Se la messa è una cosa da bambini

Un nostro lettore ci scrive: “Segnalo un articolo del Corriere della sera di oggi – inserto di Verona – pag. 5, che evidenzia un pesante intervento del vescovo Zenti che ha chiesto sanzioni contro un insegnante di una scuola superiore di provincia (nell’articolo non citato) perché avrebbe detto ai bambini se non si vergognavano andare a catechismo dato che è cosa da bambini. E pare che anche il/un dirigente scolastico sia d’accordo. E’ una intollerabile violazione del diritto di parola che non può passare sotto silenzio”. Noi avevamo letto la notizia sul medesimo giornale il giorno precedente. Si riferiva che il vescovo Zenti aveva denunciato un episodio accaduto in una scuola superiore della provincia. Un insegnante avrebbe chiesto alla classe: “Chi di voi va ancora a messa e a catechismo”. Soltanto due alunni avrebbero alzato la mano. L’insegnante avrebbe detto loro: “E non vi vergognate di fare queste cose da bambini?” Non siamo d’accordo con il nostro lettore. Il diritto di parola di un insegnante non comporta anche la facoltà di chiedere agli alunni le loro frequentazioni religiose e di dare giudizi in merito. Andare a messa, poi, non è una cosa da bambini. E’ una cosa da grandi, i quali costringono i bambini a culti religiosi che non capiscono.

Dalla Newsletter del circolo UAAR di Verona (verona@uaar.it)

Archiviato in: Generale, UAAR

41 commenti

Andrea

In effetti la religione non dovrebbe essere argomento da dibattere a scuola, ma visto che invece proprio a scuola si insegna la religione, e che molto probabilmente quell’insegnante sopra la propria capoccia aveva appeso il feticcio simbolo della religione cristiana, per par condicio non gli si può certo obiettare niente.
Invece, in un paese serio, sarebbe da zittire in modo forte quel vescovo che si permette di giudicare cosa venga o meno detto in aula, ma vana speranza nella nostra Italietta almeno per ora.

Ciao a tutti

Manlio Padovan

Effettivamente l’etica ha un costo. Ed è proprio il pagarne il costo che ci dà maggiore forza.

chiericoperduto

L’intervento del vescovo è un’ingerenza. A mio parere l’insegnante ha valicato i limiti della privacy degli studenti ed ha denigrato i due poveri ragazzi in minoranza e per questo comportamento gli eventuali provvedimenti spettano solo al dirigente scolastico.
Questo insegnante non è un buon esempio di laicità, ci fa proprio cattiva pubblicità.

davide

concordo con chiericoperduto. I vescovoni e i loro leccapiedi non aspettano altro che queste cose qui per fare le vittime. La mia solidarietà va tutta a quei ragazzi umiliati senza motivo davanti a tutti

agnese l'apostata

non va MAI bene denigrare le minoranze,additarle al pubblico lubridio.non facciamo i cattolici

Rothko61

Anch’io penso che l’insegnante abbia sbagliato, anche se ha detto la verità 😉

Rothko61

@ crebs OT

Bellissimo! Ti va di aprire un punto vendita insieme? 🙂

ateopisano

Probabilmente l’insegnante è andato sopra le righe ma il vescovo ha perso l’ennesima
buona occasione per stare zitto.

rego

LO STATO DEVE ESSERE LAICO!
GLI INSEGNANTI PURE… NON DOVREBBERO GIUDICARE LE SCELTE DI NESSUNO.

Andrea Poli

Condivido pienamente con chiericoperduto e con chi sottolinea il cattivo esempio di laicità dimostrato dall’ insegnante.

Un comportamento del genere (dell’ insegnante) mette solo in difficoltà chi “sul campo” giorno dopo giornio combatte lo strapotere di vaticalia.

Macklaus71

Quell’insegnante ha umiliato quegli alunni che magari, in futuro, accumuleranno un giustificato senso di rancore verso gli atei e i laici, proprio partendo da quell’episodio. Rancore che sarà foraggiato generosamente da tutte le esternazioni vittimistiche del moralismo cattolico più trito, (i cattolici sono emarginati, il papa non ha diritto di parola, la chiesa non interferisce, il secolarismo, il laicismo e bla bla bla). Questo modo di essere anticlericali, come quell’insegnante, oltre che riprovevole dal punto di vista psico-pedagogico è dannoso per il pensiero laico: si offre così su un piatto d’oro ai corvacci vaticani, argomenti di prima scelta per zittirci.

Roberto

“Il diritto di parola di un insegnante non comporta anche la facoltà di chiedere agli alunni le loro frequentazioni religiose e di dare giudizi in merito. Andare a messa, poi, non è una cosa da bambini. E’ una cosa da grandi, i quali costringono i bambini a culti religiosi che non capiscono.” Sono d’accordo.

Riccardo

mi sembra una cosa abbastanza grave; anche se non ha tutti i torti è fondamentale tenere un atteggiamento laico e rispettoso.

Uniche attenuanti: si parla di una scuola superiore e i ragazzi sono già un po’ più grandicelli. Inoltre di questi tempi quale ateo non è tentato di impugnare le armi di distruzione di massa? specialmente dopo la questione del testamento biologico…

Oltre questo, l’insegnante si è comportato da cattolico intollerante e a noi questo non dovrebbe andare bene. E’ proprio il tipo di atteggiamenti che uaar tenta di contrastare.

Paris

cosa c’è da aspettarsi da tali professori, cattivi maestri, frustrati sessantottini? Dovrebbero ricordarsi che è venuta proprio da un sacerdote cattolico, Don Lorenzo Milani, la più alta testimonianza della vera scuola.

Maurizio D'Ulivo

@ Paris
Da tanti sacerdoti cattolici è anche venuta la pretesa di una scuola clericale e discriminante verso le persone non cattoliche o non religiose: accanto all’esempio di Don Lorenzo Milani (nobilissimo ma, perlomeno al suo tempo, certamente minoritario all’interno delle schiere sacerdotali) ce ne sono tanti altri di segno opposto.

Io penso in tutta franchezza che non è dall’idea politica o dalla convinzione (a)religiosa che si può giudicare una persona: esempi ottimi e pessimi (con tutte le gradazioni intermedie) li si possono ritrovare in tutti i partiti, in quasi tutte le ideologie, in quasi tutte le religioni, in pressochè ogni aggregazione sociale.

L’insegnante protagonista del fatto riportato nella notizia, dal mio punto di vista laico e agnostico, ha avuto un comportamento collocabile sullo stesso piano di chi, da parte cattolica, è aduso a deridere le convinzioni e le istanze difformi da quelle vaticane .

Due facce opposte della stessa (pessima) medaglia: quella che si accorda ai comportamenti del tutto privi non solo di capacità di accettazione, ma addirittura di un barlume di tolleranza.

Stefano Bottoni

Penso anch’io che l’insegnante abbia sbagliato. Non aveva nessun diritto a ridicolizzare apertamente dei ragazzi. Tutt’al più avrebbe potuto spiegare perchè secondo lui il catechismo e la messa siano roba da superstiziosi (e non “da bambini”: a me piace il cinema di animazione, e ho 40 anni… e allora?), ma senza indagare chi lo seguisse e chi no.
Insomma, si è comportato esattamente come un prete.
In quanto al vescovo Zenti, ha aggiunto danno al danno.

crebs

Si, va bene, ha sbagliato.
Però offriamogli un minimo di solidarietà, se non altro facendo notare che il suo atteggiamento è lo stesso, a parti invertite, di coloro che dileggiano per motivi di bottega i non credenti.
Errore per errore, almeno è più vicino a noi che a loro.
Solidarietà condizionata.

@Rothko61
Una bancarella sotto il vaticano? Non è possibile, c’è la mafia che controlla i punti vendita.

Cris

Non saprei cosa aggiungere a tutti i commenti di critica dell’atteggiamento intollerante e discriminatorio di quell’insegnate, aggravato ancora di più dal ruolo che questi ricopre.

OT: @crebs e Rothko61

Grandioso! Siamo arrivati al Monaco Elettrico… ancora una volta Douglas Adams è stato profetico 😀
“The Electric Monk was a labour-saving device, like a dishwasher or a video recorder. Dishwashers washed tedious dishes for you, thus saving you the bother of washing them yourself, video recorders watched tedious television for you, thus saving you the bother of looking at it yourself; Electric Monks believed things for you, thus saving you what was becoming an increasingly onerous task, that of believing all the things the world expected you to believe.”

MetaLocX

Obbiettivamente il vescovo ha esagerato, ma anche il professore a mio parere avrebbe dovuto far notare ai suoi alunni con altre parole quanto la religione sia priva di senso.

Cmq il vescovo non può permettersi di richiedere sanzioni per una cosa simile, è del tutto fuori luogo e prepotente.
Per Zenti evidentemente vale la solita storia che alla Chiesa tutto è concesso, mentre chiunque altro non può permettersi di affermare la propria contrarietà.

Red Passion

@ crebs
Solidarietà al prof? semmai ai ragazzi! Il prof si è comportato da vero prepotente, aveva prendendosi gioco di due ragazzi che non erano nella condizione di difendersi.
L’unica attenuante è che le cose non siano andate veramente così: speriamo che sia la solita propaganda clerical-fascista

Marco C.

“Siamo arrivati al Monaco Elettrico”

Non sarebbe più appropriato chiamarlo il “Mona Elettrico” ?

eridanus

A parere mio l’insegnante ha ragione…bene ha fatto a far breccia nell’ipocrisia…ricordo che da bambini l’insegnante delle elementari ci faceva iniziare la mattinata con un bel padre nostro e l’unico bambino non di provenienza di famiglia cattolica di allora ( il padre era protestante) se ne stava fuori dalla porta…era ora che qualcuno cominciasse anche a fare penetrare nelle menti dei bambini il sottile senso del dubbio, che come la satira ( anche aggressiva) è il vero stimolo all’apertura mentale.
E finiamola con i Don Milani, Don qui e Don là…sono tutti venditori della stessa merce, solo che cambiano le tecniche di marketing…allora era possibile perchè la gente era piu ingenua ed i preti solo piu rispettati, per cui se un prete di campagna o di periferia blaterava di giustizia sociale era solo perchè gli conveniva visto che stava in mezzo ai poveracci e quella era la sua clientela…se ci fossero ancora oggi certi ” meravigliosi esempi” di cattolicità semplicemente non se li filerebbe nessuno e si troverebbero a predicare anche loro in deprimenti chiese semivuote al massimo supportato da qualche povera vedova o da qualche sfigato dell Azione Cattolica con chitarra e occhialini.

German

Quei ragazzi sono stati un po’ sciocchi a non rispondere a quel prepotente.
Ma poi se i bambini vanno in Chiesa , sono costretti invece se vanno dei giovani sono bambini, allora si cerca lo scontro.
Non oso immaginare se avvenisse il contrario:comincerebbe un nuovo sciopero di Pannella.

Paris

eridanus

o meglio villanus…
Don Milani è una figura che rimane una pietra miliare nella storia della scuola italiana.Ma perchè non aggiungere P. Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica, una delle più prestigiose università. A quanto pare venditori di una merce buona e non solo imbonitori sterili come la Papessa Hark………

infiltrata

Anche per conto mio quell’insegnante non si è comportato bene.E’ inutile dire “ma i cattolici con noi si comportano allo stesso modo e hanno pure la pretesa di non essere criticati”.E’ verissimo,i cattolici sono degli arroganti ipocriti,ma perchè dobbiamo abbassarci al loro stesso livello?Certo,è anche vero che non è mica sempre facile avere un comportamento superiore al loro:anche noi alla fine ci stanchiamo della loro prepotenza e ci comportiamo allo stesso modo e può anche essere giustificabile,ma non in questo caso.L’insegnante è più che un lavoro:è una missione (altro che andare a convertire gli indigeni!).Non è una missione facile,fra alunni indisponenti,famiglie che vogliono solo voti alti,stato che vuole licenziarti e via dicendo,ma non vedo perchè sfogare la frustrazione attaccando le convinzioni dei ragazzi (e finiamola di chiamarli bambini!Sono alle superiori!).Non si è comportato meglio di un prof.cattolico che se la piglia con gli studenti atei,o di un insegnante che se la prende con studenti con orientamento politico diverso dal loro,o del vescovo che l’ha criticato (figuriamoci se l’alto prelato si lasciava sfuggire un’occasione simile!).SE PROPRIO VOLEVA LITIGARE CON UN CATTOLICO,PERCHè NON SE LA PIGLIAVA CON L’INSEGNANTE DI RELIGIONE?In quel caso avrebbe avuto tutto il mio appoggio!

maurizio

Scusate se vado controcorrente. E’ ovvio che se i fatti si sono svolti come descritto, il professore è da stigmatizzare. Ma mi piacerebbe vederci più chiaro. Non mi pare plausibile che un insegnante entri in classe e spari a bruciapelo la domanda “chi di voi va ancora in chiesa a questa età?”.
Probabilmente quanto riportato dai media è il solito estratto riferito ad arte di una discussione più ampia, di cui le frasi citate sono solo una minima parte dell’episodio. Magari il rapporto tra docente e studenti in quella classe consentiva di spingersi ad affrontare argomenti a rischio come la religione.
In ogni caso, direi che le reazioni puntualmente giunte dall’esterno dell’ambiente scolastico erano da attendersi.

infiltrata

@eridanus
Non conosco molti sacerdoti,ma credo che ancora ai giorni nostri esistano dei “meravigliosi esempi”di cattolicità.
Quello che mi sta più a cuore è Ciotti,fondatore della cooperativa “Libera”,che lavora sulle terre confiscate alla mafia producendo olio,farina e quant’altro.Libera non è la cooperativa DI Ciotti.Non è di sua proprietà(a differenza di quello che molti credono)perchè una cooperativa appartiene ai soci,cioè alle persone che ci lavorano.Non ha nemmeno uno statuto cattolico.Ciotti è stato uno dei più accesi sostenitori di questa iniziativa,ma ha poi lasciato che il progetto camminasse sulle sue gambe,com’è giusto che sia.
Leggendo Gomorra ho scoperto Peppe Diana.Capiva che non si possono avere fedeli adulti (nel senso che vanno in chiesa con cognizione di causa e non perchè “tutti fanno così da sempre”)se prima non sono cittadini adulti,capaci di prendersi delle responsabilità davanti alla società.Li esortava a ribellarsi ai camorristi e lui stesso rifiutò sempre di impartire qualsiasi sacramento ai camorristi.Alla fine i camorristi l’hanno ucciso.
Poi ci sono delle figure che conosco solo di fama.Puglisi,ucciso dalla mafia (e credo che dovesse mettere veramente i bastoni fra le ruote alla mafia,sennò non penso proprio che l’avrebbero ammazzato).Gallo a Genova che accompagna le prostitute negli ospedali per farle abortire,perchè sa che altrimenti i magnaccia le farebbero abortire massacrandole di botte.
concordo con te che molti preti si limitano a fare un “lavoro d’ufficio”,tenendosi lontani dai guai,ma pensare che siano tutti così è riduttivo.Non tutti vogliono vendere “merce”.C’è chi crede veramente in quello che sta scritto nel vangelo.Non gliene frega niente se è stato inventato,manipolato o altro.Per loro è reale e cercano di vivere secondo i suoi dettami.Personalmente,non ho mai classificato questi sacerdoti come “meravigliosi esempi”di cattolicità.Ho sempre preferito considerarli persone in gamba (difatti non ho aggiunto don o padre davanti ai loro nomi).Se una persona fa un lavoro serio e onesto la rispetto,ciò in cui crede lo metto in secondo piano.

fresc ateo

LA MESSA HO LA NASSA??LA MESSA HO LA FESSA?? LA MESSA HO LA MESCOLA???MAHHH
PER INFORMAZIONI DETTAGLIATE SENTIRE I MENSALI =??HO COMMENSALI ???
SI MEGLIO COMMENSALI .

ISH

mi complimento dei vostri commenti alla notizia. giusti ed equilibrati

bright77

I vascovi non sanno piu’ convincere nessuno allora insultano e vorrebbero punire come i talebani chi non è d’accordo

e-sugar

D’accordo su quanto fin qui detto circa l’intolleranza dell’insegnante.
Solo una piccola precisazione… prima di assistere anche ad una sola messa, per comprenderla davvero a fondo, occorrerebbe una certa preparazione no? … tipo analisi storico critica del cristianesimo, ebraismo, culti orientali… con tutte le contaminazioni, influenze politiche, repressione di filosofie razionaliste…
Siamo sicuri che la messa sia una cosa da bambini?

Andrea

Mi chiedo quali sarebbero state le reazioni e contro-reazioni se qualcuno di loro avesse ammesso di credere ancora a Babbo Natale.

maurizio

@ e-sugar
Cosa ci vuole per comprendere davvero a fondo una messa?! Tanta pazienza…

Tutte le volte che sono “costretto” a parteciparvi, trovo conferma che il 90% di ogni messa è uguale ad ogni altra. Coloro che approfondiscono la preparazione di cui parli, normalmente cambiano religione.

Commenti chiusi.