Candidata islamica a Perugia: “Piscine per sole donne”

Fa discutere la proposta di Maymouna Abdel Qade – giovane islamica di 26 anni, cresciuta in Italia e candidata nella lista Sinistra e Socialisti per Perugia – che propone di riservare la piscina comunale alle donne per un giorno alla settimana, di modo che anche le islamiche possano usufruirne. Intervistata da ApCom, la giovane si difende dalle critiche e cita altri casi simili in Italia, rivendicando la sua appartenenza religiosa nel rispetto delle leggi.

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130 commenti

For all the gods

in molte piscine, a secondo delgi orari vi sono sepre state queste possibilità, ne usufruiscano secondo i costumi locali anteceenti a loro. LE piscine dei club privati tipo l’American hanno ad esempio una piscina con giorni altermi per donna o uomo. Non capisco la sottile differenziazione politico islamica. Forse andranno a bagnarsi vestite e sozze per far scappare le altre e averla discriminatoriamente solo per islamiche? introdurre il giorno islamico religioso della piscina?

ONESTO PRESUNTUOSO

Lo stato non deve impedire a nessuno di professare la propria fede, soprattutto se questa avviene in luoghi privati, ma nessuno può pretendere di piegare gli spazi statali in nome di esseri mitologici del tutto personali.

A qusto punto io voglio che una domenica al mese Piazza di Spagna non sia frequentata da nessuno perchè Zeus -il mio dio personale- mi impone di essere da solo davanti alle scalinate!

Markus

Ma si vergogna a farsi vedere in costume ? Tutta lì la religione ?

brunaccio

la signora sbaglia,tre piscine,una per uomini,una donne,una gay,trans e finisco..perchè poi loro ci accomunano tuut’altri mostri come pedofili ecc…e poi è brutto

“di due cose sono certo:dell’immensità dell’universo e della stupidità dell’uomo,e della prima non sono poi troppo sicuro”(e.einstein non testuale)

For all the gods

beh, certe cinquantenni non si trovano a loro agio, (pure le ottantenni) se vogliono stare libere e svestite. infatti di solito in una struttura moderna ci sono almeno due piscine e con due ingressi diversi (per donne e uomini) oppure orari alterni , esistono da sempre certe possibilità. Ma le giovani non lo sanno e la voteranno per la “buona idea”. Signfica che non ha nulla da proporre di nuovo tranne inserire rivendicazioni alla appartenenza religiosa su tutto come il prezzemolo.

ignazio

Benché il termine “socialisti” mi sia caro, una sola parola ripetuta all’infinito:
No!
No! No!
No! No! No! No
No! No! No! No! No!
No! No! No No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No!
No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No! No!

Senza se e senza ma!

For all the gods

Giusto, brunaccio!
si dovrebbe inventare la settimana dei trenta giorni, secondo rivendicazioni religiose, forse le cattoliche sono più numerose e vorrebbero 2 giorni, poi le cinesi taoiste, poi buddiste, poi ortodosse, poi protestanti, valdesi, sataniste marziane; pagane atee e agnostiche insieme che risparmiano,per dirne qualcuna.

stefano

pensa un pò, candidata per i socialisti…alla faccia della laicità, non bastavano i preti di casa nostra, ora anche questi ci si mettono a rompere le…

brunaccio

ah.an passant(nn so come si scrive)
eppure einstein sbagliava,queste giornate stanno dimostrando indubitabilmente l’esistenza di un terzo ente I TROLLS
😉

El Topo

Ad onor del vero, per quanto la cosa mi sembri ridicola, se ci sono simili esigenze sarebbe corretto prevedere alcune fasce orarie per accontentarle, peraltro come si dice: i pazzi vanno assecondati…

#Aldo#

Ma… l’apartheid (almeno quella ufficializzata) non era un fenomeno ormai superato nelle moderne democrazie occidentali?

stefano

x El Topo

io non sono d’accordo, altrimenti assecondiamoli tutti e facciamo festa.
una piscina pubblica ha un orario di entrata e uno di uscita, il tempo per usufruire del servizio è di un tot di ore, deve valere per tutti islamici cristiani atei agnostici juventini e milanisti uomini e donne INSIEME altrimenti inutile fare i mangiapreti se caliamo le brache davanti agli altri credo religiosi.

peppe

Io mi candido con il mio velo in testa per ribadire le nostre origini e allo stesso tempo far capire alla seconda generazione degli stranieri in Italia che non si devono sentire ospiti ma cittadini come tutti.

Candidata col velo in testa, per i socialisti di sinistra, che propone piscina per sole donne a fini religiosi… certo che questo paese progredisce ogni giorno di più.

rego

Ecco l’invasione islamica che si fa sentire!
Non bastavono i cattolici /talebolici, ora pure i musulmani con le loro idee da millennio scorso!
Mi sa che migrerò in svezia.

Andrea B.

Dunque: la piscina non è un servizio INDISPENSABILE, è un servizio PUBBLICO e riservare spazio a determinate categorie di persone significa sottrarne la disponibilità ad altri: cosa NON ammissibile. Si dotino di piscine private, rinuncino alle piscine, si presentino a nuotare con una muta: affari loro.

Marco C.

“Non bastavono i cattolici /talebolici, ora pure i musulmani con le loro idee da millennio scorso!”
Infatti è proprio per questo che la chiesa anela all’ apertura indiscriminata delle frontiere nei confronti degli islamici. Loro infatti guardano con estrema nostalgia e con la lacrimuccia e la bava alla bocca quelle realtà in cui chi si permette di criticare un esponente religioso viene sgozzato…è questo il futuro che questi maledetti schifosi hanno in serbo per l’ umanità.

“candidata nella lista Sinistra e Socialisti per Perugia”
La sinistra da sempre è stata laica solo quando si tratta di criticare la chiesa ma, oggi, col PD, ritengo che non si possa affermare più nemmeno questo.

Quanto al caso della piscina, ecco l’ennesimo esempio di quanto la religione unisca.

Andrea B.

@peppe
e c’hai ragione. La tutela delle minoranze non può significare l’accettazione supina di qualunque richiesta.

Marco C.

“e allo stesso tempo far capire alla seconda generazione degli stranieri in Italia che non si devono sentire ospiti ma cittadini come tutti.”

Più che cittadini come tutti, si vogliono sentire padroni in casa nostra.
Perdonate il linguaggio simil leghista, ma ritengo sia così.

Maybe

…Vorrei capire ora che differenza c’è tra un leghista e questi….

Guardate che laicità questi socialisti.
Sempre più fiero di essere apolitico oltre che ateo.

Mauro

Ha chiesto un giorno alla settimana per un tot di ore.Sono esagerati alcuni che dicono che ci stanno invadendo.Se dovevano invadere,entravano nella piscina senza dire niente e non facevano entrare nessuno.Ad esempio ci sono moltissime attività in italia dei cinesi thailandesi ecc.che aprono attività senza regolare permesso e si mettono a vendere addirittura oggetti che sono fabbricati da persone sfruttate nei campi di concentramento in Cina,verso l’Hymalaya.Me lo ha raccontato un mio prof queste notizie.

claudio

Questo è il risultato del lassismo di chi ci ha governato per otto anni consecutivi!!

quasi mi vergogno di essere perugino

Fri

Beh, al di là delle rivendicazioni religione che trovo sciocche e pretestuose, in quanto donna mi trovo abbastanza d’accordo con l’idea di riservare alcune fasce orarie alle sole donne. Non è il mio caso, ma ho diverse amiche che non se la sentono, per i motivi più svariati (quasi sempre estetici, non religiosi), di mettersi in costume davanti a sconosciuti (anche al mare rimangono in maglietta o non ci vanno affatto). Per quanto abbia ragione Andrea B. che la piscina non è un servizio indispensabile non vedo perchè lo stato non debba accogliere le diverse esigenze dei cittadini, ovviamente nei limiti della libertà di tutti. Non credo che destinare un paio di ore al giorno alle donne arrechi un danno così grave agli altri fruitori della piscina.
Detto questo personalmente sottoscrivo assolutamente la proposta di Vittorio. Ma mi chiedo e vi chiedo: in uno stato come l’Italia, sarà più facile accordare un paio d’ore alle sole donne o un paio d’ore ai nudisti?

Marco C.

“ho diverse amiche che non se la sentono, per i motivi più svariati (quasi sempre estetici”

Questo è un problema che riguarda ambo i sessi, non solo le donne.

Fri

@ Marco C

si, infatti era sottointeso che sarei d’accordo anche per dedicare un paio d’ore ai soli uomini.

marcigno

La stupidità umana non ha confini politici e sessuali…
È giusto destinare per alcune ore o giorni un servizio pubblico alle donne, ai pensionati, agli operai, alle casalinghe, ai contadini, agli studenti, ecc.
Ma trovo aberrante destinare un qualunque servizio pubblico a donne… islamiche, pensionati… evangelisti, operai… buddisti, contadini… metodisti, studenti… protestanti, cantanti… satanisti, artisti… luciferini, ecc.
Mi direte: ma gli addetti alla sicurezza vigileranno con cura e rigorosamente all’ingresso, e faranno entrare solo chi è munito di identica tessera religiosa di riconoscimento…
Il mondo è alla frutta!

Asatan

@Fri

Perchè entrare in piscina con tunica, pantaloni e niqab è anti igenico? E’ di questo che stiamo parlando gente che PRETENDE di usufuire di un servizio senza rispettare norme igeniche, ne rispettare le esigenze alrui. visto che pretendono di sottrare tempo agli atrri cittadini.
Quanto alle imbecilli che non vanno in piscina o al mare perchè terrorizzate dal giudizio del burino di campagna, che vadano da uno psicologo e non pretendano che la collettività butti soldi per i loro infantilismi.
Le prese per il culo per i maniglioni antipanico dell’amore me le sono prese anch’io e me ne sono smpre strafregata alla grande.

Emanuela

E perchè non fare anche gli autobus per i soli musulmani? Così facciamo contenta anche la Lega!!!

MicheleB.

Un conto è dedicare ore esclusive per sole donne, ben diverso è portare temetiche religiose nei programmi politici. Sarei daccordo con la prima ipotesi, nonchè con chi ha parlato di spazi riservati ai nudisti, ma sostenere indirizzi religiosi che offendono i principi civici della nostra Costituzione-in nome dell’interculturalità-è un grande passo indietro.
Le socialiste perugine farebbero bene a riflettere sul significato dela LORO proposta: stanno gettando al vento decenni di lotte per l’emancipazione femminile.
Ancora una volta si confonde l’integrazione con la ghettizzazione dorata.

Marco C.

“si, infatti era sottointeso che sarei d’accordo anche per dedicare un paio d’ore ai soli uomini.”

Quello che volevo dire è che, essendo una questione che riguarda tutti, non ha senso dedicare ore per gli uomini e ore apposite per le donne perchè, quando una persona non si trova a suo agio con il suo aspetto, può sentirsi a disagio indipendentemente dal fatto che sia vista da uomini o da donne. Quindi, a questo punto, alla lista di Brunaccio bisognerebbe aggiungere le ore apposite per chi si vergogna di farsi vedere poco vestito in generale.

Marco C.

““Anche Gesù era socialista”….”

Infatti, era nello spot elettorale di Boselli alle ultime elezioni nazionali.

El Topo

@Vittorio
Sottoscrivo in toto la tua proposta, la trovo assolutamente intelligente e non sto scherzando, personalmente sono un’accanito naturista, uno dei tanti, il riservare spazi appositi sarebbe una richiesta assolutamente lecita.

peppe

Vorrei fare qualche precisazione, anche alla luce di quel che ho letto fin qui…

Nessuno nega che si possa predisporre, a livello pubblico, un accesso in qualche misra “riservato” alle piscine… magari per le vecchie bacucche che non amano mostrarsi flaccide in pubblico. Il problema è che una tale disposizione NON può e NON deve essere in motivata da precetti religiosi nè, come nel caso specifico, da motivazioni chiaramente sessiste: un conto è consentire alle donne la propria privacy nell’acqua evitando che uomini e/o bambini nuotino nello stesso tempo, un altro conto è bandire il sesso maschile da TUTTI i locali e magari dall’edificio perchè le donne islamiche devono nascondere il loro corpo (ma che è deforme?) alla vista delle persone normali. Una volta che questo tipo di apartheid sessuale viene sdoganato per gli islamici (ringraziamo comunque la velata signora per il fatto che anche donne non islamiche possano entrarvi… grazie mille) e per le motivazioni degli islamici, ovvero nascondere alla vista i sacri corpi delle donne muslim, il passo logico successivo sarà richiedere che nessun uomo possa accedere per nessun motivo alle vasche, che la vigilanza sia composta da sole donne, magari velato anche loro e, meglio ancora, che ci sia un osservatore musulmano a vigilare sulla decenza degli ambienti, e via delirando…

Dopodichè, la comunità indù potrà chiedere che si istituiscano vasche da bagno per i soli appartenenti alla casta X ma non alla casta Y: se le premesse sono queste, mi chiedo con quale faccia la velata signora socialista potrebbe negare agli indù il diritto di far buttar via centinaia di metri cubi d’acqua ogni volta, visto che, magari, la loro religione impedisce a certuni di fare una sguazzata nella stessa acqua in cui mettono piede gli inferiori.

Questi stanno fuori. Ma non solo di testa, ma proprio dal mondo.

nemo

Insomma, stato laico, non confessionale e tutto quanto… poi però si rivendicano servizi e privilegi, distinguo e sotterfugi su base confessionale! Allora diciamolo a chiare lettere che è il numero a fare la religione! Se sono tanti vanno assecondati, specialmente se sono vagamente minacciosi… ma se io, in virtù della mia personale fede, chiedessi farmi riservare per 3 ore al giorno la Salerno-Reggio Calabria perché devo percorrerla in ginocchio come segno di penitenza? Chi siete voi, abietti razionalisti per negare valore alla mia spiritualità???

brunaccio

@ peppe
ti quoto al 10000%
questa non è democrazia,questa è nu apartheid!

brunaccio

nu è new…un lapsus freudian-lobbista(in realtà è slang,ma così…)

roberta

mentre si discute per le piscine ,ricordo che ci sono ancora molte barriere architettoniche
a danno dei disabili e non solo negli edifici pubblici:
il figlio di un mio amico,gravemente disabile,non puo’ andare a messa perche’
la chiesa del suo paese(per discrezione non cito nomi ne’ luoghi)
e’ sprovvista di una rampa per sedie a rotelle
alla richiesta dei genitori del ragazzo di installarne un una,il parroco
ha risposto che non era possibile perche la rampa
avrebbe rovinato l’estetica della facciata
lascio a voi eventuali commenti

Fri

@ Asatan

Forse non tutte le donne hanno la tua forza d’animo di fregarsene delle prese in giro del maschietto burino di turno. E non vedo come sia che la collettivita’ butti via dei soldi se destina un paio d’ore alla settimana di una piscina ad una categoria che ne fa richiesta. Comuque ribadisco e sottolineo mille volte che NON sto parlando di rivendicazioni religiose che non capisco e non approvo.

Triceratops

Dopo la superstizione del I secolo, ci mancava tanto la superstizione del VII secolo.
E poi ci si chiede perche’ la gente vota Lega. Come si fa a candidare in una lista di sinistra una clericale di tale portata? Invece di farsi costruire le moschee perche’ non si fanno costruire le piscine private?

Bruno Gualerzi

Scusate, ma tanta animosità (“avete voluto gli extracomunitari, ADESSO GODETEVELI!”, tanto per citare un commento) mi sembra piuttosto eccessiva per quella che in fondo, se ho letto bene, è solo una richiesta. Le si dice di no per ovvi motivi e tanti saluti. E in ogni caso, leggendo le dichiarazioni di questa ragazza, non credo siano questi gli islamici da temere.

Lorenzo

Scusate, voi tutti,

ma sei io chiedessi, da non credente, di dedicare alcun orari poco appetibili di una piscina pubblica a chi ama nuotare nudo, non basandomi sulla religione ma solo sui gusti personali, forse mi critichereste? Mi direste “Chi non ha gusti standard, nuoti in piscine private”?

Va bene, la religione è fonte di inesauribili bizzarie, ma a volte ci vedo un po’ di razzismo in alcuni commenti islamofobi. Se un’esigenza c’è, va discussa (e poi magari rifiutata in nome del bene comune, ma SENZA INSULTARE NESSUNO! Altrimenti si è solo cafoni, e magari anche un po’ razzisti).

marcigno

Ma resta sempre islamica… è difficile conciliare sinistra ed islamismo di tal genere! Il problema vero è che a sinistra non ci sono idee… di sinistra!

brunaccio

@ asatan
non avevo letto quoto anche te al 100%.
@ bruno gualerzi
il discorso,e poi me ne esco,bruno,non è la singola rivendicazione di questa donna,ma il fatto che invece di creare una legislazione universale laica sui diritti umani e civili si fanno sempre più barriere religiose e non solo…vedi i disabili…questo è il senso più tragico della presunta globalizzazione,per me
ora tutto ciò che va in tal senso(settarismi,religioni,ecc..) è per me da condannare.non intendo la singola socialista islamica,che magari o magari no è lei stessa vittima di una cultura.
passo e per oggi chiudo buon sabato a tutti

Gérard

Ovviamente il partito socialista è alle corde se permette che una persona che non ha una cultura socialista ( dunque laica ) si presenta alle elezioni con l’etichetta loro…
Dovrebbe essere espellata del partito !

For all the gods

“Perchè entrare in piscina con tunica, pantaloni e niqab è anti igenico? E’ di questo che stiamo parlando gente che PRETENDE di usufuire di un servizio senza rispettare norme igeniche, ne rispettare le esigenze alrui.”
allora per capire se rispettano i diritti laici e igienici sono andato su Wikipedia
“La Dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo, proclamata il 19 settembre 1981 presso l’UNESCO a Parigi, è la versione islamica della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Si è resa necessaria per il fatto che la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo non è compatibile con la concezione della persona e della comunità che ha l’Islam.”

Bruno Gualerzi

Bisogna comunque decidersi. O si ritiene che tutti indistintamente gli islamici siano irrecuperabili alla democrazia (Magdi ‘Cristiano’ Allan: “Non esistono islamici moderati”) e allora, senza perdere tempo a valutare caso per caso, si dà vita ad una bella guerra santa… oppure – come a me sembra in questo caso – si cerca il confronto con le persone ragionevoli.
E comunque, combattere un integralismo con un altro integralismo come ritengo sia quello della lega, per quanto mi riguarda non credo abbia molto a che fare con UAAR.

brunaccio

oi brù
ti saluto qua,ho dei problemi tecnici al pc…ovvio niente da parte membri uaar o singoli amici…è bene che ci si saluta per ora…tanto siamo sulla stessa linea,noi esseri pienamente umani possiamo tranquillamente riprendere quando come vogliamo
ciao a tutti

sauro

Beh…penso che chiunque abbia il diritto di candidarsi,poi…basta non votarlo…

Claudio B.

Bella sinistra questa, alla faccia del socialismo e della laicità…

@sauro: il problema è che la tizia in questione è candidata per una lista socialista di sinistra

B. Catalano

@Marco C

“Infatti, era nello spot elettorale di Boselli alle ultime elezioni nazionali”

Proprio a quello mi riferivo.

Andrea B.

@Lorenzo
> ma sei io chiedessi, da non credente, di dedicare alcun orari
> poco appetibili di una piscina pubblica a chi ama nuotare nudo,
> non basandomi sulla religione ma solo sui gusti personali, forse
> mi critichereste? Mi direste “Chi non ha gusti standard, nuoti
> in piscine private”?

Il problema è che la piscina pubblica è, generalmente, una di quelle strutture molto richieste perchè gli spazi orari sono sempre limitati rispetto alla domanda. Qualora vi fosse tempo inutilizzato a disposizione non avrei niente in contrario né ai nudisti, né alle ore riservate alle donne, né alle ore riservate alle donne musulmane purché ciò non vada a discapito della pubblica utilità e dell’economia di gestione.
Ci sono, a mio parere, situazioni in cui assecondare certe richieste è possibile e doveroso e altre in cui non è possibile perché danneggia la comunità.
Per esempio la preghiera nelle ore di lavoro non da problemi se fai il magazziniere ma li crea se sei medico d’urgenza e qui ci ricolleghiamo anche all’annosa questione della obiezione di coscienza: se non puoi o non vuoi garantire certe prestazioni tu quel lavoro non lo puoi fare e basta.

Marco C.

“il parroco
ha risposto che non era possibile perche la rampa
avrebbe rovinato l’estetica della facciata
lascio a voi eventuali commenti”

D’ altronde, si sa, loro odiano i disabili perchè non sono utili per il sacro fine della produttività biologica della specie. Basti pensare al caso dei due fidanzati ai quali non è stato concesso di sposarsi causa la disabilità di lui.

brunaccio

SCUSATE OFF TOPIC
non certo si può pensare di intimidire qualcuno col cavallo di trojan peraltro assai rozzo e individuabile(e questo dimostra l’itelligenza e la furbizia e il coraggio del suo cavaliere)..ma smetto la discussione lo stesso…mettetela come una cosa tra me e me ;)..poi è sabato è tempo di relax
chi ha orecchie per intendere intenda
ora ciao davvero,ho capito il giochino.
grazie raga

Andrea B.

brunaccio scusa ma vuoi dire che c’è qualcuno che nasconde codice nei post?

brunaccio

è riferito al simpatico gnomo.
se voi avete notato ogni volta che io scrivo arriva in pochi secondi…ora ogni volta ci sono due trojan navi,dai quali è facile risalire all’identità dell’appiccicato,dunque non so come funziona,ma c’è chi ci sta lavorando…era solo perchè mi puzzava che ogni volta che parlo in tre secondi arriva il folletto mgico a dire idiozie,la paura si vince l’idiozia no.
capito andri?

brunaccio

o andrea il capito era amichevole,ci manherebbe…poi se mi sbaglio spiegate in qualche modo,ma notate ogni volta lui arriva e ogni volta mi ritrovo gli stessi due trojan navi….mah?comunque ho amici che ci sanno capire su,vedremo
ciao

GMF

Parafraso le considerazioni, svolte relativamente alla notizia, riportata su questo blog, di un attore marocchino che in olanda voleva posti riservati alle donne islamiche a teatro: a quando luoghi per soli ariani ?
Ps
Spesso si parla di fantomatici islamici moderati, se tanto mi da tanto questa sarebbe addiritura un’islamica liberal ! Consoliamoci con gli ateobus in germania , segnalo un articolo sul Tageszeitung http://www.taz.de/1/politik/deutschland/artikel/1/atheismus-on-the-road/

GIONABETA

@BRUNO GUALERZI
Io ritengo che solo gli atei riescano a recuperare dalla democrazia quei pochi principi necessari alla tolleranza umana.

Marco C.

“Quindi?”

Quindi o lo diventano e rispettano le leggi dello stato laico, oppure, tutti a casa.
Ciò ovviamente vale anche per il Vaticano; in questo caso, espulsione ad Avignon.

Marco C.

“ma notate ogni volta lui arriva e ogni volta mi ritrovo gli stessi due trojan”

Brunaccio, stai attento con i trojan. Secondo me è don Alberto che te li manda. Bisogna utilizzare un antivirus a prova di trojan cattolici.

peppe

@Lorenzo
Il nudismo è una cosa, il sessismo (a carattere religioso) ne è un’altra.

Ti faccio un esempio banale. Prendi due gruppi che rivendichino la stessa richiesta, ovvero un’ora di piscina per sole donne.

Per accontentare il gruppo laico basterà che nessun uomo entri in acqua (e ovviamente negli spogliatoi… ma questo c’è già adesso, visto che sono divisi per sesso a fini di privacy) ma potrà rimanere un istruttore maschio, un addetto alla sicurezza maschio, così come in ogni momento in caso di necessità qualcuno potrà accedere alle sale (puta caso uno sgombero o una comunicazione di servizio) senza che nessuna ragionevolmente si metta a sbraitare isterico perchè qualcuno ha osato guardare un braccio, un polpaccio o una nuca (!) ignude.

Per accontentare il gruppo religioso invece occorrerà bandire la presenza maschile in ogni e qualsivoglia luogo in cui, anche potenzialmente, le utenti stiano lì a togliersi il fazzoletto dalla testa o a scoprirsi le caviglie, da quando entrano fino a quando escono. Eventuali dipendenti maschi della struttura, in quelle ore, devono andare a farsi un giro, con spese ulteriori per rimpiazzarli e creando, di fatto, i presupposti per una discriminazione sessista anche nelle assunzioni.

Una donna normale che chiede privacy nel nuoto, di certo non si sentirà violentata da uno sguardo maschile accidentale o contingente. Una donna islamica, che ha tali problemi da non poter mostrarsi in costume se non davanti ad altre donne, evidentemente no.

brunaccio

@ marc
sono i taleban catolic-pseudopagan-neoqualcosa,te lo dico io! ora vado a fare un bel sabato alla faccia loro

scherzi a parte…il don che manda trojans 🙂

GMF

@Bruno Gualerzi

Quindi prendiamone atto. Non possiamo dare nessuna legittimità culturale a posizioni fondamentaliste solo perchè di provenienza islamica, magari tirando fuori a sproposito, il dovuto rispetto, per minoranze ,culture , etnie etc. In questo paese parecchi “laici” che non hanno paura di definire le posizioni di Ratzinger , che so, sull’Aids e preservativo, come totalmente retrograde ( e vorrei vedere il contrario!) quando si tratta di islam sono pronti a giustificare qualsiasi aberrazione facendo appello, in modo distorto, a multiculturalità,accoglinenza,integrazione e via discorrendo. Uno degli effetti collaterali di tutto ciò e di non poco conto, è quello di svilire nell’opinione pubblica questi principi di per se del tutto rispettabili.

strozzapreti

Ho capitoo! dopo ore e ore di riflessione, perchè non vogliono una piscina promiscua: vi ricordate quella pubblicità in cui uno spermatozoo fuggiva in strada e saliva tra le gambe di una bella ragazza? ebbene avranno paura che essendoci degli uomini qualche speramatozoo possa fecondarle, hanno propio ragione i porporati: certi comportamenti sono colpa di certe pubblicità.

Bruno Gualerzi

@ GMF
E ti sembra che confrontarsi con questa ragazza sgnifichi ‘giustificare qualsiasi aberrazione’? Ma perché tutte le volte che si denunciano certi eccessi xenofobi (come a me pare ne siano comparsi più d’uno in questo post) si viene automaticamente accusati di non usare lo stesso metro nei confronti dei religiosi di casa nostra? Forse che coi credenti di casa nostra non si dialoga? Non col potere clericale, e allo stesso modo non con i capi islamici, ma con i singoli fedeli. Quale sarebbe il modo non distorto, e quindi non svilito, di fare appello alla multiculturalità, all’accoglienza, all’integrazione? Ripeto, ti sembra che confrontarsi con questa ragazza – perché di questo qui si parla – non tanto accettando senz’altro la sua richiesta ma discutendone con lei, sia essere condiscendenti con l’ilsamismo? A me non sembra.

Sandra

Assolutamente da respingere. Pone una discriminazione per esempio agli uomini che si troverebbero la piscina chiusa nell’unico giorno alla settimana in cui potrebbero andarci. La piscina e’ pubblica, ed e’ per tutti durante tutto l’orario di apertura.
E’ possibile solo se non entra in conflitto con l’interesse pubblico: quindi si tratterebbe di individuare una fascia oraria che si dimostri come non frequentata, e in ogni caso di corrispondere al comune una cifra per l’esclusivo uso della piscina.

Sono perplessa al sentire che ci sono donne che frequenterebbero la piscina a patto che non ci siano uomini, perche’ si sentono giudicate. Lo trovo molto strano, anche perche’ non e’ che le donne siano giudici piu’ benevole quando si tratta di trovare i difetti fisici (se e’ questo il problema). Se si va in piscina e’ solo per nuotare, e se si indossa l’accappatoio fino all’ultimo, non mi sembra che sia una passerella cosi’ drammatica da auspicare un’apertura solo femminile. Mi spiace che ci siano persone che si fanno condizionare cosi’ dagli altri, e che per timore di un giudizio superficiale si privano di qualcosa di bello.

Bruno Gualerzi

@ Sandra
Giusto quanto affermi. Soprattutto in merito alle donne che temono di essere giudicate per il loro aspetto fisico dopo tanti anni di lotte femministe.
Però qui ritengo che la richiesta della ragazza islamica sia dovuta ad una religione che considera la donna un essere inferiore che deve ‘mostrarsi’ solo al marito-padrone… e allora da questo punto di vista non mi straccerei troppo le vesti (metafora non voluta^_^) solo considerando che non moltissimo tempo fa in tante comunità del nostro paese la donna non godeva di una reputazione molto migliore. E quando dico non moltissimo tempo fa parlo al massimo di un paio di generazioni fa.
Nessuna condiscendenza verso questi costumi tribali, ci mancherebbe, ma un pò di memoria aiuterebbe a giudicare con maggiore ponderazione.

roberta

scusate ma io non conosco le prescrizioni religiose islamiche:
il divieto di mostrarsi agli uomini vale anche,ad esempio,per i medici?
se una donna di religione islamica si reca in ospedale chiede di essere curata
solo da personale femminile?
questo argomento mi ha riportato alla memoria un fatto di alcuni anni fa:
in un convento di clausura maschile un vecchio frate ebbe un grave malore,
fu chiamata la guardia medica,ma la dottoressa che si reco’ al convento
non fu fatta entrare perche’ donna.
il problema non sembra quindi limitato ad una sola religione

Fri

@ Roberta

si, vale anche per i medici, ma credo che per il momento in italia non ci siano state richieste di questo genere, anche perchè quando fai la prenotazione alla usl di solito puoi scegliere anche il dottore da cui andare. Non so come funzioni al pronto soccorso. Ho letto un articolo tempo fa in cui si parlava di questo problema in Afganistan. Le donne li non possono proprio accedere agli ospedali per uomini, hanno i loro ospedali dedicati (ovviamente in numero minore e in pessime condizioni igieniche).

Magar

Io invece sono favorevole.
Non trovo niente di strano nella richiesta di quelle donne, che ha fondamento ben più generale di quello religioso.

Anzi, sarò pure “imbecille” e “infantile”, ma forse, se ci fosse anche un’ora di piscina riservata ai soli uomini, potrei accettare pure io di mettermi in costume da bagno in luoghi pubblici. (Beh, in realtà magari dovrebbe essere riservata ai soli maschietti cicciottelli come me 😛 ). Dato che personalmente ho smesso di andare in spiaggia da oltre dieci anni, potrebbe essere un gradevole diversivo…

P.S. Suvvia, un paio d’ore alla settimana non svenano nessuno, se parliamo di servizio pubblico.

GIONABETA

@BRUNO GUALERZI
Seguo con simpatia i tuoi post, dei quali non ho quasi nulla da eccepire. Non ho mai trovato necessario rispondere perchè le tue idee in genere sono le mie e una conversazione tra interlocutori concordi avrebbe ben poco interesse.
Mi dispiace quindi comunicarti che le affermazioni sostenute in questo topic non sono all’altezza di precedenti tuoi interventi.
E ti spiego il perchè.
In un post tu consideri persona ragionevole la ragazza che pretende l’utilizzo della piscina alle sole donne islamiche.
Spiegami, ti prego, il significato del termine ragionevole.
Leggo su un dizionario che il lemma specifica l’equilibrio, la senzatezza, la misura di quanto ispirato ad un giusto criterio di valutazione.
Ora la dichiarazione racchiude nella sua formulazione questi elementi? Se sì, quali?
Discriminare su base religiosa l’utilizzo di una piscina è ragionevole? Forse è conveniente sul piano del buonismo tollerante, ma non certo ragionevole sul piano della sensatezza.
Perchè noi atei ci ritieniamo almeno sensati, vero?
Vedi, con il buonismo tollerante si riesce a giustificare tutto, anche il bordello.
Ed in Italia di bordelli ne abbiamo a bizzeffe e, almeno io, non sento l’esigenza di aggiungerne altri.
Nella mia esperienza di vita quotidiana ho sempre accettato il confronto, ma quando questo cozza contro l’elementare buon senso, non riesco più a sostenerlo, il confronto.
Non ci riesco proprio. E’ un mio limite, dovuto forse all’età o alla richiesta, di giorno in giorno più pressante, di salvaguardare almeno i principi basilari di una normale laicità.
Normale laicità, non simulacro di laicità.
Il nostro Paese, caro Bruno, sta marciando verso l’abisso ad occhi ben aperti, consapevolmente confuso da una politica ben felice di assecondarlo.
Ed io non voglio esserne coinvolto.
E’ l’ora del niet. Delle distinzioni inconfutabili. Delle affermazioni apodittiche.Della tutela dei principi.

brunaccio

OFF TOPIC
gran bel dibattito ragazzi,quando non ci sono i dogmi si parla,ci si rivede…ma ora è bene che vado a dormire è stato un sabato di intensa riflessione e meditazione 😉
ciao a presto sempre in gamba!!!
🙂

Bruno Gualerzi

@ GIONABETA
Intanto, più che giusto, e in fondo utile, che ci siano opinioni diverse, purché come in questo caso si cerchi per quanto possibile di motivarle. Gli appunti che mi muovi a mio parere non sempre riflettono quanto più volte da me ribadito. Andiamo con ordine.
La ragionevolezza. In altra sede ho proprio disquisito su ragione e ragionevolezza, optando per quest’ultima, almeno di fronte alla tendenza (che spesso ritrovo anche negli amici di UAAR) ad assolutizzare la ragione. Per intenderci, ritengo per ragionevolezza, l’uso relativistico (di quel relativismo bestia nera del nostro B.16) della ragione. In questo caso ci si trova di fronte ad una richiesta in sé certamente non accettabile, ma che va ‘relativizzata’, appunto, alla situazione specifica. Intanto, leggendo l’intervista, trovo la ragazza, visti i fanatismi cui porta la religione in cui si riconosce, ‘relativamente’ ragionevole. La sua richiesta poi – come ho ricordato in un commento precedente – non dovrebbe scandalizare troppo i benpensanti di un paese, il nostro, dove non più tardi di ieri la donna era considerata più o meno allo stesso modo. E’ buonismo questo? A parte il fatto che quasi sempre si usa, giustamente in senso negativo, questo termine per sostituirlo però poi di fatto con un ‘cattivismo’ non meno odioso, tipico di certa destra, non mi pare proprio. Di più, dopo tanti elogi di una delle conquiste del pensiero laico, cioè della tolleranza, si tratta in questo caso – come ho richiamato anche in un post precedente – di non ritenerla applicabile? E quando e dove allora sarebbe applicabile? Se si demonizza una credente islamica come questa (ripeto, per quel che mi pare di dover ricavare da quanto afferma nel testo riportato), ricorrendo anche agli insulti, con quali mussulmani si potrà mai esercitare la tolleranza? I principi, certo, ma bisogna difenderli sempre e ovunque.
E vengo così alla situazione del nostro paese. A me pare di dover registrare un imbarbarimento del sentire comune dovuto non tanto alla condiscendenza verso usi e costumi estranei alla nostra cultura, ma ad un abbassamento del nostro livello cuturale nella sostanza a questi stessi usi e costumi. Quando considero per esempio la natura della battaglia condotta dalla lega contro gli extracomuntari in difesa di un’identità fatta risalire con sprezzo del ridicolo a chissà mai quali antenati fatti per altro confluire nelle cosiddette ‘radici cristiane’, e al consenso crescente che trova questa battaglia, mi pare che i veri ‘contaminati’ dai barbari stranieri siano proprio loro e chi si mette sulla stessa lunghezza d’onda. Loro ne adottano l’intolleranza ed è, a mio parere, col generalizzarsi di questa mentalità che ‘si marcia verso l’abisso’. L’abisso costituito da una guerra santa, una guerra del Bene contro il Male, i cui risultati li abbiamo già visti con le imprese del ‘rinato in Cristo’ G.W.Bush.
Quando, più che doverosamente e senza alcun cedimento, appunto, sui principi, su tutti i principi, si contrasta una religione dove sopravvivono culture a dir poco tribali, credo che l’ultima cosa da fare sia adottarne i metodi.
E, ripeto, nel caso in questione proprio questo è il rischio.

Matelda

Questi islamici non hanno capito, e spero che il nostro paese glielo faccia capire senza tentennamenti, che sono stati loro a scegliere di vivere in un paese come l’Italia, nessuno glielo ha imposto. E dal momento che l’hanno deciso (indesiderati ospiti), devono essere loro a rispettare le nostre leggi, basate sulla eguaglianza dei sessi, la laicità e la libertà. Mi meraviglio che un partito come quello socialista dia spazio a queste pretese inaccettabili. Come si sente in questi momenti la mancanza di una donna come Oriana Fallaci!

Magar

Scusa Gionabeta, ma è completamente errato dire che la candidata “pretende l’utilizzo della piscina alle sole donne islamiche”: nella notizia è riportato esplicitamente che La candidata islamica precisa che la giornata in piscina senza uomini è aperta anche “a tutte le donne italiane, che sono molte, che non vanno in piscina perchè si vergognano degli sguardi dell’altro sesso”.

Mattia

L’Islam e la sinistra sono poco conciliabili, almeno se l’Islam è nella forma dell’osservanza dei precetti religiosi: ricordiamoci che Marx defini le religioni “oppio dei popoli” e che chi non segue le religioni del Libro è, per l’Islam tradizionale, passabile di condanna a morte.

Se un musulmano avesse veramente rispetto per se stesso e per le proprie convinzioni, non si iscriverebbe mai in una lista di sinistra.

Se un movimento di sinistra avesse veramente rispetto per i propri principi fondamentali, non accetterebbe tra i suoi iscritti una persona che cerca di modificare l’uso di uno spazio pubblico sulla base di un precetto religioso.

Se uno stato fosse laico e aconfessionale, nessuna richiesta di nessuna minoranza o maggioranza religiosa dovrebbe influenzare la garanzia data a tutti i cittadini di utilizzare liberamente gli spazi pubblici.

infiltrata

Ho 28 anni e da quando era una goffa e timidissima 14enne prendo l’autobus,per andare a scuola/università prima e al lavoro poi.Negli ultimi 3 anni inoltre vado in piscina. In base alla mia esperienza posso affermare che di maniaci sui bus ne ho incontrati tanti, mentre nessuno mi ha mai molestata in piscina e del resto non vedo come potrebbe essere possibile,visto che gli spogliatoi dei 2 sessi sono separati. Se proprio questa ragazza vuole separare gli uomini dalle donne,perchè non propone autobus o carrozze del treno per sole donne?Sarò una talebana ma mi troverei assolutamente daccordo con questa proposta perchè non esistono deterrenti contro i maiali che circolano sui mezzi pubblici.Puoi prenderli a schiaffi,far piazzate,denunciarli,loro continuano imperterriti.Magari non con te che li hai pubblicamente “sme..ati” ma con le altre ragazzine che incontrano sì! Devo dedurre che questa candidata:
1) si è sempre spostata con la macchina e
2) in vita sua non ha dovuto affrontare problemi più gravi del mostrarsi in costume in piscina! Che tristezza!

@Magar
Io ho il culone e le cosce grosse,però non mi vergogno ad andare in piscina o al mare.Perchè?Perchè MI PIACCIO! Mi piacciono anche il mio culone e le mie coscione!Non lasciarti condizionare dal giudizio altrui,TU devi essere il tuo unico giudice sul tuo aspetto fisico. E te lo dice una timida! Ma poi,ci hai mai fatto caso che la gente con dei fisici magri e alla moda si fa più seghe mentali degli altri sul proprio aspetto?Per me si tratta di persone profondamente insicure e proprio per questo si affliggono l’esistenza con continue diete e palestra,perchè non sono capaci di apprezzarsi per quello che sono e ascoltano solo il giudizio altrui. Non puoi rinunciare al piacere di fare una bella nuotata per evitare i commenti stupidi di tizi che si mettono a piangere appena vedono la propria pancia aumentare di 2 etti!

Woland

La soluzione è semplice: se i seguaci di qualche religione vogliono una piscina con regole diverse da quelle pubbliche che tirino fuori i ghelli durante la preghiera del venerdì e che se la facciano.
E su questo nulla c’è da eccepire.
Purtroppo, cara Magar, i luoghi pubblici sono tali perchè sono aperti a chiunque li voglia frequentare.
Mentre tu puoi scegliere per motivi tuoi di non andare in una pubblica piscina, sarebbe intollerabile impedire a me di frequentarla nello stesso tuo orario solo perchè tu non vuoi.
La differenza non è di poco conto ed è evidente a chiunque.

Magar

No, sono un “caro” Magar. L’impedimento sarebbe solo per un numero molto esiguo di ore alla settimana, c’è abbastanza spazio per soddisfare le esigenze di tutti a mio parere: il servizio pubblico verso tutti gli altri utenti della piscina non ne sarebbe sostanzialmente danneggiato. Queste almeno dovrebbero essere le condizioni indispensabili per avviare un’iniziativa simile.
E questo servizio speciale, per come la vedo io, andrebbe pagato in gran parte dagli utenti che ne facessero uso, così da ridurre al minimo il peso sulla collettività.

peppe

Vedo che i favorevoli a questa delirante proposta stanno perdendo di vista sempre più il nocciolo della proposta stessa. Leggo che questi sarebbero favorevoli a dedicare l’ingresso in acqua per un paio d’ore alle donne, tutte le donne non solo quelle islamiche, etc. etc… MA questa NON è la proposta della velata signora… la proposta della velata signora è: non ha nessuna intenzione di fare passo indietro sulla sua proposta di chiudere agli uomini un giorno alla settimana la piscina comunale per permettere anche alle donne islamiche di usufruire di questo servizio pubblico senz andare contro i precetti della religione islamica.

Quindi si legga bene: la piscina pubblica deve restare chiusa agli uomini per un giorno a settimana, per permettere alle donne islamiche di usufruire di questo servizio senza andare contro i precetti della religione islamica. Tirare per la giacchetta le altre donne non islamiche in questa forma di ghettizzazione volontaria lo trovo abbastanza pate.tico.

Inoltre, sembra che nessuno qui si soffermi sulle problematiche squisitamente pratiche che una tale chiusura comporterebbe, visto che il motore dell’iniziativa non è il mero rispetto della privacy bensì un tabù religioso: dopo che quel giorno sarà stato fissato, domando, siamo sicuri che gli impiegati uomini potranno continuare a lavorarci o quel giorno dovranno andare a farsi un giro? E gli eventuali istruttori? E gli addetti alla sicurezza? Vi ricordo che in Italia (non nei paesi islamici) la discriminazione nelle assunzioni sul posto di lavoro è illegale.

daigoro

1- piscine – premesso che sono totalmente contrario a iniziative che discriminino le persone in base al sesso, mi permetto di ricordare che quà dà noi è normale trovare toilettes separate per uomini e donne.

cosa diremmo se in paese straniero trovassimo solo toilettes unisex? li considereremmo degli zozzoni?

2- socialisti – nessuna meraviglia che un partito ostile alla religione cattolica cerchi di ingraziarsi un gruppo religioso avverso ad essa. In fondo le infiltrazioni cattoliche pervadono quasi tutti gli schieramenti portando nessunissimo vantaggio alla cittadinanza.

3- rispetto delle leggi – forse una società multireligosa riuscirà a contenere lo strapotere del cattolicesimo meglio della nostra inutile costituzione.

peppe

@daigoro
Il chiodo schiaccia chiodo non è la soluzione: combattere la CCAR aprendo alle (assurde) rivendicazioni islamiche, equivarrebbe a curare la malattia accoltellando (anzi, sgozzando, visto che siamo in tema islam) il paziente.

Magar

Peppe, leggi meglio, questa invece è proprio la proposta della velata signora! La piscina sarebbe riservata a tutte le donne.
Come ho cercato di far vedere, le motivazioni per un’iniziativa simile possono essere ben più vaste di quelle del precetto religioso. E ci sono pure i modi affinché essa non comporti grossi disagi per gli utenti non interessati.

Come già detto, se alcuni nudisti chiedessero un’ora riservata alla settimana (con conseguente chiusura verso i non-nudisti!), e a opporsi fosse qualche prete, forse i commenti avrebbero toni diversi…

Bruno Gualerzi

@ peppe
“combattere la ccar aprendo alle (assurde) rivendicazioni islamiche, equivarrebbe a curare la malattia accoltellando (anzi, sgozzando visto che siamo in tema di islam) il paziente”

Ma perchè denunciare – insisto, in questo caso – certi toni inequivocabilmente razzisti, dovrebbe significare ‘aprire’ alle rivendicazioni islamiche? Che senso ha poi mettere sempre in relazione l’attenzione per vedere se esiste uno spiraglio in questo muro integralista con la lotta contro la CCAR? Perchè mai le due cose non dovrebbero convivere? Non è che anche in questa lotta al vaticano non si debba distinguere… allo stesso modo come credo si debba distinguere nel contrstare l’islam? Il caso di questa ragazza, il tono delle sue motivazioni, mi sembra apra a questa possibilità. E qui forse mi sbaglierò, ma non credo proprio di sbagliarmi denunciando un clima sempre più xenofobo.

Matelda

Per Bruno Gualerzi.
Hai scritto “Non sono questi gli islamici che bisogna temere”. Invece, a mio parere sono proprio questi gli islamici che bisogna temere perchè proprio questi islamici sembrano dal principio fare richieste così semplici e inoffensive. Ma si, accontentiamoli nel nome della multiculturalità.
Ma sono proprio queste richieste, all’apparenza piccole piccole, che cominciano a immettere nei nostri ordinamenti, nella nostra società, uno spirito diverso, estraneo, basato su un sentimento religioso intollerante e fanatico e sulla sessuofobia. Una volta aperta la breccia, le nostre istituzioni laiche (o quasi), la nostra civiltà basata sui principi della Rivoluzione Francese correrà il pericolo di tornare indietro di secoli ai pericoli bui della dominio dei principi religiosi sulla società.

ONESTO PRESUNTUOSO

@ FRI

-“Forse non tutte le donne hanno la tua forza d’animo di fregarsene delle prese in giro del maschietto burino di turno.”

Le donne che non hanno la forza per fregarsene dell’incivile maschietto di turno devono essere sostenute affinche diventino forti e mandino a quel paese tale maschietto maledutato.

Mettere la polvere sotto il tappeto facendo finta che non c’è -cioè in pratica nuotare lontano dai maschietti maleducati- non risolve il problema di fondo, ossia l’insicurezza!

brunaccio

per me anche in questo senso bisogna difendere il pubblico in tutte le strutture(scuole,sanità,piscine)…soprattutto riguardo i musulmani è la scuola pubblica e comune che può aiutare per me,nel mio piccolo lavorando con moltissimi musulmani giovani ho visto gente che ha ripudiato la religione,gente che fa due preghiere e se ne frega del resto,e ragazzini di varie etnie e religioni giocare assieme allegramente…questo solo mi fa ben sperare per il futuro
ciao di passaggio,tanto questa suona bella discussione posso poi rileggere e imparare io.
ola CHICOS VIVA ZAPATERO

brunaccio

ah…lavoro anche pubblico diritto e va difeso,per precisione

peppe

@Bruno
La concessione di cui parla è tanto inoffensiva come quelle di cui apprendiamo notizia imperterriti quando leggiamo le ultimissime dalla Gran Bretagna.

Anche lì hanno cominciato con provvedimenti del genere, e poi sono finiti a discutere di turbanti antiproiettile per gli indù e di consentire la sha’ria in alcuni quartieri a maggioranza islamica. Per cortesia NON scherziamo.

For all the gods

E’ una richiesta di spesa pubblica.
da ragazzino assieme a miei amici volevo imparare a nuotare in piscina, non ci mandarono MAI per l’eccessivo costo di abbonamento della piscina comunale
Ora costano meno in proporzione, esiste qualche piscina in più, privata, che non costa molto.
Se ci sono abbastanza vasche ed alcune ore poco frequentate, si fanno già queste soluzioni, quindi la richiesta sarebbe buona SOLO se possibile, non c’entra un “rivendicazione” religiosa. Perché allora è suo il razzismo.
Rivendicazione significa paghino le casalinghe e tutte le onne costrette a non andarci per il risparmio mensile,e sono molte, per le donne privilegiate che si possono fare l’abbonamento annuale economico con piscina tranquilla poco affollata! e i figli che ne hanno bisogno dei miei amici continuino a non andarci perchè costa, e tutti quelli che non possono andarci intanto paghino anche se mortificati.
i “privilegi” quando costano sacrifici a troppi non privilegiati, se li trovino in strutture private che costano poco di più, anzi meno se invece dell’abbonamento annuale si fanno tre mesi all’anno.
Ci sono varie soluzioni, non proporre agli “infedeli” una cosa che ti impedisce di rifiutare per vari motivi ,non razzisti, perchè passi solo e sempre per razzista. E’ questo il significato razzista del velo che non lo doveva far entrare nel discorso.

peppe

Peppe, leggi meglio, questa invece è proprio la proposta della velata signora! La piscina sarebbe riservata a tutte le donne

Leggi meglio tu, se permetti: tirare per la giacchetta le “altre donne”, nel momento in cui si rivendica la chiusura al pubblico di una struttura pubblica al preciso fine di consentire alle donne islamiche il rispetto dei loro precetti, è se permetti solo un cavallo di troia. Nè più nè meno che imporre la religione cattolica anche ai non credenti con la scusa che anche i non credenti possono beneficiare dei suoi insegnamenti.

Come già detto, se alcuni nudisti chiedessero un’ora riservata alla settimana (con conseguente chiusura verso i non-nudisti!)…

Stai scherzando vero? Che una piscina possa ospitare i nudisti nulla quaestio, ma che debba essere contemporaneamente chiusa agli altri è una prevaricazione. Viceversa, se un gruppo (ancorchè religioso) vuole istituire un privè per il rispetto delle sue ridicole convinzioni può farlo aprendo una piscina privata.

Woland

CarO Megar, due osservazioni:
1) I nudisti non vorrebbero mai impedire non nudisti di andare in piscina nello stesso orario. Sarebbero piuttosto i secondi a non volerci andare. Nel qual caso, problemi loro.
Invece in questo caso sono le islamiche che vorrebbero impedire ai maschi l’ingresso in piscina: il tuo esempio non tiene…

2) Visto che in Italia in ogni caso ai nudisti viene impedito di andare in una piscina pubblica non mi sembra proprio il caso di dare spazio alle pretese di religioni ancora piu’ sessuofobiche di quella cattolica. Per di piu’ con la scusa della libertà.

3) Il problema non è nei disagi che si potrebbero creare agli altri utenti. E’ la pretesa in se che è inaccettabile.

brunaccio

@ woland e peppe
ineccepibili,altro che esco vi leggo di cuore,compreso bruno gualerzi,che quando potrà e vorrà senz’altro interverrà che comunque anche lui pone un problema,come si fa a defanatizzre ‘sta gente?in quel senso dicevo io che la speranza è la difesa strenua dei pubblici e universali diritti che sono (in gran parte….per me in gran parte)presenti nella costituzione,a cui l’illustre berlusconi sta cercando di dare una revisionata,un po’ come da tutte le parti.
🙂

brunaccio

ah,no problem per virus,è un problema psichiatrico,da come constato
🙂

brunaccio

ormai mi tocca portarmi dietro ‘sta pulce,ma a me pice dibattere lasciamola,e parlo a me per primo,farneticare tra sè e sè

brunaccio

mi toccherà spendere qualcosa per hard disk,scusate lo sfogo,ma pazienza…a parlare col pazzo ci si rende uguali 🙂

Marco C.

We’, raga.

Sul sito di tiscali c’è la notizia delle nuove farneticazioni di Maledetto 16°, che questa volta tira in ballo anche l’ inquinamento atmosferico per paragonarlo a quello morale. Suggerisco di metterla come nuova notizia per poterla commentare.
Ci ho già provato sul sito di tiscali ma il mio commento non l’hanno ancora pubblicato.

Bruno Gualerzi

@ Matelda
Ma perchè, invece di farvi prendere dalla psicosi tipo ‘mamma li turchi’ non leggete quanto ho provato a commentare? Non ho affatto considerato una ‘richiesta semplice e inoffensiva’ quella di questa ragazza, perché lo vedo benissimo che è indicativa di una cultura religiosa, propria per altro di tutte le religioni, che bisogna contrastare in ogni modo. Ritenevo però almeno altrettanto pericoloso – di fronte a dei toni secondo me civili con cui veniva avanzata la richiesta, di per sè, ripeto, non accettabile – partire lancia in resta adottando spesso il più becero linguaggio xenofobo. Cosa si crede di poter risolvere lasciando dilagare questo tipo di reazione?

@ peppe
Non sto affatto scherzando. Io credo di aver tenuto conto del problema molto serio della presenza islamica in tutte le sue componenti… mentre non riscontro da parte tua alcuna posizione in merito all’altro problema su cui pure non credo proprio ci sia scherzare: la risposta spesso inequivocabilmente razzista che viene data al problema.

brunaccio

OFF TOPIC SCUSA BRUNO SCUSATE TUTTI
mi viene segnalato da parte di un amico,che con un po’ di impegno e dedizione è facile risalire alla mail privata del diffusore di virus,per cui peraltro non serve prescenza per capire chi sia…ora io odio queste meschinità,lascio stare e mi riparo l’hard disk,ma ripeto non solo dio o qualcun altro ha occhi lunghi….
prego continuare con serenità questa da prte mia completa e finale chiusura rapporti dialogo con chi non dialoga ma spia

brunaccio

oi raga,scusate riprendete anzi e stavolta non faccio,oltre a dialogare,un semplice controspionaggio 🙂
nel senso che mi stacco un attimo,dopo torno a leggere.
grazie infinite a tutti 🙂

peppe

mentre non riscontro da parte tua alcuna posizione in merito all’altro problema su cui pure non credo proprio ci sia scherzare: la risposta spesso inequivocabilmente razzista che viene data al problema.

Cosa vuoi che ti dica? Personalmente non credo affatto di essere razzista. Se poi dentro la parola razzismo (che si riferisce appunto alla razza, all’etnia, …) uno ci vuole mettere dentro anche il disappunto verso ideologie perniciose e, per l’appunto, razziste come l’islam, allora be’, è inevitabile che io possa venir tacciato di razzismo.

Ma la domanda da farsi, secondo me, è: possibile che difronte ad un problema pratico come quello in discussione si debba (e non dico che tu lo stai facendo, ben inteso, ma qualcuno potrebbe) ribattere alle critiche sventolando l’ombra del razzismo? Rendiamoci conto che buona parte degli islamici in Italia sono italiani: l’accusa di razzismo per chi stigmatizza la bruttura e il fanatismo di questa religione mi sembrano un po’ strumentali.

Se qualcuno avesse chiesto che un giorno a settimana le piscine pubbliche fossero aperte alle pudiche donne di Scientology, staremmo tutti qui a farci delle grasse risate. Ma siccome lo ha chiesto un muslim, allora c’è che ci sta pure a riflettere seriamente.

Credo che dovremmo trarre vantaggio dalle esperienze negative di altri paesi, come l’UK e l’Olanda (che pure ha avuto le sue numerose vittime dell’islam moderato) e capire che NON ci può essere integrazione piegando le leggi e il buon senso all’uso e ai costumi dei monoteismi. Facciamo tanto per ridimensionare il potere smodato della CCAR e poi puntualmente mi devo imbattere in presunti atei islamofili (e qui sto parlando in generale, non mi sto rivolgendo a te nello specifico Bruno).

La velata signora socialista potrebbe proporre qualcosa di più concreto e sensato per venire incontro alle donne islamiche in tema di diritti umani, visto che nell’islam c’è tanto bisogno di riforme liberali: non di piscine ghetto hanno bisogno le donne islamiche, piuttosto di un po’ di parità sessuale… ma da una che nel 2009 porta ancora una tovaglia in testa, simbolo di sottomissione all’altissimo, cosa vuoi che io mi aspetti? Bah…

Magar

Caro Woland,

1) È una tua convinzione errata: ci sono invece nudisti che non amano essere visti nudi da chi non condivide la loro idea del corpo (per dire, esistono anche i guardoni…), e quindi talvolta le associazioni naturiste chiedono proprio spiagge riservate.

2) Il problema per me è invece eventualmente solo il disagio provocato al resto degli utenti: in linea di principio, tener conto delle sensibilità diverse di diversi individui è un obiettivo – ancorché secondario – del servizio pubblico (e NON tiratemi fuori – come controesempio – il caso di “sensibilità” razziste: l’imbarazzo a mostrarsi in costume all’altro sesso non è etichettabile come “razzismo verso i maschi/ le femmine”!).

Peppe, credo di aver indirettamente risposto anche a te: l’idea che un servizio pubblico non possa mai tener conto di sensibilità (non offensive) personali, nemmeno qualora ciò non comportasse pesanti disagi a terzi, è per me sbagliata. Questo vale tanto per i nudisti quanto per i “super-pudici” 😛 .
(Sulle donne non islamiche usate come “cavallo di troia”, conosco varie donne che hanno problemi a sottoporsi alla “prova costume”, forse non sono poi così tirate per la giacchetta.)

Fri

@ Magar

sono d’accordo con te. Lo avevo già scritto in precedenza. Concedere qualche ora dedicata a un certo gruppo di persone non credo sia minimamente paragonabile ad accettare la sharia o a piegarsi alle pretese dell’islamismo. NOn è questione di essere islamofili come dice peppe. Me ne frego dell’islam così come della ccar. Se una donna (o un disabile o un nudista o un anziano…) esprime il suo disagio a mettersi in costume da bagno di fronte a sguardi maschili non vedo perchè non dovrebbe chiedere che le si vada incontro, se è possibile, se non crea troppi disagi al resto degli utenti. La signora chiede un giorno intero. Questo potrebbe essere disagevole. Le concediamo due ore la settimana. Questo non mi pare disagevole per nessuno.

Sandra

@Bruno Gualerzi,
mi ricordo ancora com’era tra le vecchie italiane, quelle nate all’inizio del secolo scorso: mia nonna per esempio diceva che il bar era un posto per uomini, non entrava nemmeno per prendere un gelato, mandava noi nipoti!! Non credo si possa parlare di razzismo, io la vedo piu’ come il timore per una mentalita’ troppo diversa dalla nostra. Capisco che per loro possa essere un problema farsi vedere in costume o senza velo da uomini non di famiglia, ma questo non deve interferire praticamente come noi abbiamo organizzato la nostra vita. Se vogliono una piscina islamica, che la costruiscano. E’ molto pericoloso dare spazio a questo tipo di mentalita’, perche’ prima o poi si rischia di arrivare in conflitto sul diritto: se una ragazza viene obbligata a un matrimonio, come conciliamo il rispetto delle nostre leggi e quello della loro religione? Se una ragazza di famiglia islamica venisse maltrattata dal padre perche’ rifiuta di mettere il velo, o se viene sorpresa truccata, o a frequentare un ragazzo non islamico (che per la loro legge e’ vietato) chi deve tutelare la nostra legge: la liberta’ della ragazza o la legge islamica? Io spero che per queste ragazze, di seconda o terza generazione, si apra un mondo verso il futuro, mi sembra un po’ ipocrita avere la “comprensione” di proporre loro il mondo delle nostre nonne. Perche’ alle nostre nonne pesava. Io le vecchie con cui mia nonna parlava le ricordo, e c’era tanta amarezza e rassegnazione. Andiamo avanti, non indietro, per il bene di queste ragazze.

@infiltrata
Sono pienamente in linea con il tuo intervento che propone la tua esperienza: anche io ho sempre avuto a che fare (da ragazza) con grandi maiali da autobus e davvero non ricordo di essere stata molestata in piscina. Solo una volta uno attacco’ bottone, ma quando gli raccontai che era la prima volta che tornavo in piscina dopo il mio primo figlio….beh, parti’ a razzo che sembrava un fuoribordo!
Solidarieta’ con le ragazzine molestate sugli autobus: occhi aperti e pronti a dire “Quello schifoso dietro di te ti da’ fastidio?”. A me non e’ mai successo che qualcuno intervenisse, e quanto mi avrebbe aiutato!

Sandra

@Fri,
sai che non riesco proprio a capire? Allora poi ci saranno anche gli uomini complessati che chiederanno un’apertura riservata. E le donne, solo quelle con la cellulite che si vergognano di farsi vedere dalle donne magre. E non dimentichiamo gli omosessuali: magari agli uomini puo’ dar fastidio essere oggetto di sguardi femminili, viceversa le donne. Francamente non riesco a capire, il tempo che si passa “sotto lo sguardo” degli altri e’ davvero poco, quando sei in acqua la visibilita’ cambia. Viviamo in un paese dalle estati calde, l’abbigliamento in estate non lascia molto piu’ spazio all’immaginazione di quanto possa fare un costume da bagno olimpionico. Posso capire in spiaggia, dove in effetti si e’ esposti a lungo allo sguardo altrui, e ci puo’ essere un lato esibizionista da parte di alcuni che mettono a disaio gli altri, ma in piscina proprio non arrivo a capire.

Fri

@ Sandra

Guarda, non capisco nemmeno io, visto che nemmeno capisco la necessità di indossare il costume al mare e quando ci vado preferisco di gran lunga le spiaggie nudiste. In piscina non ci vado ma per pigrizia, non certo per il mio fisico. Parlo di persone che conosco e che hanno espresso il loro disagio a mostrarsi in pubblico, sopratutto dell’altro sesso, in costume da bagno. E a quanto dice Magar non è un problema solo femminile, ma anche maschile. Detto questo non capisco nemmeno che male ci sia a concendere uno spazio dedicato a persone che ne fanno richiesta. In questo caso sono le donne, ma possono essere anche altre categorie.
Per farti un esempio: il motoclub italiano delle motocicliste organizza ogni anno un raduno per sole donne motocicliste. Adesso è un po’ più elastico, ma all’inizio, a parte gli istruttori (e solo perchè non ci sono in Italia abbastanza donne istruttrici), a nessun uomo era permesso entrare nell’autodromo dove era organizzato. Per due giorni le motocicliste potevano scorazzare in pista senza paura di ritrovarsi il bulletto di turno fra i raggi, potevano uscire dalla doccia solo con l’accappatoio, potevano fare domande al meccanico senza sentirsi dare dell’idiota perchè a cambiare l’olio del motore a un maschietto glielo insegnano nella culla. Questo francamente a me non pareva sessismo. Semplicemente alcune donne sentivano la necessità di incontrarsi con altre donne a condividere la stessa passione. Che male c’è?

Kaworu

se si tratta di club privati, possono pure fare l’ora di nuoto per nudisti affetti da alopecia aerata ai genitali per quello che mi riguarda.

se le piscine sono comunali, si attaccano e tirano.

uno stato deve essere laico, quindi senza ingerenze religiose di qualsiasi tipo.

nel privato possono anche riempire una piscina (privata) di latte di asina e fare come si diceva facesse poppea.

Lorenzo

Dopo aver letto tutto il fiume di razzismo (insulti, accuse di anormalità, eccetera) vomitato tra i commenti, mi sono convinto: tra gli atei ci sono degli integralisti altrettanto ottusi e pericolosi che nelle religioni.
Solo un pacifico agnosticismo garantisce la coesione sociale.
Grazie per avermi convinto, con il vostro esempio, che gli atei possono essere tanto irragionevoli quanto un papa o un mullah talibano.

brunaccio

@ kaworu
al solito,letto di fretta,hai detto giusto.
vergognarsi del proprio corpo,se sia poi bello o brutto o simile è un’alienazione(spesso favorita dalle religioni stesse) di cui uomini e donne un giornodovrebbero speriamo liberarsi…il guardone,il mostro,il pedofilo purtroppo lo si può incontrare sempre per me…
per la signora musulmana è quel velo che non la fa credibile,perchè a differenza che nelle nostre campgne(anche se l’origine non era poi assai diversa ma entrata nel folklore quindi ok)…quel velo significa sottomissione ad allah l’onnipotente,e questo,se si può comprendere per me in persone nate e cresciute là,non latrettanto lo si può fare in una donna candidata in italia in un partio con tradizione storica laica,ma questa tradizione in effetti finì già ai tempi del sig.bettino craxi per me.
thx 🙂

Bruno Gualerzi

@ Sandra
“mi sembra un pò ipocrita avere la ‘comprensione’ di proporre loro il mondo delle nostre nonne.”

Ma è così difficile farsi intendere? Spero che con questa affermazione tu non ti riferisca a me, a quanto dicevo. Volevo solo ricordare a chi si scandalizza per la condizione delle donne islamiche che questa condizione non è molto dissimile da quelle delle nostre nonne, o anche madri, di non molto tempo fa. Non mi rivolgevo certo alle donne islamiche, mentre era un richiamo alla memoria di questo paese smemorato perchè si sapesse valutare senza troppa presunzione queste situazioni e in questo modo affrontarle senza pensare di trovarsi di fronte al mondo della luna e magari uscirsene con insulse proposte razziste. Non hai mai provato a sentire il cosiddetto uomo della strada, o anche dei bar, in proposito? Io continuamente.
Se questo vuol dire “proporre ipocritamente alle donne islamiche il mondo delle nostre nonne” come per dire che in fondo ‘tutto il mondo è, – o è stato – paese’…beh allora mi ritiro in buon ordine perchè chissà cos’altro rischierò di far intendere.

Woland

@ Magar
scrive:
“Caro Woland,
1) È una tua convinzione errata: ci sono invece nudisti che non amano essere visti nudi da chi non condivide la loro idea del corpo (per dire, esistono anche i guardoni…), e quindi talvolta le associazioni naturiste chiedono proprio spiagge riservate.”

Ti sbagli. Il problema dei nudisti non è quello di non volere che altri vedano le loro nudità.
Ma è solo quello di evitare che altri, vedendo la loro nudità, si ritengano offesi.
(I guardoni danno fastidio a tutti, nudisti o non nudisti).
E’ una sensibilità indotta dal rigetto che gli ALTRI hanno nei confronti della nudità.
Quindi è esattamente il contrario della richiesta dell’islamica di turno alla quale invece danno fastidio le presenze maschili.
E che per questo pretenderebbe l’isolamento.
Ed io trovo che ciò, in un paese LAICO, sia inaccettabile.
Se non si vuole accettare l’atro, si è liberissimi di farlo: ma bisogna mettere mano al portafogli e comprarsi una piscina privata.
Tutto qua.

Sandra

Bruno, scusa, non era rivolto a te, mi spiace che tu l’abbia intesa cosi’. Ho sbagliato io, ho usato la parola sbagliata. Non si tratta infatti di ipocrisia, perche’ questa sottende malafede, e certo non la leggo tra le righe che scrivi tu, ma nemmeno in chi difende l’accesso alla piscina per sole donne.
Non mi viene in mente la parola giusta, ma in sostanza l’accettare per “giusto” un comportamento che noi ormai rifuggiamo non e’ coerente con la nostra storia, o forse pecca di eccessivo ottimismo, o poca consapevolezza per le conseguenze. Questa “comprensione” puo’ portarci lontano.
Ti faccio un altro esempio: per i musulmani la carne di maiale e il vino sono tabu’. Potremmo assumere in un ristorante un cuoco o cameriere islamico, sapendo che in qualsiasi momento potrebbe rifiutarsi di manipolare cibi “fuori legge” (per la sua) ? Se non lo facciamo lo discriminiamo? Se lo facciamo non discriminiamo il cliente?
Se assumiamo un obiettore di coscienza, non violiamo un diritto sancito dalla legge?
Se chiudiamo la piscina agli uomini, non violiamo la parita’ in luogo pubblico?
Un altro esempio, che non e’ immediatamente attinente. In vari paesi d’europa e’ stato introdotto non contemporaneamente il divieto di fumo nei locali pubblici. Se mi reco in un paese dove il fumo non e’ tollerato, devo adattarmi, non posso sbandierare la legge a cui sono abituata nel mio paese.
In Europa la discriminazione sessuale non e’ tollerata: siamo arrivati, neanche in tempi tanto recenti per quanto concerne l’Italia, a una certa parita’ o comunque all’idea di poterla pretendere, o di vivere come anacronistico qualsiasi sessismo. In altri paesi persino il commento “galante” a una donna al lavoro non e’ accettato, e se scappa, le scuse sono dovute e immediate.
Io penso davvero che non si possa parificare la legge islamica come compatibile con la nostra legge civile, perche’ non lo e’: e’ una legge retrograda, che data piu’ di mille anni fa. Se sta bene a loro, bene, ma nei limiti della convivenza civile. E accettare come comportamento civile che una donna si copra il capo o possa frequentare una piscina solo in presenza di sole donne, e’ assurdamente pericoloso. E’ un comportamento in contrasto con la nostra storia recente. Certo non con quella passata, ma del resto sia la cultura cattolica che quella islamica nascono nello stesso posto e dallo stesso albero. Dove Eva e’ sottoposta ad Adamo. Proprio perche’ l’ho visto nelle generazioni passate, non voglio che sia accettato in nome della democrazia. La legge islamica e’ antidemocratica per natura, perche’ limita la liberta’ degli individui.
Non le vedo come proposte razziste, e non capisco cose c’entri il razzismo. Io non ho problemi a vedere una donna velata per strada o in un negozio. Ma lo avrei se per esempio insegnasse a uno dei miei figli. E’ uno stile di vita da rispettare fintantoche’ e’ privato, ma che pubblicamente non si puo’ sostenere.

@Fri
Ma l’autodromo e’ un posto pubblico? Mi sembra molto diverso il caso che poni tu. E certo nessuno nega il diritto alle donne di trovarsi, cosi’ come ai grassi, ai pelati, ecc. Tu parli di un raduno annuale: cosa sarebbe la reazione dei motociclisti maschi se l’accesso all’autodromo fosse loro interdetto per un giorno alla settimana? Non pensi che sarebbe discriminante per loro? Ma come, tanto si e’ fatto per poter fare le stesse cose degli uomini, e adesso li chiudiamo fuori?
C’e’ spesso maleducazione da parte degli uomini quando parlano di “robe tecniche” con una donna. Persino l’idraulico, per non parlare del meccanico. Sta alle donne farsi valere, ed farsi rispettare, e non in base a quello che sanno o non sanno. Certe volte un commento ironico tipo una persona gentile gentile come lei mi sapra’ di certo spiegare… riduce il tecnico cafone a capire che sapere di tubi e di valvole non conta quanto la buona educazione.

marcigno

Concordo in toto con quanto asserito da Sandra. Serve dialogare e far capire? La storia e l’esperienza insegnano che con certa gente (le fedi son tutte uguali) serva a poco. Nessuna tolleranza alle religioni, senza esclusione di colpi. Non si può scendere a patti con questa gente. Continuo a non capire come possa essere questa candidata:
– socialista e mussulmana
– candidata in un partito laico e mussulmana
– donna occidentale e mussulmana.
Potrà, se eletta, garantire democrazia, libertà, laicità, pari opportunità?
Viste le premesse, credo proprio di no!

Lorenzo

C’è chi continua non capire che in una democrazia liberale occorre almeno discutere filosofie di vita diverse, senza ledere il pari diritto alla DIGNITA’ e alla LIBERTA’ DI SCELTA.
Io, per esempio, non vorrei che a mia figlia imponessero l’etica di Noemi, chiamatemi passatista o bacchettone. Vorrei insegnare a mia figlia che il modo migliore di vivere non è quello di eccitare un settantenne in cambio di un posto al parlamento. Mi rendo conto di essere minoritario, ma vorrei continuare ad educare così mia figlia. Posso?
Allo stesso modo, alcune donne come la candidata avanzano richieste, peraltro in forma assai cortese, anche se magari inaccettabili così come sono (ma allora ragioniamo su soluzioni alternative, no?) a cui voi rispondente con rozze contumelie.
Per fortuna che c’è Fri e poche altre persone che sono rimaste tali. Gli altri (e, ciò che è più grave, le altre) mi sembrano la brutta copia dei leghisti.

Sandra

@Bruno,
mi e’ tornato in mente un ragionamento che avevo pensato due post fa, ma che mi ero persa per strada. Sono poco abituata a questi scambi scritti, e mi perdo facilmente.

In generale e di primo acchito, quando leggo notizie del genere, e forse anche per altri, penso ad adulti: che consapovelmente scelgono o hanno scelto l’islam (o la fede cattolica peraltro) come propria linea morale.
Quello che mi fa pensare che si possa essere “ipocritamente comprensivi” e’ quando invece immagino una ragazzina o un ragazzino nato o cresciuto in Italia in un ambiente islamista, cioe’ estremamente legato alla legge islamica. Per una ragazzina, a un certo punto scattera’ l’obbligo del velo, il divieto alla spiaggia o alla piscina, il divieto di frequentare un ragazzo non musulmano, il divieto di indossare un capo che le lasci scoperte le braccia o le gambe. Questo in contrasto con quello che vedra’ fare liberamente e senza drammi familiari dalle sue amiche. Cosa potra’ scegliere: andare al mare con le altre o ubbidire alla famiglia? Occidente o islam? E’ una scelta dura, ma che pone un quesito che poi cambia la vita, se si sceglie il modo occidentale. Ma ecco che l’occidente inizia a pensare che la divisione tra mondo femminile e mondo maschile in ambito pubblico sia compatibile.
La legittimazione occidentale di qualsiasi “diritto” a manifestare la propria religione – anche quando in contrasto coi principi che ne regolano la vita sociale – non sara’ invece un macigno doppiamente imposto a queste pre- e adolescenti? A differenza delle nostre nonne, dove essere dimesse e in silenzio era la regola generale, queste ragazze saranno identifihabili nel gruppo. Io sinceramente non mi sento di legittimare con il mio consenso la chiusura verso una possibile modernizzazione per queste giovani. Se fossi una ragazzina cosi’, vorrei che qualcuno mi desse una chiave per scappare, non che venga aggiunta una nuova serratura.

ONESTO PRESUNTUOSO

Dato che io venero il dio Asdrubale, desidero che almeno un giorno a settimana la scalinata di Piazza di Spagna sia chiusa agli altri.

In base alla mia religione, infatti, non posso stare in compagnia di altre persone quando sto davanti a una scalinata.

Viso che mi piace la scalinata di Piazza di Spagna, desidero che una volta a settimana sia destinata solo a me.

(???)

Sandra

@Lorenzo,
nel caso ti riferissi a me, non ho mai votato Lega. Forse sono rozza, ma cio’ non costituisce reato. Forse oltre che a rozza, sono pure fatta di coccio, visto che “continuo a non capire”. Io non ho mai sostenuto, perche’ non lo penso, che non abbiano diritto a frequentare una piscina per sole donne o che vadano vestite come vogliono o che non bevano nemmeno una birretta. Ma per noi la discriminazione in base al sesso e’ retaggio del passato, e non la possiamo riprendere a nostre spese, e discriminando i cittadini maschi, o le cittadine che non vogliono stare in una piscina per sole donne: che magari ci si ritrova a nuotare con le suore!!
Per altre cose si sono organizzati – per esempio la carne – esistono macellerie islamiche, che assicurano la macellazione secondo la legge islamica. Nessun problema. Diverso sarebbe stato se ci si fosse messi a discutere sui nostri criteri alimentari in fatto di procedimenti di macellazione o di carni di maiale che sarebbero impure e quindi non possono stare insieme alle altre.
Se per la loro religione fosse ammissibile la schiavitu’, ci mettiamo a parlarne? Io penso che ci siano i musulmani moderati, non sono contro i musulmani in generale, non soffro di nessuna fobia after 11/9, mi sta benissimo che vivano in Italia. Ma non che ci si ritrovi a riconsiderare il poco progresso che abbiamo fatto in termini di parita’!

Magar

Sandra, per favore, non stiamo parlando di schiavitù, stiamo parlando di concedere un paio d’ore settimanali (come dice Fri, questo sarebbe l’ordine di grandezza accettabile) di riservatezza a chi si sente a disagio, in costume da bagno, di fronte ad esponenti dell’altro sesso. Per motivazioni di vario ordine, mica solo religioso, peraltro.

Quando vedo una toilette per sole donne devo sentirmi oggetto di una “discriminazione in base al sesso” che è “retaggio del passato”?

Lorenzo

@ Sandra
La schiavitù lede diritti umani fondamentali, a differenza della richiesta di offrire un servizio ad una parte della popolazione che ne sente il bisogno.
Lo stato liberale deve mettere a disposizione delle donne musulmane (e di tutti gli altri cittadini e cittadine) gli strumenti per liberarsi qualora si sentano oppresse. Ma non può OBBLIGARLE a liberarsi.
Se le donne musulmane desiderano mettersi il velo, se non desiderano stringere la mano a persone dell’altro sesso, se non vogliono avere rapporti sessuali prima del matrimonio, se preferiscono lavorare in casa, ecc. alla fin fine come cittadine devono essere libere di perseguire la loro felicità come vogliono.
Altrimenti, per paradosso, anche lo Stato liberale finisce per imporre loro una volontà aliena, quella del “progresso” (… ed è difficile dire che Noemi sia un gran progresso).
E’ così difficile da capire?

Bruno Gualerzi

@ Sandra (e altri)
Mi si dice che sono andato fuori tema perché ho tirato in ballo il razzismo. Una volta per tutte, non mi sono mai sognato di ‘comprendere’ e quindi accettare ciò che propone questa ragazza. Ho lasciato ad altri tutte le questioni riguardanti l’uso delle piscine pubbliche e i relativi comportamenti maschili e femminili e – non credevo, e tuttora non credo, per questo di parlare d’altro – ho reagito di fronte a interventi di sapore decisamente razzista. Se non ci credete rileggete il post. E per una vicenda che – parere mio, ovviamente, ma penso legittimo – dove la ragazza in questione, sicuramente da non assecondare nelle sue richieste, ha usato un linguaggio non fanatico.
Da qui, traendo spunto da questo episodio – sempre credo legittimamente e restando in tema – ho generalizzato il discorso percependo il clima dominante nel paese in modo opposto a quello di tutti quanti hanno interloquito: ritengo che sia più pericoloso il rigurgito xenofobo (e mi rifacevo a ciò che si sente da parte del cosiddetto uomo della strada… cioè quello che fra poco andrà al voto), che non l’inquinamento culturale dovuto alla penetrazione nella nostra cultura di culture ad essa del tutto estranee. Certo, le due cose si alimentano a vicenda in una sorta di circolo vizioso e – per l’ennesima volta – non ho mai detto che bisogna abbassare la guardia di fronte a questo inquinamento, ma non mi pare sia saggio fare attenzione solo su un aspetto della questione. Punto.

Gérard

Vengo da un paese che ha sempre avuto contatti e ” contaminazioni ” venuti da molti paesi e culture diversi e penso in particolare ai paesi arabi . Sono andato alla scuola dell’obbligo con ragazzi e ragazze di religione musulmana e non ci sono mai stati problemi in merito a velo, piscina, stringimento di mano etc … Vivevano esattamente come tutti gli altri e per loro non era un problema . D’altronde se nelle loro famiglie mangiavano cibi cucinati diversamente e sentivano anche musiche diverse delle nostre, nessuna donna ( anche le nonne ) portava il velo . Non era perchè volevano integrarsi per forza ma stavano bene cosi . In fondo la stragranza maggioranza di queste persone eranno come i francesi di origine : laici !
Il problema è che oggi le persone di religione diversa vogliono a tutti costi essere diversi dagli altri . E come un risorgimento di valori tribali . Che cosa avremmo alla fine ? Un oddio ancora più accenttuato per il diverso e tensioni di tutti tipi ( Se si legge i manifesti elettorali della lega ne abbiamo già un idea )
Sono perciò contrario a tutte queste richieste che hanno alla base un elemento religioso, sia che cristiano, che ebreo o musulmano . Lo considero come una regressione !

Sandra

@Magar
La toilette distinta tra uomini e donne non ha molto a che vedere con la piscina per sole donne, del resto in piscina spogliatoi e bagni sono distinti: essendo luoghi appartati, meglio dividere onde farci brutti incontri.

@Lorenzo
Ancora con ‘sta Noemi! Non e’ il prototipo della donna occidentale. Sicuramente e’ quello che i cattotalebani vogliono portarci a pensare, la deriva dei valori, bla bla. E cosi’ e’ gia pronta la strategia per salvare le nostre giovani: dal velinismo al velo.

Come dice Gerard, in Francia (o in Germania) ci sono milioni di donne musulmane che vivono normalmente, vanno in piscina, e nessuno di questi paesi, pur di fronte a grandi numeri, si e’ mai sognato di favorire la discriminazione. Non sono contraria al fatto che privatamente la seguano, ma non sono d’accordo che lo Stato laico la avvalli, tra l’altro introducendo una restrizione per gli altri aventi diritto.

Anche la religione lede diritti fondamentali, la liberta’ di scelta! Mi stupisce che queste proposte vengano in sede “atea”. Contrari ai crocefissi in luogo pubblico, ma favorevoli a evidenti ostentazioni di comportamenti religiosi e pure retrogradi.
Per la legge islamica una ragazza non puo’ uscire con un ragazzo non musulmano: non ti sembra che questo non leda la liberta’? Pensa a una ragazza che e’ innamorata di un suo coetaneo, ma non puo’ frequentarlo! Non ti sembra aberrante? Tieni conto che invece un ragazzo islamico puo’ uscire con una non musulmana, perche’ poi la donna si converte.

Lo stato liberare non puo’ obbligare le donne a liberarsi, d’accordo. Se rileggi quanto ho scritto, ho sempre sostenuto il diritto individuale a vivere il proprio credo. Lo stato deve accogliere tutte le istanze e lasciare spazio a tutti, ma non quando queste siano in contrasto con i propri principi, e uno e’ quello della parita’ dei sessi: chiudere una piscina pubblica in orario di apertura e’ discriminante verso gli uomini e verso chi non vuole nuotare con sole donne (a me farebbe una strana impressione, tipo piscina del convento.) Per di piu’, come qualcuno faceva giustamente notare, si dovrebbe provvedere anche che il personale della piscina sia solo femminile (dove vado io c’e’ un bar, da cui si vede la piscina: mandiamo via il barista? E tutti i clienti maschi? E la piscina ha una vetrata sul passaggio pubblico: la oscuriamo?), e questo e’ discriminatorio per le nostre leggi del lavoro. Quindi, senza che lo stato debba esprimersi in merito al fattore religioso, l’apertura della piscina per sole donne non e’ compatibile con il nostro ordinamento.

@Gerard
Pienamente d’accordo.

@Bruno
Capisco cosa vuoi dire, la xenofobia c’e’, e’ manipolata ad arte, e qualsiasi argomento finisce per alimentarla. Ma proprio per questo penso sia importante distinguere tra tolleranza di costumi diversi e “alleanza” dello stato con certi comportamenti. Per me una donna musulmana ha tutti i diritti di girare col velo e anche di lavorare col velo, ma solo in certi ambiti. Per esempio in una scuola pubblica, per me l’ostentazione del velo e’ allo stesso livello di quella del crocifisso, e non sarei d’accordo. La xenofobia c’e’ sempre e strisciante, anche in paesi come la Francia o la Germania, in cui i musulmani vivono da anni, ma e’ abbastanza limitata. Secondo me proprio perche’ lo stato ha cercato di diminuire, e non di accentuare, le differenze tra gruppi.

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