Nuovo sondaggio sul sito UAAR

Un nuovo sondaggio è ora disponibile sul sito UAAR. Questa la domanda: “Crisi economica, terremoto in Abruzzo: la Chiesa cattolica ha offerto subito il proprio sostegno. Come giudichi il suo operato?”
Sette le opzioni tra cui scegliere la risposta:
– Sono vicende che confermano l’indispensabilità della Chiesa nella società italiana
– I suoi interventi si sono rivelati più utili di altri
– I suoi interventi sono meritori, così come quelli di altre organizzazioni
– La Chiesa cattolica ha mezzi per fare molto di più di quanto sta facendo
– Sono interventi finalizzati in primis a salvaguardare i suoi templi
– È solo una campagna mediatica: a conti fatti la Chiesa non contribuirà con risorse economiche proprie
– Non so / altro

Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Questi i risultati (1718 votanti):
46% Mi hanno fatto piacere, ma alle parole devono ora seguire i fatti
22% Sta solo facendo tattica per cercare di differenziarsi da Berlusconi
15% Fini gioca a essere super partes, ma rimane il fascista di sempre
13% Ritengo siano sincere: Fini può contribuire a creare un’Italia più laica
2% Fini rappresenta oggi l’unica speranza dei laici
1% Non le condivido: l’Italia deve assicurare una doverosa attenzione alla Chiesa cattolica
1% Non so / altro

Archiviato in: Generale, UAAR

35 commenti

Asatan

– È solo una campagna mediatica: a conti fatti la Chiesa non contribuirà con risorse economiche proprie

Lo 8×1000 lo RUBANO a noi, dei soldi intascati con le multinazionali di cui detengano quote o del riciclaggio di denaro sporco non tireranno fuorni uno spillo.

Stefano Grassino

Se un prete da 100 Euro, avendo già fatto i suoi conti, sa che gliene entreranno almeno 1000. Devo ancora vedere, da parte loro un vero atto di sincera carità.

SkepticRebel

Se ho capito la questione qui riguarda solo l’aspetto economico … il quale ha sicuramente valore mediatico: verrà pubblicizzato molto oltre la sua effettiva entità.
Ma c’è un altro tipo di sostegno sul quale la chiesa vuole l’assoluto monopolio ed è quello morale/psicologico … e gli viene lasciato senza preoccuparsi troppo di chi non vuole rivolgersi alla chiesa perché cattolico non è. Perpetrando così l’ennesima violenza sociale sulle minoranze non solo nel silenzio ma pesino nell’approvazione generale. Schifoso!

Gibson85

io allo stato attuale non so in che modo e con quali mezzi la Chiesa Cattolica si stia muovendo per la calamità naturale che ha colpito l’aquila e dintorni….mi dovrei informare prima di dare un giudizio….chi sa qualcosa potrebbe darne notizia?

Grazie

Paul

@rosAtea

tieni conto che Tremonti va in giro a dire che in questi tempi di crisi è ora di smettere di leggere libri di economia (cosa che lui evidentemente ha fatto da un bel pezzo) e di mettersi a leggere la bibbia perché lì è scritto tutto…

Lorenzo Galoppini

Di sicuro il vaticano, che é lo stato più ricco del mondo e detiene quasi il 20% del patrimonio immobiliare italiano, ha i mezzi per fare molto di più di quello che sta facendo. E non solo per i terremotati.

rododentro

La funzione principale della chiesa, dovrebbe essere quello di ” amare il prossimo tuo come te stesso “, cioè prestare opera umanitaria, poichè siamo tutti esseri viventi, credenti o non. In questo frangente, la chiesa si è inizialmente preoccupata più dello spirito che del corpo, anche se oggi Bagnasco ha messo a disposizione 2.000.000 di €, sarebbe meglio l’8 per mille, ma apprezziamo l’ intenzione senza sterili polemiche, anche se non credente, mi vien spontaneo dire: chi è senza colpe scagli la prima pietra.

Matteo

Ovviamente l’ ultima. Il problema però è che molta gente ignorante penserà che quei 3 milioni di euro sono tantissimi per la chiesa, e ora i preti resteranno a pane e acqua per mesi.
Inoltre per quello che ho sentito io finora, per quanto riguarda la ricostruzione, restauro, salvaguardia dei beni culturali rovinati o messi in paricolo (si parla perlopiù di chiese e simili ovviamente), ho sentito solo le proposte d aiuto degli stati uniti, e ovviamente l intervento del ministero per i beni culturali. La chiesa ha invece lanciato un appello ridicolo ai restauratori di tutt’ italia affinchè “adottino” un’ opera d arte delle zone colpite per restaurarla. Si, ma a spese di chi?

agnese l'apostata

puro marketing,per dire in un domani:guardate quanto siamo buonoi,belli,bravi e fighi!abbiamo aiutato i bisognosi in quei momenti bui!lifting.se non si cambia il sistema alla radice(e perchè la chiesa,potere forte,dovrebbe farlo?)qualsiasi azione è solo inutile carità autocelebrativa

Silvia

Concordo in pieno con Asatan: ci mettono una fettina di 8 per mille, che son soldi che vengono dallo stato, e si riempiono la bocca di belle parole! ….e riempiono tutte le tv dei loro faccioni!

patrizia

Ci mancherebbe altro che la chiesa non contribuisse, perchè elogiarla se lo fa? Non dovrebbero seguire la parola di cristo? Dovrebbe essere scontato, se no che ci sta a fare? Solo per proibire l’eutanasia, l’aborto, la fecondazione assistita, il matrimonio fra gay anche ai non credenti?
Se ben ricordo, Gesù se visse, lo fece in povertà. Credo che non approverebbe tutti gli ori vaticani. Arte sacra? Loro dicono che il primo valore è la vita, in realtà è il secondo dopo l’arte sacra, perchè non liquidano quel “bendidio” e lo danno al terzo mondo?

erasmus

Errore, prima della vita vengono anche i beni materiali(della Chiesa), poi come potrebbero am
mettere di possedere tutto quel denaro malguadagnato.

Kefos93

Stanno semplicemente restituendo una parte del maltolto.
Purché non li donino esclusivamente a Diocesi , Caritas ed altre associazioni religiose.

Rothko61

Basta guardare i TG di oggi: lunghi servizi dedicati a Bertone in visita ai terremotati.
Intervistato, il cardinale ha precisato che una parte dei fondi servirà alla ricostruzione della sede della caritas diocesana…

vittorio

perché non permettono ai terremotati di aprire un conto allo IOR?

Tiziano

Non solo è una volgarissima campagna mediatica fatta sulla pelle dei terremotati abruzzesi, ma sicuramente il vaticano non tirerà fuori un eurocent di tasca propria!!!

Angelo Lamartina

3 Milioni di Euro non sono nulla per la Teocrazia Vaticana!
Visto le ricchezze possedute, sarebbero a mala pena comprensibili donazioni non inferiori ai 300 Milioni di Euro!

Paul

la cei metterà a disposizione 5 milioni di euro…. in pratica il 5%1000 sul nostro 8%1000…

i numeri non hanno anima, a ciascuno le sue conclusioni..

stefano

la 5.
i soldi vengono dal nostro 8×1000.
è la solita farsa, sono tutti bravi a mettere i soldi quando non sono i suoi.

Fiorenzo

Tacete e sborsate il vostro obolo senza chiedere cosa farà il prossimo. Come il solito sondaggi di cacca. E’ sol questo che sapete fare?

Kaworu

@fiorenzo
te invece sai essere educato e civile?

(a chiederti se sai scrivere nella tua lingua madre neanche ci provo, è evidente che la risposta è negativa)

Popinga

I don’t fear the troll.
Fiorenzo, perchè avete sempre in mente la cacca? Non avete ancora superato la fase anale di buonanima Sigmund? O è semplicemente coprofilia?

Fiorenzo

Poi con chi devo essere civile? Con UAAR che intavolare un discoro serio non lo sanno fare?

Fiorenzo

Scritto non da fiorenzo, l’ho inserito per far conoscere altre verità nascoste da questo sito.

“MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO…”

Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.

Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.

Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.

Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia del nostro Paese. E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella.

C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno? Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente?

Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma del ponte.

Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme – da generazioni – gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è.

Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.

Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.

Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima? Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.

Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto.

Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto. Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che avevano detto.

Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.

Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.

Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico.

E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia. Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso. Come la natura quando muove la terra, d’altronde.

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