Scrittore turco sotto processo per offese all’islam

Non solo Orhan Pamuk, premio Nobel nel 2006: sono diversi gli scrittori sotto attacco in Turchia. Un lancio odierno dell’Associated Press porta alla luce il caso di Nedim Gursel, il cui processo è in corso. Gursel, nato in Turchia ma cittadino francese, rischia fino a un anno di carcere per avere incitato all’odio religioso, avendo “insultato” l’islam nel suo racconto Le figlie di Allah. Nonostante abbia ripetutamente affermato che la narrazione è fittizia, e nonostante il procuratore non abbia ravvisato estremi di reato, un tribunale ha deciso diversamente e Nedim Gursel è stato chiamato in giudizio. Un’intervista in italiano allo scrittore è disponibile sul sito Euronews.

Archiviato in: Generale

13 commenti

stefano

non mi meraviglia molto questa notizia, pensiamo ai nostri Luttazzi,Crozza e Rivera che per aver criticato la religione (cattolica romana) hanno pagato con la quasi totale esclusione dai palinsesti tv.

Emanuela

Forse è per via di questa somiglianza che Berlusconi preme per avere la Turchia in Europa….

Andrea

@ stefano

Concordo. Come dice Luttazzi, qui non si rischia la vita, ma se sgarri ti aspetta il confino mediatico.

Giol

Io la voglio la Turchia nella UE… ma per garantire al popolo turco la laicità del loro Paese.

darik

scrive giol:
Io la voglio la Turchia nella UE… ma per garantire al popolo turco la laicità del loro Paese.

lasciato a se stesso questo grande paese scivolerebbe pian piano nella palude del fondamentalismo religioso; come è avvenuto con l’iran, per gli errori dell’occidente.
ce ne vorrà del tempo per l’affrancamento di questi popoli!

Piero3

Sono appena tornato da un viaggio in Turchia. Effettivamente l’attaccamento alla religione è molto forte e tangibile. (preferisco non usare per ora il termine “fondamentalismo”)
Mi angosciava vedere delle splendide ragazza (almeno per quel poco che si vedeva) ricoperte di un manto nero che lasciava intravedere solo gli occhi ed il naso.
Credetemi, sono molto più numerose di quanto si creda, specialmente nella parte asiatica.

Paolo Garbet

Dal codice penale cattotaleindomusupastafariano:

… Art. 345: Chi bestemmia o offende il Divino, è punito con la fulminazione all’istante comminata dal Divino stesso, che in quanto Onnipotente provvede a scagliare opportuno fulmine dal cielo addosso al colpevole. In caso di mancata fulminazione, si applica il comma B del precedente articolo (grazia concessa dal Divino).

sarebbe tanto semplice, no?

For all the gods

Tutto parte dal velo.
la Turchia fino ad un paio di anni fa era più libera ed occidentale, il velo a scuola era proibito, ma buonisti italiani ed altri europei accettarono questo simbolo discriminatorio fra maschio e femmina (sottomessa anche se minore al maschio libero. Questo piace ai tanti maschietti puttanieri italiani, per motivi poco seri, anche ai giovani che invece di amare (voler far del bene)preferiscono vedere inferiore la propria metà invece di temere il fondamentalismo che obbliga tutti i giovani maschi al matrimonio e impicca chi abusa di una ragazza prima del matrimonio.
Se qui si porta il velo, ovviamente in Turchia a maggior ragione lo poterono rivendicare, esibire, imporre e far ritirare tale proibizione. Forse che potevo tenere il cappello da bovaro a scuola? è violazione dei miei diritti? E’ imposizione, discriminatoria non solo sessuale, antidemocratica e fondamentalista religiosa. Può piacere una maggiore sottomissione religiosa e femminile.
Al vaticano piacque il velo ed ottenne recentemente che anche le suore potessero avere la carta di identità con foto mascherate con velo. Ma almeno è una divisa che mostra condizione precisa sociale e religiosa,la divisa di dipendenti da un lavoro, quello delle suore, che abitano nei conventi. cmq non mi piace. Il velo musulmano non dice se lavori e dove o altro
Dietro al velo delle bimbe, antiigienico al chiuso e caldo, che censura capelli arrivano le censure degli scritti, della parola, la sottomissione di tutti, partendo dalla donna più debole.
si Può, a gradi, riscrivere la storia di G.Bruno con altri libri in crescendo, tagliando poco per libro,,colpevolizzando il martire ateo perché “martire” sia privilegio religioso, addolcendo ed eliminando molti errori passati. spero che non si perda la bella libertà che abbiamo in questi blog di dire anche azzate,

For all the gods

cmq il velo delle suore è moderno al confronto: non nasconde il contorno del viso e l’attaccatura dei capelli, anzi i capelli si vedono quel tanto che seve al riconoscimento del viso.

Commenti chiusi.