Israele, Shas impone velo a sue dipendenti

Il partito ortodosso israeliano Shas (attualmente al governo) ha decido di imporre il velo alle donne che lavorano nelle sue scuole, che sono diffuse in tutto il paese e che ricevono finanziamenti dallo Stato. Come riporta YNews, alcune dipendenti si sono chieste se Israele sta per caso diventando un “Khomeinistan”. Il divieto è peraltro esteso anche all’uso delle parrucche.

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20 commenti

rododentro

Mondo, mondo, sei bello perchè sei rotondo, ma poicè propio tondo tu non sei, ti fan torto anche gli ebrei.

MicheleB.

Chi è che diceva che Israele fosse uno degli stati più laici del mondo?

Andrea Poli

Proprio ieri ho visto “RELIGIOLUS” sottotitolato in Italiano. Veramente bello, istruttivo, non conoscevo estremismi cattolici in USA di quella fattispecie.

Unica pecca il modo in cui il protagonista (non ricordo il nome) trattava gli ebrei. A me è parso che li trattasse con un occhio di riguardo, scorrevano spesso (giustamente) immagini di kamicaze islamici, attentati terroristici, ma non ho mai visto bombardamenti israeliani sulla striscia di gaza. Non sono anchessi spinti da motivi religiosi? Terra promessa…ecc..?

Illuminatemi se sbaglio! Logicamente dopo aver visto il film citato!

Nathan

Dio e i peli
il Dio di Abramo poi variamente chiamato nelle religioni derivate ha però conservato come comune elemento delle inspiegabili simpatie ad antipatie per le varie escrescenze pilifere degli umani: aborre di vedere i capelli delle donne mente ama le barbe ben evidenti sulle facce dei maschietti.
Tali imperscrutabili gusti divini sono tradotti in regole più o meno generali tra le varie scuole: i talibani afgani sono i piu rigorosi e coerenti (chissà perchè continuiamo a bombardarli?): la loro legge religiosa e ovviamente civile, imposta con la frusta, prevede il burka per le femmine e l’obbligo della barba dopo i 18 anni per gli uomini. Nascondere i capelli è un obbligo per le suore cristiane, che hanno un abbigliamento assolutamente simile a tutte le donne mussulmane osservanti, e sembra che pure le donne dei fondamentalisti ebrei debbano nascondere i capelli. La barba poi è vivamente consigliata nel vecchio testamento, e generalmente portata dagli ebrei ortodossi, con annessi ricciolini, ed è un obbligo per i monaci del monte Athos.
Gradirei avere una qualche spegazione razionale, se esiste, di tali norme pilifere, da parte di qualche sapiente esegeta dei sacri testi.

andrea pessarelli

se si vuole la pace bisogna cominciare a sconvertire i popoli. prima lo si capisce meno dolore e meno ingiustizia subirà il genere umano (e non solo quello)

Leo55

Questa notizia, lasciatemelo dire, suona alquanto falsa e di stampo strumentale.
Quancuno di voi ha mai visto donne ebree con il burqua o con il chador??
Ma conoscete gli usi ed i costumi dell’ebraismo? Quantomai si è vista una donna ebrea con il viso coperto?
A che tipo di velo ci si riferirebbe nel caso che da parte di integralisti religiosi si fosse rispolverato un’antica usanza ultraortodossa da adottare nell’ambito di “sue” scuole confessionali? Ve lo dico io: il velo di cui si vocifera in questo articolo non è altro che la raccomandazione alle donne di coprirsi i capelli (Non il viso) identica all’analoga usanza religiosa cattolica e cristiana tuttore in vigore nei luoghi di culto.
@MicheleB
Ero io quello che diceva che Israele era uno degli stati più laici del mondo e ne sono ancora convintissimo.

Chiericoperduto

Anche da noi insegnanti di religione a scuola (nominati dalla locale curia) devono avere una certa condotta, se si separano dal coniuge rischiano il posto.
Anche queste insegnanti in scuole religiose israeliane cosa credevano? di poter far baldoria?

marco

@Leo55
Israele era uno degli stati più laici del mondo? Mi pare che gli ebrei ortodossi stanno al governo loro come i cattolico stanno al nostro, o sbaglio?

Sol

(tanto per cominciare scusate la pedanteria da maestrina dalla Penna Rossa)

per la religione ebraica i capelli femminili sono una delle più grandi bellezze della donna, e forte arma di seduzione.
Le donne già sposate quindi, quando assai osservanti, si radono il capo, per rinunciare così ad uno strumento di attrazione che non useranno più per attrarre altri uomini oltre al marito.
E’ uso comunque indossare una parrucca, per ragioni estetiche.

(ho finito di sfracellarvi i gioielli di famiglia) 🙂

Nemo

@ Andrea Poli

l’autore e il protagonista di Religoluous, Bill Maher, è di madre ebrea e padre cattolico. Anche se ateo senza riserve, è anche sostenitore, oltre che di diritti gay, dello stato di Israele (“Maher describes himself as a staunch supporter of Israel.”, fonte Wikipedia / Huffington Post http://en.wikipedia.org/wiki/Bill_Maher). Il film l’ho visto ed è davvero intelligente e divertente.

Ciao

Giuseppe Spanu

alla faccia della laicità! non solo le scuole dello Shas sono pagate dia contribuenti israeliani, ma ora persino il velo vogliono imporre….l’Iran paragonato all’idea che lo Shas ha della società è più laico!

Nathan

Grazie per la precisazione sugli usi ebraici circa i capelli femminili; mi sembrava di averla già letta, ma non ne ero sicuro. Comunque conferma il mio assunto che al Dio dei deserti medioorientali non piace che le donne mostrino i propri capelli, sempre secondo le sacre scritture che esprimono la volontà di tale Dio.
PS. Commento serio: e se invece le scritture fossero un riflesso della cultura dei patriarchi vecchi e barbuti dei deserti medioorientali, comprese le loro ossessioni sessuali dure da controllare? Senza andare a scomodare cose serie e tragiche tipo le stragi e le lapidazioni del vecchio testamento, non può bastare una critica a queste sciocchezzuole pilifere per iniziare a dubitare che Dio, se esiste, sia questo qua?

Giuliana

@ Nathan:
secondo me dietro queste prescrizioni “pilifere” ci sta l’avversione verso il corpo umano e la sessuofobia – il nascondere i capelli delle donne e nascondere il viso degli uomini dietro la barbaccia incolta che cos’e’ se non un modo di imbruttire le persone?

Leo55

@Marco

Sbagli, caro Marco, in quanto, a differenza che qui da noi, in Italia, in Israele, la ricerca scientifika è libera e non sottoposta al vaglio di comitati di bioetica di stampo confessionale, non si ravvedono mostruosità giuridiche quali la legge 40, ovvero il progetto di legge sul testamento biologico, non si ravvedono improprietà giuridiche quali l’art. 7 della Costituzione, palesemente in contrasto con l’art. 3; al contrario di come ci viene presentato nei documentar televisivii, dove sempre appaiono gli ultraortodossi nei loro abiti , la vita sociale in Israele è pochissimo influenzata da presenze religiose o da dettati etici direttamente emessi dalla chiesa, come, invece, accade proprio qui da noi…………si potrebbe anche andare avanti a lungo, ma penso di essere stato già abbastanza chiaro, a riguardo.

Anthony Logan

@Leo55

Sono perfettamente d’accordo. Purtroppo in televisione viene sempre mostrato il quartiere di Meah She’arim, che rapresenta una piccolissima parte di Gerusalemme e oltretutto fuori dalle mura. La maggioranza degli israeliani è non religiosa e in percentuale alta atea.
Così come riportata la notizia, trae oggettivamente in inganno.

Macklaus71

In ogni caso se le religioni monoteiste piu’ diffuse su questo mondo (islam, ebraismo e cristianesimo) di origine medioorientale fossero state sostituite da 2000 anni or sono, per qualche caso fortuito della storia, dai culti druidici dei celti oppure dal buddhismo, forse non avremmo avuto un medioevo così oscurantista e un presente invaso dai vari fondamentalismi e l’umanità sarebbe ad un altro livello di civiltà, di libertà e di rispetto per la natura e per il prossimo. Da notare come la figura femminile era tenuta in alta considerazione dagli antichi celti, coloro che noi chiamavamo “barbari”.

Giovanni Bosticco

Du hast richtig gesabt. Wotan sei mit dir!
(Hai detto giusto. Odino sia con te!)
Comunque, purtroppo, la cosa aveva da
succedere. Man mano che in Europa
venivano meno razionalità e democrazia,
si cercava una qualche “soluzione” in Medio
Oriente. Vedasi il culto del persiano Mitra,
l’uso di adorare l’imperatore, o certi romani
che si erano fatti imbalsamare per finire
nell’oltretomba egizio.
Era forte l’anelito a cercare la comunione
con divinità, con cibi mistici o facsimili del
sangue. La carta vincente del Cristianesimo
è stato soddisfarlo con il procedimento opposto:
Dio stesso si fa uomo, realizzando questa
comunione nella maniera più completa.
Potremmo salire sull’Olimpo per manifestare
nostalgia degli antichi dei.

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