Recessione, anche le megachiese USA licenziano

La recessione si fa sentire anche sulle megachurches USA. Calano le entrate, forse diminuiscono anche i fedeli, e pertanto sono costrette anch’esse a licenziare. Un servizio di Christianity Today rende noto, per esempio, che la Granger Community Church, le cui entrate sono calate di mezzo milione di dollari dal 2006, ha dovuto lasciare a casa otto dipendenti e tagliare le ore lavorate da altri quindici. Poiché le chiese sono esentate dal pagamento dei contributi per il fondo di sostegno ai disoccupati, i loro ex impiegati non potranno ricevere i relativi sussidi.

Archiviato in: Generale

15 commenti

Stefano Bottoni

Pur sforzandomi, non riesco ad essere solidale con questi dipendenti.
Voglio dire, una persona può essere stata costretta ad andare a lavorare in un’industria o anche una piccola officina, una banca o un’agenzia di assicurazioni, un bar o un negozio di ferramenta, non perchè fosse il sogno della sua vita ma perchè comunque bisogna lavorare se non si è ricchi di nascita.
Ma lavorare per una chiesa è diverso, a meno che non si sia degli ipocriti di prima categoria.
Quindi no, mi spiace… è stata la volontà divina, quindi dove sta il problema?
(L’ultima frase era sarcastica…)

Rothko61

Quoto Stefano Bottoni.
Dicano una preghierina e il loro dio troverà una soluzione.

Giovanna

Chissà se anche questo aspetto della crisi avrà un effetto domino come è avvenuto per le banche e le industrie. Non dimentichiamoci che tutto ha avuto inizio negli USA….

Asatan

Avendo provado la disoccupazione senza avere mamma e papà a pulirti il popo sulla mia pelle, non riesco a non provare empatia per sti poveracci….. fare la fame non è divertente.

Markus

Ottima occasione per mettere alla prova la fede.

Si fa il CV
lo si manda in giro
si fanno incontri ecc… se ti chiamano.

Ma con l’aiuto del signore… faranno presto… inutile chiedere aiuti allo stato.

enrico

15/04/09 – Gran paraculi. Riceviamo dalla nostra amica Anna Spina questo commento : ” Facciamo due conticini:e magari divulghiamoli quanto più è possibile. Inchiesta della FED in USA sugli averi di proprietà della chiesa in America del Nord: 298 MILIONI DI DOLLARI IN TITOLI, 195 MILIONI IN AZIONI, 102 MILIONI IN OBBLIGAZIONI, 273 MILION IN JOINTVENTURE E PARTECIPAZIONI IN AZIENDE USA. Diamo uno sguardo allo IOR: 5 MILIARDI DI EURO in depositi. Diamo uno sguardo a quanto dona in interventi caritativi la chiesa: il 3% in Italia l’8,6% nel Terzo Mondo. Ovvero nel 2007 sono stati spesi per il sostentamento dei sacerdoti 354 MILIONI DI EURO e IN INTERVENTI CARITATIVI (PER I POVERI) SOLO 30 MILIONI. Francamente offensiva la mancetta che offrono per l’Abruzzo ed è offensiva la nostra ignobile informazione che si astiene dal divulgare tali dati
da NO GOD

Andrea

Sebbene non sia riuscito a capire se la chiesa in questione sia cattolica o meno, in ogni modo il fatto che la gente foraggi meno le chiese non può essere che positiva, in quanto è un segnale diretto che la fede non sia poi così forte.
Se gli statunitensi avessero davvero fede, in un momento di crisi come questo, i soldi alla propria chiesa sarebbero tagliati per ultimi, nel senso che piuttosto non mangerebbero pur di dare i soldi al sacerdote di turno. Ma così non è. Evidentemente è una fede di comodo, pronta ad essere soppiantata dalla fede per il pranzo e per la cena. Scemi sì, ma fessi no.

Ciao a tutti

Marco

Mi sembra positivo che diminuiscano entrate e fedeli, meno fedeli = più esseri pensanti e tolleranti verso il prossimo.
Ma che qualcuno perda il lavoro non mi rallegra comunque, che ci posso fare?

anna

potevano fare come in italia, che i preti e le ex-catechiste le/li paga la scuola pubblica!

Markus

ma la vera domanda è

QUANTI DEI NOSTRI POLITICI HANNO UN CC PRESSO LO IOR ?
CON CHE TASSO DI INTERESSE ?
CHE TASSE CI PAGANO ?

Pure io se avessi un CC presso la CCAR che rende l’8% (me lo invento, potrebbe essere di più o di meno) l’anno sicuro esentasse me ne fregherei di tutto… il problema è se quell’interesse è pagato con l’8 per mille… o con normale attività bancaria…

Fri

State attenti perchè negli stati uniti le chiese sono delle vere e proprie industrie. Lavorare per una chiesa non significa necessariamente crederci, come invece succede in Italia. Ci sono segretari, gente che fa le pulizie, ecc. È tutta gente che lavora per una chiesa (di qualunque confessione, ma soprattutto quello non cattoliche) esattamente come potrebbe lavorare per macdonalds. Quindi si può essere solidali con queste persone licenziate, e a maggior ragione contestare la chiesa in quanto datore di lavoro perchè a causa sua non possono percepire il sussidio di disoccupazione.

Commenti chiusi.