Censurata la locandina del “Diario di una ninfomane”

Il fim Valérie. Diario di una ninfomane uscirà tra due settimane. Tratta da un romanzo di Valérie Tasso e diretta da Christian Molina, la pellicola si è già vista bocciare la locandina. Stando a quanto dichiarato dal distributore e riportato sul sito Cinecittà News, il manifesto sarebbe stato respinto dai concessionari pubblicitari in quanto contiene la parola “ninfomane”. Problema di non poco conto: poiché la parola è nel titolo del film (e nessuno ha, almeno per il momento, censurato il titolo), qualunque manifesto verrà inevitabilmente bocciato. Il distributore avrebbe tentato di far notare che le pubblicità di biancheria intima fanno ormai parte del panorama urbano, ma si sarebbe sentito rispondere che “in quel caso le immagini non vengono mai associate alla parola ninfomane. Quella foto invita esplicitamente al peccato”.

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37 commenti

Sailor-Sun

Invita al peccato?
Una parola?
Ho visto cartelloni ben più istigatori, quasi mai con parole se non la marca pubblicizzata.

Ma chi è che gli ha risposto così?
La IGPdeux? (o come c si scrive?)

fabio l'anticristo

strano, la igp in spagna ha appena fatto una campagna pubblicitaria di intimi molto provocanti!

Kaworu

mi spiegate per quale motivo quella locandina è peggio di che so, il grande bor… ops, fratello e delle varie veline scosciate?

ah già, quelli appartengono al padrone e non si toccano, sbaglio io…

DF1989

“Quella foto invita esplicitamente al peccato”

Se anche fosse, quale sarebbe il problema? Bah!

Haran77

“Quella foto invita esplicitamente al peccato”
… e quale sarebbe il peccato a cui invita?

cartman666

Al mio paese, quando vengono affissi locandine pubblicitarie di film con attrici in pose neanche troppo esplicite, ma piu’ provocanti, arriva un tizio e gli incolla di sopra dei fogli bianchi per censurarli.
A quanto pare di bacchettoni ce ne sono ancora troppi in giro x il mondo.

libero

La libertà di espressione sessuale accelera la secolarizzazione e questo danneggia la morale cattolica, quindi ….

Emanuela

Ma infatti anch’io mi chiedo: ammesso e non concesso che inviti al peccato, a quelli lì che gliene frega?
Io davvero non ho parole: qua è peggio del Medioevo….

Stefano Grassino

Scusate ma se è peccato per la chiesa, chiudano gli occhi i cattolici quando passano davanti al manifesto. Per me, quella mano sotto le mutandine trasparenti è segno di vita, di gioia, di voglia di vivere e di amare la vita stessa. Forse per i credenti è meglio vedere un film pieno di scannamenti, delitti mostruosi in cui le vittime soffrono pene indicibili; o meglio ancora un film di guerra con soldati maciullati dalle granate, corpi straziati lordati nel fango, bruciati dal napalm……….che bella la sofferenza che ti apre le porte del paradiso. Signori credenti, esiste un paese dove dovete andare, un paese dove se non ci andate da voi vi ci posso mandare io………

Roberto

Tra l’altro “ninfomane” credo sia un termine tecnico usato anche in campo scientifico quindi, non capisco che scandali possa suscitare… Sì, va beh, no comment.

Luciano47

@ Kaworu: “appartengono al padrone” supportato dai clerico fascisti. L’intervista di anno zero al vescovo dell’Aquila docet.

Lino

Haran77 ha scritto:
“… e quale sarebbe il peccato a cui invita?”

Avendo visto l’immagine penso che sia la masturbazione, considerata peccato dalla chiesa cattolica e (penso) da qualche altra religione.

Giovanna

@ Luciano47
Anch’io ho trovato molto significativo il disappunto del vescovo dell’Aquila nei confronti della vignetta dedicata al Nano-Nerone. Ti lascio poi immaginare i commenti che io e mio marito abbiamo fatto sul prelato in questione e il suo pretino “di compagnia”.

Macklaus71

Sembra essere ritornati agli anni ’40. Pare di vivere in un film del genere “telefoni bianchi”.

ethan

mah…..non posso esprimermi sul FILM non conoscendo il regista nè letto il romanzo, ma sento puzza di marketing.
DOMANDA: verrà ricordato assieme agli altri censurati pasolini, bertolucci, e giù fino a ciprì e maresco? vedremo…..

Otto Permille

Da “Quotidiano Net”… “Già in occasione dell’uscita del libro da cui il film è tratto, l’autrice, Valerie Tasso, aveva notato come questa parola scatenasse oscure paure e in una recente intervista aveva dichiarato: “Si possono fare libri e film con titoli come ‘Diario di un assassino’ e nessuno dice niente. Ci siamo assuefatti agli schizzi di sangue ma ninfomane non si può dire impunemente”

Alessandro S.

Ma chi è che gli ha risposto così?
La IGPdeux? (o come c si scrive?)

Si scrive: IGP de dieu!

Stefano Bottoni

Ciò che mi ha fatto preoccupare è che il manifesto è stato proibito già in Spagna (dove Zapatero ha fatto fare enormi passi in avanti). Non mi aspettavo certo che qui l’avrebbe fatta franca.

Gregorio Casa

Comunque la situazione è migliorata.
Fino a qualche anno fa mi risulta che in televisione non si potessero dire parole come “coscia” e “membro”…
Al solito, i bigotti si arrogano il diritto di stabilire il codice morale di tutti.
In Italia, chi segue una qualsiasi confessione religiosa è libero di fare quello che vuole finchè non trasgredisce le regole imposte dalla legge e chi non segue confessioni religiose è libero di fare quello che dicono quelli che seguono la solita confessione religiosa…
Bah…

Daniele

Vi ricordate la pubblicità di Valeria Marini mezza nuda con su scritto “vieni a prendermi alla…” !!!!!

kundalini444

e quando il titolo del film contiene la parola “ASSASSINO” o “GUERRA”… quelli si che sono peccati gravi! La verità è che il sesso è tabù, l’omicidio invece no.

Fiorenzo

Lo so che il mio commento è in attesa di essere approvato.
UAAR sei nessuno. Come si fa a credere ad un gruppo di responsabili di un sito lanciano la campagna “E’ COME UN PESCE SENZA BICICLETTA”. Roba da matti

Maurizio D'Ulivo

Anch’io ho avuto, come prima reazione, il pensiero che molti hanno già scritto:

anche se la locandina invitasse al peccato, può essere per questo censurata?

La domanda è ovviamente retorica.

Come al solito, i clericali dimostrano di non saper distinguere fra il concetto laico di “reato” (la cui istigazione è giustamente vietata dal codice penale) e il peccato, che può essere moralmente vietato ai liberi aderenti ad una relivgiosa, ma non certo impedito per legge o per censura a tutti gli altri.

Anche perchè, perlomeno dal mio punto di vista, non sono pochi i peccati il cui diffuso compimento renderebbe la nostra una società di gran lunga preferibile a quella attuale.

Maurizio D'Ulivo

@ Fiorenzo

L’espressione “essere come un pesce senza bicicletta” è estremamente popolare nei paesi anglosassoni, e la si usa quando si vuol sottolineare una privazione che non comporta nessun danno (appunto, come togliere ad un pesce la bicicletta che comunque non potrebbe utilizzare).

E’ quindi un’espressione del tutto adeguata ed efficace, da un punto di vista razionalista, per descrivere l’utilità che la religione può effettivamente avere per l’uomo.

Nei tuoi panni, mi preoccuperei piuttosto dell’efficacia critica che può avere un’affermazione così poco sostenuta da argomentazione com’è quella che dice “XY, sei nessuno”.

don alberto

Cari TUTTI, perché fare passare un film di eccezionale valore artistico, per un film da guardoni?

fresc ateo

pare che negli ambienti bigotti vada molto di moda ,la vera storia erotica della monaca di monza.

fresc ateo

L’UNICI GUARDONI CHE CONOSCO IO SONO PRETI; VISTO CHE FARE NON POSSONO GUARDANO……..NOI ATEI NON GUARDIAMO FACCIAMO.X NOI FARE SESSO E’ LIBERTA’ ,MIGA PECCATO,,,

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