20 aprile, tavola rotonda a Genova

Il circolo UAAR di Genova, con il patrocinio del Comune di Genova e della Fondazione Ducale
lunedì 20 aprile 2009, ore 18, Palazzo Ducale, Sala del Minor Consiglio, organizza
LIBERI DI CREDERE
LIBERI DI NON CREDERE
Credere è un fenomeno naturale o un’eredità culturale? Siamo davvero liberi di scegliere di credere o di non credere? E di cambiare scelta? Le esperienze di esponenti delle tre più diffuse concezioni del mondo a confronto con uno studioso e rappresentanti delle Istituzioni
Tavola rotonda moderata da
Donatella Alfonso (giornalista de “La Repubblica”)
Intervengono
Luca Borzani (Presidente di Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura)
Raffaele Carcano (Segretario nazionale UAAR, studioso di storia delle religioni)
Enrico Peyretti (Scrittore cattolico, collabora negli studi per la pace col Centro “Sereno Regis”, fondatore della rivista mensile “il foglio”)
Telmo Pievani (Filosofo della scienza, segretario del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza di Genova)
Andrea Ranieri (Assessore allo sviluppo dell’innovazione e dei saperi del Comune di Genova)
Husein Salah (Imam di Genova)

Per informazioni: genova@uaar.it

Archiviato in: Generale, UAAR

4 commenti

rego

Mi sa di una di quelle iniziative in cui non c’è un capo ne una coda…
Ormai siamo sicuramente liberi di non credere… il problema è fare ciò che i credenti non vogliono che facciamo…
Ieri sera (per pura curiosità), sono entrato nella chiesa del mio piccolo paese da 6.000 anime… era la celebrazione della tradizionale Ultima Cena… pensate c’erano solo una quarantina di persone, per la maggior parte ultrasettantenni, il prete ottantenne, molte badanti e un ateo come me… per dirvi che noi come altri siamo ormai liberi di non fare una cosa che fino a 20 anni fa era considewrata importante!
l’importante ormai credere o meno, è il comportamento che dobbiamo tenere il problema…

antonietta dessolis

comlimenti !
le tavole rotonde possono pure lasciare il tempo che trovano, ma sono anche occasioni importanti per dire pubblicamente a una platea più ampia che il problema non è appunto tanto credere in un dio (o non credere), ma che cosa in nome dello stesso si fa: riduzione di libertà (leggi illiberali), privilegi, arroganza del potere…:-(

rododentro

Sarebbe bello, se la tavola rotonda, potesse essere ripresa, per poterla vedere ed eventualmente commentarla.
Càrcano, sei tutti noi.

Stefano Grassino

@ rego

Per chi crede nel libero pensiero occorrono iniziative di vario genere. Questa è una di quelle, semplice ma fondamentale perchè quello che tu dici, se pur vero, non scalfisce l’arroganza del potere clericale. E’ bene ribadire sempre che noi atei abbiamo il diritto al rispetto e che chi crede non ha la verità in tasca. Viste le poche occasioni che abbiamo per parlare, approfittare fà sempre bene.

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