Don Luigi Epicoco, responsabile della commissione per la salvaguardia del patrimonio architettonico dell’arcidiocesi aquilana, chiede che si realizzino quaranta nuove chiese, “prefabbricate, in legno o calcestruzzo precompresso”. Sono necessarie, ha sostenuto in un’intervista rilasciata all’agenzia SIR, “perché corriamo il rischio di bloccare la nostra azione educativa nei confronti di bambini e giovani”. La loro realizzazione, ha precisato, “dipenderà però dai finanziamenti”. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, si è detto disponibile: ricordiamo come il 12% circa dei fondi dell’8 per mille gestiti dalla Chiesa cattolica sia destinato all’edilizia di culto. Il lancio d’agenzia precisa che a queste quaranta chiese “si affiancheranno le chiese giudicate agibili che torneranno gradualmente ad essere utilizzate e le cappelle che dovrebbero sorgere, secondo quando ribadito più volte dallo stesso Guido Bertolaso, nei nuovi venti villaggi che sorgeranno a L’Aquila per accogliere gli sfollati”.
L’Aquila: l’arcidiocesi chiede quaranta nuove chiese
56 commenti
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ospedali e strutture x anziani asili nido e scuole ,vergogna fatevele costruire dal vaticano
affamatori del popolo, per quanto ancora dobbiamo sopportare questi salassi alla casse esauste di uno stato aramai allo sbando.??con un presidente del consiglio che si crede sopra tutti e tutto??
Sempre meno gente va in chiesa, e questi pensano a costruirne altre. Bah!!
facce di ….
Avevo fatto una scommessa con un credulone giusto a ridosso del terremoto. 100 euro che avrebbero ricostruito subito le chiese e solo dopo le case… penso che lo chiamerò presto per incassare.
“corriamo il rischio di bloccare la nostra azione educativa nei confronti di bambini e giovani”
Che faccia da c…
Azione educativa nei confronti dei bambini: violenza psicologica e spesso fisica.
Ma se son di legno non si rischia che mentre si educano i bambini, la canonica emetta dei cigolii?
Perchè non chiedere direttamente agli abruzzesi quali sono le necessità più urgenti?
Io sono abruzzese (provincia di Pescara, abito in uno dei 49 comuni terremotati) e qui abbiamo bisogno di una scuola, di un locale per il Comune e di uno per le Poste. Più le case per i cittadini che le hanno inagibili, of course. Alle chiese non ci pensa nessuno.
Ma se già a Porta a Porta 10 ore dopo il terremoto Vespa ha avuto il coraggio di dire che era prioritario ricostruire per prima cosa le chiese, per ricucire il tessuto sociale!
Che schifo.
se solo gli torna in mente che l’Aquila è la città del 99 semo rovinati….
x Emanuela
non avevo dubbi ma chiaramente i preti non la pensano come voi.
@emanuela
e la Chiesa non pensa a nessuno, se non ai propri interessi….
cara Emanuela,
non ci pensate perche` il trauma del terremoto vi ha fatto smarrire la retta via, aspettate un attimo e ci penseranno i pastori del gregge a spiegarvi quali sono le vostre vere esigenze 🙂
“la nostra azione educativa nei confronti di bambini e giovani”
Ma per questo non bastano angolini infrattati tra siepi e frasche? 🙁
non si smentiscono mai…
Friedrich Nietzsche ==> Legge contro li cristianesimo ==> Prima proposizione.
Ecco le vere priorità della Chiesa. E poi vorrebbero farci credere di essere vicini al popolo…
Che ipocriti!
Ma sì dai tutti gli abruzzesi a moire di fame e vivere per stada, senza il conforto di scuole e ospedali, che l’impotante è avere nuove chiese.
Perchè non sacrificano il 5% del reddito generato dallo IOR? Altro che 40 chiese……
La visibilità di un prodotto è fondamentale nella strategia di marketing.
Dove un prodotto si rende visibile per essere acquistato? Nel supermarket, of course!
Analogamente, il prodotto “dio” deve essere ben visibile e venduto nel supermarket-chiesa.
Pazienza poi se la merce non “tira” più tanto e giace invenduto nel deserto delle chiese.
Lo stato italiano sarà sempre pronto a rilevare e socializzare le spese
Mi stanno passando in testa i termini giusti per rispondere, ma mi trattengo dal commentare perchè potrei risultare eccessivamente offensivo.
Si rischia di bloccare la loro azione educativa nei confronti dei bambini, o di bloccare i vivai da dove i predatori scelgono le piccole vittime da brutalizzare? Con quel che si sente e si legge sui media ( solo la punta di un iceberg ) il dubbio nasce spontaneo.
Beh è giusto così..prima Dio e poi gli uomini…
@Enrico
Dio è un concetto troppo astratto.
Nel concreto, la chiesa riesce a massimalizzare sempre i profitti, socializzando le perdite.
Solo 40? Ma no, dai facciamo 140.
Se dio le ha distrutte è perchè non le vuole
Ultimora ANSA. Sono apparsi alcuni striscioni nel centro dell’ Aquila, firmati UAAR, recanti la scritta: ” Dio non esiste, non prendetevela con Lui”. Immediata la reazione del circolo UAAR locale. Il segretario, Fortunato Barabba, ha detto trattarsi di una provocazione della Curia aquilana: lo dimostrerebbe il Lui scritto con la maiuscola. Il testo esatto, ha aggiunto, sarebbe: “dio esiste, prendetevela con lui”.
Se dio le ha distrutte è perchè non le vuole
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Emergenza! Nuove chiese ci vogliono “corriamo il rischio di bloccare la nostra azione educativa nei confronti di bambini e giovani”… presto 20 cc di acqua santa in sagrestia! No, stiamo perdendo il pazien, ehm il credente!… Un attacco di secolarismo acuto!
(scusate maaa… l’azione educativa dovrebbe spettare in primis alla famiglia, no?)
@ peppe
grazie.
Qui ci vuole un potente antiparassitario, da spargere in quantità industriali. Primo intervento a città del vaticano.
“rischio di bloccare la nostra azione educativa”. Ma per favore, un minimo di decenza!
L’arcidiocesi può anche andare a cagare.
E la carta igienica, quella a due veli e profumata, poi chi la paga ? Sempre noi, triplo sigh!
E’ tipico dei cattolici, nei villaggi africani in cui vi è una missione si può sempre notare che l’edificio più grande e meglio costruito del villaggio è sempre una chiesa, poi vengono oratori, orfanatrofi (dove viene allevata la ciccia fresca per i preti) ed in ultimo le scuole (il luogo della conoscenza) che spesso però vengono realizzate da altre ONG assieme ad ospedali.
Gli Aquilani senza case ma con 40 chiese, peggio di così non si può!!
Frank: “Se dio le ha distrutte è perchè non le vuole.”
Credi d’aver fatto solo una battuta? Se davvero esistesse un dio onnipotente, onnisciente, ecc. le cose starebbero proprio così! Dunque, ricostruire quelle chiese o chiedere che vengano ricostruite è, da parte di chi si ritiene cristiano, un atto contro Dio e il suo volere. Questo se la razionalità ha ancora un valore, ovviamente.
Cari amici dell’UAAR, sono sempre stato un vostro assiduo lettore quì sul sito dell’UAAR, e stavo anche per iscrivermi, prima del terremoto. Io sono proprio dell’Aquila, e lasciatemi dire, quì anche i più ferventi religiosi sono indignati. La protezione civile e i vigili del fuoco stanno usando tutti, tutti!, i loro mezzi per proteggere e ricostruire le chiese, mentre neinte viene fatto per le nostre case, le nostre scuole, la nostra città. Come anche molti cattolici stanno ammattendo, prima si pensa alle persone, poi alle chiese. Ci sarà tempo per ricostruire il nostro patrimonio artistico, e devo ammettere che alcune chiese sono davvero meravigliose quì da noi, ma la priorità va a noi che siamo rimasti senza casa, non alle chiesette di campagna. è una vergogna, se potete fate sentire la vostra voce e aiutateci a combattere questa ingiustizia. Prima le scuole ai nostri figli e i tetti sulle nostre teste, poi le chiese…
Quaranta chiese per quaranta ladroni
Vi ricordo cari amici che la favola dell’8×1000, per aiutare i bisognosi, frutta ai signori del Vaticano la bellezza di circa 1 miliardo di euro all’anno ….
Peccato che i bisognosi vedono solo le briciole di questo milardo …
@ Aldo
Il Dio al quale fa riferimento la chiesa non è quello che ipotizzi tu …
Il Dio della chiesa è il Dio denaro.
Piu case meno chiese.
Ultim’ora:berlusconi agli sfollati:questa estate organizzeremo crociere in mediterraneo per famiglie e ragazzi ……….questi vogliono denari x rifare le inutil chiese, e tra crociere e chiese ???le case ??con quali soldi????che pare già non ci siano ora x fare le case??
a me mi sà che tra chiese e crociere tra 20 anni questi poveretti saranno smpre nelle baracche. ewiwa PAPI EWWIWA I VESCOVI..IN CHE MANI L’ITALIA…E All’estero ci giudicano
i solti ITALIANI nelle mani di un incapace ……..buoo solo a risolvere i suoi problemi.e offendere chi difende la giustizia.
Ognuno deve imparare a prendersi le proprie responabilità.
Se la gente vuole spendere i soldi per le chiese, poi nessuno si lamentasse perchè sono venuti meno i fondi per ricostrire le case, gli ospedali, le scuole ecc.
Alla lunga o si cambia idea, oppure si schiatta.
io sono molto piu’ incazzato di voi altri,il presidente (uscente e ricandidato) della mia provincia Crotone che e’ una delle piu’ povere d’italia ha stanziato un milione di euro per la ricostruzione di una chiesa all’Aquila,mi viene da piangere se penso che non ci sono i soldi per bonificare un territorio pieno di porcherie varie,abbiamo un altissimo tasso di morti per tumori e questi danno i soldi alla chiesa.
Solo 40? Ma facciamo direttamente intere città di sole chiese, quei poveri vadano a dormire nei campi in cui solo devono lavorare, dacché secondario e terziario sono pericolosamente lascivi e razionalisti!
40 nuovi monumenti alla paura.
sarebbe stato meglio adeguare prima le case a rischio ai criteri di costruzione antisismica. ma si sà usare la ragione è peccato.
Ovviamente le chiese le costruiranno con criteri antisismici.
Mi sovvien un aforisma ma non ricordo chi l’ha detto:
“Dico solo che un parafulmine sul tetto di una chiesa è una mancanza di fiducia”
Anche una chiesa antisismica è una mancanza di fiducia (e uno spreco di denaro).
“Perché corriamo il rischio di bloccare la nostra azione educativa nei confronti di bambini e giovani”.
E già proprio adesso che eravamo a metà dell’opera ,c’è pericolo che qualcuno gli
insegni a pensare,e senza contare il danno economico del mancato introito finanziario.
Andare a cercarlo di tenda in tenda è più complicato
Indispensabili… Che tristezza.
Piu case meno chiese.
Più prati, meno preti.
Una “sala” serve a molti usi.
Non solo i tribali riti cannibaleschi la Domenica mattina.
E lo sapete benissimo!
Non solo la spudorata chiesa pretendete la ricostruzione delle chiese prima delle case dei cittadini, cosa di per sè gravissima, ma addirittura 40 nuove chiese e per di più fatte di calcestruzzo alla buona o di legno, dopo che per mesi e mesi hanno sproloquiato contro le cattive “case laiche” costruite nel dopoguerra ed esaltato le case medioevali e dell’ epoca del caro duce, dicendo che quelle avevano retto le scosse…
Io nelle tende e nei container ci metterei Ratzinger, Bagnasco, Fisichella, Crociata, Barragan, tutto lo staff dell’ Avvenire e di Famiglia Cristiana, Vespa e il maiale e porco che se la fa con le ragazzine (vi lascio indovinare chi) per vedere quanto resistebbero in quelle condizioni. E, se si lamentano, gli diremo che prima di tutto conta il turismo e la ricostruzione del tessuto sociale.
“perché corriamo il rischio di bloccare la nostra azione educativa nei confronti di bambini e giovani”
Il rischio è proprio quello che tale azione possa proseguire.
Una chiesa non è una sala polifunzionale.
FRANK, si vede che non abiti in un paesino
Don, io abito in un paesino (800 abitanti circa) e devo dire che ha ragione Frank.
beh.
da me, concerti, rappresentazioncine teatrali, assemblee, si sono fatti senza nessun problema.
In un lontano passato feste da ballo (il vecchio organo semidistrutto era attrezzato a orchestrina), c’è chi ha usato la chiesa come sala da pranzo dopo i sacramenti.
A Bologna, san Petronio è stata usata come cortile di giochi per i bimbi (fuori pioveva).
Cmq qui mi pare si tratti di un’emergenza, un salone va bene per tutto.
Se il tuo, paese è ben attrezzato quanto a strutture, buon per voi
@ don alberto
Abitanti 3500,non sono importanti gli abitanti,se una struttura serve per fare proselitismo,
quando ero piccolo ,chi non andava a messa non entrava nel salone per vedere la televisione.
Io non ho mai visto la televisione del don di turno,e mi sono comprato la televisione.
La facevo vedere a tutti quelli che non andavano a messa.
Il don era verde di rabbia.