Un altro no alla “tortura di Stato”

La vita del musicista Paolo Di Modica è stata all’improvviso sconvolta da “una diagnosi che suona come una condanna: sclerosi laterale amiotrofica”. Di Modica, sul suo blog, partendo dalla vicenda umana di Paolo Ravasin, a cui lo accomuna la stessa malattia, ha lanciato a sua volta un forte “no” alla legge che si va prefigurando sul testamento biologico: “In nome di un Dio padrone delle nostre anime e quindi anche dei nostri corpi, le gerarchie vaticane e soprattutto una politica ipocrita, debole di idee e di valori, pericolosamente incline a compromettere la laicità dello Stato, ci prospetta una morte sofferta a conclusione di un percorso spesso doloroso in un macabro crescendo di rossiniana memoria”.

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46 commenti

Bruno Gualerzi

E’ una bella gara a chi è più ipocrita tra le gerarchie vaticane e la maggioranza dei politici italiani. In modo diverso: i politici italiani per opportunismo, la gerarchia ecclesiastica perchè – mio parere personale – in fondo non crede davvero in ciò che sostiene.
Ma anche tanti credenti se ne sono accorti.
Tutta la solidarietà naturalmente a Paolo Di Monica.

Bruno Moretti Turri

@ Raffaele Carcano & webmaster UAAR scusandomi per l’OT

Propongo che le UAAR NEWS siano condivisibili dai soci su facebook.
Basta mettere su tutte le pagine un bottoncino linkato a

http://www.facebook.com/share.php?u=URL_DELLA_PAGINA

e possiamo usare anche il social-network per farci sentire dai nostri contatti e aumentare le visite al sito UAAR.

Notizie come questa, snobbate dai mass-media,
non possono restare ignote, o note a pochi.

Giuseppe Recanati

Purtroppo dire che la politica è ‘pericolosamente incline a compromettere la laicità dello Stato’ è un eufemismo. E i credenti che si accorgono dell’opportunismo dei politici ma non reagiscono svolgono un cattivo servizio alla fede che professano e un servizio pessimo allo stato di cui sono cittadini.
Ma non è facile scrollarsi di dosso secoli di servilismo e chi ci rimette maggiormente sono le persone con la schiena diritta.

peppe

A proposito di facebook segnalo

http://www.facebook.com/group.php?gid=91205383135

La cosa scandalosa è che già 120’000 persone hanno aderito e nessun organo di stampa nazionale ne ha parlato… segnalano i gruppi di FB solo quando fa comodo, ma quando 120’000 persone si mobilitano per protestare contro la carità pelosa del Vaticano… tutti zitti.

Ernesto Di Lorenzo

Spero ardentemente che questo outing pubblici riescano ad aprire gli occhi agli italiani ed a fal loro tiacquistare una coscienza civile pari a quella vissuta negli anni 70. Non dobbiamo mollare a nessun costo questa battaglia dei diritti civili ed a cercare di aprire gli occhi ai nostri politici miopi ed a far pagare loro le conseguenze delle loro scelte. Appoggerò col voto chiunque si presenti con questi valori in campo.

frank

Spero di riuscire a vivere in un’Italia in cui Dio si sia ritirato a vita privata.

andrea pessarelli

@ bruno gualerzi: i parlamentari italiani, con la porcata di legge elettorale ke ci ritroviamo, sono nominati dalle segreterie dei partiti – anzikè scelti dagli elettori – e si può quindi immaginare quanto pesi, nelle loro decisioni, il dovere di rappresentare i cittadini, e quanto la sudditanza ai vertici del partito di appartenenza, dalla quale esclusivamente dipendono le loro carriere. le gerarchie vaticane devono trovare un sostituto “forte” agli argomenti spirituali e teologici, ke non sono + in grado di reggere il confronto con l’evolversi del pensiero, delle conoscenze, della comunicazione, dell’istruzione, e così si aggrappano istericamente alla morale e all’etica, come ultimo baluardo ke giustifichi il loro potere, i loro privilegi, le loro smisurate rikkezze. sappiano però, i primi quanto i secondi, ke i loro “valori non negoziabili” sono vergati col sangue e con le lacrime dei malati, e ke la loro viltà non li salverà dal subire le medesime conseguenze imposte agli altri

El condor pasa

Giuseppe Recanati scrive:
26 Aprile 2009 alle 19:43

Ma non è facile scrollarsi di dosso secoli di servilismo…

Magari fossero stati secoli di servilismo! La verità è che secoli di CRIMINI, di VIOLENZE d ogni tipo e di VIOLENTA SOPRAFFAZIONE messe in atto sistematicamente dalla chiesa cattolica sono entrati nel dna, attraverso il quale si trasmetteono non solo i caratteri grossolani ma anche quelli sottili, ovvero sentimenti, emozioni, in definitiva ricordi. La gente ha PAURA dei preti.

cefa

forse non ve ne siete avveduti, ma uno Stato denominato Città del Vaticano (non solo Vaticano) della grandezza di 0,44 Kmq. è riconosciuto a livello internazionale.

Credere che una petizione in facebook o fosse pure in altra sede Internet (ma potrebbe essere in sede ONU) possa decidere alcunchè rasenta il ….

Lo Stato della Città del Vaticano esiste, fatevene una ragione.

stefano

x cefa

si lo sappiamo che esiste ma esistiamo anche noi che non accettiamo il TUO stato del vaticano, la sua politica, il suo introfularsi nelle vite degli altri; siamo la maggioranza nel mondo, questo conta, fattene una ragione.

peppe

@cefa
Vero che una petizione non può spostare uno Stato, ma di certo una petizione può dire che 200’000 persone non gradiscono che questo Stato sia sul groppone dell’Italia. Allo stesso modo, una petizione non può convincere uno Stato a scucire i denari (denari che prende a piene mani dall’Italia, si intende) ma può manifestare il fatto che 120’000 persone considerano questo Stato un accattone.

Queste mobilitazioni silenziose (e silenziate) sarebbero state impensabili anni fa. Immagina quanti si mobiliteranno domani. Non prenderei sotto gamba la cosa come fai tu.

Luigi De Lauretis Nisii

Tutto il mio appoggio a Paolo Di Modica. SI ALL’EUTANASIA CHE E’ L ATTO DI AMORE PIU’ BELLO.E loro la chiamano omicidio. BOHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH.

Bruno Moretti Turri

@ Raffaele Carcano

Va benissimo!
Anche perchè ci sono molte opzioni e non solo facebook!
Grazie Raffaele!

Ma, dato che non tutti conoscono l’english, invece di “share this”
sarebbe meglio scrivere “condividi questa pagina”.

E, IMVHO, segnalarlo a tutti con una apposita UAAR NEWS.

E adesso cari UAARini/e diamoci da fare a divulgare le UAAR NEWS
urbi et orbi per tutto il web.

cefa

@ peppe
il mondo è bello perchè è vario. Probabilmente, non voglio fare delle polemiche, se aprissi una petizione simile per l’abolizione dei semafori ne avrei ben più di adesioni (a cominciare da chi – per “colpa” loro ha ricevuta una “multa”). A me potrbeb stare antipatico lo Stato tale, ma dovrei (anche nel caso mi seguisse una folla di 500 o più mila persone) farmene una ragione. Sono petizioni che fanno tanto contente alcune persone ma che, m ne darete atto, non porteranno a niente. O pensate che se i firmatari fossero anche milioni s’arriverebbe a qualcosa ?

@ Stefano
Lo Stato della Città del Vaticano non è MIO. SEMPLICEMENTE ESISTE PERCHE’ ESISTE. BASTA GUARDARE UN ATLANTE O UNA CARTA GEOGRAFICA. Sarebbe come dire che se ti avessi detto, per fare un mero esempio, che la Germania esiste ero tedesco o addirittura filo-tedesco.

Leo55

@cefa

Difatti il problema non risiede nell’esistenza o meno dello stato del vaticano. Riside nei patti lateranensi e in quell’art. 7 della costituzione, frutto di immani compromessi all’atto della stesura del testo, che assegnano alla religione cattolica un ruolo ed una importanza diversa rispetto alle altre religioni e a chi non ha religioni, contravvenendo allo spirito di laicità ed eguaglianza sanciti nella Costituzione stessa nei restanti articoli sui principi fondamentali.

rododentro

Non c’ è pace per te caro amico
in questo paese che ti è nemico
dice di amare la ” divina natura”
e per questo t’ impone ” tortura ”
tal’ è del mondo la sua ignoranza
che per te a un dio chiede speranza
ma noi tutti che con te stiamo
per la tua libera dignità lottiamo
affinchè tu solo possa dire
ch’ è giunta l’ ora di morire.

Scusate mi è venuta così di rabbia più che di getto.

Federico

Io credo, che con queste polemiche sull’esistenza del vaticano, riuscite solo a spaventare la gente, a cui non piaciono gli estremismi.
Proprio nei 59 anni in cui lo Stato della Città del Vaticano non esisteva, la Chiesa Cattolica guadagnò gran parte del prestigio di cui oggi gode. I piani del buon Camillo Benso prevedevano il risultato opposto, ma le cose sono andate così.

Se la Chiesa oggi si “intromette”, ma in realtà fa ciò che fa ogni gruppo politico, cioè difendere e propagandare la proprio concezione dell’uomo, della comunità e dello Stato, lo fa iin forza di questo prestigio accumulato nei decenni in cui era perseguitata in nome della laicità dello Stato.

Ora anche io mi dovrei indignare perchè c’è chi entra nella mia vita bombardandomi ad esempio di messaggi in cui si dice, che devo spendere tutto ciò che guadagno per far girare l’economia. Ma basta non spendere.
Così come esistono strutture dove si può attendere il naturale fine della vita in caso di malattie gravi e letali con una terapia che riduce e di molto la safferenza fisica. Se poi le persone a lui care invece di andarsene in giro a far girare l’economia stesseto vicine al povero malato, si annullerebbe anche quella psicologica. Ma voi preferite il suicidio. Per partito preso. Noi invece no.

Andrea

@Federico
Credo che tu sia solo accecato dalla rabbia che la tua fede ti inietta.
A nessuno piace il suicidio. Però ci sono tanti che vogliono poter mettere fine alle proprie inutili sofferenze; e queste persone chiedono il diritto di poterlo fare a se stessi, non a tutti.
Voi invece volete che le vostre balzane idee siano applicate a tutti, non solo a voi stessi.
Nessuno ti proibirebbe mai di farti incanulare e quant’altro e di sopravvivere anche contronatura, tu invece con le tue idee aberranti e prepotenti vuoi sopprimere la libertà altrui di scelta della propria fine, e vuoi negare a chi lo desideri di poter morire in modo naturale.

Ciao a tutti

Marco C.

“Se la Chiesa oggi si “intromette”, ma in realtà fa ciò che fa ogni gruppo politico”
Appunto, la chiesa è pura politica, è quello che ho sempre sostenuto.

“bombardandomi ad esempio di messaggi in cui si dice, che devo spendere tutto ciò che guadagno per far girare l’economia”
Certo, Berlusconi e Tremonti sono quelli che affermano queste cose e, non molto tempo prima, parlavano di spiritualità e contro il consumismo, per far piacere al Vaticano: come si suol dire, un colpo al cerchio e uno alla botte.

Federico

@Andrea

1) tutto sono meno che arrabbiato.
2) l’eutanasia non risolve il problema della sofferenza, ma la acuisce, in quanto da a tutti il messaggio che una vita può essere soppressa senza problemi, non solo nei casi estremi che voi sempre presentate, ma anche per cose molto meno gravi. Uqesto porrà i malati in una posizione di sempre crescente solitudine. Un buon motivo per opporsi.

Massimo

Ho letto quella mail e riporto la risposta:
> Paolo che si emozionava con la sua musica è morto!
Paolo instancabile camminatore nell’incanto delle montagne abruzzesi è morto! Paolo nella sua semplice quotidianità è morto!

Allora chi ha scritto questa lettera?
La retorica della vita mia, della vita come fatto privato e poi si pretende dallo stato una soluzione. Se si estromette la società, gli altri, non si deve poi reclamare un loro intervento come dovuto. Comodo.

> Vorrei porre una domanda a tutti i solerti fautori della vita: in quale caso è lecito per voi il progresso scientifico?

Un conto è lasciare che la malattia faccia il suo corso, altra cosa che pretendere che la società ci uccida. La vita è mia è poi si è favore dell’aborto in cui non si chiede nulla all’altro se vuole vivere. Dov’è l’imperialismo? La vita è mia, nessuno la tocchi, e poi via alle maniplazioni di vite embrionali che non hanno dato nessun cnsenso informato.

Il suicidio è un fatto privato ed bene che resti tale. Altrimenti sarebbe molto discriminatorio concederlo ad alcuni e in certe circostanze e non in altre. In questo caso lo stato può arrogarsi il diritto di decidere?

Federico

@Marco C
Per l’appunto io sono cristiano, e non berlusconiano

Andrea

@Federico
1) tutto sono meno che arrabbiato.
2) l’eutanasia non risolve il problema della sofferenza, ma la acuisce, in quanto da a tutti il messaggio che una vita può essere soppressa senza problemi, non solo nei casi estremi che voi sempre presentate, ma anche per cose molto meno gravi. Uqesto porrà i malati in una posizione di sempre crescente solitudine. Un buon motivo per opporsi.

Nei paesi dove l’eutanasia è permessa non è successo niente di quello che paventi, e non vedo cosa ci azzecca la solitudine con l’eutanasia.
In ogni modo una cosa la dimentichi, l’eutanasia o comunque la non alimentazione forzata, non sarebbero applicate per legge, ma solo su richiesta del diretto interessato.
Tu e nessun altro avete il diritto di negare agli altri atti che toccano la sfera personale.
Se ti arroghi questo diritto sopprimi la libertà altrui.
Non hai diritto di farlo.

Ciao a tutti

Alessandro Bruzzone

@ Federico

“2) l’eutanasia non risolve il problema della sofferenza, ma la acuisce, in quanto da a tutti il messaggio che una vita può essere soppressa senza problemi, non solo nei casi estremi che voi sempre presentate, ma anche per cose molto meno gravi. Uqesto porrà i malati in una posizione di sempre crescente solitudine. Un buon motivo per opporsi.”

Una dietrologia insignificante. Come se dicessi che l’esistenza della religione cattolica è in sé un pericolo perché automaticamente conduce alla teocrazia.
E forse ti sfugge che non è un problema di “messaggi”, ma di sofferenza concreta. Che è cosa diversa dalla morte (quindi dire che l’eutanasia “acuisce la sofferenza è un sofisma). Se ti vengono in mente solo i “messaggi” è perché hai la tipica visione distorta e astratta del credente.

Ivo Mezzena

Il giorno che mi troverò nelle stessa situazione di Di Modica, annuncerò il mio suicidio pubblico e disponibile per la televisione, allo scopo di evitare che la Chiesa e lo Stato incapace mi costringa a una lunga sofferenza, sperando di scatenare una grande reazione popolare.

#Aldo#

De Lauretis: “SI ALL’EUTANASIA CHE E’ L ATTO DI AMORE PIU’ BELLO.”

L’atto d’amore più bello è la contraccezione. Meglio ancora, la sterilizzazione.

Federico

@Alessandro Bruzzone
Churchill, mi sembra, dicesse “noi facciamo le leggi e le leggi plasmano noi”.
Una legge cambia il modo di pensare della gente, come faceva notare Socrate.
Anche la religone, ha quest’effetto, poichè l’autorita religiosa, piaccia o no, ipso facto legifera, quando si pronincia in materia di morale.
Pertanto io ci andrei piano a parlare di interruzione dell’idratazione.
Cosa ben diversa è il caso della sclerosi laterale multipla, caso in cui, qualora none sistano fondati motivi di possabilità di guarigione, è possibile non applicare le terapie.
Ma non procedere alla soppressione del paziente, bensì urilizzare cure palliative che allievino la sofferenza.

Marco C.

“la religone, ha quest’effetto, poichè l’autorita religiosa, piaccia o no, ipso facto legifera, quando si proni(u)ncia (ahi, ahi, ahi) in materia di morale”
In un paese laico non dovrebbe nè piacere nè essere consentito, poi bisogna vedere qual è il tuo modello di paese.

“io ci andrei piano a parlare di interruzione dell’idratazione.”
Perchè non idratare a forza anche chi fa lo sciopero della fame a questo punto ? L’ obbligo a nutrire non esiste in nessuna parte in uno stato di diritto, casomai c’è il diritto ad essere nutriti che è cosa ben diversa.

“Ma non procedere alla soppressione del paziente, bensì u(r)ilizzare (?!) cure palliative che allievino la sofferenza.”
Ossia rimbambire il paziente a vita con barbiturici e sostanze psicotrope e analgesiche, quale rosea prospettiva. Più che dall’ amore per la vita, voi cattolici siete mossi dal vostro tradizionale sadismo e godete nel torturare le persone, esattamente come facevate ai tempi dell’ inquisizione.

Andrea

@Federico
Ti ripeto quello già detto più sopra: non avete diritto di imporre a tutti le vostre idee riguardanti la sfera personale. Il vostro è voler vivere di prepotenza, la legge del più forte.
E’ davvero incredibile che ad un concetto tanto banale non ci arrivi da solo a capirlo.
Non avete il diritto di imporre la vostra volontà.

Ciao a tutti

Marco C.

“la (religone), ha quest’effetto”

Ah, scusa Federico, mi ero dimenticato di questa.

ET

@Federico
Ah bene adesso sei favorevole alle cure palliative? E da quanti anni? Quanto tempo ci ha messo la tua Chiesa ad accettarle? E quanto ci vorra’ perche’ accetti anche l’interruzione dell’idratazione forzata? … e’ stato cosi’ per i trapianti ecc. ecc.
Comunque e’ inutile girarci attorno: la tua Chiesa e’ contro il principio di autodeterminazione
e questo e’ per me inaccettabile!!!! Inoltre ha creato una lobby fortissima per imporre quello che vuole con le leggi dello stato e per questo io semplicemente la odio!!
Chi pensi di convertire a venire a scrivere qui da noi?? Non ci sono abbastanza siti cattolici dove sicuramente saresti meglio accetto? Non parlare di dialogo perche’ voi con i vostri valori non negoziabili non volete mai discutere ma solo convertire! Ma qui non sara’ facile!!

Marco C.

Per ET.

Non te la prendere troppo con Federico. In effetti, da uno che scrive “urilizzare” al posto di “utilizzare” non c’è da aspettarsi granchè.

Corrado Luciani

Premesso che sono convinto che per tali malattie incurabili la scelta se continuare a farsi curare o lasciarsi morire spetta al paziente, allo stesso modo sono convinto che ci possano essere cura alternative che, non solo possono rendere meno sofferenti gli ultimi mesi di vita, ma aiutano ad affrontare la morte. In particolare mi riferisco all’LSD e l’Ecstasy, farmaci una volta usati per curare disturbi depressivi che non hanno effetti di dipendenza che invece si riscontrano negli pscofarmaci. Tali farmaci possono essere usati assieme alla psicoterapia e gli effetti psicadelici che possono generare sono simili all’esperienze mistiche. Ovviamente ben diversa è la tossicità di prodotti acquistati da spacciatori, “tagliati” con sostanze sconosciute. Parlo di prodotti (in particolare LSD) già ampiamente provati da persone sane (Alberto Hoffmann, l’inventore e primo sperimentatore dell’LSD è vissuto 102 anni).

fra

sinceramente quello che odi o non accetti tu non importa proprio a nessuno!

Bruna Tadolini

E’ indubbio che la religione ha svolto, praticamente da sempre, una funzione di “supporto” al mantenimento dell’organizzazione sociale dell’uomo. Per poter esistere, la socialità deve assicurare la giustizia altrimenti nessuno si sacrificherebbe per gli altri! Ma è un dato di fatto che la giustizia in questo mondo non c’è e, spesso, per alcuni, è conveniente che non ci sia! L’offrire la giustizia in un altro mondo (ricompensare i buoni e castigare i cattivi) è stato uno strumento efficacissimo di controllo sociale e le istituzioni religiose si sono prestate per millenni a fare i “gendarmi” .. in una società ingiusta.
Oggi che, grazie alla dichiarazione dei diritti dell’uomo, si chiede sempre più giustizia in questa vita, la chiesa vede spuntate le proprie armi di “persuasione metafisica” ed è costretta ad anticipare in questa vita le “punizioni fisiche” che promette nell’aldilà! Ma ha perso il potere terreno ed allora chi le fa da gendarme? Ma lo stato, naturalmente!
Da una religione al servizio dello stato stiamo passando ad uno stato al servizio della religione! Il nuovo fine è sempre il vecchio fine: togliere l’autodeterminazione all’individuo, impedirgli di sfuggire al suo controllo.

La nuova situazione li costringe addirittura a ribaltare il dettato dei loro libri sacri che pur davano all’uomo il libero arbitrio … almeno in questo mondo!

Federico

Le cure palliative sono una cosa recente, e non sono mai state rifiutate dalla Chiesa. Semmai è la sanità pubblica che non è attrezzata, e poi coinvolge sostanze per cui è difficile ottenere autorizzazioni.
Un ‘organismo che vive per sola idratazione è invalido fino all’estremo, ma non destinato a morire.
Un malato dis clerosi multipla è comunque destinato a morire. Mi sembra una bella differenza.

@Bruna Tadolini
Se vi mettereste a studiare un po’ meglio le religioni, scoprireste che esse prevedono la giustizia come obbiattivo da instaurare il più possibile in terra. Nel buddismo il bodhisatva è illuminato prima di entrare nel nirvana. Nel cristinaesimo ilregno dei cieli è ora (beati i poveri in spirito, perchè di essi è il regni dei cieli. non dice sarà).
Il discorso del punire il cattivo e premiare il buono, discorso moralistico, è frutto delle predicazioni di chierici che hanno poca voglia di lavorare.
San Francesco nel suo testamento scrisse: “…quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia.”
Non disse quando ero nei peccati, Dio mi ha punito.
La cosa si legge: quando ero nei peccati, vivevo male.
Quindi per peccato possiamo intendere ciò che ostacola alla nostra realizzazione personale.
Ragion per cui per eliminare il peccato dalla propria vita basta ragionare su ciò che osta alla propria realizzazione personale, ed eliminarlo.
E in tutto questo discorso DIo che c’entra? Ora non ha importanza.

Tutto ciò però non può neanche avere implciazioni giuridiche. Nessuno può obbligarti ad aiutare i lebbrosi, che nel medioevo erano i più sfigati. Quindi nessuno può obbligarti ad iutare gli sfigati, che quando li incontri non ti fanno stare bene, però hanno bisogna di aiuto. E se quando vedi una persona sfortunata ri trovi a disagio, vuol dire che anche tu vivi male.
E nessuna dichiarazione dei diritti dell’uomo potra mai risolvere simili problemi. Ne tantomeno la scienza.

Scopo della religione, fin da quando ne possediamo testimonianza scritta, è sempre stato l’affrontare questo genere di problematiche.
Quindi la religione non nasce per portare l’ordine nella società. Semmai dopo.
Nei testi più antichi di tutte le religioni non c’era nemmeno il apradiso o l’inferno. Dopo morti buoni e cattivi finivano a rodersi il fegato nello stesso triste posto. Poi dopo si sviluppa l’idea della retribuzione.

Ora il pretendere di sopprimere il malato è contro la dignità dell’uomo proprio perchè deriva da una concezione secondo cui il malato non è più un individuo. Oggi si parla di casi estremi, di malattie altamente gravi. Domani chissà? Il vecchietto non più autosufficiente, ormai divenuto un peso per la società.
E’ lecito uccidere un malato terminale. Solo che non è utile, e quindi è dannoso.
Nella natura umana, senza il bisogno di chiamare in causa Dio, c’è la misericordia che spinse San Francesco ad occuparsi dei lebbrosi. Andandoci ad abitare insieme.
Se ciò che dico è vero, allora l’eutanasia allontana l’umanità dalla sua realizzazione, altrimenti si può fare senza problemi.
Valutate voi, e fate ciò che la vostra coscienza vi suggerisce.

PS. Poi c’è da considerare un’altra cosa: io il problema dell’aborto l’ho già superato, visto che sono nato. Ma questo secondo problema un po’ mi preoccupa. Quindi sono contro l’eutanasia, attiva e passiva.

Marco C.

“Quindi nessuno può obbligarti ad iutare gli sfigati”
“E nessuna dichiarazione dei diritti dell’uomo potra mai risolvere simili problemi”
A me risulta che nel codice penale (laico) sia previsto il reato di omissione di soccorso; mi dispiace, ma continui a dire falsità.

“Ora il pretendere di sopprimere il malato è contro la dignità dell’uomo”
Nessuno pretende di sopprimere nessuno, semplicemente si devono rispettare le volontà del malato in condizioni in cui la vita diviene pura sofferenza senza possibilità di riscatto oppure pura esistenza vegetativa, come sancito da quel famoso articolo della costituzione che afferma che c’è il diritto di rifiutare trattamenti invasivi ritenuti lesivi della dignità della persona. Le questioni in ballo qui sono ben altre rispetto a quelle che sollevi te.

“Il vecchietto non più autosufficiente, ormai divenuto un peso per la società.”
Sono due cose completamente diverse.

“io il problema dell’aborto l’ho già superato, visto che sono nato. Ma questo secondo problema un po’ mi preoccupa”

A parte il fatto che nascere non è detto che sia per forza una fortuna, sei ostinato però. La legge sul testamento biologico (non quella attualmente al varo) tutela semplicemente la libertà di scegliere sulla propria vita, nessuno ti imporrà mai di non essere intubato, se lo vuoi. Al contrario, siete voi che volete imporre la sofferenza.

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