Uno studio del sociologo Reginald Bibby, dell’università di Lethbridge, di cui dà notizia il National Post, mostra come il numero di teenagers canadesi che credono senza alcun dubbio in Dio sia in forte calo: dal 54% del 1984 al 37% del 2008. Aumentano per contro coloro che con altrettanta sicurezza non credono in Dio: dal 6% al 16%. Il motivo, secondo Bibby, sarebbe molto semplice: le credenze hanno bisogno di sostegno sociale per poter prosperare. “Se fino a poco tempo fa si poteva notare un calo nella pratica religiosa non associato a un venir meno della credenza – conclude – ora si può notare come un numero crescente di persone non solo non vuol avere niente a che fare con la religione organizzata, ma sta anche perdendo la fede”.
Canada, numero dei giovani credenti in forte calo
21 commenti
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Scalda il cuore nelle notti invernali e nelle veglie pasquali
“Le credenze hanno bisogno di sostegno ociale per poter prosperare”.
Parole sante!
Ogni tanto una buona notizia.
pure sul simpatico sito http://www.yesnogod.com/index2.html con le ovvie limitazioni dovute alle poke migliaia di rilevazioni, i non credenti canadesi sono il 61%
ah, se gli atei sapessero organizzarsi ………
si arriverebbe al paradosso: tu di quale non religione sei? 😉
darik
C’è molta variazione all’interno del Canada però. La provincia più atea è senza dubbio quella cattolica, il Québec. Pensa che negli anni 50 i quebecchesi erano il popolo più cattolico e credente del mondo e la provincia era quasi una teocrazia di fatto, poi nell’arco di 10 anni sono diventati tutti laici o addiritura atei e oggi non sanno più cosa fare con le chiese vuote a Montreal “la città delle chiese”. Nell’Ovest la gente è più religiosa ma protestante come negli USA
@Rocco
Sì, posso confermare. Io sono stato in Canada e precisamente nel Québec nel 2005. Una sera io, mia moglie e gli amici che ci ospitavamo stavamo proprio affrontando questo argomento e ne è emerso che l’ influenza del papa ed il peso della religione li percepiscono in minima parte.
Beh, il fenomeno è mondiale poichè con la sempre più crescente conoscenza scientifica e sua divulgazione su internet e altri mezzi informativi, i giovani capiscono che la favoletta di Dio non regge.
nessuno stupore anche da noi stà avvenendo la stessa cosa anche se pochissimi ne parlano.
più sai e meno credi, mi pare chiaro.
D’accordo con tutti ma………………………
“I preti non sono mai così pericolosi come quando sembra che dormano”.
Anonimo medioevale
se li conosci, li eviti…
Che peccato per i religiosi. Non ci dormirò stanotte!
“ora si può notare come un numero crescente di persone non solo non vuol avere niente a che fare con la religione organizzata, ma sta anche perdendo la fede ”
Stanno ritrovando la ragione, altro che perdendo la fede.
@ vico
Sei grande!!!!!!!!!
Stanno ritrovando la ragione, altro che perdendo la fede.
Questa dovremo affiggerla sui muri di tutta italia.
bellalì! 😀
Questi sono i segni che fanno sperare in un futuro migliore.
Oh pbaccco!!! Oh pbacco!!!
Cuescti miscretenti, cuescti parpari afanzano come se fosser nà mandria d”elefant c’hanno pers il lum della racione. Oh pbacco!!!
Rocco
“…poi nell’arco di 10 anni sono diventati tutti laici o addiritura atei “.
Chi cambia oggi troppo in fretta ,non mi piace, potrebbe rifare il cammino inverso domani.Le scelte vere abbisognano di tempo e di riflessione.
dal link uaar citato alla fine dell’articolo:
Il 22% dei canadesi si è dichiarato non appartenente ad alcuna religione, secondo uno studio di Statistique Canada. Tale percentuale scende al 9% nello stato del Québec, stato tradizionalmente cattolico. Tuttavia, gli abitanti del Québec sono stati anche definiti i campioni del “cattolicesimo non praticante”: il 35% si dichiara credenti ma non partecipa mai a funzioni religiose, ed è la percentuale più alta del paese.
Anche dall’altra parte dell’oceano, i sedicenti cattolici si confermano quindi i più incoerenti.
Il testo integrale dell’articolo di Mathieu Perreault (in francese) è stato pubblicato su Cyberpresse
qualche discrepanza c’è
# Giuseppe Carlesi scrive:
12 Aprile 2009 alle 21:56
Ah, dieci anni ti sembrano pochi? Tu quanto tempo ci metti per capire se una credenza possa avere o no un qualche fondamento degno di rilievo o se è una pura superstizione?
Chissà, forse un giorno visiteremo le chiese come oggi le piramidi. Un segno di antiche religioni, interessanti solo sotto il profilo archeologic, artistico e turistico.