Usa, matrimoni omosessuali anche in Vermont

Il Vermont, con un voto del parlamento locale, ha legalizzato i matrimoni omosessuali: è il quarto stato USA a farlo. Il caso è ancora più significativo perché, a differenza degli altri tre, è il frutto di un provvedimento di legge e non di una sentenza di una corte. La decisione non può essere bloccata dal governatore e i primi matrimoni omosessuali sono previsti per settembre.
Anche altri otto stati non sarebbero troppo lontani dall’approvazione: in New Jersey e New York i governatori si sono spesi a favore di un riconoscimento, mentre nel New Hampshire la Camera si è già espressa positivamente e si è in attesa della votazione in Senato. La National Organization for Marriage, un’associazione che combatte il proliferare dei riconoscimenti delle coppie gay e lesbiche in quanto “costituirebbero una minaccia alle loro convinzioni personali e religiose”, ha annunciato, riporta il New York Times, l’avvio di una campagna informativa del costo di 1,5 milioni di dollari. Secondo i sondaggi, gli statunitensi favorevoli ai matrimoni omosessuali sono ancora una minoranza, comunque cresciuta dal 20 al 30% negli ultimi cinque anni.
Il crescente sostegno ai diritti di gay e lesbiche da parte del mondo politico anglosassone ha trovato espressione anche in una dichiarazione dell’ex premier inglese Tony Blair, che lo scorso anno aderì alla Chiesa cattolica. A dire di Blair, il papa dovrebbe rivedere la posizione del Vaticano sull’omosessualità. Contro Blair ha preso posizione il vescovo di San Marino – Montefeltro, il ciellino Luigi Negri. Quella di Blair, ha dichiarato il monsignore, “sembra una posizione tollerante. Sembra. Perché in realtà è la tipica intolleranza del laicismo. Un’intolleranza pesante, forte, che dice: pensate ciò che volete, ma alla fine dovrete pensarla come noi”.

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40 commenti

Stefano Bottoni

“sembra una posizione tollerante. Sembra. Perché in realtà è la tipica intolleranza del laicismo. Un’intolleranza pesante, forte, che dice: pensate ciò che volete, ma alla fine dovrete pensarla come noi”.

Prego, monsignore? Proprio un rappresentante della ccar dice questo? Avete proprio una bella gran faccia di tolla, non c’è dubbio.

Andrea77

Monsignore, hai grossa confusione e non sai quello che dici, chiedi perdono e pentiti.

Sailor-Sun

Ad aosta il vescovo ha dispensato un preete divenuto padre: forse era da mewttere nelle ultimissime questa notizia.

Per quanto riguarda i matrimoni gay è un bene che vengano sempre più accettati.
Mi domando cosa si intenda per “campagna informativa”… per me sarà DISinformativa.

Ulv

@ Stefano

Sì, è davvero incredibile come non riescano a capire di essere loro a pensarla così.

Roberto

Ottimo, auspico che leggi simili vengano approvate in tutti gli stati.

Contro Blair ha preso posizione il vescovo di San Marino – Montefeltro, il ciellino Luigi Negri. Quella di Blair, ha dichiarato il monsignore, “sembra una posizione tollerante. Sembra. Perché in realtà è la tipica intolleranza del laicismo. Un’intolleranza pesante, forte, che dice: pensate ciò che volete, ma alla fine dovrete pensarla come noi”.
Ecco, come al solito non ci sono commenti….

rododentro

Il pensiero individuale, non può essere sottomesso al pensiero di Acquasanta e company,
grande vittoria di civiltà è avvenuta jn Vermont, ed il mondo, passo dopo passo, un giorno, speriamo molto prossimo, potrà dire: sono libero!

c.j.

Contro Blair ha preso posizione il vescovo di San Marino – Montefeltro, il ciellino Luigi
Negri. Quella di Blair, ha dichiarato il monsignore, “sembra una posizione tollerante.
Sembra. Perché in realtà è la tipica intolleranza del laicismo. Un’intolleranza pesante,
forte, che dice: pensate ciò che volete, ma alla fine dovrete pensarla come noi”.

Cioè… l’assurdità di queste parole è da delirio totale. Tollerare gli omosessuali significa
non tollerare le posizioni cattoliche, ma tollerare le posizioni cattoliche che non tollerano
gli omosessuali non rappresenta intolleranza, nonostante significhi non tollerare gli omo-
sessuali. Per cui, per non generare intolleranza nei confronti delle posizioni cattoliche, è
necessario mostrare intolleranza verso gli omosessuali. Chiaro. Un’intolleranza pesane
di sicuro, e anche molto forte, che dice: pensate ciò che volete, ma alla fine dovrete pen-
sarla come noi cattolici. Complimenti, questa è la logica della religione, la quale non si
basa sulla ragione (…e si vede…) ma si fonda sulla fede cieca (…sorda ma mai muta).

Queste incredibili affermazioni (che non hanno capo, coda, senso alcuno) potrebbero es-
sere utilizzate per discriminare chiunque. Donne, neri, stranieri, anziani, giovani, portatori
di handicap. Come dire (seguendo “l’amore cattolico” che traspare dalle parole del vescovo
di San Marino – Montefeltro) che tollerare le donne potrebbe essere sbagliato perché così
facendo rischieremmo di provocare intolleranza verso gli uomini, quindi per non mancare
di rispetto verso gli uomini… bisogna evitare la tolleranza nei confronti delle donne. Questa
è l’assurda logica di chi crede… ma non ragiona. Fanno bene a parlare di pecorelle smarrite

Stefano Grassino

Proposta di legge:
in Italia i matrimoni gay potranno essere celebrati solo in chiesa al costo
di Euro 10.000 a coppia se officiati da un sacerdote.
” ” 30.000 ” ” vescovo.
” ” 70.000 ” ” cardinale.
” ” ( prezzo da stabilire ) ” Santo Padre.

Otto Permille

“A dire di Blair, il papa dovrebbe rivedere la posizione del Vaticano sull’omosessualità.” Meglio di no. Le religioni si sono via via estinte nella misura in cui sono diventate incompatibili con l’evoluzione della specie umana. Se il vaticano “si modernizza” rischia di durare di più.

Silvia

“Secondo i sondaggi, gli statunitensi favorevoli ai matrimoni omosessuali sono ancora una minoranza, comunque cresciuta dal 20 al 30% negli ultimi cinque anni.”
Qualcuno sa come siam messi qui in Italia? Sandra, tu che sei un database vivente, sfoderami un link! 🙂

Marco C.

“Proposta di legge:
in Italia i matrimoni gay potranno essere celebrati solo in chiesa al costo
di Euro 10.000 a coppia se officiati da un sacerdote.”

Potrebbe essere un’ idea affinchè la chiesa diventi tollerante nei confronti dei gay.
Chi lo sa, magari, considerati i precedenti, potrebbe funzionare davvero.

Marco C.

“Un’intolleranza pesante, forte, che dice: pensate ciò che volete, ma alla fine dovrete pensarla come noi”.”

Monsignore, arrampicarsi sugli specchi è cosa inutile, lo sanno anche i beoti più beoti, categoria alla quale evidentemente lei ha ben poco da invidiare, in quanto ad idiozia e demenza.

Maybe

E’ davvero schifoso come riescano ogni volta a rigirare la frittata e passare per delle vittime.
Che rabbia che mi fanno venire -.-“

Tafano

Occorre capire come debba essere inteso il matrimonio: come diritto individuale (“pago le tasse, dunque posso sposarmi con chi voglio”) o come istituzione della società. Nel secondo caso, è chiaro che occorre definire a quali condizioni il matrimonio possa essere davvero una tale istituzione.

Ebbene, io credo che sia sostenibile, da un punto di vista assolutamente laico, l’idea che il matrimonio diventa istituzione sociale in primo luogo per garantire – almeno in via tendenziale – la generazione e l’educazione della prole. Per questo, a mio avviso, si può essere laicamente contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso (a meno di ammettere un’assoluta equiparazione delle coppie omosessuali a quelle di sesso diverso in materia di adozioni e di fecondazione assistita, il che appare una operazione del tutto ideologica).

Tutt’al più, da un punto di vista laico, è possibile elaborare nuove forme giuridiche per “semplici unioni” tra persone dello stesso sesso, ma anche di sesso diverso non orientate alla procreazione. Ma è chiaro che esse non potrebbero essere equiparate al matrimonio, perché – essendo soggette a minori doveri – non possono pretendere di godere degli stessi identici diritti, altrimenti si disincentiverebbero le unioni più impegnative come quelle matrimoniali.

Paul

Guarda che in italia per sposarsi mica è necessario sottoscrivere che si faranno figli….

sarà, ma quando sento dire “laicamente” le stesse cose che dicono i preti non mi convinco…

luca

@ tafano

se il problema è come chiamare l’unione di due persone dello stesso sesso, questo è solo formale. se invece non lo è, l’idea che ci si possa considerare “laicamente contrari” solo in base alla presenza della volontà di procreare, è semplicemente inaccettabile quanto quella di ritenere una coppia eterosessuale degna di contrarre matrimonio per il solo fatto di voler avere dei figli. nessuna coppia eterosessuale ha l’obbligo di giustificare scelte di questo tipo e, per fortuna (forse ancora per poco) non deve dichiarare tale volontà all’atto della scelta di sposarsi. come al solito due pesi e due misure…
riguardo al dare per scontato che una coppia di persone dello stesso sesso sia automaticamente “non orientata” alla procreazione… queste è solo una tua idea

rik

Sentivo stamattina a Radio Radicale che altri 4 stati USA si preparano a legalizzar5e il matrimonio gay. il prossimo dovrebbe essre il New Jersey.

Obama è forse l’effetto di questo cambiament. Il Vaticano ha paura di Obama.

Tafano

E’ vero che, per la legge italiana, la volontà o meno di procreare non inficia la validità del matrimonio (anche se, in verità, il matrimonio concordatario, in quanto regolato dal diritto canonico, può essere dichiarato nullo qualora sia accertata la deliberata rinuncia alla procreazione).

In ogni caso, mi sembra “laicamente” opportuno un trattamento di favore, da parte dello stato, per le unioni più impegnative, come quelle finalizzate alla procreazione e all’educazione dei figli. Per questo, a mio avviso, le coppie formate da persone dello stesso sesso non possono essere equiparate al matrimonio, ma possono essere parificate a quelle coppie eterosessuali che presentano i caratteri di “libera unione” (senza vincoli troppo stringenti) e tendenzialmente non sono orientate alla procreazione. Si può discutere se sia necessario creare nuove figure giuridiche, ma – a mio avviso – esse dovrebbero avere soggette al diritto privato (con, al più, una pubblica trascrizione ai fini di prova).

pincopallo

1.500.000 $ per fare una campagna contro i matrimoni gay??!? Ma questi hanno soldi da buttare in tempo di crisi…Non dovrebbero spenderli per fare del bene secondo la loro religione?

Paul

ogni unione è libera, sennò è schiavitù, e stare insieme per i figli è il peggior torto che gli si possa fare..

Francesca

Tafano, finiscila.

Se vuoi parlare di PRIVILEGI per le coppie che possono procreare, allora sappi che una coppia di lesbiche può partorire il doppio di una coppia eterosessuale; secondo il tuo discorso dovrebbero essere DOPPIAMENTE PRIVILEGIATE allora.

Finiscila che è meglio, non parlare di laicità che non è roba per te.

maurice

Non so se siete andati a leggere l’intera intervista …

L’illustrissimo monsignore dice anche che ” … se anche 99 persone su 100 ritenessero che l’omosessualita’ e’ un diritto e non un <>, questo non cambierebbe di un capello la posizione della Chiesa … Perche’ la Chiesa parla in base a cio’ che e’ giusto e vero e buono”

Ma che belle parole ! Io devo veramente ringraziare il monsignore e spero veramente che questo concetto rimanga immutato nel tempo e venga sempre constantemente ripetuto.

In questo modo la gente vi abbandonerà molto più velocemente di quanto si possa pensare. Come dice bene monsignore … La chiesa parla in base a ciò che è buono … per “se stessa” … per le sue tasche ovviamente …

Accettare i matrimoni gay non porterebbe nessun “soldino” o chi lo sa … qualcuno potrebbe sposarsi anche in chiesa ma sarebbero più le coppie “bigotte” perse che le “new-entry” …

Eh lo so monsignore … si ricorda che nel 1975 si sposavano in chiesa il 92% degli italiani … che bei tempi … ora neanche il 65% si sposa in chiesa … Ma non si perda di coraggio monsignore … le assicuro che la percentuale non diventerà mai negativa … andrà solo a zero … tra un po’ di anni …

maurice

azz … mi dimentico sempre che non devo usare i simboli di minore e maggiore …

riscrivo le parole che sono saltate

…. l’omosessualita’ e’ un diritto e non un “disordine grave” ….

Asatan

@tafano

Immagino che quella stragrande maggioranza di coppie conviventi etero che ha figli per te non sia orientata alla procreazione, giusto? Quanto ai minori doveri ti faccio notare che le coppie conviventi risultano come “famiglia” all’anagrafe (sullo stato di famiglia) e hanno i doveri di mutuo aiuto economico e fisico delle coppie sposate…. l’unica differenza è nei diritti non nei doveri.
Ah già dimenticavo nelle convivenze, in caso di separazione, il coniuge fan-ca-zzista non può fare il parassita dell’ex per non andare a lavorare. Alla fin fine il matrimonio serve soloa sancire il PARASSITISMO sull’ex-coniuge e sullo stato (pensione di reversibilità).

Stefano Bottoni

Dopo la mia recente separazione ho cambiato alquanto idea sul matrimonio, ma rimango dell’idea che chiunque voglia rovinarsi la vita debba avere il pieno diritto di farlo, indipendentemente dal sesso.
Ho rivalutato Socrate. Un suo allievo gli chiese se avesse dovuto sposarsi oppure no. Lui rispose: -Fai come vuoi. In ogni caso ti pentirai!-
Nel mio caso è andata come è andata, ma in fondo non sono del tutto pentito. Posso dirlo sinceramente. Certo mi dispiace.

Rocco

“io credo che sia sostenibile, da un punto di vista assolutamente laico, l’idea che il matrimonio diventa istituzione sociale in primo luogo per garantire – almeno in via tendenziale – la generazione e l’educazione della prole. Per questo, a mio avviso, si può essere laicamente contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso (a meno di ammettere un’assoluta equiparazione delle coppie omosessuali ..in materia di adozioni …”

È strano sentire questo da un italiano visto che l’Italia ha il più basso tasso di natalità al mondo (o quasi). Quindi in Italia è normale che una coppia etero si sposi senza l’intenzione di mai fare figli ma una coppia gay non può fare la stessa cosa? Tutto il contrario dell’America dove ci sono i matrimoni gay E ANCHE più coppie etero sposate con figli.

Poi c’è da ricordare che negli USA chiunque può adottare bambini single o sposato che sia. Le adozioni alle coppie apertamente gay esistono da decenni, sono centinaia di migliaia i bambini americani che crescono con due papà o due mamme anche negli stati più conservatori. Il matrimonio è più controverso delle adozioni in America perché il matrimonio rientra nel campo della religione.

Tafano

Senza polemica. Il punto è che (a mio parere) le coppie possono essere di due tipi: quelle in cui si pone l’accento sulla libertà degli individui che ne fanno parte (anche a costo di indebolire il vincolo) e quelle in cui si pone l’accento sulla forza unificante del vincolo (anche a costo di limitare la libertà degli individui). Nel primo caso abbiamo le c.d. coppie di fatto (che possono essere istituzionalizzate nei PACS o in forme simili), dove le procedure per lo scioglimento sono molto rapide e senza molte formalità. Nel secondo caso abbiamo il matrimonio, che prevede maggiori obblighi, molte formalità e lunghe procedure in caso di separazione, ma anche (allo stato attuale delle cose) maggiori diritti.

La Chiesa cattolica riconosce solo le coppie del secondo tipo, ed anzi ritiene che tutto
vada sacrificato al vincolo (che è indissolubile), negando ogni legittimità alle altre. Ma non è questo il punto.

Il punto è piuttosto: dovrebbe una società (laica) proteggere, tutelare, incentivare tale vincolo più di quanto non possa fare verso le “coppie di fatto”? Io penso di sì, e che lo debba fare soprattutto per tutelare i figli, che hanno tendenzialmente bisogno di un padre e una madre come punti di riferimento (lo so che ci sono bambini che crescono benissimo anche senza un genitore, o con due genitori dello stesso sesso, però sono convinto che per loro la strada sia più difficile). Poiché, fino a prova contraria, le coppie omosessuali non possono concepire figli in comune (concepire non è solo partorire), mi sembra insensato prevedere forme come il matrimonio gay, a meno di compiere operazioni del tutto ideologiche come sono state fatte nella Spagna zapaterista (tipo bandire dal Codice civile parole “palesemente offensive e discrimatorie” quali “padre”, “madre”, nonché “marito” e “moglie”).

E’ chiaro, poi, che vi sono coppie non sposate che hanno figli. E’ libertà. Tuttavia, personalmente credo che il matrimonio sia la forma migliore per garantire in modo certo a loro quella stabilità di cui hanno bisogno.

In altre parole, ritengo che la famiglia fondata sul matrimonio sia l’ambiente più adatto per la crescita dei figli (si intende: a parità di altre condizioni); per questo la società dovrebbe proteggerla e favorirla, salvo poi (eventualmente) prevedere altre forme giuridiche per altri tipi di coppie. Le coppie dello stesso sesso potrebbero rientrare in questa seconda categoria, ma non certo nella prima.

PS. “Tafano” è una citazione dotta. Così amava farsi chiamare un certo filosofo greco a cui piaceva punzecchiare le solide certezze dei suoi concittadini

Rocco

X Tafano

“dovrebbe una società (laica) proteggere, tutelare, incentivare tale vincolo più di quanto non possa fare verso le “coppie di fatto”? Io penso di sì, e che lo debba fare soprattutto per tutelare i figli, che hanno tendenzialmente bisogno di un padre e una madre come punti di riferimento … le coppie omosessuali non possono concepire figli in comune .. mi sembra insensato prevedere forme come il matrimonio gay, a meno di compiere operazioni del tutto ideologiche”

Sono d’accordo con la tua tipologia di coppie e anche sul fatto che la società, anche laica, dovrebbe premiare le persone, le coppie che scelgono i diritti e i doveri del matrimonio. Ma non sono d’accordo con l’equazione coppia gay = coppia di fatto, coppia gay = coppia di serie B, poco seria, che si interessa più alle libertà individuali

In Italia oggi molte coppie si sposano perché vogliono questi diritti e doveri perché hanno un progetto di vita comune molto serio, anche senza l’intenzione di fare figli. Nei paesi occidentali e sopratutto in Italia non è obbligtorio fare i figli per sposarsi, due persone possono sposarsi perché si amano. Hai mai visto i film romantici?

Ho capito che la Chiesa cattolica riconosce solo il matrimonio eterosessuale e cristiano. Ma in Italia si possono sposare anche le coppie non cattoliche, per esempio i cinesi e i musulmani si possono sposare in Italia, e quindi il ragionamento la chiesa non lo riconosce = non si deve riconoscere nel codice civile non ha senso in un contesto multireligioso e pluralistico.

Anche io sono straniero. Sono un ragazzo gay nordamericano e mi sono trasferito in Italia 9 anni fa per vivere con il mio compagno che è un cittadino italiano. Non puoi immaginare le difficoltà legali e personali che abbiamo vissuto, io il mio ragazzo e i miei genitori (che sono anziani e vogliono vivere con noi) perché non possiamo essere riconosciuti come coppia sposata o in un civil partnership o l’equivalente, a cominciare dall’immigrazione. Io non voglio il PACS per tutta la vita, la mia coppia non è uso e getta, voglio i diritti e doveri. Poi mi ferisce l’opinione che trovare questa stabilità e avere finalmente i miei diritti sarebbe “una semplice operazione ideologica”. Io non conosco le vostre ideologie ma io voglio solo la pace e la stabilità per me, per il mio compagno e per i miei genitori.

Questo offende la sensibilità di certi cattolici, ho capito. Anche se io sono anglosassone protestante e noi la pensiamo in maniera MOLTO diversa sui gay sulle donne e su tanti altri temi, ho molto rispetto per la cultura del mio paese adottivo. Ma questo discorso della cultura cattolica si potrebbe fare se l’Italia fosse come quella dei film di totò. Ma invece ha deciso di accogliere milioni di stranieri non cristiani e non cattolici. I miei vicini possono essere buddisti o andare in giro con il burka e non vengono criticati A Roma si può costruire templi buddisti e moschee che è totalmente contrario alla storia e cultura italiana, ma poi se una minuscola minoranza minuscola di coppie gay italiane cercano di realizzare un progetto di vita comune, questo no sarebbe troppo radicale e contro la tradizione cattolica. È troppo contradittorio

Non sto criticando gli stranieri sto solo dicendo che i conservatori cattolici devono fare pace con il cervello, o si insiste sull’identità cattolica ( e uscire dall’UE e accettare solo immigrati cattolici) o si è tolleranti delle diversità e si fa parte del 21esimo secolo

Massimo

@ Tafano

Qui – a mio modesto parere, ci mancherebbe, dopo di Lei, senza nulla togliere, con annessi e connessi, distinguo, “non-solo-ma- anche”, con un po’ di casuistica gesuitica ma non troppo, ecc. ecc. – l’unica certezza mi par essere che il tuo “filo logico-filosofico” di laico abbia ben poco. Il che è tanto legittimo quanto palese!

Paul

@ Rocco

Vai tranquillo che la (cultura italiana) non è solo quella lì, e che in realtà il sentire comune della gente, dei più giovani è piuttosto distante dalla Cei…

Cmq auguri, hai fatto una scelta coraggiosa, e spero che l’ottusità dei mie connazionali che ci governano non te ne faccia mai pentire..

E cmq, a dispetto di come la raccontano è anche una questione di forma: se proponessimo: matrimonio ufficiale dei gay, diritto pubblico a definirsi coniugi, cerimonia in comune uguale alle coppie etero, diritto formale a definirsi famiglia, diritto di informazioni e assistenza in ospedale, tutto a COSTO ZERO per lo stato, voglio vedere in quanti bei prelati direbbero che va bene..

Stefano Grassino

Il Papa andra in Vermont. Finalmente lì potrà sposarsi con il suo segretario. La giustizia deve essere uguale per tutti ed io rispetto anche i sentimenti del Santo Padre.

Francesca

Tafano, allora hai scelto lo pseudonimo citazionista sbagliato.

Le solide certezze fatte di ‘sabbia marina’ qui ce le hai solo te, che evidentemente sull’argomento famiglie omosessuali sei ben poco ferrato; ne hai ancora di strada da fare per liberarti dal retaggio cattolico…

Stefano Grassino

@ Francesca

> ne hai ancora di strada da fare per liberarti dal retaggio cattolico… <

Secondo me, er sor Tafano, stà percorrendo la Salerno – Reggio Calabria.

Kaworu

@tafanp

di solito si punzecchia la gente se si conosce quello di cui la gente parla.

te di coppie gay e figli allevati da coppie omosessuali mi sa che ne sai quanto ne so io di fisica nucleare.

Tafano

@ Rocco:

Ho il massimo rispetto della tua scelta, e ancor più del fatto che riesci a sostenere le tue ragioni con toni pacati, equilibrati e ragionevoli (il che è cosa tanto apprezzabile quanto rara). Permettimi però di puntualizzare alcune cose.

Non ho mai detto che lo stato italiano non debba riconoscere ciò che non è ammesso dalla Chiesa. Per esempio, ho chiaramente lasciato intendere di essere favorevole alla regolamentazione delle coppie di fatto (anche omosessuali) attraverso i PACS o forme simili, cosa a cui la Chiesa – come è noto – si oppone. Queste forme di convivenza, peraltro, non sono necessariamente di breve durata: solo prevedono un vincolo formale più leggero (ma spetta poi alla volontà dei contraenti stabilire, nel loro singolo caso, quanto il vincolo effettivo debba essere “leggero” o “impegnativo”, senza però coinvolgere la legge).

Operazione ideologica, a mio avviso, non è la tutela delle coppie gay, ma il voler considerare discrimatorie alcune tra le parole più antiche e più “naturali” (lasciatemi usare questo termine) dell’umanità, quali “padre”, “madre”, “marito”, “moglie”. E’ proprio necessario arrivare a tanto per garantire i diritti degli omosessuali? Francamente, spero proprio di no.

In sintesi, ribadisco: credo che lo Stato debba riconoscere alcuni diritti alle coppie omosessuali stabili, ma non credo che il matrimonio sia lo strumento migliore: in questo senso la soluzione francese dei PACS mi sembra un compromesso accettabile. Credo che lo Stato non debba giudicare in base all'”intensità dell’amore” (che, certo, può essere anche omosessuale, ed è sempre un nobile sentimento, però resta un affare privato), bensì premiare chi accetta vincoli impegnativi (tendenzialmente) in vista della generazione e dell’educazione della prole. Credo, infine, che uno stato laico si debba impegnare a conciliare le sensibilità diffuse nel paese (come la religione cattolica) con le nuove esigenze che emergono nella società. Sempre che, ovviamente, per laicità si intenda un atteggiamento di dialogo e di impegno alla comprensione reciproca, e non una guerra totale alle idee di chi crede…

cullasakka

@ Tafano,
il tuo ragionamento regge solamente perché dai per scontato che le coppie omosessuali che vogliono sposarsi non lo facciano per allevare dei figli, oppure che non possano farlo. Il solo fatto che una coppia omosessuale non possa concepire dei figli non significa che non possa allevarne.
Dico questo perché secondo me matrimonio, adozione e fecondazione assistita sono problemi molto collegati.

Rocco

@ Paul
“Cmq auguri, hai fatto una scelta coraggiosa, e spero che l’ottusità dei mie connazionali che ci governano non te ne faccia mai pentire..”

Grazie, e certo che non mi pento, anzi mi ritengo molto fortunato di vivere in Italia con gli italiani, e per quanto riguarda l’ottusità dei politici non potete fare concorrenza con i repubblicani negli USA (per fortuna)

@ Tafano
“considerare discrimatorie alcune tra le parole più antiche e più “naturali” (lasciatemi usare questo termine) dell’umanità, quali “padre”, “madre”, “marito”, “moglie”.”

Chi ha mai detto che “padre” e “madre” sono parole discriminatorie?? Secondo te nel Vermont o nel Massachusetts non si dice più “mamma” e “papà” ? Semmai i problemi linguistici sono problemi nostri – spesso a noi gay ci mancano delle parole neutrali per descrivere la nostra situazione. E comunque a spesso i tentativi di “social engineering” che riguardano i gay non

Globalmente sento che la tua preoccupazione riguarda la continuità culturale o la convivenza tra religione cattolica e la realtà attuale della diversità kaleïdoscopica – una preoccupazione che io ritengo normalissima a cui non c’è una risposta netta, definitiva. Ti direi che comunque che sono i gay che cambieranno molto la questione. Noi gay siamo sempre stati e saremo sempre una piccola minoranza – forse il 3-4% della populazione – di cui molti vivono nella paura e nell’invisibilità. Una minoranza di gay non farà mai “guerra” a nessuno – e come dire che gli ebrei vogliono abolire Natale. L’unica battaglia che facciamo e quella di sopravivere in un contesto sociale poco accogliente e sicuro.

Da un punto di vista costituzionale trovo difficile l’idea che lo stato associa diritti 1,2,3 a un’istituzione X e poi esclude un gruppo di cittadini dall’istituzione X. In pratica lo stato mi punisce perché non ho qualcosa che poi non mi consente di avere. Per esempio per ottenere il ricongiungimento familiare devi avere un certificato di matrimonio, ma un gay non può ottenere un certificato di matrimonio e quindi non può ottenere il ricongiungimento familiare per il suo partner e devono o lasciarsi o lasciare l’Italia.

Mi sembra che non conosci il PACS. Il PACS secondo me è uno sbaglio osceno che la Francia già rimpiange. Semmai i civil partnership del Regno Unito o dei Paesi Scandinavi (prima che ci fosse l’eguaglianza nel matrimonio) possono permettere ai gay di vivere con la dignità. Lo sai che un PACS si può dissolvere in un giorno, anche se solo uno dei due lo vuole? Cosa ci sarebbe successo a me e ai miei ci fossimo trasferiti in Francia perché mi ero “pacsato” con un francese? Poi il mio “pacsato” decide di disolverlo e perdiamo il nostro diritto di soggiorno in un giorno senza preavviso? Cosa succede ai figli dei pacsati? E’ un’istituzione anche molto sessista perché lascia il partner più debole (spesso la donna per le coppie pacsate etero) con tutte le responsabilità dei figli e niente aiuti. Ma ti rendi conto delle tragedie personali possono nascondersi dietro questa parola “PACS”?

By the way, lo sai che oggi il 93% dei PACS sono fra coppie eterosessuali, e che in molte città i PACS per gli etero hanno superato il matrimonio per gli etero? Quindi pur di non permettere il matrimonio gay, la Francia ha finito col buttare via il matrimonio per tutti, con le sue tutele. Eppure i problemi concreti dei gay – immigrazione, successione, reversibilità della pensione, ecc. ecc. – non sono stati risolti, e tra poco la Francia probabilmente dovrà introdurre comunque i matrimoni gay. Non ci hanno riflettuto molto. Adesso pensiamo al Canada. In Canada tutti i cittadini sono o sposati o single – etero o gay che siano. Anziché abbassare gli etero al livello dei conviventi, hanno elevato i gay al livello degli etero. QUale società secondo te ha più continuità culturale? Quale paese dei due è più egalitario e sano? In Canada come in Vermont adesso il dibattito sui gay è finito e dimenticato e tutto è tornato come prima, solo c’è oggi qualche rara coppia gay sposata – una minoranza all’interno di una minoranza. In Canada si può dire che il matrimonio è “eterosessuale” come si può dire che l’Italia è un paese italofono – è una generalizzazione che non deve negare il fatto che in Trentino si parla tedesco, o che in Canada alcune coppie sposate sono coppie gay. In Francia c’è la rivoluzione sociale totale invece e nessuno è soddisfatto.

Secondo me l’Italia farà uno sbaglio enorme se sceglie il percorso francese anziché quello spagnolo o britannico o scandinavo o canadese, ve lo sconsiglio sia dal punto di vista dei gay che dal punto di vista dei cattolici.

In fondo le tue preoccupazioni sono estetiche – e in quel caso ti ricorderei un’altra tradizione cristiana (e anche laica) – la compassione. Stai parlando della vita delle persone. Non vale la pena far soffire delle persone per motivi estetici. Devi avere un buon motivo concreto per negare la libertà, la sicurezza e l’eguaglianza a un gruppo di persone. Le persone – i cittadini – non esistiamo per soddisfare qualche ideologia collettiva dello stato – lo stato esiste e lavora per i cittadini! È quello che la corte dell’Iowa e la legislatura del Vermont ha capito – e sono fiero di loro.

Ciao

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