Alle ore 11,30 di oggi si è conclusa presso il Tribunale di Terni la prima udienza per la causa civile intentata dal prof. Coppoli contro l’amministrazione scolastica per violazione dell’art 2 del decreto legislativo 216 del 2003, in quanto la presenza obbligatoria di un simbolo religioso (crocifisso) sul posto di lavoro costituisce discriminazione e lesione del diritto del lavoratore a non dover subire condizionamenti estranei alla sua mansione (in questo caso funzione docente).
Il magistrato D.sa Di Giovannantonio ha chiesto alle parti di fornire ulteriori eventuali documentazioni a sostegno delle proprie tesi entro il 10 giugno. Successivamente avrà luogo il suo pronunciamento in merito. Ricordo solo che si tratta di una causa pilota nel mondo del lavoro per le motivazioni ed i contenuti e quindi estremamente importante da tanti punti di vista.
Eraldo Giulianelli, coordinatore circolo UAAR di Terni
L’udienza sul caso Coppoli
16 commenti
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Auguri, Coppoli. Speriamo bene.
Secongo me è meglio parlare con i colleghi e staccare di fatto i crocifissi.
Io ho fatto così 😛
@Markus
Non sono d’accordo.
Il non dover sottostare al crocefisso è un diritto a prescindere. Andrebbe rimosso anche se tutti (docenti e alunni) lo volessero, per lo stesso motivo per il quale non andrebbe esposta la croce uncinata o la bandiera di una squadra di calcio anche se tutti ne fossero favorevoli.
Per tornare al topic: Forza Coppoli, siamo con te.
Ciao a tutti
Concordo con Andrea. Le istituzioni devono tutelare TUTTI i cittadini. L’esposizione di uno specifico simolo relligioso è un definire i non appartenenti al culto come cittadini di serie B. Mi fanno molto ridere quei cattolici che si appellano al diritto di dittatura della maggioranza…. se un giorno i musulmani wahabiti (arabia sauti, talebani & alqaeda per intendeerci) diventassero la maggioranza riterrebro giussta l’esposizione della mezzaluna nelle classi? Oppure si sentirebbero come noi, discriminati da istituzioni che non fanno che ricordargli che se non fai parte del loro club i tuoi diritti possono essere calpestati?
Le vicende di persone come il prof Coppoli o il giudice Tosti sono importanti per tutti. Perchè la laicità difende tutti e a tutti garantisce pari dignità.
In bocca al lupo al prof. Coppoli.
@ Andrea.
Ma siiii…. FORZA COPPOLI PURE PER ME… capisco che è importante.
Perdonami però qualche domanda sbarazzina.
E se il giudice per caso gli da torto, che significa che il diritto è cambiato ?
Cioè, se il Consiglio di Stato dice che il crocifisso è un simbolo universale, per caso la cosa diventa vera ?
Per quel che mi riguarda, quel che volevo lo ho ottenuto, senza aspettare ridicole lungaggini burocratiche, perchè la giustizia dopo anni non mi serve più. Posso solo aggiungere che mi piacerebbe più diffusione di cultura laica invece di sentenze da sbattere in faccia agli altri come il giornale sul muso di un cane. Anche perchè chi non vuole alle leggi non si adegua e non c’è modo di costringere tutti…
Il fatto che abbiano chiesto ulteriori chiarimenti alle parti, potrebbe significare che si prepara una sentenza cerchiobottista, non scontentare la Chiesa, ma nemmeno il mondo laico, le cui ragioni sono forti in una società multiculturale.
… ma soprattutto non scontentare il Ministero !!
Se gli dà un risarcimento per il danno, sai le saccate di cause che piovono ?
Bisognerebbe fare un tribunale apposito per i danneggiati da clericalismo e pecoronismo puubblico con fondi speciali in finanziaria. Praticamente dovrebbero risarcire tutti (o solo i professori delle scuole pubbliche ? ma perchè non gli allievi ?)
Andiamo ragazzi, è ovvio che la laicità da noi non c’è per motivi culturali e meno che mai nella nostra produzione normativa. E’ solo dal 1984 che il cattolicesimo non è più religione di stato e in 25 anni vorremmo essere al livello della Francia o di altri paesi UE ?
Io spero che la causa vada bene, ma la vera sfida è proporre una cultura laica matura e alternativa ai riti, alle superstizioni e al pensiero magico. Poi il tribunale e tutti gli edifici pubblici vengono da sè …. In fondo la sentenza non la emetteranno in un tribunale dove c’è un crocifisso ? Probabilmente sì… e il giudiche che farà ? Si risveglierà e farà causa a sua volta ?
Per ora guardiamo i nostri vicini Africani e Madio Orientali e sentiamoci fieri di essere Italiani ! Forza Italia, Forza Silvio ! W il Sultano e tutte le sue favorite !!!
Ma perchè l’UAAR non promuove una legge di iniziativa popolare che obblighi all’esposizione dello stemma della repubblica in tutte le aule giudiziarie e della scuola pubblica, ed in tutti gli uffici pubblici, e vieti nei medesimi locali l’esposizione di qualunque simbolo religioso?????
Penso che si così si potrebbe raccogliere il consenso di tutti coloro (molti anche i credenti) che non ritengono giusta e ragionevole l’esposizione dei crocifissi in aule ed uffici pubblici.
Potrebbe essere una campagna più efficace di quella degli ateobus (che io pure condivido pienamente).
@Markus
Io spero che il grande Coppoli vinca, altrimenti si dovrebbe ammettere che la legge non riesca a districarsi dalle pressioni clericali.
Ma al di là del risultato, quello che è davvero importante a mio modo di vedere, è che molti dei privilegi del mondo cattolico vengano sempre più spesso messi in discussione, come l’esposizione del crocefisso, l’immunità davanti alla legge, e molto altro.
Ripeto, mi auguro che la giustizia sia “giusta” e che dia ragione a Coppoli, ma a prescindere dal risultato della causa in questione, un importante risultato è già raggiunto fin d’ora: il risveglio delle coscienze, il coraggio di opporsi alle prevaricazioni del cattolicesimo; e credo sia questo il primo risultato, il resto verrà col tempo, non dimentichiamoci che questo cancro noi ce lo coltiviamo a Roma da troppo tempo per risucire a guarire in brevissimo tempo.
Ciao a tutti
Se Coppoli vince allora siamo in uno Stato laico, ma l’Italia non è uno Stato laico, quindi Coppoli salverà il posto, ma l’Italia dei baciapile non può accettare che Coppoli vinca. Il crocifisso resterà appeso nelle aule scolastiche. Troppa è la forza politica della Chiesa cattolica in Italia.
@ Andrea
Su questo piano sono d’accordo con te.
Ora speriamo che Coppoli la spunti !!
Ma sono storie lunghe…
Coppoli, ti sono vicino, ma … scusa se te lo dico, sarà una causa persa. Questo non vuol dire che non debba essere combattuta, anzi, a maggior ragione DEVE essere combattuta! Però, cerco anche di essere realista. In vaticalia non si può andare contro la chiesa e farla franca e credo che il giudice non lo farà. In ogni caso hai fatto il tuo dovere di uomo libero che mal sopporti i soprusi del clero, e questo ti mette in armonia con te stesso. Sei un esempio per tutti noi (per me di sicuro), INDIPENDENTEMENTE dall’esito della sentenza.
Siamo tutti con Coppoli! In bocca al lupo!
qui in ufficio da me sono 21 anni e mezzo che non me lo lasciano togliere…
e una volta che durante la riparazione di un tubo vicino al soffitto era stato tolto e messo in un cassetto, probabilmente dall’operaio che ha effettuato la riparazione, per non farlo cadere e/o romperlo….
si sono scagliati contro di me perchè “avevo approfittato dei lavori per farlo sparire”!!
(intanto io non sottraggo cose altrui, in secondo luogo non prevarico i colleghi)
quando poi è stato rinvenuto in un cassetto, metà hanno “dimenticato” di scusarsi, l’altra metà hanno borbottato a mezza bocca che sicuramente ce l’avevo rimesso io perchè “ero stata cuccata”….
come fai a ragionare con questa gente????
Forza Coppoli. Anche se mi viene in mente il caso di Eluana: in questo Paese quando si cerca di cambiare le cose in meglio (o semplicemente si cerca di far rispettare la legge), finisce sempre peggio.