Una tassa sui matrimoni civili a Roma. E’ già imposta ai non residenti per dissuaderli dal celebrare il rito nella capitale, dove le liste d’attesa sono lunghe mesi: ma la giunta Alemanno aveva pensato di estenderla ai cittadini romani che intendessero sposarsi nei week-end o anche nei giorni feriali, ma fuori dagli orari previsti. 200 euro per i primi, 150 euro per i secondi. Dopo le proteste bipartisan di esponenti laici di maggioranza e opposizione, Gianni Alemanno ha fatto marcia indietro: “c’è stato un errore, un’iniziativa non concordata da parte degli uffici”. Un provvedimento dello stesso tenore, ma limitato alla “Casa di Giulietta”, è entrato in vigore a Verona.
Matrimoni civili, Roma: salta la tassazione proposta dalla giunta Alemanno
23 commenti
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Ma questi hanno imparato da Silvio, a fare marcia indietro? prima la sparano grossa, poi la gente protesta, e ritrattano. però intanto hanno lanciato il sasso, e qualcuno raccoglie, le idee di fanno. Io domani emigro, sono stufa (e VR è qua vicino).
Perchè la gente dovrebbe andare a sposarsi civilmente a roma? non fa tutto il sindaco del comune di residenza?
Ah beh, forse per l’atmosfera.
Però cavolo, tassare chi si vuole sposare in comune è un sistema subdolo per far sposare la gente altrove (magari in chiesa) e per invertire forzatamente il trend dei matrimoni religiosi-civili.
Che falsi che sono, che falsi.
p.s: però magari così incentivano le coppie di fatto. XD
LE TRE SCIMMIETTE: NON VEDO NON SENTO NON PARLO
Alemanno la bertuccia: NON DISSI NON FECI UBBIDII
Beh a Verona mi sembra che si debba pagare solo per andare nella casa di Giulietta.
Cmq è assurdo che una capitale di uno stato moderno possa pensare questi sotterfugi per spingere verso il matrimonio religioso.
Perchè, pensate che sposarsi in chiesa sia FREE TAX? C’e tutto un tariffario da fare impallidire, altro che le 200,00 del comune. Anzi direi che è convenientissimo!!!!
Meno male che uno dei precetti del cristianesimo e’: gratuitamente avete ricevuto e gratuitamente date. da sbellicarsi dalle risate..
Non occorreva questa estorsione, per incentivarmi alla coppia di fatto. Solo una gabella in più a pro dei “prafan mercati” costruiti sull’amore. Scusatemi, non intendo offendere nessuno, ma per me il matrimonio è solo questo.
Io personalmente non vedo un fine subdolo nella tassa veronese,al fine di disincentivare i matrimoni civili;piuttosto una trovata,legittima,di far cassa,e rimpinguare le vuotissime casse del comune.
Tutti i comuni italiani sono messi male finanziariamente…
So che la legge prevede che la funzione di “celebrante” possa essere svolta da una qualsiasi persona SCELTA DAGLI SPOSI che abbia i seguenti requisiti: che sia cittadino italiano e che abbia i requisiti per poter essere eletto consigliere comunale (non che sia GIA’ un consigliere comunale, ma che non sia interdetto, che sia alfabetizzato, che goda dei diritti civili e politici, eccetera). Però non riesco più a trovare l’articolo di legge e quindi non ricordo se non possa ricoprire il ruolo chi ha un grado di parentela con uno dei due coniugi inferiore al terzo e se ci siano altre limitazioni. Credo anche che sia necessario che il sindaco deleghi questa persona a ricoprire l’incarico di ufficiale civile per il tempo necessario alla celebrazione e quindi – credo – ci vogliano almeno trenta giorni di preavviso. Ciao.
@ Cionga
Confermo: è indispensabile la delega del sindaco. E non è cosa semplice.
Strano paese il nostro…
Un Comune che vanta un credito pressoché inesigibile (a cominciare dalle bollette) verso uno Stato quantomeno anomalo (con una percentuale di maschi comparabile al villaggio dei Puffi), incentiva le coppie a sposarsi secondo le leggi di quello Stato facendo defluire euro a volontà nelle sue casse, senza nemmeno chiedere nulla in cambio.
Alemanno è proprio un signore.
a ben pensarci, che motivo c’è di sposarsi?
Tornassi indietro me ne guarderei bene: mi è costato un capitale sposarmi e un altro separarmi, sto risparmiando per il divorzio.
Con le convivenze la faccenda se deve risolversi, si risolve in maniera molto meno dispendiosa.
il medioevo avanza
🙂 beh ragazzi ricordiamoci che Alemanno nel suo sistema di riferimento si autodefinisce laico e non laicista
Sara, è un tecnica, lanciano la proposta assurda e se nessuno si fa sentire, la approvano. Se qualcuno invece alza la voce, dicono di essersi sbagliati…
Ma che schifo di paese infernale sta diventando ???!!!
Sailor-Sun
ci sono agenzie inglesi specializzate nell’organizzare matrimoni a roma (e in altre amene località italiane), sono spesso stranieri, anche perché l’italiano medio si sposa in chiesa nel paese e se si sposa in comune si sposa nel suo
beh non mi risulta che in chiesa ci si sposi gratis, anzi… il pizzo il più delle volte è anche cospicuo, a volte più dei 200 euro proposti dal sindaco (senza contare gli addobbi e tutto, che poi rimangono al pretume).
ideona per silvio… a quando una bella tassa sulla non.comunione? chi non si comunica ogni domenica 50 euro di tassa…. un’idea da grande comunicatore 🙂
Che la PACS sia con voi 😀
col federalismo fiscale vedremo ripristinata anche la tassa sul celibato e altre demenzialità che faranno la gioia degli elettori di destra. o no? non gli piace? non era nel programma? ma quale programma?
loro, gli elettori di destra, hanno firmato molte cambiali in bianco e ora, sorpresa!, vanno all’incasso, a danno di tutti.
@ Thomas
Ti capisco perfettamente. Se solo esistessero i PACS o almeni i DICO…
Ma quando mai potremo sperarlo, con la classe (di prima scuola materna) politica che ci ritroviamo?
La soluzione? Cambiarla.
Già… facile a dirsi. Esiste un referendum e presto dovremo andare a votarlo…
Ma guarda caso, anzichè accorpare le elezioni europee col detto referendum (si sarebbero risparimati precisamente 460 MILIONI di euro, soldi pubblici dunque NOSTRI) la casta ha deciso di non accorparle.
Perchè? Perchè il “porcellum” fa loro tanto comodo, e contano sull’astensionismo per farlo invalidare.
Già. Non hanno neppure il coraggio di dire: -Votare NO!-
Non travisate l’articolo!!io trovo giusto che si faccia pagare chi si vuole sposare fuori degli orari di lavoro degli uffici comunali.Gli impiegati che devono fare straordinari deono essere pagati e la tassa serve per questo
x barbara
gli uffici comunali sono al servizio del cittadino e non viceversa. non credo che si possa pretendere che uno si sposi quando più aggrada al comune poichè il matrimonio è abbinato ad una festa conviviale non sempre compatibile con gli orari di ufficio e giorni lavorativi.
se poi uno volesse celebrare il proprio matrimonio al colosseo, all’ara pacis, o dovunque gli aggradi, ben venga il listino prezzi, possibilmente esoso.