Lo scorso anno l’ingresso del sacerdote per la benedizione pasquale negli uffici del Comune di Bologna non era stato nemmeno annunciato. Quest’anno, nella nuova sede di piazza Liber Paradisus, ci ha pensato la dirigente Raffaella Bruni, che ha inviato una mail ai dipendenti con il seguente testo.
La benedizione degli uffici comunali avrà luogo martedì 31 marzo (dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 17,00). La benedizione potrà protrarsi fino alla mattina successiva, 1 aprile. Il parroco sarà accompagnato, nella visita, da un nostro collaboratore d’ufficio, e benedirà piano per piano le tre torri A,B,C. Se qualche dipendente vorrà fare benedire il proprio ufficio, il parroco lo farà caso per caso, su richiesta. Vi prego di diffondere questa comunicazione ai dipendenti, eventualmente mediante affissione della comunicazione alla bacheca di piano.
Il nostro circolo ha inoltrato la seguente lettera all’assessore Libero Mancuso (competente sulla tutela della Privacy) ed ai consiglieri comunali Serafino D’Onofrio (Società Civile, il Cantiere) e Sergio Lo Giudice (PD). Il primo ha fatto un intervento in consiglio comunale in linea con la nostra protesta, il secondo ha scritto alla dirigente la sua contrarietà allo svolgimento del rito religioso.
Bologna, 23/3/2009
All’assessore al Comune di Bologna Libero Mancuso,
Ai consiglieri del Comune di Bologna Sergio Lo Giudice, Serafino D’Onofrio
Buongiorno,
abbiamo ricevuto notizia di un comunicato via mail da parte di un dirigente del Comune di Bologna destinato a tutto il personale, relativamente alla benedizione pasquale in programma il 31 marzo prossimo nei locali del Comune di Bologna, con il rito religioso che si svolgerà in orario di servizio e nel luogo di lavoro e sarà impartito a tutti i piani e in tutti gli uffici in cui sarà richiesto.
Chiediamo cortesemente di avere il testo di tale comunicato e, se le informazioni pervenute sono corrette, di manifestare la nostra protesta ufficiale agli organi preposti e al dirigente che ha preso l’iniziativa, per le ragioni esposte di seguito.
Perché una visita pastorale con annesso rito religioso celebrato in orario di lavoro e sul luogo di lavoro?
In subordine: perché tale invito viene da parte di superiori gerarchici e non da un collega qualunque in uno spazio riservato alle attività non lavorative (ad esempio un circolo ricreativo aziendale)?
Riteniamo questa pratica lesiva di diritti individuali ed estremamente fuori luogo, per diverse ragioni tra cui:
1) Dare spazio in ambiente lavorativo ad una opzione spirituale obbliga a non negare analogo spazio ad altre.
Se lo si facesse sarebbe discriminazione su base religiosa. Vi sono lavoratori atei, agnostici, di religioni diverse dalla quella della Chiesa Cattolica Apostolica Romana e ragionevolmente di religione cattolica ma contrari a questi atti di culto fuori luogo, ciascuno con i propri valori e le proprie ricorrenze da celebrare. Dunque per tutti o per nessuno. Noi siamo per nessuno, perché non sono accettabili le discriminazioni e troviamo ingestibile la situazione “per tutti”.
2) Le scelte di coscienza sono dati sensibili.
Se la partecipazione alla benedizione è facoltativa (ci mancherebbe!) è anche vero che si mette in piazza il fatto di andarci o meno.
Non vi è ragione alcuna perché questa informazione sia resa manifesta in orario di lavoro e sul luogo di lavoro.
3) Sul luogo di lavoro e in orario di lavoro si deve svolgere attività lavorativa.
La pianificazione e l’invito alla partecipazione come attività ospitata nel luogo di lavoro di una cerimonia religiosa risulta essere la promozione di una forma di assenteismo, una oggettiva distrazione dai proprio compiti.
Il caso è ancora più evidente quando alcuni dipendenti sono impiegati nella funzione di accoglienza, controllo, accompagnamento dei religiosi, che in quanto estranei non dovrebbero poi avere accesso agli uffici non al contatto con il pubblico.
4) E’ violato il principio di laicità.
Ancora più grave e’ la violazione del principio di laicità quando le cerimonie religiose avvengono presso gli Enti Locali, nelle scuole e in luoghi in cui si svolge un servizio pubblico.
Il rito religioso è una indebita ingerenza in un luogo che non dovrebbe avere alcuna connotazione ideologica.
In attesa di un vostro riscontro, porgo distinti saluti
Roberto Grendene, Circolo UAAR di Bologna (bologna@uaar.it)
Bella roba!
Bisognerebbe avvisare Brunetta, già che parla di fannulloni, ecc., e vedere cosa dice.
Sono proprio curioso!
Ottimo esposto che io avrei indirizzato ai gruppi consiliari e al Sindaco che è poi quello che ospita nella casa comunale il presepe.
Auguriamoci che l’iniziativa abortisca e che la dirigente venga censurata.
Da casa mia sono anni che il pretume non passa più: ero io a “benedirli”.
Evidentemente non hanno gradito. 😉
Poi oggi mi pare che si possano perfino denunciarli, ma non ne sono sicuro. L’UAAR ne sa qualcosa?
Io lavoro in un ufficio pubblico e ricordo alla morte del papa ci fu l’invito da parte di colleghi al minuto di silenzio.
Non dissi nulla per il quieto vivere.
Pochi mesi fa, invece, ho ricevuto tramite mail, “la centocinquantesima apparizione della madonna di lourdes” con l’allegata preghiera da parte di un sindacalista (furbetto, mi son detta).
Immediamente ho richiamato per iscritto il sindacalista che si è comunque scusato dicendomi:”Non sapevo tu fossi atea”. Risposta:”Non ti riguarda il mio pensiero. Questo dimostra la tua ingerenza nella vita privata degli altri”.
Bisogna smazzolarli, subito.
Applausi all’UAAR di Bologna
Congratulazioni a Roberto Grendene per la lettera in oggetto. Trovo l’iniziativa lodevole ed esprimo ammirazione per la capacita’ di trattare questo sopruso con un linguaggio chiaro (“si mette in piazza il fatto di andarci o meno”), che aldila’ dell’aspetto formale, pone chiaro e tondo dei punti su cui non si puo’ rispondere con fumo negli occhi a meno che di rendersi ridicoli (lo faranno, pur di arrampicarsi sugli specchi, ma almeno si rendono ridicoli).
Una bella lettera, ferma, precisa e priva di toni polemici. Complimenti all’autore.
Esiste una sentenza della corte europea che stigmatizza i comportamenti messi in atto con la complicità del comune di bologna:
[…]
La Corte Europea dei Diritti Umani ha affermato che “la libertà di manifestare le proprie convinzioni religiose comporta anche un aspetto negativo, ovverosia il diritto dell’individuo di non essere costretto a manifestare la propria confessione o i propri convincimenti religiosi e di non essere costretto ad agire in modo che si possa desumere che egli ha – o non ha – tali convincimenti. Le autorità statali non hanno il diritto di intervenire nella sfera della libertà di coscienza dell’individuo e di indagare sui suoi convincimenti religiosi, o di costringerlo a manifestare i suoi convincimenti in merito alla divinità.
[…]
Tratto da
http://www.reporterfreelance.info/2008/05/12/strasburgo-sentenza-corte-europea-i-preti-non-potranno-piu-andare-a-benedire-le-case-1649/
Ci sono anche i riferimenti per scaricare la sentenza, che potrebbe essere gentilmente recapitata a questi pseudo dirigienti che invece di occuparsi di amministrare si preoccupano di questi riti sciamanici.
Roberto Grendene, grazie.
El Condor, più che benedirli, bisognerebbe “battezzarli”… nell’altro senso però 😀
Aggiungo che il 31 marzo siamo pronti ad un volantinaggio davanti alla sede del Comune
E quando queste cose avvengono in aziende private di una ventina di persone? Almeno la pubblicità di questo evento comunale ha causato un po’ di polverone. Ma nel piccolo e nel privato è un’altra cosa.Siamo dipedenti a casa dei padroni!
la chiesa ha piazzato negli anni i suoi adepti nei ruoli di vertice e dirigenziali di tanti istituzioni della Repubblica italiana, e questi sono i quotidiani risultati…
Alla faccia della produttività nel pubblico impiego, il “buon” Brunetta è stato avvisato ?
Chi vuole avvisare Brunetta (e il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione) e’ benvenuto.
La campagna antifannulloni dovrebbe includere a pieno titolo anche queste attività, con l’aggravante che sono incentivate dai superiori (sembrano quasi ordini di servizio)
r.brunetta@governo.it
segreteria.ucd@funzionepubblica.it
“La benedizione potrà protrarsi fino alla mattina successiva, 1 aprile”
Primo aprile? Haha per un attimo ci ero cascato, pur essendo la cosa tanto assurda.
ottimo circolo di Bologna, bravo Roberto!
dovremmo farlo tutti in ogni occasione simile che, se siamo vigili, se ne presentano continuamente 🙁
inaugurazioni di biblioteche civiche e altri servizi pubblici, per esempio
x rimanere in tema di “laicità” nella PA: ai militari in SPE ke vogliono recarsi a lourdes spettano ferie speciali oltre ai congedi normali!!!!!
Bravo Roberto Grendene, teneteci aggiornati sugli sviluppi della vicenda!
Vedo che da quest’anno la campagna delle benedizioni pasquali, dopo anni di stanca, è ripartita ovunque alla grande.
Anche nell’azienda privata dove lavoro io (circa 90 persone) a Natale viene il pretucolo a fare la benedizione e a dare il santino con calendario.
Quando si avvicina alla mia scrivania ed arriva alla distanza di circa 2 m gli dico “grazie non mi serve”.
Comunque il fatto in oggetto è certamente vergognoso, ma il governo attuale non solo non fa niente per il rispetto della laicità prevista dalla Costituzione, ma addirittura incentiva l’ingerenza della chiesa cattolica.
Ciao a tutti
il punto due di questa lettera assolutamente impeccabile logica ed equilibrata, mi fa pensare che comunque il diritto alla privacy dovrebbe essere garantito anche nelle scuole motivo in più per cui non dovrebbe essere accettata l’ora di religione (che vergognosamente si fa dalle scuole materne!)…bambini e ragazzi potrebbero essere oggetto di discriminazione proprio perchè costretti a mettere in piazza il fatto di essere credenti o meno!! quindi da un un punto di vista prettamente legale come viene giustificata la mancanza di tutela di dati sensibili nelle scuole?
ha, ovviamente anche alla Provincia di Bologna faranno lo stesso, come hanno gia’ fatto negli anni scorsi:
http://www.uaar.it/news/2008/03/13/provincia-bologna-benedizione-pasquale-luogo-orario-lavoro/
@alice
In effetti l’ora di religione dovrebbe venire abolita, in quanto le religioni è corretto che siano insegnate nei luoghi opportuni, ovvero di culto, e non certo a scuola.
Un giorno un papa chiederà perdono per il tormento scolastico datoci dalla chiesa.
Ciao a tutti
Il Corriere (edizione Bologna) ci dedica uno spazio:
http://www.societacivilebologna.it/ser/rassegna_stampa/09/mar09/cattolici_55.PDF
Mi sta bene tutto eccetto una cosa: l’affidarsi ad un soggetto come il ministro Brunetta per perorare, in qualche modo, una giusta causa. Pur di non dare una soddisfazione ad uno come Brunetta accetterei benedizioni, comunioni e cresime…..se ce ne fosse bisogno.
Lavoro nel Comune di Bologna, e anche io quando ho visto la comunicazione non volevo crederci… sono felice che D’Onofrio, Lo Giudice e l’UAAR si siano mossi e abbiano scritto questa lettera!
Grazie!
Poi si dice che la laicità è contro la chiesa. E’ esattamente il contrario. La chiesa non lascia spazio, ne alla laicità, ne alla logica degli eventi. La gente: capirà mai qualcosa?
Passaggio sensato e necassario, il volantinaggio fuori del municipio limiterà sia il solito insabbiamento sia il monopolio della notizia. Proporrei di non far cadere li la questione.
Il Resto del Carlino di oggi ha ripreso questo lancio di agenzia (DIRE)
Notare le reazioni della Delli Quadri (PD, confessionalista)
…non vede nulla di male nella “disponibilita’ dei parroci di benedire gli uffici comunali, come fanno con tutti gli altri uffici della zona. … le persone hanno la maturita’ di accettare o meno la benedizione”.
e di Galeazzo Bignami, consigliere comunale di An:
“Vedo che D’Onofrio ha perso la bussola- attacca Bignami- se per voi atei quello e’ solo un pezzo di legno che non significa niente, non dovete farvi condizionare”.
(non vedo cosa c’entri il legno, mica si parlava del crocifisso. O si riferiva alla testa di legno di qualcuno???)
BCL E UAAR PROTESTERANNO; D’ONOFRIO: E SE CI ANDASSE UN IMAM?
(DIRE) Bologna, 23 mar. – La benedizione pasquale arriva anche nella nuova
sede degli uffici comunali, in piazza Liber paradisus. Fra il 31 marzo e
l’1 aprile, i preti della vicina parrocchia di S.Cristoforo andranno a
spargere un po’ di acqua santa tra le scrivanie e i corridoi dei nuovi
palazzi del Comune di Bologna, nell’area dell’ex Mercato ortofrutticolo. E
c’e’ gia’ chi storce il naso. “Non volevo crederci- attacca oggi in
Consiglio comunale Serafino D’Onofrio, esponente di Bologna citta’ libera-
ma ho verificato ed e’ proprio cosi'”. Tanto che il 31 marzo, gli attivisti
di Bcl, dei Radicali e dell’Unione atei e agnostici (Uaar) si riuniranno
sotto le finestre di Palazzo Bonaccorso per “illustrare ai dipendenti
comunali quali sono i diritti laici sanciti dalla Costituzione, che la
Chiesa, il Governo e i partiti stanno calpestando”. E’ stato il
direttore tecnico del Comune, Raffaela Bruni, ad avvertire con una e-mail
tutti i dipendenti di Liber Paradisus: la benedizione “si svolgera’ nel
luogo di lavoro in orario di sevizio- riferisce D’Onofrio- con la
precisazione che potranno essere benedetti anche i singoli uffici, su
richiesta dei lavoratori che li occupano”. Per D’Onofrio, pero’, la “visita
pastorale con annesso rito religioso” e’ un’iniziativa “lesiva dei diritti
individuali”. Prima di tutto, sostiene il consigliere, “dare spazio in
ambiente lavorativo ad un’opzione spirituale obbliga a non negare analogo
spazio ad altre. Ma cosa accadrebbe- stuzzica D’Onofrio- se un Imam
chiedesse di fare un giro di fidelizzazione nei palazzi comunali?”.
D’Onofrio sottolinea poi che l’orientamento religioso e’ un dato sensibile:
“E’ vero che la partecipazione alla benedizione e’ facoltativa- concede il
consigliere comunale- ma e’ anche vero che costringe i lavoratori a far
sapere a tutti se si e’ favorevoli o meno”. Insomma, con la benedizione
degli uffici comunali “e’ violato gravemente il principio di laicita’-
attacca D’Onofrio- perche’ la funzione religiosa avviene nella casa di
tutti: il municipio”. Pronta la replica di Lina Delli Quadri,
vicecapogruppo del Pd e cattolica doc, che non vede nulla di male nella
“disponibilita’ dei parroci di benedire gli uffici comunali, come fanno con
tutti gli altri uffici della zona. E poi- aggiunge Delli Quadri- le persone
hanno la maturita’ di accettare o meno la benedizione”.
Piu’ dura la reazione di Galeazzo Bignami, consigliere comunale di An.
“Vedo che D’Onofrio ha perso la bussola- attacca Bignami- se per voi atei
quello e’ solo un pezzo di legno che non significa niente, non dovete farvi
condizionare”.
il problema si presenta anche per tutti coloro che lavorano in aziende private dove viene fatta fare la benedizione pasquale. in questi casi i sindacati tacciono omertosi.
Non per niente Raffaela (non: Raffaella) è stata il mio “ultimo amore”.
Ops, mi scuso per l’errore: Raffaela Bruni, e non Raffaella
Ma a parte i dettagli, e i fatti personali tra te e Raffaela, cosa ne pensi degli argomenti portati nella lettera?
Come mai la nuova piazza dei nuovi uffici comunali di Bologna si chiama “Liber Paradisus” e non “Lotta di classe”?
Qualcuno se lo è chiesto?
PS: la lettera mi sembra, come al solito, un po’ esagerata, ma non mi lamento (siete probabilmente gli unici a darci tanta importanza)
@ don Alberto
Non siete importanti,siete solo una piovra tentacolare che ha saputo nei secoli condizionare in modo subdolo e pervasivo la societa’ e la cultura…quindi e’ ovvio che l’UAAR come qualsiasi altra persona e/o associazione che rivendichi laicita’ e democrazia vi consideri “avversario” ( Satana? ). Etimologicamente Satana significa avversario,accusatore…per me e per chi la pensa come me, voi quindi lo siete….
Vorrei ringraziare Roberto Grendene per la sua iniziativa e, nel contempo, segnalare nuovamente che anche negli ospedali pubblici avengono continue violazioni nel senso appena evidenziato: lo scorso anno mio fratello è stato ricoverato circa 20 giorni all’ospedale CTO di Roma e, una domenica mattina, ho sentito che VENIVA DIFFUSA LA MESSA DAGLI ALTOPARLANTI DELL’OSPEDALE IN TUTTE LE CAMERE DEI DEGENTI! Credo che anche in questo caso vada fatto qualcosa da parte, forse, del Circolo romano (visto che tutti brontolavano ma nessuno ha protestato apertamente)… Possiamo verificare che questa prassi medievale prosegua e promuovere iniziative analoghe a quella di Bologna…
@don alberto
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_del_Paradiso
“Il Liber Paradisus (Libro del Paradiso) è un libro contenente il testo di legge emesso nel 1256 dal Comune di Bologna con cui si proclamò l’abolizione della schiavitù e la liberazione dei servi della gleba.”
Cosa c’entra con la notizia?
Roberto, grazie del link (così Sunrise può meglio apprezzare certe “prassi medievali” di “condizionamento subdolo e pervasivo della società”, come scrive Samael -al quale ricordo che è pericoloso scherzare col fuoco)
(breve) Risposta:
1-se una cosetta, che dura molto meno di una pausa caffè, aiuta a lavorare più soddisfatti e sereni, e quindi meglio, perchè non permetterla?
2-visto che siamo a Bologna (e non nel Veneto), chi è che, diciamo così, rischia a “mette[re] in piazza il fatto di andarci o meno?
!WARNING!
Donnola nel pollaio!
@ don Alberto
Non ti scomodare a ricordarmelo, e’ vero, scherzare con la religione si e’ storicamente dimostrato di poter finire arrosto in un bel rogo….ora, miei cari rosticcieri vi siete dovuti adattare alla secolarizzazione…niente piu arrosti in piazza mi spiace…posso permettermi di scherzare con il fuoco piu’ serenamente!
@ El condor pasa
Don’t worry, il don e’ uno scherzo della natura…ogni tanto compare per fare un poco di cabaret…fatti due risate!
@ Samael
Hai ragione! Che Dio ti benedica figliolo. 😉
Ho fatto il militare da alpino e mi hanno insegnato, e l’ho anche sperimentato, che “sono i muli ad avere sempre ragione”. Coraggio
@ don alberto
non ho ancora capito dove vuoi andare a parare con la storia di Liber Paradisus.
E’ un libro che testimonia come “Bologna fu il primo comune italiano (e forse fra le prime città al mondo) ad approvare un atto che aboliva la servitù.”
1) La “cosetta” non dura meno di una pausa caffe’.
C’e’ l’annuncio, il cerimoniale, l’invito, l’affissione nelle bacheche, dei lavoratori impiegati per una giornata ad accompagnare il sacerdote in giro per tutte le 3 torri e per tutti i loro piani.
2) Chi l’ha detto che la “cosetta” aiuta a lavorare meglio???
Tanti sono irritati, altri allibiti, altri si mettono a pregare anziche’ lavorare… di certo contribuisce a non lavorare, a mio parere peggiora il clima lavorativo
3) Non dirmi che Bologna ti sembra una città laica! 700.000 euro l’anno per edilizia di culto, finanziamento alle scuole private fatto con una associazione di scuole cattoliche, e tra le scuole finanziate una che discrimina per genere e un’altra per reddito e che non accetta casi sociali, una sola sala del commiato piccola e nel cimitero con piu’ bassa ricettivita’, una sola sala per i matrimoni civili quandi il 66% dei matrimoni a Bologna sono civili…