La Cei ha condotto uno studio sul comportamento di coppia degli italiani.
Secondo i dati forniti fa dall’Istat solo il 5% delle coppie conviventi in Italia non sono coniugate, ma il numero è in continuo e netto aumento.
Tuttavia ad uno sguardo più attento si nota che la percentuale è abbassata dai dati del Sud Italia, dove i conviventi sono solo il 2%. Al Nord Est infatti, le coppie conviventi sono del 6,8%, e al Centro il 4,8%.
Questa è la percentuale di coppie accertate, ovvero di persone che per qualsiasi motivo hanno ufficializzato la loro convivenza: in dieci anni in Italia il numero di matrimoni religiosi e civili è dimezzato (da 400.000 a 250.000 l’anno), e il numero di neonati per donna è tra i più bassi in Europa.
E’ stato calcolato che se l’attuale trend dovesse continuare, nel 2015 il numero di convivenze supererà quello dei matrimoni, come già avviene nelle grandi città del Nord Italia, dove è stato calcolato che 7 coppie su 10 si sposano dopo aver vissuto insieme.
Da tempo molti comuni e molte regioni hanno stabilito pubblici registri di convivenza. Pisa ha il registro dal 1996, e dal 1998 a ieri sono state registrate 40 unioni di cui 7 tra persone dello stesso sesso (quattro tra uomini e tre tra donne).
L’Eurispes ha condotto un sondaggio sulla popolazione italiana per sondare l’opinione comune verso le coppie di fatto, ed è emerso che il 58,9% degli italiani è a favore del riconoscimento delle unioni civili anche tra gay, e il 40,4% anche al loro diritto di sposarsi.
La nuova coppia italiana: la convivenza
74 commenti
Commenti chiusi.
😀
cei?prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!
Ma quando si arrivera’ a regolarizzare la convivenza per le coppie gay che lo vogliano? Penso che se non interviene pesantemente l’Unione Europea in Italia non ci si arrivera’ mai!
Ma perchè la Cei perde tempo a studiare i fatti del mondo reale? che si accontentino del loro meraviglioso libro di racconti di 2000 anni fa.
E qui può essere una occasione per sforzarsi di trovare quel dialogo che Bruno e Laurentia hanno auspicato. Ovviamente non ho la soluzione e, se avessi già in mente una riforma del Diritto di Famiglia, non sarebbe dialogo. Ma il principio di base per il quale i credenti dovrebbero accettare una legalizzazione delle coppie “diversamente marito e moglie” è che uno stato, come non deve discriminare i cittadini in base alla razza, alla religione, al sesso, non li deve discriminare in base all’ idea di famiglia che hanno. In primis per i diritti civili ed economici, che sono concreti e sotto gli occhi di tutti. Ed ora sta a voi: è la seconda volta che mi sforzo, e mi è già tornata l’ ernia inguinale destra operata un anno fa!
Evidenziamo anche che tutti noi, le persone, i cittadini, in genere siamo molto più evoluti, progressisti e tolleranti come politici e clericali vorrebbero farci credere.
Beh, ma quasi tutti i fidanzati non convivono già?
In auto, in albergo, in casa quando la mamma non c’è … dove è la novità?
@Viano
complimenti (senza ironia).
Purtroppo il clero fara’ tutta la resistenza possibile in tal senso. Il motivo e’ banale: se gli si toglie, in tutto o in parte, il ruolo di “sovrintendente” ai processi sociali (nascite -> battesimi, matrimoni, morti -> funerali) perde potere sulla societa’. Perdonami la metafora (una volta tanto non voglio fare polemica, ma e’ efficace: facci la tara, eventualmente), ma e’ un po’ come quando i mafiosi pretendono “rispetto”, cioe’ riconoscimento pubblico del loro ruolo (sono ricchi sfondati e non ne avrebbero bisogno. Pero’ senza quel rispetto non si sentono tranquilli, vedono minacciata la loro influenza sociale).
Accettare che si possa avere un’idea diversa di convivenza e di socialita’, che taglia il clero fuori da ogni manifestazione, significa ridurre a (quasi) zero la considerazione che la societa’ ha di loro.
> e mi è già tornata l’ ernia inguinale destra operata un anno fa!
“La sofferenza avvicina al Signore” 🙂
@ don alberto
povero don, tanto vicino a dio e tanto lontano dalla vita quotidiana…
Non ho nulla contro le convivenze. Tuttavia una maggior tutela dei diritti a chi è sposato rispetto a chi convive non è del tutto illogica. Chi convive non si “impegnato” tanto quanto chi si è sposato e eventuali criteri in merito alla parificazione tra conviventi e sposati sarebbero soggettivi. Diverso è il discorso per i gay che anche volendo non potrebbero sposarsi. Sarei quindi favorevole ad un loro matrimonio, purché tuttavia vi siano delle inibizioni in merito all’adozione di figli.
“il 58,9% degli italiani è a favore del riconoscimento delle unioni civili anche tra gay, e il 40,4% anche al loro diritto di sposarsi”.
Se questi dati sono veri, allora presto o tardi le unioni civili sbarcheranno anche in Italia. Se i governi continuano ad andare da una parte e la società italiana dall’altra, alla fine il gap sarà così grande che saranno i governi ad esserne ingoiati.
Scollature. I vertici sono lontani dalle basi. I palazzi non rappresentano la società civile. Il problema non può essere il Papa: anche in Spagna hanno un clero. Il broblema è la classe politica che gli da retta al Papa. Il problema è l’indottrinamento mediatico ha innalzato il terrore xenofobo al di sopra della voglia di libertà. Quindi, agli italiani i pacs piacciono, ma non abbastanza.
@ corrado luciani
diversi studi scientifici (scientifici, chiaro? non opinioni malate di “buon senso”) hanno stabilito che i figli cresciuti in coppie omosessuali sono indistinguibili dagli altri. e non riescono nemmeno più omossessuali degli altri. a quanto pare la cosa importante è l’amore e il rispetto che si dedicano ai figli e non il proprio orientamento sessuale a fare la differenza, alla faccia di chi paventa catastrofi e molestie a non finire.
sulle unioni, io penso che ci voglia tutto: la possibilità di convivere “liberamene”, la possibilità per coppie stabili (omo ed etero) di essere registrate tipo Pacs, e la possibilità per tutti (omo ed etero) di potersi sposare. che tra l’altro è quello che sta succedendo in vari stati americani…
“Sarei quindi favorevole ad un loro matrimonio, purché tuttavia vi siano delle inibizioni in merito all’adozione di figli.”
Interessante… e se uno/una fa un figlio e poi scopre di essere gay (succede continuamente) che si fa? Io proporrei di togliergli la patria potestà e di fustigarlo per i suoi peccati nella pubblica piazza… sei daccordo no?
(continuo il commento di lindoro a luciani)
e poi piantiamola con questa favola che i conviventi sono meno “impegnati” di quelli sposati! a quanto mi risulta dalle esperienze personali e di amici e conoscenti molto spesso e’ proprio il contrario! La gente si sposa perche’ e’ conveniente (appunto, maggiori tutele del matrimonio che della convivenza) e per mettere l’anima in pace alla mamma che ha sempre sognato di vederti col vestito bianco da principessa. Le coppie conviventi invece si impegnano di fronte alla loro coscenza, al rispetto reciproco e all’amore incondizionato e non “imposto” da un contratto. Il fatto di avere fatto una passeggiata su e giu’ per il corridoio della chiesa o anche solo di aver firmato davanti al sindaco del paese, non vuol dire che la coppia sia piu’ seria e piu’ rispettosa l’uno dell’altra rispetto alle coppie non sposate che convivono, etero e omo. E’ un pregiudizio sciocco e in buona parte smentito dai fatti.
Quoto lindoro.
Negli USA sono 30 anni che studiano i figli di coppie omosessuali e è orami accertato che sono figli normalissimi. L’orientamento sessuale dei genitori è ininfluente.
Tra l’altro qualche giorno fa persino l’Ungheria ha approvato le unioni civili per gli omosessuali: l’italia si fa battere anche dai paesi dell’Europa dell’Est!!
Mentre sono d’accordo al 3000 per cento con l’estendere il matrimonio civile ai gay, non riesco proprio a capire la “convivenza ufficializzata” per le coppie etero. Che differenza ci sarebbe rispetto al matrimonio civile? Perche’ non usare lo strumento giuridico che gia’ c’e’? Che senso ha creare un duplicato? A volte ho l’impressione che cio’ che da’ fastidio a certe coppie e’ la parola matrimonio – non e’ una ragione un po’ banale per inventare un nuovo istituto giuridico, che poi sarebbe tale e quale a quello vecchio?
Se sbaglio, vorrei che qualcuno piu’ preparato in materia mi spiegasse in cosa l’unione civile si differenzierebbe dal matrimonio civile (non mi parlate di chiesa della quale non me ne puo’ frega’ di meno).
Il grande passo in avanti per i gay sarebbe se l’Unione Europea disse che tutti i paesi dell’UE devono riconoscere lo stato civile di una coppia dapertutto. Perché oggi una coppia gay sposata in giro per l’Europa sarebbe legalmente sposata in Belgio, “pacsata” in Francia, inesistente in Italia, con un partnership registrato in Slovenia, ecc., con i diritti e doveri radicalmente diversi in ogni paese.
Oppure se un italiano si sposa con un canadese in Canada per esempio, il matrimonio sarebbe inesistente in Italia ma sarebbe valido in buona parte dell’Europa e dell’America. Se i due si lasciassero senza ottenere il divorzio in Canada (non è riconosciuto il matrimonio tra gay in Italia, quindi neanche il divorzio), il canadese non avrebbe più il diritto di sposarsi con un’italiana, ma l’italiano si (perché lo Stato non riconosce il primo matrimonio). Se questo italiano si sposasse con un’italiana però diventerebbe bigamo e criminale in buona parte dell’UE e anche in Canada e buona parte degli USA, perché tutti quei paesi riconoscerebbero ancora sia il primo matrimonio canadese che il secondo italiano. Quindi non potrebbe più andare all’estero, e avrebbe delle enormi difficoltà se il primo coniuge morisse all’estero e l’italiano, bigamo per la legge straniera, dovesse ereditare la proprietà estera del primo coniuge.
Con le unioni civili è ancora più difficile perché sono delle istituzioni nazionali ad hoc molto diverse tra loro, e quindi spariscono quando si attraversa un confine e i due “civilizzati” ridiventano legalmente celibi.. Quindi se capita qualcosa quando siete in vacanza, non avete un legame di parentela e questo può creare dei guai notevoli.
Non sarebbe meglio avere una legge uniforme??
@Peppe @Andrea. OT
Prova ad abusare della pazienza di voi per approfondire il senso delle vostre risposte ad una mia affermazione.
“il rasoio di Ockham suggerisce di considerare di per sè stesso l’universo come eterno, senza postulare alcuna causa esterna per le sue contrazioni e ciclici big-bang.”
Il rasoio di Ockam ha validità solo di fronte ad ipotesi che possono essere sperimentate e solo perché ottimizza il lavoro e non garantisce una affermazione più esatta rispetto a ciò che non si può dimostrare. Basti pensare a quanto diverso è il compatto ed immobile masso, rispetto a quello che ci dice la fisica quantistica sulla sua reale essenza. Tuttavia consideriamolo valido.
Il dato certo da cui partire è che 13,5 miliardi di anni fa è nato l’Universo, “esplodendo” da un punto infinitamente piccolo e da allora è “nato” il concetto del tempo e contestualmente la relazione causa ed effetto. La vostra ipotesi riguardo alle contrazione cicliche che renderebbero “eterno” l’universo è in realtà doppia: ipotizzate che l’Universo sia chiuso e ipotizzate che al “Big Crunch” segua un nuovo “Big bang”. Ipotesi tutt’altro che certe. Considerando i due eventi equiprobabili otteniamo al 25% un universo “eterno” e al 75% un universo nato in un certo istante. Quest’ultima ipotesi è quindi più probabile e, sulla base della nostra esperienza, non può che avere una causa perché non nascono cose spontanee. La causa quindi non può che essere esterna e atemporale (non poteva esistere il tempo così come concepito da noi prima del “big bang”). Nell’Universo troviamo cause puramente fisiche e cause “intelligenti” (qual’è l’opera dell’uomo o di eventuali esseri evoluti), che pur utilizzando le leggi fisiche hanno una “capacità di arbitrio” che permettono di avere più scelte e quindi di “creare” opere pregevoli. Data la grandezza dell’opera Universo, tralasciando gli “indizi” alla “Wanna Marchi” (cosa di cui però non sono molto convinto e comunque se ne possono considerare anche altri) appare più probabile una causa “intelligente”. Tale causa non può che essere primaria perché non esiste più il concetto del tempo e conseguentemente della relazione causa effetto (anche se sono possibili altre relazioni).
Chiedo allora:
perché questa ipotesi è “nulla” o un miliardesimo di volte meno probabile dell’Universo “ciclico”, sopratutto considerando che stiamo parlando di un qualcosa che non è sperimentabile (né l’una né l’altra ipotesi)?
Ed ancora:
“Cioè fammi capire… i mistici (cioè i visionari) sarebbero un indizio evidente che la “causa prima” dell’universo è autocosciente? Mi sembra di sentire Giacobbo a Voyager…”
In realtà le profonde esperienze meditative di “guru” sono state considerate importanti dal punto di vista delle informazioni che ci possono dare proprio da un fisico (Capra) che godeva anche di un certo credito accademico. La fisica quantistica e la cosmologia sono arrivati ad un punto limite e stanno in una situazione di “stallo” perché non ci sono sufficienti mezzi a disposizione per studiarli. La prima poi osserva la “realtà” non in una condizione normale ma a energie pazzesche che potrebbero anche “disturbare” i rilevatori. Vengono poi elaborati una serie di dati al computer come se la matematica rappresentasse esattamente la realtà. Tuttavia quelle “normalizzazioni” e “particelle virtuali” a me sembrano proprio espedienti per “aggiustare i conti” nell’infinitamente piccolo, così pure come la “materia oscura” e l”energia oscura” nell’infinitamente grande. In questa situazione allora vanno affinati due strumenti potenti di elaborazione dati: la nostra coscienza e il nostro codice genetico. Secondo certi “ricercatori” (per me lo sono, per voi no) il codice genetico conterrebbe informazioni che possono essere “attinte” dal subconscio e che quindi spiegherebbero presunte esperienze di vite passati sotto ipnosi (ricercatori più audaci le considerano tali). Se allora ci prepariamo a sgombrare la mente da ogni pregiudizio (sia teologico che scientifico) potremmo ottenere particolari stati meditativi che ci mettono in contatto con il nostro inconscio ottenendo informazioni attraverso i nostri geni, che rappresentano miliardi di evoluzione. Sicuramente otterremmo informazioni integrative assai utili.
Infine, dato che avete una certa dimestichezza con la fisica, vorrei sapere se conoscete la “teoria della relatività complessa” di Jean Emile Charon e in caso affermativo se sapete se questa è stata emarginata solo per il criterio della non falsicabilità (ed in questo caso dovrebbe avere pari dignità rispetto alla teoria delle stringhe) o se fallace dall’inizio per ipotesi in contrasto con esperimenti effettuati.
Scusate il disturbo ma vi sarei grato se mi rispondeste (anche uno di voi due).
cei: come essere invidiosi
@ Giuliana
l’unione civile è un istituto nazionale ad hoc e il suo contenuto, e i diritti e doveri associati all’unione civile, sono quelli che il legislatore sceglie. Quindi le unioni possono essere identiche o quasi identiche al matrimonio ma con un nome diverso (per esempio i civil partnership nel Regno Unito, e il vecchio modello scandinavo prima che il matrimonio fosse esteso ai gay). In questi paesi le unioni civili esistono SOLO per le coppie gay e la differenza e simbolica. Invece i PACS o le “unioni civili” di altri paesi come la Francia sono molto diverse del matrimonio: in Francia non c’è il diritto all’eredità senza pagare le tasse, e non c’è il divorzio con la divisione della proprietà, e il legame di parentela resta molto più debole rispetto a un matrimonio. Tutti i disegni di legge in Italia comportano ancora meno diritti e doveri delle unioni civili francesi, le peggiori d’Europa (o migliori, se uno cerca meno impegno). Poi se attraversi un confine, l’unione civile sparisce e ridiventi celibe o nubile, mentre il matrimonio è uno stato civile più portatile.
Grazie Rocco.
numeri magici
se gli esempi cattolici di matrimonio sono quelli di casini,berlusconi, santanchè, carlucci, gardini,
fini,…devo continuare?
ben venga la convivenza!!
@ don alberto
“Beh, ma quasi tutti i fidanzati non convivono già?
In auto, in albergo, in casa quando la mamma non c’è … dove è la novità?”
la situazione che dipingi e’ fatta di ipocrisia, perbenismo, persone bigotte
la convivenza e’ vivere assieme, senza nascondersi, e non fare sesso di nascosto come le situazioni a cui ti riferisci. Che orizzonte basso.
@ don alberto
“Beh, ma quasi tutti i fidanzati non convivono già?
In auto, in albergo, in casa quando la mamma non c’è … dove è la novità?”
Io convivo col mio ragazzo in una casa mia e non mi nascondo dalla mamma né da nessun’altro. é bello vedere la visione che hai della convivenza.
Già, di nascosto …
Nessuno sa che lo fanno.
Neanche quando vanno in vacanza assieme.
@Corrado Luciani
Questa del matrimonio che rappresenta un “serio impegno” che i conviventi non prendono è una barzelletta bella e buona. Il matrimonio in se per se è un contratto che tutela gli assi ereditari, non certidica alcun impengo…. visto che molte ricerche hanno ahnche sottolineata come ora come ora tendano a durare di più le convivenze dei matrimoni. Fai te…
Una nota personale: i miei nonni non si sono mai sposati eppure sono rimasti insieme “finchè morte non vi separi”, anche i miei genitori non si sono mai sposati eppure sono stati insieme 20 anni.
Corrado non ti offendere ma dovresti cercare di conoscere una realtà prima di esprimerti e non basarti su consuetudinie pregiudizi.
@Don Alby-chan
Scherzi a parte. C’è una distanza abissale fra fare sesso con qualuno, amare qualcuno e conviverci. Per fare sesso con qualcuno ti basta una botta d’ormone (o bere troppo), per deidere di convivere con qualcuno devi amare questa persone e deisderare di costruire il tuo futuro con lui\lei. Che poi questo lo si regoli col contratto a,b,c o nessun contratto è secondario. Se non c’è una solida base di amore, rispetto e complicità niente terrà insieme una coppia.
Dal tuo punto di vista (come ecclesiastico intendo) la differenza fra matrimonio civile e convivenza non dovrebbe esitere, non essendoci la divina benidizione ecclesiale sempre di concubinato si tratta, giusto?
@ don alberto
“Beh, ma quasi tutti i fidanzati non convivono già?
In auto, in albergo, in casa quando la mamma non c’è … dove è la novità?”
Io convivo col mio ragazzo in una casa mia e non mi nascondo dalla mamma né da nessun’altro. é bello vedere la visione che hai della convivenza.
roberto grendene,
certe persone proprio non riescono a capire come anche agli altri che vivono diversamente da loro possano evere diritto alla stessa dignità. Dignità, questa sconosciuta… possibile che nessuno capisca che alla fin fine tutto si riduce a questo? il dirito di vivere con dignità i propri sentimenti, legami, il proprio modo di vivere qualunque esso sia… che c’entra il sesso fugace con la dignità? che c’entra !quelloche fanno tra le lenzuola due adulti consenzienti” con la dignità? che c’entra il dover fare tutto in segreto, con la dignità? non c’entra, è questo il punto.
e le richieste dei movimenti per le libertà civili non sono banalmente pretese di diritti più o meno estesi, più o meno specificati, più o meno elevati: è fondamentalmente la pura, semplice, banale richiesta che venga riconosciuta pubblicamente la dignità di queste persone e dei loro sentimenti, dei loro legami. e non a caso lo scontro è tutto qui: tutti (quasi) i politici si sono detti favorevoli a riconoscere singoli e frammentati DIRITTI, persino modificando i Codici, ma la maggioranza è sempre stata contro al riconoscimento della DIGNITÀ delle persone e dei loro sentimenti (appunto svilendo la questione riducendola a una faccenda di “quel che succede fra le lenzuola”). che infinita tristezza che provo, quando constato queste cose…
@don alberto
guarda che una sveltina è diversa dalla convivenza.
sei sempre attento al significato delle parole quando ti servono come paravento dietro cui ripararti (vedi digiuno vs sciopero della fame), ma poi quando non ti fa comodo esser pignolo sui significati, usi le parole come più ti piace.
complimenti per la coerenza, e sono seria. del resto sei coerente col tuo mestiere.
ASATAN mi sa che la “convivenza” dei tuoi familiari, sia un po’ diversa da quelle attuali
In parrocchia ho varie coppie; alcune vanno e vengono, altri dopo un po’ si sposano, quelle più problematiche sono le coppie con figli, dove lei vorrebbe sposarsi, e lui con il piffero!
Paura di responsabilità (magari un pacs aiuterebbe a fare un passettino?), e vantaggi fiscali.
(comunque non voglio fare discorsi impegnativi al di sopra delle mie capacità, solo due chiacchiere)
LINDORO e KAWORU, i fidanzati che non vanno ancora a vivere insieme, non si vogliono bene?
Se poi vanno a convivere, dimostrano più responsabilità, che tornare ciascuno alla sua comoda casa.
PS: ma chi ha parlato di “sesso fugace” e di “sveltine”?
Voi, svelando i vostri pregiudizi.
I matrimoni religiosi (non solo cattolici) in Italia sono in crisi profonda da tempo.
Basta guardare i dati:
http://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio#Alcune_statistiche_sul_matrimonio_in_Italia
@Corrado Luciani
Prova ad abusare della pazienza di voi per approfondire il senso delle vostre risposte ad una mia affermazione.
In effetti, stai abusando…
Il rasoio di Ockam ha validità solo di fronte ad ipotesi che possono essere sperimentate e solo perché ottimizza il lavoro e non garantisce una affermazione più esatta rispetto a ciò che non si può dimostrare.
Quindi il rasoio di Ockam NO, le tue pippe mentali SI. A be’…
Basti pensare a quanto diverso è il compatto ed immobile masso, rispetto a quello che ci dice la fisica quantistica sulla sua reale essenza.
Il rasoio di Ockam non c’entra un fico con la consistenza dei massi.
Tuttavia consideriamolo valido.
Bontà tua…
Il dato certo da cui partire è che 13,5 miliardi di anni fa è nato l’Universo, “esplodendo” da un punto infinitamente piccolo e da allora è “nato” il concetto del tempo e contestualmente la relazione causa ed effetto. La vostra ipotesi riguardo alle contrazione cicliche che renderebbero “eterno” l’universo è in realtà doppia: ipotizzate che l’Universo sia chiuso e ipotizzate che al “Big Crunch” segua un nuovo “Big bang”.
Ho scritto questo? Non mi risulta, ho scritto semplicemente che se proprio devi postulare una causa incausata che sia per forza di cose eterna e sulla quale, mi dispiace per te, ma non puoi fare alcuna affermazione fondata di nessun tipo, allora tanto vale assumere che sia l’universo stesso ad essere eterno: è più semplice, donde il mio richiamo ad Ockam. Cos’è che ti sfugge? Anzi no, ritiro la domanda… ho già detto che non ti rispondo più sull’argomento.
Ipotesi tutt’altro che certe.
Ma infatti l’hai detto tu che sono certe: sei come Don Simone, stampa e compone.
Considerando i due eventi equiprobabili otteniamo al 25% un universo “eterno” e al 75% un universo nato in un certo istante. Quest’ultima ipotesi è quindi più probabile e, sulla base della nostra esperienza, non può che avere una causa perché non nascono cose spontanee.
Sì, bbona sera… mo facciamo il toto-probabilità, peraltro buttate lì a casaccio perchè per poter fondare una probabilità, caro amico, non basta affidarsi a quello che TU pensi sia plausibile… uno come te, scommetto, direbbe che le guarigioni spontanee da un tumore ha probabilità 0 di verificarsi, eppure si verificano quindi tale probabilità non è 0 (certo, tu e altri assumono che questo sia dovuto ad una temporanea caduta dalla finestra delle leggi della fisica, ma questa è un’altra storia)
La causa quindi non può che essere esterna e atemporale (non poteva esistere il tempo così come concepito da noi prima del “big bang”). Nell’Universo troviamo cause puramente fisiche e cause “intelligenti” (qual’è l’opera dell’uomo o di eventuali esseri evoluti), che pur utilizzando le leggi fisiche hanno una “capacità di arbitrio” che permettono di avere più scelte e quindi di “creare” opere pregevoli.
Questi sono gli strascichi della pippa di prima, quindi li lascio cadere…
Data la grandezza dell’opera Universo, tralasciando gli “indizi” alla “Wanna Marchi” (cosa di cui però non sono molto convinto e comunque se ne possono considerare anche altri) appare più probabile una causa “intelligente”.
Aridaglie… ma manco per niente. A parte il fatto che un essere siffatto non è tanto intelligente se ha concepito un “Universo” così sconfinato, in stragrande maggioranza inabitabile ed ostile e ha relegato l’uomo (sua creatura privilegiata, giusto?) su un pianetucolo ai margini di una galassia periferica… ma poi tu continui a battere su questa ipotesi e non solo non puoi qualificarla in alcun modo (ogni caratteristica assegnata a questa causa, compresa l’intelligenza, è totalmente arbitraria… e soddisfa solo le tue fantasie da credulone) MA, di più, introduci più problemi di quanti ne vorresti risolvere. Te lo scrivo in neretto, così forse adesso capisci: introdurre una causa intelligente per spiegare a modo tuo l’Universo pone un’altra domanda a cui comunque non sei in grado di rispondere: da dove viene questa causa? E perchè dovrebbe essere incausata?. Ma non mi aspetto che tu capisca, eh… intendiamoci: so che come i cavalli coi paraocchi continuerai con la stessa filastrocca. Vabbe’, contento tu…
Tale causa non può che essere primaria perché non esiste più il concetto del tempo e conseguentemente della relazione causa effetto (anche se sono possibili altre relazioni).
Chiedo allora: perché questa ipotesi è “nulla” o un miliardesimo di volte meno probabile dell’Universo “ciclico”, sopratutto considerando che stiamo parlando di un qualcosa che non è sperimentabile (né l’una né l’altra ipotesi)?
Sì, sì… vabbe’….
Ed ancora: “Cioè fammi capire… i mistici (cioè i visionari) sarebbero un indizio evidente che la “causa prima” dell’universo è autocosciente? Mi sembra di sentire Giacobbo a Voyager…” In realtà le profonde esperienze meditative di “guru” sono state considerate importanti dal punto di vista delle informazioni che ci possono dare proprio da un fisico (Capra) che godeva anche di un certo credito accademico.
Capra… ah vabbe’ allora le visioni hanno certamente un valore scientifico…
La fisica quantistica e la cosmologia sono arrivati ad un punto limite e stanno in una situazione di “stallo” perché non ci sono sufficienti mezzi a disposizione per studiarli.
Mentre invece ipotizzare una causa incausata, arbitrariamente definita intelligente, di cui non si può sapere nulla se non attraverso le visioni dei mistici, evidentemente non costituisce un punto di stallo… nooooo, certo… è un grande passo avanti. Mah…
La prima poi osserva la “realtà” non in una condizione normale ma a energie pazzesche che potrebbero anche “disturbare” i rilevatori. Vengono poi elaborati una serie di dati al computer come se la matematica rappresentasse esattamente la realtà. Tuttavia quelle “normalizzazioni” e “particelle virtuali” a me sembrano proprio espedienti per “aggiustare i conti” nell’infinitamente piccolo, così pure come la “materia oscura” e l”energia oscura” nell’infinitamente grande.
Ho sempre pensato infatti che i fisici quantistici siano degli imbroglioni e ciarlatani… meglio affidarsi al Sai Baba… lui di sicuro non bara: tutt’al più si può far chiudere dentro una bara e poi fa il miracolo di uscirne indenne quando lo schiodano fuori a distanza di un mese.
In questa situazione allora vanno affinati due strumenti potenti di elaborazione dati: la nostra coscienza e il nostro codice genetico. Secondo certi “ricercatori” (per me lo sono, per voi no) il codice genetico conterrebbe informazioni che possono essere “attinte” dal subconscio e che quindi spiegherebbero presunte esperienze di vite passati sotto ipnosi (ricercatori più audaci le considerano tali).
La trama di Neon Genesis Evangelion mi piace di più onestamente…
Se allora ci prepariamo a sgombrare la mente da ogni pregiudizio (sia teologico che scientifico) potremmo ottenere particolari stati meditativi che ci mettono in contatto con il nostro inconscio ottenendo informazioni attraverso i nostri geni, che rappresentano miliardi di evoluzione. Sicuramente otterremmo informazioni integrative assai utili.
Comincia tu, poi mi fai sapere cosa hai visto…
Infine, dato che avete una certa dimestichezza con la fisica, vorrei sapere se conoscete la “teoria della relatività complessa” di Jean Emile Charon e in caso affermativo se sapete se questa è stata emarginata solo per il criterio della non falsicabilità (ed in questo caso dovrebbe avere pari dignità rispetto alla teoria delle stringhe) o se fallace dall’inizio per ipotesi in contrasto con esperimenti effettuati.
Nooooo…. con la fisica? Quella cosa inutile che va avanti con sperimentazioni, prove ed errori, verifiche incrociate e verifica di falsificabilità? Macchè scherzi… io dimestichezza con quella roba? Ma no… tutto quello che so l’ho visto in sogno.
Scusate il disturbo ma vi sarei grato se mi rispondeste (anche uno di voi due).
Fatto. Però adesso basta eh… apposta non vedo Giacobbo su Voyager, non è che posso mettermi a discutere di elfi e gnomi con te su questo blog. Sù, fai il bravo e vatti a leggere l’oroscopo…
Dal dì che nozze e tribunali ed are/ diero alle umane belve esser pietose/di sé stesse e d’altrui..
U.Foscolo.Dei Sepolcri.vv91-93
Nota:Il cammino degli uomini verso la civiltà segue la ricostruzione delineata da Vico nella Scienza Nuova:”Osserviamo tutte le nazioni così barbare come civili,quantunque,per immensi spazi di luoghi e di tempi fra loro lontane,diversamente fondate, custodire questi tre umani costumi:che tutte hanno qualche religione;tutte contraggono matrimoni solenni;tutte seppelliscono i loro morti;né tra nazioni,quantunque selvagge e crude,si celebrano azioni umane con più ricercate cerimonie e più consacrate solennità che religioni,matrimoni e sepolture.[…]Da queste tre cose incominciò dopo tutte l’umanità.”
Vico individuò il carattere ciclico delle dinamiche sociali parlando di “corsi e ricorsi storici” vale a dire: arrivo alla civiltà e regressione verso l’inciviltà come moto perenne delle società.Il rapporto verso queste tre istituzioni è la spia della direzione seguita da questo moto;anche Foscolo la pensava così.
Quant’era ignorante Vico! Quanto era allocco Ugo Foscolo…e quanto si è retrogradi a ricercare risposte nel pensiero di uomini che hanno vissuto secoli prima di noi..
x corrado
Ti consiglio di leggere “Perchè la scienza non crede in Dio”, di Victor J. Stenger. Oltre ad una “ripassata” riguardo alla fallacia delle dimostrazioni di Dio “biologiste”, illustra in maniera esaustiva anche quelle riguardanti quelle “cosmologiche”.
Cmq non è vero che in maniera del tutto naturale non si possa dare il caso che dal nulla non nasca qualcosa. E’ un luogo comune.
X Stenger l’universo pre big bang è inconoscibile poichè privo di qualsivoglia struttura. Esso è un caos completo, talmente gigante da non poter durare, data la tendenza naturale di qualsiasi elemento a stabilizzarsi in conformazioni sempre più stabili . Il nulla primigenio cioè non è un “dio progettuale” e perfettamente razionale, bensì il suo opposto, un buco nero privo di qualsiasi ordine.
don alberto…
ripeto quella parolina che molti di voi (non tutti certo) usano per sé e per gli altri con sensi molto diversi:
DIGNITÀ DIGNITÀ DIGNITÀ DIGNITÀ DIGNITÀ DIGNITÀ.
Spiegami perché due persone peraltro identiche non possono godere della stessa dignità. Ma spiegamelo bene eh? che sono proprio curioso di capirlo, da solo proprio non ci arrivo… Rispondimi su questo che è il punto centrale, non fare il tricotomo…
Più che la convivenza, bisognerebbe fare un bello studio approfondito su tutte le furbate e le ruberie che la CEI compie ai danni dello stato italiano… questa è una questione seria e preoccupante, le seghe mentali le lasciamo a chi non ha altro da fare che impicciarsi degli affari altrui.
“Ma spiegamelo bene eh? che sono proprio curioso di capirlo”
Non siamo noi che dobbiamo chiedere spiegazioni a loro, bensì siamo noi a dover spiegare loro la normalità delle cose.
Un buon segnale, anche se secondo me “registrare” la convivenza è un controsenso.
Se mi permettete di inventare una massima (chissà che abbia successo): «Non c’è niente come un matrimonio per arricchire un avvocato». Troppo cattiva? Mah! Bisognerebbe documentarsi un po’, e io non lo so fare.
> Considerando i due eventi equiprobabili otteniamo al 25% un universo “eterno” e al 75% un
> universo nato in un certo istante. Quest’ultima ipotesi è quindi più probabile e, sulla base
> della nostra esperienza, non può che avere una causa perché non nascono cose spontanee.
Ci sono più cose nella matematica e nella fisica, Corrado, di quante ne sogni la tua filosofia
@Don Alberto
Stai confermando quello che dicevo: se mancano basi solide son “volatili per diabetici”.
Poi ci sono anche persone che pur impegnandosi in un rapporto percepiscono come negativo l’istituzione del matrimonio (mettici me e la mia dolce metà), casi per cui il pacs sarebbe la soluzione ideale.
Sulle donne mi vien da dire che ce ne sono talmente tanto che hanno un mistica del matrimonio come feticcio che si sposerebbero il primo botolo che passa per di avere il loro giorno speciale. Confondono il rito e il contratto con il rapporto e poi finisce col divorzio.
Per stemperare vi suggerisco questo piccolo OT (ma non troppo) su come ci dovremmo realmente comportare.
Pentitevi, miscredenti fornicatori!
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/esteri/kamasutra-cattolico/kamasutra-cattolico/kamasutra-cattolico.html?ref=hpspr1
@Peppe. OT.
Grazie, era proprio la risposta che volevo! Grazie per avermi fatto capire e scusami il disturbo!
Anche Acquasanta convive col suo Georgh.
Mi piacerebbe che, prima o poi, un intera discussione fosse dedicata a immaginare un Diritto di famiglia dove si possa tutti esprimere le nostre visioni di convivenza. Credo che la prima tappa sia una regolamentazione delle unioni di fatto dove vengono riconosciuti, a chi ne fa richiesta, i diritti normali riconosciuti dal codice civile alle parti più deboli: pensione reversibile, alimenti in caso di separazione, pari dignità ai figli riconosciuti rispetto a quelli nati dal matrimonio, e chiedo scusa per le tante cose che dimentico. Passando alle utopie (ma la società in cui viviamo oggi era una utopia ai tempi del fascismo) direi che andrà riconosciuto un ruolo di madre e padre indipendente dal sesso biologico: i sentimenti e il modo di essere padre e madre trascendono la sessualità. Tutte le convivenze finiscono per esprimere questi ruoli: memorabili le comuni degli anni 70! Per ultimo: in tutte le discussioni su questi argomenti, mi sembra che molti di voi non vedano nella crisi del matrimonio tradizionale solo una crisi dei rapporti formali, delle convenzioni sociali superate, delle violenze domestiche celate, ma gioiscano della crisi della famiglia. Secondo me la famiglia, anche se rinnovata, è sempre indispensabile alla società, perché non esiste più, se mai sia esistito, uno stato talmente ricco da poter pensare ai deboli con le proprie strutture. Parlo dei bambini, dei vecchi,dei diversamente abili, dei disoccupati, dei tossicodipendenti, dei malati gravi e cronici.
@Luigi Fabbrocino
questa del kamasutra kattoliko e’ troppo divertente!!!
ma davvero la chiesa approva un libro del genere?
Ma ci sono anche le illustrazioni??:-)))
i matrimoni in chiesa fatti per compiacere i genitori e sperperare un bel pò di soldi in pranzi luculliani e mondanità assortite durano spesso meno di un anno.
invece di calcolare quante sono le coppie di fatto, la cei farebbe bene a pensare quanto durano i loro matrimoni “indissolubili” celebrati davanti all’onnipotente, spesso meno di un anno, a volte anche meno; come al solito è più facile vedere la pagliuzza nell’occhio altrui che la locomotiva nel proprio, vero gonnelloni?
@ Luigi Fabbrocino
il link che hai postato è terrificante. Cioè, sarebbe molto ironico se non fosse che questo frate assolutamente ignorante di cose di sesso si permette pure di dare consigli su come fare sesso! ma non hanno proprio il minimo pudore?
don alberto: “PS: ma chi ha parlato di “sesso fugace” e di “sveltine”? Voi, svelando i vostri pregiudizi.”
gia’, quando dicevi:
“Beh, ma quasi tutti i fidanzati non convivono già?
In auto, in albergo, in casa quando la mamma non c’è … dove è la novità?”
intendevi riferirti alle confidenze che si fanno in auto, alle vacanze spirituali in albergo in camere separate, alle lezioni di cucito che fanno in casa quando la mamma non c’e’
a volte dimentico che sei un troll
paradossalmente la convivenza può venire in aiuto ai matrimoni più di un legame indissolubile.
molti di quelli che divorziano lamentano il fatto che la vita matrimoniale non corrisponda alle proprie aspettative o che non conoscevano bene il proprio partner, quanti matrimoni terminano già nei primi tre anni? abbastanza. quanti divorzi si potrebbero evitare se delle stupide convenzioni sociali non obbligassero al matrimonio?
la convivenza rappresenta un doveroso periodo di prova prima di , eventualmente, progredire verso la formazione di una famiglia con figli, dove lo scioglimento del legame matrimoniale porterebbe conseguenze alche ad altri.
un periodo di vita insieme garantisce una graduale maturazione ed assunzione di responsabilità, cosa che i corsi prematrimoniali non possono fare.
per gli omosessuali, purtroppo, è anche l’unica scelta obbligata, per lo meno per i prossimi 5 o 10 anni.
fatto dichiarazione dei redditi 8×1000 valdesi 5×1000 UAAR e sono felice!!!!!!
Roberto Grendene scrive:
a volte dimentico che sei un troll
—————————–
Non ti crucciare.
Capita soprattutto quando si è stanchi.
Noi lavoriamo e dedichiamo il tempo libero a fare volontariato.
E con le nostre tasse paghiamo i troll che invece di tempo ne hanno da vendere…
A me pare che, almeno qua al nord, le percentuali di convivenze siano nettamente più alte. Io convivo, e molti miei amici anche. Il problema è che le convivenze non sono registrate, per cui su che dati si basano queste ricerche?
@ Sara
Su dati molto aleatori, sicuramente. Ma del resto il nostro Paese è fatto di anziani più che da giovani; se dovessero fare una statistica reale tra sposati e conviventi prendendo in esame coppie di ventenni chissà cosa ne verrebbe fuori.
Verrebbe fuori che nessuno ha i soldi per lasciare la casa dei genitori da ventenni, quindi il problema non si pone. Se si inizia la vita indipendente a 30-35 anni forse ci si sente meno disposti a fare 10 anni di convivenza dopo 5 anni di fidanzamento? Ho osservato che i nordamericani giovani lasciano la casa dei genitori intorno ai 18-20 anni e in genere convivono anni prima di sposarsi, se si sposano. Spesso fanno un paio di figli prima di sposarsi. Secondo me dipende molto dalla realtà economica e dalla classe sociale. La gente della classe lavoratrice convive, la gente di classe medio-alta si sposa. E in Italia?
qui Cei e cattolicesimo non c’entrano molto. sono felice che le unioni civili siano in aumento, ma il divorzio ha svuotato il matrimonio.
che bisogno c’è di indebitarsi per una bella festa e poi di indebitarsi ancora per gli avvocati? se poi sei maschio e manager, sei fottuto. se fai un figlio, lei ti ricatta a vita.
e poi, in ‘sto periodaccio di mkt fermi, chi osa farsi ingabbiare? non abbiamo manco i soldi per le siga..
naa qui il discorso da farsi nn ha nulla a che fare con la Cei. papatzinger, se mi dai un lavoro e tantio soldi, vedi come faccio fruttare il mio amore!!!!
@ mac
Guarda che in molti paesi le unioni civili sono identiche al matrimonio, quindi stessa procedura per il divorzio con gli stessi avvocati, stesse feste stesso “ingabbiamento” stesso tutto è solo il nome che cambia.
Lasciamo il matrimonio alle religioni che lo stato non dovrebbe riconoscere, ma stabilire le unioni civili per tutti.
LINDORO, non ti ho capito.
Scrivi: “venga riconosciuta pubblicamente la dignità di queste persone e dei loro sentimenti, dei loro legami”
Quanto alla “dignità” delle persone, non abbiamo bisogno di lezioni (quantomeno teoriche, poi in pratica c’è da imparare da tutti).
La “dignità” di ogni persona discende (per noi schizofrenici) dall’essere ella “creata ad immagine di Dio” (naturalmente non è vero perchè Dio non esiste)
Quanto alla “dignità dei loro sentimenti”, chi la tocca? chi la giudica?
Se hai delle prove che li disprezzo o li discrimino, dimmelo, che mi correggerò immediatamente.
Quanto a riconoscere “pubblicamente” dei legami che gli interessati non vogliono siano pubblicamente riconosciuti, come si fa?
(scandalizzando qualcuno, ho anche ipotizzato che un “pacs”, potrebbe essere un passo verso responsabilità che ancora non ci si sente di prendere pienamente, ma poi ci sarebbero “coppie di fatto ‘pacsate’ ” e “coppie di fatto ‘di fatto’ ” …)
ASATAN, non mi riferivo alle “donne che hanno un mistica del matrimonio come feticcio”, ma a persone concrete.
Ragazze con uno o già due figli, che il compagno “non si sente pronto a sposare”, che “non è sicuro di sè”, che dice: “se me ‘la tengo’ così, risparmio”.
Tra queste frasi e “non ti voglio bene”, c’è alla fine molta differenza?
“Poi ci sono anche persone che pur impegnandosi in un rapporto percepiscono come negativo l’istituzione del matrimonio …”
?
Per la mia ditta:
impegno in un rapporto (stabile, fedele, fecondo) = istituzione matrimoniale.
La “materia sacramentale” del matrimonio non è il soprano prezzolato che canta l’Ave Maria di Schubert, ma “la volontà di donarsi reciprocamente e -di fatto- anche la copula”.
@ Asatan e Fri
Grazie davvero, avete anticipato moltissime cose che avrei voluto dire io.
In un post precedente ho spiegato come funzioni l’ “unione legale” in Belgio (prendendo come esempio la mia col mio compagno, esempio facile facile, hehe) e quanto sia in tutto e per tutto equiparata alle coppie di altro tipo, più “canoniche”-mi fa orrore parlare di matrimonio, sorry-.
Responsabilità economiche e diritti compresi, anzi!
In un matrimonio molte persone cercano sicurezze economiche e spesso qualcuno che paghi per loro, lo sanno tutti ormai, non siamo nati ieri.
Nella convivenza legale invece TI IMPEGNI SU CONTRATTO a contribuire a metà delle spese quotidiane (mutuo, rate…) e persino a coprire i debiti dell’altro!
E non venitemi più a raccontare che chi si sposa si sia impegnato maggiormente…impegnato a cosa, a scegliere il vestito più ridicolo, il ristorante più caro o a invitare più vecchie zie che si abbuffano?
@ don Alberto
Convivere signifiva vivere insieme, non “stare insieme in auto”, o “quando la mamma non c’è”. Se volevi porre l’equazione convivere=fare_sesso, non mi sembra un discorso serio. Se invece volevi fare un discorso serio ti posso dire che convivere significa impostare un progetto di vita i cui referenti sono solo ed esclusivamente i due componenti della coppia: non servono intermediari, firme, accordi, divinità, promesse eterne… etc. La convivenza riguarda l’amore, il matrimonio è soltanto un contratto (dovresti sapere che “Consensus, non amor, facit nuptias.” 😉 ).
@ don Alberto
vedo che non hai capito.
Per te esiste solo il matrimonio, che peraltro nutre te e la tua parrocchia.
Per gente come me il matrimonio non esiste, punto, basta.
Esiste gente che non vede nulla in quella cerimonia kitsch da te tanto decantata.
Impegno, rapporto serio, whatever you like, non è necessariamente matrimonio, PUNTO, fattene una ragione, siamo già quasi al 50% in tutta Europa e l’Italia seguirà presto la tendenza.
Ci si puo’ donare al 200% se è per questo e senza cerimonie stupide, la vita privata resta privata, amore incondizionato e riservato fra due persone che si amano con serietà e discrezione senza dover fare show e non certo il giorno da star (quasi obbligatorio per voialtri) delle ragazzotte di paese pronte a sfoggiare le foto di famiglia e il bel maritozzo nuovo di zecca.
Non è chiaro? Beh, non me ne stupisco visto il background cattolico…
DALILA,
“nutre te e la tua parrocchia
cerimonia kitsch da te tanto decantata
il giorno da star (quasi obbligatorio per voialtri)”
penso di essere esonerato dal rispondere a simili farneticazioni, anche perchè il razzismo dei cittadini (“…le ragazzotte di paese”) è inqualifiçabile.
@ don alberto
mai inqualificabile come considerare le auto e i motel i luoghi in cui si opera la “convivenza” secondo la tua versione. Torna a convivere approfittando del fatto che tua mamma non c’è, su. Magari un giorno riuscirai anche tu a santificare la tua unione peccaminosa con una bella cerimonia in abito bianco e non dovrai più nasconderti dai genitori.
don,
va bene che sei un prete, ma non puoi pensare che crediamo tutti qua che sei così ingenuo come vuoi farci credere. non siamo le tue pecorelle che gli puoi raccontare quel che ti passa per la testa e loro ti credono…
la dignità delle persone non va a braccetto con le sparate del tuo imperatore ratzinger (detto “la giulia”, e non scherzo). riesci a rimanere serio dicendo che nessuno nega la dignità di un omosessuale mentre dice che il suo amore è “debole”? e che è “oggettivamente disordinato”? o quando si sentono quei gruppetti che delirano a proposito delle “cure dell’omosessualità”, appoggiati apertamente ai più svariati livelli della chiesa (persino don oreste benzi lo diceva… vabbe’ che era un invasato e se non è all’inferno è solo perché gli hanno riconosciuto l’incapacità di intendere). e tutti quegli allarmi (patentemente ingiustifiçati, dato che la stessa cosa avviene in moltissimi altri paesi dove le cose per la famiglia vanno molto megli oche qui) riguardo al disfacimento sociale nel caso fossero riconosciuti legami contronatura. poi l’opposizione alla mozione onu per contrastare gli assassini di omosessuali in giro per il mondo? questa è la dignità di cui cianci? di cui ti riempi la bocca?
certo, la dignità teorica e astratta della tua dottrina forse ce l’abbiamo anche: siamo creature di dio… difettose… da compatire… ma da amare tutto sommato, pur col dolore nel cuore di vedere delle pecorelle che rifiutano la santità. anche i trichechi hanno la stessa dignità. ma questo non risolve niente, e anzi dimostra quanto astratta sia la vostra concezione di umanità.
dignità vuol dire riconoscere il valore dle legame di due persone, riconoscere che anche due uomini o due donne possono avere un dignitoso progetto di vita, da sostenere e rispettare. riconoscere che i legami sinceri danno vita a diritti fondamentali, compresa l’eredità, la reverisbilità della pensione, la sussidiarietà in questioni mediche e così via…
questo era (palesemente, anche alle menti meno acuminate) il senso del mio intervento. visto che tu stupido non sei devo concludere che hai preferito ciurlare nel manico per dare una risposta purchessia. e dovresti vergognartene.
allora, adesso spiegami bene… per quale motivo questi banali e fondamentali aspetti di dignità della persona umana non dovrebbero essere riconosciuti da una legislazione civile?
(e non fare di nuovo quello che cade dal pero: se esistono matrimoni e pacs, una coppia di fatto non è costretta a contrarre nulla che non voglia! ah già ma dimenticavo che il concetto di libertà è un po’ confuso dalle vostre parti…)
@Corrado Luciani
Perfavore lascia stare Ockam e trastullati con Charon. Hai materiale per perderti nei tuoi metapiani!
@Lindoro: lascia perdere di discutere con i troll, servono solo a crear casino. Comunque, en passant, non mi stupisce ci siano sedicenti studiosi che dicono che dall’omosessualità si guarisce: come ha detto una persona che conosco, l’ideologia, non riuscendo a manipolare la scienza, si fa fare le marchette dalla psicologia, perché le puoi far dire di tutto e far passare tutto quel che dice come “verità di vangelo” (laddove gli psicologi seri vanno cauti quando affermano qualcosa).
@Corrado Luciani: discorsi così li leggevo dai testi dei guri anni sessanta. Ma loro avevano l’attenuante che avevano il cervello in acqua a causa dell’LSD…
“che bisogno c’è di indebitarsi per una bella festa e poi di indebitarsi ancora per gli avvocati? se poi sei maschio e manager, sei fottuto. se fai un figlio, lei ti ricatta a vita.
e poi, in ’sto periodaccio di mkt fermi, chi osa farsi ingabbiare? non abbiamo manco i soldi per le siga..”
Se ti sposi in chiesa invece, pure con 10 figli, ti bastano 3-4 mila euro e la sacra rota te lo annulla in un batter d’occhio. Vantaggio? Attraverso la “delibazione” della sentenza ecclesiastica, procedura questa da instaurare presso la competente Corte di Appello (cfr. art.64 della legge 31 maggio 1995, n°218) viene anche a mancare l’obbligo dell’assegno di mantenimento.
Ha ragione il prete… il matrimonio in chiesa è tutt’un’altra cosa uagliò… c’ha tutta un’altra serietà. E vuoi mettere? L’inXulata per il coniuge, come te la impapocchia la rota, non te la combina nessuno…
“Quanto alla “dignità” delle persone, non abbiamo bisogno di lezioni (quantomeno teoriche, poi in pratica c’è da imparare da tutti). La “dignità” di ogni persona discende (per noi schizofrenici) dall’essere ella “creata ad immagine di Dio” (naturalmente non è vero perchè Dio non esiste)”
Questa devono averla già sentita anche sul rogo… certo poi hanno visto la fiamma e tutto è diventato più chiaro.
sergio, webmaster…
obbedisco 😉
riguardo alla psicologia, purtroppo è vero che basta andare in televisione e dire una fesseria (possibilmente quel genere di fesseria che la gente si aspetta di sentire) e si diventa un guru. purtroppo non è necessario passare dalla tv, e in questo campo c’è moltissimo presapochismo. tra l’altro faccio ricerca proprio in questo campo e ti assicuro che gli studiosi seri sono proprio su tutt’un altro pianeta, anche se i sostenitori delle terapie riparative (nella loro parte non basata su preghiera e possibilmente fustigazione) riconducono il loro pensiero nientemeno che ai polverosi testi sacri di nonno sigmund, dimenticando che da allora è passato un secolo di magnifici cervelli che hanno rivoluzionato (o comunque profondamente cambiato) la teoria psicoanalitica. loro sono ancora fermi all’inizio del ‘900 quando dicono che l’omosessualità è una fase perversa polimorfa nell’evoluzione dove la persona omosessuale si è “bloccata”. visione rivoluzionaria per il tempo, ma ormai praticamente del tutto superata.
prete te che dici??saranno in peccato il mi bove e la sua compagna; la mucca gina,
visto che convivono???