Il sito Democrazia e Legalità ha pubblicato un articolo, Sia fatta la lottizzazione del Signore, scritto da Francesco Bertolucci, con cui si dà notizia di un’operazione immobiliare curata dalla parrocchia di sant’Andrea di Viareggio (LU), i cui contorni non sono chiarissimi. In pratica, la ristrutturazione della chiesa sconsacrata di san Giuseppe sarebbe finanziata dalla chiusura di uno storico cinema d’essai, i cui locali sono di proprietà della parrocchia stessa: il ricavato della “ristrutturazione” permetterebbe così di trasformare in negozi, appartamenti e uffici le volumetrie della sala, sita in una delle zone a più alto valore immobiliare della città. Numerose le proteste: da quelle autorevoli di Mario Monicelli e Stefania Sandrelli a quelle dei citadini, che in più di quattromila hanno sottoscritto una petizione con cui si chiedeva il ritiro del progetto. Ciononostante, la chiusura del cinema è prevista proprio per la giornata di oggi.
Viareggio (LU): chiude un cinema, speculazione immobiliare in vista?
11 commenti
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La morìa dei cinema da qualche anno ha colpito anche a Livorno grazie alla diffusione delle multisale. Da noi in 5 anni hanno chiuso ben 3 cinema storici e 2 sono stati addirittura demoliti. Uno scempio indegno che fa male al cuore, specie per gli amanti del cinema come me, e permesso dalle leggi vigenti. Per quanto ne so, nel nostro caso la chiesa non c’é mai entrata niente, anche perchè i cinema non erano di sua proprietà.
Da notare comunque almeno la mobilitazione dei nostri vicini viareggini, che almeno hanno provato a far qualcosa per impedire questa chiusura e la speculazione. Roba non da poco, visti i proprietari. Da noi invece, nonostante il potere clericale non c’entrasse niente, praticamente non si é mossa foglia, a parte il dispiacere di molti, me compreso, espresso in lettere e articoli sul giornale.
Rendiamo gloria all’unico vero dio della chiesa: il DENARO!!!
@ Lorenzo
Stessa moria anche qua a Varese, anche se siamo solo all’inizio.
Nota a margine per chi non lo sapesse: Multisala -> MedusaFilm -> Berlusconi
nella mia città,50 000 abitanti,fino a vent’ anni fa c’erano tre cinema con programmazioni differenziate e allora adolescente mi divertivo parecchio a girare da un film all’altro.
ad oggi una sola multisala affiancata a un ipermercato, ormai dominante in tutti i comuni della mia provincia con gli stessi identici film,medusa film,tanto che per vedere teza ho dovuto fare le acobazie.
E’ ciò che è successo con il cittadino di monza (giornale con 110 anni). Per ristrutturare il campanile, ed avere un’area su cui costruire case da 500k euro, hanno svenduto il giornale e chiuso praticamente l’azienda. Purtroppo era una SPA con preti nel CDA. Che tristezza….
Farci un bel cinema paradiso, no? Suonerebbe bene.
Un’ altro crimine contro l’ arte da parte della Chiesa! Lorenzo Galoppini: della Cultura Livornese non stanno morendo solo i cinema.
Era un bel cinema che dava tante pellicole alternative, dall’animazione al cinema d’autore europeo o asiatico che qui se no FORSE trovi in fondo alla videoteche, poco dopo il porno, poco prima della pattumiera…
Già da 2-3 anni si voleva chiudere perché pare che al parroco interessassero offerte più allettanti di gente che pagava più dei gestori del cinema…
Per carità, lecitissimo farlo, ma un po’ triste e un po’ in contrasto con l’opera di beneficienza che si proporrebbe di fare la ccar…
azz!! e così il “pidocchino” chiude!!! ..largo all ‘omologazione e al semianalfabetismo. in cui (se non sbaglio) la CC ha sempre allegramente sguazzato!
Io sono viareggino, vi posso dire che da noi ci sono 6 cinema, di cui uno multisala (oltre al Centrale che ha chiuso ieri) e uno all’aperto, per 60.000 abitanti. Negli ultimi vent’anni hanno chiuso solo due cinema porno quindi la “crisi delle sale” è passata in maniera molto relativa qui, forse grazie anche al turismo ed al fatto che due di questi sono anche teatri.
Vi si svolge anche il festival Europacinema.
La chiusura del “Centrale” situato nella via commerciale della città ha quindi motivazione di carattere speculativo immobiliare, ma non solo, la programmazione era caratterizzata da pellicole d’essai, culturali, quasi sempre non hollywoodiane e il parroco, proprietario del “pidocchino” (questo il nomignolo del cinema) giustificò la scelta della chiusura ritenendo queste spesso non in linea con la dottrina cattolica.
Difatti una volta vi vidi un film che narrava la storia di ragazze adolescenti cresciute in un orfanatrofio cattolico irlandese. Terribile.
Quindi il polverone a Viareggio è stato sollevato prima da questa “censura” parrocchiale ed in secundis per gli appetiti immobiliari.
Salve a tutti.
A Viareggio non ci siamo ancora abituati a questa idea e stiamo proseguendo nella raccolta firma e proseguiremo con iniziative (anche presso la curia ed il comune) e manifestazioni.
Se volete aiutarci e fare una raccolta firme anche nella vostra città, ve ne saremmo grati.
Per chi volesse aderire all’idea, lascio la mia mail: pietropaolini@libero.it
Grazie dell’ascolto.
Saluti