TRE GIORNI DI LAICITA’
Martedì 31 Marzo, alle ore 07.30, al momento dell’ingresso degli impiegati del Comune di Bologna, una rappresentanza di associazioni e di cittadini laici si troveranno in Piazza Liber Paradisus per distribuire un volantino e protestare contro la benedizione cattolica della sede dell’amministrazione comunale. Benedizione che viola il principio di laicità delle istituzioni e che impone un’interruzione del pubblico servizio agli impiegati in servizio. Cosa succederà quando un imam chiederà di benedire la sede comunale secondo il rito islamico? Cosa succederà quando lo chiederà un rabbino? Concesso a una religione, sarà d’obbligo concederlo a tutte e verrà meno il carattere pubblico e laico dell’istituzione.
Mercoledì 1 Aprile, alle ore 07.30, al momento dell’ingresso degli impiegati della Provincia di Bologna, distribuiremo un identico volantino e faremo un’identica protesta contro la benedizione della sede dell’amministrazione provinciale.
Giovedì 2 Aprile, su alcune statue di Bologna, applicheremo un sondino, per alimentarle e idratarle forzatamente. In Parlamento la maggioranza di centro-destra, col supporto dell’ala cattolica del Partito Democratico, sta approvando un non-legge sul testamento biologico che obbliga all’idratazione forzata e che non consente all’individuo di disporre della propria vita e del proprio corpo.
A queste tre iniziative, vogliamo, oggi e domani, affiancare un’importante opera di informazione, su quanto accaduto in Consiglio Comunale in merito ai finanziamenti alle scuole private, in gran parte cattoliche. Si legga a questo proposito il documento sottostante.
UAAR Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – Bologna
Cellula “Luca Coscioni” – Bologna
Rivista “LucidaMente”
Radicali Bologna
Bologna Città Libera
Terre Libere
Comunicato stampa congiunto, sabato 28 Marzo 2009
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GRAZIE AL CIELO ABBIAMO UNA BOCCA PERBENE
Lunedì 23 Marzo 2008, il Consiglio Comunale di Bologna ha approvato il rinnovo della convenzione in essere tra le scuole private presenti sul territorio e l’amministrazione. La convenzione assegna alle scuole private, in gran parte confessionali e cattoliche, una cifra di circa un milione e centomila euro all’anno. Nel triennio 2007/2010, le scuole private riceveranno finanziamenti per un totale di 3.130.000 euro. Tra le scuole materne private e finanziate troviamo anche la “Kinder House” e le “Cerreta”, che discriminano in base al sesso e alle condizioni personali e sociali.
La convenzione è stata rinnovata; la prima convenzione è stata stipulata persino prima dell’approvazione da parte del Parlamento della legge 27/2006, che disciplina i bonus alle scuole paritarie. Insomma, siamo di fronte a un atto di zelante ossequio alle gerarchie cattoliche da parte del Comune di Bologna. Il 31 luglio 2009, invece, 112 maestre dipendenti delle scuole pubbliche, precarie da anni, troveranno la porta spalancata e saranno lasciate in mezzo a una strada. Motivo? “Non ci sono i soldi e bisogna rispettare il patto di stabilità”, ha detto loro Delli Quadri, vice-capogruppo del Partito Democratico, durante una protesta in consiglio. L’assessore Virgilio, con delega alla scuola, si rifiuta d’incontrarle. Non ci sentiamo di scusarla per questa mancanza, ma comprendiamo la sua vergogna. E’ difficile giustificarsi, quando si ricoprono di danaro le scuole private e si resta senza soldi per rinnovare i contratti e per avviare gli interventi di miglioramento dell’edilizia scolastica. Nel frattempo, gli insegnanti di religione vengono assunti senza concorso, designati dalla Curia e avvantaggiati rispetto agli altri docenti pubblici.
Crediamo che la questione dell’approvazione dei finanziamenti alle scuole private sia stata ingiustamente sottovalutata dagli organi d’informazione. Grazie al cielo abbiamo un bocca perbene e non è poco – cantava Fabrizio De André – e ci proponiamo di produrre un’informazione esaustiva e corretta, da diffondere alla cittadinanza, ancor più ora che siamo in campagna elettorale e che la maggior parte dei consiglieri che hanno votato a favore si ricandideranno, spesso con parole d’ordine che non esitano loro stessi a definire “laiche”. A questo proposito, desideriamo offrire un punto di vista autorevole, perché proveniente da chi ha fatto della laicità delle istituzioni la ragione del suo lavoro per la collettività. La difesa e la promozione della laicità delle istituzioni, per chi ha una responsabilità politica, come i consiglieri comunali, si misura negli atti amministrativi e non nelle parole e nelle intenzioni. Per questo riteniamo grave che chi è stato eletto sulla base di un programma elettorale che poneva una chiara distinzione tra i doveri delle istituzioni e il ruolo delle confessioni religiose, tradisca il suo impegno nei confronti dell’elettorato. Senza sentire nemmeno la necessità di spiegarsi.
Questo silenzio complice, di resa politica ai voleri della Curia, vogliamo romperlo, richiamando in primo luogo i politici eletti alle loro responsabilità e informando i cittadini-elettori su quanti hanno votato a favore del provvedimento. Perché carta canta e alla fine i cocci son di tutti. Decidano loro, gli elettori, se continuare a dar fiducia a chi ha disatteso gli impegni presi. Da parte nostra, continueremo il lavoro, autonomo e senza collateralismi, di vigilanza e di promozione della laicità delle istituzioni.
UAAR Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti – Bologna
Cellula “Luca Coscioni” – Bologna
Rivista “LucidaMente”
Radicali Bologna
Bologna Città Libera
Terre Libere
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Votano sì
Sergio Gaetano Cofferati – Partito Democratico
Davide Celli – Partito Democratico
Francesco Critelli – Partito Democratico
Giovanni De Rose – Partito Democratico
Sergio Lo Giudice – Partito Democratico
Marco Lombardelli – Partito Democratico
Angelo Marchesini – Partito Democratico
Giovanni Maria Mazzanti – Partito Democratico
Corrado Melega – Partito Democratico
Claudio Merighi – Partito Democratico
Maurizia Migliori – Partito Democratico
Antonio Mumolo – Partito Democratico
Paolo Natali – Partito Democratico
Giuseppe Pinelli – Partito Democratico
Gino Santi – Partito Democratico
Paolo Serra – Partito Democratico
Milena Naldi – Sinistra Democratica
Votano No
Roberto Sconciaforni – Partito della Rifondazione Comunista
Roberto Panzacchi – Verdi
Serafino D’Onofrio – Società Civile / Il Cantiere
Alecs Bianchi – La Tua Bologna
Carlo Monaco – La Tua Bologna
Valerio Monteventi – Bologna Città Libera
Astenuti
Daniele Carella – Forza Italia / Popolo delle Libertà
Valentina Castaldini – Forza Italia / Popolo delle Libertà
Paolo Foschini – Forza Italia / Popolo delle Libertà
Aldo Zechini D’Aurelio – Forza Italia / Popolo delle Libertà
Sono daccordissimo sull’inziativa. Spero in una partecipazione massiccia e convinta.
Devo fare , però, un appunto o per meglio dire una precisazione: non ho notizia che esista un analogo rito alla benedizione cattolica presso religioni come l’islamica e l’ebraica.
Sembra che il rito della benedizione cristiana tragga radici da analoghi riti pagani di cui si è intriso e alimentato il cristianesimo, conservandone modi e gestualità, oltre che contenuti superstiziosi tipici di figure quali gli auguri e gli aruspici.
e non e finita: il 6 e 7 aprile “sotto benedizione” sara’ l’intera università di Bologna.
Da notare l’aumento di persone, lavoratori, cittadini che considerano fuori luogo, imbarazzante. indebita ingerenza, intromissione un rito religioso quale una benedizione (che e’ sempre accompagnata da preghiera e piccola predica) sul luogo di lavoro e in orario di servizio
Qui un nostro volantino:
http://uaarbologna.altervista.org/files/benedizione_comune.pdf
Se non si scarica direttamente, andare su
http://www.uaar.it/bologna
Mi delude moltissimo il si della consigliera di Sinistra Democratica, organizzazione politica che in fatto di laicità a livello nazionale e anche locale in tante province ha preso posizioni molto serie e coraggiose. Spero che costei non venga ricandidata alle prossime comunali.
Bravi, amici di Bologna, davvero bravi.
Faccio i complimenti all’UAAR di Bologna.
Invito chiunque sappia di benedizioni ecc. a segnalarlo sul sito.
Ma chi se ne frega…in fondo è sempre una pennellata d’acqua!
Anzi, già che ci siamo ditegli al prete di portare anche un po di candeggina cosi diamo una pulita al pavimento.
Cari amici ed amiche,
sono Sergio Lo Giudice, iscritto all’Uaar e consigliere comunale del PD a Bologna.
Vorrei fare alcune considerazioni sul comunicato stampa congiunto di oggi 28 marzo dell’Uaar, Bologna Città Libera, Terre Libere ad altre sigle sui finanziamenti alle scuole private del comune di Bologna.
Innanzitutto una premessa. Bologna Città Libera e Terre Libere non sono associazioni, ma due liste della sinistra radicale per le elezioni comunali e provinciali di Bologna che, in campagna elettorale, legittimamente concentrano i loro sforzi per attaccare le aree politiche più contigue in un’ottica di competizione sul voto, in questo caso sul voto dei laici.
Da aderente all’associazione trovo strategicamente sbagliato che l’Uaar adotti la stessa logica. Un endorsement ad una lista impedisce quello che, a mio giudizio, dovrebbe essere la funzione principale dell’associazione: creare una rete ampia di atei, agnostici e razionalisti di diverse posizioni politiche per tutelare i principi di laicità.
Questo non può accadere se ci si accoda alle dinamiche di un partito politico, come è successo in questo caso.
Intanto il comunicato contiene alcune informazioni non vere.
1. Il Consiglio comunale di Bologna lunedì 23 marzo non ha approvato nessun rinnovo delle convenzioni con le scuole private, ma solo alcuni aggiustamenti al testo delle convenzioni in essere relative alle modalità di applicazione degli incentivi, alle differenziazione delle tariffe e poco altro.
2. Non è vero che alle 112 maestre precarie non è stato rinnovato il contratto per mancanza di soldi. Il tema è del tutto diverso e non riguarda né la difesa della scuola pubblica né la laicità della scuola, ma una decisione su cui possono esserci posizioni diverse, ma che attraversa in maniera del tutto neutra le posizioni filosofiche o religiose di ognuno: il tema è se (a seguito di un processo di stabilizzazione tramite concorso che negli ultimi anni ha prodotto l’assunzione di centinaia di dipendenti comunali) si debbano considerare permanenti le graduatorie di quel concorso, e quindi assumere via via solo da quella lista, o se quella graduatorai vada considerata a termine e si proceda in futuro con nuovi concorsi. Io, da insegnante della scuola pubblica, ho la mia idea in proposito e credo che sia opportuno che nella scuola ci siano concorsi periodici che, inevitabilmente, superino le graduatorie abilitanti precedenti. La si può pensare diversamente, ma la laicità non c’entra nulla: quella riportata è la posizione delle Rdb e di Rifondazione comunista, non dei difensori della scuola pubblica. Penso anzi che anche gli amici Radicali, che pure hanno firmato quel comunicato, se ben informati avrebbero avuto da ridire su quella posizione.
3. E’ falso quanto affermato in Consiglio e ripreso nel comunicato che la scuola “Kinder House” discrimini nell’accesso le persone disabili. (Riguardo alla scuole Cerreta, che hanno solo classi femminili, credo invece che un problema esista e vada affrontato. Il fatto è che la qualifica di scuole paritarie è decisa dal Ministero ed è giuridicamente difficile – come la stessa assessora Virgilio ha verificato – contestare quel punto. Se questo, però, considero la questione aperta e degna di essere esplorata fino in fondo).
Precisato questo, so bene che il tema vero riguarda le convenzioni in essere da molti anni con le scuole d’infanzia private. Lo considero in sé sbagliato e non ho mancato di dirlo in tante occasioni, compresa la discussione nella quale il consiglio, nel 2007, decise il rinnovo. Ho deciso comunque di votarlo perché ho aderito ad un programma della coalizione del 2004 di cui, come tutti, non condivido il 100% ma che responsabilmente ho accettato di sostenere. So che l’Assessora alla Scuola Milli Virgilio (la cui laicità può essere messa in discussione solo da chi non conosca la sua storia e che non a caso nel 2004 era la candidata sostenuta dal Comitato Scuola e Costituzione, per il quale aveva condotto tante battaglie giudiziarie e politiche) ha lavorato, pur se con piccoli passi, per creare le condizioni del superamento di questa situazione: abolendo i buoni scuola introdotti dall’amministrazione precedente, aumentando il numero delle scuole comunali di Bologna (che già sono il 61%, di gran lunga la quota più alta fra le città italiane); superando la situazione di un tempo, quando il numero di posti nelle scuole pubbliche era inferiore alle richieste, producendo così per qualcuno la scelta obbligata della scuola privata; definendo i criteri incentivanti nella direzione di penalizzare le scuole con tariffe più alte a favore di quelle con tariffe basse.
Bene fa l’Uaar, come le altre associazioni laiche, a non accontentarsi di questo, a spingere con forza verso uno scenario in cui il pubblico (comunale e statale) arrivi a coprire quel 100% delle richieste che oggi a Bologna è coperto solo con il sistema pubblico/privato. La radicalità di questa battaglia, peraltro, dà forza a chi nelle istituzioni lavora per lo stesso obiettivo con modalità necessariamente diverse.
Quello che io giudico profondamente sbagliato è che, invece di considerare compagni di strada chi, come me ma anche come molti altri (come Paolo Serra, anche lui socio Uaar, o Corrado Melega, da sempre in prima fila nelle battaglie laiche contro la legge 40 e oggi sul testamento biologico) ha deciso di spendersi sui temi della laicità in un contesto difficile – ma proprio per questo strategicamente decisivo – qual è quello di un partito del 25% che comprende anche una forte componente cattolica, ci si investa di fuoco amico arruolandoci d’ufficio fra le fila dei servi del Vaticano (cosa che un po’ mi rode, ma un po’ mi fa anche sorridere).
Quel comunicato non è un attacco alle scuole cattoliche, né alla chiesa né agli integralisti del Pd, ma punta direttamente ad indebolire i laici del Pd, accusati di essere dei biechi traditori e offesi nel loro impegno laico per mere ragioni elettoralistiche.
Mi dispiace che l’Uaar di Bologna abbia dato il suo assenso a questa operazione politica sia perché chiude in una nicchia un’associazione potenzialmente forte e utile sia perché mi pone oggettivamente fuori dalla stessa. A chi giova?
Un caro saluto
Sergio Lo Giudice
Ps. Vi invito ad altri due giorni di laicità da me organizzati per il Cassero :
Festa di Laicità 2
“Della libertà e della natura”
il 31 marzo e il 14 aprile
in Sala Bianca
Palazzo D’Accursio, Piazza Maggiore 6 – Bologna
Dopo il grande successo di pubblico ottenuto l’anno scorso durante la prima Festa di Laicità – organizzata dal Centro Arcigay Il Cassero Gay Lesbian Center a giugno- al via la seconda edizione: Festa di Laicità 2 “Della libertà e della natura”, strutturata quest’anno in due appuntamenti che vedono al centro della discussione due temi più che mai attuali: la natura e la religione nello spazio pubblico.
Martedì 31 marzo alle ore 21, la Sala Bianca di Palazzo D’Accursio (Piazza Maggiore, 6 – Bologna) ospita il primo dei due appuntamenti, intitolato Natura contro Natura. La natura come luogo delle libertà o come luogo delle norme.
L’idea di uno stato di natura come luogo animato da regole morali viene spesso utilizzata come strumento per subordinare le libertà individuali a presunte verità assolute. Allora la libertà di essere naturalmente sé stessi può trovare ostacolo nell’impositività di regole, leggi, costruzioni sociali considerate immodificabili in quanto appartenenti alla natura, cioè alla verità. Ne discutono l’etnomologo Giorgio Celli (Università di Bologna) e Francesco Remotti, antropologo culturale (Università di Torino). Modera il giornalista Beppe Ramina.
Martedì 14 aprile alle ore 21, sempre in Sala Bianca il secondo appuntamento: Liberi di credere, liberi di non credere. La compresenza nello spazio pubblico delle religioni e del pensiero non religioso. Ne discutono Luigi Pedrazzi politologo, presidente de “Il Mulino”, Giulio Soravia islamista, Università di Bologna, modera Sergio Lo Giudice.
“Mi dispiace che l’Uaar di Bologna abbia dato il suo assenso a questa operazione politica sia perché chiude in una nicchia un’associazione potenzialmente forte e utile sia perché mi pone oggettivamente fuori dalla stessa. A chi giova?”
Che tradotto in altri termini significa: “o con me o contro di me”, a prescindere dai contenuti e significati. Prosegue la buona opera della terra bruciata a sinistra , intrapresa dal Uolter che già gli ha fruttato sberle elettorali a non finire, costringendolo a dimettersi.
Vedremo, alla fine , chi si ritroverà chiuso in una nicchia, anzi in una teca. Cari amici PD preparatevi alla prossima bordata delle europee: vediamo fino a quanto reggerà il mare questo vascello fantasma che doveva avere ” vocazioni maggioritarie”.
A chi giova??
Penso che in primo luogo giovi alla chiarezza, alla verità, che esponenti di un partito minestrone, social-capitalista, laico-confessionale , buono per tutti e per nessuno, in costante ostaggio dei diktat delle gerarchie vaticane si chiamino fuori da un’associazione come l’UAAR a me, socio dalla sua fondazione , la cosa non può che arrecare sollievo e rassicurazione.
A proposito: Questa festa di laicità 2, promossa con evidente scopo mistifikatorio in contrapposizione alla tre giorni di laicità a cui aderisce l’UAAR, è stata , per caso, autorizzata , dopo apposita supervisione, dai vari Binetti e Franceschini?? Si sà, non è facile conciliare le varie componenti del partito, per cui penso che la cosa sia stata attentamente vagliata e studiata in modo tale da non offendere nessun sentire religioso. Come al solito, la filosofia del “Ma anche…” opererà anche all’interno di questa manifestazione e non mi meraviglierebbe la presenza di qualche vescovo in prima fila …….a meno che qualche prelato non figuri già tra i relatori.
Salve a tutti, mi permetto di sottolineare due cose.
La festa di laicità organizzata dall’Arcigay “Il Cassero” non ha nessun intento di contrapposizione; è stata pensata molto prima della tre giorni “di lotta” per la laicità a cui anche la UAAR, come i Radicali di Bologna, la cellula “Luca Coscioni, Bologna Città Libera e Terre Libere aderiscono e promuovono. E ben fanno, giacché sono due cose molto diverse nel loro carattere. La prima, una volta si sarebbe detto, è di “critica culturale e politica”. La seconda, è composta di azioni politiche dirette. Sono due cose necessarie e complementari. V’invito quindi a partecipare ad entrambe, come personalmente farò.
Sul merito delle questioni avanzate dal comunicato stampa congiunto, non concordo con Lo Giudice. Come riporta correttamente il comunicato stampa del Comitato bolognese di Scuola e Costituzione, “la delibera del Consiglio comunale n. 48 approvata in data odierna, conferma “un contributo forfetario annuale base per sezione convenzionata sulla base del costo medio di funzionamento delle scuole comunali”.”
http://www.comune.bologna.it/iperbole/coscost/newscom/comunicato_%20stampa_comune_23mar09.pdf
Affermare che si tratta soltanto di un aggiustamento di cose di poco conto è riduttivo e fuorviante.
Infine, il comunicato stampa congiunto non è un “endorsement” delle associazioni a una forza politica, Bologna Città Libera, per fini elettorali. Tra le forze politiche che hanno firmato il documento ci sono anche i Radicali di Bologna, che alle elezioni amministrative non si presentano. Che giovamento dovrebbero trarne?
Invece, il comunicato stampa dice chiaramente un’altra cosa, su cui si sorvola con leggerezza: chi è stato eletto ha una RESPONSABILITA’, nei confronti del suo mandato e degli elettori che hanno contribuito ad eleggerlo. E che la vicenda della conferma dei finanziamenti pubblici alle scuole cattoliche vede votare compatti il Partito Democratico (senza nessuna voce fuori dal coro) e Sinistra Democratica a favore del provvedimento.
Se sia meglio lottare per la laicità dentro un partito dove tutti votano a favore dei finanziamenti alle scuole private piuttosto che in una forza politica che invece fa delle promesse elettorali e della coerenza alle stesse un punto d’onore, mi pare una questione aleatoria. E’ evidente che sono per la seconda scelta. Ognuno fa bene a stare dove sta e far ciò in cui crede. Ma per favore, non ci si arrabbi se delle associazioni dicono a dei politici “avete disatteso il programma con sui siete stati eletti”. E’ anche loro compito controllare e indicare gli obiettivi di lungo corso. Questo si fa in tutto il mondo. Più autonomia e meno collateralismo aiutano la collettività a migliorare.
Buona domenica,
Maurizio Cecconi,
Bologna Città Libera.
Luca 11, 18
@ Sergio Lo Giudice
Alcuni soci hanno sollevato analoghe obiezioni (a chi giova?) quando come associazione abbiamo tenuto uno stand uaar alla Festa dell’Unità nel 2007 e nel 2008, a Bologna, per un mese di fila.
Ad alcuni sembrava un andare a braccetto con un partito che nel suo insieme, dicevano, mette in sordina i temi laici.
L’uaar e’ e rimane apartitica.
Ai partiti e agli esponenti politici chiede conto delle loro prese di posizione e chiede atti concreti.
Atti che da consigliere comunale hai fatto, come quando ti sei speso per includere la nostra rivista associativa nella biblioteca Comunale della Sala Borsa, dove non era stata accettata per questioni “logistiche e di vocazione” (mentre c’erano Famiglia Cristiana, Osservatore Romano, Jesus, Avvenire e tanti periodici religiosi). O come quando, solo pochi giorni fa, hai prontamente protestato per le invadenti benedizioni pasquali nella nuova sede del comune di Bologna, in orario di servizio, sul luogo di lavoro e con equivoca promozione da parte di dirigenti comunali.
Del comunicato in oggetto ti ho informato telefonandoti e chiedendoti al riguardo una replica pubblica. Lo scopo era proprio render conto delle tue posizioni e controbattere.
Il giudizio negativo sul finanziamento alle scuole private (leggasi cattoliche) del Comune di Bologna rimane, a prescindere dall’ultima votazione (se sono anni che c’e’ quella convenzione, sono anni che governa l’attuale maggioranza…). La sostanza e’ questa.
A me piace misurarci sugli atti concreti, per cui rilancio: come sai il circolo UAAR di Bologna ha raccolto circa 1500 firme per una petizione ai sensi di regolamenti comunali per azzerare il finanziamento annuale che il Comune di Bologna regala alle Chiese (Curia Arcivescovile in testa) per edilizia di culto. Basta un atto consiliare per cambiare rotta.
Sono cosciente che siamo in tempi di competizione elettorale, ma proprio per questo chiediamo prese di posizioni chiare: a prescindere che la nostra richiesta sia sostenuta anche da Bologna Città Libera o da altre forze politiche (fossero anche AN o la Lega), sei disposto a sostenerla e con te altri consiglieri comunali laici? Passando sopra a logiche di partito che sono calpestate quotidianamente dalla componente clericale del PD?
Ciao
Roberto Grendene – Circolo UAAR di Bologna
Sottoscrivo l’iniziativa al 1000% e vi ringrazio per la vostra battaglia per la laicità dello Stato, cui non smetterò mai di aderire, anche con la mia sola solidarietà. Ci sono per fortuna Associazioni che si battono come voi per il rispetto di tutti, nel rispetto di tutte le credenze ed anche degli atei, che hanno pieno diritto di cittadinanza e di rappresentazione in questo sfortunato Paese.
Purtroppo come rappresentante di classe per i genitori, già nella scuola materna alcuni anni fa, mi sono dovuto scontrare con l’ignoranza delle leggi da parte e dei genitori e dei responsabili di istituto, che alla fine, arrossendo, durante un’accesa mia contestazione alla prevista benedizione da parte dell’arcivescovo della città, hanno ammesso che “effettivamente la scuola è un’istituzione laica ma l’arcivescovo non verrà a benedire, verrà solo a farci visita”… per chi se la beve, naturalmente, risposi io. Questo credo sia un fenomeno ormai diffusissimo e viene accettato tranquillamente, anzi approvato dagli stessi genitori come forma di difesa contro l’invasione delle altre religioni, da parte degli studenti stranieri, soprattutto islamici.
Buona serata
Claudio Giulietti – Fermo