Il 18 aprile l’UAAR ha inviato un messaggio al Direttore della Fiera del Libro di Torino, Ernesto Ferrero, per criticare una frase, riportata su alcuni quotidiani (e su internet da La Stampa) che avrebbe pronunciato durante la conferenza di presentazione dell’evento: viviamo, avrebbe detto, “un momento in cui sembra prevalere l’edonismo, l’egoismo e una sorta di ateismo sociale”.
Ernesto Ferrero ci ha risposto come segue: “in conferenza stampa non ho parlato di ateismo (non mi sembra il posto per dibattere un argomento così complesso), ma di atomismo, del fatto che gli individui di questa società sono degli atomi che non comunicano tra loro”.
Prendendo atto con soddisfazione della precisazione, non possiamo non evidenziare che:
– l’utilizzo di parole come “atomismo” genera ormai difficoltà anche in ambienti insospettabili;
– l’affidabilità degli organi di informazione è evidentemente in declino;
– gli organi di informazione recepiscono ormai acriticamente, senza alcuna apparente difficoltà, qualunque tipo di critica all’ateismo. Probabilmente non accadrebbe lo stesso per la religione.
Nel ringraziare Ernesto Ferrero per la risposta, l’abbiamo invitato a chiedere una smentita ufficiale al quotidiano torinese: se è vero che la qualità dei mass media è in caduta libera, è anche vero che ciò accade perché non si sottolineano mai abbastanza le loro manchevolezze.
“Atomismo, non ateismo”: la risposta di Ernesto Ferrero
43 commenti
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Chiunque abbia riportato quella frase è un incompetente, e stupisce che non sia stato lo stesso Ferrero a smentire. Con “atomismo” comunque la frase acquista un senso compiuto.
Ah! Poveri noi! E li chiamano organi di comunicazione…sì, ma spesso distorta e in molti casi malata!
Questa risposta mi ha sbiancato
Non mi convince……
Sarebbe auspicabile una smentita ufficiale, inoltre vorrei ascoltare anche la versione dell’autore dell’articolo.
“volta la carta e peggiora”
@
“(non mi sembra il posto per dibattere un argomento così complesso)”
Chiedo venia ma trovo insopportabile questa tendenza a “complicare” le cose, oltretutto “complesso” è un aggettivo ‘delicato’ che porta con sé tratti assolutamente forvianti, senza contare che “ateismo” non è un “argomento” ma un modo di vivere e di pensare scevro da superstizioni e panzane di ogni sorta; quanto meno quelle più patetiche e preistoriche.
Equivale a dire:
NON MI SEMBRA IL POSTO PER DIBATTERE UN ARGOMENTO COSÌ COMPLESSO COME PENSARE CRITICAMENTE CON LA PROPRIA TESTA (!!)
Oltretutto come detto NON c’è niente di “complesso” tuttalpiù di AUSPICABILE, NECESSARIO, FONDAMENTALE per una società matura, colta e sviluppata, to say the least.
Ma capisco che non siamo né in Danimarca né in Norvegia.
Resta ferma la mia totale disaffezione per un’espressione assolutamente censurabile (eheh.. censurabile mi piace, ce l’hanno sempre in bocca questi catto-….)
Saluti
“atomismo sociale” sarebbe sinonimo di “individualismo”?
Si potrebbe argomentare che neanche edonismo e atomismo sociale sono piaghe così tragiche come paventa Ferrero, però è apprezzabile la sua precisazione.
Confido nella buona fede di Ferrero, anche perchè con “atomismo” la frase ha un senso, con “ateismo” decisamente no.
Gli attacchi ALL’ateismo non fanno il minimo scalpore mediatico (forse per la stampa gli atei non sono gente), gli attacchi DALL’ateismo invece suscitano sempre grande clamore. Anche se non si tratta mai di attacchi, se non agli occhi loro. Direi che una sorta di smentita al giornale la dovrebbe fare anche l’UAAR. Magari puntualizzando che, nel caso, una fetta di cittadini si sarebbe offesa.
Per me quel giornalista o è un ignorantone od uno che scrive ance per Avvenire, ipotesi entrambi valide.
Da atomista sono molto offeso
gli individui che si comportano come AUTOMI non pensano, non come ATOMI 🙂 mi sembra che l’errata corrige sia meno convincente della versione ufficiale comunque lasciamo perdere.
Pezo el tacòn del buzo (mi sembra dicano i veneziani): La toppa è peggio del buco.
Una rettifica molto tardiva e poco convincente. Foneticamente atomismo e ateismo sono inconfondibili. Ateismo sociale poi è un concetto strano: cosa sarebbe mai? Un ateismo dilagante, generalizzato? E quando mai, se siamo quattro gatti?
Però ha ragione Stefano: lasciamo perdere, non possiamo correre dietro tutto le fesserie e ribattere colpo su colpo.
Sergio I, guarda che Ferrero infatti ha proprio smentito di aver parlato di “ateismo sociale”.
Appunto, quel concetto è inesistente, infatti lui aveva usato quello, molto più sensato, di “atomismo sociale”.
x Magar
ma non è sensato affatto 🙂 mi dici cos’è l’atomismo sociale? una società di atomi o cos’altro? ripeto era meglio se stava zitto, foneticamente atomo ateismo e atomismo non sono assolutamente confondibili.
Mah, in realta’ si e’ gia’ sentito parlare di atomismo sociale. E dove? Perbacco, ma sul sito di Azione cattolica, dove si legge ( http://www.azionecattolica.it/aci/assistenti/appuntamenti/rj/relazione_alici_conv_ass_6_2_07.pdf ):
“Charles Taylor, filosofo canadese cattolico, rileva, come una delle caratteristiche del nostro tempo, il fatto chel’individualismo si sta trasformando in un fenomeno ben più radicale di atomismo sociale. Si fa strada, cioè, la convinzione che i legami tra gli individui sono semplicemente davanti a noi e non alle nostre spalle; di conseguenza, possiamo sceglierli a partire dal riconoscimento che siamo atomi autoreferenziali.”
@ Stefano:
Con “atomismo sociale” si intende (semplicisticamente) asocialità; “il fatto che gli individui di questa società sono degli atomi che non comunicano tra loro”. Con ateismo sociale invece… boh??
“atomismo sociale” ha decisamente molto più senso di “ateismo sociale”. Puoi convincertene cercando con google le due espressioni, (rigorosamente tra virgolette!): “atomismo sociale” ha 416 occorrenze, mentre “ateismo sociale” ne ha 88, molte delle quali sono tra l’altro proprio citazioni della presunta frase di Ferrero, quindi non vanno contate! Per eliminare questo bias statistico basta cercare [“atomismo sociale” -Ferrero] e [“ateismo sociale” -Ferrero], trovi rispettivamente 397 e 77 occorrenze: un rapporto di più di 5 a 1. Questo ovviamente non dimostra direttamente che “atomismo sociale” abbia più senso di “ateismo sociale”, ma solo che è un’espressione largamente più diffusa della seconda. Ognuno tiri le sue conclusioni.
Chiedi come ha fatto il giornalista a confondersi? Io dico lapsus freudiano, molto probabilmente. O malafede. O entrambi. Va molto di moda ultimamente lo “scontro tra civiltà”.
Quello di atomismo sociale è un concetto della teoria sociologica, non ha a che fare con una concezione religiosa o laica. Significa semplicemente che nella società moderna si è sempre più indebolita la coesione sociale e ogni individuo tende ad essere un mondo a se stante.
La risposta di Ferrero mi sembra convincente, ma deve essere accompagnata da una precisazione ufficiale. Per il resto, le sciocchezze che scrivono i giornali (a volte anche solo per svista) non fanno più notizia.
Ottimo… Peccato per il fraintendimento…
D’altronde siamo in italia, cosa possiamo pretendere ormai?
L.
X tutti
Scusate se esco un po’ fuori tema, ma a proposito di ateismo vorrei raccontare quanto mi è successo pochi giorni addietro.
Entrando dal sito dell’UAAR nel sito dell’IBS, ho ordinato il libro di Carcano ‘Uscire dal gregge’, cliccando su Carrello mi è apparsa la seguente scritta:
Per ricevere in omaggio il catalogo Libreria Editrice Vaticana clicca qui.
Sdegnata ho chiuso, non confermando l’ordine e pensando ad un errore del sistema. Dopo due giorni ho rifatto la medesima procedura e la scritta è miracolosamente ricomparsa!
L’ateismo, o il voler conoscere altre verità o il volere essere ben informato in materia fa paura e poi giustifichiamo certi scivoloni con dei meri malintesi…
@Loredana
Purtroppo hai ragione… Ma c’è di più: l’offerta del catalogo compare ogni volta che si mette nel carrello un libro sospetto, ad esempio l’ultimo di Augias… tutto ciò accade anche entrando in IBS senza passare dal sito dell’UAAR.
E pensare che mi servo abitualmente da IBS.
Loredana, Piero,
magari è solo dovuto al fatto che tali libri hanno a che fare con la chiesa, gesù e cose simili, per quello che escono quei popup…
Appunto. Evidentemente il libro di Calcano è classificato comunque nel settore religione, tutto lì…
CaRcano pardon… 🙂
Certo, era dovuto alla classificazione dei libri. Ma non mi piaceva comunque.
Parlo al passato perché stamattina l’opzione non compare più.
Mistero della fede (???)
ritengo questa rettifiça assolutamente inutile e idiota.e poi sti disocrsi alla “o tempora o mores” hanno sempre fatto cascare le braccia
Ero rimasto perplesso difronte all’ateismo sociale, non comprendendone il significato; prendo per buono quanto viene detto sia l’atomismo sociale, non intendendomene.
Mi fa piacere e mi soddisfa la presa di posizione dell’uaar che ancora una volta è intelligente, coraggiosa, civile: essa mi rappresenta e mi soddisfa appieno.
Ma prima di scrivere il comunicato non si poteva sentire la registrazione della conferenza stampa?
In realtà Ferrero molto probabilmente ha detto:
“Tarapia tapioco! Brematurata la supercazzora (o supercazzola la grafia è controversa) con scappellamento a destra come fosse antani, per cui la quale cicale cicale cicale e quindi atomino bi bip (vecchio e tramonstato personaggio Disney)….
Ecco perchè il giornale è caduto in un siffatto banale equivoco!
ricordo ancora il reporter che faceva la cronaca della morte di vincenzo muccioli (BRRRRRRR che paura, mi vengono i brividi solo a dirne il nome)
questo reporter riferiva che muccioli era morto per “anoressia cerebrale”… niente male eh?
senza parlare del carlino che parladno di una studentessa, proprio sopra il titolo, parlava di una “studentessa di architettura al policlinico di milano”…
non è che la stampa sta diventando inaffidabile, è che è figlia del nostro tradizionale e secolare pressapochismo, approssimazione, disinteresse per la qualità del proprio lavoro (vedere anche i vari luoghi comuni che infestano i tg come “la colonnina di mercurio”, “la folla è letteralmente impazzita” e così via).
imbarazzante
Vorrei porre il problema che se la materia é cosi variegata é proprio perché gli atomi interagiscono e molto fra di loro.Se Ferrero ha una concezione religiosa della materia allora è ovvio che egli intenda con atomismo qualcosa di simile all’ateismo.Io proporrei piuttosto di valutare il fatto che il detto:aiutati che dio ti aiuta(inteso oggi in maniera esclusivamente calvinista,anche da cattolici e luterani)sia molto peggiore di qualsiasi forma di edonismo,egoismo,relativismo,che chissà perchè sono sempre utilizzate come sinonimi di atei e che di solito sono insulti fatti da persone religiose il cui unico obbiettivo é di salvare la propria “anima”.
Se magari Ferrero potesse evitarci queste fregnacce berlusoniane sarebbe gtradito.Sono stufo di udir gente dire stupidaggini epooi piangere perchè è stata male interpretata.
a me, che per anni ho seguito il telegiornale di France2 ed il radiogiornale di Radio Nacional de Espana / Radio Exterior, verrebbe da dire la cosa più scontata e banale del mondo: la qualità dell’informazione rispecchia molto bene la qualità generale di un paese.
ah ah ah ah.
effettivamente, “atomismo sociale” ha senso, “ateismo sociale” no.
# Loredana scrive:
22 Aprile 2009 alle 22:35
Si chiama “pubblicità mirata”, o “targeted advertisement”. Il proprietario del portale o dell’attività commerciale su Internet fa un accordo con un fornitore di materiale pubblicitario. Quest’ultimo fornisce il primo di un programma che fa inviare ad un utente che ha immesso certe parole chiave suil sito della pubblicità scelta non a caso, ma determinata proprio dalle parole immesse dall’utente. Ad esempio, la Microsoft in molti portali di informazione tecnica fa comparire la sua pubblicità ogni volta che si cercano parole attinenti Linux, oppure OpenOffice, eccetera.
È puro commercio, diretto contro la concorrenza che si teme di più. Il che vuol dire, nel nostro caso, due cose:
1) il vaticano tratta la religione come la Microsoft tratta Windows e MSOffice: due prodotti commerciali da imporre ad ogni costo, conquistandosi nel settore un regime di monopolio;
2) gli agnostici, gli atei e i razionalisti sono considerati da costoro come il fumo negli occhi e il peggior ostacolo al loro progetto di conquista monopolistica.
# anna scrive:
23 Aprile 2009 alle 17:09
Quindi secondo te non può esistere una società atea. E quindi, sempre secondo te, uno stile di vita ateo è incompatibile con il coesistere in seno ad una società, ad una collettività coesa e compartecipativa. Mentre, ancora secondo te, tutti questi “sensi” possono essere vantati soltanto dalle religioni.
Sento nel vaticano fregarsi le mani dalla gioia.
ehm… alessandro s., frena i ditini sulla tastiera! 😆
semplicemente mi riferivo al fatto che l'”atomismo sociale” è un termine utilizzato in sociologia (tutte le dottrine filosofiche che teorizzano la libertà individuale – e mi riferisco a campioni come hobbes e locke – sono considerate in questo gruppo), mentre non avevo mai sentito parlare di “ateismo sociale”.
(la mia tesi di laurea, discussa lo scorso marzo, è in sociologia)
come molti termini, poi, l’atomismo sociale può essere utilizzato in chiave positiva (massima garanzia della libertà individuale – ci sta bene il paragone fatto da bright77), ma in genere è considerato in chiave negativa (gli esseri umani come atomi distinti gli uni dagli altri etc.)
Alessandro S., ti confondi: dire che “ateismo sociale” non ha senso significa semplicemente dire che quell’espressione non è un modo di dire standard (tantomeno col significato riconosciuto di “esistenza di una società atea”), mentre “atomismo sociale” lo è. Tutto qui, una semplice osservazione linguistica, nessuna asserzione sulla compatibilità di uno stile di vita ateo con il sussistere di una collettività coesa.
Scusate l’OT, ma l’ho scoperto oggi…
Questo sito, per chi non lo conosce, è da segnalare:
http://liviofanzagaforpresident.wordpress.com/
la frase e’ comunque una patetica fioritura di luoghi comuni e di pensiero baciapilesco comunque sia la versione, evviva l’edonismo
Secondo me, il problema di base è che il santo vaticano vuole controllare tutti ancor meglio del Grande Fratello di Orwell e norma tutto ciò che può normare.
L’ingerenza in ogni settore, dal giornalismo (estremamente controllato da anni) alla libera attività del cervello individuale è palese. Con il giornalismo si controllano i pensieri e le emozioni della gente facendo percepire disastri e cavallette del tutto inesistenti; più difficile è controllare l’Individuo Libero che, tramite i suoi neuroni, vuole ragionare da solo, senza alterazioni precostruite. Questo è ciò che più non tollero: l’essere ciechi davanti a chi aziona il cervello e non instaurare un dialogo con l’Altro che è fonte di arricchimento.
Noi facciamo paura perchè ragioniamo con la nostra testa e, per di più, vogliamo conoscere, andare oltre le colonne d’ercole dei dogmi assoluti imposti sin da bambini.
anna scrive:
23 Aprile 2009 alle 18:10
D’accordo. ditini fermati.
Mi metto nell’angolo del castigo <:-(
punizione finita, alessandro, puoi uscire 😉