concetto di libertà si gioca molta parte della retorica del governo. Il liberalismo presuppone una società formata da individui, tutti egualmente dotati di diritti civili inalienabili; lo Stato esiste solo per garantire, anche con il ricorso alla forza, il reciproco rispetto di tali diritti civili. Essere liberali significa riconoscere questi principi e agire per costruire una società in cui i diritti civili di tutti i cittadini, a cominciare dalla libertà di scegliere sul proprio corpo, siano ugualmente tutelati. Non esiste la “libertà” di alcuni (i parlamentari) di togliere la libertà agli altri (i cittadini). Non esiste la “libertà” del tiranno di opprimere i cittadini. Questa si chiama sopruso, oppressione, violenza. Cioè tirannia.

Magar

Tsk, Alberto, non comprendi la sopraffina qualità liberale dei Cavour del XXI secolo: libero liberticidio in libero stato! 🙁

RazioCigno

Bene, mi toccherà pure di subire l’alimentazione e l’idratazione forzata…
Prepariamoci al referendum abrogativo.

Dalila

Perchè tutti dall’alto si ostinano a parlare di vita (sempre comunque e a tutti i costi) e nessuno ha il coraggio di analizzare un altro punto: la qualità della vità?

sandra.roma

“Contemperare l’etica della convinzione con quella della responsabilità” ?

Ma che vor di’ ?

P.S. Mi piace molto lo slogan-commento di Magar.

Stefano Bottoni

Perchè le parole di un cervello come Veronesi, che ci viene invidiato dalle comunità scientifiche di tutto il mondo, vengono relegate in piccoli trafiletti (fa eccezione La Repubblica) e neppure se ne parla nei TG, e invece ogni piccolo ruttino al gusto sp.erma della Carfagna o della Gelmini meritano i titoli di apertura?
Lo so, è una domanda retorica, ma volevo sfogarmi un po’.

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