GB: pillola del giorno dopo a studentesse di 11 anni

Sei scuole nella contea dell’Oxfordshire hanno avviato da mesi un’iniziativa-pilota per limitare le gravidanze tra le adolescenti. Il contenuto? Le studentesse, tra gli 11 e i 13 anni, possono ricevere la pillola del giorno semplicemente inviando un sms all’infermeria della scuola. Il servizio è gratuito, la pillola anche, non vi sono limiti al numero di richieste e, soprattutto, è garantito l’anonimato nei confronti dei genitori. Inevitabili le polemiche: associazioni familiari ed esponenti religiosi hanno sostenuto che il progetto finisce per incentivare il sesso prematuro. Inevitabili anche le controrepliche: una di queste, riportata dal Telegraph, è particolarmente secca: “saremmo stupidi se pensassimo di poter fare qualcosa per impedire ai ragazzi di fare sesso”.

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68 commenti

Sara

Vero, ma spiegargli ad usare il preservativo, no? Non che sia contraria alla pillola, ma se una ragazzina comincia dai 12 anni a prenderla tutti i mesi o quasi come contraccettivo normale, il suo equilibrio ormonale va a farsi benedire… insisto, ci vuole educazione sessuale fin dalle elementari.

Sailor-Sun

“saremmo stupidi se pensassimo di poter fare qualcosa per impedire ai ragazzi di fare sesso”

Ditelo al papa.

Comunque anche se questa iniziativa promuovesse il sesso (più promossodi così? è nel nostro DNA) meglio ciulare senza procreare.

MetaLocX

Questi religiosi pralano parlano, ma sempre senza cognizione di causa.

I loro metodi messi in pratica avrebbero effeti drammatici. Parlano tanto (a sproposito) di amore ma fanno di tutto pre rpvocare dolore e sofferenza.

rododentro

Cerchiamo di promuoverla anche in Africa visto che Acquasanta è contro il preservativo cosa s’ inventerà sulla pillola…….cose e pazz!

Rothko61

Ho letto la notizia su alcuni quotidiani, dove veniva evidenziato che la pillola verrebbe prescritta alle 11/12enni senza nemmeno informare i genitori.
Questo – a prescindere da ogni altra valutazione – mi sembra sbagliato.

ONESTO PRESUNTUOSO

La trinità necessaria: educazione sessuale, preservativo e pillola.

– EDUCAZIONE SESSUALE per maturare una conoscenza di se stessi;
– PRESERVATIVO per non dipendere dall’industria farmacutica dei farmaci anti-virali;
– PILLOLA perchè non tutti hanno gli stessi gusti.

Amen.

Fri

Sono d’accordo con Sara. Non si puo’ dare la pillola ad una ragazzina di 12 anni! l’eta’ dello sviluppo e’ una fase talmente delicata per il nostro organismo. Ghiandole che partono, altre che si fermano, cambiamenti fisiologici che non hanno certo bisogno di botte esterne di questo genere. Con questo non dico che bisogna vietargliela, pero’ credo che sarebbe molto utile insegnare a tutti (maschi e femmine) come EVITARE di prendere la pillola del giorno dopo, cioe’, come evitare di averne bisogno. Quindi, insegnare fin dalle prime elementari come funziona la sessualita’ e come ci si puo’ premunire. E non solo in Inghilterra!

ONESTO PRESUNTUOSO

Se la trinità funziona bene, non c’è bisogno di dare la pillola alle ragazzine di 11 anni perchè:
1) o capiscono che è più coinvolgente giocare con le bambole;
2) o, se proprio non vogliono giocare con le bambole, sono consapevoli che senza l’uso di un preservativo potrebbero ammalarsi.

Un rimedio non deve comunque essere una giustificazione, ma un rimedio appunto.

nemo

Una pillola, come un profilattico, è il punto finale di una tecnologia e qualsiasi tecnologia implica consapevolezza e educazione.
E’ chiaro che per certe mentalità queste cose sono implicitamente collegate.
Ma forse sarebbe bene ricordarlo ogni tanto, non darlo per scontato!

MicheleB.

@Fri
Certo, ci vorrebbe anche qui, visto che i nostri studenti di I media hanno una gran confusione fra storie di cicogne, avvertenze sessuofobe e pubblicità pornografiche, nonchè facile accesso a racconti di gesta erotiche poco verosimili. Prima, però, bisognerebbe illuminare molti adulti confusi che a loro volta confondono figli nipoti alunni e cresimandi.

Peppe

preservativi, preservativi, preservativi. prima di tutto bisogna distribuire preservativi. poi, quando questi falliscono, iniziare con le pillole, ma prima di tutto tentare con qualcosa di innocuo come il preservativo. ai genitori cattolici: l’unico modo x impedire ai ragazzi di fare sesso ‘prematuro'(in natura il sesso si fa appena cominciano gli istinti, a 10 anni, siccome volete sempre seguire la natura…) consiste nel inibire gli organi(ho paura che qualcuno lo faccia davvero…)

Loryz91

Però che cavolo già a 11 anni, mamma mia… Tutte misure giustissime, sacrosante, ma già a 11 anni restare incinte è da folli…

andrea pessarelli

@rothko61
la non informazione dei genitori è una tutela fondamentale dell’incolumità fisica di molte ragazze. questa è più importante di qualunque istanza educativa, e più rilevante ai fini della civiltà di qualunque diritto all’educazione. così come non vi è modo di impedire ai ragazzi di fare sesso, non vi è modo di evitare che molti genitori infliggano loro violenze, qualora lo vengano a sapere.

Maybe

Ragazzi non mi piace questa legge, neanche per il caz.zo

Adesso, io ho 20 anni e comunque sia per esperienza personale dei tempi andati, sia dai discorsi che giungono alle mie orecchie le ragazze di tredici quattordici anni hanno solitamente la prima storia d’amore e la loro prima esperienza, quindi posso parlare come uno che queste cose le ha appena vissute.
E se una UNDICENNE rimane incinta…Bè la prima cosa che penso è un atto di violenza sessuale forse pedofilia.
In media Sono TROPPO piccole per avere “un ragazzo” o comunque farsi una scop…

E con questa legge a quanto pare i genitori non vengono neppure informati.
Bene, si sa che le violenze sessuali sono difficili da confessare, per una bambina poi.
Indi per cui sono del parere che una bimba si rivolga alla scuola per avere la pillola in anonimato, abortire e la storia finisce (magari le violenze no).

@ andrea pessarelli:

incolumità fisica?
Dico ma stiamo scherzando spero.
I miei mi hanno sempre dato una caterba di legnate quando sbagliavo e bisogna spiegare che ad una certa età delle cose non si fanno!
Non voglio far la morale sulla gente su come educare i figli, ma non so se ci rendiamo conto verso quale generazione di viziati e vuoti dentro ci stiamo andando ad avvicinare.

béal feirste

Che il progetto finisca per incentivare il sesso prematuro è probabile, o quantomeno plausibile.
L’intervento delle associazioni familiari ha un senso: gli effetti sull’equilibrio ormonale delle ragazzine non sono da prendere così alla leggera.
L’intervento degli esponenti religiosi, ancora una volta, è superfluo se non dannoso. Per discutere delle conseguenze mediche ci sono già i medici, per dei commenti ignoranti in materia bastano quelli delle ragazze e dei ragazzi delle scuole in questione.

Rothko61

@andrea pessarelli

Comprendo in parte le tue perplessità ma sono convinto che si debba alzare la soglia dell’età. Non necessariamente la maggiore età. 14? 16? Non lo so.
Ma a 11 anni si è più bambine che ragazze.
Concordo con la maggior parte delle osservazioni di Maybe

MicheleB.

Quando andavo al liceo, facemmo battaglia per istallare un distributare automatico di profillattici; e la perdemmo. Incentivava la promisquità sessuale. Smettiamo di indossare il casco nei cantieri: incentiva la caduta di detriti dai ponteggi!

andrea pessarelli

@maybe
i tuoi ti hanno dato una caterba di legnate e tu ancora li ringrazi. quindi è un metodo che consiglieresti. quindi se tua figlia venisse da me in ospedale a chiedermi la pillola del giorno dopo so che farei bene a non avvisarti.

agnese l'apostata

benissimo.eviterà un sacco di aborti e gravidanze indesiderate (e indesiderabili,a una simile età)
beh poi è ovvio che è bene anche incentivare l’educazione sesdsuale

MetaLocX

il problema è che se la scuola informa i genitori che la figlia ha richiesto la pillola, allora la ragazzina non ne farà più richiesta, sperando di non essere rimasta incinta, affidandosi al caso.

Per questo non informano i genitori

Maybe

@ andrea pessarelli:
quindi tu faresti persistere una violenza sessuale forse addirittura atto pedofiliaco rispetto a 4 ceffoni?

Bè complimenti non c’è che dire O.o ^_^

andrea pessarelli

@maybe:
no. farei cessare l’una e gli altri, a differenza di te che faresti cessare solo la prima

cesare

Se una bambina di 11-13 anni deve sapere che l’infermeria della scuola può fornirre questo tipo di “servizio” (se l’hanno istituito bisognerà pure che informino le “utenti”), si presuppone che già abbia cognizione della sessualità, dei rischi che può comportare e possieda qualche minima nozione sulla prevenzione. Non capisco come si possa istituire un servizio di questo genere senza aver prima dato informazioni generali sulla sessualità. Mi risulta che la pillola vada presa entro “il giorno dopo” (lo dice la parola stessa). Si tratta di una situazione di emergenza. Come può affrontare l’emergenza chi non conosce la normalità? Voglio dire che introdurre questo servizio comporta OBBLIGATORIAMENTE una precedente educazione sessuale. Nella quale, secondo me, devono essere coinvolti i genitori. Se sono interessati al problema sarebbe bene che fossero informati (anche se poi per me la pillola andrebbe data lo stesso); se se ne fregano si dia la pillola senza farsi tanti scrupoli. Tanto se ne fregano.

Stefano Grassino

@ Maybe

Per me il problema è molto grande. A undici anni ad anche a tredici sarebbe meglio aspettare ad avere rapporti sessuali. Non voglio fare la parte del bacchettone perchè non lo sono. Io vedo la cosa solo da un punto di vista pedagogico. Ogni età va vissuta per quello che è senza dover forzare l’individuo. Crescere prima del tempo trovo sia pericoloso. Purtroppo viviamo in una società dove (soprattutto la televisione) ti sbatte il sesso in faccia ogni giorno, se non ogni momento. Non credo che ad età così giovani si possa avere piena consapevolezza di se stessi sia nel corpo come nei sentimenti e di conseguenza poter fare libere scelte. Che fare? Qui mi fermo per non fare discorsi da bar, reputandomi non all’altezza di studiosi del settore, sperando che sull’argomento qualcuno in questo post possa dire cose valide per capire meglio le problematiche che ci troviamo di fronte.

Anthony Logan

@Maybe

secondo te con 4 ceffoni cosa risolvi? Di ritornare indietro nel tempo e non essere più a rischio di essere rimasta incinta?

prima di avvertire i genitori è meglio prima essere sicuri che non sia stato proprio “il genitore”

Qualunque cosa possa evitare danni peggiori, anche se può comportare dei problemi, è sempre la migliore.

questa pillola viene distribuita sotto controllo medico e sociale, mica la vendono al supermercato!

Marika

A 11 anni non è neanche detto che abbiano cominciato a mestruare…

Maybe

@Stefano Grassino:
sono d’accordo con te, anche sulle età.
Forse mi sono espresso male, non volevo dire che tutte hanno la loro prima volta a tredici anni.
Però a fine tredici inizio quattordici qualcuna inizia. E lì, si sono piccole, ma ad undici ritengo sia ancora più pericoloso, anche per l’organismo (ora questa è una supposizione non sono esperto).
Storco il naso però al sapere che i genitori non debbano essere informati…gente ma vi rendete conto di cosa significa essere incinta ad undici anni?
Cioè rischiamo di farla diventare una cosa da tutti i giorni così!

@Anthony Logan, @andrea pessarelli:
il discorso dei quattro ceffoni non c’entra nulla con l’atto, mi sono espresso male nel post precedente.
L’educazione che dovrei dare a mia figlia, ritengo sia a 460° e di sicuro l’educazione sessuale gliela fornisco in maniera razionalista.
Se nonostante questo so che ad undici anni è incinta significa che qualcosa non va.
Allora si aprono due strade:

1) E’ vittima di una violenza sessuale, e come genitore ho diritto a sapere se mia figlia è stata violentata.
Avrà di sicuro bisogno di qualcuno che le stia vicino!
Come faresti a farla smettere, andrea pessarelli, da medico? Mandandola da uno psicologo, così si sentirà messa in soggezione e disagio oltre ad essere derisa dai compagni?
Forse una bambina di undici anni non arriva nemmeno a confessarsi ad uno sconosciuto di quelle cose per quanto buon intenzionato possa essere.
E inoltre vi sembra giusto tenere i genitori all’oscuro di questo? Provate ad immedisemimarvi e vediamo un po’ ^_^

2) La bambina è stata consenziente e non sussiste nessun atto di pedofilia.
Allora sono i genitori che hanno sbagliato ad educarla!
Perchè NON è normale rimanere incinta a 11 anni.
In quel caso le si dovrebbe dare la pillola e poi avvisare comunque i genitori, perchè qualcosa non va, probabilmente nella loro educazione alla figlia.

Takeshi

Non sembra una buona cosa in generale, i ragazzini dovrebbero ancora pensare alle barbie a 11 anni (maschi e femmine lol) ma la cosa buona è che lo stato può decidere qualsiasi cosa senza la palla al piede del VAticancro

Kanna Shirakawa

mi pare che a qualcuno dei commentatori qui sia sfuggito un particolare: se hanno attivato un servizio del genere e` ovvio che bambine o ragazze a partire dagli 11 anni che rimangono incinte, o peggio ancora che abortiscono, ce ne sono tante, quindi l’emergenza sociale gia` esiste, e non sara` certo questa iniziativa a contribuire ne` a crearla (c’e` gia`) ne ad aumentarla (i motivi per cui una undicenne puo` fare sesso non credo proprio siano legati alla possibilita` di prendere una pillola, visto gia` lo fanno)

evito anche io di addentrarmi in un terreno spinoso che si presta alla sociologia da bar, pero` vorrei questo: informazione ed educazione, purtroppo, non bastano, o meglio, sono completamente inutili se non si innestano in un sistema mentale di valori, cioe` di quei concetti che “vengono considerati di valore nell’ambito di una societa`”

valori che attualmente vertono principalmente in: come fare soldi, come avere potere, come avere successo e notorieta`, e sopratutto su come sfruttare cio` che natura ci ha dato per ottenere questi obiettivi … e qui mi fermo, appunto, per non scadere in discorsi da bar

Maybe

Ovviamente intendecvo 360 gradi 🙂

Comunque Anthony Logan ora vorrei che mi spiegassi questa tua frase:

“Qualunque cosa possa evitare danni peggiori, anche se può comportare dei problemi, è sempre la migliore.”

Il concetto di peggiore o migliore è qualcosa di relativo.
Guardala che bella qua, e dimmi se non funziona:

“Per evitare che le risorse naturali si esauriscano e il pianeta terra collassi portando alla morte tutte le persone che ci vivono, abbiamo deciso di porre fine al problema della sovrappopolazione con l’uccisione di 3 miliardi di individui”

Se l’applichi fila, e tu hai detto QUALUNQUE COSA.

Maybe

@Kanna Shirakawa:

condivido in toto su ciò che dici, in specialmodo l’ultimo paragrafo.

Vorrei precisare, visto che penso che il concetto non sia passato, che la mia critica infatti è rivolta all’informativa dei genitori.

stefano

inutile nascondere la testa sotto la sabbia, la sessulità è istinto, tentare di inibire l’istinto alla sessualità (o alla procreazione) è contronatura…insomma lo leggete Nietzche o no? la pillola a 11 anni va benissimo, si eviteranno aborti clandestini (come in italia) e gravidanze indesiderate.

Kanna Shirakawa

idiosincrasie del web, abbiamo risposto piu` o meno in contemporanea e dicendo cose simili, persino la frase “discorsi da bar” 🙂

@Maybe

io sono genitore, tra l’altro con figli piu` o meno di quell’eta`, quindi non faccio fatica ad immedesimarmi: so che preferirei venire a conoscenza di una cosa del genere, piuttosto che no, ma so anche che non sono “tutti i genitori”

anzi, vorrei far notare che gli adulti sono parte integrante del problema, evidentemente se hanno reputato di non informare i genitori, un motivo ci sara`, e detto papale papale, il motivo molto semplicemente e` che ci sono molti che, messi di fronte ad un fatto del genere, massacrerebbero la figlia di botte, o la metterebbero sotto chiave o sotto il controllo diretto del prete/rabbino/imam/guru/stregone di turno fin che campa, tanto per dirne un paio, il che non gioverebbe sicuramente

il fatto che “la famiglia” sia necessariamente un punto di riferimento sano e un luogo, fisico e morale, dove poter trovare conforto e aiuto non lo darei cosi` per scontato

andrea pessarelli

bisogna scindere il problema dell’opportunità o meno di contrastare il fenomeno della sessualità fra giovanissimi, da quello di affrontare i problemi contingenti che si possono verificare, quali in questo caso la profilassi dopo un rapporto non protetto. sono due cose distinte, e l’assenza di pregiudizi nella risposta delle istituzioni (scuola medici comuni ecc) a queste situazioni non può che favorirne la funzione di presa in carico responsabile. la violenza – anche quella di 4 ceffoni – non è che la soluzione autoritaria all’incomunicabilità, e risponde alle esigenze del genitore e non a quelle del figlio.

Stefano Grassino

@ Kanna ShiraKawa

Il punto è anche un’altro: non si è mai soli nel bene come nel male. Essendo una società molto complessa nessuno può educare i propri figli senza tenere conto di ciò che accade all’esterno. Hai centrato il problema quando parli dei valori che esistono oggi e che io considero alquanto negativi per lo sviluppo di un giovane adolescente. Non ho figli ma sono consapevole che il mestiere di genitore è il più difficile del mondo ed allora mi chiedo: come può una singola madre mettere una diga di fronte ad una società che lancia addosso ai propri figli tonnellate di fango? Non si può combattere da soli contro un nemico così agguerrito. Un figlio ti chiede: ma gli altri hanno questo hanno quello; gli altri lo fanno….e io chi sono? In tempi passati vi era tutta una società (con tantissimi difetti per carità) ma dove non esisteva questa mercificazione dell’individuo e l’ostentazione del piacere a tutti i livelli ed a tutti i costi.

Paul

penso che noi atei non dobbiamo lasciare al clero l’illusione di essere gli unici a ritenere il sesso come qualcosa di profondo con molte importanti implicazioni,che vada affrontato responsabilmente..
anche se la nostra idea di responsabilità è evidentemente diversa dalla loro…

sono disonesti e non vedono l’ora di “equivocare” le nostre parole..

bardhi

tempo fa ho visto in un documentario di 2 ore su svizzero italiano tutte le problematiche che derivano da questa “moda” di molte ragazzine inglese che facevano di tutto per rimanere in cinta. Non sto scherzando volevano rimanere gravide, il colmo era il caso di una che a 17 anni aveva tre figli da tre padri diversi, il prima addirittura con un compagno di scuola, che la ragazzina lo aveva ingannato dicendoli che prendeva la pillola, facendo sesso durante la pausa in un angolo della scuola non sorvegliato dalle telecamere.

ateopisano

Sicuramente 11-13 anni sono pochini, ci vorrebbe della sana e laica educazione sessuale dalle elementari e contemporaneamente spiegare ai colleghi maschi l’uso corretto del profilattico per evitare gravidanza e malattie veneree.
E’ anche vero che, prima di avere adolescenti madri a soli 14 anni è meglio fare così.
Come ha scritto giustamente Sara, se una ragazza comincia a prendere la pillola sistematicamente a 12 anni come sarà il suo stato ormonale quando di anni ne avrà 35 ?
Sono stati fatti accertamenti ?

Stefano Grassino

@ Sailor-Sun

Qualcosa che non funziona c’è di sicuro. Non solo in loro singolarmente (quel servizio la dice lunga) ma nella società in generale soprattutto. Se la scemenza si diffonde come una pandemia vuol dire che chi ha la responsabilità di gestire un popolo ha o stà fallendo.

bardhi

la precoce maturità sessuale non seguita da una informazione degli rischi di una gravidanza sono reali, gli adolescenti si trovano di colpo con un corpo da “adulti” ma la psiche e la coscienza da adulto non lo hanno ancora, la emulazione porta risultati devastanti. La GB è di avanguardia per quanto riguarda questi problemi, a queste ragazze madre li affiancano servizi sociali che li insegnano come fare le madre un mestiere per niente istintivo. In molti casi era proprio la nascita del bebe e il lavoro del assistente a cominciare a fare pensare le ragazzine e i loro “maritini” quasi coetanei.

Laurentia

Quelli che scrivono su questo sito hanno una famiglia e hanno dei valori che, prima ancora che chiamare sani, chiamo razionali e acculturati. Vi sono zone in Italia dove il problema sta iniziando, come quella dove sono nata io (Acerra e tutta la provincia di Napoli) di pari passo con l’ abbandono dei minori in mano alla TV. DI NORMA IL PROBLEMA VIENE RISOLTO TACENDO E FACENDO INTERVENIRE MEDICI AMICI. Ma il problema esiste. Io credo che la società intera debba non delegare la responsabilità di educare i rgazzi alla TV. Altrimenti è questione di tempo e ci confronteremo con le gravidanze precoci e indesiderate e con gli accoltellamenti a 13 anni, come in Inghilterra.

Stefano Grassino

@ Laurentia

E del nord est ricco ed opulento dove i genitori ed i figli non si conoscono?
E la lombardia dei morti il sabato sera?
E la Toscana……
Dai che tutta la nostra società per un verso o per un’altro è tutta marcia.

wolf

Le gravidanze precosi sono un grande problema in GB e negli USA. Sulla questione sesso a 11 anni, ritengo che una sana educazione sessuale debba iniziare già a 7/8 anni nel periodo in cui ogni essere umano inizia ad avere una prima cognizione della propria sessualità. Il percorso di informazione e di educazione dovrebbe continuare negl’anni successivi. Dobbiamo considerare che la sessualità anche rispetto a 20 anni fa si manifesta con circa 2 anni di anticipo (soprattutto fra le ragazze), forse per via dell’alimentazione. Reprimere l’istinto è illusorio (come fa da sempre “santa”romana chiesa). Un informazione continua a ragazzi e ragazze di 10/11 sull’uso del preservativo, per avere rapporti sessuali sufficientemente sicuri è l’arma principale da utilizzare. Certo, l’uso della pillola da parte di una ragazza di 12 anni comporta molti rischi. Nascondere la testa nella sabbia, negando istinto o dare addosso alla società non risolve il problema. In ogni caso nell’Italietta attuale il problema verrà occultato e se tale problema si manifestasse la famiglia o chi per lei si dovrà “arrangiare” con un medico compiacente, ecc.

Kanna Shirakawa

@wolf
“Nascondere la testa nella sabbia, negando istinto o dare addosso alla società non risolve il problema”

gia`, il discorso e` molto piu` complesso di quanto si pensa: intanto la societa` siamo noi, e per noi intendo tutti, non solo quelli che, a nostro parere, sono “privi di valori” o “repressi” ecc ecc, ciascuno di noi, anche inconsapevolmente, ha una responsabilita` in quanto sta accadendo

gli istinti li neghiamo non solo quando siamo sottoposti alle pressioni di movimenti scientemente repressivi, ma anche per effetto di una societa` sempre piu` “mentale” e sempre meno “fisica”: l’abitudine a vivere la realta` attraverso gli occhi, non importa se davanti ad un video o ad un buon libro, ci porta a trascurare il nostro corpo, e non lo riconosciamo piu` … e` una forma di autocritica, so bene di cosa parlo 🙂

a parte il sesso, pensiamo al problema dell’abuso di sostanze psicoattive (aborro il termine “droga” perche` e` fuorviante), non e` che i ragazzi si schiantino il cervello tutti i sabati con l’alcool, per fare un esempio, perche` sono tutti aspiranti suicidi, dietro c’e` una mancanza di comprensione dei reali effetti che hanno queste sostanze, sopratutto nel medio e lungo termine

per spiegarmi meglio, la comprensione non e` un fatto puramente mentale: se il mio corpo e` abituato al movimento, a compiere sforzi all’aria aperta, se mi aspetto da esso certe prestazioni, un certo rendimento … nel momento in cui ne abuso, in cui lo violento ad esempio ubriacandomi, prima ancora che la testa e` il corpo stesso a ribellarsi

ma se ho un corpo passivo, un semplice involucro che serve a portare in giro la parte che considero importante, la testa, beh, allora le sue reazioni saranno smorzate, e io tendero` a non farci caso, salvo ovviamente quando mi presenta il conto, ed e` troppo tardi

i ragazzi di 50, 100 anni fa, figli di una societa` rurale, vedevano esempi concreti di sessualita`, tutti i giorni, vedevano animali partorire cuccioli, spesso davano una mano ad accudirli, avevano esperienze concrete di cosa significa non solo l’atto sessuale, ma anche delle conseguenze, di maternita`, di cura, impegno, degli aspetti sia positivi che negativi, gioia e dolore

mi soffermo su cio` che ha scritto bardhi: molte di quelle ragazzine sanno benissimo cosa significa sessualita`, come funziona, e che facendo sesso si puo` rimanere incinte: e lo fanno non dico coscientemente (sarebbe esagerata come espressione), ma non per sbaglio di sicuro, lo fanno perche` hanno un’idea completamente mitizzata, ridotta, della loro condizione di “donna” e di “madre” … potremmo definirla una versiona da format televisivo, per loro il mondo e` un reality, la convinzione di fondo, inconscia, e` che al momento opportuno bastera` cambiare canale, e via

guardiamoci nelle palle degli occhi e chiediamoci seriamente, cosa intendiamo per “educazione sessuale”? lezioni teoriche sulla sessualita`? giusto qualcosa di piu` di quello che gia` vedono in tv o nei videogiochi? comunque sia, teoria? per carita`, ben venga, sempre meglio dell’atteggiamento bigotto attuale, che da una parte ti spara carnazza a gogo nei media e dall’altra pretenderebbe di avere i figli che al sabato sera vanno al rosario invece che ai rave party

ma una sana sessualita` parte da molto, molto lontano, da una rivalutazione del mondo fisico, e quindi anche del nostro corpo … cosa che vedo molto dura da ottenere, in questa societa` sempre piu` virtualizzata

i.v.

siamo decenni indietro rispetto all’inghilterra e molti altri paesi…ma è difficile stare al passo con la zavorra vaticana attaccata alle caviglie!

Ernesto Di Lorenzo

A bambine di 11-13 anni!!!
Garantendone L’anonimato???
Beh, mi sembra che ora si esageri al contrario. Non si possono diseducare in questo modo delle bambine. Mi sembra assurdo e controproducente!!!

andrea pessarelli

@Ernesto Di Lorenzo:
da cosa deduci che prevenire una gravidanza a 11 anni significhi diseducare?

Giona sbattezzato

Molto giusto e corretto.
Approvo senza condizioni, compreso il commento sulla zavorra vaticana che ci trascina in fondo ad un pozzo medievale

“saremmo stupidi se pensassimo di poter fare qualcosa per impedire ai ragazzi di fare sesso”

Infatti chi pensa di poter fare qualcosa e’ stupido, senza condizioni.

Sandra

In Inghilterra molte scuole si sono dotate di metal detector, per cercare di arginare la violenza da arma da taglio tra adolescenti, anche il discorso della pillola del giorno dopo a queste preadolescenti e’ da inquadrare in una realta’ molto squallida, se posso esprimermi sull’argomento. A quell’eta’ non si e’ pronti ne’ per votare ne’ per guidare, e non si capisce come si possa esserlo per un’esperienza sessuale, che richiede una certa conoscenza di se’ e del proprio corpo, che a parte casi eccezionali da letteratura, a quell’eta’ non si ha.
Sul discorso dell’anonimato, vale il segreto professionale del medico. Non so come sia in GB, ma in USA i medici sono tenuti a segnalare i casi di sospetto abuso su un minore, e li’ valgono criteri di eta’ a seconda dei paesi (sull’eta’ minima sotto alla quale e’ comunque abuso, e sulla differenza di eta’ rispetto al minore).

Io non darei la colpa tanto alla virtualita’ come fa Kanna, che certo e’ un elemento: ma penso invece che si tratti di ragazzini abbandonati a loro stessi. La societa’ inglese e’ molto piu’ spezzata della nostra, con un divario sociale molto piu’ pesante. Gli strati poveri sono molto piu’ ghettizzati, le scuole di conseguenza sono a loro volta trappole per i ragazzi, che non riescono a uscire da un ambiente povero in tutti i sensi.

Sono invece completamente d’accordo sulla necessita’ di un’educazione sessuale, ma anche li’ poi mi chiedo: e chi la farebbe in Italia? Tremo al pensiero.

precariatoassicurato

E’ bello vedere che una notizia che c’entra poco o nulla con l’ateismo (ah, questi paesi del nord sempre più “avanti” di noi…) abbia finalmente fatto emergere posizioni più articolate anche in persone che spesso hanno idee molto quadrate.
Sono d’accordo con tutti quelli che ritengono vadano rispettate le varie fasi dello sviluppo del bambino. Occorre ricordare che esiste uno sviluppo fisico che non va necessariamente di pari passo con lo sviluppo mentale o psichico e di conseguenza anche potendo tecnicamente avere un rapporto sessuale, una bambina potrebbe non essere pronta mentalmente. A questo proposito ricordo che chi ha parlato in passato di sessualità responsabile, di genitorialità consapevole e di concetti simili, dovrebbe essere il primo a riflettere criticamente su questa notizia.
Non sottovaluto nemmeno il problema dell’abuso sessuale. Se si pensa che normalmente le ragazze raggiungono la maturità (sotto tutti i punti di vista) prima dei ragazzi, non faccio fatica ad immaginare una classe in cui i bambini si scambiano le figurine dei Gormiti e le bambine si raccontano le loro esperienze sessuali. Questo per dire: con chi diavolo lo fa il sesso una bambina di 11 anni? Come minimo con uno di 14. E scusate tanto ma a me questo sembra più un caso di circuizione di incapace.
Chiudo in polemica. Qui il problema non è tanto quello dei metodi da usare, pillola o preservativo. Anche l’educazione sessuale non viene vista come un aspetto utile alla crescita della persona (altrimenti a nessuno verrebbe in mente di proporla a bambini di 8 anni) ma solo come un sistema per fermare o arginare un problema che già c’è. Come sempre si ignora un problema (quando non lo si favorisce apertamente come indice di “avanzamento culturale”) finché questo non diventa più sostenibile e a quel punto, tutti candidi e innocenti, si sbandiera il principio del male minore e si propongono soluzioni estreme. Il carcere per i drogati. Le case chiuse per le prostitute. L’aborto per le gravidanze indesiderate. Insomma un modo semplicistico di affrontare il problema partendo dalla soluzione.
Sarebbe il caso di farla, questa sociologia da bar, e provare a chiederci se qualcuna delle nostre teorie (io le mie, voi le vostre) non sia per caso parte del problema più che della soluzione.

Gérard

In Germania e in Francia ( non lo so altrove ) ci sono molti genitori che fanno molte cose in fatto di educazione sessuale . Per esempio facendo il bagno assieme al figlio o figlia spiegando loro come si fa per fare un bambino, metterli giovannissimi in contatto con gays facendoli cosi capire che anche questo è una cosa normale etc…
Ho conosciuto in ambedue paesi diverse famiglie che facevano cosi .
Il degrado morale come sembra ci sia in GB non è dovuto alla mancanza di religione ma allo sfruttamento capitalista della classe più povera .
Sentivo ieri alla TV tedesca che stanno studiando ( sempre in GB ) una pubblicita con grandi manifesti per le strade e autobus in favore dell’aborto per i giovannissimi

ateismo

“saremmo stupidi se pensassimo di poter fare qualcosa per impedire ai ragazzi di fare sesso” mi sembra più eloquente di 1000 parole. bella iniziativa.

Dalila

Il fatto dev’essere contestualizzato in Gran Bretagna (e aggiungerei senz’altro l’Irlanda) zone in cui è normalissimo imbattersi giornalmente in dodicenni col pancione.
Molte di loro, che spesso provengono da famiglie assai disagiate, con genitori disoccupati, più spesso in prigione o addirittura inesistenti, decidono di portare avanti la gravidanza nonostante non abbiano i mezzi per poter sostenere i figli (diverso il caso dell’Irlanda in cui l’aborto non è autorizzato e le ragazzine “vanno a dormire dall’amica”…in realtà prendono il traghetto per abortire in U.K.).
La Gran Bretagna di fatto aiuta le ragazze madri -o le madri adulte ma “single”- con somme sostanziose ed aiuti di vario genere (lavoro part-time, asili nido,sgravi fiscali e assegni mensili).
Si capisce allora perchè la pillola del giorno dopo possa essere un palliativo.
L’educazione sessuale esiste in U.K. ma interessa a qualcuno?
Certo, interessa allo stato!
Ora, è davvero una tragedia portare avanti la gravidanza a quell’età?
Per la nostra sensibilità lo è.
Per il modo di pensare degli inglesi (alcuni in particolare) non lo è, anzi, puo’ essere una fonte di guadagno.

Andrea

Io personalmente non la vedo una cattiva iniziatva, ma anzi ottima.
E’ ovvio che sia indispensabile l’educazione sessuale e magari un incentivo all’uso del preservativo, ma “a mali estremi, estremi rimedi”.
Credo che sia molto meglio la pillola del giorno dopo, che una madre di 12 anni con un bimbo 9 mesi dopo.
Per quel che riguarda l’anonimato mi sembra un fatto giusto e necessario, anche se posso capire che i genitori vorrebbero sapere. Ma d’altra parte il diritto alla privacy per esempio nel caso di interruzione di gravidanza esiste anche nella nostra povera Italia, qui da noi una ragazzina che rimanesse incinta potrebbe fare l’interruzione di gravidanza e nessuno sarebbe tenuto (anzi sarebbe reato) avvertirne i genitori.
D’altra parte i bigotti che avversano questo genere di scelte forse si sono dimenticati di essere stati ragazzini pure loro.

Ciao a tutti

Sandra

Mentre sull’Italia calavano le prime ombre della sera….(da http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=339307 )

“Intanto l’assessore alla Famiglia della Lombardia, Giulio Boscagli, ha ringraziato «il sottosegretario Roccella per il riconoscimento del grande lavoro che Regione Lombardia sta portando avanti sul tema dell’aborto.». «Da anni l’impegno di Regione Lombardia – ha ricordato Boscagli – è volto a ridurre le difficoltà che portano le donne a questa dolorosa scelta. Nel 2008 abbiamo sostenuto 56 progetti con uno stanziamento di circa 6,5 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi agli 8 milioni, a favore di consultori pubblici e privati».”

Per la cronaca: Giulio Boscagli e’ l’individuo che in diretta tg3, la sera che Beppino Englaro stava per accompagnare la figlia alla clinica a Udine, ha delicatamente evocato l’immagine di un ladro nella notte. Ah, dimenticavo, il sensibile e attento individuo e’ cognato di Formigoni.

Neoalfa

E’ una buona notizia che maschera una cattiva notizia.
Se bisogna ricorre a questo “servizio” di fornitura della pillola del giorno dopo significa che c’è una carenza di educazione sessuale all’uso dei contraccettivi ordinari (leggasi preservativo).
Non bisognerebbe puntare, in particolar modo a quell’età, ad un programma scolastico per l’educazione sessuale?

rik

L’educazione sessuale è un concetto moralistico. Implica l’esistenza di un sesso giusto ed “educato” contrapposto a un sesso ingiusto e “scostumato”.

Ci vuole INFORMAZIONE sessuale, permetendo ai ragazzi di conoscere meglio il nostro sistema riproduttivo, sessuale, profilattico ecc. Poi ognuno scelga come fare sesso, senza valori o disvalori da promuovere o scoraggiare.

Sara

@ rik
Hai ragione nel puntualizzare i termini, in ogni modo io intendo questo: informazione e cultura su questi temi, certo non moralismo né divieti… (che ad una certa età sono pure controproducenti!)

Sol

ho iniziato a prendere la pillola a 15 anni, la prendo tuttora, e il mio conteggio ormonale è perfettamente nella norma, se può servire saperlo…

Kanna Shirakawa

ah, la sintesi, pregevole qualita` che spesso mi manca .. 🙂 concordo pienamente con rik

@Sandra

touche`, rimango convinto di cio` che dicevo, ma nel provincialismo tipico che distingue noi italiani ho rapportato la notizia alla nostra situazione piuttosto che a quella della GB, in effetti molto piu` degradata (non so ancora per quanto)

credo che tu abbia colto il nocciolo della questione, fare figli diventa un modo per accedere a forme di sussistenza economica, complice il fatto che in una societa` fortemente basata sullo sfruttamento delle risorse umane, il valore della vita assume una connotazione economica piuttosto che etica

CandyFruit

confrontiamolo con lo scandalo italiano dove accade che anche donne ultramaggiorenni non riescano a trovare la pillola del giorno dopo a causa di medici e farmacisti obiettori… io ho sempre ammirato lo spirito pragmatico degli inglesi. qualcuno sostiene che la pillola del giorno dopo potrebbe nuocere all’equilibrio ormonale di una dodicenne, senz’altro ciò potrebbe fare molto di più una gravidanza. senza contare che spesso una dodicenne ha avuto il menarca a 9-10 anni, quindi non è più propriamente una ragazzina pubescente, in fase di assestamento ormonale.

Dalila

@ Andrea

ti quoto:

“D’altra parte i bigotti che avversano questo genere di scelte forse si sono dimenticati di essere stati ragazzini pure loro”.

Ho sempre pensato la stessa cosa di molte, moltissime persone ed ogni volta che ho pronunciato una frase simile, col coraggio che mi contraddistingue, mi son sentita urlare in faccia delle cose umilianti, spesso insinuazioni del tipo “perchè tu a quell’età pensavi questo o facevi quello…”.

Esser bigotti puo’ causare dipendenza, diciamo loro di smettere 🙂

Takeshi

Comunque che differenza fra qui e la GB. Da noi la cardinala Bagnaska avrebbe proibito allo stato qualsiasi iniziativa del genere e i braveheart della nostra politica avrebbero detto in coro : OBBEDISCO!

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