Le inchieste giudiziarie riguardanti il clero non si limitano alla pedofilia: il Times riporta la notizia di un imminente mandato di arresto internazionale nei confronti di padre Emmanuel Uwayezu, spiccato in relazione al genocidio che ebbe luogo in Ruanda nel 1994. Uwayezu lavora oggi in una parrocchia di Empoli (FI) ed è ben noto alle gerarchie ecclesiastiche locali: una foto lo mostra insieme all’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori. Sempre a Firenze si era a suo tempo rifugiato un altro religioso ruandese, padre Athanase Seromba, poi messo sotto accusa dal tribunale delle Nazioni Unite per i crimini di guerra.
Genocidio in Ruanda: sotto inchiesta religioso operante a Empoli
26 commenti
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Il tipo avrebbe partecipato alla strage di 80 ragazzi Tutzi di una scuola. Lui dice di averli aiutati. Allora perchè si è rifugiato in italia (con l’aiuto di Betori) cambiando nome?
eh sailor, magari voleva porre un freno alle folle di ammiratori di un così sant’uomo.
sai, anche i vipppps si stancano della celebrità.
disgustorama
La notizia viene ritirata fuori oggi ma in Toscana si sa da tempo. I ragazzi Watussi furono uccisi nel seminario dove insegnava lui, assieme a religiosi e insegnanti della stessa etnia. La sua difesa fu che tentò di evitarlo ma non fu ascoltato. Forse avrebbe dovuto dire ai Bantù: uccidete anche me assieme a loro. Ma non so se lo avrei fatto io. E’ stato ritenuto degno di attendibilità dalla nostra Chiesa. In questo momento la magistratura Rwandese non è indipendente, i Watussi comandano e probabilmente non sarebbe in grado di difendersi come dovrebbe. Una semplice proposta: consegnamolo ai Watussi, assieme al segretario dell’ ONU e al presidente francese di quegli anni.
“E’ stato ritenuto degno di attendibilità dalla nostra Chiesa”
Ah, beh, se lo dice la chiesa che è innocente, allora siamo tutti a posto, possiamo tornarcene a nanna e dormire sonni tranquilli.
Attendiamo un’ altra illuminante spiegazione da parte della santa madre anche per quanto riguarda il cambio del nome (in Italia).
“E’ stato ritenuto degno di attendibilità dalla nostra Chiesa”
huahuahuahuahuahuaa
Chiederà asilo al Vaticano come fanno i preti pedofili. Siamo alle solite.
@ Viano (da tempo più assiduo di don alberto)
I giudizi di attendibilità della vostra chiesa alle mie orecchie suonano come un ulteriore indizio di colpevolezza. Da sempre la ccar cerca di sottrarre – spesso con successo – i suoi “dipendenti” a qualsivoglia giurisdizione.
La magistratura rwandese non sarà meno indipendente di quella vaticana.
il prete del Rwanda ha imparato che è più comodo difendersi DAI processi che NEI processi; che ci sia un magistrato prevenuto e nemico di nome Gandus anche in Africa?
@ Viano di Vagli
Peccato solo che il prete non è giunto in Italia ieri l’altro. Apprendiamo infatti che da 4 anni è vice-parroco in provincia di Empoli. E questo smonta la tua tesi. Se non si fosse sottratto quattro anni fa alle mani della giustizia, il mandato di cattura internazionale non sarebbe stato spiccato dalle autorità giudiziarie del Rwanda – che tu consideri faziose e vendicative… hai prove? – bensì dal Tribunale penale internazionale dell’ONU, che non può certo essere definito “non imparziale” e di fronte al quale avrebbe potuto esercitare tutti i diritti garantiti alla difesa in un paese civile e democratico.
Diciamo che se l’è cercata. E che tu hai parlato a vanvera.
cosa vuoi che siano 80 omicidi in confronto di un WElby che decide di smettere di soffrire!?!?!
Mi verrebbe da ricopiare il mio commento al topic sui pedofili.
@ viano: la chiesa difese e nascose sotto false generalità anke seromba
Gli hutu sono in maggioranza cattolici; mi ricordo benissimo di come la Chiesa intervenne direttamente solo quando i tutzi rientrarono vittoriosi a Kigali. Allora si sprecarono le pressioni diplomatiche pro cessate-il-fuoco e gli appelli alla riconciliazione ed al perdono.
La spaventosa carneficina operata dagli hutu sui tutzi (mi ricordo le immagini del fiume Akagera rosso di sangue che trascinava nel Vittoria 150 000 cadaveri mutilati a colpi di machete) non suscitò che qualche esternazione durante l’angelus domenicale + 1 comunicato del Vaticano all’ONU. Vergogna.
Pessarelli: simpatico il tuo errore: si chiama Athanase. Guarda la riga giusta, su Internet.
ULV: mi pare di avere detto io stesso che qui in Toscana ne parliamo da tempo. Io l’ ho anche visto ma non ho prove.La mia tesi è che su di lui ci sono elementi di innocenza. Per i processi in corso: se son rose, fioriranno.
Michele B. Anche i Watussi sono in maggioranza cattolici, per quanto possano valere le statistiche lì. I massacri tra le due etnie sono cronici e il colonialismo Belga in primis li ha esasperati. Indubbiamente alcuni prelati non si sono comportati in modo neutrale. Ma la Chiesa rwandese ha avuto centinaia di preti uccisi in quei 100 giorni e due Vescovi. Sono fuori casa e non ho i dati precisi, se vuoi te li dò stasera. Hanno ucciso anche tre delle ragazze cui la Madonna diede la visione dei massacri, nel 1982, a Kibeho. Ed Emmanuel Segatasha, un profeta pagano che parlava con Gesù. La colpa maggiore della Chiesa, a mio giudizio, è proprio quella di non aver dato importanza a questi profeti, prima dei massacri. Ora hanno proclamato l’ autenticità delle apparizioni e proclamato la Madre dei Dolori di Kibeho patrona dell ‘Africa. Meglio tardi che mai. Infine: sei tu che parli a vanvera, io quella storia la conosco molto bene.
Dovrebbe essere postumamente processato per il suo silenzio colpevole su un genocidio in un paese a maggioranza cattolica,dove sono stati sterminati i non cristiani tutsi,il “grande”Giovanni
Paolo2.
Per quel che ne so i preti, che ragionano forse come il nostro altro troll, davano ai soldati hutu le liste dei battezzati che fine facesse chi non era nelle liste ve lo lascio immaginare.
Amico di Seromba?
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/12_Dicembre/13/stroria_seromba.shtml
http://www.corriere.it/esteri/08_marzo_12/condannato_padre_seromba_6f3e64f0-f060-11dc-a686-0003ba99c667.shtml
@ Viano
“La mia tesi è che su di lui ci sono elementi di innocenza.”
Ma che risposta è? Come si fa ad avanzare una tesi così al di fuori di un’aula di tribunale? Hai sentito i testimoni? Hai discusso con il procuratore gli indizi a carico del religioso? Mi pare che la tua posizione sia pregiudiziale. Ma la cosa non mi stupisce, anzi.
Mi pare, ULV, che anche la Tua e la vostra posizione sia leggermente pregiudiziale. In sostanza sostenete che la Chiesa ha organizzato i massacri dell’ Aprile-Maggio-Giugno del 94 in Rwanda, aizzando i Bantù contro i Watussi. E questo senza badare a spese proprie:tre Vescovi, 104 sacerdoti, 35 frati e 54 suore uccisi, di tutte le etnie. Altre decine di ministri di chiese cristiane protestanti, di cui non ho i dati. Dopodichè, questa enorme organizzazione criminale, che è per voi la Chiesa Cattolica, avrebbe anche nascosto gli Eichmann della situazione per sottrarli alla giustizia. O forse per farsi insegnare come organizzare i prossimi massacri in Italia?
non farci venire dei sospetti….
questa notizia fa il paio con la bolla Crimen Sollicitationis di razzingheriana memoria…omissis omissis omissis…occultare la verità e negare anche l’evidenza; questa è l’essenza del cattolicesimo.
@ Viano
Come da copione, cioè come usate fare tu e i tuoi correligionari, ti inventi delle posizioni che non sono mai state espresse per poter dipingere l’interlocutore come un ateo anticristo e satanasso. Non ho mai detto – e nessuno su questo forum l’ha fatto – che la Chiesa ha organizzato i massacri ruandesi del 1994. Semplicemente si sono ipotizzate delle connivenze e delle complicità che sono state peraltro confermate per via giudiziaria. A fianco di fatti comprovati dalle autorità giudiziarie internazionali competenti, ci sono casi ancora da definire come quello oggetto dell’Ultimissima: e tuttavia – ne converrai con me – per un prete non è bello essere anche solo sospettato di pratiche genocide… la sua missione non è forse quella di adottare un comportamento talmente limpido e di cristiana luminosità da non dar nemmeno adito al sospetto? Ma mi rendo conto che questa non è l’interpretazione della religione cui si attengono i cattolici, quale sei tu.
Un commento anche sui tuoi dati. Il conflitto in Ruanda ha provocato, secondo stime prudenziali, almeno 800.000 morti. Ciò vuol dire che i 196 religiosi di vario grado che elenchi sono una percentuale infinitesimale (meno di 1 su 4000) del numero delle vittime, certamente di gran lunga inferiore alla percentuale di chi ha preso i voti in una data popolazione. Questo vuol dire che se si vuole ridurre drasticamente la possibilità di rimanere vittime in un genocidio, basta farsi prete o suora!!
Credo infine che i rapporti tra i fuggitivi nazisti e la Chiesa abbiano trovato conferme storiche, ma questo è un altro argomento.
PS: Gradirei che smettessi di usare il mio pseudonimo con tutte maiuscole… Come vedi io lo scrivo diversamente. Usare tutte maiuscole in linguaggio internettiano corrisponde a urlare. Grazie.
@ Viano
Ultima cosa. Ribaltando la mia accusa – che, come ho già detto, è opera falsa in quanto ci attribuisce affermazioni mai fatte – non hai risposto alla mia domanda. Cosa ti fa credere che il prete sia innocente, non avendo potuto analizzare le prove a supporto della sua colpevolezza e della sua innocenza?
Si è innocenti quando non si è colpevoli. Ovvero non si è capito cosa stava succedendo e cosa stavamo facendo. Ad esempio, Anna Maria Franzoni: che abbia ammazzato lei suo figlio è certo, ma che non capisse cosa stesse facendo è molto probabile. Prova a leggere, nelle cronache, cosa successe in quei cento giorni in Rwanda, quando tutti i demoni delle loro tradizioni e delle nostre si scatenarono. Prova a valutare il comportamento di Koffee Annan, mi pare fosse lui il segretario dell’ ONU, e di Mitterand, mi pare fosse lui ancora il presidente francese. E di tutti noi e anche del Vaticano, se riesci a farlo con un minimo di serenità. Chi dice che siamo stati tutti massacratori, in fondo, ha ragione.
Bel modo mafioso di auto-assolversi. Tutti colpevoli perciò nessun colpevole. Chi si fregia di essere il detentore della moralità del mondo (e non dirmi che non è così, ché noi atei ben lo sappiamo) e che mette costantemente in guardia l’umanità dai pericoli del Male, dovrebbe di certo essere allertato, e preparato a vedere gli indizi di quel Male che per tutta la vita si allena a combattere. Un genocidio non può facilmente essere fermato (e questo attenua solo in minima parte le colpe dell’occidente). Ma, diversamente, può con estrema facilità essere riconosciuto. “I demoni della nostra e della loro tradizione si scatenarono…” Boiate! Un massacro è un massacro, e chi si professa cattolico deve essere in grado di riconoscerlo e, se veramente si è allenato nella fede – come un prete dovrebbe essere – opporvisi. E se non è così, be’… vuol dire che l’ateismo è davvero la risposta unica e immediata alle guerre e alla violenza. Nessun ateo scambierebbe uno sterminio con “uno dei suoi demoni”…
Tra l’altro, se la politica non seppe reagire non fu perché non capì cosa stava succedendo. L’incomprensione la lascio ai poveri di spirito, ai “cristiani” nel senso della parola che ci ha rammentato Odifreddi.
Non pretendevo di convincervi/ti e mi basta aver potuto esprimere la mia opinione. Grazie.
Per oggi ve la dò vinta
Viano, coda di paglia? Io non ti ho citato nel mio commento, che era diretto ad ogni interessato e non conteneva invettive nè recriminazioni verso alcuno dei presenti.
Il mio parlare a vanvera non è che la descrizione (sommaria) degli eventi e non contiene inesattezze. Ed i tutzi sono in maggioranza PROTESTANTI.
Lungi da me pensare che la tua chiesa abbia responsabilità nel dramma ruandese, notavo solo come per l’ennesima volta abbia usato due pesi e due misure nel difendere il valore supremo dlla vita.
P.S. anche i watussi sono bantu. Gli hutu ed i tutzi sono lo stesso popolo e parlano la stessa lingua (il Ki-rwanda); la differenziazione fra le due “caste” l’hanno creata i belgi, con selezioni eugenetiche fra gli individui, diciamo, meno “negroidi” ai loro occhi. I selezionati tutzi sono stati avviati a servire la colonia come impiegati, contabili, ufficiali postali, militari; collaborazionisti agli occhi degli hutu. Hanno frequentato gli amministratori ed i funzionari belgi, per la maggior parte fiamminghi e protestanti.
So di cosa parlo, fidati.